E' in corso ad Assisi l'assemblea generale dei vescovi italiani. Il Papa ha fatto pervenire loro questo saluto; speriamo che recepiscano il messaggio... (sottol. nostre)
Al Venerato Fratello
il Cardinale Angelo Bagnasco
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
[..]
1. In questi giorni siete riuniti ad Assisi, la città nella quale “nacque al mondo un sole” (Dante, Paradiso, Canto XI), proclamato dal Venerabile Pio XII Patrono d’Italia: san Francesco, che conserva intatte la sua freschezza e la sua attualità – i Santi non tramontano mai! – dovute al suo essersi conformato totalmente a Cristo, di cui fu icona viva.
Come il nostro, anche il tempo in cui visse san Francesco era segnato da profonde trasformazioni culturali, favorite dalla nascita delle università, dallo sviluppo dei comuni e dal diffondersi di nuove esperienze religiose.
Proprio in quella stagione, grazie all’opera di Papa Innocenzo III – lo stesso dal quale il Poverello di Assisi ottenne il primo riconoscimento canonico – la Chiesa avviò una profonda riforma liturgica. Ne è espressione eminente il Concilio Lateranense IV (1215), che annovera tra i suoi frutti il “Breviario”. Questo libro di preghiera accoglieva in se la ricchezza della riflessione teologica e del vissuto orante del millennio precedente. Adottandolo, san Francesco e i suoi frati fecero propria la preghiera liturgica del Sommo Pontefice: in questo modo il Santo ascoltava e meditava assiduamente la Parola di Dio, fino a farla sua e a trasporla poi nelle preghiere di cui è autore, come in generale in tutti i suoi scritti.
Lo stesso Concilio Lateranense IV, considerando con particolare attenzione il Sacramento dell’altare, inserì nella professione di fede il termine “transustanziazione”, per affermare la presenza reale di Cristo nel sacrificio eucaristico: “Il suo corpo e il suo sangue sono contenuti veramente nel Sacramento dell’altare, sotto le specie del pane e del vino, poiché il pane è transustanziato nel corpo e il vino nel sangue per divino potere” (DS, 802).
Dall’assistere alla santa Messa e dal ricevere con devozione la santa Comunione sgorga la vita evangelica di san Francesco e la sua vocazione a ripercorrere il cammino di Cristo Crocifisso: “Il Signore – leggiamo nel Testamento del 1226 – mi dette tanta fede nelle chiese, che così semplicemente pregavo e dicevo: Ti adoriamo, Signore Gesù in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, poiché con la tua santa croce hai redento il mondo” (Fonti Francescane, n. 111).
In questa esperienza trova origine anche la grande deferenza che portava ai sacerdoti e la consegna ai frati di rispettarli sempre e comunque, “perché dell’altissimo Figlio di Dio nient’altro io vedo corporalmente in questo mondo, se non il Santissimo Corpo e il Sangue suo che essi solo consacrano ed essi soli amministrano agli altri” (Fonti Francescane, n. 113).
Davanti a tale dono, cari Fratelli, quale responsabilità di vita ne consegue per ognuno di noi! “Badate alla vostra dignità, frati sacerdoti – raccomandava ancora Francesco – e siate santi perché egli è santo” (Lettera al Capitolo Generale e a tutti i frati, in Fonti Francescane, n. 220)! Sì, la santità dell’Eucaristia esige che si celebri e si adori questo Mistero consapevoli della sua grandezza, importanza ed efficacia per la vita cristiana, ma esige anche purezza, coerenza e santità di vita da ciascuno di noi, per essere testimoni viventi dell’unico Sacrificio di amore di Cristo.
ll Santo di Assisi non smetteva di contemplare come “Il Signore dell’universo, Dio e Figlio di Dio, così umili da nascondersi, per la nostra salvezza, in poca apparenza di pane” (ibid., n. 221), e con veemenza chiedeva ai suoi frati: “Vi prego, più che se lo facessi per me stesso, che quando conviene e lo vedrete necessario, supplichiate umilmente i sacerdoti perchè venerino sopra ogni cosa il Santissimo Corpo e il Sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di Lui scritte che consacrano il corpo” (Lettera a tutti i custodi, in Fonti Francescane, n. 241).
