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lunedì 16 gennaio 2012

Filippine: nuove istruzioni di Mons. Villegas per correggere i neocatecumenali - II passo

Alla lettera del 3 maggio 2010, son seguite le Istruzioni per il Cammino Neocatecumenale da parte dell'ottimo Arcivescovo Mons. Villegas (Arcidiocesi di Lingayen Dagupan, Filippine). Dalle sue stesse parole emerge l'arroganza e la disobbedienza dei Neocatecumenali e della sua "leadreship" (parole sante). Per questo motivo è cosa buona e giusta imbrigliarli o sospenderli, e cosa cattiva e ingiusta "approvarli". Ahi Roma, che danno stai facendo!
L'Arcivescovo afferma che, dopo esser stato necessario imporre limitazioni e severe indicazioni pastorali (si vede che il "carisma" del CN non è poi così in piena unione con la Dottrina e la Liturgia della Chiesa Cattolica, nonostante gli approvati Statuti), ha notato una correzione nel comportamento dei NC. E meno male! Ma non ritenendola sufficiente, ha deciso di non interrompere la "cura"!
Per contro però ci percorre un brivido di terrore se pensiamo alla deriva e allo sbando dei gruppi NC nelle Diocesi in cui i Vescovi non intervengono così incisivamente, o sono compiacenti, o -PEGGIO ANCORA- sono parte del Cammino.
Infatti la situazione di irregolarità, arroganza, la natura para-settaria, l'odore di eresia riscontrate e bloccate dall'Arcivescovo nelle Filippine non è un caso isolato delle Filippine!
Caso isolato è purtroppo l'intervento così decisivo e provvidenziale di un Vescovo (oltre che in Giappone, dove il Cammino è fieramente avversato, e lo è tuttora!) che , durante il periodo si "moratoria e sospensione" del Cammino (nel giugno del 2011), ha imposto con un liguaggio diplomatico ma esplicito ed efficace, nuove e severe istruzioni ai gruppi NC della sua Arcidiocesi, che varranno fino alla domenica di Pentecoste del 2012.
Il punto 2 e il punto 4, tra gli altri, sono indicativi: come si fa a definire cattolico un gruppo che non recita il S. Rosario (al punto che dev'essere lo stesso Vescovo a ordinarlo e imporlo) e che non riconosce la "completezza" e "perfezione" delle SS. Messe "ordinarie"-non neocatecuminali???
I punti 5 e 6 sono terrificanti e confermano la natura settaria ed (quasi) eretica dei gruppi NC: (se si richiede che i parroci curino l'integrazione del Cammino con la parrocchia e vigilino sulle attività e garantiscano l'ortodossia dei membri dei NC nel rispetto della dottrina della Chiesa - perchè questa non venga indebolita, cosa vorrà mai implicitamente significare???).


Roberto



IL CAMMINO NEOCATECUMENALE
NELL'ARCIDIOCESI DI LINGAYEN-DAGUPAN
Cercando la comunione nella carità, di. S.E.Rev.ma Socrates B. Villegas, 12.06.2011



