Il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero ( foto ) in un libro critica la liberalizzazione della messa antica e dice: «Da Benedetto XVI eccessiva condiscendenza con i lefebvriani»
Città del Vaticano
Alcune decisioni di Papa Benedetto, come la liberalizzazione della messa antica e la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani generano «perplessità e turbamenti». Lo afferma il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, già sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, in un libro-intervista che porta la prefazione del cardinale Dionigi Tettamanzi e che arriva in questi giorni in libreria.
Il volume, intitolato La Chiesa che non tace, è dialogo che il vescovo ha scritto con il vaticanista de La Stampa Giacomo Galeazzi (BUR, pp. 208, 14 euro). «Non mi nascondo – dice Mogavero – che in questi anni si siano verificate anche situazioni di imbarazzo a seguito di pronunciamenti del Papa, addebitabili, secondo me, a qualche distrazione dell’entourage che non ha saputo accompagnare con la dovuta accortezza certi passaggi piuttosto impegnativi dei suoi insegnamenti».
Uno di questi, per il vescovo di Mazara, è il motu proprio Summorum Pontificum. «Qualche scelta papale – afferma – l’ho percepita come una poco comprensibile marcia indietro rispetto alle indicazioni maturate negli anni precedenti come frutto del Concilio Vaticano II. Osservo che negli ultimi tempi si sono registrate con sempre maggiore insistenza e petulanza all’interno della Chiesa orientamenti neotradizionalisti che tentano di svuotare di senso taluni punti nodali della riforma liturgica… Il ripristino del messale latino di san Pio V non è risultato coerente con il cammino fatto, sia perché è apparso come una concessione immotivata ai contestatori della riforma conciliare, sia perché rischia di creare tensioni e divisioni all’interno della Chiesa, delle quali non si avverte alcun bisogno».
Il vescovo cita poi un secondo «momento di perplessità», riferito a quando «Benedetto XVI ha tentato di far rientrare lo scisma dei lefebvriani». Papa Ratzinger «ha tentato in tutti i modi di risanare quella ferita alla comunione che, sicuramente, gli pesava tantissimo. Ha ritenuto, perciò, di derogare alla disciplina ecclesiastica che impone il pentimento e l’abbandono della condotta contraria alla normativa canonica, previamente all’assoluzione della pena».
«Nel tentativo di vincere le resistenze che si opponevano alla riconciliazione – afferma Mogavero nel libro-intervista – Benedetto XVI, con gesto di buona volontà, il 24 gennaio 2009 ha tolto la scomunica ai seguaci di Lefebvre, frattanto deceduto nel 1991. Guardando i fatti dalla prospettiva canonistica e convinto del valore pedagogico del diritto penale canonico, ho ritenuto eccessiva la condiscendenza del Papa. L’epilogo della vicenda, che non ha portato affatto al pentimento e alla riconciliazione dei seguaci di Lefebvre, ha finito con il vanificare il gesto di buona volontà del Papa e confermare, purtroppo, le mie perplessità».
Il vescovo di Mazara spiega che «non è in discussione» da parte sia l’accettazione delle decisioni papali, ma aggiunge: «Mi piacerebbe se si potesse avere un confronto più diretto e più franco con il Papa, considerato che in quanto vescovi siamo tutti successori degli apostoli e che con lui portiamo insieme la sollecitudine verso tutte le Chiese».
( A.C.)
Sito di riferimento : http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-8730/
Semplicemente INCREDIBILE! La cosa più preoccupante è che questo vescovo ha appena 64 anni, cioè, probabilmente, terrà il suo deretano su quella cattedra per altri 13 anni! E' ormai chiaro che i vescovi peggiori, quelli che più remano contro il Papa, sono proprio gli italiani.
RispondiEliminaVedrete quante ne dovremo leggere.... avvicinandosi l'accordo ...
RispondiElimina<span>«Mi piacerebbe se si potesse avere un confronto più diretto e più franco con il Papa, considerato che in quanto vescovi siamo tutti successori degli apostoli e che con lui portiamo insieme la sollecitudine verso tutte le Chiese».
RispondiEliminaECCO IL PUNTO DEL CONTENDERE, USCITI ALLO SCOPERTO!!!!!!!!!!!!</span>
La Chiesa per Diritto Divino non è una repubblica in quanto il Suo fondatore Cristo era di natura divina ed umana REGALE. IL Vicario di Cristo è monarca assoluto ma i preti e poi vescovi sessantottini non hanno anocora compreso bene. Nei seminari la teologia sociologica ha dato queste mele ..........!
RispondiEliminaEcco finalmente palesato con chiarezza il punto nodale: Il vescovo di Mazara spiega che «non è in discussione» da parte sia l’accettazione delle decisioni papali, ma aggiunge: «Mi piacerebbe se si potesse avere un confronto più diretto e più franco con il Papa, considerato che in quanto vescovi siamo tutti successori degli apostoli e che con lui portiamo insieme la sollecitudine verso tutte le Chiese».
RispondiEliminaMa non è vero, le sta contestando in pieno le decisioni papali e proprio perché si sente uguale a lui, un vescovo che ha a che fare con un altro vescovo e la sola differenza potrebbe essere quella che il Papa, a sentire questi qui, è come un presidente di un'assemblea che, a fine carca, verrà messo da parte... a quando le votazioni repubblichine per l'elezione del Pontefice? Sono senza parole... Ecco i bei risultati del Vaticano II... La Chiesa è divina e gerarchica, non ha niente a che vedere con le assemblee e i condomini umani... Prego e spero con tutta l'anima che presto si abbia una decisa e irrevocabile inversione di rotta e si torni, definitivamente, nella vera Chiesa Cattolica, abbandonando questi protestanti di cui non mi sento nè voglio essere sorella, posso pregare per loro ma non condividerne gli errori in nome di una falsa demoniaca carità politicamente corretta che tanto va di moda e che crea solo danni!
