Leggiamo dal blog Sacri Palazzi.
Forse è la volta buona? Speriamo e preghiamo!
A noi l'argomento è particolarmente caro, perchè abbiamo fatto nostre le intenzioni del Papa di riformare la riforma liturgica con attenzione al passato. Il nostro blog infatti ha per motto: "Rinnovamento liturgico della Chiesa nel solco della Tradizione". Attendiamo con fiducia l'emanazione del Motu Proprio.
(il sottolineato è nostro).
Forse è la volta buona? Speriamo e preghiamo!
A noi l'argomento è particolarmente caro, perchè abbiamo fatto nostre le intenzioni del Papa di riformare la riforma liturgica con attenzione al passato. Il nostro blog infatti ha per motto: "Rinnovamento liturgico della Chiesa nel solco della Tradizione". Attendiamo con fiducia l'emanazione del Motu Proprio.
(il sottolineato è nostro).
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Un Motu Proprio sul culto divino
di Andrea Tornielli, 09.02.2011
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Sarà pubblicato nelle prossime settimane un documento di Benedetto XVI che riorganizza le competenze della Congregazione del culto divino affidandole il compito di promuovere una liturgia più fedele alle intenzioni originarie del Concilio Vaticano II, con meno spazi per i cambiamenti arbitrati e per il recupero di una dimensione di maggiore sacralità.
Il documento, che avrà la forma di un motu proprio, è frutto di una lunga gestazione – lo hanno rivisto dal Pontificio consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi e gli uffici della Segreteria di Stato – ed è motivato principalmente dal trasferimento della competenza sulle cause matrimoniali alla Rota Romana. Si tratta delle cause cosiddette del «rato ma non consumato», cioè riguardanti il matrimonio avvenuto in chiesa ma non compiutosi per la mancata unione carnale dei due sposi. Sono circa cinquecento casi all’anno, e interessano soprattutto alcuni Paesi asiatici dove ancora esistono i matrimoni combinati con ragazzine in età molto giovane, ma anche i Paesi occidentali per quei casi di impotenza psicologica a compiere l’atto coniugale.
Perdendo questa sezione, che passerà alla Rota, la Congregazione del culto divino di fatto non si occuperà più dei sacramenti e manterrà soltanto la competenza in materia liturgica. Secondo alcune autorevoli indiscrezioni un passaggio del motu proprio di Benedetto XVI potrebbe citare esplicitamente quel «nuovo movimento liturgico» del quale ha parlato in tempi recenti il cardinale Antonio Cañizares Llovera, intervenendo durante il concistoro dello scorso novembre.
Al Giornale, in un’intervista pubblicata alla vigilia dell’ultimo Natale, Cañizares aveva detto: «La riforma liturgica è stata realizzata con molta fretta. C’erano ottime intenzioni e il desiderio di applicare il Vaticano II. Ma c’è stata precipitazione… Il rinnovamento liturgico è stato visto come una ricerca di laboratorio, frutto dell’immaginazione e della creatività, la parola magica di allora».
Il cardinale, che non si era sbilanciato nel parlare di «riforma della riforma», aveva aggiunto: «Quello che vedo assolutamente necessario e urgente, secondo ciò che desidera il Papa, è dar vita a un nuovo, chiaro e vigoroso movimento liturgico in tutta la Chiesa», per porre fine a «deformazioni arbitrarie» e al processo di «secolarizzazione che purtroppo colpisce pure all’interno della Chiesa».
È noto come Ratzinger abbia voluto introdurre nelle liturgie papali gesti significativi ed esemplari: la croce al centro dell’altare, la comunione in ginocchio, il canto gregoriano, lo spazio per il silenzio. Si sa quanto tenga alla bellezza nell’arte sacra e quando consideri importante promuovere l’adorazione eucaristica. (si veda questa bella rubrica dal sito del Vaticano)
La Congregazione del culto divino – che qualcuno vorrebbe anche ribattezzare della sacra liturgia o della divina liturgia – si dovrà quindi occupare di questo nuovo movimento liturgico, anche con l’inaugurazione di una nuova sezione del dicastero dedicata all’arte e alla musica sacra.
