Il Patriarca di venezia, card. Scola |
VENEZIA — Per il patriarca Angelo Scola la strada per Milano è da giovedì in discesa. La Congregazione dei Vescovi si è infatti riunita in Vaticano per discutere, tra i vari punti in agenda, la nomina del nuovo arcivescovo del capoluogo lombardo. Tre i nomi della terna: oltre quello di Scola, quello del vescovo di Rimini Francesco Lambiasi e quello dell'osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa Aldo Giordano. Al termine della discussione, i prelati avevano il compito di dare una preferenza da sottoporre a papa Benedetto XVI, al quale spetta ovviamente la decisione finale. E' ben noto che Ratzinger ha sempre desiderato Scola come successore del cardinale Dionigi Tettamanzi: al nostro porporato lo unisce uan lunga amicizia, la collaborazione con la rivista Communio, e soprattutto la stessa visione ecclesiale. Un legame che ha avuto la testimonianza più alta nella recente visita del Papa alla diocesi che fu di San Pio X e Papa Giovanni: per la prima volta la visita dei Benedetto in una diocesi italiana è durata più di una giornata.
Ma torniamo alla riunione di giovedì.
La terna si è trasformata in un poker, con l’aggiunta di Gianfranco Ravasim, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, biblista coltissimo che però non è nelle grazie di questo Papa. Secondo le prime indiscrezioni, la preferenza della Congregazione sembra essere caduta sul patriarca, seguendo quindi la linea indicata (non esplicitamente) dal Papa. La terna e il risultato della discussione saranno sottoposti al Papa forse già domani. Quindi, in assenza di clamorose sorprese, entro fine mese il Santo Padre potrebbe nominare Scola arcivescovo di Milano. Gettandoci avventatamente nelle previsioni l'entrata del cardinale a Milano potrebbe avvenire già in settembre. E qualcuno parte già con il totosuccessore alla cattedra lagunare. I primi due nomi che circolano sono quelli di monsignor Pietro Parolin, nato a Schiavon, diocesi di Vicenza, nel 1955, già sottosegretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato e dal 2009 nunzio in Venezuela, legato all'ala cosiddetta silvestriniana, e quello di Bruno Forte [God forbid!], napoletano di 62 anni, che a Venezia ha un nutrito gruppo di amici.
A suo sfavore gioca una visione ecclesiale e teologica accesamente progressista, che in passato si è spesso trovata agli antipodi del Ratzinger-pensiero. Scola avrebbe quindi superato i due ostacoli che si trovavano sulla sua nomina. Da una parte l’età, nato a Malgrate (Milano) quasi 70 anni fa, avrebbe di fronte a sè circa 7-8 anni di governo diocesano, non molti per una diocesi complessa come quella ambrosiana. Dall’altra la provenienza: discepolo di don Giussani, Scola è stato spesso etichettato come «ciellino». Ma anche questo «limite» è stato brillantemente superato dal porporato, che negli anni veneziani ha saputo dialogare con tutte le anime e movimenti della sua diocesi, con equilibrio e abilità. Saldo nella dottrina, il patriarca (figlio di un camionista, come ricorda spesso) è stato molto attento ai problemi sociali della città, dal caso Vinyls al sistema scolastico. Li ha affrontati non solo con le parole, ma con le opere, a volte con piglio manageriale. Basta ricordare l’istituzione del polo Marcianum, la sua creatura più riuscita, che ora, in caso di trasferimento di Scola a Milano, potrebbe soffrirne.
C.R.
Fonte: Corriere del Veneto 10 giugno 2011 via Papa Ratzinger blog
bene...
RispondiEliminaSperiamo... e preghiamo!
RispondiEliminaSpero che Papa Benedetto lasci a Venezia il card. Scola ancora per diverso tempo. Il patriarca metropolita della nostra provincia veneta è uno dei pochi vescovi che parla ancora ispirato dalla sana dottrina. La situazione ecclesiale veneta è un po' in difficoltà in materia liturgica e dottrinale, e ai preti piace molto fare la politica sindacalista piuttosto che fare catechismo. Con tutti i vescovi cattolici che ci sono, davvero Scola devono mandare a Milano? Spero che il Papa ne scelga un altro ovviamente cattolico.
RispondiEliminaBruno Forte a Venezia? DEUS ADVERTAT!
Se arriva uno come lui allora sì che de facto abbiamo il secondo Tricapitolino dal Papa di Roma.