Scommetto che se Mons. Mogavero divenisse Papa (paura!), sarebbe autoritario ed oppressivo. Si capisce che non sopporta la mitezza del nostro buon Benedetto XVI.
RispondiEliminaA volte mi chiedo cosa abbiamo fatto di male per meritarci vescovi simili, possibile che con tutto il lavoro che c'è da fare per annunciare il vangelo questo losco figuro se la deve prendere con il motu prorpio?
RispondiEliminaSe il conciliovaticanosecondo è un dono dello Spirito co'ha da temere? Qual'è il problema? mica è stato imposto di celebrare la liturgia preconciliare a tutti !?!
Vescovi politicizzati e sessantottardi che hanno paura di perdere il giocattolino che si ritrovano fra le mani e come i bambini viziati e capricciosi cominciano a strillare e piagnucolare.
ma quando finiranno sti vescovi indegni della carica che ricoprono??
Per quanto tempo dovremmo ancora sopportare questi pagliacci con la mitra?
Mogavero ha sbagliato "mestiere".E quando uno sbaglia mestiere, di solito si da alla politica. Da anni fa solo questo con risultati comici e "imbarazzanti" per tutti (soprattutto per il Vaticano). E, come spesso avviene, quando si cerca di far carriera nel proprio settore rivendendo titoli politici esterni, ci si copre di ridicolo e di compatimento su tutti i fronti. Oggi costui arriva perfino a comandare colui da cui "dipende" . Una commissione di valutazione seria così giudicherebbe: IMPEGNO E RISULTATI NON VALUTABILI PERCHE' NON ATTINENTI AL PROPRIO COMPITO E DOVERE. BOCCIATO. FINE CARRIERA. E (fuori verbale): speriamo bene... chissà se in 13 anni sarà capace di trovare i voti per essere eletto consigliere comunale di Mazara del Vallo.
RispondiElimina<span>Attaccato da rinnegati modernisti e i loro satelliti nella Chiesa, nella stampa, nella "cultura" e nella politica con l'accusa di - orrore! - tradizionalismo e condiscendenza verso i lefevriani.
RispondiEliminaAttaccato da scismatici, sedevacantisti e i loro satelliti pseudo-tradizionalisti nella Chiesa e fuori, nei blog e nei fogliacci isterici dei settari.
Cambiano le scuse per essa, ma la disonestà intellettuale, l'odio, l'inconsistenza degli argomenti è la stessa. Il primo gruppo è <span>molto</span> più grande, smisuratamente potente quanto a mezzi materiali e controllo culturale. Il secondo è più limitato, ma in pratica fa il lavoro di dezhinformatia e disorientamento che indebolisce il Successore di Pietro colpendolo alle spalle e avvantaggia il gruppo più forte, come nel sogno di Don Bosco con le navi nemiche di diversa grandezza.
Questo Papa non si ritroverebbe così accerchiato se non stesse facendo un sacco di bene alla Chiesa e all'umanità intera. NON PRAEVALEBUNT. Viva il Papa, viva la S. Messa e viva la Madonna del Rosario! </span>
<span>Come proclamò il Senato della Serenissima dopo Lepanto: <span>"Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit".</span></span>
Detto da uno che piu che da vescovo sembra travestito da ninfa.... sembra danzare con i suoi veli sinuosi attorno a qualche fiume sacro...
RispondiEliminaPersonaggio esecrabile.
RispondiEliminaL'abito (che definirlo veste liturgica è scarsamente appropriato) è disegnato da Armani, a suo tempo aveva avuto persino una discreta pubblicità.
Ospite delle 10:15 dice cose giustissime.
Piacerebbe vedere additati e condannati pubblicamente allo stesso modo di questo pessimo vescovo tutti coloro che spesso, anche dalle pagine di questo blog, attaccano il Santo Padre per ragioni opposte e talvolta in maniera persino più subdola, come a dire wir sind Kirche, sottointendendo che il papa lo sia davvero solo quand'è d'accordo con noi...
:-[ un sacerdote, per giunta vescovo, che sotto la casula NON USA L'AMITTO (lo si vede bene nella foto che non lo porta), la dice lunga sull sua credibilità.... per la serie: dimmi come ti vesti e ti dirò chi sei....
RispondiEliminaMogavero è veramente "originale"... chiede le dimissioni di Berlusconi, critica il Papa... davvero molto originale, sì.
RispondiEliminaChiedo alla redazione: quando un vescovo critica il Papa, come bisogna etichettarlo? "imbecille" va bene oppure chi critica il Papa non merita cotanto epiteto?
Se invece mi metto io a criticare il Papa e il Motu Proprio, sarà peccato mortale darmi dell'imbecille?
Scusate l'OT, anche se in questa discussione non lo è poi tanto...perchè su questo blog i liturgisti sono considerati un pericolo per l'ortodossia della liturgia? Non dovrebbero esserne i custodi autentici?
RispondiEliminaInoltre vi chiedo, gli Ordini monastici a livello liturgico sono conservatori o ce n'è qualcuno che introduce innovazioni?
<span>"sia perché rischia di creare tensioni e divisioni all’interno della Chiesa, delle quali non si avverte alcun bisogno»."
RispondiEliminaCiò di cui Mons. Mogavero non avverte alcun bisogno è che l`egemonia dittorale del pensiero che ha regnato in despota assoluto durante più 40 anni venga contestata e che i frutti della riforma conciliare promossa secondo quel pensiero siano evidenziati e contestati.