2. L’autentico credente, in ogni tempo, sperimenta nella liturgia la presenza, il primato e l’opera di Dio. Essa è “veritatis splendor” (Sacramentum caritatis, 35), avvenimento nuziale, pregustazione della città nuova e definitiva e partecipazione ad essa; è legame di creazione e di redenzione, cielo aperto sulla terra degli uomini, passaggio dal mondo a Dio; è Pasqua, nella Croce e nella Risurrezione di Gesù Cristo; è l’anima della vita cristiana, chiamata alla sequela, riconciliazione che muove a carità fraterna.
Cari Fratelli nell’Episcopato, il vostro convenire pone al centro dei lavori assembleari l’esame della traduzione italiana della terza edizione tipica del Messale Romano [che è del... 2000. E dieci anni dopo siamo ancora in alto mare. Si vede che qualcuno è restio ad abbandonare l'edizione precedente, quella montiniana del 1975]. La corrispondenza della preghiera della Chiesa (lex orandi) con la regola della fede (lex credendi) plasma il pensiero e i sentimenti della comunità cristiana, dando forma alla Chiesa, corpo di Cristo e tempio dello Spirito. Ogni parola umana non Può prescindere dal tempo, anche quando, come nel caso della liturgia, costituisce una finestra che si apre oltre il tempo. Dare voce a una realtà perennemente valida esige pertanto il sapiente equilibrio di continuità e novità, di tradizione e attualizzazione.
Il Messale stesso si pone all’interno di questo processo. Ogni vero riformatore, infatti, è un obbediente della fede: non si muove in maniera arbitraria, né si arroga alcuna discrezionalità sul rito; non è il padrone, ma il custode del tesoro istituito dal Signore e a noi affidato. La Chiesa intera è presente in ogni liturgia: aderire alla sua forma è condizione di autenticità di ciò che si celebra.
[..]
4. In questo cammino, vi esorto a valorizzare la liturgia quale fonte perenne di educazione alla vita buona del Vangelo. Essa introduce al1’incontro con Gesù Cristo, che con parole e opere costantemente edifica la Chiesa, formandola alle profondità dell’asco1to, della fraternità e della missione. I riti parlano in forza della loro intrinseca ragionevolezza e comunicabilità ed educano a una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa (cfr. Sacrosanctum Concilium, n. 11).
Cari Fratelli, alziamo il capo e lasciamoci guardare negli occhi da Cristo, unico Maestro, Redentore da cui promana ogni nostra responsabilità nei confronti delle comunità che ci sono affidate e di ogni uomo. Maria Santissima, con cuore di Madre, vegli sul nostro cammino e ci accompagni con la sua intercessione.
Nel rinnovare la mia affettuosa vicinanza e il mio fraterno incoraggiamento, imparto di cuore a Lei, Venerato Fratello, ai Vescovi, ai collaboratori e a tutti i presenti la mia Apostolica Benedizione.
Dal Vaticano, 4 novembre 2010
BENEDETTO XVI
Sottolineo il gravissimo errore di S. Francesco e Papa Benedetto:
RispondiElimina"Dall’assistere alla santa Messa e dal ricevere con devozione la santa Comunione sgorga la vita evangelica di san Francesco e la sua vocazione a ripercorrere il cammino di Cristo Crocifisso".
Neocat e modernisti invadete il blog con una valanga di proteste che la Redazione girerà a Roma!
lo stesso san Francesco che era ovviamente ubriaco mentre diceva che se si trovasse davanti un angelo e un sacerdote si inginocchierebbe e bacerebbe prima le mani al sacerdote, poichè gli angeli Dio lo contemplano solo, mentre le mani del sacerdote toccano e consacrano il pane e il vino mutandoli nel Corpo e Nel sangue di Cristo.... lo stesso Francesco che per sè e per i suoi frati voleva la pura povertà, mentre per i sacri vasi esigeva L'ORO.
RispondiEliminaE quale sarebbe la novità? Il Papa dice cose sacrosante, ma che c'è di strano?
RispondiEliminaBah.
Dal il Vangelo " Ecco, l'avete sentito...che bisogno abbiamo di testimoni?"
