L'Osservatore romano odierno riporta in anteprima alcuni brani del libro-intervista di Peter Seewald al Santo Padre, La luce del mondo. Due punti, in particolare, ci hanno colpito. Del secondo, diremo in un prossimo post. Il primo invece, inerente i preservativi e la lotta all'aids, finirà sicuramente sulle prime pagine dei giornali. Non perché il Papa abbia cambiato una virgola dell'insegnamento tradizionale sugli anticoncezionali (né potrebbe farlo); semplicemente, perché ricorda alcuni principi, come quello del male minore, che spesso, per timore di intaccare sotto il profilo pratico e mediatico i precetti morali ribaditi dalla profetica enciclica di Paolo VI Humanae vitae, sono stati sottaciuti. Con effetti a mio avviso controproducenti: ossia quelli di favorire attacchi ad un preteso atteggiamento disumano (o addirittura omicida) della Chiesa, allorché è vero il contrario, ossia che l'insegnamento cattolico sulla sessualità serve proprio ad umanizzare quest'ultima e ad emanciparla dall'arbitrio degl'istinti. L'uso di anticoncezionali artificiali, sia pure al fine nobile di evitare un contagio, è e resta pur sempre un male, l'unico comportamento lecito nel caso essendo l'astinenza. Ma se si sceglie la strada sbagliata, almeno non la si aggravi con un contagio volontario; come dire: se proprio si decide di commettere una rapina, almeno si eviti di sparare al cassiere.
Ma ecco le parole del Papa:
Concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità, e questa banalizzazione rappresenta proprio la pericolosa ragione per cui tante e tante persone nella sessualità non vedono più l'espressione del loro amore, ma soltanto una sorta di droga, che si somministrano da sé. Perciò anche la lotta contro la banalizzazione della sessualità è parte del grande sforzo affinché la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull'essere umano nella sua totalità.
Vi possono essere singoli casi giustificati, ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole. Tuttavia, questo non è il modo vero e proprio per vincere l'infezione dell'Hiv. È veramente necessaria una umanizzazione della sessualità.
Da notare che il testo dell'Osservatore parla di "una prostituta". Per contro i dispacci di agenzia in inglese, e di conseguenza i commentatori stranieri, riportano allo stesso punto del discorso la locuzione "male prostitute". La differenza non è di poco conto, poiché nel caso di un rapporto tra uomini l'utilizzo del profilattico non suscita il problema morale (ulteriore rispetto alla grave peccaminosità intrinseca della fornicazione, per giunta contro natura) dell'utilizzo di un sistema anticoncezionale, non essendovi in quel caso alcuna potenzialità procreativa. Non così, invece, nel meretricio secondo natura: in effetti il preservativo in questo caso ha una funzione, oltre che protettiva dal contagio, pure anticoncezionale, lo si voglia o meno. Se il testo corretto è quello dell'Osservatore, l'apertura del Papa sul punto è dunque ancora più significativa. E sapete una cosa? Ce la aspettavamo, da un Pontefice aperto alla Tradizione, la quale è sempre il miglior antidoto del cieco moralismo.
Enrico
AGGIORNAMENTO: Leggiamo on line che l'originale (in tedesco) del libro-intervista di Seewald parlerebbe di "prostituto" (di qui l'uso in inglese dell'espressione "male prostitute"). L'Osservatore romano (per ora l'unica fonte ufficiale che abbiamo) usa invece il femminile "prostituta". Diciamo solo questo: se l'Osservatore, su un punto così estremamente sensibile che, come prevedibile, va nelle prime pagine di quasi tutti i giornali del mondo, ha commesso un errore del genere, qualche testa DEVE rotolare.
SECONDO AGGIORNAMENTO: potete leggere il testo integrale, tradotto in italiano, delle dichiarazioni del Papa sui profilattici, unitamente al comunicato odierno di Padre Lombardi della Sala Stampa vaticana, a questo link su Fides et forma.
SECONDO AGGIORNAMENTO: potete leggere il testo integrale, tradotto in italiano, delle dichiarazioni del Papa sui profilattici, unitamente al comunicato odierno di Padre Lombardi della Sala Stampa vaticana, a questo link su Fides et forma.
Ho appena finito Mattutini e Lodi, e sto per prendere la colazione, quindi non ho tempo di scartabellare nella mia biblioteca. Nondimeno, credo che già Sant'Alfonso abbia affrontato nello specifico questo caso, giungendo ad analoghe conclusioni. Come si vede, se si rimane nell'alveo della tradizione, la coerenza vien da sé.
RispondiEliminaGrazie Enrico, e grazie alla Redazione tutta per aver riportato con parole davvero PASTORALI L'AUTENTICO "STARE CON IL PAPA"!
RispondiEliminaqui siamo all'ennessima follia mediatica, all'ennesimo strafalcione giornalistico che sa manipolare bene perchè il PADRE DELLA MENZOGNA è sempre in agguato!!
E' così che si divende davvero il Papa, ribadendo la sana Dottrina Cattolica per una morale per altro che NON è un suo monopolio, ma appartiene AD OGNI UOMO sparso nel mondo e di qualunque dottrina....
Proprio ieri il Papa al Concistoro ribadiva le parole di Pietro: SEMPRE PRONTI A DARE RAGIONE DELLA SPERANZA CHE E' IN NOI, ossia , della VERITA' che non teme menzogne....
Già il blog di Cordialiter ieri sera aveva fatto anch'egli il suo appunto, così qui.....
coraggio allora, la lotta è davvero sempre più dura!
W il Ratzinger casual al suo primo esordio. Casual che smonta la bioetica fondamentalista che no ama la vita umana concreta e infligge sofferenze agli altri in nome della Legge. Bioetica che no riflette ogni epoca pensa diversamente a modo di vivere, fare sesso e morire, in maniera diversa. Bioetica che sposa tecnologia quando prolunga la vita di di poveri esseri malati di morbi che una volta velocemente portavano a Creatore. Bioetica che ripudia tecnologia quando va incontro a desideri leggittimi e da tutelare, quali avere figlio o soffrire meno. Bioetica che carica pesi inutili su uomini e donne invece di vivere e lascia vivere. Perchè prescrivere il contagio, perchè no ammettere tecnologia di riduzione di danno e vivere e lasciar vivere in pace? Dda cristiano me lo chiedo! Da cristiano ve lo chiedo. E dire che chiesa mediovale tutta trono e altare perdonava sesso, aborto, infanticio e lasciar morire molto di più di questa chiesa d' oggi. Meglio quel cinismo di allora (tanto c'è confessione e penitenza) che la rigidità di chi vuole essere padrone di coscienza, camera da letto e ospedale. No è così che si fa. No è così che si risponde a grido di aiuto di esseri sofferenti. No è così che si risponde a chi no vuole soffrire, grido di tutti, perchè nessuono vuole soffrire. W Ratzinger casual che resuscita rito Pio V e fa male, ma apre porta a funerale di bioetica pseudocristiana.
RispondiEliminaLa dichiarazione del Papa è MORALMENTE inaccettabile! E getta confusione e rischia la dannazione delle anime dei fedeli!
RispondiEliminaCercherò di contattare dei vescovi tradizionali (FSSPX e non) e chiederò il loro parere. A mio avviso, tali concetti è QUANTO MENO INOPPORTUNo TRATTARLI IN PUBBLICO. QUesta è materia di confessionale e si contninua nell'andazzo lanciato con il Vaticano II, di dire sottovoce le cose buone e di gridare a squarciagola le cose, magari in astrato altrettanto buone, ma che prestano il fianco ad interpretazioni distorte. E' il"magistero parallelo" delle interpetazioni distorte, "magistero parallelo" cui, per il passato, la Chiesa è stata sempre guardinga, alla fine quello che rimane. Così è stato per il Limbo, così è stato per tanti altri casi, non ultimo la presunta "abolizione" della liturgia tradizionale. LE SPIEGAZIONI UFFICIALI NESSUNO LE LEGGE E MENO ANCORA LE CAPISCONO! "Voce dal sen sfuggita".
RispondiEliminaDa sottolineare il concetto di "principio di moralizzazione" che sottointende alla sempre e costante solidarietà con il peccatore : non lo condanna ma l'accompagnarlo verso la Verità!
RispondiEliminaNon servono i vescovi della FSSP o le monocordi sparate di don Camillo ( a proposito! Il Papa ama i film di don Camillo .... quello originale!) per comprendere quanto amore e passione per l'uomo la Chiesa da sempre testimonia!
MD
Quel libro è destinato al grande pubblico.
RispondiEliminaSarà letto da chi non ha necessariamente una laurea in teologia ed è anche probabilmente a digiuno di concetti fondamentali della nostra Fede e ignorante sul Magistero della Chiesa, chi legge quella frase vede un`apertura e a quell`apertura si ferma, i media non fanno che amplificarla, e non possiamo di certo contare sulla loro buona fede e onestà intellettuale perchè si informino prima di scrivere.
Prevedere è sempre meglio di guarire, la prudenza avrebbe voluto, camminando su un terreno minato, o che quella frase non ci fosse, che non si abordasse quel tema, o che non si lasciasse il benchè minimo spazio al dubbio, all`opacità, alla cattiva interpretazione.
Purtroppo, se su un tema così delicato e sensibile, a seguito di una frase scritta, senza dubbio voluta come tale dal Papa, c`è bisogno di un`esegesi, di una spiegazione, di una chiarificazione, vuol dire che che quel tema non è stato a sufficienza approfondito e spiegato, che non è stato blindato contro ogni cattiva interpretazione.
I miei complimenti alla redazione. :)
RispondiEliminaE' materia sdrucciolevole, sulla quale si rischiano inutili scivoloni. Come quelli degli inopportuni, che vedono nelle parole del papa l'ouverture di un allegro rigodone libertino, o quelli dei don camilli, che vi leggono foschi presagi di dannazione eterna e gelidi indizi di sedevacanza.
RispondiEliminaSono invece d'accordo con rafminimi e con Luisa. Non tanto sull'opportunità/necessità di consultare qualche vescovo lefebvriano (così rafminimi, non Luisa), quanto sul fatto che su questi temi sia meglio limitarsi a fornire indirizzi molto generali.
Va anche riconosciuto, però, che nei suoi ormai non pochissimi anni di pontificato Benedetto XVI è stato, su simili questioni, molto discreto, evitando di ammannirci ogni due per tre quelle disquisizioni accademiche su "the gold one" et similia che per Giovanni Paolo II (ma anche per Paolo VI) sembravano rappresentare una vera ossessione. Anche se dalla solita stampa di regime laicista questo inciso di Benedetto XVI verrà venduto come vertice e succo del magistero ratzingeriano, non possiamo non annoverare tra gli altri meriti di Papa Benedetto anche quello di avere posto fine con il suo pontificato a quell'Arcadia dell'anticoncezionale che ci ha tediato e molestato per quarant'anni.
Una affermazione del genere mi ha messo i brividi per l'uso che ne faranno i mezzi di informazione e soprattutto perchè mi sembra anticipare l'inizio della fine...
RispondiEliminaUna affermazione del genere mi ha messo i brividi per l'uso che ne faranno i mezzi di informazione e soprattutto perchè mi sembra anticipare l'inizio della fine...
RispondiEliminaUna affermazione del genere mi ha messo i brividi per l'uso che ne faranno i mezzi di informazione e soprattutto perchè mi sembra anticipare l'inizio della fine...
RispondiEliminaQuella del Papa non è un'apertura ma una chiusura!
RispondiEliminaIl profilattico è moralmente inaccettabile.Punto
In alcuni casi lo si può considerare come inizio di moralizzazione.Punto
fine
Non servono lauree per capire ciò che si presenta chiaro! E prudenza non significa paura ma chiarezza, coraggio e coerenza.
MD
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RispondiElimina<span>Messori .....</span>
<span>Quindi non la sorprende il fatto che ammetta il condom in alcune circostanze? </span><span>
«Quello di cui parla il Pontefice è un atto di carità. Da ciò non ne derivano conseguenze distruttrici sulla dottrina. Nulla viene scalfito nell’impostazione etica del magistero. Benedetto XVI si riferisce all’utilizzo del condom non a fini contraccettivi ma caritativi. Cioè, qui si tratta di una prostituta che chiede al suo cliente di mettere il preservativo per evitare un contagio».
È solo un atto di carità?
«Sì, come quando in periodo di peste viene sospeso il dovere coniugale. Un po’ come il no della Chiesa all’eutanasia, ma anche all’accanimento terapeutico. Il Papa fa riferimento ad un atto buono, però il divieto di usare il preservativo è legato alla condanna della contraccezione e non c’entra nulla con il pericolo di contagio. Joseph Ratzinger ha un modo di ragionare diverso dai luoghi comuni che circolano sul suo conto. Quando gli chiesi perché al Vaticano fosse entrato da teologo considerato progressista per poi criticare il post-Concilio, mi rispose: “sono gli altri che sono cambiati, io sono rimasto me stesso”.</span>
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<span> <span>La stupisce il tono disinvolto di Joseph Ratzinger? </span><span>
«So quale sia la sua apertura mentale. Gli stereotipi che lo inseguono da decenni lo divertono. In giornate di riposo in montagna non mancava mai di interrogarmi sulle barzellette che circolavano nelle sagrestie sul suo conto. Da bavarese rivendica la sua parte latina. Vorrebbe che nel mondo ci fosse una fede colorata,un cristianesimo in «technicolor» come quello della sua infanzia in Baviera, piena di fiori, mangiate e feste».
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Il papa insegna che esiste il peccato sessule, vastissimo, una droga,il preservativo in questa enorme babele è un freno, non peccare è l'obbiettivo cristiano, ma chi non vive la santificazione personale, non ha un cammino di fede, è lontano dalla conversione, chi è fuori dalla grazia, chi è lontano dal Vangelo, chi non vive secondo lo Spirito usi il preservativo o l'Aids farà uno streminio di massa.