Seguendo Mons. Mogavero si potrebbe pensare che quella dittatura, che ha eliminato e zittito ogni opposizione, abbia creato quelle unità e comunione che Mogavero teme di perdere, sappiamo come in realtà sono andate le cose, sappiamo che in realtà ognuno è andato per conto suo, libero di insegnare "altro", di creare"altro", senza che l`autorità intervenisse, senza che l`errore venisse dichiarato e sanzionato, purtroppo a certe libertà ci si abitua, ed oggi che il Papa tenta di riparare la Barca che prende acqua da tutte le parti, si trova confrontato all`opposizione di quei rerum novarum laudatores che hanno immerso la Chiesa nella divisione e nella confusione.
Fantastica poi questa frase:
"Mi piacerebbe se si potesse avere un confronto più diretto e più franco con il Papa, considerato che in quanto vescovi siamo tutti successori degli apostoli e che con lui portiamo insieme la sollecitudine verso tutte le Chiese»"
Questo sì si chiama parlar chiaro e venire allo scoperto!</span>
:-[ mi consolano due aspetti della vicenda:
RispondiElimina1) finalmente escono allo scoperto.... almeno li conosci...
2) usciti allo scoperto, qualunque Vescovo remasse contro il Papa, perde il diritto di essere ascoltato ed obbedito dai fedeli....
infatti, riporta queste parole il documento Communionis Notio: l'unità dell'Episcopato con Pietro e sotto Pietro non sono radici indipendenti dell'unità della Chiesa...
Cari Vescovi che vi sentite al di sopra del Papa, ma perchè non ve ne andate a crearvi una chiesa tutta vostra?
quando la finirete di confondere il gregge, di ingannarlo e di parlare male del Papa?
Com'è che quando siete davanti al Papa vi chinate, gli baciate l'anello, vi fate le foto fra sorrisetti vari? TUTTA APPARENZA?
allora non siete meglio dei Farisei ai quali Cristo ripete più volte: IPOCRITI!!
DICE IL VESCOVO:
RispondiElimina«Qualche scelta papale – afferma – l’ho percepita come una poco comprensibile marcia indietro rispetto alle indicazioni maturate negli anni precedenti come frutto del Concilio Vaticano II. Osservo che negli ultimi tempi si sono registrate con sempre maggiore insistenza e petulanza all’interno della Chiesa orientamenti neotradizionalisti che tentano di svuotare di senso taluni punti nodali della riforma liturgica… Il ripristino del messale latino di san Pio V non è risultato coerente con il cammino fatto, sia perché è apparso come una concessione immotivata ai contestatori della riforma conciliare, sia perché rischia di creare tensioni e divisioni all’interno della Chiesa, delle quali non si avverte alcun bisogno».
ma questo vescovo lo legge il Magistero? =-O
Giovanni Paolo II Lettera CCD 2001: "Il Popolo di Dio ha bisogno di vedere nei sacerdoti e nei diaconi un comportamento pieno di riverenza e di dignità, capace di aiutarlo a penetrare le cose invisibili, anche senza tante parole e spiegazioni. Nel Messale Romano, detto di San Pio V, come in diverse Liturgie orientali, vi sono bellissime preghiere con le quali il sacerdote esprime il più profondo senso di umiltà e di riverenza di fronte ai santi misteri: esse rivelano la sostanza stessa di qualsiasi Liturgia".
Benedetto XVI Sacramentum Caritatis 2007: "Per meglio esprimere l'unità e l'universalità della Chiesa, vorrei raccomandare quanto suggerito dal Sinodo dei Vescovi, in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II "
Se per far entrare la FSSPX nella giurisdizione Cattolica è necessario, giustamente, che applichino le richieste del Pontefice, non dovrebbe essere la stessa cosa per quei Vescovi che invece alimentano il disappunto contro il Pontefice?
Perchè per questi Vescovi NON SCATTA LA SCOMUNICA e non vengono mandati a zappare la terra?
due pesi e due misure? figli e figliastri?
e la divisione continuerà nella Chiesa perchè certamente non saremo mai d'accordo su tutto, ma che si lasci parlare questi vescovi senza alcun provvedimento, QUESTO E' PARTE DELLO SCANDALO ammonito dal Cristo....
Non è incredibile che vescovi di tal calibro (parlo di calibro, trattandosi di pistola) siano sulla sessantina: sono esponenti del Sessantotto. Nel caso specifico, l'uomo andrebbe rimosso immediatamente dal suo incarico e trasferito in un monastero di rieducazione, preferibilmente in un paese del centro Africa.
RispondiEliminaHa ragione, Andrea Carradori, sia tra gli esponenti del tradizionalismo più legalista e integrista sia, soprattutto, tra quelli dell'antitradizionalismo vedremo molti svolazzare all'impazzata battendo la testa contro le pareti come pipistrelli chiusi in cantina. Teste (di rapa, per rispondere a una domanda formulata qualche post fa da mic) che contro quei muri e quel soffitto finiranno, presto o tardi, per fracassarsi.
RispondiEliminaHa ragione LDCaterina63: il Motu Proprio Summorum Pontificum è diventato un formidabile strumento di rilevazione e rivelazione: in base a come il clero, alto e basso, prende posizione rispetto ad esso, è possibile conoscere all'istante chi è fedele e chi non è fedele al Santo Padre e alla Chiesa (questo vale in primis per gli antitradizionalisti, ma anche per certo fanatradizionalismo che sconsiglia di seguire le Sante Messe da Motu Proprio).
