Alzi la mano chi non conosce Don Camillo: il burrascoso parroco di Brescello che parla con il Cristo dell’altar maggiore e perennemente in lotta con Peppone, il sindaco comunista del paese. Nati dalla penna di Giovanni Guareschi, hanno i volti indimenticabili di Fernandel e Gino Cervi, protagonisti di cinque film realizzati dal 1952 al 1965. Vista l’epoca di realizzazione le Messe celebrate dal parroco sono coram Deo, compresa quella durante la gita in Russia con l’altare “da taschino”.
Proprio in quegli anni si tenne il Concilio Vaticano II, con tutto quello che ne consegue, devastazioni comprese. E proprio la devastazione della chiesa di Brescello da parte di un giovane prete postconciliare è al centro di Don Camillo e i giovani d’oggi, un film in corso di realizzazione nel 1970 ma bruscamente interrotto dalla morte di Fernandel. Gino Cervi, per rispetto all’amico, decise di abbandonare le riprese e così per la produzione fu impossibile terminarlo. Due anni dopo fu deciso di realizzare lo stesso film ma con nuovi attori, e a interpretare il parroco e il sindaco furono rispettivamente Gastone Moschin e Lionel Stander. Il copione era molto simile, e prevedeva anche la scena visibile nel filmato qui sotto, dove il giovane Don Francesco inizia a eseguire dei lavori in chiesa che Don Camillo non approva…
Marco
Una struggente ricostruzione cinematografica delle devastazioni, architettoniche e psicologiche, operate nel postconcilio. Infine, una rarità: le prove senz'audio della stessa scena (in un cinegiornale Luce), interpretata da Fernandel poco prima della morte (andate al minuto 5,29):
Trovo davvero tal ricordo....struggente, commovente.... e non mi pare neppure un caso che Fernandel sia morto prima di completare il film con la famosa scena dello scempio liturgico.....è come se qualcosa fosse rimasto davvero in sospeso....
RispondiEliminaP.S. OT
RispondiEliminaDomani nostro figlio Michele compie 18 anni, vi chiedo una preghiera particolare per il suo futuro, affinchè sappia ascoltare ciò che Dio ha da proporgli....ed anche per i tanti giovani che stanno entrando nella maturità della loro giovane esistenza....
Grazie! :)
Ad un certo punto del filmato vi sono delle tracce del funerale di Fernandel, le Sante Esequie vennero celebrate nel 1971, ho notato, con stupore, il drappo funebre nero sulla bara dell'attore... evidentemente lo scempio liturgico ancora doveva maturare eppure se non erro nel '71 già era stata introdotta la riforma.... è proprio vero allora che la Messa Gregoriana può solo far del bene alla Messa Paolina....
RispondiEliminaIeri pomeriggio su RETE 4 hanno trasmesso il film ''STORIA CINESE'', anche in quella pellicola ci sono 'echi tridentini': i due sacerdoti missionari si astengono dal consumare cibi e bevande prima della Mezzanotte, poiché devono celebrare la S. Messa l'indomani (ambientato nel 1949).
RispondiEliminaIeri pomeriggio su RETE 4 hanno trasmesso il film ''STORIA CINESE'', anche in quella pellicola ci sono 'echi tridentini': i due sacerdoti missionari si astengono dal consumare cibi e bevande prima della Mezzanotte, poiché devono celebrare la S. Messa l'indomani (ambientato nel 1949).
RispondiEliminaIeri pomeriggio su RETE 4 hanno trasmesso il film ''STORIA CINESE'', anche in quella pellicola ci sono 'echi tridentini': i due sacerdoti missionari si astengono dal consumare cibi e bevande prima della Mezzanotte, poiché devono celebrare la S. Messa l'indomani (ambientato nel 1949).
RispondiEliminaTutti siamo cresciuti con don Camillo!