RispondiEliminaFinalmente l'eretico Ratzinger esce allo scoperto, il passo falso che rivela la sua autentica natura di retrogrado...Assistere (sic) alla messa! Assistere! me lo ripeto, non ci posso credere. E il coinvolgimento di scolaresche vocianti, gli applausi ad ogni lettura, le catene umane, gli sbracciamenti della pace..E l'actuosa partecipatio? Ma i documenti del Concilio (come disse un prete a mia madre) li ha mai letti?
Si convochi ( da Martini, o qualche altro) un Concilio Vaticano III e si deponga questo indegno Papa, eletto dalla massoneria per affossare il V2.
Che c'è di strano? Si assiste alla Messa? No: è l'assemblea che celebra. Ingrato e duro di comprendonio!
RispondiElimina.........dal dire al fare c'e' di mezzo il mare............!!!!
RispondiEliminaE tra i vari vescovoni serpeggiò la seguente frase: " bene! ok! il Vecchietto ha parlato...abbiamo salvato le apparenze! Ora,dopo sto rompimento di scatole,passiamo pure a farci i fatti nostri. C'è chi deve appagare la propia spocchia da prima donna,chi deve velare i suoi intrallazzi con paroloni demagogici magari stuprando l'ultimo Concilio e chi deve fare diventare marchesi i conti della spesa! Il Papa tornerà nell'ovatta insonorizzata romana e il Padre Eterno resterà nei Cieli...se c'è beninteso"
RispondiEliminaLA cosa che mi diverte di più è che Bagnasco è successore,oltre che ed in primo luogo degli Apostoli, di un noto Eminentissimo e santo Cardinale che alla domanda "che cos'è la colleggialità episcopale?" rispose: " La colleggialità episcopale? non so neanche cosa voglia dire! e comunque non se ne parla nel Vangelo".
Il problema sono i Vescovi... tutti se ne fregheranno delle parole del Santo Padre. Salvo annuire "companciuti" con il solito sorrisino di falsa approvazione. Pochi penseranno a queste parole...Pochissimi le metteranno in pratica!
<span>ottimo Dante ! :) è ora di dire come stanno le cose nella Liturgia, dopo la svolta antropologica voluta dal MEGA-concilio ! la Chiesa è rinata democratica e PARTECIPATIVA, i laici sono sacerdoti-profeti-RE E non possono assolutamente tollerare che il Signore Gesù Cristo sia protagonista ASSOLUTO del suo Divino Sacrificio : fate (facciamo) di tutto perchè NON RITORNI PIU' al centro dell'altare, della Santa Messa e a capo della Santa Chiesa, Suo Corpo Mistico !
RispondiEliminaL'uomo, questo grande FABER, PRINCIPE del Creato (per volontà del Creatore) DEVE essere
ANCHE il vero protagonista della Messa, l'uomo social-assemblear-celebrante ! :)
Non permettiamo in alcun modo questa FUNESTA rinascita di PAROLE DESUETE, REAZIONARIE E già obliate grazie alla Nuova Teologia conciliare :
fiorisce e fruttifica da 45 anni la "primavera del conciliio" e nessuno si azzardi a trasformarla in
autunno della (bieca)Restaurazione dell'Antico nativo e perenne Rito Latino !
GUAI AI VINTI TRADIZIONALISTI !
Concilium V. -II uber alles ! </span>
:)
il messaggio sarà inascoltato ,come al solito ,vi vorrei domandare la differenza tra motu propriu e esortazione apostolica ,vi ringrazio
RispondiEliminaIL Vescovo Forte disse al suo vicino: "Ma cosa vuole questo?"
RispondiEliminaE l'altro: "Ma lo conoscevi bene, eri pure suo attento discepolo"
IL Forte: "Non lo conosco, non conosco chi sia quest'uomo"
Allora si avvicino il Betori: "I miei sforzi per portare la bellezza dell'arte nei lezionari, non ha speso una sola parola a mio favore"
IL Romeo: "Zitto tu, a me mi ha fatto cardinale, vedrai che bel regalone che gli farò"
Il Forte: "Da quando sei cardinale eletto, si è ammosciata la furia..... cosa fa il potere!!! Miracoli"
Crociata: " Adesso verrà il bello, risponderemo a queste righe facendo una tale baldoria nella messa e daremo libertà ai nostri presbiteri di fare ciò che vogliono";
Poletto:" E' la lezione che si merita"
Nosiglia : "Retrogrado e traditore"
Forte:" Sii prudednte Nosiglia non sei ancora cardinale
Bagnasco: "Zitti fratelli allora cosa facciamo? "
Tutti in coro: "Facciamo capire che ubbidiamo, come al solito, e poi faremo di testa nostra....... vale la pena rimanere amici di tante Chiese Cristiane"
Brandolini:" E' meglio che uno muoia, anzicchè tutta la nazione , parole sacrosante, quindi..... è meglio sacrificare le parole del vescovo di Roma, che distrugggere tanti progressi fatti insieme con i fratelli di altre confessioni pagane".