RispondiEliminaperchè i "liturgisti" sono figure "professionali" che sono nate e ascese in importanza proprio da quando i vescovi e preti cominciato a trascurare la liturgia perchè non la studiavano e non la capivano più, generando quella decadenza che tra la fine dell'800 e la prima metà del '900 servì da premessa e da scusa per la distruzione della liturgia iniziata allora e giunta all'apice nel post-concilio. Le cattedre di "liturgia" sono da sempre roccaforti moderniste da cui nascono gli orrori e le deviazioni che conferenze episcopali smidollate e incompetenti sottoscrivono e adottano senza colpo ferire
RispondiEliminaEccone un altro: ma che ci faccia un bell'arabesque sulla punta delle scarpette questa bella ballerina!
RispondiEliminaArmani eh? Poi ci tormentano con le balle sinistrorse sociologizzanti sulla "Chiesa dei poveri", per cui le cattedrali devono sembrare autorimesse cecoslovacche del '56 e bisogna ridurre il "fasto inutile" della liturgia, nella più perfetta fedeltà al compagno Giuda che si lamentava dello "spreco" dell'unguento prezioso versato sui piedi del Signore mentre valeva molti stipendi di un operaio.
RispondiEliminaGiovanni 12,3-8:
<span>[3] Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. </span>
<span>[4] Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:
<span><span>[5] </span><span>"Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?". </span></span>
</span>
<span>[6] Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. </span>
<span>[7] Gesù allora disse: "Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. </span>
<span>[8] I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me". </span>
Queste uscite, non sono le pensate estemporanee di un vescovo. siamo di fronte ad una "orchestra" ben coordinata.
RispondiEliminaLa prefazione del libro è del Card. Tettamanzi.
Solitamente questa gente, non ha il coraggio di assumersi in prima persona la responsabilità di quello che dice.
Preferiscono far dire ad altri, scrivendo prefazioni accondiscendenti ( come in questo caso), o simulare dialoghi dove le eresie più grosse , sebbene condivise, vengono lasciate affermare dall'interlocutore ( vedi libri Card. Martini- Don Verzè).
Il dramma è che le diocesi di mezza Italia sono in mano a questi . in alcune regioni sono egemoni ( Lombardia) e molti hanno una età giovanissima. Volendo evitare sorprese e condizionare l'operato del successore, Tettamanzi a Milano ha nominato negli ultimi anni degli ausiliari tutti particolarmente giovani.
Nessuna manifestazione di gioia da parte loro per il nuovo Arcivescovo. L'unico elemento di soddisfazione manifestato in interviste televisive è relativo al fatto che Scola ha promesso di operare in modo "collegiale".
Adesso Scola o se li tiene, o per rimuoverli deve far affidare loro qualche diocesi, cosicchè tra 7 o 8 anni saranno tutti in pista per incarichi importanti.
Dario
Sire, perché non in Persia o presso la Sublime Porta?
RispondiEliminaCari amici, la Sicilia è piena di queste teste.... Mogavero non dice nulla di nuovo. Le persecuzioni contro i "semplici cattolici" cioè i "cattolici piccoli" e fedeli al papa durano da 40 anni.
RispondiEliminaHanno persguitato Wojtila, hanno sempre criticato il Ratzinger "panser tedesco". Hanno fatto vescovi uomini di una certa condotta e di una certa linea. Da noi i Vicari espiscopali vanno in giacca e cravatta ( H. Kung) e alcuni vestono alla Marchionne , poi si scandalizzano se una donnina entra in chiesa e porti durante la "santa cena" un fiore alla statua della vergine; si scandalizzano se "nell'aula liturfgica" non si trova spazio per le piroutte e le danze afro cubane. La domenica dobbiamo sorbirci l'Alleluia delle lampadine, il Santo neo cat o del RnS,. Chiunque la pensa come il papa viene cacciato fuori dagli organismi delle diocesi e delle parrochie, figuratevi se qualcuno si azzaarderebbe a propore la messa V. O. Allora sono pronti i ferri roventi e le fruste e nel migliore deicasi ne usicresti con epiteti pericolosissimi.
Però degli scandali sessuali e dei concubininaggi..... nessuno si scandalizza.
Poi il mercoledì con quella facia tosta si presentano da pap "primu inter pare" come viene insegnato dai bambini al catechismo alle scuole di teologia a inchinarsi. Cosa volete la Sicilia è una regione a statutop speciale e anche la Chiesa ha vescovi a statuto speciale.
Compagno Mogavero, vai a pascolare le pecore, perché come pastore di anime hai fallito in pieno.
RispondiEliminaLeggi anche:
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-se-un-vescovo-crea-confusione-3251.htm
Mons Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo (una delle diocesi più periferiche d'Italia) è ormai diventato un "opinion maker". Sulla stampa nazionale vengono spesso riportate le sue esternazioni.
RispondiEliminaCritica il Papa e gli diamo addosso? Va benissimo!
Ma perchè è stato fatto Vescovo? E proprio da Benedetto XVI (febbraio 2007)?
Mi sembra a situazione del gatto che si morde la coda
L'Africa gli è così vicina... per arrivarci gli basta imbarcarsi su uno dei famosi pescherecci della sua diocesi: a "ritirarlo" ci penseranno le motovedette tunisine.
RispondiElimina<span>Ma perchè è stato fatto Vescovo? E proprio da Benedetto XVI (febbraio 2007)? </span>
RispondiEliminaMai sentito parlare di Giuda Iscariota?
quello era uno contro undici, qui siamo al rapporto inverso, il che un problema lo pone
RispondiEliminae spiegalo al Papa che il Vicario di Cristo è un monarca etc. Non credo sia d'accordo con te, lo conosci il suo "magistero" in materia?