RispondiElimina<span>Veneziani ...</span>
RispondiElimina<span>L’esempio papale di pre servativo tollerato è in verità un po’ parti colare. Non lo riferisce al maschio, ma alla donna, e non alla donna in amore, ma alla prostituta. Lo ammette cioè in una circostanza che già di per sé è consi derata peccato: il mercimonio del cor po. Alla peccatrice è ammesso l’uso del preservativo come attenuante; alla vita di coppia non si sa. Secondo il Papa, nel caso citato, il profilattico «può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità» verso la consapevolezza che «non tutto è per messo e non si può fare tutto ciò che si vuole». Dunque, il profilattico è accetta to come freno più che come libertà, co me monito più che via libera al piacere. Un lattice di rimorsi e non di licenza.
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Ehi Inopportuno: il Papa non ha fatto proprio nessuna delle cose che scrivi. E ci mancherebbe. Ha solo ricordato principi che erano già impliciti, e scontati, ma per qualche prudenza mediatica (per timore di aprire spiragli) non venivano quasi mai esplicitati.
RispondiEliminaEnrico
Bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu...
RispondiEliminaMa vai a dare le perle ai porci.
una umanizzazione della sessualità.
RispondiEliminaMah sì tanto dopo il Vaticano II è tutto umanizzato...
Il sesso è un dono di Dio e avallare l'uso del preservativo citando una prostituta è anche avallare la sua professione che, preservativo o no porta sempre le anime all'Inferno. (a me dell'aids non me ne frega niente! a cosa serve evitare il contagio dall'Aids se poi si và all'Inferno???)
Eccolo il Papa tradizionalista e restauratore, nemmeno Paolo VI era arrivato a tanto.
Mi spieghi dove Sant'Alfonso deroga sugli anticoncezionali o sulla prostituzione.
RispondiEliminaA me sembrano tutti matti!!! I vecchi vanno a Uomini e donne, i giovani sono pieni di droghe e fanno sesso a tutte le età e con chiunque, ci sono suicidi tutti i giorni, le chiese sono vuote e quando c'è gente sembra di stare tra gli zombi e, come se non ci fosse altro di cui parlare, si discute se il preservativo sia il male minore? Ma dico!!! Digiuno e penitenza, ecco cosa serve per avere un po' di discernimento !!! e comunque: SIA IL VOSTRO PARLARE CHIARO!!!
RispondiEliminaTotalmente d'accordo.
RispondiEliminaQui si è persa la bussola, guai a parlare di Inferno in Chiesa anathema sit! però dobbiamo dialogare coi muslim apostati gli ebrei perfidi e possiamo andare tranquillamente a puttane (purchè si usi il preservativo!)
Se fosse l'inizio della fine della "ossessione da profilattici" di cui parla Wilhelm, che in effetti ci ha aduggiato nei precedenti pontificati anche perché i media ostili su questo tema ci sguazzano di gusto, evviva!
RispondiEliminaQuando il "mondo" si scatenò dopo la frase del Papa sull'aereo per l'Africa (con cui non faceva che ripetere cose dette mille volte dal suo predecessore), il gusto e l'entusiasmo con cui i media reagirono e attaccarono mi sembrò quasi come la gioiosa fine di un fastidioso periodo di astinenza, cui Benedetto XVI li aveva fino allora costretti non avendo prima di quel momento mai parlato di anticoncezionali.
Enrico
Eccola la Virtù della Prudenza:
RispondiEliminaEnrico, ma tu credi che sia un libro il veicolo opportuno per esplicitare ciò che, secondo te, era implicito e scontato?
RispondiEliminaNon dovrebbe essere piuttosto un atto di Magistero ufficiale e infallibile, ove ve ne fosse bisogno, a chiarire approfondire, spiegare, confermare o modificare (ma è possibile farlo?), in tutti i suoi risvolti, la Dottrina morale della Chiesa?
Io aggiungerei Sant'Agostino, che riteneva la presenza di lupanari male minore rispetto alla sodomia o ad altre perversioni ("Aufer meretrices de rebus humanis, turbaveris omnia libidinibus", De ordine, Lib. II, 4, 12). Ma questo, non significa nullamente che il vescovo di Ippona "derogasse" sulla prostituzione. E' che c'è una gerarchia nel male e la Chiesa, nel richiedere con Gesù "Siate perfetti come il Padre vostro che è nei cieli", sa bene tuttavia che "anche il santo pecca settanta volte sette".
RispondiEliminaEnrico
comprendo solo in parte il timore di alcuni che giudico però in buona parte ingiustificato vista la chiarezza delle parole del papa. deliranti mi sembrano invece certi commenti nei quali si giunge ad affermare che vi sarebbe stato addirittura uno sdoganamento della prostituzione. chi dice queste cose presenta la stessa malafede dei più ottusi esponenti dell'anticattolicesimo militante.
RispondiEliminaMi chiedo per quale motivo si debba prendere in continuazione la discussione sui preservativi e per quale motivo ci si affidi più ai libri-intervista che alle encicliche: non sto a discutere la dottrina del male minore ma il fatto che determinati argomenti troverebbero maggior respiro e meno equivocità se trattate in un documento ufficiale della Chiesa. Mi potreste rispondere che questi documenti ufficiali già esistono: certo, ma il Santo Padre potrebbe tranquillamente scriverne una ribadendo quanto scritto e detto dai suoi Predecessori (così fece ad esempio S. Pio X quando scrisse encicliche di dottrina sociale riprendendo ipso facto quanto scritto da Leone XIII) e contestualizzare (lo so, è una brutta parola ma non ne trovo di meglio) riguardo alla situazione presente.
RispondiEliminadon camillo...fatti furbo! chi sei tu per correggere il papa? Si sta dimostrando un pastore attento alle necessità della chiesa di oggi. E poi ha parlato con il cuore di padre. Se le prostitute sono obbligate a fare le prostitute, nel mentre si cerca di debellare questo fenomeno è giusto ricorrere al male minore.
RispondiEliminaIn effetti, Luisa. Ma ritengo che il Papa, già attaccato su mille fronti (che gli stan più a cuore, e a ragione, come la liturgia e la dogmatica) non voglia e non possa scrivere una riedizione dell'Humanae vitae, che già causò la paralisi al pontificato di Paolo VI. Se la cava, quindi, con una frasetta non magisteriale buttata là in un libro.
RispondiEliminaComunque, ripeto, non mi pare che quella frase modifichi alcunché nell'insegnamento tradizionale.
Enrico
interessante cosa ne dice Tornielli
RispondiEliminahttp://blog.ilgiornale.it/tornielli/2010/11/21/chi-ha-messo-il-preservativo-al-concistoro/
Qualche reazione e commenti :
RispondiElimina<p>http://www.lemonde.fr/europe/article/2010/11/20/pour-la-premiere-fois-le-pape-admet-l-utilisation-du-preservatif_1442945_3214.html#ens_id=1422057
</p><p>http://www.lemonde.fr/societe/article/2010/11/21/breche-ouverte-pas-en-avant-aller-plus-loin-les-reactions-aux-propos-du-pape-sur-le-preservatif_1443032_3224.html#ens_id=1422057
</p><p><span><span><span><span>
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caro inopportuno:nessun documento della chiesa medioevale giudica lecito l infanticidio e le altre cose da lei dette,anzi i documenti storici esistenti dicono il contrario;queste sue affermazioni immagino in buona fede, sono il frutto di una storiografia nata da storici dilettanti(illuministi!?) schiavi dell ideologia anticattolica allora e purtroppo ancora dominante.Quando si tratta di certi argomenti, proprio per non creare confusione, diffusione della menzogna, è preferibile la sana prudenza di chi cita le fonti .
RispondiEliminaOpportune le parole della Redazione. .
RispondiEliminaMi sembra chiaro che il S. Padre abbia preso ad esempio un caso in cui l'ipotetico utilizzatore del profilattico gia' si trova gia' in peccato mortale.
Il rischio e' che la comprensione del pubblico attraverso la grancassa mediatica venga fuorviata.
Resto in attesa delle osservazioni della Redazione su altri punti che mi sembrano meritevoli di attenzione.
Su gravi questioni di fede e morale i Papi dovrebbero esprimersi tramie atti del magistero ufficiale e non libri-intervista tipo le note conversazioni notturne, che hanno in comune l'originale nell'idioma di Goethe.
FdS
Parrebbe di sì, o Redazione.
RispondiElimina"Der Papst sagt darin im Zusammenhang mit Aids, es möge begründete Einzelfälle geben, in denen die Benutzung von Kondomen die Ansteckungsgefahr bei Krankheiten verringern könne. Das könne etwa der Fall sein, wenn männliche Prostituierte ein Kondom verwenden." (da www.tagesschau.de)
Da cui si evince, però, che il caso della prostituzione maschile è chiamato in causa a titolo di esempio.
Sì, ma sempre peccato è.
RispondiEliminaQui si parla di umanizzazione della sessualità, non fate gli gnorri queste affermazioni del Papa sono gravissime soprattutto per lo scandalo che si getterà nei fedeli.
Cosa pensi che penseranno i semplici dopo queste affermazioni, soprattutto dopo la campagna ossessiva che ne faranno i media? A me pare tanto semplice!
Poi, grazie che ci sono peccati e peccati...anche il peccato impuro contro natura fa arrabbiare Dio più della prostituzione ma ciò non toglie che pur essendo un peccato minore possano esserci dei "singoli" casi dove esso diventi lecito, idem per il preservativo.
Poi presentata nel contesto della prostituzione per prevenire l'Aids (sic!) genera ancora più confusione. Castità!!! Altro che umanizzazione della sessualità.
Ancora a rischio di ripetermi: a che serve prevenire l'AIDS se poi si va all'Inferno? Di questo passo per "singoli" casi diventerà lecito anche l'ABORTO!!! (già è successo nel caso della bambina brasiliana).
Per favore non vogliate difendere l'indifendibile e andate a vedere come i giornali presentano oggi questa "apertura".
LA MORTE MA NON IL PECCATO!
è il duro lavoro dei preti in confessionale... sembra che ora si sia scoperta l'acqua calda...
RispondiEliminaL'unica cosa che mi lascia perplesso è questo esempio "esagerato"... e vabbé...
<span>Comunque, ripeto, non mi pare che quella frase modifichi alcunché nell'insegnamento tradizionale. </span>
RispondiEliminaGià ma aprirà il fianco alle spinte iper progressiste che così sfondano una porta aperta, per non parlare di quello che recepiranno i fedeli già atrofizzati da idee moderniste o i semplici fedeli confusi.
Bene, bravo bis!
Giratela come volete ma con questa presa di posizione siamo passati dal "NO SENZA SE E SENZA MA" all' "E' AMMISSIBILE". Una svolta epocale. Sono sconcertato per quello che seguirà.
RispondiEliminaGiratela come volete ma con questa presa di posizione siamo passati dal "NO SENZA SE E SENZA MA" all' "E' AMMISSIBILE". Una svolta epocale. Sono sconcertato per quello che seguirà.
RispondiEliminaA Cristus spes mea, il papa ha fatto un esempio ben preciso e chiaro che non si presta a nessuna interpretazione che vada contro a ciò che in maniera ufficiale ha sempre insegnato la chiesa.Passi che i laicisti distorcano i discorsi del papa per i loro fini, e sconfortante invece che simili libere interpretazioni avvengano da persone che si considerano cattolici tradizionalistiMi vien proprio da pensare che il maligno sa ben lavorare a 360 gradi.
RispondiEliminaScusatemi, ho le idee un pò confuse (a motivo della mia -colpevole- ignoranza)....Ma cosa significa affermare la liceità del preservativo nel caso della prostituzione, se essa stessa è già peccato mortale? Di questo passo allora hanno ragione coloro che caldeggiano la distribuzione o comunque l'utilizzo di preservativi agli adolescenti! sempre del male minore si tratterebbe: se infatti si sa che un ragazzo ha acquisito il vizio di una vita sessuale sregolata, tanto vale che perlomeno protegga sé e gli altri....
RispondiEliminaNon solo, seguendo questo ragionamento possiamo consigliare ad una donna che abortisce di scegliere l'aborto farmacologico attraverso la Ru486, sempre di male minore si tratta...
E poi, a quali altri "singoli casi giustificati" il papa allude? Vi possono essere altre eccezioni? Di che tipo?
Comunque sia io ritengo che invece di prodigarsi in interviste sarebbe meglio porre mano con atti magisteriali allo sfacelo dottrinale in cui versa la Chiesa: in un periodo come questo (e il caso della Diocesi di Lucerna docet) non mi sembra molto opportuno uscirsene con queste dichiarazione facilmente soggette a cattive interpretazioni... o no?
Per favore qualcun risponda e mi chiarisca le idee... grazie
A prescindere dall'avviso del "teologo privato" Joseph Ratzinger, senza mancar di rispetto a questo genere appartiene l'intervista.
RispondiEliminaSe la Segreteria di Stato ha così mal tradotto c'è puzza di bruciato. ROTOLINO DUNQUE LE TESTE del capo-redattore e quella di chi gli dà il posto (l'eminentissimo Segretario di Stato) per il maggior bene della Chiesa. Non piangeremo di certo.
Bartimeo non parli di morale, alcune osservazioni sono insulse. Su Messori poi....di liberali convertiti a metà non sappiamo che farcene. La teologia morale non è giornalismo.
RispondiEliminache lei Cristus spes mea, poi citi per dar forza allec sue convinzioni un giornale che in fatto a menzogne non ha nulla ( legittimamente visto che e dovere diritto di tutti portate acasa la palanca)da invidiare all unità O A REPUBBLICA con cortesia la invito a rileggere quanto dichiarato dal Santo Padre
RispondiEliminaOttimo commento, more solito, della redazione.
RispondiEliminaFaccio solo brevi considerazioni:
- la frase esatta, per come riportata, non è "vi sono" ma "vi possono essere" singoli casi giustificati. E' una condizionata, non un'asseverativa.
- il libro-intervista non è un atto magisteriale del Papa, non è neanche un libro scritto direttamente da Ratzinger. Si tratta di frasi e discorsi riportati e in qualche modo ricostruiti da un intervistatore, per quanto fidato. Non mancano le opinioni personali che giustamente l'intervistato presenta come tali, e dalle quali perciò chiunque può lecitamente dissentire (es. i burqa, sui quali non sono d'accordo, e lo dico serenamente). Il suo valore va perciò necessariamente ridimensionato rispetto agli sproloqui che leggiamo sulla stampa ignorante e disinformante circa la fatidica "apertura papale".