<span>Spero che Papa Benedetto lasci a Venezia il card. Scola ancora per diverso tempo. Il patriarca metropolita della nostra provincia veneta è uno dei pochi vescovi che parla ancora ispirato dalla sana dottrina. La situazione ecclesiale veneta è un po' in difficoltà in materia liturgica e dottrinale, e ai preti piace molto fare la politica sindacalista piuttosto che fare catechismo. Con tutti i vescovi cattolici che ci sono, proprio Scola devono mandare a Milano? Spero che il Papa ne scelga un altro ovviamente cattolico.
RispondiEliminaBruno Forte a Venezia? DEUS ADVERTAT!
Se arriva uno come lui allora sì che de facto abbiamo il secondo Tricapitolino dal Papa di Roma.</span>
La nomina di Mons. Bruno Forte a Venezia farebbe esultare soltanto i fedeli della diocesi di Chieti - Vasto che anterebbero a squarciagola il Te Deum! I veneziani intonerebbero il Miserere....sacrificium Deo spiritus contribulatus
RispondiElimina<span><span>Spero che Papa Benedetto lasci a Venezia il card. Scola ancora per diverso tempo. Il patriarca metropolita è uno dei pochi vescovi triveneti che parla ancora ispirato dalla sana dottrina ed è legato alla sede di Pietro. La situazione ecclesiale veneta è un po' in difficoltà in materia liturgica e dottrinale, e ai preti piace molto fare la politica sindacalista piuttosto che fare catechismo. Con tutti i vescovi cattolici che ci sono, proprio Scola devono mandare a Milano? Spero che il Papa ne scelga un altro (ovviamente cattolico) per la cattedra di Ambrogio e Carlo.</span></span>
RispondiElimina<span><span></span></span>
Bruno Forte a Venezia? DEUS ADVERTAT!
Se arriva uno come lui allora sì che de facto abbiamo il secondo Tricapitolino dal Papa di Roma.
ottima idea
RispondiEliminaNegri a Cagliari
RispondiEliminaDimenticavo, a Venezia Olivieri
RispondiElimina... diocesi che fu di San Pio X e Papa Giovanni ...
RispondiElimina... ed anche di papa Giovanni Paolo I, quondam cardinal Albino Luciani.
regà.... armiamoci di CORONE DEL ROSARIO, SACRIFICI E FIORETTI e speriamo in qualche sorpresa (nomi nuovi.... ) alla Ratzinger.... ;)
RispondiElimina:-D se dovesse andare via Scola, si....
RispondiEliminae c'è troppo silenzio intorno a Ravasi....speriamo che il Papa lo lasci dove l'ha messo.....
RispondiElimina"Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della Cultura, biblista coltissimo che però non è nelle grazie di questo Papa" AHAHAHAH! Talmente poco nelle grazie che l'ha fatto cardinale!
RispondiEliminaSe davvero venisse nominato il settantenne Scola alla cattedra milanese sarebbe un preoccupante segno della difficoltà nella Chiesa italiana di operare ad alto livello ricambio generazionale nell'episcopato...
Venezia, inoltre, ha già perso il vescovo ausiliare, partisse Scola il successore dovrebbe ripartire da zero!
Pensate che potrebbe risolvere la situazione a riguardo del rito ambrosiano antico?
RispondiEliminaRobe da matti.
RispondiEliminaVenezia, scoassa delle scoasse, privata di tutto, ridotta, come del resto tutte le altre diocesi venete (vedasi Vicenza, Adria-Rovigo, Treviso, ecc...) a rampa di lancio per le carriere. Declassata a diocesi di serie b. E' la fine di tutto. Arriva il papa, fa la visita pastorale, e poi si porta via il cardinale?
Naturalmente non è finita qui. Già si fa il toto-scommesse per Venezia: e pensate che vedremmo la stessa pantomima infinita che si è avuta per Milano? Certo che no, signori. Già si sprecano i nomi: gli scarti e le scoasse che non sono finiti a Torino, a Milano ecc... già sono pronti a essere riciclati per Venezia. Pirulin, giusto perché fa beo, è vicentino, quali migliori credenziali per lui per ascendere al soglio di Marco? Chissenefrega se ha zero esperienza pastorale, se per anni non se l'è cagato di striscio nessuno. Per la diocesi-scoassa di Venezia va bene questo e altro.
Che schifo, signori.
Senza cadere nel disfattismo, cerchiamo però di stare con i piedi per terra: qui non c'è nessuna 'restaurazione' in vista. I nouveaux théologiens dell'ala pseudo-moderata di Communio (i cui confondatori furono Henri de Lubac, Hans Urs von Balthasar e Joseph Ratzinger) continuano a spartirsi i centri di potere nella nostra povera Santa Chiesa. La Rivoluzione superconciliare procede, cautamente ma inesorabilmente (finché Dio non interverrà).
RispondiEliminaSono d'accordo
RispondiEliminaRavasi spero rimanga a Roma, di porporati modernisti in giro a fare danni ce ne sono gia' troppi!!