Sarà pubblicato nelle prossime settimane un documento di Benedetto XVI che riorganizza le competenze della Congregazione del culto divino affidandole il compito di promuovere una liturgia più fedele alle intenzioni originarie del Concilio Vaticano II, con meno spazi per i cambiamenti arbitrati e per il recupero di una dimensione di maggiore sacralità.
Il documento, che avrà la forma di un motu proprio, è frutto di una lunga gestazione – lo hanno rivisto dal Pontificio consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi e gli uffici della Segreteria di Stato – ed è motivato principalmente dal trasferimento della competenza sulle cause matrimoniali alla Rota Romana. Si tratta delle cause cosiddette del «rato ma non consumato», cioè riguardanti il matrimonio avvenuto in chiesa ma non compiutosi per la mancata unione carnale dei due sposi. Sono circa cinquecento casi all’anno, e interessano soprattutto alcuni Paesi asiatici dove ancora esistono i matrimoni combinati con ragazzine in età molto giovane, ma anche i Paesi occidentali per quei casi di impotenza psicologica a compiere l’atto coniugale.
Perdendo questa sezione, che passerà alla Rota, la Congregazione del culto divino di fatto non si occuperà più dei sacramenti e manterrà soltanto la competenza in materia liturgica. Secondo alcune autorevoli indiscrezioni un passaggio del motu proprio di Benedetto XVI potrebbe citare esplicitamente quel «nuovo movimento liturgico» del quale ha parlato in tempi recenti il cardinale Antonio Cañizares Llovera, intervenendo durante il concistoro dello scorso novembre.
Al Giornale, in un’intervista pubblicata alla vigilia dell’ultimo Natale, Cañizares aveva detto: «La riforma liturgica è stata realizzata con molta fretta. C’erano ottime intenzioni e il desiderio di applicare il Vaticano II. Ma c’è stata precipitazione… Il rinnovamento liturgico è stato visto come una ricerca di laboratorio, frutto dell’immaginazione e della creatività, la parola magica di allora».
Il cardinale, che non si era sbilanciato nel parlare di «riforma della riforma», aveva aggiunto: «Quello che vedo assolutamente necessario e urgente, secondo ciò che desidera il Papa, è dar vita a un nuovo, chiaro e vigoroso movimento liturgico in tutta la Chiesa», per porre fine a «deformazioni arbitrarie» e al processo di «secolarizzazione che purtroppo colpisce pure all’interno della Chiesa».
È noto come Ratzinger abbia voluto introdurre nelle liturgie papali gesti significativi ed esemplari: la croce al centro dell’altare, la comunione in ginocchio, il canto gregoriano, lo spazio per il silenzio. Si sa quanto tenga alla bellezza nell’arte sacra e quando consideri importante promuovere l’adorazione eucaristica. (si veda questa bella rubrica dal sito del Vaticano)
La Congregazione del culto divino – che qualcuno vorrebbe anche ribattezzare della sacra liturgia o della divina liturgia – si dovrà quindi occupare di questo nuovo movimento liturgico, anche con l’inaugurazione di una nuova sezione del dicastero dedicata all’arte e alla musica sacra.
Mi sa che ce lo prenderemo nel culto
RispondiEliminaaò, io v'avevo detto......
RispondiEliminae comunque, "non abbiate paura".
RispondiEliminaIl Signore ce la mandi buona!
RispondiEliminaSe TUTTO rimane facoltativo, c'è poco da sperare! E poi, che fine ha fatto la famosa "nota esplicativa" del MP Summorum?
RispondiEliminaE' il momento della Verità sul pontificato di questo PAPA! Dio lo assista e ci assista!
RispondiEliminaVedremo se questo Motu Proprio cambierà qualcosa nell "terra desolata" (liturgicamente parlando e non solo) dove mi trovo. Tre anni dop S.P. niente è cambiato. Nel mio piccolo io ho provato a parlare del S.P. in parrocchia è se non c'e ostilità c'e l'indifferenza e menofreghismo. L' applicazione di nuovi riforme per la Santa Messa devono essere rigorosamente imposta delle più alte autorità della Chiesa.