- la questione condom è una minuzia tra le altre questioni ben più importanti affrontate nelle anticipazioni. Normale che i giornali laicisti si buttino su questo argomento, chè altro non sanno capire, ormai ragionano con il ... ehm. Ma bisognerebbe cercare, almeno in sede cattolica, di riportare il discorso sui binari più importanti.
- scommetto che l'argomento del prossimo post sarà la questione del per molti / per tutti, alla luce di queste frasi.
"Comunque, a quel punto, anche nella antica liturgia mi è sembrato necessario un cambiamento. Infatti, la formula era tale da ferire veramente gli ebrei e di certo non esprimeva in modo positivo la grande, profonda unità fra Vecchio e Nuovo Testamento. Per questo motivo ho pensato che nella liturgia antica fosse necessaria una modifica, in particolare, come ho detto, in riferimento al nostro rapporto con gli amici ebrei. L'ho modificata in modo tale che vi fosse contenuta la nostra fede, ovvero che Cristo è salvezza per tutti"
<span>Scusatemi, ho le idee un pò confuse (a motivo della mia -colpevole- ignoranza)....Ma cosa significa affermare la liceità del preservativo nel caso della prostituzione, se essa stessa è già peccato mortale? Di questo passo allora hanno ragione coloro che caldeggiano la distribuzione o comunque l'utilizzo di preservativi agli adolescenti! sempre del male minore si tratterebbe: se infatti si sa che un ragazzo ha acquisito il vizio di una vita sessuale sregolata, tanto vale che perlomeno protegga sé e gli altri....
RispondiEliminaNon solo, seguendo questo ragionamento possiamo consigliare ad una donna che abortisce di scegliere l'aborto farmacologico attraverso la Ru486, sempre di male minore si tratta...
E poi, a quali altri "singoli casi giustificati" il papa allude? Vi possono essere altre eccezioni? Di che tipo?
Comunque sia io ritengo che invece di prodigarsi in interviste sarebbe meglio porre mano con atti magisteriali allo sfacelo dottrinale in cui versa la Chiesa: in un periodo come questo (e il caso della Diocesi di Lucerna docet) non mi sembra molto opportuno uscirsene con queste dichiarazione facilmente soggette a cattive interpretazioni... o no?
Per favore qualcun risponda e mi chiarisca le idee... grazie</span>
Be, forse i semplici fedeli andranno a leggersi tutto il libro del papa. Sa, sanno leggere, (pure scrivere), possono chiedere chiarimenti e tutto il resto. Non sono bambini, che magari si bevono tutte le bubbole dei media.
RispondiEliminaPer favore, non si comporti come se adesso l'intero insegnamento magisteriale fosse condensato in questo 'in alcuni casi si può usare anche il preservativo'.
E poi, se davvero la gente si bevesse tutto quello che dice il mondo dei media, gli incontri del papa dovrebbero essere deserti.
Ah, castità non significa solo astenersi, significa anche comportarsi in maniera sessualmente lecita, amore come dono reciproco tra due coniugi che apre alla vita.
Poi, se il papa deve comportarsi in modo da chiedere il rispetto integrale, anzi, integralista (integrale e integralista non sono la stessa cosa. La prima va bene, la seconda no), dei valori, mandando in pratica a monte quella gerarchia dei peccati che anche lei riconosce, che dire? Hanno ragione quelli che affermano che la fede è illogica. E anche questo può generare confusione nei fedeli, non ci ha pensato?
Parlare di sesso non umanizzato, può far credere che hanno ragione quelli che reputano il sesso come semplice meccanismo di godimento, oppure può avallare i ragionamenti di chi reputa le donne semplici macchine sforna-figli (oh, non sto dicendo che lei ha detto questo, ma solo che si potrebbe credere anche questo, se si agisse senza tenere conto della differenza tra teoria e pratica, come invece fa il papa. Nessuna mollezza, ovvio. Cosi come nessuna intransigenza che sfoci nell'incoscienza. Infatti che la strada migliore sia sempre quella dell'educazione, lo pensa anche il papa, che considera il profilattico come uno strumento utilizzabile a volte, come primo passo per una maggiore moralizzazione. Ma finchè questa non avviene, che si deve fare? Grattarsi e rogna?).
Ah, i giornali storpiano? Se si dovesse rinunciare a parlare ogni volta, per timore che i media possano manipolare, la Chiesa dovrebbe sempre stare muta su tutto.
Prudenza, certo, ma non fino al mutismo.
E continua l`eco delle parole che il Papa ha affidato ad un giornalista in un libro intervista.
RispondiEliminaTitolo di apertura in tutti i TG francesi, con tanto di interviste a cardinali presenti a Roma, a vescovi e sacerdoti, le linque si sciolgono e veniamo così a sapere che da tempo i vescovi legittimano l`uso del preservativo, il card. Barbarin di Lione lo afferma senza reticenza alcuna, il vescovo di Lugano, monsignor Grampa, evoca il principio del "si non caste, saltem caute" da lui sempre insegnato.....se non vuoi, non puoi, essere casto, castigato, controllato,sii almeno prudente!
Continuo a pensare, e l`eco che quelle parole stanno provocando, l`uso che ne è fatto, mi confermano nella mia convinzione, che quel canale non era il migliore, che un tema così scottante, delicato e sensibile non doveva essere abordato in un libro ma, se tale era il desiderio e volontà del Papa, in un documento magisteriale.
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RispondiElimina<span>E continua l`eco delle parole che il Papa ha affidato ad un giornalista in un libro intervista.
Titolo di apertura in tutti i TG francesi, con tanto di interviste a cardinali presenti a Roma, a vescovi e sacerdoti, le lingue si sciolgono e veniamo così a sapere che da tempo i vescovi legittimano l`uso del preservativo, il card. Barbarin di Lione lo afferma senza reticenza alcuna, il vescovo di Lugano, monsignor Grampa, evoca il principio del "si non caste, saltem caute" da lui sempre insegnato.....se non vuoi, non puoi, essere casto, castigato, controllato, sii almeno prudente!
Continuo a pensare, e l`eco che quelle parole stanno provocando, l`uso che ne è fatto mi confermano nella mia convinzione, che quel canale non era il migliore, che un tema così scottante, delicato e sensibile non doveva essere abordato in un libro ma, se tale era il desiderio e volontà del Papa, in un documento magisteriale. </span></span>
Matteo, la questione è il male minore. Al di là del singolo caso del preservativo, il principio generale (che Ratzinger ovviamente richiama) è che un male minore è da preferire ad un male maggiore, ma resta comunque male. Meglio sarebbe evitarlo del tutto, solo che realisticamente non sempre si può o si riesce.
RispondiEliminaSe io dico che uccidere un solo innocente è meglio che ucciderne dieci, non sto avallando l'omicidio, sto ragionando in termini di male minore. Se dico che, nei rari tristi casi di gravidanza problematica che porterà certamente alla morte della madre e del bambino, è preferibile interrompere la gravidanza, non sto avallando moralmente l'aborto. Come diceva anche Enrico, meglio essere solo ladro, piuttosto che ladro e assassino.
Il problema dell'argomento del male minore non è la questione morale, ma il fatto che esso si presta ad essere facilmente strumentalizzato da chi vuole distorcere la dottrina cattolica e far passare il concetto che il male minore e il bene sono la stessa cosa. Che è quello che succede oggi.
A me non sembra che il preservativo sia un freno, semmai il suggerimento a peccar andando più sul sicuro. Né un impulso allo sviluppo della consapevolezza semmai alla più perniciosa deresponsabilizzazione. E non credo, né mai crederò, che l'uso di un mezzo in sé immorale possa moralizzar un altro comportamento immorale.
RispondiEliminaIl neo-card. Sgreccia ha iniziato a mettere qualche puntino sulle i.
Ho già altre volte chiarito, sulla base della dottrina cattolica, quando si possa applicare il criterio del minore male. Questo non mi sembra proprio il caso.
Il fine, prevenire un male maggiore, non giustifica il mezzo adoperato se questo non è già lecito in se stesso. Non è lecito fare un male per evitare un male maggiore.
Il consigliare di non uccidere il cassiere per rubare, tanto per citar la REDAZIONE, è un esempio che non calza per niente sul piano della teologia morale: il ladro ha già deciso di uccidere per rubare nel momento in cui atttua il furto. Quindi, se io riesco in quel preciso momento d'emergenza, a ritrarlo dall'omicidio accontentandosi del furto, ch'è compreso già nel peccato dell'omicidio, non consiglio il male, ma solo il minor male. Che male è e resta sempre.
Nel caso di un uomo che va a prostitute, invece, lo scopo non è infettare o infettarsi, ma avere un rapporto sessuale. Quindi se io gli dico di usare il preservativo non lo distolgo dal male che vuol compiere, ch'è il rapporto peccaminoso, ma lo invoglio a peccare in modo più sicuro per la sua salute fisica con un mezzo in sé immorale, e quindi ad ulteriore danno della sua salute spirituale. In questo caso devo consigliare l'astinenza.
Questi discorsi di Benedetto XVI, come quelli sull'ebraismo - non si deve parlar di conversione degli ebrei, e quindi la missionarietà si ferma dinnanzi a coloro che rigettan Cristo perché hanno l'Antico Testamento che ha valore salvifico solo se integrato dal Nuovo - sono opinioni errate del dr. Ratzinger, non hanno alcuna base né logica né tantomeno teologica: le conseguenze saranno disastrose. E' l'umano che si erge contro il divino.
Promulghi il Papa, se ne ha il coraggio, un documento ufficiale che dogmatizzi affermazioni del genere.
Per questo mi dissocio totalmente certo spirito del post della REDAZIONE.
Invito gli amici cattolici - che conoscon bene la differenza tra morale e moralismo - e soprattutto i giovani, a non lasciarsi incantar dalle seduzioni delle sirene comunque sian addobbate: la conclusione sarà la morte dell'anima.
Messori è quel cattolico che, come ho detto giorni fa, in un'intervista alla Nazione diceva che in fatto di sesso non si può andar dietro ai consigli dei confessori e che ai coniugi un po' sessualmente stanchi era lecito guardar insieme, per ravvivarsi i sensi, film pornografici!
RispondiElimina..............mi aspettavo che dicesse.....SIGNORI...nel prebisterio non ci possono essere due Altari.......sarebbe meglio, darsi da fare..a sistemare la propria casa!!! Prima quella di DIO!!!!! Altroche' preservativi!!!!!!
RispondiEliminaIo non mi son mai sentito ossessionato.
RispondiEliminaMa per cortesia, il Santo Padre dice che se un prostituto mette un preservativo questo può essere un primo segno di ravvedimento, cui devono comunque seguire altri. Se i giornali travisano le parole del Papa non c'è niente di strano, anzi, ma che noi che ci professiamo cattolici non facciamo lo sforzo di capire quel che dice il Vicario di Cristo è francamente inconcepibile!
RispondiEliminaMi trovi perfettamente concorde; interpretazione ineccepibile!
RispondiElimina<span>non si presta a nessuna interpretazione che vada contro a ciò che in maniera ufficiale ha sempre insegnato la chiesa.</span>
RispondiEliminaGià il prendere a pretesto la prostituta che si prostituisce (quindi in peccato mortale) è gravissimo, anzi, doveva almeno farsi la premessa che la prostituzione è un peccato grave.
Anche una semplice bugia se servisse per liberare tutte le anime del Purgatorio, per chiudere l'inferno e per convertire tutti i peccatori resterebbe pur sempre un peccato perchè è offesa di Dio è un atto contro Dio e quindi non meritorio.
Ma dove avete imparato il catechismo? Sui fascicoli di Famiglia Cristiana? Ohh svegliatevi!
E' inevitabile che ci siano gli scandali ma GUAI a chi li crea!
RispondiEliminaBartimeo, il tuo commento delle 10.37 mi trova perfettamente d'accordo, di chiusura, non di apertura si tratta!
RispondiEliminaEnrico ma che significa? Ma Beati voi quando vi attaccheranno per causa mia...
RispondiEliminaSe il mondo si scatena per le parole giuste del Papa noi dobbiamo pregare perchè lui non fugga davanti ai lupi e non ceda all'umano rispetto ma se il Papa genera incomprensioni su temi così delicati vuol dire che non è stato prudente perchè la povera gente sarà ancora più confusa.
Ma cosa pensate che resterà nelle mente del fedele confuso in questi casi, la Casti Connubi con l'Humanae Vitae o queste parole del Papa?
Ma mica ci vuole uno scienziato per capire certe cose.
Le parole del Santo Padre come vengono riportate nei diversi brani del libro non affirmano in nessun caso la moralità della contracezione...anzi se fossi così il Santo Padre rinnegerebbe tutto l' insegnamento magisteriale sull' argomento.
RispondiEliminaNon fa che dire che per una persona che già ha fatto una scelta morale perversa è difficile capire perchè si preoccuperebbe dell' uso del preservativo o no...Non fa che aggiungere peccato mortale a peccato mortale... ovviamente restando fermo il principio che malgrado la gravità morale degli atti posti solo Dio può giudicare adeguamente della colpevolezza di una coscienza.
A uno che ha già scelto il peccato cerchi almeno di limitarne i danni...il che non significa che il metodo che sceglie sia giusto o morale...qui siamo in situazioni di peccato.
Tuttavia non posso non rijmanere spiacevolmente sorpreso dell' ingenuitò del Santo Padre. Possibile che non abbia pensato alla stumentalizzazione possibile delle sue parole...Ma possiamo parlare di ingenuità nel cardinale Ratisinger??? La Santa Sede continua nella sua pessima politica di comunicazione...come l'abbiamo visto in tanti altri casi
Un Sovrano Pontifice che sembra giustificare la contracezione quando sono stati condannati tanti sacerdoti integri ...ma non voglio toccare questo argomento che in alcuni casi ho vissuto in prima linea...
Preghiamo per il Papa-
Non va visto come "lecito", ma come segno di parziale ravvedimento (rispetto al prostituto che non si preoccupa di spargere malattie, oltre a fornicare) e possibile via verso una corretta comprensione della sessualità umana, che poi deve sfociare - per non arrivare alla dannazione eterna - ad una pratica sessuale secondo i dettami della Chiesa.
