Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 2 luglio 2010

Auf wiedersehen, Kardinal Kasper.


La stagione delle grandi nomine è nel pieno ed è stato ieri il turno del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, il dicastero che si occupa del 'dialogo' con le altre confessioni cristiane e con gli Ebrei (per le altre religioni, c'è il Pontificio Consiglio per il Dialogo inter-religioso).

I Pontifici Consigli sono enti di importanza minore rispetto alle Congregazioni; ma quello per l'Unità dei Cristiani è stato di fatto, e in parte è tuttora, uno dei 'ministeri' centrali della Curia romana degli ultimi decenni, vista l'importanza, ideologica ben prima che pratica, del 'dialogo ecumenico' nella scala di priorità ecclesiastica e nell'immagine mediatica che la Chiesa tiene a dare di se stessa.

E' finito il regno del cardinale Kasper, le cui dimissioni da presidente, per avere ampiamente superato la soglia d'età, sono state ieri accettate. Gli succede l'arcivescovo di Basilea, Kurt Koch (del quale promette abbastanza bene una sua dichiarazione dell'anno scorso, in cui chiedeva ai suoi preti un po' di onestà visto che, se da un lato intimavano ai lefebvriani l'accettazione acritica del Concilio, dall'altro si guardavano bene dall'ubbidire a molti precetti di quello stesso Concilio; ad esempio sulla lingua latina).

Il cardinale Kasper, che è su posizioni assai progressiste, aveva avuto un pubblico scambio di opinioni dissenzienti con l'autore della famigerata (per gli ecumanìaci) dichiarazione Dominus Iesus, ossia l'allora cardinale Ratzinger. Il quale, da buon accademico, ama le garbate disputationes ed il franco scambio di argomenti: si è quindi ben accomodato, una volta eletto, a mantenere al suo posto l'ex contraddittore; anzi, a tenervelo ben oltre l'età pensionistica.

Al tempo stesso, però, l'ecumenismo è divenuto un tema talmente centrale (e talmente lubrico e scivoloso verso i pericoli della 'teologia delle religioni', dell'indifferentismo e del sincretismo) che Benedetto XVI, nei fatti, ha spesso e volentieri esautorato il povero Kasper, avocando a sé i fascicoli più importanti e relegando il cardinale all'ordinaria amministrazione degl'inconcludenti convenevoli interconfessionali. Così, quando ci fu l'ultima Lambeth Conference (la grande assise decennale degli anglicani) il buon Kasper fece il suo diligente discorsetto, ma il vero messaggio fu portato dal card. Dias, che in modo assai poco ecumenically correct accusò gli scioccati anglicani di alzheimer spirituale e di parkinson ecclesiale.

Ancor peggio avvenne con la decisione di accogliere i tradizionalisti anglicani: l'episodio ecumenico più importante dai tempi degli accordi con le chiese uniati orientali. Ebbene, fu reso impietosamente evidente quanto tutto questo si fosse svolto senza (per non dire contro) Kasper, allorché la presentazione del progetto di un ordinariato per gli anglicani avvenne senza nemmeno attendere il suo ritorno da un viaggio. Al Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, che pur avrebbe dovuto avere la sua da dire su un progetto di... riunificazione con altri cristiani, fu lasciato il mero compito di consolare l'esterrefatto arcivescovo di Canterbury.

La verità è che tra Kasper e Ratzinger si giocano due visioni radicalmente differenti, anzi confliggenti, di ecumenismo. Per il primo, il concetto si riassume in una parola totem: dialogo. Come ha spiegato egli stesso nella conferenza stampa di commiato, lo scorso 25 giugno


per quanto fondamentali i vari documenti di dialogo non sono l’essenziale. Essi rimarrebbero infatti lettera morta se non trovassero riscontri nei rapporti personali, nei rapporti di rispetto, di stima, di fiducia e di amicizia. Laddove non esistono tali relazioni non può esistere neppure un dialogo proficuo che è sempre un dialogo della vita. L’ecumenismo non si fa alla scrivania. Dialogo è vita. Dialogo è parte integrante della vita della Chiesa. [..] una solida rete di rapporti umani con cristiani che, sono sicuro, potrà resistere anche a eventi meno favorevoli e sono una base sicura per ulteriori passi in avanti. Questa è la vera novità ecumenica

Dietro questa concezione un pochino da cocktail party, riposa il concetto che il dialogo serva a conoscere meglio e stimare non soltanto le persone, ma anche le fedi, accettandole per come sono, e rinunziando al proselitismo nei confronti dei loro affiliati; gesto, quest'ultimo, che sarebbe quanto mai screanzato, quasi come sottrarre all'altro ospite il cappotto lasciato al vestiario del party. Lo slogan che guida questo tipo di dialogo è pur sempre quello di guardare ciò che ci unisce, non ciò che divide, secondo la formula fortunata coniata da Papa Giovanni XXIII. I'm good, you're good, everybody's good!