BagnascO" Però c'è il Patriarca di tute le Russie, Kirill che vede bene l'operato del vescovo di Roma"
IL coro:" Noi faremo capire a Kirill che la ragione sta dalla nostra parte".
Stasera andiamo, abbiamo la bella suorina, già ex cubista che ci allieterà con le sue dnaze nella nostra concelebrazione .
Ogni vero riformatore, infatti, è un obbediente della fede: non si muove in maniera arbitraria, né si arroga alcuna discrezionalità sul rito; non è il padrone, ma il custode del tesoro istituito dal Signore e a noi affidato. La Chiesa intera è presente in ogni liturgia: aderire alla sua forma è condizione di autenticità di ciò che si celebra.
RispondiEliminaIN MEMORIAM JOHANNIS PAULI PP. II
Il Santo Padre ha scelto un brutto momento, per ora ciò che assorbe tutta l'attenzione di Bagnasco e della CEI sono i tempi di galleggiamento del governo italiano.
RispondiElimina....... lo ha lasciato per iscritto '' I VASI E TUTTO QUELLO CHE CONCERNE IL SACRIFICIO SIANO PREZIOSI ,,
RispondiEliminaLUI , che ha fatto raccogliere monete ad un frate con la bocca , sullo sterco di un asino !!!!!!!!!!!!!
C`è mai un buon momento per ascoltare il Papa? Per che i suoi vescovi e cardinali lo ascoltino?
RispondiEliminaE ne applichino i documenti?
Ma no, non siate pessimisti!
RispondiEliminaFaranno tutti come fa il mio vescovo: prenderanno alla lettera quello che il Papa ha scritto....solo che ne taglieranno via il 99% tenendo solo una frase:
"I riti ...... educano a una partecipazione consapevole, attiva e fruttuosa" ed il conto tornerà pari!.
Infondo chi è il più titolato, nella CEI, a tradurre in atto i papali auspici? Si chiama Alceste Catella, da poco Vescovo in Piemonte e Presidente della Commissione per la Liturgia, ma qel che più conta già Preside dell'Istituto di Liturgia Pastorale (sarebbe?) Santa Giustina di Padova. Dunque stiamo proprio tranquilli.....
Non sanno cosa farsene nella bella suorina , già ex cubista.
RispondiEliminaNon sarà la suorina ex cubista ad allietare i loro santi occhi...
Certo i vescovi potranno far orecchie da mercante......
RispondiEliminama adesso sono avvisati e noi sacerdoti che cerchiamo di obbedire al Papa abbiamo una ulteriore conferma di stare nel giusto quindi avanti tutta.....
Bene! Ottimo! vedo che siamo d'accordo tutti sul problema! Ora però mi domando: Nel momento in cui un vescovo qualsiasi, disobbedisce al Santo PAdre,al Magistero, alla Retta Dottrina, alla Tradizione etc.etc. che cosa possono farii fedeli? è lecito, e vorrei che la risposta sia argomentata dal punto di vista dottrinale,teologico e magari canonico, disobbedire al Vescovo ribelle per obbedire a Cristo e al suo Vicario?
RispondiEliminaRispondete, perchè mi potrebbe frullare un idea interessante nel cervello
come volevasi dimostrare !
RispondiElimina*DONT_KNOW*
bravo Simone !
RispondiEliminaè la stessa domanda che milioni di fedeli, a parole o col pensiero, si pongono trepidanti da 3 anni, ormai....
a chi obbedire, se da sempre essi devono <span>obbedienza ai pastori</span> che li guidano in vista (?) della salus animarum ?
....e la risposta tarda a venire, oppure è sempre quella che favorisce lo strabismo di cui parlò mons. G. D'Ercole !
