Post in evidenza

Perché il primo annuncio del Natale fu dato a degli umili pastori?

"Il mistero dell’Incarnazione pone il Cristianesimo in un’originale posizione –unica rispetto alle altre religioni– di valorizzazione d...

venerdì 12 novembre 2010

I vescovi cattolici remano contro l'Anglicanorum coetibus

Due fonti distinte, egualmente interessanti, ed entrambe di provenienza progressista, ci confermano quanto si sussurra da tempo: i peggiori nemici del disegno ecumenico (in senso buono, non di dialogo bla-bla) di Benedetto XVI per il recupero alla vera Fede degli anglicani, provengono dalle fila cattoliche; anzi, dai vertici: dall'episcopato. Tre cose disturbano ENORMEMENTE i presuli cattolici inglesi: la prima, il fatto che i costituendi ordinariati sfuggiranno (grazie al cielo!) alla loro giurisdizione e dipenderanno direttamente da Roma. La seconda: saranno formati da fedeli di sensibilità tradizionale; e i vescovi già non sopportano i tradizionalisti cattolici, figuriamoci i rinforzi ex anglicani. Terzo aspetto: temono che l'ecumenismo dei cocktail parties, dei convegni e delle preghiere-tutti-insieme-appassionatamente-intorno-alla-mensa-eucaristica possa riceverne un colpo mortale, essendone rivelata l'inconsistenza di risultati rispetto al modello inaugurato da questo Papa.

Il primo documento che riportiamo è un'intervista al 'vescovo' anglicano Tom Wright, che potete leggere per intero a questo link. Ecco la parte inerente l'Anglicanorum coetibus (sottolin. ns.):
Richiesto di un commento a proposito della strategia vaticana dell'"Ordinariato" per consentire agli anglicani di confluire nella Chiesa cattolica, e a proposito dell'intenzione di una parrocchia di Folkestone di cambiare confessione, il vescovo Wright ha detto che già si pensava che ci fossero «dozzine di parrocchie pronte a "fare il salto"», e ha poi aggiunto: «Molti dei vescovi cattolici che conosco in Inghilterra non si sono mostrati particolarmente felici al pensiero di dover gestire questa sorta di "novità" extra in aggiunta alla complicata struttura di cui già devono occuparsi, e ho sentito un prete cattolico - non so quanto rappresentativo della sua categoria - dire: abbiamo già abbastanza tradizionalisti nella nostra Chiesa, senza prendere pure i vostri

Il vescovo ha detto di considerare la proposta dell'Ordinariato come «il risultato di una sorta di "lite di pianerottolo" in corso in Vaticano», rimarcando poi che è stata promulgata in un giorno in cui il cardinale Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, era «fuori città».
Il secondo testo è invece l'intervista ad un canonico anglicano, Hugh Wybrew, pubblicata da Jesus (l'insopportabile mensile delle paoline) di questo mese, dal titolo estremamente eloquente: Anglicanorum Coetibus? «Una ferita al dialogo»

Uomo del dialogo, a lungo membro della Fellowship of St. Alban and St. Sergius, che è un gruppo di dialogo tra anglicani e ortodossi, Hugh Wybrew è canonico della Chiesa di Inghilterra, tiene corsi di teologia a Oxford, e di recente ha rappresentato l’arcivescovo Rowan Williams al convegno sull’Ortodossia che si è svolto alla comunità di Bose. Con lui tentiamo di fare il punto sulle travagliate vicende che lacerano la Comunione anglicana, episcopato femminile e unioni omosessuali in particolare, e sui rapporti con Roma.

«In questo momento nella Chiesa anglicana d’Inghilterra sulle donne vescovo proseguono le discussioni tra contrari e favorevoli. Forti dissensi ci sono, poi, riguardo al tema della sessualità e del genere (gender), e delle relazioni tra persone delle stesso sesso, in particolare nel clero. L’incontro dei primati anglicani all’inizio del 2010 al Cairo ha concluso che si resta insieme anche se c’è un disaccordo su questi temi. Molti ritengono, però, che la Chiesa episcopaliana in America, che è la più liberal del mondo anglicano, dovrebbe avere un ruolo di secondo piano nei colloqui della Comunione e negli incontri a livello ecumenico».