RispondiEliminaPenso di si'! Sappiamo che Scola non e' ostile al Rito Antico, anzi...
RispondiEliminaA Venezia nella chiesa di San Simon Piccolo affidata alla FSSP si dice la Messa Tridentina, e Scola ha presenziato ad una di queste Messe, se non ricordo male. Tettamanzi al massimo poteva presenziare alla preghiera del venerdi in viale jenner con i suoi amici islamici...
Chi crede che con Scola che arrivi un fautore del rito antico si sbaglia di grosso. Conosco molto bene i ciellini MILANESI e vi posso assicurare che non sono dei fans del Vetus Ordo, anzi...... Concordo con il post precedente sul discorso della Rivista Communio. Cl è un movimento post conciliare che apprezza e non deprezza il Vaticano II
RispondiElimina<span><span><span><span></span></span></span></span>
Tecnicamente parlando, un cattolico non dovrebbe mai disprezzare un Concilio, anche uno solamente pastorale come il Vaticano II. L'unico caso che mi vien in mente di un così detto cattolico che disprezza un concilio è il quello dei veterocattolici.
RispondiEliminaMmmmh ....era la migliore foto disponibile?
RispondiEliminaPerché, lo vorresti in jeans e maglietta?
RispondiEliminaEvviva, un altro di CL in Lombardia!!!
RispondiEliminaVe ne accorgerete ragazzi di che pasta sono fatti questi!!
sono un ciellino milanese. e sto solo aspettando di assistere ad una messa nel rito antico
RispondiEliminabeh, dopo pisapia ci vuole uno che riesca a tenergli testa (in modo un po' intelligente)
RispondiEliminaAllora cosa aspetti ad andare al Gentilino? Lì la fanno tutte le domeniche.
RispondiEliminaNon capisco chi abbia messo in giro la balla che Scola sia un prelato legato alla tradizione, un novello Siri! E' un equivoco, una fandonia colossale! Scola è uomo del concilio, in tutto e per tutto. Non l'ho mai sentito parlare di dogmi e di rigore dottrinale nelle sue omelie; i suoi discorsi sono impregnati di temi sociali e politici, senza mai alcun riferimento alle realtà soprannaturali. Non è neanche particolarmente legato a forme devozionali cattoliche come processioni, novene, rosari e pellegrinaggi. Non ha mai celebrato la Messa in forma straordinaria e non ha alcuna intenzione di farlo. Ha solo assistito ad una celebrazione in rito antico tanto per dire "guardate, ci sono anch'io, ora il Papa sarà contento di me! Un modo per farsi pubblicità e per mostrarsi tollerante verso tutti. Per lui la tradizione è soltanto uno dei tanti carismi della Chiesa, punto e basta. Accetta i tradizionalisti esattamente come accetta ecumenicamente i fedeli di qualsiasi religione. Tanto è vero che, a Venezia, dialoga con musulmani, rabbini, ortodossi e via discorrendo senza particolari distinguo. Non ha mai disapprovato l'eventuale costruzione di una moschea a Venezia, anzi, si è detto d'accordo. Non ha mai messo in pratica gli esempi celebrativi di Benedetto XVI volti a portare avanti la riforma della riforma: niente crocifisso sull'altare durante la Messa, niente latino o "coram Deo", niente comunione sulla lingua e in ginocchio. E questo dovrebbe restaurare il cattolicesimo milanese? Ma mi faccia il piacere! Ci vorrebbero vescovi come Negri ed Oliveri, i quali, infatti, non faranno mai carriera! La carriera la fanno i Nosiglia, i Betori e, appunto, gli Scola, vale a dire i "politically correct"....Il seminario milanese continuerà a svuotarsi sempre più, Milano non corre alcun pericolo di una restaurazione cattolica, si tranquillizzino i novatores...
RispondiEliminaRavasi o Lambiasi a Milano sarebbero stati meglio di sicuro, ma se proprio deve essere Scola, chi se non Forte al suo posto?. Sicuramente il prossimo conclave vedrà comunque prevalere una linea di ripresa del Concilio, molto diversa dal sostanziale affossamento promosso da Ratzinger, anche se solo parzialmente attuato.
RispondiEliminaSe Dio ha voluto il Cconcilio, come scarto rispetto ad una tradizione ormai con t minuscola, perchè opporsi a Dio?
RispondiEliminaNon trovo la mia risposta ad AMICUS, la scrivo di nuovo.
RispondiEliminaSe Dio ha voluto il Cconcilio, come scarto rispetto ad una tradizione ormai con t minuscola, perchè opporsi a Dio?
Il Concilio l'ha voluto Dio o Papa Giovanni XXIII?
