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venerdì 25 novembre 2011

La distruzione materiale e teologica della chiesa degli agostiniani di Würzburg (Baviera, Germania)

Un lettore ci ha inviato questa lettera, con tanto di fotografie a corredo e di fonti citate.
Quello di Reggio Emilia forse, è assai meno grave dello scempio che la Curia ha permesso agli Agostianiani di Würzburg di commettere ai danni della loro chiesa. Con motivazioni teologiche e liturgiche filoprotestanti.

(Würzburg) Come MessainLatino.it ha reso noto verrà istituita fra qualche settimana presso la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti una nuova Commissione per l’arte e la musica sacra nella liturgia.
Se serviva ancora un esempio per l’assoluta necessità di questa commissione, arriva dalla Germania, terra nativa di Papa Benedetto XVI, ma anche terra di ribellione e distruzione. L’esempio accennato si trova nella stupenda città barocca di Würzburg nella Baviera settentrionale. Würzburg riflette nella sua architettura di esser città vescovile, anzi, fino al 1803 era sede di un principe-vescovo.
Nel 1266 l’ordine di Sant’Agostino fondò nella città una chiesa e un convento. Le foto documentano la distruzione di questa chiesa.
La prima foto mostra lo stato originale della chiesa come si presentava prima della guerra ai fedeli (Foto 1); la seconda foto: la ricostruzione dopo i bombardamenti angloamericani e le modifiche dopo la riforma liturgica del 1970 (Foto 2). La terza foto documenta la situazione attuale del 2011 (Foto 3).
Il convento si sarebbe posto la domanda, quale ruolo ha oggi ancora una chiesa di un ordine mendicante in una città. Il risultato di questa riflessione è stato appena svelato dopo 15 mesi di chiusura per ristrutturazione.
Con una spesa di 1,7 milioni di Euro i frati volevano “rafforzare il profilo mendicante della chiesa”. Per togliere anche l’ultimo dubbio che il gesto più appropriato in una chiesa è mettersi in ginocchio oggi si trovano solo sedie, ovviamente di marca.
Quello che le bombe non hanno distrutto durante la guerra l’hanno distrutto i Sessantottini della chiesa che ovviamente sono molto chic e per questo hanno scelto uno stile up to date.
Solo il dipinto centrale dell’ex altare maggiore si è salvato dalle fiamme della Seconda Guerra Mondiale, rappresenta la battaglia di Lepanto. Adesso è oscurato dalla tela "La Gerusalemme celeste" di Jacques Gassmann (Foto 4)
Fra Peter Reinl, il priore del convento si vanta: "Abbiamo fato qualcosa di coraggioso." La ristrutturazione dell’interno della chiesa “permette flessibilità per celebrazioni eucaristiche individuali” (????) aggiunte Reinl. Il priore aggiunge in stile protestante doc che “ovunque uomini e donne dividono pane assumono il Signore.”
La distruzione trova il pieno appoggio di Mons. Jürgen Lenssen, canonico della cattedrale di Würzburg e responsabile dell’ufficio diocesano per la costruzione o la restaurazione di chiese e dell’arte.
Il priore e il monsignore vedono entrambi il più grande successo della ristrutturazione nel fatto che adesso tutti festeggiano la Santa Cena ad altezza d’occhio. Il priore Reinl già in precedenza si è fatto più notare per la sua grande “vicinanza” più ai protestanti che ai cattolici, come lo rivela anche la sua terminologia protestante e il suo “concetto” di eucaristia protestantizzata.
Tutto nella “nuova” chiesa degli Agostiniani di Würzburg è mobile e può essere spostato a necessità e piacimento: l’altare (o meglio il “tavolo della cena”, come dice il protestantissimo priore Reinl), ambone, sedie…

Foto: kreuz.net

http://kreuz.net/article.14256.html

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