- Ma così non si rischia di tenere insieme un’identità frammentata?
«È una questione difficile. In generale la Chiesa anglicana è sempre stata una comunione pluralista, che include tradizioni diverse. A mio parere per gli evangelici, in particolare alcuni africani, la vera questione non è gender e sessualità, ma l’autorità della Scrittura. Loro leggono la Scrittura in senso letterale, sostengono che è completamente chiara nella condanna delle relazioni omosessuali e quindi non c’è spazio per l’interpretazione nel contesto di oggi. L’uso corretto della Scrittura è un problema comune a tutte le Chiese cristiane. Nel nostro caso è anche un problema di potere e di politica ecclesiastica: nella Chiesa d’Inghilterra e nella Comunione anglicana in generale, alcune comunità evangeliche vogliono imporre la loro visione del cristianesimo. Qualche anno fa, alcune province africane, interamente evangeliche, hanno usato questa strategia contestando l’ordinazione delle donne. Ma quella battaglia l’hanno persa. Questa volta hanno scelto l’unione tra persone dello stesso sesso per far prevalere la loro idea di interpretazione della Scrittura. Dietro il tema delle unioni omosessuali, dunque, c’è quello dell’autorità biblica e una lotta per il potere ecclesiastico.
Negli ultimi decenni è cresciuta l’intolleranza da parte dei fondamentalisti e dei tradizionalisti, non solo tra gli anglicani, ma anche in altre Chiese e altre fedi».

- La Comunione anglicana aveva varato una moratoria sulla consacrazione dei vescovi gay, che però la Chiesa episcopaliana Usa ha violato, consacrando vescovo Mary Glasspool, lesbica con una compagna. Come gestire questa situazione?
«La moratoria fu proposta e accettata dopo l’elezione di Gene Robinson, sempre negli Stati Uniti. In seguito la Convenzione generale episcopaliana ha deciso che le questioni di gender e sexuality non possono essere un ostacolo a qualunque ministero ordinato nella Chiesa. Effettivamente la situazione è molto difficile da gestire, proprio per la crescita dell’intolleranza. Uno dei fattori che complica tutto è che nella Comunione anglicana non c’è una forte autorità centrale, che corrisponda al Papa di Roma. L’arcivescovo di Canterbury ha un’autorità morale, ma nessuna autorità giurisdizionale, a parte nella Chiesa di Inghilterra. È un’associazione volontaria, nessuno può obbligare i primati a partecipare, né può impedire di lasciare».

- Dopo la Anglicanorum Coetibus, quali sono i rapporti con Roma?
«La pubblicazione di Anglicanorum Coetibus ha ferito i rapporti ecumenici tra cattolici e anglicani. In Inghilterra ha suscitato sorpresa, anche tra gli stessi vescovi cattolici. Ha creato una situazione imbarazzante per entrambe le Chiese. In seguito l’opinione generale è stata che il Papa avesse in mente non gli anglicani inglesi, ma quelle Chiese dissidenti nell’America del Nord e in Australia che di fatto già sono separate dalla Comunione anglicana. In Inghilterra c’è sempre meno entusiasmo per questo Ordinariato, che sarebbe molto svantaggioso per ogni anglicano, prete o vescovo, che decidesse di passare a Roma. Per esempio non è chiaro di cosa vivrebbe chi decidesse di lasciare la Chiesa anglicana: sarebbero ordinati preti ma non avrebbero una paga. Dovrebbero trovare un lavoro, lasciare la canonica, ma non avrebbero una nuova casa [il 'reverendo' la butta proprio sui soldi]. Inoltre mi sembra che anche i vescovi cattolici non siano entusiasti dell’idea di avere nelle loro diocesi una struttura che non dipende da loro, ma direttamente da Roma. Comunque la Anglicanorum Coetibus non ha inciso sulla cooperazione concreta, a tutti i livelli, tra anglicani e cattolici. E anche il dialogo ufficiale prosegue».