RispondiEliminaDei testi conciliari o della scuola di Bologna?
RispondiElimina<span>Dei testi conciliari o della scuola di Bologna ci sarà la ripresa? </span><span></span>
RispondiEliminaLascia stare i jeans e guarda l'espressione!
RispondiEliminaE' immusonito ? è a disagio ? è ingobbito di suo ?
Difficile dirlo...comunque il fotografo non gli ha reso un gran servizio e oltre non vado.
@ Pastor ille: L'equivoco risiede nella prima parte del ragionamento. Non tutto ciò che accade è voluto da Dio, perchè "vi sono alcune cose che Dio vuole e comanda, altre poi che Egli non impedisce, come il peccato." (Catechismo Maggiore di San Pio X, n.32). Questo può valere anche per un Concilio ecumenico come il Vaticano II, le cui 'novità', oltre a non essere state oggetto di alcuna definizione dogmatica, sono in palese contrasto con i precedenti e costanti pronunciamenti del Magistero.
RispondiEliminaAnch'io spero che il Papa ci lasci il Patriarca qua! Sono certa che qualcun'altro buon candidato ci sarà da mandare a Milano.
RispondiEliminaLunedì sera. Martedì sera. Ore 18.00 in università cattolica.
RispondiEliminaè rito romano.... ma la messa è IN TERZA!!!
Ma possibile che dimentichino di menzionare Albino Luciani, patriarca per più di 8 anni?
RispondiEliminaLa scuola di Bologna è quella che effettivamente ricostruisce gli intendimenti degli uomini che hanno fatto e applicato il Concilio. Il quale Concilio ha ovviamente detto BASTA all'involuzione antimoderna della tradizione.
RispondiEliminaIl 30 maggio il Papa ha firmato già il decreto di nomina di Scola ad Arcivescovo di Milano.... Si dice che a Venezia vada il cardinale Comastri, si renderebe così libero un altro posto in Vaticano o 2... il vicariato e la presidenza della fabbrica di San Pietro... Bertone ha le idee molto chiare.... su questa ultima indiscrezione non v'è però conferma...
RispondiEliminaanche cagliari ha appena perso il suo ausiliare, per Nuoro; e fra poco va via il vescovo: mi pare che la pratica di liberare diocesi di ausiliare e vescovo per lasciare via libera al nuoro vescovo non sia poi così inconsueta
RispondiEliminaBalle " indiscrete " !
RispondiEliminale assicuro che non sono balle....
RispondiEliminaE perché aspettare allora la Congregazione dei Vescovi?
RispondiEliminaDovrebbe saperci dire qualcosa in più, altrimenti è davvero difficile credere che non si tratti di balle colossali.
Mi fido di più di Andrea Carradori.
Più di così non posso dire... posso solo dirle che vivo una certa vicinanza con la prefettura della casa pontificia....
RispondiEliminaSCOLA A MILANO!!!!!!!!!!! BELLA PROVOCAZIONE!!!!!!!!!! VORREI VEDERE LA FACCIA DI MONS. MANGANINI E AMICI AL MOMENTO DELL'ANNUNCIO!!!!!!!!!!!!!!!!!! A PARTE GLI SCHERZI IL PATRIARCA DI VENEZIA E' MOLTO PIU' VICINO A BENEDETTO XVI CHE ALLA COMPAGNIA DELLE OPERE E QUESTO SPIAZZERA' MOLTI IN DIOCESI!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPS I PRETI CIELLINI ALMENO NON VIETANO DI CANTARE IN LATINO, ANZI!!!!!!!!!!!!!!!!
La scuola di Bologna è quella che insegna il Concilio senza far riferimento ai testi del Concilio. Quindi non insegna il Concilio ma libere interpretazioni di esso. E soprattutto non fa testo in quanto i documenti conciliari spesso smentiscono quanto questa scuola dice.
RispondiEliminaLe ricordo, gent. Pastor, che a fare il Concilio c'erano tante teste diverse e non erano tutte omologate sulla stessa idea come fa trasparire dal suo intervento. Quindi a fare il Concilio erano tante teste che arrivavano persino a baruffare tra loro da quanto concordi erano nel fare il Concilio. Pensi che al Concilio c'era gente come Siri e c'era gente come Montini. Come fa la scuola di Bologna a fare come dice lei: "ricostruisce gli intendimenti degli uomini che hanno fatto e applicato il Concilio" se già questi due per esempio erano su posizioni molto diverse e hanno fatto tutte e due il Concilio? Dica piuttosto che la scuola di Bologna ha continuato l'opera dei progressisti nel portare avanti ciò che al Concilio non sono riusciti ad ottenere. E risottolineo che ciò che predica la scuola di Bologna non ha sostanzialmente riscontro nei testi usciti dall'assise conciliare.