RispondiEliminaDel resto, nella vita dobbiamo vivere in modo da poter arrivare subito in Paradiso, non cercando di modulare il nostro agire così da arrivare (a malapena?) in purgatorio o meno in basso nell'inferno (dove secondo giustizia si è puniti secondo la gravità dei peccati commessi).
Ma quello che scrivi lo scrivi perchè non ci arrivi o per quale altro motivo?
RispondiEliminaNon è stato Benedetto XVI, e nemmeno Paolo VI, a rinfacciare ad alcuni che si ritenevano giusti, che "i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio." (una conversione, insomma, è sempre possibile, e anzi più facile per chi vive platealmente nel peccato che non per chi si ritiene già perfetto e sapiente). No, non è stato nemmeno il Concilio Vaticano II.
RispondiEliminaGrazie Ospite X!
RispondiEliminaIl problema è che lo strafalcione l'ha fatto l'Osservatore Romano...
RispondiElimina<span>Be, forse i semplici fedeli andranno a leggersi tutto il libro del papa. Sa, sanno leggere, (pure scrivere), possono chiedere chiarimenti e tutto il resto. Non sono bambini, che magari si bevono tutte le bubbole dei media.</span>
RispondiEliminaSì, sì voglio proprio vedere che risponderanno la maggior parte dei preti olandesi e francesi per non parlare dei pederasti belgi ai bambini che lo chiederanno anzi, certamente acquisteranno il libro.
<span>Per favore, non si comporti come se adesso l'intero insegnamento magisteriale fosse condensato in questo 'in alcuni casi si può usare anche il preservativo'.
E poi, se davvero la gente si bevesse tutto quello che dice il mondo dei media, gli incontri del papa dovrebbero essere deserti. </span>
Il Vostro parlare sia Sì Sì No No perchè tutto il resto viene dal maligno.
<span>Ah, castità non significa solo astenersi, significa anche comportarsi in maniera sessualmente lecita, amore come dono reciproco tra due coniugi che apre alla vita.</span>
Appunto, e l'esempio della prostituta o prostituto non è il miglior esempio per parlare di castità.
<span>Poi, se il papa deve comportarsi in modo da chiedere il rispetto integrale, anzi, integralista (integrale e integralista non sono la stessa cosa. La prima va bene, la seconda no), dei valori, mandando in pratica a monte quella gerarchia dei peccati che anche lei riconosce, che dire? Hanno ragione quelli che affermano che la fede è illogica. E anche questo può generare confusione nei fedeli, non ci ha pensato?</span>
Gerarchia dei peccati? Sempre peccati sono! Il problema nostro è che ultimamente siamo così avvezzi al peccato mortale (lo vediamo ovunque) che quello veniale non è più ritenuto peccato e anzi cominciamo a fare esempi "positivi" partendo dal Peccato mortale.
<span>Parlare di sesso non umanizzato, può far credere che hanno ragione quelli che reputano il sesso come semplice meccanismo di godimento, oppure può avallare i ragionamenti di chi reputa le donne semplici macchine sforna-figli (oh, non sto dicendo che lei ha detto questo, ma solo che si potrebbe credere anche questo, se si agisse senza tenere conto della differenza tra teoria e pratica, come invece fa il papa. Nessuna mollezza, ovvio. Cosi come nessuna intransigenza che sfoci nell'incoscienza. Infatti che la strada migliore sia sempre quella dell'educazione, lo pensa anche il papa, che considera il profilattico come uno strumento utilizzabile a volte, come primo passo per una maggiore moralizzazione. Ma finchè questa non avviene, che si deve fare? Grattarsi e rogna?).</span>
Il sesso così estrapolato da questi contesti non può e non deve partire dalla prostituta o dal prostituto esso è un dono di Dio che va vissuto per un fine ben preciso perchè il sesso "umanizzato" è solo un istinto, quindi esso và ricondotto nell'alveo del Matrimonio (Sacramento) secondo le regole.
Ma ci vuole tanto a capire che non si può partire da un Male per fare il bene?
<span>Ah, i giornali storpiano? Se si dovesse rinunciare a parlare ogni volta, per timore che i media possano manipolare, la Chiesa dovrebbe sempre stare muta su tutto.
Prudenza, certo, ma non fino al mutismo.</span>
Beata prudenza...
Certo che c'è il rischio che i fedeli "semplici" travisino (@ Luisa), ma per quello dobbiamo esserci noi a fornire l'interpretazione autentica delle parole del Papa...oppure dovrebbe starsene sempre zitto sennò "chissà cosa penserebbero i fedeli"?
RispondiEliminaPotrei dare una interpretazione? Non mettiamoci solo dalla parte dell'"utente del servizio", ma anche della prostituta...costretta, piccchiata, minacciata almeno evitiamoglòi di beccarsi malattie veneree. L'utente sposato fa peccato a andare a prostitute, ma piuttosto che contagiare la moglie...
RispondiEliminaA proposito del preservativo..
RispondiEliminaI media stanno diffondendo una notizia su una cosa che il Santo Padre ha detto a proposito del preservativo in un libro che deve ancora uscire.
La posizione della Chiesa è, come al solito, ben spiegata nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
Noi formiamoci sui pronunciamenti ufficiali della Chiesa e non sui comunicati stampa. Comunque, se ben letti, questi non dicono affatto che il Papa approvi l'uso del preservativo ma che secondo il Papa -cosi pare dai comunicati stampa- ci siano casi limite in cui l'uso è giustificato; ad esempio quando lo utilizza una prostituta. La cosa è ben diversa.
Attendiamo poi l'uscita di questo libro e le parole "intere" del Santo Padre, pronti sempre a seguire e a fare ciò che ci dice il Vicario di Cristo.
Ricordo poi che oggi c'è stato un Concistoro e sono stati creati dei cardinali. Preghiamo per loro!
Cioè...non ci arrivi o sei in mala fede?
RispondiElimina<span>I media stanno diffondendo una notizia su una cosa che il Santo Padre ha detto a proposito del preservativo in un libro che deve ancora uscire.
RispondiEliminaLa posizione della Chiesa è, come al solito, ben spiegata nel Catechismo della Chiesa Cattolica.
Noi formiamoci sui pronunciamenti ufficiali della Chiesa e non sui comunicati stampa. Comunque, se ben letti, questi non dicono affatto che il Papa approvi l'uso del preservativo ma che secondo il Papa -cosi pare dai comunicati stampa- ci siano casi limite in cui l'uso è giustificato; ad esempio quando lo utilizza una prostituta. La cosa è ben diversa.
Attendiamo poi l'uscita di questo libro e le parole "intere" del Santo Padre, pronti sempre a seguire e a fare ciò che ci dice il Vicario di Cristo.
Ricordo poi che oggi c'è stato un Concistoro e sono stati creati dei cardinali. Preghiamo per loro!
Buona Domenica!</span>
Link: http://www.facebook.com/topic.php?uid=2397004314&topic=18665
RispondiEliminaMa no Antonio, secondo me non ci arriva...a pensar male non sempre s'indovina!
RispondiEliminaLe conversioni non passano per i preservativi.
RispondiEliminaDa quel che ho capito (ma posso sbagliarmi e il contesto non è chiarissimo) nell'esempio riportato si fa riferimento a una prostituta che è malata di Aids e usa il preservativo per non infettare i suoi clienti. Un cliente che viceversa prende precauzioni per non infettarsi non è esattamente la stessa cosa. Nel primo caso c'è almeno l'idea che vis ono dei limiti, e che non tutto è lecito.
RispondiEliminaLa morale sta al moralismo come la castità sta all'impotenza
RispondiEliminaPerfetto.
RispondiEliminaIl Papa dovrebbe astenersi dalparlare direttamente di questi problemi...
RispondiEliminarivelare poi ,sic et simpliciter senza spiegazioni accurata, una notizia del genere il giorno prima del concistoro...beh! a qualcuno dell'Osservatore ha magnato il cervello il gatto...poveri noi!
Sono d'accordo con Don Carlo. Se non si tratta di un'apertura allora si tratta di comunicazione disastrosa anzi, peggio molto peggio.
RispondiEliminaPoi noto che le giustificazioni sono il classico caso in cui la pezza è peggio dello strappo.
Non bastano gli attacchi esterni a rendere la vita difficile al comune cattolico?
Sono d'accordo con Don Carlo. Se non si tratta di un'apertura allora si tratta di comunicazione disastrosa anzi, peggio molto peggio.
RispondiEliminaPoi noto che le giustificazioni sono il classico caso in cui la pezza è peggio dello strappo.
Non bastano gli attacchi esterni a rendere la vita difficile al comune cattolico?
Sono d'accordo con Don Carlo. Se non si tratta di un'apertura allora si tratta di comunicazione disastrosa anzi, peggio molto peggio.
RispondiEliminaPoi noto che le giustificazioni sono il classico caso in cui la pezza è peggio dello strappo.
Non bastano gli attacchi esterni a rendere la vita difficile al comune cattolico?
Quella del Papa è una dichiarazione INOPPORTUNA che rischia di creare un gravissimo precedente rispetto alle posizioni del magistero recente (si considerino ad es. gli insegnamenti di Paolo VI e di Giovanni Paolo II).
RispondiEliminaSan paolo ... cogli il buono che c'è ecc ecc ecc
RispondiEliminaMD
Sicuro?
RispondiEliminaMD
Gesù alla peccatrice: "Va e d'ora in poi non peccare più". Gesù non parla di preservativi...ma di conversione.
RispondiEliminaSemplice. Qui si parla di accidens e non di substantia!
RispondiEliminaMD
Figurati...il Papa non vuole imporre nulla, figurati se si azzarda di parlare di liturgia. Cambiare tutto per non cambiare nulla.
RispondiElimina<span><span>#1</span> </span><span></span><span>21 Novembre 2010 - 05:51</span> I media hanno puntato solo sul Preservativo. E come il solito non hanno capito niente (o poco). In realtà un Papa non può mai dire niente di "nuovo", perché egli custodisce il Depositum Fidei eterno. Quindi su quell'oggetto che tanto turba i commentatori, non c'è veramente nulla da dire di più di quello che i cattolici hanno sempre saputo (intendo, i cattolici che capiscono il catechismo e che seguono il Papa).
RispondiEliminaSarei pazzo a dire che io l'avevo detto prima del Papa. Non è così, ma può servire un mio post di quattro anni fa:
<span>http://leodavinci.splinder.com/post/7931739</span>
ciao, by Leon
Parlare di umanizzazione della sessualità non significa affatto cedere alle lusinghe della modernità. L'uomo è veramente tale quando è signore dei propri atti e "filtra" di luce razionale i propri istinti umanizzandoli. E' la "etica delle virtù" di aristotelica e tommasiana memoria.
RispondiEliminaAnche il card. Pietro Palazzini ammetteva dei casi in cui la contraccezione era lecita:
http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/25/alla_pillola_come_legittima_difesa_co_0_9307251507.shtml
Inoltre:
http://www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=71
E Lei dando corda ai detrattori si sente tra i produttori di scandalo o no?
RispondiEliminaMD
Non insulti, argomenti se le riesce.
RispondiEliminaLa prostituta potrebbe insomma dire "a me tanto che importa? Io sono già contagiata", invece fa una scelta in base a un criterio che non è puramente egoistico e di tornaconto personale.
RispondiEliminaNon è che non ci arrivo semplicemente dico che se questa frase l'avessero detta prima lei non sarebbe nato.
RispondiEliminaContento?
Caro Christus spes mea, tu dici: "<span>avallare l'uso del preservativo citando una prostituta è anche avallare la sua professione che, preservativo o no porta sempre le anime all'Inferno". Eppure lo stesso tizio che ho citato prima (un infame progressista che, lo so, non dovrei prendere ad esempio perché probabilmente non aveva mai preso in mano il Catechismo della Chiesa Cattolica e predicava queste cose andandosene in giro parlando con i primi venuti anziché emanare atti magisteriali ufficiali, chiari, infallibili e che non lasciassero spazio a dubbi e interpretazioni ambigue) una volta ha perfino lasciato che una prostituta (o se non altro una pubblica peccatrice) lo ungesse con il profumo, per poi concludere che, avendo lei molto amato, i suoi peccati erano perdonati, e rimandandola in pace! Lo scandalo che questo fatto suscitò nei benpensanti dell'epoca era simile al tuo in questo caso. Un indizio: il nome di questo tizio iniziava per G, e non era Giovanni XXIII né Giovanni Paolo II. Un consiglio: cerca di studiare davvero il cristianesimo in tutta la sua ampiezza e la Tradizione a partire dagli inizi, non accontentarti di un catechismo. Potresti avere delle sorprese.
RispondiElimina</span>
perfetto per chi vive in difesa e non all'attacco.
RispondiEliminaQuesto è mettere un sassolino nell'ingranaggio laicista!
In sintesi.
Stai sbagliando. Nel tuo errore cerca di non coinvolgere un altro. Questo è un inizio di riflessione morale. E quando c'è un inizio di fronte si ha un cammino ...
Il Papa non condanna nessuno ma opera per la salvezza di tutti ( che poi si traduce dei più!).
Dà molto fastidio questo ai puristi della dottrina che pur di salvare la dottrina all'inferno l'uomo!
Poi danno dei complessati agli altri!
MD
Nessuno sdogana niente, semplicemente non si può tentare di spiegare un male minore (sic!) partendo da un peccato mortale.
RispondiEliminaMa tant'è...
Già perchè il Santo Padre non tine conto delle reazioni altrui ... ma per piacere! E' un furbastro da questo punto di vista incredibile. Solleva il caso, lascia sfogare i "quaquaraqua" e, dopo aver concentrato su di se l'attenzione, spiega!
RispondiEliminasul trono di Pietro c'è lui. Gli altri professorini possono gentilmente scendere ... tutti!
MD
Il Papa è VOCE ed IMMAGINE del LOGOS DIVINO tacere non è possibile!