- Quanti sono coloro già passati?
«Quando la Chiesa d’Inghilterra ha deciso di ordinare le donne al sacerdozio, nel 1990, sono diventati cattolici pochi vescovi, per lo più in pensione, e circa quattrocento sacerdoti insieme ad alcuni laici. Un numero significativo di sacerdoti, circa 80, sono poi ritornati alla Chiesa anglicana. Da quando c’è stata l’accettazione, in linea di principio, dell’episcopato femminile, pochissime persone hanno lasciato. La prima donna vescovo sarà ordinata tra diversi anni. E tra coloro che potrebbero lasciare in futuro, ci sono due o tre vescovi, i cosiddetti "vescovi volanti", che sono stati nominati per occuparsi di parrocchie che si rifiutano di accettare il sacerdozio alle donne. Gli oppositori dell’episcopato femminile dicono che ci sono quasi mille sacerdoti che non accetterebbero di lavorare con un vescovo donna. Ma penso sia altamente improbabile che tutti costoro vogliano entrare nell’Ordinariato. Qualcuno potrebbe chiedere di essere accolto direttamente nella Chiesa cattolica. Va detto che c’è una grande differenza tra la cultura ecclesiastica delle due Chiese, per esempio riguardo l’esercizio dell’autorità episcopale. E una delle cose curiose è che nella Chiesa di Inghilterra i più "cattolici" sono anche quelli meno disposti a obbedire al loro vescovo [con certi vescovi, l'obbedienza non è più una virtù]».

23 commenti:

  1. Cominciano ad avere lo squarao...Arrivano i tradizionalisti...

    RispondiElimina
  2. Mi viene in mente il detto profetico di Gesù: "omne regnum divisum contra se desolatur, et omnis civitas vel domus divisa contra se non stabit...". Mah...

    RispondiElimina
  3. Francescano dell'Immacolata12 novembre 2010 alle ore 09:05

    Che dalle parti di Jesus siano allergici alla "Anglicanorum Coetibus" non è una novità. A poche settimane dalla pubblicazione del documento mi è successo di sbirciare per curiosità un numero di quella rivista in una biblioteca di Roma: c'era un trafiletto sulla novità in questione e trapelava un fastidio notevole. Vabbé, la Chiesa va avanti, anche nonostante le miserie dei suoi figli.

    RispondiElimina
  4. Sono sempre più convinto che tutto ciò che da fastidio all'insopportabile mensile delle paoline sia intrinsecamente buono.

    RispondiElimina
  5. <span><span>nella Chiesa di Inghilterra i più "cattolici" sono anche quelli meno disposti a obbedire al loro vescovo</span> </span>
    <span><span>                                     [con certi vescovi, l'obbedienza non è più una virtù]</span></span>

    RispondiElimina
  6. <span>cara Redazione,  
          grazie mille per la  <span> sapida (pepata) nota verde finale....:</span>  
    spero di poterla applicare....ma mi ci vorrà all'uopo una bella cura ricostituente !  
    vedrò di cercare un bravo medico che me la prescriva e mi segua con attenzione durante la difficile e amara TERAPIA  .....
     (eh...lo so, l'ago nel pagliaio....)  
    :( </span>

    RispondiElimina
  7. Oserei sperare che, probabilmente, il modello dell' "Anglicanorum Coetibus" possa indicare il modello generale per manlevare i tradizionalisti cattolici dagli indebiti condizionamenti, spiritualmente devianti, dei troppi vescovi diocesani, nei cui confronti, come opportunamente rileva l'ottima Redazione, ai fini della conservazione di una retta Fede, purtroppo "l'obbedienza non è più una virtù" .