RispondiEliminasono '' combattuto ,, ........ da una parte c' è la speranza , dal' altra ......... mmmmmmmmmmmh !!!!!! ........
RispondiEliminaVittorio. "Restaurazione" scordatela... , ma buoni aggiustamenti al zoticume attuale ci sarà.
RispondiEliminaMolto dipenderà da chi si farà avanti. La RdR è una cosa da venire sul campo, quì si fisseranno solo i "Principi" (e non è poco se pensi che il principio imperante si riassume in una sola parola: semi-anarchia)
Se il motu proprio non reintrodurrà obbligatoriamente il latino, il coram Deo e il gregoriano, almeno in alcune parti della Messa, le celebrazioni novus ordo non torneranno mai ad avere un aspetto un pò più sacro. Il tradimento della Sacrosanctum Concilium da parte della riforma di Annibale Bugnini ha riguardato aspetti talmente importanti, basilari e fondamentali, che, se non verranno recuperati in modo chiaro e inequivocabile, qualsiasi invito e incoraggiamento ad apportare piccoli maquillages non servirà proprio a nulla. Ripeto, i 3 aspetti imprescindibili sono: LATINO; CORAM DEO E GREGORIANO. Tutto il resto è...noia.
RispondiEliminaEffettivamente sono postulati imprescindibili.
RispondiEliminaPreghiamo che il documento (scritto già da tempo) sia un buon punto di partenza per un riordino generale della tanto concultata vita liturgica della Chiesa.
Il Signore assista il S. Padre e (come dice il buon don Camillo) ci assista.
mai sperato e creduto ad una restauazione mai !!!!!!!!! .......
RispondiEliminama al '' diritto sacrosanto ,, ad avere una povera messa di SAN PIO V , questo si!!!!!!!! .
.e senza tanti se e tanti ma , tante concessioni , senza stendere la mano , ne entrando in chiesa per la porta di servizio questo NON lo faro ne lo accettero' MAI
!!!!!!!!!!!..............
......... caro TRIPAROLO , immagino condividerai NON chiedo e non chiediamo la LUNA !!!!!!!! .........
Non mi pare che sia nello stile del Pontefice regnante l'imporre qualcosa, in linea del resto con il Magistero pontificio degli ultimi decenni. Probabilmente sarà l'ennesimo "richiamo-invito accorato". La storia ci dirà a posteriori se e quante anime di buona volontà applicheranno gli inviti del Pontefice. Speriamo non faccia la fine di altri documenti analoghi (Chirografo di Giovanni Paolo II sulla musica sacra, Istruzione Redemptionis Sacramentum, mp Summorum Pontificum...). <span></span>
RispondiEliminanon mi sento di anticipare né timori né speranze, in attesa di vedere come si configura l'ìinnovazione e, soprattutto, con quali passi concreti riuscirà ad imprimere dei cambiamenti, soprattutto in merito agli abusi liturgici.
RispondiEliminaTuttavia, proprio per i riferimenti al card Canizares e alla sua intervista, non posso non esprimere perplessità perché un movimento liturgico che parte dal basso e che corre il rischio di essere ispirato all'iperattivismo, all'arrembanza, nonché alle discutibili innovazioni di qualche movimento, francamente mi fa venire i brividi... Tanto più se consideriamo che un ambito così serio e sacro come la Liturgia, che ci porta il respiro della Fede Apostolica arricchita da quella delle generazioni e dei grandi Santi che ci hanno preceduto, non può essere messo in mano né a laici cosiddetti ispirati o carismatici né a liturghi improvvisat...
Qualunque nodifica, dunque, NON PUO' in ogni caso nascere dal basso, ma DEVE sgorgare dalla fede viva e dalla preghiera e dalla 'sapienza' di chi ha dimestichezza e conoscenza anche storica -in riferimento alla Tradizione- ma soprattutto spirituale delle "cose sacre" e soprattutto della Liturgia che davvero è la fonte e il culmine della nostra Fede e poiché lex orandi è lex credendi, è un discorso che rifugge sia dalle improvvisazioni, sia dalle sperimentazioni, sia dagli spiriti che hanno perso il contatto con la Tradizione e che purtroppo non mancano di darcene drammatiche riprove...