Ma questa ipostatizzazione del dialogo eleva al rango di fine quanto dovrebb'essere soltanto un mezzo, giacché il fine è diverso, è quello iscritto nel Vangelo: ut unum sint. Non: ut dialogent. Ed essere uniti implica la necessità di superare le attuali divergenze, non fingere ipocritamente che le divergenze non esistano o siano senza importanza, restando tutti come si è.

Ratzinger ha precisamente questa visione ben più concreta e sa lucidamente quel che qualsiasi mediatore, qualsiasi avvocato, qualsiasi negoziatore conosce per istinto; ossia che la formula giovannea è, absit iniuria, una fesseria, se il dialogo deve servire a qualcosa. Per cercare un accordo, per comprendersi meglio, per dirimere le controversie, si lascia completamente da parte quello che ci unisce: sui punti già condivisi, a che pro perdere tempo? Sarebbe roba da teatro dell'assurdo: nella Cantatrice Calva di Ionescu, un uomo e una donna sul treno, tra frasi fatte e convenevoli, scoprono di abitare nella stessa città, di avere lo stesso numero di figli, di essersi sposati lo stesso anno, di avere mille cose in comune. "Quelle coïncidence!", e l'amabile conversazione prosegue di frase fatta in luogo comune. Scopriranno alla fine di essere marito e moglie...

Si deve guardare, dunque, ciò che ci divide, non quanto ci unisce; ci si concentri sugli aspetti problematici e disputati: son quelli che si devono studiare e approfondire e, per farlo, occorre che ciascuno preliminarmente sia molto netto nel definire la propria posizione. La chiarezza su se stessi e sui propri obbiettivi è lo strumento chiave di ogni proficua interrelazione.

Il Papa lo sa, e lo sta mettendo in atto con risultati spettacolari: pensiamo agli anglocattolici e agli ortodossi. Ma perfino con i musulmani ha ottenuto esiti che parevano insperati nell'era dei baci al Corano: questo perché la chiarezza su di sé implica anche porsi obbiettivi magari limitati, ma ragionevoli e, quindi, condivisibili dagli altri.
Enrico

47 commenti:

  1. Ottima notizia commentata con un ottimo post...dunque un grande grazie al Papa e complimeti ad Enrico!

    RispondiElimina
  2. ...superato solo la soglia dell'età?

    RispondiElimina
  3. Ottime queste riflessioni che andrebbero dispiegate verso per verso per non perdere l'opportunità di incamminarci davvero in quella svolta (se così la si vuole definire) che il Concilio auspicò nei RAPPORTI con gli altri e le altre fedi....

    Mi permetto di considerare alcuni aspetti:
    la Lettera del Papa ai Vescovi spiegò chiaramente la vera e primaria preoccupazione della Chiesa in questo suo tempo: la fuga da Dio da parte degli uomini! in questo scenario, abbiamo per esempio i cristiani che si stanno costruendo una fede fai da te con la chiara e denunciata APOSTASIA e abbiamo, come conseguenza la SFIDUCIA dei non cristiani i quali colgono, nella nostra apostasia, elementi di giustificazione per allontanarsi maggiormente da Dio...
    Ma abbiamo anche una diramazione da parte di sette e componenti delle altre fedi che sono ovviamente una sfida per la nostra apostasia, un segno evidente che ci dice che l'uomo comunque sia NON ha smesso di cercare Dio...

    Kasper, come altri dalle sue stesse idee, hanno usato l'Ecumenismo nel modo sbagliato... puntando esclusivamente su quello che ci univa (il rispetto?? ), il volemose bene.... ci si è perduti nel marasma delle OPINIONI PERSONALI circa l'interpretazione della Scrittura e di ciò che Dio CHIEDE veramente!
    Infatti, in tutto questo tempo kasperiano, quali frutti abbiamo?
    Che i cattolici hanno perduto la fede e gli acattolici sono rimasti convinti che la loro religione è quella giusta... e tuttalpiù si sono avvicinati AD UNA IMMAGINE del Cristo falsata dalla sua vera identità, in quanto E' PERSONA, vivente nella Chiesa Cattolica!
    Tale PERSONA VIVENTE del Cristo viene abilmente RIFIUTATA, ma soprattutto viene resa come NON indispensabile dall'opera stessa di Kasper....