    RispondiElimina
  8. La rivista paolina fa da sempre l'avvocato del diavolo.... la situazione non mi prende alla sprovvista, non dimentichiamo che lo stesso Newman, oggi beatificato, dovette soffrire molto sia per la freddezza e il sospetto con il quale venne accolto nella Chiesa....e sia per le critiche e maldicenze che dovette subire da "casa" sua... ;)
    A riguardo proprio del cardinale Newman mi viene a mente che ciò che fa presa sui modernisti paolini e su altri cattolici anche dall'Inghilterra sono i NUMERI e la banalizzazione del problema riducendolo ad un semplice "donne si, donne no; omosessuali si, omosessuali no....!!
    Quando Newman si convertì non trascinò dietro di sè fiumi di prelati o del clero.... già questo dovrebbe farci comprendere l'importanza che reca in se anche una sola conversione fatta a dovere.... impostare le nuove conversioni nel modo dispiegato dalla rivista paolina è fuorviante e pericoloso....
    Una autentica conversione non può fondarsi semplicemente in un problema di sacerdozio alle donne, va da se che un conto è passare alla Chiesa Cattolica perchè mi sono CONVERTITA, altra cosa è entrare nella Chiesa perchè "da me c'è un vescovo donna"... non so se mi spiego! ;)

    Molto più luciferinamente si tende a dipingere queste conversioni come una sorta di DISPETTO E DI SOMMOSSA contro le donne vescovo o contro la legittimazione omosessuale, ma se questo "dispetto e sommossa" non reca in se il seme autentico della conversione, ossia quell'atteggiamento tipico agostiniano che riscontriamo nelle sue espressioni di conversione, allora senza dubbio tutto questo "movimento" rischierà di fallire....
    Un vescovo anglicano che si converte alla vera ed UNICA CHIESA CATTOLICA non si ferma a discutere se troverà davanti a se degli ostacoli.... egli dovrebbe anche sapere che nella Chiesa abbiamo anche noi enormi problemi di grave APOSTASIA....e dovrebbe aver letto gli appelli del Papa ai Vescovi quando li richiama all'obbedienza e al valore dell'unità con Pietro....
    Così come si sa perfettamente che i gruppi "tradizionali" interni alla Chiesa vivono con enorme difficoltà e SPIRITO DI SACRIFICIO la loro appartenenza ad una diocesi nella quale magari Vescovo e sacerdoti boigottano il Summorum Pontificum....

    Si sfonda dunque una porta aperta....Benvenuti allora a questi fratelli Anglicani, benvenuti a portare con noi la PROPRIA CROCE e con Pietro a salire insieme il santo Calvario.... ;)

    RispondiElimina
  9. Manganini vs Ecclesia Dei - Disobbedienza sfacciata12 novembre 2010 alle ore 11:43

    Scusate l'OT, ma mi sembra interessante segnalarVi gli sviluppi relativi alla avversione manifestata da Mons. Manganini verso la possibilità che si celebri domani una S. Messa a Seregno in EF da parte dell'Abbè Jean Pierre, Segretario del Primate del BElgio, in visita UNA TANTUM  in Italia per un convegno sul beato Card. Newman.

    La Pontificia Commissione Ecclesia Dei sui fatti in questione si è espressa affermando con lettera firmata dal Segretario Mons. Pozzo: il MP che rende possibile la celebrazione secondo l'antico rito LATINO, si applica IN TUTTO L'ORBE CATTOLICO. Per celebrare una Messa, qualunque sia il rito, occorre solo chiedere il permesso al parroco di competenza.

    Per tutta risposta Manganini ha scritto affermando: il MP non si applica nella Chiesa ambrosiana. Seregno è molto cattolica e non si può creare confusione tra i fedeli. Pertanto, la messa potrà celebrasi solo alla presenza di un chierichetto, ma senza concorso di fedeli!

    Traetene tutti le conseguenze di quanto accaduto.
    Scandaloso, increscioso esempio di arroccamenti e cavillosità che nulla hanno a che fare con la Fede cattolica, con l'amore alla Santissima Eucaristia, con il Vangelo.