RispondiEliminaMD
<span>da “La Cripta dei Cappuccini” (1938) di J. Roth</span>
RispondiEliminaArrivato a questo punto devo parlare di una questione importante che, quando cominciai a scrivere questo libro, avevo sperato di poter evitare. Si tratta, niente meno, che della religione.
Io ero miscredente, come i miei amici, come tutti i mie amici. Ero solito però accompagnare mia madre fin davanti all’ingresso della chiesa, mia madre che forse, è vero, non era credente, ma sicuramente ‘praticante’ come si diceva. A quell’epoca odiavo addirittura la Chiesa. Per la verità, oggi che sono credente, non so più perché la odiassi. Era ‘di moda’, per così dire.
<span> </span>Mi sarei vergognato se avessi dovuto dire ai miei amici che ero andato in chiesa. Non c’era in loro una vera ostilità verso la religione, bensì una specie di orgoglio nel non riconoscere la tradizione nella quale erano cresciuti. Non è che volessero rinunciare alla sostanza della loro tradizione; ma essi, anzi noi – io ero dei loro – ci ribellavamo alle forme della tradizione, perché non sapevamo che la vera forma è identica alla sostanza e che era puerile scindere l’una dall’altra. Era puerile come ho detto: e infatti noi allora eravamo puerili. Noi non la sentivamo, la morte. Non la sentivamo perché non sentivamo Dio. Fra di noi il conte Chojnicki era l’unico che si attenesse ancora alle formalità religiose, ma anche lui non già per fede, bensì per il sentimento che la nobiltà lo obbligasse a seguire i precetti della religione. Noialtri, che li trascuravamo, ci consideravamo semianarchici. “La Chiesa romana” usava dire “ in questo marcio mondo è l’unica ormai in grado di dare, di conservare una forma. Anzi si può dire, di dispensare una forma. In quanto racchiude nella dogmatica, come in un palazzo di ghiaccio, l’elemento tradizionale delle cosiddette ‘antiche usanze’, procura e concede ai suoi figli tutt’intorno, fuori di questo palazzo di ghiaccio che ha un ampio e spazioso vestibolo, la libertà di coltivare l’indolenza, di perdonare l’illecito, e anzi di commetterlo. Mentre statuisce dei peccati, già li perdona. Non ammette assolutamente uomini perfetti: questo è il suo contenuto eminentemente umano. I suoi figli perfetti essa li santifica. Con questo ammette implicitamente l’imperfezione degli uomini. Anzi, ammette l’inclinazione al peccato nella misura in cui non considera più come umani quegli esseri che al peccato non sono soggetti: questi diventano beati o santi. Con ciò la Chiesa romana dà testimonianza della sua fondamentale propensione al perdono, alla remissione. Non esiste più nobile propensione del perdono. Considerate che non ne esiste di più volgare della vendetta. Non c’è nobiltà senza generosità, come non c’è brama di vendetta senza volgarità”. <span>
</span>
Io non creo nessuno scandalo, semplicemente cerco di dire (per quanto posso) quel che penso sia giusto (seguendo la morale cattolica).
RispondiEliminaCapisco che lei non comprende i concetti base della teologia morale.
RispondiEliminaLe posso consigliare il Rojo Marin o il Tanquerey.
Inattaccabile. Mi permetto un'aggiunta. tutti applaudono a questa apertura papale. Dice il proverbio: i miei nemici mi applaudono; dove ho sbagliato?
RispondiEliminaLa contraccezione, che è un atto contro natura, è una specie mortale del peccato contro la castità. Quindi se un uomo libero va a letto con una donna libera commette un peccato mortale. Se invece un uomo libero va a letto con una donna libera usando un contraccettivo commette due peccati, la fornicazione e l'impedimento della contraccezione. L'eventuale fine buono (evitare una gravidanza indesiderata, magari addirittura un aborto, o una malattia sessualmente trasmissibile) non autorizza l'impiego del mezzo cattivo (la contraccezione). Se ne deduce che in nessun caso si può dire che l'uso del profilattico sia lecito, ossia non comporti un'aggravante mortale al peccato commesso. Va da sé che, qualora ad adoperare il contraccettivo sia una prostituta obbligata contro la sua volontà a comportarsi in un certo modo, essa non pecca mortalmente per mancanza di deliberato consenso, ma ciò non toglie che l'azio in sé sia illegittima.
RispondiEliminaDetto questo, bisognerebbe leggere la frase del Papa nella sua interezza e senza errori di traduzione. A me pare di capire che il senso sia questo: in una situazione di aberrazione morale in cui la persona non si dà neppure pensiero se col suo atto causerà la morte del prossimo, l'idea di usare un mezzo, ancorché illecito, che miri ad evitare questo effetto potrebbe essere un inizio di conversione, nel senso che l'attenzione alla vita dell'altro potrebbe in qualche modo costituire il primo passo verso la comprensione dell'immoralità dell'intera vicenda.
Si tratta, ad ogni modo, di una spiegazione molto macchinosa, più da libro di casistica che da intervista divulgativa. Tanto più che, a mio modo di vedere, era impossibile non prevederne il fraintendimento mediatico. Mi auguro dunque che vi sia presto un chiarimento da parte di chi deve. Aggiungo soltanto che neppure io ho apprezzato l'atteggiamento di sufficienza di alcuni commentatori, come se fosse più importante il ripristino di certe pur legittime forme liturgiche, piuttosto che la massima chiarezza su qualcosa - la morale, appunto - dalla quale dipende il nostro destino eterno.
Capisco quanti scrivono che il Papa dovrebbe fare attenzione di fronte a prevedibili distorsioni delle sue parole da parte della stampa nemica, o semplicemente incapace di capire.
RispondiEliminaMa signori, una semplice osservazione: i frantendimenti ci saranno sempre, come c'erano duemila anni fa. Ci sarà sempre chi sarà pronto a manipolare e adulterare.
Cosa si dovrebbe fare allora, per evitare di essere malcompresi? Tacere per sempre? Bel modo di esercitare il ministero petrino.
Si è venduto al potere mas-mediatico che conosce bene! Sa bene che le sue argomentazioni terribilmente ambigue e immorali sarebbero state prese e utilizzate per dare un "altro" messaggio ben più IMMORALE che B16, per non rischiare di essere deposto dal suo alto incarico pastorale, NON AVREBBE POTUTO, PER OPPORTUNITà, DARE.
RispondiEliminaDAL PULPITO MI SGOLO A DIRE CHE OGNI UOMO DONNA BAMBINO DOVREBBE PREFERIRE LA MORTE CHE COMMETTERE UN PECCATO VENIALE (sic!) e il parroco del mondo, dice esattemente quel che dicono gli a-cattolici. Qui è in gioco la salvezza dell'anima, non si parla di essere preservati da una malattia, MA CASPITA!!!!!, chissenefrega delle malattie, alla fine moriremo tutti!!!!!!!!!!!!!!! io devo ricordare al PAPA che il peccato impuro è mortale uccide la grazia ci fa schiavi del demonio, ci mette in cammino verso il fuoco ETERNO dell'Inferno.!!! ma solo glielo devo ricordare?
Cioè adesso non passi che bisogna farsi odiare per dire la verità...voglio diren anche Gandhi aveva appese le Beatitudini fuori dal suo ufficio, e tutti riconoscono condivisibile quel celebre discorso di Cristo...questo non lo rende falso e inopportuno! Ovvio che non metto nello stesso piano i due discorsi, ma in generale credo che l'ammissione dell'eccezione corrisponda all'accettazione dell'imperfezione dell'umanità. Il peccato è connaturato all'uomo, e "grazie" al peccato siamo stati redenti da Cristo. Affidarsi solo ai glaciali dogmi della teologia morale è disumano, la correzione può ammettere deroghe se volte ad ottenere l'effetto del superamento della situazione di peccato. L'intransigenza "senza se e senza ma" crea una barriera insuperabile che scoraggia il peccatore. Questo lo dico da peccatore...e chiamando in causa solo il buon senso e l'esperienza, che non invalidano <span>il Rojo Marin o il Tanquerey, ma, credo, li completano. Questo, credo, abbia voluto dire B XVI. Forse avrebbe fatto meglio a suggerirlo ai confessori, o a dirlo lui stesso in confessionale, ma a volte le provocazioni sotriscono effetti insperati. Preghiamo per il Papa. E per noi peccatori...
RispondiElimina</span>
Ne traggo che to lo eri e lo sei. A me non interessa. La predicazione morale di Paolo VI e Giov. P. II è una delle poche cose positive di quei pontificati.
RispondiEliminaPer non dar esca ai laicisti bisiogna gettargli l'offa della distruzione della morale cattolica? Prendo atto.
RispondiEliminaQuanto ai testi ci son anche quelli del Palazzini, del Cappello, del Sebastiani, il monumentale di Jorio ecc.
Quanto al perdono, io non sto certo dicendo che il peccatore non debba esser perdonato: il sacramento della Penitenza o, come vien definito oggi, della Riconciliazione, che ci starebbe a fare? Il perdono, che tutti dobbiamo chiedere ogni momento, presuppone il pentimento sincero.
TI DIRANNO QUEL CHE TI DICO IO
RispondiEliminaCome ho detto ieri in altro thread.
RispondiEliminaLei affianca i massoni con il suo comportamento! attaccando il Papa non fa che dire che il Papa dice esattamente quello che gli altri vogliono che dica. il suo giusto non è IL giusto! Impari l'obbedienza!
RispondiEliminaSe non lo capisce mi spiace per lei.
MD
Non mi sembra che il Papa abbia parlato come Papa in documento di Magistero neppure autentico! E' questo il tipico caso del dottore privato che lo Spirito Santo non assiste.
RispondiEliminane sono convinto!
RispondiEliminaLa morale la distrugge chi la sclerotizza e non la fa vivere!
RispondiEliminavivere vuol dire applicarla in ogni contesto nel quale oggi il male si presenta!
Più facile giudicare che amare!
Molto più facile!
MD
pubblicani e prostitute che avevano cambiato mestiere (om che si erano almeno posti seriamente il problema di volerlo fare)
RispondiEliminaCome sempre, complimenti alla Redazione.
RispondiEliminaMi dispiace leggere certi commenti: non voglio osare, ma mi sembra che vi sia in alcuni una certa dose di moralismo.
Infatti la morale si fa concreta nei confessionali, non nei documenti, e nei confessionali si valuta caso per caso. Il Santo Padre ha ritenuto ribadire un insegnamento già presente nella Tradizione, e cioè nel Vangelo.
La morale nasce dall'Amore, che è Dio (<span>"Misericordia io voglio, e non sacrificio"</span>) e si fa con Carità, che è virtù teologale: il fine è la Salus animarum, e non mi sembra che il Papa abbia detto "usate il preservativo che non succede nulla".
Ha detto, a leggere con onestà, che il preservativo è sbagliato, ma che è sbagliato non in sé come se fosse il simbolo del male (un pezzo di lattice non ha connotazioni morali), ma che è sbagliato utilizzarlo per precisi motivi, e proprio in virtù di tali motivi bisogna vedere quando questo utilizzo sia giustificabile, cioè quando comporta un primo passo per abbandonare la banalizzazione del sesso e procedere verso una giusta visione: se sono perso nel vizio sessuale, non mi preoccuperò dell'altro e non userò il profilattico anche infetto da hiv.
Mentre, se mi rendo conto che l'altro è il prossimo di evanglica memoria, allora comincio a cambiare atteggiamento.
Non sono nessuno per impartire ripetizioni di teologia, ma mi sembra che non si possa tacere la realtà solo perché i media ne parleranno male. Anzi, questo ci darà la possibilità di dimostrare ad ignoranti e persone in mala fede quanto la Fede cristiana (cattolica) sia la vera Fede.
<span>Non è lecito fare un male per evitare un male maggiore. Sicuri? Tanto per fare della teorica casistica, se uccido chi tenta di ammazzarmi, non è forse lecito? O quando qualcuno attenta alla vita? Vedasi n. 413 Catechismo San Pio X.</span>
Accetto ovviamente correzioni.
A me non interessa ciò che pensa.
RispondiEliminaL'autoassoluzione non è cattolica.
RispondiEliminaergo! E' sicuro di non essere ossessionato?
MD
PS Ossessione. condannare gli altri per determinate azioni e utilizzo delle stesse azioni al fine correttivo.
Carissima Redazione,
RispondiEliminaquesto testo è l'ennesima e non necessaria dimostrazione che, più o meno in buona fede, credete di essere tradizionalisti, ma, in realtà siete solo dei conservatori. E, in definitiva, quanto meno inconsciamente, non pensate che l'unico da temere sia solo DIO. In altri termini, vi fa piacere diffondere l'immagine di un "Tradizionalismo da volto umano" le cui principali esigenze, siano di tipo liturgico e basta.
esatto!!! e aggiungo:
RispondiEliminaNon dimentichiamo che trattasi della stessa questione della PILLOLA (non del "giorno dopo" attenzione, ma di quella detta contraccettiva che sistema le questioni associate al ciclo mestruale ed alle cisti-ovariche che una volta venivano tolte chirurgicamente, con la pillola si è evitato che la donna ogni volta finisse sotto il bisturi) ;) se questa pillola è presa per questioni CURATIVE, essa è accettabile e per lo stretto periodo di tempo atto a risolvere il problema MEDICO....
ed è ovvio che viene condannato l'uso contraccettivo che se ne vuole fare....
Mentre L'antipapa Pastorelli è SEMPRE assistito dallo Spirito Santo. va da sè!
RispondiEliminaMD
E questo è esattamente quel che dice il Papa: il profilattico può essere, per loro, l'inizio di una moralizzazione. Oltretutto vedo che qui si parla con grande disprezzo di queste povere ragazze, che molto spesso sono le prime vittime della loro situazione, nella quale il più delle volte sono state intrappolate con l'inganno da gente che approfitta di una situazione di bisogno... e molto spesso, anche volendo, non possono scappare e cambiare vita perché impaurite, picchiate, minacciate e sperdute in un Paese straniero nel quale qualcuno le ha condotte irregolarmente, magari anche con la paura di rappresaglie per i propri famigliari. Davvero bisognerebbe avere profondo disprezzo, più che per le prostitute, per la clientela che che usufruisce dei loro servizi, provocando una domanda di sesso così forte, e per gli approfittatori che alle loro spalle si arricchiscono (e, per intenderci: se esse sono le vittime della situazione, e non i responsabili, davvero precederanno nel regno dei cieli noi che non facciamo nulla per migliorare concretamente la loro situazione).