    Leggevo, non ricordo dove, nè chi lo ha detto....ma di qualche giorno fa, di come un prelato sottolineasse LA MANCANTA CULTURA MARIANA NELL'ECUMENISMO.... a parte un Documento fatto con gli Anglicani, con il resto del mondo Ecumenico Maria è stata letteralmente ALLONTANATA PER NON OFFENDERE I PROTESTANTI.... *DONT_KNOW*
    e se non erro anche il successore di Kasper ne rimarcava l'esigenza, in una intervista pubblicata qui dalla Redazione....
    Kasper si è sempre RIFIUTATO di focalizzare per esempio una chiara lettura del ruolo di Maria nella Chiesa... ergo non aggiungo altro a questo scenario!

    Abbiamo assistito per anni ad un FALSO ECUMENISMO che, francamente, non mi attendo ora una svolta repentina...
    sarebbe auspicabile, ma i successori evitano di far notare gli sbagli dei propri predecessori, inoltre continueranno ad influire ancora per molto tempo da "dietro le quinte" dopo aver ramificato per bene ogni strada da percorrere....

    Credo che l'aspetto positivo dell'attuale Ecumenismo è quello di essere riusciti, almeno in parte, a prendere una sorta di "guida" rispetto agli anni passati dove i cattolici erano le pecore e i protestanti la Chiesa che dirigeva i giochi...
    le parti sembrano ora essersi invertite e su questo occorrerà usare molto bene questa opportunità impegnandosi veramente in una CARITA' NELLA VERITA' che non temi qualche porta sbattuta in faccia a cominciare da una chiarissima e netta denuncia circa le ordinazioni alle donne, ergo NON ci si siede al tavolo delle Commissioni ecumeniche con donne vescovo!!!  così come una chiara denuncia alla questione omosessuale all'interno delle gerarchie protestanti deve portare i cattolici a diffidare QUESTE PERSONE di poter essere un aiuto o un sostegno al dialogo ecumenico....

    Per il resto mi pare che lo scenario ben descritto da don Alfredo in questo articolo:
    Chi [...]

    RispondiElimina
  4. E adesso avanti con gli ordinariati per le comunità tradizionali anglicane! Mi par di ricordare che il negoziato con la TAC sia passato sopra la testa di Kasper proprio per evitare bastoni tra le ruote.

    RispondiElimina
  5. ESATTO!!!! :-D
    se ben rammentiamo Benedetto XVI ha fatto tre passi importanti in qualità di Pontefice, lasciando a bocca aperta Kasper ed altri:
    1) la revoca della scomunica ai vescovi di mons. Lefebvre (Kasper disse di non averne saputo nulla prima!);
    2) la risoluzione alla questione anglicana (Kasper anche in questo caso, non ne sapeva nulla della decisione del Papa);
    3) il Summorum Pontificum nonstante mesi prima un'accorata lettera dei vescovi francesi, lo supplicava di non farlo...

    RispondiElimina
  6. Poverino, ma allora se il Papa deve fare il suo lavoro perchè viene pagato? ;)

    RispondiElimina
  7. Forse Kasper è stato allontanato dalla natia germania per privarla di un superprogressista di peso, e premiare uno della banda con un consiglio che rappresenta per molti cattolici tedeschi l'unico principio del Vangelo ancora valido oggi: il dialogo con gli ebrei e con i protestanti!

    RispondiElimina
  8. Articolo molto unilaterale. Sicuramente il dialogo ecumenico tradizionale va ripensato, ma non nel senso di una sua interruzione (il dialogo teologico deve proseguire, nell'approfondimento condiviso della verità, ai fini dell'unità dottrinale). bensì di un suo arricchimento con gesti e parole di vicinanza amorosa. E' quello che è accaduto, davvero in modo senza precedenti (ma non sarebbe accaduto senza i "precedenti" di Paolo VI e Giovanni Paolo II), con gli ortodossi.
    Il dialogo con le comunità protestanti e con gli anglicani è oggi più difficile perché esse stesse sono fortemente divise e polarizzate, in particolare sull'etica, senza contare il calo progressivo delle tradizionali chiese (cd.) della Riforma a favore, specie in America e nel Sud del mondo, delle comunità pentecostali, evangelicali ecc. Tutto da rivedere, insomma, probabilmente in modi creativi e non usuali. Ma difficilmente mons. Koch distoglierà l'attenzione da Occidente. Non è certo quello che il Papa desidera.