    RispondiElimina
  10. Ottimo! perdonate l'OT nuovamente allora...non capisco, e ne parlai anche con un amico milanese all'epoca,perchè non si è ancora proceduto alla denunzia di Manganini alla congregazione del Clero. Fate una Bella letterina a Mons. Piacenza (presto cardinale), circonstanziata e documentata e se in tre mesi non rispondono inoltrate tutto in Signatura.Per conoscenza mandate tutto anche a Manganini.

    RispondiElimina
  11. Redazione di Messainlatino.it12 novembre 2010 alle ore 12:36

    Per favore su Manganini ecc. c'è il post dell'altro giorno: proseguite lì questa discussione.
    Semmai, chi ha maggiori informazioni (specie in merito a questo scambio di lettere) scriva a redazione@messainlatino.it in modo che possiamo farci un nuovo articolo.
    Enrico

    RispondiElimina
  12. <span>Per prima cosa reputo si debba ringraziar con tutto il cuore lo Spirito Santo che ha allontanato il card. Kasper all'atto della promulgazione della proposta di ordinariato. Sappiamo benissimo ch'era così indispettito dalle notizie provenienti da varie parti del mondo circa la volontà di intere diocesi e parrocchie anglicane di tornar in seno alla Chiesa, che aveva opposto, per dissuaderle, il suo niet all'adesione in massa, pretendendo una conversione fedele per fedele. Quando si dice il potere che scivola fra le dita!  
    Che poi i vescovi cattolici siano contrari a questo ritorno all'unico Ovile sicuro, non meraviglia: hanno disgregato la Chiesa e questo ritorno a Roma smentisce ed ostacola la loro furia centrifuga. E poi, che fine fa l'ecumenismo? Come giustificare l'abbandono della retta dottrina per venire incontro ad eretici e scismatici? Quanto a Jesus la rivista dovrebbe cambiar una buona volta titolo, per coerenza. Visto che la S. Sede non ha il coraggio di chiuder questa ed altre riviste dello stesso spessore anti-cattolico.</span>

    RispondiElimina
  13. <p><span>C'è da stupirsi se tutto questo entrismo (anche per futili ragioni, quali quella dell'ammissione all'episcopato dei pastori di genre femminile) desta perplessità? </span>
    </p><p><span>Non deve destare perplessità una forma mascherata di uniatismo, dove per una minestra di fagioli (quale è l'uso del Common Prayer Bookque, già emendato in senso filoromano) si accetta l'inaccettabile,  preecumenico e inattendibile, un modello di unità cristiana pareggiato al semplice del ritorno all’ovile romano.?</span>
    </p><p><span>Modello ecumenicamente improponibile, ma che sodalizza Roma e i gruppuscoli di anglicani tradizionalisti. </span>
    </p><p><span>Si osa affermare (ma esiste la seconda Paola detta a Mosè?. non nominare invano il Signore), nella «Costituzione apostolica» che è «lo Spirito Santo» che li spinge verso Roma e che il loro desiderio di diventare cattolici è «santo». </span>
    </p><p><span>Insomma, mettendosi anzi sottomettendosi all’autorità assoluta del papa (con Pietro = sotto Pietro), in cambio dei concessioni rituali e spiritualistiche, hanno abdicato alla loro  ministerialità di anglicani, cioè al loro modo di essere chiesa, alla specificità della loro fede, del loro modo di intendere il cristianesimo, insomma del loro carismo, riconosciuto da Roma in epoca pre-Ratzinger, che è semplicemente ridotto a zero. Così come è ridotto a zero l'ecumenismo. </span>
    </p><p><span>Di fronte a queste enormità, a questo riproporre modelli vecchi e retrivi, non dovrebbe la rivista Jesus esercitare la propria correzione fraterna?</span>
    </p><p><span>Spero riflettiate.</span></p>

    RispondiElimina
  14. Non hanno abdicato a un bel niente. Semplicemente si sono resi conto che la loro ministerialità non esisteva, che non è un "modo di essere chiesa" un'organizzazione dove convivono dottrine contraddittorie e non si capisce più ciò che si deve credere, e che il loro modo di intendere il cristianesimo non era altro che un correre a perdifiato dietro al mondo.  