RispondiEliminaQuello che dicevo ieri in altro thread. La Chiesa inoltre ha sempre sottolineato l'insicurezza del condom. Ricordo un articolo non so più di chi sul preservativo scolapasta.
RispondiEliminaLa prostituta infetta non si sgrava la coscienza facendo usare il preservativo ai clienti: è sempre un veicolo di malattie a trasmissione sessuale.
Se un coniuge è affetto da malattia trasmissibile non può usare il profilattico: la norma è l'astinenza. Questo ha sempre insegnato la Chiesa.
Redazione. io sto con te!
RispondiEliminaCerti saputoni o professoroni non compendono che tra tradizone e cambiamento non vi è antinomia ma sinomia! e che conservare è necesario a progredire!
MD
Ripeto, qui non siamo di fronte ad un documento di Magistero: volete mettervelo in testa? E' una conversazione del dr. Ratzinger.
RispondiEliminapapa: apertura mentale
RispondiEliminaAntipapa: chiusura mentale.
occhio alle tarme!
MD
La reazione di certi giornalacci non può certo condizionarci.
RispondiEliminaQuando il Papa ha detto cose che avete condiviso senza difficoltà, non ha forse avuto critiche? Doveva tacere anche allora per non ingenerarle? Don Abbondio docet?
Confusione nei fedeli si genera perché negli ultimi anni la morale è stata devastata, per non dire peggio, e sentire insegnamenti tradizionali (che sono anche i più ragionevoli, perché mossi da Dio e non dall'ideologia, progressista o integrista che sia) può dare quella stessa confusione di chi uscendo da una galleria viene per qualche attimo accecato dal sole.
Escludendo ovviamente la malafede di certi media: Cristo ha parlato anche se il diavolo lo tentava.
già! Il pensiero ed il pensare la infatsidisce! Pensare è progredire e creare! Faccia la polvere ai libri! da bravo!
RispondiEliminaMD
No, il Santo Padre non dovrebbe tacere.
RispondiEliminaBenedetto parla e scrive molto ( a scanso di equivoci non è un rimprovero), ci dona un Magistero bello, profondo, che lo si ami o meno, sa di essere ascoltato, non nel senso che si seguirà il suo insegnamento,sappiamo purtroppo quanto anche in seno alla Chiesa, retta Dottrina e sacralità della Liturgia, obbedienza al Magistero petrino, all`autorità del Papa, siano diventati un optional, ma nel senso che si presterà molta attenzione ai suoi interventi e ancor più quando vertono su argomenti scottanti come quelli legati alla morale.
Il Papa non è uno sprovveduto, non poteva ignorare le possibili strumentalizzazioni di quelle sue frasi, non poteva ignorare che avrebbero suscitato l`eco che stanno suscitando, è per questo che non capisco la sua scelta di scegliere quel canale per far passare il suo pensiero.
Se poi contiamo sui suoi confratelli vescovi per chiarire, possiamo solo illuderci, visto quelli che ho ascoltato esprimersi in TV in Francia e in Svizzera....via libera all`uso del preservativo, come ho detto più sopra:"si non caste, saltem caute".
Chissà che cosa sarà detto durante la conferenza di presentazione in Vaticano, con Seewald, Mons. Fisichella, Luigi Accattoli e don Costa direttore della LEV.
Hai la mente confusa: la vita è un bene altissimo che va difeso. La legittima difesa, ove non vi sia un eccesso arbitrario, non è mai stata un peccato. Qui si tratta di aggressione a cui ci si sottrae. Andar a prostitute, adagiarsi nella promiscuità sessuale o far la prostituta è una scelta non un'aggressione. Mi sembra si stia parlando di scelte di un genere di vita e coscienza di atti, ripetuti per giunta.
RispondiElimina...altre interpretazioni del pensiero del Papa. Così non va, non su temi così importanti. Dovrebbe essere il Papa stesso, lo ripeto con un atto magisteriale ex-cathedra, a precisare non tanto il suo pensiero privato, ma la posizione della Chiesa.
RispondiEliminaPresentare il bene e il male non è giudicare. In foro interno giudica Dio.
RispondiEliminaNaturalmente ripeti qui la tua fissazione del camminare: i principii morali non possono mutare: i comandamenti son quelli e non altri.
Il Papa mi obblighi a pensarla come lui con un documento vincolante, non con un'intervista privata.
Anche tu confondi la delineazione della Verità, in questo caso morale con il giudizio circa la debolezza del peccatore: il peccatore pentito e che si sforza di non più cader nella colpa avrà la grazia che lo aiuterà a sopportare tentazioni.
RispondiEliminaAmore e passione deve essere rivolta SOLO verso Dio e non per le creature (Non per niente S. Tommaso d’Aquino definisce, come S. Agostino, il peccato come "Aversio a Deo et conversio ad creaturas" (scelta interiore contro Dio e volgersi verso la creatura) (cfr. S. Th. III, q.86, a4 ad 1; II-II, q.118, a.5; I-II, q.71, a.6) e un Papa dovrebbe ricordalo a tutti, te compreso!
RispondiEliminaIo non sono monomaniaco, qui è in gioco la salvezza eterna.
<span>
RispondiElimina<p>Nota del P.Lombardi sulle parole del Papa sulla questione dei profilattici
</p><p>"Alla fine del capitolo 10 del libro “Luce del mondo”, il Papa risponde a due domande circa la lotta contro l’AIDS e l’uso del profilattico, domande che si ricollegano alla discussione seguita ad alcune parole pronunciate dal Papa sul tema nel corso del suo viaggio in Africa nel 2009.Il Papa ribadisce chiaramente che egli allora non aveva voluto prendere posizione sul problema dei profilattici in generale, ma aveva voluto affermare con forza che il problema dell’AIDS non si può risolvere con la sola distribuzione di profilattici, perché bisogna fare molto di più: prevenire, educare, aiutare, consigliare, stare vicini alle persone, sia affinché non si ammalino sia nel caso che siano ammalate.Il Papa osserva che anche nell’ambito non ecclesiale si è sviluppata una analoga consapevolezza, come appare dalla cosiddetta teoria ABC (Abstinence – Be Faithful – Condom), in cui i primi due elementi (astinenza e fedeltà) sono molto più determinanti e fondamentali per la lotta all’AIDS, mentre il profilattico appare in ultimo luogo come scappatoia, quando mancano gli altri due. Deve essere quindi chiaro che il profilattico non è la soluzione del problema.Il Papa allarga poi lo sguardo e insiste sul fatto che concentrarsi solo sul profilattico equivale a banalizzare la sessualità, che perde il suo significato come espressione di amore fra persone e diventa come una “droga”. Lottare contro la banalizzazione della sessualità è “parte del grande sforzo perché la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull’essere umano nella sua totalità”.Alla luce di questa visione ampia e profonda della sessualità umana e della sua problematica odierna, il Papa riafferma che “naturalmente la Chiesa non considera i profilattici come la soluzione autentica e morale” del problema dell’AIDS.Con ciò il Papa non riforma o cambia l’insegnamento della Chiesa, ma lo riafferma mettendosi nella prospettiva del valore e della dignità della sessualità umana come espressione di amore e responsabilità.Allo stesso tempo il Papa considera una situazione eccezionale in cui l’esercizio della sessualità rappresenti un vero rischio per la vita dell’altro. In tal caso, il Papa non giustifica moralmente l’esercizio disordinato della sessualità, ma ritiene che l’uso del profilattico per diminuire il pericolo di contagio sia “un primo atto di responsabilità”, “un primo passo sulla strada verso una sessualità più umana”, piuttosto che il non farne uso esponendo l’altro al rischio della vita.In ciò, il ragionamento del Papa non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria.Numerosi teologi morali e autorevoli personalità ecclesiastiche hanno sostenuto e sostengono posizioni analoghe; è vero tuttavia che non le avevamo ancora ascoltate con tanta chiarezza dalla bocca di un Papa, anche se in una forma colloquiale e non magisteriale.Benedetto XVI ci dà quindi con coraggio un contributo importante di chiarificazione e approfondimento su una questione lungamente dibattuta. E’ un contributo originale, perché da una parte tiene alla fedeltà ai principi morali e dimostra lucidità nel rifiutare una via illusoria come la “fiducia nel profilattico”; dall’altra manifesta però una visione comprensiva e lungimirante, attenta a scoprire i piccoli passi – anche se solo iniziali e ancora confusi – di una umanità spiritualmente e culturalmente spesso poverissima, verso un esercizio più umano e responsabile della sessualità."
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RispondiElimina<p>Nota del P.Lombardi sulle parole del Papa sulla questione dei profilattici
</p><p>"Alla fine del capitolo 10 del libro “Luce del mondo”, il Papa risponde a due domande circa la lotta contro l’AIDS e l’uso del profilattico, domande che si ricollegano alla discussione seguita ad alcune parole pronunciate dal Papa sul tema nel corso del suo viaggio in Africa nel 2009.
</p><p>Il Papa ribadisce chiaramente che egli allora non aveva voluto prendere posizione sul problema dei profilattici in generale, ma aveva voluto affermare con forza che il problema dell’AIDS non si può risolvere con la sola distribuzione di profilattici, perché bisogna fare molto di più: prevenire, educare, aiutare, consigliare, stare vicini alle persone, sia affinché non si ammalino sia nel caso che siano ammalate.
Il Papa osserva che anche nell’ambito non ecclesiale si è sviluppata una analoga consapevolezza, come appare dalla cosiddetta teoria ABC (Abstinence – Be Faithful – Condom), in cui i primi due elementi (astinenza e fedeltà) sono molto più determinanti e fondamentali per la lotta all’AIDS, mentre il profilattico appare in ultimo luogo come scappatoia, quando mancano gli altri due. Deve essere quindi chiaro che il profilattico non è la soluzione del problema.
Il Papa allarga poi lo sguardo e insiste sul fatto che concentrarsi solo sul profilattico equivale a banalizzare la sessualità, che perde il suo significato come espressione di amore fra persone e diventa come una “droga”. Lottare contro la banalizzazione della sessualità è “parte del grande sforzo perché la sessualità venga valutata positivamente e possa esercitare il suo effetto positivo sull’essere umano nella sua totalità”.
Alla luce di questa visione ampia e profonda della sessualità umana e della sua problematica odierna, il Papa riafferma che “naturalmente la Chiesa non considera i profilattici come la soluzione autentica e morale” del problema dell’AIDS.
Con ciò il Papa non riforma o cambia l’insegnamento della Chiesa, ma lo riafferma mettendosi nella prospettiva del valore e della dignità della sessualità umana come espressione di amore e responsabilità.
</p><p>.....continua
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RispondiElimina<span>Allo stesso tempo il Papa considera una situazione eccezionale in cui l’esercizio della sessualità rappresenti un vero rischio per la vita dell’altro. In tal caso, il Papa non giustifica moralmente l’esercizio disordinato della sessualità, ma ritiene che l’uso del profilattico per diminuire il pericolo di contagio sia “un primo atto di responsabilità”, “un primo passo sulla strada verso una sessualità più umana”, piuttosto che il non farne uso esponendo l’altro al rischio della vita.
In ciò, il ragionamento del Papa non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria.
Numerosi teologi morali e autorevoli personalità ecclesiastiche hanno sostenuto e sostengono posizioni analoghe; è vero tuttavia che non le avevamo ancora ascoltate con tanta chiarezza dalla bocca di un Papa, anche se in una forma colloquiale e non magisteriale.
Benedetto XVI ci dà quindi con coraggio un contributo importante di chiarificazione e approfondimento su una questione lungamente dibattuta. E’ un contributo originale, perché da una parte tiene alla fedeltà ai principi morali e dimostra lucidità nel rifiutare una via illusoria come la “fiducia nel profilattico”; dall’altra manifesta però una visione comprensiva e lungimirante, attenta a scoprire i piccoli passi – anche se solo iniziali e ancora confusi – di una umanità spiritualmente e culturalmente spesso poverissima, verso un esercizio più umano e responsabile della sessualità."
FINE DELLA NOTA</span>
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RispondiElimina<span>Allo stesso tempo il Papa considera una situazione eccezionale in cui l’esercizio della sessualità rappresenti un vero rischio per la vita dell’altro. In tal caso, il Papa non giustifica moralmente l’esercizio disordinato della sessualità, ma ritiene che l’uso del profilattico per diminuire il pericolo di contagio sia “un primo atto di responsabilità”, “un primo passo sulla strada verso una sessualità più umana”, piuttosto che il non farne uso esponendo l’altro al rischio della vita.
In ciò, il ragionamento del Papa non può essere certo definito una svolta rivoluzionaria.
Numerosi teologi morali e autorevoli personalità ecclesiastiche hanno sostenuto e sostengono posizioni analoghe; è vero tuttavia che non le avevamo ancora ascoltate con tanta chiarezza dalla bocca di un Papa, anche se in una forma colloquiale e non magisteriale.
Benedetto XVI ci dà quindi con coraggio un contributo importante di chiarificazione e approfondimento su una questione lungamente dibattuta. E’ un contributo originale, perché da una parte tiene alla fedeltà ai principi morali e dimostra lucidità nel rifiutare una via illusoria come la “fiducia nel profilattico”; dall’altra manifesta però una visione comprensiva e lungimirante, attenta a scoprire i piccoli passi – anche se solo iniziali e ancora confusi – di una umanità spiritualmente e culturalmente spesso poverissima, verso un esercizio più umano e responsabile della sessualità."
FINE DELLA NOTA</span>
Si trattava di posizione di alcuni teologi che parlavan appunto di legittima difesa da parte delle suore che erano in pericolo di violenza sessuale se non erro in Africa, penso in Congo, dati i tempi. Ma non mi sembra che Paolo VI abbia poi accettato queste posizioni, che pure si pongon su di un piano ben diverso da quello di cui si tratta qui.
RispondiEliminaTacere? No. Ma preduicare sempre e soltanto la verità sempre sostenuta dalla Chiesa e non vedute personali.