"Nella mia lettera al Popolo di Dio nell’Arcidiocesi di Lingayen Dagupan sul ​​Cammino Neocatecumenale rilasciata lo scorso 1 Maggio 2010 (clicca qui), ho elogiato il Cammino Neocatecumenale come “un dono dello Spirito Santo alla Chiesa e alla società del nostro tempo. Il suo obiettivo di portare le persone alla comunione fraterna e alla maturità della fede attraverso il tripode della “Parola di Dio-Liturgia-Comunità” è un dono del Signore alla sua Chiesa.
Come tutti i doni, il Cammino Neocatecumenale deve essere curato e protetto dagli effetti del peccato originale presente in noi. Deve essere protetto dall’orgoglio e l’arroganza della sua leadership. Coloro che percorrono il Cammino non devono mai essere trovati privi di carità e di deviare dal sentiero della verità"
La nostra carità pastorale per i fedeli cattolici che hanno intrapreso il Cammino Necatecumenale ci hanno portato ad imporre i vari orientamenti pastorali al fine di preservare la stabilità e mantenere la purezza nella vita dello Spirito. Ribadisco che erano istruzioni pastorali e non penali.
Mi congratulo con i dirigenti per la diligente attenzione alle direttive pastorali come la lettura ai membri di sezioni della Chiesa tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica nonché la fervente preghiera del rosario nelle celebrazioni settimanale della Parola. Lo riconosco dalle segnalazione diligente delle donazioni effettuate dai membri. Le comunità hanno dimostrato la loro obbedienza ai Pastori della Chiesa sull’emissione degli orientamenti pastorali.
Mosso dalla stessa carità pastorale che ci ha spinto a emettere le linee guida lo scorso anno, in consultazione orante con i membri del nostro clero locale che hanno le comunità neocatecumenali nelle loro parrocchie, siamo a rilasciare le seguenti istruzioni come frutto della moratoria di un anno che si concluderà il 12 giugno 2011, Domenica di Pentecoste:
1) Mentre riconosciamo con fede e amore pastorale dei doni spirituali che il Cammino Neocatecumenale ha portato alla Chiesa, dobbiamo ricordare ai nostri fedeli cattolici che questo Cammino è solo uno dei tanti movimenti del multiforme rinnovamento nella Chiesa. La Chiesa come una madre ha un posto nel suo cuore anche per tutte le altre associazioni laicali e movimenti, ministeri laicali di apostolato e di evangelizzazione e di programmi di vari approcci pastorali. Dobbiamo rispettare gli altri movimenti e associazioni, essere aperti agli altri ministeri, cosi come lo Spirito ci spinge, evitando ogni forma di esclusività e di pregiudizio. Ho anche da ammonire quelli che stanno camminando in questo cammino, di ritenere che i loro parroci, spesso carichi di molti compiti pastorali, devono partecipare alle attività secondo il suo tempo limitato e capacità fisiche.
2) Il divieto di avere messe speciali per le comunità Neocatecumenale nelle parrocchie è revocato secondo le condizioni. Fatta salva la disponibilità dei parroci, la comunità Neocatecumenale può celebrare l’Eucaristia il Sabato sera una volta al mese. Nelle altre domeniche del mese, i membri devono partecipare al regolare programma parrocchiale delle messe. Nell’ultimo anno, i membri hanno continuato a commentare che la Messa parrocchiale, come prescritta dalla Santa Sede era “carente, incompleta e non così significativa”, come la Messa del Cammino Neocatecumenale. Secondo il nostro giudizio pastorale, i membri del Cammino non hanno ancora raggiunto la corretta comprensione che non vi è alcuna differenza tra la Messa in parrocchia e la Messa per gruppi particolari. Prendiamo a cuore le parole del beato Giovanni Paolo II "anche quando viene celebrata sul piccolo altare di una chiesa di campagna, l’Eucaristia è sempre in qualche modo, celebrata sull’altare del mondo. Essa unisce il cielo e la terra. Comprende e pervade tutto il creato" a prescindere delle melodie, canzoni o gesti particolari.
3) Senza consultare l’Arcivescovo, la equipe nazionale del Cammino Neocatecumenale decise unilateralmente di non riprendere ogni tappa per le comunità della nostra arcidiocesi, anche se queste comunità erano tenute a riceverle. Sia detto categoricamente che l’Arcivescovo non è stato informato e non ha approvato tale decisione da parte dell’equipe nazionale. Di conseguenza, tutte le comunità meritevoli di ricevere i passaggi non devono essere privati ​​di questa progressione nel Cammino. La moratoria su tutte le catechesi iniziali e l’apertura di nuove comunità termina Domenica di Pentecoste di quest’anno.
4) La recita del rosario durante la celebrazione settimanale della Parola deve essere continuato per un altro anno.
5) Ai pastori delle parrocchie viene consigliato di dare ragionevole presenza e cura pastorale per le comunità Neocatecumenale nelle parrocchie. I membri del Cammino Neocatecumenale devono essere incoraggiati dai parroci a unirsi agli altri ministeri parrocchiali, apostolato e di associazioni. I parroci sono altresì incaricati di assicurare l’ortodossia della dottrina che viene trasmessa ai membri durante le celebrazioni settimanale della Parola. I parroci devono sorvegliare l’attuazione del Cammino Neocatecumenale in nome dell’Arcivescovo assicurando che la disciplina e la dottrina della Chiesa sono fedelmente rispettate (cfr. Statuto Art. 27).
Nessuna nuova comunità nella parrocchia può essere aperta senza l’approvazione del parroco.
6) Ai parroci è data piena autorità in nome dell’Arcivescovo di determinare l’orario della celebrazione mensile dell’ Eucaristia e la celebrazione settimanale della Parola o addirittura di sospendere alcune loro attività se, a suo giudizio pastorale la loro forma vada oltre il percorso dei programmi pastorali parrocchiali o se la dottrina e la disciplina della Chiesa sono indeboliti. Io sono regolarmente disponibile a, raccomandazioni, valutazioni e consigli dei miei fratelli sacerdoti, in spirito di comunione fraterna per assicurare che le comunità Neocatecumenali possano veramente contribuire alla vita pastorale dei fedeli.
La ricerca della comunione nella fede e nella carità è il compito nostro compito fondamentale. Ammonisco i membri del Cammino Neocatecumenale a ricercare sempre la comunione con i parroci e la comunità parrocchiale. Allo stesso modo, incoraggio i sacerdoti della parrocchia a dare alla comunità Neocatecumenale nelle loro parrocchie la loro cura pastorale e la carità, che riconosce in loro il volto del Signore.La promozione di una comunione esige conversione di mentalità e di paradigmi sia per il pastore e che per l’ovile. Per questo compito sacro di comunione nella promozione della carità , invoco la mia benedizione pastorale, così che in tutte le cose che Dio sia glorificato.

Dalla Cattedrale di San Giovanni Evangelista, 12 giugno 2011, Domenica di Pentecoste

+ SOCRATES B. VILLEGAS
Arcivescovo di Lingayen Dagupan



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