RispondiEliminaStamattina su una radio francese (amica!) intervista di un'ora a MgrFellay (preregistrata il 2 ottobre).
RispondiEliminaIl vero problema per l'eventuale accordo non é sapere quali e quanti Mogavero sono contro di noi ... ma di sapere quanti e soprattutto quali prelatisono quelli che sono CON la SPX.
Mgr Fellay l'ha detto chiaramente: oggi non riesco a stimare quenta gente nella Chiesa é diposta ad appoggiarci... i fedeli si - ha detto - ce ne sono tantissimi ma i prelati sono molto più circospetti...
Io continuo a pensare che BXVI (quello di oggi) e MgrLefebvre predicano due dottrina diverse e per tanti versi opposte... <span>una delle quali non é cattolica.</span>
Riposto le parole di questo vescovo (lo scrivo col minuscolo apposta!):
RispondiElimina"Il ripristino del messale latino di san Pio V non è risultato coerente con il cammino fatto, sia perché è apparso come una concessione immotivata ai contestatori della riforma conciliare, sia perché rischia di creare tensioni e divisioni all’interno della Chiesa, delle quali non si avverte alcun bisogno".
Eccellenza, siete voi e solo voi a creare le tensioni e le divisioni! E' colpa vostra e solo vostra se non volete ascoltare le denunce degli abusi liturgici che noi fedeli vi presentiamo, stanchi di dover partecipare a delle Sante Messe prive del sacro e del rispetto dovuto al Signore! Sì, è vero, non ci sarebbe nessun bisogno di queste divisioni se voi fate il vostro dovere di vigilare il modo di celebrare e vi mettete il rimedio là dove si usa la liturgia fai da te! Ecco perché il Santo Padre ha ascoltato le nostre sofferenze e con grande misericordia ci ha donato il Summorum Pontificum! A voi solo interessa l'imposizione della vostra ideologia para-conciliare. Delle anime dei fedeli chissenefrega?
l'ultima frase è l'eco di Lumen Gentium, o contesti il Concilio o meglio che non la contesti
RispondiEliminaBella questa: "monastero di rieducazione"! Ma quanti, quanti monasteri di questo tipo bisognerebbe costruire? Sarebbero sempre affollati! ;)
RispondiElimina=-O :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D
RispondiEliminaSì, ma sai Caterina, solo si doveva zittire Williamson e magari togliergli la rimessa della scomunica per aver osato trasgredire il "dogma di fede della shoah". Però, se figuri come questi aprono bocca e sputtano contro il Santo Padre, altro che scomunica! Magari vengono promossi! >:o
RispondiEliminaVisto il vestito sarà il vescovo di Mazara del Ballo.
RispondiEliminaAspetta, fammi pensare un po' quale secondo te è quella non cattolica... *DONT_KNOW*
RispondiEliminaCondivido pienamente. Aggiungerei che da tempo i Vescovi non fanno più i Vescovi, fanno tutt'altro (altro che 'tutti siamo successori degli apostoli', caro mons. Mogavero!)... più o meno come i Vescovi, anche di Roma, nei secoli XV e XVI.... Ci penserà il Signore e far sorgere nuovi Ignazio di Loyola, nuovi Giovanni della Croce, nuovi Carlo Borromeo, nuove Teresa d'Avila, nuove Caterina da Genova... ammesso che il Signore, al Quale non mancano certamente i mezzi per poterlo fare, già non ci stia pensando!
RispondiEliminaDopo la buriana eresiarca causata dal post Vaticano II (che trova nelle amigue espressioni del Concilio le sue radici), dopo la necessaria sfrondatura dei rami ereticali, alla maniera del pusillus grex la Chiesa riprenderà rinfrancata e ringiovanita il percorso incontro al Signore che viene! don achille maria
...poveretto!
RispondiEliminaPregate per i Vescovi della Sicilia perchè lo stile è quasi per tutti cosi.
RispondiEliminaW Mogavero che ha capito tutto di politica e di chiesa....
Pregasse un pò di più invece di sparare balle.... bella casula... è quella di Armani?
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2011/2-maggio-2011/vescovo-veste-armani-mogavero-paramenti-disegnati-ad-hoc-stilista--190552398340.shtml
RispondiEliminaecco il caro mogavero in che vesti è.... da pazzi!!!!!
Di certo non è monarca nel senso che intendi te, ospite!
RispondiEliminaResta da vedere interpretata come!
RispondiElimina<span>Il ripristino del messale latino di san Pio V non è risultato coerente con il cammino fatto, sia perché è apparso come una concessione immotivata ai contestatori della riforma conciliare, sia perché rischia di creare tensioni e divisioni all’interno della Chiesa, delle quali non si avverte alcun bisogno". </span>
RispondiEliminaQuesta frase è piena di errori:
- non si tratta di ripristino, il messale non era mai stato abolito
- comunque, SP riguarda il messale del beato Giovanni XXIII non quello di S.Pio X
- comunque il cammino fatto ha portato alla perdita o al raffreddamento della fede di moltissime persone, per cui è una fortuna che SP non sia coerente. Solo i pazzi sono sempre coerenti, se uno si accorge di aver sbagliato deve cambiare, altro che essere coerente
- non è una concessione immotivata, diciamo piuttosto che S.E. non capisce il motivo (io credo piuttosto che capisca benissimo il motivo e non lo condivida affatto)
- i contestatori non contestano la riforma conciliare. <span>La riforma conciliare non è mai stata fatta</span>. Il Concilio aveva previsto il mantenimento del latino (con le letture in italiano), non aveva parlato di celebrazione verso il popolo, aveva lasciato la comunione in ginocchio, il canto gregoriano ecc. Anche il Papa ha detto che "l'applicazione del Concilio non è neppure cominciata". I contestatori semmai contestano la riforma del post-concilio. Non si può contestare una cosa che non è mai esisistita
- sicuramente questo può creare tensioni e divisioni, d'altra parte Gesù non è venuto a portare la pace ma la spada.