RispondiElimina<span>Tacere? No. Ma predicare sempre e soltanto la verità ininterrottamente sostenuta dalla Chiesa e non vedute personali.</span>
RispondiEliminacerto che per essere un tradizionalista ( o un super-tradizionalista alla tripparolo dixit!) nega il progresso. La vita stessa è un pro-gredire . Tutta la patristica è un cammino. vedo che l'ossessione la ha lei nel negare il cammino soprattutto quello dell'umiltà che San Benedetto così bene insegna ... 12 passi. faccia almeno il primo! Si muova ! Faccia la polvere ed elimini le tarme! Sciacca ( in Filosofia ed antifilosofia) lo dice bene. Un bambino che con il martello spacca tutto il vecchio è identico ad un vecchio che non facendo la polvere lascia alle tarme la possibilità di distruggere tutto.
RispondiEliminapoi se vuole smetterla di metterla sul personale sappia che io sono sempre ben diaposto...a differenza sua ... lo conosce il perdono?
MD
Nel commento qui sopra non si dice che qualcuno di noi si sia sentito ossessionato, ma che un ossessionati dal tema a qualcuno di noi sono parsi Paolo VI e soprattutto Giovanni Paolo II. Il fatto stesso che la predicazione morale di Paolo VI e di Giovanni Paolo II venga indirettamente identificata con la questione degli anticoncezionali la dice lunga.
RispondiEliminaVede perchè a me non interessa ciò che pensa?
RispondiEliminaPerchè gira impazzito su questo sito insultando tutti quelli che non la pensano come lei, che però non argomenta.
Conosco i soggetti come lei, mi fanno una gran pena.
Ed il Papa non parla di sgravio della coscienza ma di inzio di un cammino ... di un inizio di moralizzazione! il che vuol dire avere almeno presente le conseguenze del propio agire! e questo un/una prostituta/o che chiede il profilattico ( quando ne potrebbe fare a meno! ormai è infettata!) è un aver chiaro l'esito dannoso ( mortale) del proprio agire.
RispondiEliminaIl Papa insegna quello che da sempre insegna la Chiesa solo che non essendo mentalmente limitato lo appilca a tutti gli ambiti. Vorrei ricordare che quando Paolo VI scrisse la fantastica HV non esisteva il problema HIV. La capacità di BXVI è quella di TRADURRE l'HV nel contesto HIV!
MD
scusi Pastorelli, ma se ad usare il prservativo è un uomo, come nel testo originale si dice, dove sta il peccato contro la contraccezzione, dato che non c'è possibilità di procreare ?
RispondiEliminaDr Ratinger che comunque nella conversazione veste i panni del SANTO PADRE BENEDETTO XVI! Volete mettervelo in testa?
RispondiEliminaMD
Per me era più chiaro quanto detto fino a ieri. Confermo : il rammendo è peggio dello strappo.
RispondiEliminaSe la Chiesa non avesse passione per l'uomo, o saggio prete, significherebbe che non avrebbe passione per la creatura. perchè tu, o prete, mi ricordi che Dio ama la sua creatura e che la Chiesa è Cristo in terra. ma ti accorgi delle contraddizioni in cui incorri? e le citazioni alla portestante come le giustifichi?
RispondiEliminasecondo te la Chiesa dovrebbe disprezzare l'uomo a favore della Verità? ma se la Chiesa è Verità sussistente ( come insegna il Magistero) ciò significherebbe una autoadorazione della Chiesa per se stessa. e Cristo si è sacrificato per il prossimo non per se stesso!
Studia va! E' meglio! anzi. "Ama e fa quel che vuoi"
MD
Chi sarebbe quello che offende e quello che non argomenta?
RispondiEliminaSi legga!
MD
<span>Il Papa ha colto l'occasione del <span>libro intervista</span> con Peter Seewald dal titolo Luce del mondo per fare un passo - riconoscendo alcuni casi di legittimo uso del preservativo in funzione anti-Aids - che era maturo e atteso, sia tra i teologi sia negli episcopati, ma che solo la massima autorità magisteriale e di governo poteva sancire. Il cardinale di Curia Lozano-Barragan in più occasioni aveva parlato di un'indagine in materia condotta, su incarico del Papa, dal Consiglio per la pastorale sanitaria, da lui presieduto fino all'aprile del 2009.
RispondiEliminaIl risultato di quell'indagine era favorevole al riconoscimento di «casi giustificati». Che vi fosse dibattito su questa materia intorno a Benedetto XVI, da lui stesso stimolato, l'aveva affermato nel libro-intervista Conversioni notturne a Gerusalemme (Mondadori, 2008) anche il cardinale Carlo Maria Martini: «In Vaticano si discute dell'uso dei preservativi, non ultimo perché il Papa è molto preoccupato per la piaga dell'Aids. Anche l'ipotesi di consentirne l'uso come "male minore" alle coppie che hanno contratto l'Hiv non è sufficiente».
Battistrada del pronunciamento benedettiano sono stati anche i cardinali Tettamanzi e Cottier. Tettamanzi - che di formazione è teologo moralista - ne parlò nel volume Nuova bioetica cristiana (Piemme, 2000), ipotizzando un caso estremo di liceità: «Qualora la donna fosse costretta all'atto coniugale» dal marito contagiato, lei «potrebbe difendersi esigendo dal partner l'uso del profilattico». La prima posizione innovativa in ambiente vaticano era venuta dal teologo del Papa, il cardinale svizzero George Cottier, che in un'intervista all'agenzia Apcom il 30 gennaio 2005 - regnando ancora Giovanni Paolo - affermò che l'uso del condom «può essere considerato legittimo» in «alcune particolari circostanze ma solo in alcune» e cioè quando la gente è «prigioniera» di una «condizione» epidemica di diffusione del contagio e non è praticabile «la via normale» e «più sicura» dell'educazione alla «sacralità del corpo umano». Dieci giorni prima il segretario della Conferenza episcopale spagnola Juan Antonio Martinez Camino aveva parlato del preservativo come «ultima scelta» di difesa dall'Aids (dopo quelle della continenza e della fedeltà), per persone che «non sono capaci o non vogliono» attenersi alla morale sessuale predicata dalla Chiesa.
La proibizione del preservativo anche come «ultima difesa» dall'Aids si basava sull'enciclica Humanae Vitae di Paolo VI (1968), che condannava ogni forma di contraccezione artificiale. Il Papa nel libro intervista fa un «caso» diverso da quelli abitualmente discussi dai teologi, e pare guardare al dramma dell'Aids in maniera globale e non solo ecclesiale. Si potrà inquadrare meglio la sua «apertura» quando si potrà leggere tutto il volume, del quale martedì sarò uno dei presentatori nella Sala stampa Vaticana.
</span>
Appunto! Quello che fa il Santo Padre da 5 anni a questa parte! nELL'INCOMPRENSIONE DEI PIù ... a quanto pare!
RispondiEliminaMD
In effetti fare la prostituta è una scelta voluta!
RispondiEliminaGià! essere prostitute è decisamente una scelta! mai andato con qualcuno di quei poveri diavoli di volontari lungo le vie dello sfruttamento?
Se non lo ha mai fatto ci vada! E si faccia raccontare le storie di quelle schiave!
MD
Lo strappo quello della tradizione ...
RispondiEliminaMD
Mi permetto di far notare che sulla copertina del libro non c'è scritto "Joseph Ratzinger"
RispondiEliminabensì " Benedetto XVI"
L'editore è: "Libreria editrice vaticana"
A buon intenditor, poche parole...
Sì, bisogna riconoscere che non è molto 'elegante'
RispondiEliminaEnrico
come è già stato evidenziato da molti lettori, queste riflessioni "delicate" non sono sconosciute alla tradizione del pensiero cattolico.
RispondiEliminacerto che la versione "vulgata" dai media di queste frasi del Papa getterà ulteriore confusione nelle anime.
in qualche commento qui sopra si dice che i fedeli, o i fruitori di tv e giornali, dovrebbero approfondire per scoprire che il messaggio è stato travisato. non vorrei essere irrispettoso ma...benvenuti nel XXI secolo! l'era dello stacco televisivo ogni 20 secondi perché sennò lo spettatore si annoia e non riesce a seguire un argomento per più di qualche minuto! "Preservativi? il Papa ha detto sì, non hai visto la Tv? dai ora fammi vedere le notizie sportive.."
certo si può obiettare che gente così sia già persa in partenza (come diversi miei conoscenti che a fondamento del loro rifiuto alla Fede pongono, in sostanza, poco più che Dan Brown e qualche lezione del prof ateo del liceo), però mi pare un atteggiamento un po' troppo fatalista! ma che avrebbero fatto i grandi santi, abili anche negli aspetti "propagandistici" senza mai perdere l'ortodossia, in un'epoca sballata come la nostra? Un sant'Ignazio, o un Filippo Neri, da dove comincerebbero?
<span><span>dazione di Messainlatino.it</span>
RispondiElimina<span>In effetti, Luisa. Ma ritengo che il Papa, già attaccato su mille fronti (che gli stan più a cuore, e a ragione, come la liturgia e la dogmatica) non voglia e non possa scrivere una riedizione dell'Humanae vitae, che già causò la paralisi al pontificato di Paolo VI. Se la cava, quindi, con una frasetta non magisteriale buttata là in un libro.
Comunque, ripeto, non mi pare che quella frase modifichi alcunché nell'insegnamento tradizionale.
Enrico</span></span>
Enrico,
ma ti rendi conto di cosa scrivi? In tutto ciò che hai scritto, c'è una sola volta un accenno al timor di DIO? E poi, ammesso e non concesso (ed infatti NON concedo) che questo tipo di argomentazioni abbiano senso/valore se no si ha il coraggio di scrive un nuovo Sillabo, non è fores, meno peggio, tacere?
Ed adesso qualcuno tirerà fuori la dissociazione tra Simone e Pietro ...
RispondiEliminacaro Trippa! Quanto mi manca la tua semplice saggezza!
MD
Veramente è tipico proprio dei neocon fare del moralismo e specie su questi temi di vita sessuale.
RispondiEliminaUn tradizionalista, invece, si rifà a S. Agostino, S. Alfonso, se vogliamo perfino al casuismo gesuitico del XVII secolo...
Quindi: se per te essere tradizionalista significa, che so, essere contrario alle vaccinazioni e favorevole all'omeopatia, vedi di mettere meglio a punto le tue definizioni.
Enrico
Per Don Camillo - oggi ore 9.33: "<span>La dichiarazione del Papa è MORALMENTE inaccettabile! E getta confusione e rischia la dannazione delle anime dei fedeli!"</span>
RispondiElimina<p>E mo'anche il Santo Padre è diventato IMMORALE:
</p><p>Ma per favore, Don Camillo, è meglio Peppone di te.
</p><p>E lascia stare la presunta confusione e la dannazione in cui cadranno le povere anime dei fedeli. Ma non hai nessuna fiducia in Nostro Signore Gesù Cristo e nella sua Potenza?
</p>
Avete letto gli articoli?
RispondiEliminaSi o no?
MD
Viva Papa Benedetto e che Nostro Signore ce lo conservi a lungo.
RispondiEliminaPenso che sia nel solco del Grandissimo Papa Luciani di santissima memoria.
Spero vivamente che sia in grado di continuare la sua illuminata missione.
Non ho detto che Sant'Alfonso deroga sui metodi anticoncezionali o sulla prostituzione. Entrambe le cose rimangono peccaminose: pecca la meretrice e pecca chi giace con lei, è evidente. E pecca chi rifiuta consapevolmente di usare debitamente della copula. Ma una prostituta che non usa il preservativo, non solo continua a peccare, così come continua a peccare chi si accompagna a lei, bensì aggiunge alla colpa anche il rischio di contagiare i propri clienti (fermo restando che si suppone non abbia alcuna intenzione di rimanere incinta e che quindi prenda altre precauzioni per evitare questa eventualità).
RispondiEliminaSant'Alfonso ha formulato dei casi morali - così come fa il Papa oggi - in cui ad esempio un coniuge voglia lecitamente godere del debito coniugale con una moglie affetta da malattia venerea contagiosa. In quel caso - e se ho tempo cercherò le fonti - afferma che prudentemente si potrebbe concedere al marito l'uso del preservativo, per evitare di contrarre il contagio.
Mi pare comunque che si continui a non distinguere tra il piano del moralmente lecito e quello del male minore. Sappiamo benissimo che chi usa dell'atto coniugale fuori dal matrimonio compie un peccato mortale, ovviamente a condizione che vi sia deliberato consenso e piena avvertenza (la materia grave nel VI Comandamento c'è sempre). Ma sarebbe sciocco pensare che questa semplice costatazione possa indurre le persone a non fornicare. E siccome la Chiesa è madre, si preoccupa giustamente anche dei rimedi che l'autorità civile può impiegare concretamente per limitare i danni derivanti da una pratica che, per quanto peccaminosa, è pur sempre diffusa da sempre. Pensare che il deterrente morale sia sufficiente è da luterani, non da Cattolici, da idealisti e non da realisti...
E fino a quando la Chiesa non si vergognava di esser cattolica, c'erano anche sacerdoti incaricati della cura d'anime delle meretrici: pur senza poterle assolvere né comunicare finché esercitavano abitualmente il loro mestiere, erano tenute al precetto domenicale, con discrezione e senza alcuna legittimazione della loro condizione.
E' solo in questo secolo maledettamente bourgeois e perbenista, di chiara matrice protestante e liberale, che le prostitute da una lato sono legittimate e dall'altro vengono comunque tenute lontane.
Ma la parola PERDONO ti è entrata nelle corde?
RispondiEliminaMD
I miei nemici mi applaudono ... ed i miei amici mi tirano le pietre!
RispondiEliminaMah!
MD
Appunto: MALE MINORE. Rimane un male, ma almeno è minore. O no?
RispondiEliminaTimore = onore e rispetto! Non terrore! Non siamo talebani. tranne qualcuno, va da sè!
RispondiEliminaMD
"Dissociazione" ...
RispondiEliminaecco, è una brutta parola
specie in Psichiatria...