Che sfogo da tradizionalista isterico mai contento.
RispondiElimina<span>La scuola di Bologna è quella che insegna il Concilio senza far riferimento ai testi del Concilio. Quindi non insegna il Concilio ma libere interpretazioni di esso. E soprattutto non fa testo in quanto i documenti conciliari spesso smentiscono quanto questa scuola dice.
RispondiEliminaLe ricordo, gent. Pastor, che a fare il Concilio c'erano tante teste diverse e non erano tutte omologate sulla stessa idea come fa trasparire dal suo intervento. Quindi a fare il Concilio erano tante teste che arrivavano persino a baruffare tra loro da quanto concordi erano nel fare il Concilio. Pensi che al Concilio c'era gente come Siri e c'era gente come Montini. Come fa la scuola di Bologna a fare come dice lei: "ricostruisce gli intendimenti degli uomini che hanno fatto e applicato il Concilio" se già questi due per esempio erano su posizioni molto diverse e hanno fatto tutti e due il Concilio? Dica piuttosto che la scuola di Bologna ha continuato l'opera dei progressisti nel portare avanti ciò che al Concilio non sono riusciti ad ottenere. E risottolineo che ciò che predica la scuola di Bologna non ha sostanzialmente riscontro nei testi usciti dall'assise conciliare.</span>
Ecco, così fanno Arciprete di San Pietro l'adorable PIERO MARINI.
RispondiEliminaEcco, così fanno Arciprete di San Pietro l'adorable PIERO MARINI.
RispondiEliminaDopo Tettamanzi anche Burzum sarebbe un miglioramento per la povera Milano.
RispondiEliminaQuoto totalmente!! Per i non veneti, scoasse significa spazzature... Andate a vedere, Padova a parte, non c'è un Vescovo di una Diocesi veneta importante che sia al sua posto da più di 5-6 anni... e poi si lamentano della crisi ecclesiale, le Diocesi venete sono trattate come delle porte girevoli...
RispondiEliminaCi saranno amarissimi rimpianti per Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi.
RispondiEliminaMala tempora currunt!!
E poi dicono che i nostalgici sono quelli che vogliono la Messa Gregoriana...
RispondiEliminaQuello che scrivi è vero. Secondo me, la crisi ecclesiale veneta, però, non dipende solo dal continuo spostarsi dei vescovi. Dipende dalla piega rosseggiante che la Chiesa veneta ha preso in questi ultimi anni...
RispondiEliminaRoneflu dice:
RispondiElimina<span>"Solo una domanda.
Pirulin è un sant'uomo?
No perchè se poi sia vicentino (magnagati) , abbia zero esperienze, oppure (sommo anatema) sia della Juve...
A me piacerebbe avere un buon Vescovo non un nome altisonante."</span>
B. Schuster ritorna!!!!!!
RispondiEliminaTemo che la crisi di fede nel Veneto vada di pari passo con l'apostasia strisciante dell' Occidente cristiano.
RispondiEliminaIl VENETO ha dato tanti sacerdoti e suore, questo merito però, ahimé, riguarda il lontano passato.
Nel Veneto c'era tanta fede legata alla semplicità e all'estrazione sovente provinciale-contadina.
Nel "POCO" quotidiano si alimentava la fede.
Poi é giunta la ricchezza, tanta ricchezza....forse TROPPA RICCHEZZA.
Le università ideologizzate come Padova etc. etc. hanno formato le nuove leve contestatrici.
La trasformazione da CONTADINO ad OPERAIO ha permesso a tanti di venire a contatto con un ambiente radicalmente COMUNISTA.
Anche i NON COMUNISTI hanno perso la fede, come già menzionato, ponendo il cuore nell'effimero.
Conosco per lavoro tanti veneti; quasi tutti cortesi, di buone maniere, il cui modo di agire testimonia una buona educazione ricevuta dai genitori/nonni, ma ormai avvilita da una totale indifferenza per la FEDE.
DIO ha voluto il concilio???
RispondiEliminaDIO può forse limitare la volontà dell'uomo impedendolo?
Pio XII convocò il Cardinale OTTAVIANI (Sant' Uffizio) ed espresse l'intenzione di un Concilio DOGMATICO - APOLOGETICO proprio perché, intorno alla sua persona vide addensarsi molti modernisti.
Sia Pio XII che il Card.Ottaviani conoscevano interamente il segreto di Fatima rivelato da Sr. Lucia.
Il papa affermò nel 1956 (morirà nel '58) che era molto preoccupato per le parole della MADONNA dette a Sr. Lucia dove c'era intorno a lui chi, già da tempo, tramava per sovvertire la Sacra Liturgia.........
