Questa mattina il mio parroco, mentre dava gli annunci, pur di non dire VIA CRUCIS si è inventato che il sabato ,prima della messa ci sarà la ''Via dell'Amore'', nessuno lo ha capito, poi per farsi intendere ha detto la ''via del dolore'', ma, dì via crucis e tutti capiscano, che è poi vero essere via d'amore e di dolore; a volte la continuità è oggettivamente impedita da questi atteggiamenti paradossali e patetici. S'inventerebbero di tutto pur di fare diversamente da quanto era prima, persino dire ''via crucis'' gli risulta mentalmente impossibile. Non ci sono molte speranze, e, per quanto riguarda riti liturgici, architetture tradizionali e quant'altro, loro, i nostri parroci, che non possono digerire pianete e candelieri, sono fortemente ostili anzi sono , direi, irreformabili e irrimediabilmente irrecuperabili.
Bello il pastorale d'argento del Settecento, bellissimo.
Ma il problema è la dottrina, questi interventi saranno pure interessanti, ma riducono il problema a un fattore estetico, cioé la via migliore per parlare della Messa di San Pio V senza avere noie....
Una volta don Enrico Mazza si è acceso una sigaretta durante la preghiera eucaristica. Così; giusto per far intendere che non cambiava niente, che a tavola si è tutti amici, si mangia e alla fine si fuma. LO ASSICURO.
E io le assicuro che ho visto volare un somaro! Se lei è in disaccordo con le idee di don Mazza, non per questo deve dar retta a racconti assolutamente inverosimili. Glie lo dice uno che don Mazza lo conosce di persona, non per sentito dire. Cordiali saluti. Gulli Morini, Reggio Emilia.
Questa mattina il mio parroco, mentre dava gli annunci, pur di non dire VIA CRUCIS si è inventato che il sabato ,prima della messa ci sarà la ''Via dell'Amore'', nessuno lo ha capito, poi per farsi intendere ha detto la ''via del dolore'', ma, dì via crucis e tutti capiscano, che è poi vero essere via d'amore e di dolore; a volte la continuità è oggettivamente impedita da questi atteggiamenti paradossali e patetici. S'inventerebbero di tutto pur di fare diversamente da quanto era prima, persino dire ''via crucis'' gli risulta mentalmente impossibile. Non ci sono molte speranze, e, per quanto riguarda riti liturgici, architetture tradizionali e quant'altro, loro, i nostri parroci, che non possono digerire pianete e candelieri, sono fortemente ostili anzi sono , direi, irreformabili e irrimediabilmente irrecuperabili.
RispondiEliminaNoli timete: non praevalebunt.
RispondiEliminaConfidite, ego vici mundum
Enrico Mazza? ahahahahahahahahahahahahahahahah
RispondiEliminaEnrico Mazza? sarà uno pseudonimo? o è parente dell'omonimo maestro?
RispondiEliminaBello il pastorale d'argento del Settecento, bellissimo.
RispondiEliminaMa il problema è la dottrina, questi interventi saranno pure interessanti, ma riducono il problema a un fattore estetico, cioé la via migliore per parlare della Messa di San Pio V senza avere noie....
http://www.dehoniane.it/edb/cat_dettaglio.php/Rendere-grazie/?ISBN=41617&CAT=ME_L&NomeCollana=Studi+e+ricerche+di+liturgia
RispondiEliminaUna volta don Enrico Mazza si è acceso una sigaretta durante la preghiera eucaristica. Così; giusto per far intendere che non cambiava niente, che a tavola si è tutti amici, si mangia e alla fine si fuma. LO ASSICURO.
RispondiEliminaE io le assicuro che ho visto volare un somaro!
EliminaSe lei è in disaccordo con le idee di don Mazza, non per questo deve dar retta a racconti assolutamente inverosimili.
Glie lo dice uno che don Mazza lo conosce di persona, non per sentito dire.
Cordiali saluti.
Gulli Morini, Reggio Emilia.