- anch'io non avverto nessun bisogno di creare tensioni e divisioni, in sè e per sè. D'altra parte la concordia non è qualcosa che può essere ottenuta per forza e per decreto. La concordia c'è o non c'è in base a una fede comune, a un comune sentire ecc. La politica dello struzzo (far finta che si è d'accordo su tutto quando non è vero) non ha mai giovato a nulla.
Vergogna!
RispondiEliminaSi è vestito da principessa!
RispondiEliminacon la nota praevia nel cassetto chiuso a chiave.
RispondiElimina<span>l'ultima frase è l'eco di Lumen Gentium, o contesti il Concilio o meglio che non la contesti</span>
RispondiEliminano, è la RIMASTICATURA <span>disonesta</span> di Lumen gentium censurata delle parti in cui si parla del primato di Pietro e dell'obbedienza a lui dovuta da TUTTI i vescovi, anche quelli con i vestitini di Armani, e anche quelli col manipolo che credono di essere loro il Papa. Queste frasette sono fatte apposta per far insorgere gli pseudotradizionalisti ignoranti che non leggono e se leggono non capiscono, e non sapendo cosa dice Lumen gentium attaccano il Concilio invece del vescovo modernista:
E scommetto che qualcuno dirà che Lumen gentium è allo stesso tempo "modernista" e "papolatrica", visto che certi "tradizionalisti" di obbedienza al Magistero non vogliono sentir parlare, tali e quali a Mogavero
<span>
RispondiEliminaIl collegio dei vescovi e il suo capo
22. Come san Pietro e gli altri apostoli costituiscono, per volontà del Signore, un unico collegio apostolico, similmente il romano Pontefice, successore di Pietro, e i vescovi, successori degli apostoli, sono uniti tra loro. Già l'antichissima disciplina, in virtù della quale i vescovi di tutto il mondo vivevano in comunione tra loro e col vescovo di Roma nel vincolo dell'unità, della carità e della pace [59] e parimenti la convocazione dei Concili [60] per decidere in comune di tutte le questioni più importanti [61] mediante una decisione che l'opinione dell'insieme [62] permetteva di equilibrare significano il carattere e la natura collegiale dell'ordine episcopale, che risulta manifestamente confermata dal fatto dei Concili ecumenici tenuti lungo i secoli. La stessa è pure suggerita dall'antico uso di convocare più vescovi per partecipare all elevazione del nuovo eletto al ministero del sommo sacerdozio. Uno è costituito membro del corpo episcopale in virtù della consacrazione sacramentale e mediante la comunione gerarchica col capo del collegio e con le sue membra.
Il collegio o corpo episcopale <span>non ha però autorità, se non lo si concepisce unito al Pontefice romano, successore di Pietro, quale suo capo, e senza pregiudizio per la sua potestà di primato su tutti</span>, sia pastori che fedeli. Infatti il romano Pontefice, in forza tutta la Chiesa, ha su questa una potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente. D'altra parte, l'ordine dei vescovi, il quale succede al collegio degli apostoli nel magistero e nel governo pastorale, anzi, nel quale si perpetua il corpo apostolico, è anch'esso insieme col suo capo il romano Pontefice, e mai senza questo capo, il soggetto di una suprema e piena potestà su tutta la Chiesa [63] sebbene tale potestà non possa essere esercitata se non col consenso del romano Pontefice.<span> Il Signore ha posto solo Simone come pietra e clavigero della Chiesa </span>(cfr. Mt 16,18-19), e lo ha costituito pastore di tutto il suo gregge (cfr. Gv 21,15 ss); ma l'ufficio di legare e di sciogliere, che è stato dato a Pietro (cfr. Mt 16,19), è noto essere stato pure concesso al collegio degli apostoli, <span>congiunto col suo capo</span> (cfr. Mt 18,18; 28,16-20) [64]. Questo collegio, in quanto composto da molti, esprime la varietà e l'universalità del popolo di Dio; in quanto poi è raccolto <span>sotto un solo capo</span>, significa l'unità del gregge di Cristo. In esso i vescovi, rispettando fedelmente il primato e la preminenza del loro capo, esercitano la propria potestà per il bene dei loro fedeli, anzi di tutta la Chiesa, mente lo Spirito Santo costantemente consolida la sua struttura organica e la sua concordia. La suprema potestà che questo collegio possiede su tutta la Chiesa, [...]
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RispondiEliminaLe relazioni all'interno del collegio episcopale
23. L'unità collegiale appare anche nelle mutue relazioni dei singoli vescovi con Chiese particolari e con la Chiesa universale. Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il <span>perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità</span> sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli [66]. I singoli vescovi, invece, sono il visibile principio e fondamento di unità nelle loro Chiese particolari [67] queste sono formate ad immagine della Chiesa universale, ed è in esse e a partire da esse che esiste la Chiesa cattolica una e unica [68]. Perciò i singoli vescovi rappresentano la propria Chiesa, e tutti insieme <span>col Papa</span> rappresentano la Chiesa universale in un vincolo di pace, di amore e di unità. I singoli vescovi, che sono preposti a Chiese particolari, esercitano il loro pastorale governo sopra la porzione del popolo di Dio che è stata loro affidata,<span> non sopra le altre Chiese né sopra la Chiesa universale</span>. Ma in quanto membri del collegio episcopale e legittimi successori degli apostoli, per istituzione e precetto di Cristo sono tenuti ad avere per tutta la Chiesa [69] una sollecitudine che, sebbene non sia esercitata con atti di giurisdizione, contribuisce sommamente al bene della Chiesa universale. Tutti i vescovi, infatti, devono promuovere e difendere l'unità della fede e la disciplina comune all'insieme della Chiesa, formare i fedeli all'amore per tutto il corpo mistico di Cristo, specialmente delle membra povere, sofferenti e di quelle che sono perseguitate a causa della giustizia (cfr. Mt 5,10), e infine promuovere ogni attività comune alla Chiesa, specialmente nel procurare che la fede cresca e sorga per tutti gli uomini la luce della piena verità. Del resto è certo che, reggendo bene la propria Chiesa come una porzione della Chiesa universale, contribuiscono essi stessi efficacemente al bene di tutto il corpo mistico, che è pure il corpo delle Chiese [70].