Dopo di lui ci sarà un concilio, ma sarà il primo concilio, nella storia della Chiesa, di carattere PASTORALE........sappiamo bene, dopo quasi 50 anni, con quali "FRUTTI".
Cara redazione anatema all'inter, non alla mia povera juve :-D
RispondiEliminaComunque speriamo in Scola: io lo stimo e comunque dopo l'esperienza ultraprogressista martinian-tettamanziana non può fare che bene!!!
Mons. Scola a Milano è un grande dono per questa Diocesi!
RispondiEliminaPurtroppo però Scola da solo non basta.
I vescovi ausiliari e troppi altri gli remeranno contro.
Occorre che il Santo Padre, molto ma molto rapidamente provveda ad un ricambio di alcuni tra questi ultimi.
Ovviamente sarà pure buona cosa che quanto fatto in questi ultimi anni da Scola a Venezia non venga gettato alle ortiche ( visto i nomi dei "grandi teologi" che vengono fatti circolare dalla solita stampa).
Un ultimo suggerimento a tutti voi.
Prendetevi buona nota delle dichiarazioni di Rosy Bindi e dei suoi amici apparse oggi sui quotidiani. Hanno dichiarato tutti che è indecoroso che la Lega si permetta di criticare il Vescovo (Tettamanzi).
Ne riparliamo alle prime alzate di scudi che presto faranno contro Scola gli stessi soggetti che oggi si indignano contro la Lega.
Dario
Classica risposta di chi rosica... neanche Scola fosse un novellino, o un eresicarca!
RispondiEliminaFrancesco B.,
RispondiEliminabravo.hai fatto una disamina del problema in modo molto chiaro.
Che il nostro parlare sia SI SI NO NO !!!
Mons. OLIVIERI é ormai vessato anche dal vertice.
Non lo scrivo tanto per scrivere...............
.......<span>dopo l'esperienza ultraprogressista martinian-tettamanziana non può fare che bene!!!..........</span>
RispondiEliminasperiamo che NON si avveri il famoso detto:
NON c'é 2 senza il 3 !!!
Non si deve sparlare di un Vescovo prima che cominci a lavorare, ma temo che la mentalità dello stesso SCOLA non possa cambiare del tutto.......e l'attuale Patriarca di Venezia é un figlio di questa mentalità modernista.
Ma un Patriarca puo' essere ""promosso"" arcivescovo? Manterra' il titolo?
RispondiEliminaScola con gli islamici dialogherà .... nn verranno eliminati ...anche se questo è il desiderio di qualcuno...
RispondiEliminaPerchè, Negri distribuisce la Comunione in ginocchio?
RispondiEliminaPerchè, Negri ha celebrato qualche volta "coram deo" ?
Perchp, Negri ha mai assistito a Celebrazioni tridentine?
Perchè, Negri non è di CL come Scola?
Perchè, Negri non è figlio del Concilio come gli altri?
Perchè, Negri è amante della Talare? http://2.bp.blogspot.com/_w6zrvOMxrzE/TTP9wFqCHlI/AAAAAAAAEcU/9KIXM8IegW4/s1600/luigi+negri.jpg
Forse Negri andrà a venezia o forse a bologna tra qualche anno....
@ un amico (Pietro il romano) Capisco il tuo lamento e me ne dispiaccio ma lascia gioire noi milanesi che già dovemmo turarci il naso per votare una sindachessa dall'aria sempre ingrugnata e altezzosa, poi ci dovemmo subire un Martini secco,prima, quindi un Tetta de' Manzi grasso di panza, poi. Almeno con Scola proveremo a scalare di nuovo le rampe della fede nella diocesi abbrutita da governi ecclesiali"democratici" e sociologici.
RispondiEliminaI VESCOVI AUSILIARI DI MILANO SONO SOLO DELLE MACCHIETTE, INOLTRE IN P.ZZA FONTANA NON REGNA PROPIO LA CONCORDIA E LA PACE!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPARLANDO CON UN SACERDOTE CHE CONOSCE BENE GLI AMBIENTI CURIALI MI HA RIFERITO DI FEROCI DISCUSSIONI TRA I COLLABORATORI DEL CARDINALE E IN PARTICOLARE MI SEGNALAVA CHE MONS. MANGANINI DETESTA MONS. DE SCALZI E VICEVERSA.
VISTO IL CLIMA POCO EVANGELICO NON SARA' DIFFICILE PER SCOLA FARE PULIZZIA TANTO PIU' CHE LA MAGGIORANZA DEL CLERO AMBROSIANO NON SOPPORTA' PIU' I METODI DA INQUISIZIONE DELLA CURIA!!!!!!!!!!!!! VEDI UNITA' PASTORALI E NUOVO LEZIONARIO.
