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mercoledì 9 novembre 2011

Altari distrutti e/o adeguati




L’accelerazione che è stata data in Italia per “adeguare liturgicamente” i già modificati presbiteri soprattutto delle antiche chiese è inquietante.
I più ottimisti affermano che si tratta del “colpo di coda” dei potentati liturgici che sarebbero seriamente preoccupati per il ritorno di tanti Sacerdoti e fedeli alla Tradizione .
I più pessimisti, invece, scorgono in questi eventi un ulteriore attentato alla fede .
Velociter currit ad finem”: "Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?”
La vicenda del cosiddetto “adeguamento liturgico” della Cattedrale di Reggio Emilia, a pochi mesi dal “pensionamento” del Vescovo, è la sintesi di questa strana “accelerazione” dei tempi .
Una specie di orrida “ soluzione finale” per quello che rimane del patrimonio artistico-devozionale delle chiese italiane già duramente provate dalla furia iconoclasta post-conciliare.
Nel 2006 abbiamo tutti “fatto il tifo” per l’allora Arcivescovo di Oristano S.Ecc. Mons. Pier Giuliano Tiddia che ebbe la santa ispirazione di celebrare l’Eucaristia sull’antico ed artistico Altare della sua Cattedrale : euforia durata solo pochi mesi perchè il terribile virus chiamato "adeguamento liturgico ha poi colpito inesorabilmente quella Cattedrale con l'arrivo del nuovo Arcivescovo.
Non è valsa, anche in quel caso, la proverbiale e prudente diplomazia che un tempo caratterizzava le azioni del clero : si doveva cambiare in fretta nel nome dell’adeguamento !
Dalla pubblicazione del “Motu Proprio Summorum Pontificum" c’è stata una corsa per rendere inutilizzabili gli antichi altari rimasti ancora illesi ( come ad esempio nella Cattedrale di Ancona, che già aveva l’ altare post-conciliare davanti a quello monumentale ).
A colui che osserva l’intervento innovativo del Duomo di Ancona viene spontanea la comparazione : la maestosità delle opere antiche a cui fa da contrasto la piccolezza di quelle aggiunte ai nostri giorni che sembrano essere state collocate “provvisoriamente” per essere, prima o poi, rimosse.
La stessa problematica si evince nel presbiterio “adeguato” della Basilica della Santa Casa di Loreto: tutti sono perfettamente consapevoli che si tratta di un vero “scempio” a danno del venerato Altare rinascimentale dell’Annunziata, dove hanno celebrato Santi e Papi, che è stato completamente coperto dalla nuova “sede”.
I nuovi manufatti non godono della visione “in aeternum” sembrano invece esser pronti per la rimozione … "tempora bona veniant" ...
La salvezza degli antichi altari verrà sicuramente dalla crisi economica che sta affliggendo la nostra Patria : “ Non pensate neppure lontanamente che in questo difficile momento – ha avuto il coraggio di dire un Parroco alla sua Curia – la mia parrocchia si mette a spendere soldi per cambiare l’altare”.
Un altro Parroco, tutt’altro che sprovveduto, ha invece “istallato” nella sua chiesa un altare a forma di cubo .
Così mi hanno consigliato” è stata la sua sola risposta alla mia richiesta di spiegazioni. Poi è rimasto completamente muto e non ha detto nulla di più.
Chi consiglia liturgicamente i Vescovi e i Sacerdoti ?
Un tempo ci si affidava fiduciosamente alla competente Congregazione vaticana.
Chi consiglia di collocare altari a forma di cubo e/o completamente diversi dalla tradizione della Chiesa ?
Da chi provengono attualmente le ingerenze che intendono sottovalutare sistematicamente i luminosi esempi liturgici del Papa ?
Il Magistero di Papa Benedetto XVI è ignorato in ciò che più gli sta a cuore : la Liturgia !
A.C.






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