<span>Sì, sì voglio proprio vedere che risponderanno la maggior parte dei preti olandesi e francesi per non parlare dei pederasti belgi ai bambini che lo chiederanno anzi, certamente acquisteranno il libro. </span>
RispondiEliminaE' lo stesso discorso fatto con i media: se il timore di storpiature venisse assolutizzato, non si dovrebbe mai parlare di nulla. Perchè allora parlare dei novissimi? Cosa penseranno e diranno i preti olandesi, francesi e belgi? E poi, scusi, ma il clero cattolico è un tantinello più esteso.
<span>Il Vostro parlare sia Sì Sì No No perchè tutto il resto viene dal maligno. </span>
Benissimo. Allora organizziamoci: io stillo un elenco di tutte le biblioteche contenenti i documenti ecclesiastici redatti negli ultimi 19 secoli. Lei intanto trovi gli uomini pronti a organizzare tanti incendi: basta con tutti quei documenti di pagine e pagine, che impressionano al solo pensiero di leggerli.
Perchè Tommaso d'Aquino ha scritto quellla immensa Summa Theologiae? Non gli bastava una sola frase? E perchè Sant'Agostino ha scritto decine e decine di opere? Non gli bastava un opuscoletto?
<span>Appunto, e l'esempio della prostituta o prostituto non è il miglior esempio per parlare di castità. </span>
Infatti il papa li indica come modelli sbagliati da superare mediante la moralizzazione.
<span>Gerarchia dei peccati? Sempre peccati sono! Il problema nostro è che ultimamente siamo così avvezzi al peccato mortale (lo vediamo ovunque) che quello veniale non è più ritenuto peccato e anzi cominciamo a fare esempi "positivi" partendo dal Peccato mortale. </span>
Ma certo. Il problema però è che quando si è incastrati tra peccato mortale e veniale, in attesa di recepire l'insegnamento che permetta di non peccare più in entrambi i modi, che si deve fare? A quel punto si può optare per il peccato veniale, che sempre peccato è e va evitato. Ma nel frattempo si è evitato un male maggiore. Quando ad uno va il braccio in cancrena, gli si taglia il braccio per salvargli la vita. Ma questo non significa che tagliare gli arti alle persone diventi una cosa giusta.
<span>l sesso così estrapolato da questi contesti non può e non deve partire dalla prostituta o dal prostituto esso è un dono di Dio che va vissuto per un fine ben preciso perchè il sesso "umanizzato" è solo un istinto, quindi esso và ricondotto nell'alveo del Matrimonio (Sacramento) secondo le regole.
Ma ci vuole tanto a capire che non si può partire da un Male per fare il bene? </span>
Certo. Ma se fosse come dice lei, allora sarebbe inutile cercare di spiegare il Bene alle persone in stato peccaminoso. Quello che lei non capisce è che il papa non ha indicato nè nel profilattico, nè tantomeno nella prostituzione, qualcosa di positivo. Sono situazioni negative in cui va calato l'insegnamento morale della Chiesa, che a volte può permettere l'uso di un male minore per arginarne una maggiore, in attesa di eliminarli entrambi.
<span>Beata prudenza.</span>
Eggià. Che manca nelle dichiarazioni di molti, a quanto vedo. Eppure basterebbe un pò discernimento
<span>Sì, sì voglio proprio vedere che risponderanno la maggior parte dei preti olandesi e francesi per non parlare dei pederasti belgi ai bambini che lo chiederanno anzi, certamente acquisteranno il libro. </span>
RispondiEliminaE' lo stesso discorso fatto con i media: se il timore di storpiature venisse assolutizzato, non si dovrebbe mai parlare di nulla. Perchè allora parlare dei novissimi? Cosa penseranno e diranno i preti olandesi, francesi e belgi? E poi, scusi, ma il clero cattolico è un tantinello più esteso.
<span>Il Vostro parlare sia Sì Sì No No perchè tutto il resto viene dal maligno. </span>
Benissimo. Allora organizziamoci: io stillo un elenco di tutte le biblioteche contenenti i documenti ecclesiastici redatti negli ultimi 19 secoli. Lei intanto trovi gli uomini pronti a organizzare tanti incendi: basta con tutti quei documenti di pagine e pagine, che impressionano al solo pensiero di leggerli.
Perchè Tommaso d'Aquino ha scritto quellla immensa Summa Theologiae? Non gli bastava una sola frase? E perchè Sant'Agostino ha scritto decine e decine di opere? Non gli bastava un opuscoletto?
<span>Appunto, e l'esempio della prostituta o prostituto non è il miglior esempio per parlare di castità. </span>
Infatti il papa li indica come modelli sbagliati da superare mediante la moralizzazione.
<span>Gerarchia dei peccati? Sempre peccati sono! Il problema nostro è che ultimamente siamo così avvezzi al peccato mortale (lo vediamo ovunque) che quello veniale non è più ritenuto peccato e anzi cominciamo a fare esempi "positivi" partendo dal Peccato mortale. </span>
Ma certo. Il problema però è che quando si è incastrati tra peccato mortale e veniale, in attesa di recepire l'insegnamento che permetta di non peccare più in entrambi i modi, che si deve fare? A quel punto si può optare per il peccato veniale, che sempre peccato è e va evitato. Ma nel frattempo si è evitato un male maggiore. Quando ad uno va il braccio in cancrena, gli si taglia il braccio per salvargli la vita. Ma questo non significa che tagliare gli arti alle persone diventi una cosa giusta.
<span>l sesso così estrapolato da questi contesti non può e non deve partire dalla prostituta o dal prostituto esso è un dono di Dio che va vissuto per un fine ben preciso perchè il sesso "umanizzato" è solo un istinto, quindi esso và ricondotto nell'alveo del Matrimonio (Sacramento) secondo le regole.
Ma ci vuole tanto a capire che non si può partire da un Male per fare il bene? </span>
Certo. Ma se fosse come dice lei, allora sarebbe inutile cercare di spiegare il Bene alle persone in stato peccaminoso. Quello che lei non capisce è che il papa non ha indicato nè nel profilattico, nè tantomeno nella prostituzione, qualcosa di positivo. Sono situazioni negative in cui va calato l'insegnamento morale della Chiesa, che a volte può permettere l'uso di un male minore per arginarne una maggiore, in attesa di eliminarli entrambi.
<span>Beata prudenza.</span>
Eggià. Che manca nelle dichiarazioni di molti, a quanto vedo. Eppure basterebbe un pò discernimento
Oh ahimè....scopro stasera, grazie ad Enrico, che non sono tradizionalista! :( ....In effetti non solo sono favorevole all`omeopatia ma, aggravante, sono contro le vaccinazioni, inutili e automatiche, eppure come scelta di cura non posso lamentarmi della sua efficacità! Anzi! :)
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RispondiElimina<span>Oh ahimè....scopro stasera, grazie ad Enrico, che non sono tradizionalista! :( ....In effetti non solo sono favorevole all`omeopatia ma, aggravante, sono contro certe vaccinazioni, inutili, automatiche e anche pericolose nelle loro conseguenze, eppure come scelta di cura non posso lamentarmi della sua efficacità! Anzi! :) </span></span>
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RispondiElimina<span>Oh ahimè....scopro stasera, grazie ad Enrico, che non sono una buona tradizionalista! :( ....In effetti non solo sono favorevole all`omeopatia ma, aggravante, sono contro certe vaccinazioni, inutili, automatiche e anche pericolose nelle loro conseguenze, eppure come scelta di cura non posso lamentarmi della sua efficacità! Anzi! :) </span></span>
<span>"Redazione. io sto con te!" </span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Ahi, ahi... dove abbiamo sbagliato? </span>
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Bartimeo non merita questo!
RispondiEliminaProprio perchè mi appello a <span>S. Agostino, S. Alfonso, e al casuismo gesuitico del XVII secolo, ho presente che, come l'uomo non deve dividere ciò che DIO ha unito (matrimonio) altrettanto non deve unire ciò che DIO ha diviso. Ovvero: OGGETTIVITà del male e SOGGETTIVITà della colpa. E, ripeto, è (come diceva la casistica dei gesuiti e come dice anche il buon senso) AFFARE DI CONFESSORI. Sta all'abilità del singolo confessore (ed alla pietà, ed ai lumi) rendersi di fino a che punto è colpevole il singolo. Questo modo di presentare le cose, cioè può essere lecito, però.. de facto, allontana dai confessionali.</span>
RispondiEliminaEh già: lo Spirito Santo assiste il Papa SOLO ED ESCLUSIVAMENTE negli atti magisteriali. Per tutto il resto del tempo è un povero pirla vestito di bianco con manie di grandezza, come la Tradizione proclama unanime.
RispondiEliminaun grazie, alla redazione, per i chiarimenti. Ieri qundo ho riportato le prime notizie ansa, non avevo certo scluso la strumentalizzazione dei mass media.
RispondiEliminaMeno male che il Papa ha le idee chiare!
c'è sempre il puro pronto a lanciare la pietra...
RispondiEliminanon sono solo parole di un pinco pallino qualunque dr. Ratzinger
RispondiEliminaHAbemus TUtorem: HATU', da cui il nome della nota marca di profilattici che, all'inizio del secolo scorso, un pio imprenditore bolognese pensò di lanciare sul mercato, allo scopo di rendere più facile la castità coniugale: è l'ermeneutica della continuità, bellezza!
RispondiElimina<p><span><span>non sono solo parole di un pinco pallino qualunque dr. Ratzinger.</span></span>
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</p><p><span><span>Infatti la copertina del libro recita: </span></span>
</p><p><span><span>Benedetto XVI</span></span>
</p><p><span><span>Luce del Mondo</span></span>
</p><p><span><span>il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi, </span></span>
</p><p><span><span>una conversazione </span></span>
</p><p><span><span>con Peter </span></span><span>Seewald </span>
</p><p><span>Libreria Editrice Vaticana</span></p>
Il progresso non è negazione della Verità
RispondiEliminaCome al solito lanci la pietra e nascondi la mano. Sei tu che m'hai chiesto se ero sicuro (avevo detto che non m'ero sentito ossessionato dalla predicazione morale dei papi Montini e Voytila) Sei abituato a questo gioco vergognoso.
RispondiEliminaE' la tragedia: se i nemici applaudono vuol dire che s'è accettato il loro fallace pensiero.
RispondiEliminaCiò che in sé è immorale non porta alla moralità. E' un incentivo alla deresponsabilizzazione.
RispondiEliminaCome al solito non hai argomenti ed insulti. Purtroppo son le tue frustrazioni d'ignorante.
RispondiEliminaDunque ogni parola del papa è magistero? Ma andate a studiare qualcosa!
RispondiEliminaSe non siamo di fronte a un documento di magistero perche' si scalda tanto?
RispondiEliminaE se la contraccezione e' in quanto tale un male, perche' la chiesa con documenti magisteriali approva i metodi contraccettivi naturali?
RispondiEliminaCarissimi ma che cosa dite : che Tradizione va con cambiamento...ma dov'è avete studiato!!!! La Tradizione è approfondimento, sviluppo organico non cambiamento. Quando qq cuno dice che Humanae Vitae va cambiata perché blocca il percorso della Chiesa , mi dispiace per lui ma è già fuori della Chiesa e se il Santo Padre lo dicesse sarebbe " l'abominio della desolazione nel Tempio Santo".
RispondiEliminaE altrettanto vero che al livello morale non si può mai commettere un peccato mortale anche se considerato come male minore. IL peccato mortale non è mai un male minore...e non lo possiamo mai giustificare anche se al livello pastorale dobbiamo capire la debolezza umana. Ma avete letto HVitae?
Poi non illudiamoci di convertire la gente parlando pubblicamente di preservativo. Uno aderisce alla fede cristiana non perché viene permesso o vietato il preservativo mai perché affascinati dal mistero dell'Uomo Dio Cristo Signore.
tuttavia è anche dovere della Chiesa di parlare della morale naturale, di illuminare glil uomini di buona volontà e la contracezione è inaccettabile anche al livello della morale naturale, di un retto esercizio della sessualiltà umana.
<span><span>Christus Spes Mea: "</span></span><span>Io non creo nessuno scandalo"</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Il tradizionalista "puro"...</span>
<span></span>
<span>Ma mi faccia il piacere!</span>
<span>
RispondiElimina<span>E se la contraccezione e' in quanto tale un male, perche' la chiesa con documenti magisteriali approva i metodi contraccettivi naturali?</span></span>
Non li approva. Afferma che, in presenza di GRAVI motivi (e solo se questi motivi ci sono e finchè ci sono) l'astinenza periodica è, SE APPROVaTA DAL CONFESSORE, (che ha giudicato circa l'esistenza e la gravità dei motivi di cui sopra) lecita. Se i motivi di cui sopra non ci sono, è illecita persino l'astinenza ASSOLUTA, se fatta a scopo contraccettivo.
No, ma dire che in alcuni momenti il Papa non sia assistito dallo Spirito Santo... è ridicolo, se non eretico (come, del resto, la Tradizione della Chiesa ha sempre considerato eretici coloro che non riconoscono un Concilio regolarmente celebrato e guidato dal Romano Pontefice... ma no, come quando Benedetto XVI parla a titolo personale, lo Spirito era in vacanza, così come quando tutti quei Vescovi venivano chiamati ed ordinati: ma si sa che, povero Spirito, era impegnato ad istruire gli illuminati commentatori di questo blog e non poteva essere dappertutto...).
RispondiElimina"Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa; ma non montarti la testa: sarai Pietro solo quando insegni. Nel tempo libero sarai il pescatore Simone, e le tue parole non conteranno nulla per i fedeli, perché io e il mio Spirito in quei momenti avremo altro da fare".
Ma per favore! Almeno un po' di senso del ridicolo!
Una conversazione: non un'enciclica, una costituzione ecc. Andate a studiare la differenza tra Magistero Pontificio ed insegnamento del dottore privato. Sono concetti elementari della teologia.
RispondiEliminaio e tutta la mia tribù parentale, ci curiamo con successo con la medicina alternativa (omeopatia in primis, ma non solo) dal luglio del 1979.
RispondiEliminaE Martini fu bacchettato dai grandi moralisti card. Lopez Truillo e dall'allora mons. Sgreccia, che qualche funzione svolgevano presso la S. Sede.
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