A PROPOSITO DI QUEST'ULTIMO, SEGNALO UN PARTICOLARE NON DA POCO:
GIOVEDI 23 GIUGNO SECONDO IL NUOVO LEZIONARIO E' LA FESTIVITA' DEL CORPUS DOMINI MA LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLE PARROCCHIE DEL MIO DECANATO LA FESTEGGIERA' DOMENICA 26 COME TRADIZIONE CON LA SOLENNE PROCESSIONE!!!!!!!!! L'ANNO SCORSO CI AVEVANO DETTO CHE IL PROSSIMO ANNO SI SAREBBE FATTA DI GIOVEDI COME PREVISTO DALLA RIFORMA!!!!!!!!!! COSA E' SUCCESSO??????????? LA CONFUSIONE CRESCE!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Scusami, caro Pastor ille, mi viene in mente un'affermazione di Bugnini, quando era segretario del Consilium, in merito alla nuova formulazione liturgica del S. Sacrificio Eucaristico (scusa se continuo a chiamarlo ancora così, lo so, sono un po' retrò) diceva testualmente: "Dobbiamo togliere dalla celebrazione della Messa qualsasi pietra o sassolino che sia d'inciampo al dialogo con i fratelli protestanti". Ora mi chiedo, ma perché Bugnini, la "Scuola di Bologna" e tu con loro, non vi siete fatti direttamente protestanti? Facevate prima, anzichè violentare i documenti conciliari secondo un supposto "Spirito" contrapposto alla "Lettera"... E coloro che non la pensavano come voi sarebbero rimasti in pace nella confessione Cattolica nella quale sono stati Batezzati in Cristo.
RispondiEliminaVisto che sei informato bene, sei sicuro che il papa per Venezia non abbia in mente Antonio Mistrorigo?
RispondiElimina<span>Scusami, caro Pastor ille, mi viene in mente un'affermazione di Bugnini, quando era segretario del Consilium, in merito alla nuova formulazione liturgica del S. Sacrificio Eucaristico (scusa se continuo a chiamarlo ancora così, lo so, sono un po' retrò) diceva testualmente: "Dobbiamo togliere dalla celebrazione della Messa qualsasi pietra o sassolino che sia d'inciampo al dialogo con i fratelli protestanti". Ora mi chiedo, ma perché Bugnini, la "Scuola di Bologna" e tu con loro, non vi siete fatti direttamente protestanti? Facevate prima, anzichè violentare i documenti conciliari secondo un supposto "Spirito" contrapposto alla "Lettera"... E coloro che non la pensavano come voi sarebbero rimasti in pace nella confessione Cattolica nella quale sono stati Batezzati in Cristo.</span>
RispondiElimina<span>Visto che sei informato bene, sei sicuro che il papa per Venezia non abbia in mente Antonio Mistrorigo? Tutto sommato è "solo" della classe 1912.</span>
RispondiEliminaSe hanno ""promosso"" l'arcivescovo Gardin a vescovo di Treviso, penso sarà possibile che anche un patriarca venga ""promosso"" arcivescovo....
RispondiEliminalunedì sera
RispondiEliminasì va beh, non c'è bisogno di gridare e di scrivere tutto in maiuscolo per riferire a) un paio di pettegolezzi, b) sparlare del nuovo Lezionario come se fosse stato meglio far violenza alla tradizione bimillenaria del rito milanese ocstringendolo di fatto al Lezionario romano e mantenendolo ancora privo di un Lezionario proprio (nel quale l'anno A coincide all'80% col Messale antico).
RispondiElimina<span>sì va beh, non c'è bisogno di gridare e di scrivere tutto in maiuscolo per riferire a) un paio di pettegolezzi, b) sparlare del nuovo Lezionario come se fosse stato meglio far violenza alla tradizione bimillenaria del rito milanese negli ultimi decenni costretta di fatto al Lezionario romano e mantenendola ancora privo di un Lezionario proprio (nel quale l'anno A coincide all'80% col Messale antico).</span>
RispondiEliminaAhimè, c'è molto di vero in ciò che scrive Francesco B.
RispondiEliminaSpero che venga a Milano Scola in modo da sostituire non uno, ma ben 2 sedi fondamentali per l'Italia! come si dice? 2 piccioni con una fava!
RispondiEliminaGent. Renzo, condivido il suo post parola per parola. Interessante e giustissima l'osservazione sul farsi direttamente protestanti. Volevo però far notare che i pastori protestanti non godono di tanti benefici e privilegi di cui gode invece il clero cattolico e questo può essere un freno al passaggio...