*DONT_KNOW*
Non solo è lecito, ma doveroso disobbedire ad un vescovo ribelle. Naturalmente occorre valutare bene le iniziative.......
RispondiEliminaIl gregge è di pecore o capre?
RispondiEliminaPer scendere al pratico:
RispondiEliminaI sacerdoti ricomincino a girare in talare, soprattutto negli uffici di Curia.
mettano l'inginocchiatoio offrendo ai fedeli la possibilità di ricevere la Comunione in ginocchio
usino sempre tutti i paramenti (amitto, cingolo...) e possibilmente anche il manipolo
usino il colore nero per i funerali
il velo e la borsa per il corporale
pian pianino comincino a dir Messa rivolti ad Deum, o ad Orientem come dir si voglia
almeno si ponga un bel crocifisso alto in mezzo a sei candelieri sull'altare del Santo Sacrificio
comincino a non trascurare le genuflessioni davanti al Santissimo
e così via
magari celebrare ogni tanto una bella Messa in rito antico (non c'è bisogno di chiedere il permesso a nessuno...)
Per i fedeli:
stare in ginocchio durante tutto il canone della Messa
allo scambio della pace darla solo a chi ti sta affianco senza sbracciarsi
tenere spesso le mani giunte se si sta in piedi, soprattutto al Padre Nostro
alla comunione ricevere la comunione sulla lingua
se le articolazioni lo permettono mettersi in ginocchio anche sul pavimento al momento di ricevere la santa Particola
se si è signore o ragazze portare il velo sul capo
e così via
il bello che per fare tutte queste cose non si deve chiedere permesso a nessuno
se qualche prete vi dice qualcosa... con un bel sorriso che ostenta serenità dire: "Perchè, qual'è il problema?"
Se si arrabbia, non dategli soddisfazione, limitarsi a dire "Padre lei è in errore, mi trovo costretto a cambiare parrocchia..."
ecc....
Queste "forme gandiane di resistenza civile" sono semplici e poi per nulla violente......
... il popolo fa quello che gli viene detto, anche in questi tempi in cui tutti si atteggiano a liberi pensatori. Ma de che??? L'azione deve partire dai parroci, se i Vescovi nicchiano. In altre parole, i sacerdoto apllichino i suggerimenti di Areki, ma non si aspettino iniziative dalla ggggente. Seguiranno, non precederanno, come sempre. E' per questo che si sentono forti i modernisti: la norma (in questo caso il NO) viene rotta dai rivoluzionari, non dai benpensanti e dalle pecore. E' per questo che abbiamo bisogno dei pastori!
RispondiElimina@ purtroppo
RispondiElimina"l'azione deve partire dai parroci" certo, però non con l'imposizione autoritaria, ma con la parola persuasiva e soprattutto con l'esempio. Un prete che all'altare ci sta con profondo raccogglimento letteralmente trascina anche i fedeli.....
Quello che dici è vero però alla fine della mia vita io non dovrò rispondere del comportamento dei miei superiori (vescovi, cardinali e papi), ma dovrò rispondere del mio comportamento di sacerdote e se avrò cercato di insegnare il bene alle anime a me affidate, poi a tutto il resto c'è Chi ci pensa
In conclusione per far cambiare il mondo, bisogna cominciare a cambiare se stessi. con la forza che viene dal Signore.
RispondiEliminaMagari ti diranno pazzo..... l'hanno fatto anche con un Altro che è morto su una croce...... ma da quel sacrificio è venuto il rinnovamento dell' Universo.
Un laico santo anche senza essere "pastore" può fare ad es. La Sagrada Familia come ha fatto Gaudì, o il santuario di Pompei come Bartolo Longo....
Mentre tanti pastori (penso alla CEI) hanno fatto il cubo di Foligno e altre chiese squallide.......
RispondiEliminaE' la santità che rinnova il mondo
Ora vedremo la traduzione italiana ...che sara' libera?! come finora : Sabaoth>dell'universo, pro multis>per tutti, ut intres sub tectum> accostarmi alla tua mensa - come sono originali e soprattutto moderni?!