    RispondiElimina
  15. Noi riflettiamo sempre sui tuoi sproloqui e concludiamo che sono tipici di un banale sincretista e forse di un (ex)-prete che, riducendo a futilità l'ordinazione femminile, tradisce i suoi problemi esistenziali. Ma perché non ti presenti una buona volta per quel che veramente sei? Forse perché questo è un blog e non il Costanzo show? Saresti più credibile.

    RispondiElimina
  16. Quando leggo queste notizie, vedo la Luce riflessa negli atti e nelle parole del grande Benedetto XVI.
    E anche le tenebre che dominano alla grande in cardinali e soprattutto vescovi e preti! :'(
    Il Signore illumini tutti.

    RispondiElimina
  17. Dante, pensi che si tratti di quella "teologa" che andava al Costanzo Show ??? Ricordo che una volta si definì " sacerdotessa gnostica". Secondo me non è lei.

    RispondiElimina
  18. d. mercenaro, parlando francamente: ma che ca**o stai dicendo?

    RispondiElimina
  19. "<span>Seregno è molto cattolica e non si può creare confusione tra i fedeli."</span>
    Quindi, la Liturgia dei VeteroCattolici a Milano sì, e la Santa Messa Tradizionale (che, fino a...monsignore contrario, è Cattolica, al 100%, come e forse più di lui) a Seregno no? Compimenti vivissimi, monsignore!
    Non si può creare confusione tra i fedeli...ovvero, non gli si deve fare scoprire che c'è altro, oltre il piattume liturgico e l'insipienza di certe omelie moderne...ottimo, davvero...

    RispondiElimina
  20. Veramente sono negativamente impressionato dal leggere tanto disprezzo per altri cristiani che non si identificano nella chiesa cattolica romana...forse solo i latini (si legga, i cattolici romani) sono cristiani? Su questo, cristiani assai piu' antichi di voi, come, per esempio, gli ortodossi (che la chiesa cattolica definisce scismatici, ma per i quali i cattolici romani sono non solo scismatici, ma anche eretici) avrebbero molto da dire. Per non parlare delle chiese riformate, che, nella maggior parte, sono, nella predicazione e nella prassi,  assai piu' vicine al cristianesimo degli Apostoli di quanto non sia la chiesa di Roma. Secondo me la mossa del papa e' un tentativo di destabilizzare l'anglicanesimo con una forma impressionante di proselitismo. Pessima cosa. D'altra parte, se ne capiscono i motivi, visto quello che succede nel mondo: a parte i milioni di fedeli che hanno abandonato il cattolicesimo in seguito allo scandalo della pedofilia, si veda, per esempio, la situazione in America Latina, dove il cattolicesimo sta perdendo fette consistenti di fedeli. Solo in Brasile dal 1985 al 2000  circa il 30% dei cattolici  e' diventato protestante...Forse qualche motivo ci sara'.

    RispondiElimina
  21. <img></img>

    <img></img> <span>Massimo</span><span></span><img></img>
    <span>Veramente sono negativamente impressionato dal leggere tanto disprezzo per altri cristiani che non si identificano nella chiesa cattolica romana...forse solo i latini (si legga, i cattolici romani) sono cristiani? Su questo, cristiani assai piu' antichi di voi (che nell'XI secolo avete abbandonato il consesso delle chiese cristiane dei primi secoli e chel XIII secolo avete riformato dalle fondamenta la chiesa latina), come, per esempio, gli ortodossi (che la chiesa cattolica definisce scismatici, ma per i quali i cattolici romani sono non solo scismatici, ma anche eretici) avrebbero molto da dire. Per non parlare delle chiese riformate, che, pur prive della discendenza apostolica (tranne alcune) e senza ordinazione (la maggior parte), in genere sono, nella predicazione e nella prassi,  assai piu' vicine al cristianesimo degli Apostoli di quanto non lo sia la chiesa di Roma di oggi. </span>