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preparatevi a molto peggio, da "sinistra" e da "destra" se l'accordo si dovesse trovare. Ve l'immaginate Enzo Bianchi? E come saranno pazzi di rabbia i fans di Ahmadinejad che postano da queste parti?
RispondiElimina<span>...come hai (purtroppo!) ragione...</span>
RispondiElimina<span>Regina del Santo Rosario, prega per noi!
Regina delle vittorie, prega per noi!</span>
Non sarà senz'altro il suo ideale di politico, ma sembra proprio il Presidente del Senato SCHIFANI vestito da vescovo!
RispondiEliminaPromoveatur ut amoveatur. Lo farei vescovo di qualche localita' turca,possibilmente quella piu' infestata da fanatici integralisti. E, dopo il martirio....Santo subito!!
RispondiEliminaUn vescovo? Credevo fosse il mago Otelma.
RispondiEliminaEcco cosa pensava al riguardo J. Ratzinger quando faceva l"esperto assistente" del cardinale Frings al concilio :
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<span>"Per ordine dell'"autorità superiore" alla costituzione sulla Chiesa era stata aggiunta una " nota esplicativa previa", che sembrava spingere molto la dottrina della collegialità sul piano puramente teorico ... Il riformato Georg Richard-Molard gridò ai cattolici: " vi siete squalificati per trattare ancora la libertà - del Concilio rispetto al papa n.d.r.- .... Ma noi rimaniamo protestanti decisi e siamo infinitamente grati di essere tali": Nel frattempo sono state dette molte cose tranquillanti e consolanti, ma nessuno potrà negare che è rimasto un certo scetticismo." J. Ratzinger, Problemi e risultati del Concilio Vaticano II; Brescia: 1967.</span>
Modernista o papolatra?
Il mullah di Mars Alì non vede l'ora di scalare il minareto, che prima o poi farà costruire a sue spese a fianco all'episcopio. per chiamare alla preghiera i fratelli nell'unica fede abramitica: non avendo chances per la sede romana, si acconta di fare il papa della chiesa islamico-siciliana.
RispondiEliminawow ! che cattolico adulto! troppo forte e chi lo preambola più questo...
RispondiEliminaIn partibus. O, meglio ancora: ad metalla!!!!
RispondiEliminaÈ impressionante che proprio ora coloro che propugnano "apertura" messi di fronte alla libertà del fedele di poter scegliere (forma ordinaria o straordinaria) dicono peste e corna...
RispondiEliminaAttenzione Caterina! Mogavero veste Armani (e il diavolo veste Prada! ;) )! Quindi ama gli abiti "slim fit"...
RispondiEliminaMi perdoni ma questa è una sciocchezza di gran lunga peggiore di quelle dette dall'arcivescovo in questione
RispondiEliminale solite menate di questi vescovi protestanti. ma vadano a............
RispondiEliminaCerte occasioni nella vita e forse anche nella storia passano una volta sola. Una iniezione di cattolicità è ciò che teme la cricca di quelli come Mogavero e Tettamanzi. Il rientro della Fraternità nella Chiesa Cattolica non può avvenire tra squillanti fanfare e osanna di popolo, con la publica abiura degli eretici progressisti oppure la loro cacciata. Occorre rimboccarsi le maniche, partire da quello che si può fare e nelle condizioni (disastrose e disastrate) in cui siamo. Lavorando bene, con umiltà, il risultato è assicurato. Ma se a quest'opera non si comincia mai a metter mano o ci mettiamo a litigare tra noi anche in questo caso l'insuccesso è sicuro, e i Mogavero di turno continueranno a fare il bello e il cattivo tempo. Con grande detrimento delle anime.
RispondiEliminaNo qui ha ragione Mogavero. Solo che è "il cammino fatto" che non è coerente con la liturgia e dunque col Messale di san Pio V, con o senza abusi.
RispondiElimina<span>«Mi piacerebbe se si potesse avere un confronto più diretto e più franco con il Papa, considerato che in quanto vescovi siamo tutti successori degli apostoli e che con lui portiamo insieme la sollecitudine verso tutte le Chiese».</span>
RispondiEliminaMi sento di condividere il pensiero di Mons. Mogavero, almeno per quanto riguarda quanto espresso qui sopra.
Già il concetto " tutte le Chiese" (con la maiuscola o la minuscola? ) ha un odore strano.
RispondiEliminala sua diocesi versa in condizioni preoccupanti a partire dal 1987, quando suo predecessore -Catarinicchia- incominciò l'opera di protestantizzazione! Preghiamo per quella diocesi, che ormai di cattolico ha solo il nome.