RispondiElimina....ma vedi, finchè continua il vietato-vietare, anche le traduzioni continueranno ad essere LIBERISSIME: e nessuno oserà dire che sono ERRATE, e nessuno oserà correggerle, perchè errore e Verità dovranno continuare ad andare a braccetto, in una pacifica convivenza, nella Chiesa dell'ET-ET
RispondiElimina(dopo che Nostro signore ha pur detto:
"Non sono venuto a portare la pace, ma una spada" e anche:
"Nessuno può servire due padroni!....) !
:(
<span>....ma vedi, finchè continua il vietato-vietare, anche le traduzioni continueranno ad essere LIBERISSIME: e nessuno oserà dire che sono ERRATE, e nessuno oserà correggerle, perchè errore e Verità dovranno continuare ad andare a braccetto, in una pacifica convivenza, nella Chiesa dell'ET-ET ....
RispondiElimina(dopo che Nostro Signore ha pur detto:
"Non sono venuto a portare la pace, ma una spada" e anche:
"Nessuno può servire due padroni!....) ! </span>
:(
...e così si perpetua, chissà ancora per quanto tempo, il nefasto (hegeliano) connubio "sintetico" di Vero e falso, ortodosso ed eretico, giusto e ingiusto, perchè fu deciso dai vertici della Chiesa, 48 anni fa, (dovendo trovare sempre ciò che unisce tutti a tutti...), che
RispondiElimina- nessuno può giudicare
- nessuno può correggere
- nessuno può discernere il VERO DAL FALSO, il BENE DAL MALE, per insegnare (e imparare) a scegliere il primo e rigettare il secondo : proibito !
nessuno può dire - apertis verbis - la VERITA', così com'è, nuda e cruda: bisogna riverstirla continuamente di paludamenti diplomatici (tessuti spesso di compromessi ambigui) e maschere di opportunità politico-ecclesiale.....
:(
<span>....ma vedi, finchè continua il vietato-vietare, anche le traduzioni continueranno ad essere LIBERISSIME: e nessuno oserà dire che sono ERRATE, e nessuno oserà correggerle, perchè errore e Verità dovranno continuare ad andare a braccetto, in una pacifica convivenza, nella Chiesa dell'ET-ET ....
RispondiElimina(dopo che Nostro Signore ha pur detto:
"Non sono venuto a portare la pace, ma una spada" e anche:
"Nessuno può servire due padroni"....) </span>
:(
<span>...e così si perpetua, chissà ancora per quanto tempo, il nefasto (hegeliano) connubio "sintetico" di Vero e falso, ortodosso ed eretico, giusto e ingiusto, perchè fu deciso dai vertici della Chiesa, 48 anni fa, (dovendo trovare sempre ciò che unisce tutti a tutti...), che
RispondiElimina- nessuno può giudicare
- nessuno può correggere
- nessuno può discernere il VERO DAL FALSO, il BENE DAL MALE, per insegnare (e imparare) a scegliere il primo e rigettare il secondo : proibito !
nessuno può dire - apertis verbis - la VERITA', così com'è, nuda e cruda: bisogna riverstirla continuamente di paludamenti diplomatici (intessuti spesso di compromessi ambigui) e maschere di opportunità politico-ecclesiale..... </span>
:(
Scusate per l'OT, ma vi segnalo un fatto piuttosto grave in corso di svolgimento all'interno della Curia milanese.
RispondiElimina<p><span>Mons. Manganini che ha inizialmente negato al segretario del primate del Belgio (in visita per una conferenza sul Beato Card. Newman) di celebrare la messa EF sabato prossimo a Seregno. Poi ha concesso la celebrazione, ma ad una condizione: che venga fatta "SINE POPULO". Morivo? Semplice, spiega il Manganini: per evitare che ci sia “meraviglia” nel popolo.</span>
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</p><p><span>La motivazione è veramente ridicola. Ma perché tanta ostilità?</span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>Eppure sempre la stessa curia ha autorizzato alcune messe in rito ambrosiano antico in Diocesi.</span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>Cmq credo che ostacolare la celebrazione di una Messa ad un sacerdote, con il pretesto di far valere un altro rito, oltre che infondata canonicamente, è un fatto estremamente grave.</span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>Spero si risolva tutto nel migliore dei modi e che l'Ecclesia Dei, coinvolta in queste ore sulla vicenda, faccia sentire la propria voce.</span>
</p><p><span></span>
</p><p><span>Preghiamo per la Chiesa.</span>
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