    <span>Secondo me la mossa del papa e' un tentativo di destabilizzare l'anglicanesimo con una forma impressionante di proselitismo.  Se ne capiscono i motivi, visto quello che succede nel mondo: a parte i milioni di fedeli che hanno abandonato il cattolicesimo in seguito allo scandalo della pedofilia, si veda, per esempio, la situazione in Africa o ancor di piu', in America Latina, dove il cattolicesimo sta perdendo percentuali consistenti di fedeli. Solo in Brasile dal 1965 al 2000  circa il 30% dei cattolici  e' diventato protestante...Forse qualche motivo ci sara'.</span>

    RispondiElimina
  22. <span></span>
    <span>Veramente sono negativamente impressionato dal leggere tanto disprezzo per altri cristiani che non si identificano nella chiesa cattolica romana...forse solo i latini (si legga, i cattolici romani) sono cristiani? Su questo, cristiani assai piu' antichi di voi (che nell'XI secolo avete abbandonato il consesso delle chiese cristiane dei primi secoli e chel XIII secolo avete riformato dalle fondamenta la chiesa latina), come, per esempio, gli ortodossi (che la chiesa cattolica definisce scismatici, ma per i quali i cattolici romani sono non solo scismatici, ma anche eretici) avrebbero molto da dire. Per non parlare delle chiese riformate, che, pur prive della discendenza apostolica (tranne alcune) e senza ordinazione (la maggior parte), in genere sono, nella predicazione e nella prassi,  assai piu' vicine al cristianesimo degli Apostoli di quanto non lo sia la chiesa di Roma di oggi. </span>

    <span>Secondo me la mossa del papa e' un tentativo di destabilizzare l'anglicanesimo con una forma impressionante di proselitismo.  Se ne capiscono i motivi, visto quello che succede nel mondo: a parte i milioni di fedeli che hanno abandonato il cattolicesimo in seguito allo scandalo della pedofilia, si veda, per esempio, la situazione in Africa o ancor di piu', in America Latina, dove il cattolicesimo sta perdendo percentuali consistenti di fedeli. Solo in Brasile dal 1965 al 2000  circa il 30% dei cattolici  e' diventato protestante...Forse qualche motivo ci sara'.</span>

    RispondiElimina
  23. <span><span>Veramente sono negativamente impressionato dal leggere tanto disprezzo per altri cristiani che non si identificano nella chiesa cattolica romana...forse solo i latini (si legga, i cattolici romani) sono cristiani? Su questo, cristiani assai piu' antichi di voi (che nell'XI secolo avete abbandonato il consesso delle chiese cristiane dei primi secoli e chel XIII secolo avete riformato dalle fondamenta la chiesa latina), come, per esempio, gli ortodossi (che la chiesa cattolica definisce scismatici, ma per i quali i cattolici romani sono non solo scismatici, ma anche eretici) avrebbero molto da dire. Per non parlare delle chiese riformate, che, pur prive della successione apostolica (tranne alcune) e senza ordinazione (la maggior parte), in genere sono, nella predicazione e nella prassi,  assai piu' vicine al cristianesimo degli Apostoli di quanto non lo sia la chiesa di Roma di oggi. </span>  
     
    <span>Secondo me la mossa del papa e' un tentativo di destabilizzare l'anglicanesimo con una forma impressionante di proselitismo.  Se ne capiscono i motivi, visto quello che succede nel mondo: a parte i milioni di fedeli che hanno abandonato il cattolicesimo in seguito allo scandalo della pedofilia, si veda, per esempio, la situazione in Africa o ancor di piu', in America Latina, dove il cattolicesimo sta perdendo percentuali consistenti di fedeli. Solo in Brasile dal 1965 al 2000  circa il 30% dei cattolici  e' diventato protestante...Forse qualche motivo ci sara'.</span></span>

    RispondiElimina