RispondiEliminaRicorre oggi l'anniversario della morte di Fernandel, ricordiamolo nella preghiera
RIP
Dal video e' da notare la prosopopea del giovane prete in clergyman del tipo...arriviamo noi, sappiamo tutto noi. Poi che contraddizione, accusano i Tradizionalisti di essere arcaici e superati, pero' la riforma consiste nel mettere un tavolo come altare come il Cristianesimo primitivo e povero...allora sono ancora piu' arcaici loro. Son modernisti ma la modernita' e' andare indietro nel tempo addirittura alle origini di cosa poi....del Cristianesimo primitivo, e poi alla fine del protestantesimo che ha 500 anni. Allora la Tridentina che e' stata definitivamente codificata nel concilio di Trento nel '500 e' vermante moderna, moderna poiche' dalla nascita si e' arricchita , perfezionata, migliorata, aggiunta di particolari nel rito e nell'arte , che hanno arricchito nel tempo il Rito. Da queste contraddizioni si evince la truffa post-conciliare che si e' basta sul motto massonico di far entrare la rivoluzione(socialista) nella Chiesa. E le varie Rivoluzioni dalla Francese in poi, hanno fatto balzi indietro, dato che sono state contro il popolo , cosi' come la Messa NO e' di fatto contro il popolo anche se loro volgono il Prete verso il Popolo, in realta', per nascondergli Dio...per cui, e una dittatura non voluta dal popolo e contro il popolo.
RispondiEliminaIl vero fine della rivoluzione è l'anarchia e nella liturgia "cattolica", almeno come è vissuta ovunque, ne vediamo il frutto quasi maturo.
RispondiEliminaGiustissimo, la Rivoluzione e' servita a rompere ed imporre un nuovo metodo che poi appunto e' l'anarchia che infatti e' mantenuta sotto imposizione(guai a fare una Tridentina,tutto e' permesso meno questa'ultima). L'anarchia regolata dall'alto deve regnare in modo che il popolo perda la fede e si rompa quel ponte tra Dio ed il suo popolo, la porta verso il cielo si chiuda(come facevano i Farisei). Chi e' al potere pero' se lo mantiene stretto e lo esercita per mantenere l'anarchia , imponendo obbedienza che invece loro stessi non rispettano, ne' verso Dio, le Scritture, ne' verso il Papa quando e' scomodo. Pertanto "anarchica Chiesa in anarchico stato".....entrambi comandati da "loro".... il sinedrio e noi "i goym" a fare gli utili idioti.
RispondiEliminachissà i modernisti come si saranno infuriati quando uscì questo film... CHE COMUNQUE è MOLTO ADDOLCITO RISPETTO A QUELLO CHE VERAMENTE RACCONTAVA GUARESCHI!!!!
RispondiEliminaColoro che hanno passato, come me, i 50 anni possono ricordare come fu triste vedere abbandonati o distrutti gli altari su cui, solo pochi anni prima, veniva celebrato devotamente e solennemente il Santo Sacrificio della Messa !
RispondiEliminaPer abbattere l'Altare monumentale, capolavoro del celebre architetto Sacconi, il discusso artefice dell'altare della Patria, nella chiesa di San Michele a Monte Urano gli anziani dicono che il prete fece entrare in chiesa una ruspa ...
Le paesane atterrite urlarono nella piazza " Dio, Dio stanno distruggendo la chiesa ! "
In occasione del centenario della morte dell'architetto Sacconi gli studenti di Architettura si recarono a Monte Urano non trovando più quello che era considerato il capolavoro d'arte sacra del celebre Architetto piceno.
Guardate queste foto che parlano da sole.
Di casi analoghi nella mia bella Regione ce ne sono a centinaia ... purtroppo !
Cos'è l'emeneutica della continuità per l'arte sacra ?