Piuttosto, il VO definito "mai abrogato", non c'è il rischio che venga sfigurato con il pretsto dell'"arricchimento reciproco"? E' davvero roba da brividi, al solo pensiero di una contaminazione di qualcosa che ci è pervenuto intatto nella sostanza (pensando soprattutto al canone Romano) dal Sacramentario Gelasiano e Damasiano, prima ancora di quello Gregoriano e che tutt'al più richiederebbe degli aggiornamenti ben calibrati ma cum granu salis (penso al santorale, ovviamente)
Piuttosto ancora, che fine ha fatto il decreto attuativo del motu proprio, già da tempo pronto sulla scrivania del Papa?
<span>non mi sento di anticipare né timori né speranze, in attesa di vedere come si configura l'innovazione e, soprattutto, con quali passi concreti riuscirà ad imprimere dei cambiamenti, soprattutto in merito agli abusi liturgici.
RispondiEliminaTuttavia, proprio per i riferimenti al card Canizares e alla sua intervista, non posso non esprimere perplessità perché un movimento liturgico che parte dal basso e che corre il rischio di essere ispirato all'iperattivismo, all'arrembanza, nonché alle discutibili innovazioni di qualche movimento, francamente mi fa venire i brividi... Tanto più se consideriamo che un ambito così serio e sacro come la Liturgia, che ci porta il respiro della Fede Apostolica arricchita da quella delle generazioni e dei grandi Santi che ci hanno preceduto, non può essere messo in mano né a laici cosiddetti ispirati o carismatici né a liturghi improvvisati né costruito a tavolino (come accaduto per il NO)...
Qualunque modifica, dunque, NON PUO' in ogni caso nascere dal basso, ma DEVE sgorgare dalla fede viva e dalla preghiera e dalla 'sapienza' di chi ha dimestichezza e conoscenza anche storica -in riferimento alla Tradizione- ma soprattutto spirituale delle "cose sacre" e soprattutto della Liturgia che davvero è la fonte e il culmine della nostra Fede e poiché lex orandi è lex credendi, è un discorso che rifugge sia dalle improvvisazioni, sia dalle sperimentazioni, sia dagli spiriti che hanno perso il contatto con la Tradizione e che purtroppo non mancano di darcene drammatiche riprove...
Piuttosto, il VO definito "mai abrogato", non c'è il rischio che venga sfigurato con il pretesto dell'"arricchimento reciproco"? E' davvero roba da brividi, al solo pensiero di una contaminazione di un tesoro che ci è pervenuto intatto nella sostanza (pensando soprattutto al canone Romano) dal Sacramentario Gelasiano e Damasiano, prima ancora di quello Gregoriano e che tutt'al più richiederebbe degli aggiornamenti ben calibrati ma cum granu salis (penso al santorale, ovviamente)
Piuttosto ancora, che fine ha fatto il decreto attuativo del Summorum pontificum, già da tempo pronto sulla scrivania del Papa?</span>
Ahem Er Tripparolo... si parla qui di una ristrutturazione di dicastero ma non di libri liturgici, nell'immediato.
RispondiEliminaPositivo c'è che se si fa cenno di nuovo movimento liturgico nella missione stessa del dicastero allora questi si dovrà focalizzare su quest'aspetto delle cose.
E' un piccolo primo passo ma importante perchè strutturale. I.P.
non credo che il VO possa essere sfigurato o abolito per il semplice fatto che NESSUNO MAI potra farlo ne il PONTEFICE REGNANTE NE I FUTURI SOMMO PONTEFICI a venire .....
RispondiElimina........è una questione di DOTTRINA
........... piuttosto proibirlo o strangolaro si e ne abbiamo ampia esperienza a proposito ma abolirlo NESSUNO MAI potra' farlo ........
e sono affari LORO .........
RispondiEliminaSimon, tre "parole di riferimento" diranno tutto.