RispondiEliminaE' scorretto parlare di periferia. Periferia rispetto a cosa? La diocesi di Mazara fu eretta alla fine dell'anno 1000 poco dopo la riconquista cristiana della Sicilia ad opera del Gran Conte Ruggero il Normanno. La chiesa mazarese divenne così un baluardo cristiano al centro del Mediterraneo, a quel tempo fortemente islamizzato. Per questo Ruggero il normanno venne nominato da papa Urbano II legato apostolico del costituendo Regno di Sicilia, con diritto di nomina dei vescovi e degli abati per lui e i suoi successori (diritto revocato solo dai massoni sabaudi dopo il 1861).
RispondiEliminaTranquilli, questi vescovi hanno le ore contate. Sono ancora assisi sui loro troni, e ci resteranno ancora per un po'; ma il popolo è in fermento non potranno più non tenerne conto. I giovani sacerdoti 20enni e 30enni anche in Sicilia sono in buona parte "filotradizionalisti"; come ad esempio il nuovo rettore 30enne di un seminario vescovile siciliano, che ha svuotato gli armadi della sacrestia di chitarre e tamburelli e vesti indecenti, ripropondendo l'organo e il gregoriano e ripescando dalle casseforti vesti e suppelttili usate fino a poco tempo fa solo come pezzi da museo! W la tradizione. La tradizione è fede. La tradizione è slavezza!
RispondiElimina<span>Tranquillli, questi vescovi hanno le ore contate. Sono ancora assisi sui loro troni, e ci resteranno ancora per un po'; ma il popolo è in fermento non potranno più non tenerne conto. I giovani sacerdoti 20enni e 30enni anche in Sicilia sono in buona parte "filotradizionalisti"; come ad esempio il nuovo rettore 30enne di un seminario vescovile siciliano, che ha svuotato gli armadi della sacrestia di chitarre e tamburelli e vesti indecenti, ripropondendo l'organo e il gregoriano e ripescando dalle casseforti vesti e suppellettili usate fino a poco tempo fa solo come pezzi da museo! W la tradizione. La tradizione è fede. La tradizione è salvezza!</span>
RispondiEliminaLa tradizione sono le vesti e le suppellettili, i pizzi ed i merletti, i candelabri ed i manipoli .....
RispondiEliminaIl termine "periferico" non nascondeva alcun intento denigratorio.
RispondiEliminaNon nego che storicamente Mazara avesse un ruolo importante, ma io mi riferivo alla situazione odierna.
Forse molti nepppure sanno che Mazara sia sede episcopale.
Fra l'altro: fu baluardo cristiano? oggi mi sembra che sia la diocesi italiana con la più alta percentuale di islamici.
"Sollecitudine verso tutte le Chiese" ... ergo .... tutte le religioni sono uguali. Quindi, vietato convertire.
RispondiEliminaUn tempo si diceva che il compito primario del prete (cattolico) fosse la salvezza dell'anima del fedele, e ora a che servono i preti e i vescovi, se è vero che tutte le religioni sono uguali. Dal momento che il fedele ha il libero arbitrio di frequentare qualsiasi "chiesa" di preti e vescovi ce ne sono anche troppi.
Però, voi sedicenti vescovi, l'anatema lo scagliate solo contro il fedele che chiede di frequentare la messa secondo il Summorum Pontificum. Vergognatevi!!!
Si lo fu. Il suo territorio comprendeva per intero anche l'attuale diocesi di Trapani e Piana degli Albanesi di più recente istituzione, nonché diverse località delle diocesi di Monreale, Palermo e Agrigento. Peraltro la diocesi di Mazara non fu che la naturale continuazione della più antica diocesi bizantina di Lilibeo (Marsala). L'attuale portale della Cattedrale del SS. Salvatore raffigura non a caso in rilievo il nobile sovrano normanno che schiaccia l'infedele saraceno. Inoltre la stessa cattedrale, come anche tutte le altre cento chiese e monasteri della città (52 mila abitanti), sono un tripudio di marmi, ori, argenti, affreschi, mosaici, espressione tangibile della sua immensa ricchezza e prestigio.
RispondiEliminaCerto oggi vederla ridotta così non fa piacere per nulla. Ma il problema non è certamente solo di Mazara. Nemmeno Roma si può più definire un baluardo cristiano. O sbaglio?
Certo. Come tutto il resto che ci è stato tramandato, deposito della fede incluso. Non sono tradizione le chitarre, i bongo e coloro che definiscono l'assemblea celebrante "corpo sacramentale di Cristo".
RispondiEliminacarissimo <span>d.o, dalle tue affermazioni semprerebbe che conosci molto bene il vescovo mogavero....cmplimenti....perchè invece di scrivere qua nn gli parli di persona? Vergognati caro signor parroco.......</span>
RispondiElimina<span>carissimo <span>d.o, dalle tue affermazioni semprerebbe che conosci molto bene il vescovo mogavero....cmplimenti....perchè invece di scrivere qua nn gli parli di persona? Vergognati caro signor parroco.......</span></span>
RispondiEliminaa me, io non credo che ci potrà mai essere una qualsiasi uomo sulla terra grande come Dr. EHIS. Quest'uomo mi ha salvato la vita. quest'uomo mi ha curato di infezione da HIV aids. come se ciò non bastasse, ha ancora riportato ex amante di mia sorella che l'ha lasciata per oltre 2 anni. le parole non è quello di esprimere quanto io sono euforico. se devo cercare di spiegare, potrei riempire questa pagina. egli è semplicemente troppo meraviglioso. se avete qualunque problema, non importa quanto grande si pensa che è solo andare al Dr. EHIS e il problema sarà andato per sempre. ecco il suo indirizzo e-mail: thebrotherhoodtemple@gmail.com
RispondiEliminaDaniella da Italia