I filmati rendono plasticamente questa nostra storia recente che ancora ci brucia addosso perchè ''l'altare è ancora quello e rimane quello'', la balaustra'' è una barriera di separazione'' ed è ancora oggi considerata tale, si vedono operai che portano via i candelieri, ebbene , quei candelieri ancora oggi non sono stati rimessi,. Queste immagini ci fanno vedere la liturgogenesi attuale, oggi in chiesa si è figli di quel passaggio, nolenti noi, ma la storia è andata così. La mensa ha sostituiti gli altari monumentali, a volte fatti persino demolire insieme con i loro compagni laterali. Che dire, speriamo nel domani, speriamo che il papa potrà far qualcosa di serio intervenendo in questo cammino storico dal quale non ci si può alienare.
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RispondiEliminaUna domanda... ma dov´è finito il materiale girato???
A distanza di 41 anni vi sono voci contrastanti riguardo al film incompiuto del 1970: alcune fonti dicono che mancassero poche riprese alla fine del film.... Quest'ultimo film è rimasto incompiuto per la morte di Fernandel, avvenuta mentre giravano alcune scene e quando mancavano circa 20 scene alla fine...
Oggi in qualche modo... grazie alla moderna tecnologia cinematografica... avrebbe potuto essere completato e distribuito, almeno per i numerosissimi "fans" della serie.
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magari!!!!!!!!
RispondiEliminaè da quando conosco questo blog che penso alle immagini di questa scena e pensavo di segnalarvela in echi tridentini!! Ma vedo con piacere che ci ha già pensato qualcun'altro, e di questo lo ringrazio molto :)
RispondiEliminaQuesto film rende perfettamente, secondo me, il delirio post-conciliare di questi pretini "adesso arriviamo noi, facciamo tutto noi, saremo noi i veri portatori della giusta cristianità" che non si rendevano conto di essere accecati tronfi di superbia (mitica la scena seguente che si trova su youtube, dove il pretino postconciliare fa il figo "neo-evangelizzatore", viene umiliato dalla serva di don Camillo e, alla faccia della carità - sbandierata tanto dai postconciliari - si inalbera come una donnetta isterica) e che alla fine si sono ritrovati a perdere la fede - come succede anche nel film al pretino postconciliare -
Quando lo vidi, quasi 18 anni fa, in tv una domenica pomeriggio, contribuì a rendermi ancora più odiosi i preti (ero adolescente, deluso da troppe chiacchiere e distintivo che tutti ben conosciamo.. come tanti miei coetanei..ed ero convinto che tutti i preti fossero così, anche perchè purtroppo ce ne sono davvero tanti) ma stupidamente non capìì lo stupendo messaggio di questo film che invece ora, per grazia di Dio, ho compreso avvicinandomi alla Tradizione.
Ne sia Gloria a Dio, e speriamo che pure qualcuno con lo zucchetto abbia la grazia e l'umiltà di capirlo!
preghiamo per l'anima di Fernandel, e anche per tutti quei poveri sacerdoti che ancora oggi, dopo 40 anni, non si rendono conto che i pretini postconciliari hanno fallito su TUTTI i fronti..le chiese vuote, tristemente, lo dimostrano.
un abbraccio
M81
ok non ci sono liturgie ma io dedicherei un ricordo anche al film con G. Cervi " Il cardinal Lambertini". Splendida la figura del (futuro) Benedetto XIV e magistrale l'interpretazione di Cervi (benché nella vita massone convinto). Ho sempre trovato commovente la scena della remissione della sospensione a divinis del povero sacerdote che aveva rubato l'elemosina.
RispondiEliminaDa quanto ho letto in giro, la pellicola originale è andata distrutta in un incendio.
RispondiEliminaGuareschi è un grande profeta della nostra. epoca.
RispondiEliminaQualche tempo fa' ho visto la sua parte del film "La rabbia" e devo dire che aveva previsto tutto.
Giustamente uno così non riceve il Nobel ma un bel paio di anni di galera.