RispondiEliminaCome già ebbi a dire, chi vuol essere attore e protagonista, si deve fare avanti. Poste"le tre cose" il resto si gioca sul campo.
Fecondazione è la parola per chi vuol essere del gioco, chi pensa a "contrapposizione", resta spettatore fuori dal campo, al massimo farà il "tifo" (in un senso o nell'altro :) )
non credo il VO possa essere abolito e modificato per il semplice motivo che NESSUNO potra' MAI farlo ne il SOMMO PONTEFICE REGNANTE ne i SOMMI PONTEFICI A VENIRE .
RispondiEliminaE' una questione di DOTTRINA !!!!!
proibirlo e strangolarlo si !!!!!!! , ne abbiamo ampia esperienza a proposito ma abolirlo o modificarlo NESSUNO MAI portra farlo ---------------
chi lo fara' saranno affari suoi !!!!!!!
Per questo bisogna essere "fecondi" e non posizionarsi in contrapposizione: quanto ai tifosi, ce ne sono smepre troppi. I.P.
RispondiElimina... e soprattutto i riferimenti chiari al Sacrificio di Cristo ed alla Sua Offerta, nella quale c'è anche la nostra, che non è una berakah ebraica, ma qualcosa d'altro e qualcosa di "oltre", come ci ha consegnato il Signore nell'ultima Cena, il tutto condensarto il quel "fregit, benedixit, dedit"
RispondiElimina<span>... e soprattutto i riferimenti chiari al Sacrificio di Cristo ed alla Sua Offerta, nella quale c'è anche la nostra, che non è una berakah ebraica, ma qualcosa d'altro e qualcosa di "oltre", come ci ha consegnato il Signore nell'ultima Cena, il tutto condensarto il quel "fregit, benedixit, dedit"</span>
RispondiElimina<span>... e soprattutto i riferimenti chiari al Sacrificio di Cristo ed alla Sua Offerta, nella quale c'è anche la nostra, che non è una berakah ebraica, ma qualcosa d'altro e qualcosa di "oltre", come ci ha consegnato il Signore nell'ultima Cena, il tutto condensato il quel "fregit, benedixit, dedit"</span>
RispondiElimina<span>... e soprattutto i riferimenti chiari al Sacrificio di Cristo ed alla Sua Offerta, nella quale c'è anche la nostra, che non è una berakah ebraica, ma qualcosa d'altro e qualcosa di "oltre", come ci ha consegnato il Signore nell'ultima Cena, il tutto condensato in quel "benedixit, fregit, dedit"</span>
RispondiEliminacon l' attuazione dell' infallibilita' del SUPER CVII , che è una realta' storica e se ne deve tener conto , il VO è diventato una pietra d' inciampo e sempre piu ingombrante
RispondiEliminamano a mano che il tempo passa ....... e inutile a cercar di trovare tanti bizantinismi !!!!!!!!! .........
in ogni caso un movimento liturgico in un ambito sacro e serio come la Liturgia, non può nascere dal basso, soprattutto in un'epoca di così grande crisi e di grave embargo spirituale come la nostra!
RispondiElimina<span>in ogni caso un movimento liturgico in un ambito sacro e serio come la Liturgia, non può nascere dal basso, soprattutto in un'epoca di così grande crisi e di grave embargo spirituale come la nostra!</span>
RispondiEliminaSento spesso buoni cattolici dire che bisogna avere pazienza, che i tempi della Chiesa sono infinitamente più lunghi di quelli degli uomini giacché Ella è già (sebbene non ancora!) nell'Eternità...
RispondiEliminaNon si ricorda mai abbastanza che grandi "sconfitte" (umanamente parlando) della Chiesa sono accadute proprio perché non si è badato alla tempistica! Quando a Roma si resero conto che Lutero non scerzava affatto, mezza Europa era già irrimediabilmente persa. Non vorrei che mentre a Roma si progetta di levare un grande onere ad una Congragazione... onde permettere che nel giro di qualche anno.... possa avere maggior disponibilità per raddrizzare... qualche stortura ravvisabile...nell'applicazione frettolosa...della Riforma liturgica...Bhe! intanto fossero passati 80 anni e la fede fosse irrimediabilmente spenta nell'Europa fu-Cristiana.
