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mercoledì 4 gennaio 2012

Impediamo la blasfema rappresentazione teatrale in arrivo a Milano! - I parte: l'assurda spiegazione del regista

Avevamo già dato risalto all'oscena rappresentazione teatrale (?) riportando il commento di accusa e di critica -più che giuste e lecite- di Marco Bongi, il quale esorta i cristiani di Milano a ribellarsi ad un atto così blasfemo!

Ci son giunte in Redazione le mail di un nostro lettore, che si è impegnato in prima linea contro questa volgarità, e, mettendoci la faccia e il nome, ha scritto lettera di protesta al Teatro Parenti che ospiterà lo spettacolo, per esprimere tutto il suo dissenso verso l'indegno spettacolo che così gravemente -e impunemente- offende il Cristianesimo. Offende come? Mediante la scena in cui lanci di sassi, di fango e di escrementi che vengono effettuati contro il volto stupendo di Cristo benedicente e i Suoi occhi colmi d'Amore (viene usata la celebre immagine di Antonello da Messina dal titolo che racchiude tutta l'essenza e la "Somma Teologica" del Cristianesimo: "Salvator Mundi" -foto-).
Questo impavido e coerente lettore che non si è sentito di rimanere con le mani in mano di fronte ad un così bieco e insopportabile affronto verso il suo Salvatore, si chiama Davide Carollo, il quale ci ha girato le risposte che ha ricevuto, e ci prega di pubblicarle.
Cosa che noi facciamo più che volentieri.
Rimarrete a bocca aperta per le... spiegazioni scritte dal regista che osa addirittura giustificare, o meglio, cerca di giustificare/spiegare le proprie porcherie, tirando in ballo addirittura argomentazioni (ritenute da lui) tratte dall'Estetica, dalla Dogmatica e dalla Dottrina Cattoliche (che strafottenza!), arrogandosi altresì (e qui è il massimo) il diritto di fare la lezione a quei bravi e coraggiosi fedeli francesi hanno cercato di impedire la rappresentazione e hanno protestato vibratamente contro le offese rivolte a Nostro Signore Gesù Cristo!
Ma forse il dotto Castellucci, che si vanta di poter discettare di Dogmatica (per spiegare il suo operato), non conosce bene la Storia della Chiesa nè l'Apologetica. Per noi (veri) credenti, infatti, qualsiasi lancio di oggetti contro la raffigurazione di Gesù Cristo (retenuta degna del culto di latria per la Reale Persona che essa rappresenta, cfr. Concilio di Nicea II, 787 d.c.) non può avere altro significato che quello di blasfemo oltraggio! Punto. Con buona pace di artisti, registi e critici d'arte.


Roberto

RISPOSTA DELL'UFFICIO STAMPA del teatro milanese in merito alla e.mail di protesta del Sig. Davide Carollo sul contenuto blasfemo della piece teatrale che si terra' prossimamente a Milano:

"Gent.le Davide,
considerando che non credo abbia visto lo spettacolo e che quindi stia parlando di qualcosa che non sa, Le invio la lettera comunicato del regista Romeo Castellucci, sperando possa essere sufficiente. cordiali saluti"
Francesco Malcangio


LETTERA-COMUNICATO di Romeo Castellucci

"Io voglio perdonare coloro che hanno tentato con la violenza d’impedire al pubblico di entrare in teatro. Li perdono perché non sanno quello che fanno.
Non hanno mai visto lo spettacolo e non sanno che è spirituale e cristico; portatore, cioè, dell’immagine del Cristo.
Io non cerco vie brevi e odio la provocazione. Per questa ragione non posso accettare la caricatura e la spaventosa semplificazione che è stata data da queste persone.
Ma li perdono, perché sono ignoranti e la loro ignoranza si fa tanto più proterva e nefasta quanto più chiama in causa la fede. Sono persone sprovvedute anche sul lato dottrinale e dogmatico della fede cattolica; si illudono di difendere i simboli di un’identità perduta, brandendo minaccia e violenza. E’ molto forte la partecipazione irrazionalistica che si organizza e si impone con la violenza.
Mi dispiace per loro ma l’arte non è paladina se non della libertà di espressione.
Questo spettacolo è una riflessione sul decadimento della bellezza, sul mistero della fine.
Gli escrementi di cui si sporca il vecchio padre incontinente non sono altro che la metafora del martirio umano come condizione ultima e reale.
Il volto di Cristo illumina con la potenza del suo sguardo tutto questo; e interroga ciascuno spettatore nel profondo. È questo sguardo che disturba e mette a nudo; non certamente il colore marrone che, rivelando presto il proprio artificio, rappresenta le feci. Allo stesso tempo - lo devo dire con chiarezza - è completamente falso che si lordi il volto del Cristo con gli escrementi. Chi ha visto lo spettacolo ha potuto vedere la finale colatura di un velo di inchiostro nero scendere sul dipinto come un sudario notturno.
Questa immagine del Cristo del dolore non rientra nell’illustrazione anestetizzata della dottrina dogmatica della fede. Questo Cristo interroga come un’immagine vivente e certamente divide e dividerà ancora. Per questa ragione io accetto le contestazioni e perdono quelle persone.
Voglio inoltre ringraziare tutto il Theatre de la Ville nella persona di Emmanuel Demarcy-Mota per tutti gli sforzi che sono stati fatti per garantire l’incolumità degli spettatori e degli attori."

Parigi, 21 ottobre 2011

Romeo Castellucci, Socìetas Raffaello Sanzio

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La Redazione