Ho letto in molti commenti di cinefili che questo film avrebbe perso molto con la coppia di protagoniti ed il colore; a mio parere, invece, è tutto azzeccato. Il mondo in bianco e nero di fernandel e cervi è stato spazzato via dalla rivoluzione conciliare e dall'etraparlamentarismo, è stato provvidenziale usare il colore ed una coppia di attori che rappresentasse il tramonto di un mondo più genuino di quello attuale. Tutte le analisi sul film prescindono sia dall'opera di Guareschi, sia dal vero messaggio del film. D'altronde, tutti associano lo scrittore ai film in b/n di don Camillo, ossia solo umorismo e volemose bene con i comunisti; pouchi ricordano anche i drammi raccontati in quei film, come il prete ortodosso ed il fascista vendicativo. Il Guareschi critico della mdoernità è un personaggio che non esiste per la massa, è come se non essitesse. Non mi ha stupito, pertanto, leggere su alcuni giornali cattolici che l'intera saga di don camillo è una prefgurazione del compromesso storico e del rinnovamento conciliare. Povero FGuareschi, cosa deve subire un grande campione dell'integrismo cattolico.
RispondiEliminae se ci fosse un sequel di questo film, ambientato ai giorni nostri, e che narri le vicende di un gruppo stabile a Brescello richiedente la Messa Tridentina secondo il M.P. Summorum Pontificum?
RispondiEliminaSarebbe un bel soggettino, secondo me ;)
A 40 anni dalle vicende di questo film, ad un anziano e ritirato don Camillo (o ad un suo discendente, magari il figlio della nipote che si è fatto sacerdote) viene richiesto di celebrare di nuovo in VO.. ed un reintegrato Don Francesco (che potrebbe tranquillamente essere diventato vescovo) ed i suoi parrocchiani impegnati ne combinano di tutti i colori pur di mettere i bastoni tra le ruote!
Lo so è un bel sogno, ma a voi piacerebbe divenisse realtà?
e se ci fosse un sequel di questo film, ambientato ai giorni nostri, e che narri le vicende di un gruppo stabile a Brescello richiedente la Messa Tridentina secondo il M.P. Summorum Pontificum?
RispondiEliminaSarebbe un bel soggettino, secondo me :)
A 40 anni dalle vicende di questo film, ad un anziano e ritirato don Camillo (o ad un suo discendente, magari il figlio della nipote che si è fatto sacerdote) viene richiesto di celebrare di nuovo in VO.. ed un reintegrato Don Francesco ed i suoi parrocchiani "impegnati" (chitarranti e catechiste ministre dell'eucarestia) ne combinano di tutti i colori pur di mettere i bastoni tra le ruote!
Lo so è un bel sogno, ma a voi piacerebbe divenisse realtà? Secondo me, potrebbe colmare quel qualcosa rimasto in sospeso di cui parla Caterina, fermo restanto che senza Fernandel e Cervi non sarebbe comunque lo stesso.
Sono un ragazzo giovane e da sempre legato alla tradizione...speriamo che questi nostri tempi tristi, che a difficoltà riesco a scorgerli come "frutti del concilio", passino presto.
RispondiEliminaIn te, Domine speravi: non confundar in aeternum.
Arrivo un po' tardi rispetto a tutte le vostre riflessioni tridentine, per le quali ho grande rispetto perchè siamo pur sempre tutti fratelli nella nostra fede cattolica, ma, che lo vogliate o no, il Concilio Vaticano II ha semplicemente tentato di interpretare i segni dei tempi, soprattutto attraverso l'opera eroica di due grandi pontefici come Giovanni XXIII e Paolo VI, impedendo una crisi definitiva della Chiesa e del cattolicesimo. Il tesoro del Concilio sarà sempre a nostra e a vostra disposizione per farci tutti vivere coerentemente da cristiani in questo nostro travagliato mondo, raccogliendone e vincendone le terribili sfide secolarizzanti e scristianizzanti. Un caro saluto a tutti. Giorgio '62
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