RispondiEliminaNella Chiesa Cattolica, pur denigrandola e contestandola continuamente, stanno molto meglio certi personaggi anzichè nel mondo protestante...
--IL MIGLIORE E'..................... BAGNASCO!!!
RispondiElimina...24 giugno festa di S.Giovanni Battista, patrono di Genova si vocifera che il Pontificale in Cattedrale a Genova sarà presieduto dal CARD.MAURO PIACENZA......che sia un passaggio di testimone tra Bagnasco e Piacenza............
RispondiEliminaIl migliore per me era e resta l'ottimo Cardinal Ravasi.
RispondiEliminaGran conoscitore dei Sacri Testi, bene introdotto nella società, amico dei ricchi ma anche dei poveri, di bel portamento, il che non è mai inutile, bene potrebbe seguire la via tracciata dai grandi Carlo Maria e Dionigi
...che faccia inc.......ata...........certo che se si presenta così non è di grande accoglienza......... un sorriso please
RispondiEliminaP.S. Una replica a Pastor ille: c'era un tempo un "Pastor" che da protestante si convertì al Cattolicesimo, c'è oggi un "Pastor", sedicente cattolico, che vorrebbe protestantizzare tutta la Chiesa Cattolica...Ma questa non è par condicio: si faccia protestante solo lui, così il bilanciamento con l'altro "Pastor" è a somma zero...
RispondiEliminaScola a Milano? un grande segno di amore del Papa per questa Chiesa. Un grande dono della Provvidenza. Scola è un grande profeta del nostro tempo. Avrà modo di dimostrarlo. Anzichè giudicare senza conoscere, provate a leggere i suoi scritti. Spienziali ed evangelici!
RispondiEliminaScola a Milano? Dio sia "Benedetto"...
Ok Scola ha il difetto originario di essere ciellino, ma a Venezia ha saputo dare ampio respiro a una visione culturale altrove disastrosa e disastrata: la rivista OASIS e la relativa fondazione sono agili gioielli di riflessione teologica e di concreta relazione con il mondo islamico, assai più ficcanti delle preposte istituzioni vaticane...Poi a Milano c'era da bilanciare il nuovo sindaco , ragion per cui un martiniano come Ravasi è stato "segato" proprio dalla vittoria di Pisapia. Mi pare una scelta molto ratzingeriana e sicuramente di alto profilo.
RispondiEliminaStando ai nomi fatti alla redazione, Mons. Parolin avrebbe il vantaggio di essere veneto Mons. Forte quello di essere ben visto da Massimo Cacciari, il cui lume mi pare fondamentale nella conservazione del depositum fidei nella Serenissima.
RispondiEliminaFdS
<span> "Ci vorrebbero vescovi come Negri ed Oliveri"</span>
RispondiEliminaNegri è Come Oliveri??????????
Caro Angelo, non so se quello da me riferito sia un pettegolezzo o no, so però che la fonte è affidabile, in fondo anche questa discussione su Scola a Milano potrebbe essere considerata al pari di un pettegolezzo visto che di ufficiale non c'è niente.
RispondiEliminaIn merito al nuovo Lezionario la mia non è una critica alla sostanza che lascio agli esperti, ma bensi una considerazione di carattere pratico ovvero il modo con cui questo è stato proposto ed applicato.
Andrea Tornielli noto vaticanista qualche mese fà scriveva sul suo blog il disagio di andare a Messa il giorno dell'Assunta e sentire che questa festività si sarebbe celebrata il giorno dopo, mentre nella parrocchia vicino si era seguito la tradizione in barba alle nuove disposizioni.
Converrai con me che queste situazioni creano confusione e malessere tra i fedeli!!!!!!!!!!!!!!!
invece di Forte, candidato da Cacciari, meglio un altro candidato dallo Spirito Santo
RispondiEliminaSono un veneziano di origini teatine, ho avuto la fortuna di conoscere personalmente sia Scola che Forte. Pur avendo carismi e modi differenti sono due bravissimi vescovi (forse Scola più "filosofo dal <<piglio>>" e Forte più "pastore" ma queste classificazioni lasciano il tempo che trovano).
RispondiEliminaVenezia saluta con gioia il vescovo Scola (augurandogli ogni bene per il nuovo mandato) e accoglie con altrettanta gioia qualsiasi patriarca che lo Spirito manderà nella città Serenissima. Se poi fosse Bruno Forte, che ho già conosciuto, personalmente ne sarei ancora più felice. </piglio>
IL MIGLIOR PATRIARCA DI VENEZIA E' E SARA' SEMPRE UNO SOLO:
RispondiEliminaALBINO LUCIANI!!!!!
Speriamo che scelgano un Patriarca con un carisma simile a quello del miglior Patriarca che si ricordi: Marco Cè.
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