Coraggio! Le anime non possono attendere.
adattiamoci alla .............. '' democraticizzazione ,, e abbassiamo il capo ....... tanto per me nulla cambia !!!!!!! .........
RispondiElimina......finche' non ci vedo....non ci credo!!!!!
RispondiElimina<span>in ogni caso un movimento liturgico in un ambito sacro e serio come la Liturgia, non può nascere dal basso, soprattutto in un'epoca di così grande crisi e di grave embargo spirituale come la nostra!</span>
RispondiEliminaPer essere veramente "fecondi" bisogna essere in continuità con la Tradizione e non continuare a cercare un enfatizzato e supposto "spirito delle origini", che è solo "insano archeologismo Liturgico" (Pio XII), ma è necessario recuperare e vivere e trasmettere il significato autentico della Santa e Divina Liturgia, che è Actio di Cristo, il Suo Sacrificio, e non un convito fraterno.
E' un significato che è stato diluito, dimenticato, quasi sepolto; ma non per tutti e non dovunque e non siamo diventati tutti neo-protestanti!
NO dimmi piuttosto non puo' essere concepita a tavolino .......
RispondiElimina<span>possa avere maggior disponibilità per raddrizzare... qualche stortura ravvisabile...nell'applicazione frettolosa...della Riforma liturgica... ????? ......... è semplicemente questo DON LUCA una qualche stortura ??</span>
RispondiEliminaIN MODO CHIARO E INEQUIVOCABILE:
RispondiEliminaquesti sono i requisiti irrinunciabili, per l'efficacia reale di un provvedimento, che ormai sono diventati una UTOPIA.
<span><span> IN MODO CHIARO , INEQUIVOCABILE, E INDEROGABILE:
RispondiEliminaquesti sono i requisiti irrinunciabili, per l'efficacia reale di un provvedimento, che ormai sono diventati una UTOPIA.</span><span>
</span></span>
movimento liturgico = ? dal basso = ?
RispondiEliminanon mi aspetto niente di buono, se tutto ciò che si annuncia dovrà essere generato e diretto (dietro le quinte) dalla solita regia, sul solito scenario su cui si recita la storia ormai già arcinota del
"tutti allegramente in pista, tutti in gara....e vinca il migliore " (= il più forte).
Siccome vige da 45 anni la legge del più forte, sarà ancora determinante il gioco delle forze a decidere chi vincerà:
di nuovo la forza maggiore, come sempre, come già visto tante volte in questo film ormai arcinoto e stucchevole nella sua bieca esibizione di regime....rivista di recente il 17 gennaio !
<span>movimento liturgico = ? dal basso = ?
RispondiEliminanon mi aspetto niente di buono, se tutto ciò che si annuncia dovrà essere generato e diretto (dietro le quinte) dalla solita regia, sul solito scenario su cui si recita la storia ormai già arcinota del
"tutti allegramente in pista, tutti in gara....e vinca il migliore " (= il più forte).
Siccome vige da 48 anni la legge del più forte, sarà ancora determinante il gioco delle forze a decidere chi vincerà:
di nuovo la forza maggiore, come sempre, come già visto tante volte in questo film ormai arcinoto e stucchevole nella sua bieca esibizione di regime....rivista di recente il 17 gennaio !</span>
Non sono granché ottimista...Roma parla, Roma si pronuncia,decide,stabilisce, ordina, suggerisce consiglia...e ognuno continuerà a fare come più gli piace!
RispondiEliminasperiamo non gli facciano fare la fine di papa luciani se continua a cercare di insistere con certi consigli ed esempi....speriamo che il decreto sarà attuato anche al rito ambrosiano e non come l'ultimo...
RispondiEliminapreghiamo NSGC che lo assista !!! w il papa!
Bello il nuovo avatar, don Camillo. Cos'è, l'estrinsecazione di un animo da kamikaze? Oppure è in onore dei vescovi nipponici antikikiani?
RispondiEliminaEnrico