    RispondiElimina
  9.  Ma difficilmente mons. Koch distoglierà l'attenzione da Occidente. Non è certo quello che il Papa desidera.

    **********************

    caro ospite, se seguiamo attentamente sia Ratzinger (da cardinale) quanto oggi Benedetto XVI, seppur non l'ha mai detto letteralmente, è facilmente intuibile dai suoi discorsi come il dialogo ecumenico con gli Ortodossi lo veda quale UNA SUA MANSIONE PERSONALE... ;)  La Provvidenza ha voluto far conoscere le due punte in tempi non sospetti, facendoli conoscere ed apprezzare reciprocamente, l'uno diventò Pontefice, l'altro è succeduto al Patriarcato di Mosca... entrambi sanno perfettamente come procedere... idem il rapporto con Bartolomeo I il quale sostiene che con Giovanni Paolo II ci fu il riavvicinamento tra fratelli....e che con Benedetto XVI si sarebbe ora proceduto sulle questioni teologiche e dottrinali a cominciare, spiegò Bartolomeo I, dalla Riforma liturgica e dal ritorno della Messa antica che lo stesso Patriarca di Costantinopoli auspicava!
    Mons. Koch NON deve infatti distogliere l'attenzione da Occidente, al contrario, deve cercare di riparare i danni che sono stati fatti, gli errori fatti, un ecumnismo piegato su se stesso che nessuno ammetterà mai pubblicamente, ma ce lo sanno perfettamente!
    E' proprio questo che il Papa desidera ed auspica, le nuove nomine servono anche a questo, e a portate una ventata nuova e nuovo ottimismo...
    Il Papa dal canto suo, fin dal 2005 si è fatto carico di perseguire PERSONALMENTE i lavori con il mondo ecumenico ortodosso...
    riguardo al mondo ecumenico Protestante egli stesso ha testimoniato la differente opportunità dialogativa fra i protestanti più vicini a noi (leggasi gli Anglicani della tradizione) dai protestanti di altra matrice modernista e liberale che ha bloccato di fatto le iniziative e le intenzioni del Pontefice a causa del loro persistere sulle ordinazioni alle donne....e sulla questione omosessuale....in questo caso sembra proprio che il Papa invece, abbia fatto allentare un certo rapporto ecumenico che ignorava questi atti drammatici...

    RispondiElimina
  10. Apprezzo la sua visione di un Benedetto XVI che assume _personalmente_ l'onere dei rapporti col mondo ortodosso, come si addice a colui che ha su di sé l'onere della comunione ecclesiale da mantenere e/o da ristabilire (o meglio, da riportare alla pienezza).
    Riguardo al mondo protestante, bisogna distinguere, io credo, tra le differenze dottrinali tradizionali (su cui non si può certo parlare di un accordo raggiunto, ma sono stati fatti molti passi significativi, sia con gli anglicani sia, per esempio, con i luterani: in questo senso il dialogo teologico - serrato, senza sconti e falsi irenismi, ma con acribia e intelligenza - deve proseguire) e le differenze in campo etico emerse prevalentemente negli ultimissimi decenni. Queste differenze, di grande importanza pratica oltre che dottrinale, dividono le chiese e le comunità _al loro interno_ prima ancora che _l'una dall'altra_, e richiedono necessariamente un altro tipo di approccio. Penso che alla Chiesa cattolica sia dato proprio di essere in ciò "madre e maestra" di cattolicità anche rispetto alle altre confessioni.

    RispondiElimina
  11. è un buon articolo. Bravo, Enrico

    RispondiElimina
  12. aspetto con ansia il giorno2 luglio 2010 alle ore 12:21

    In cui si dirà esplicitamente, dai dicasteri Vaticani che, le altre religioni, nessuna esclusa, neppure le altre confessioni cristiane ("denominazioni", le chiamano i protestanti), anzi, in base al principio che la moneta falsa che fa più danni è quella che più somiglia alla vera, esse, le altre "forme" di Cristianesimo sono: degli OGGETTIVI OSTACOLI ALLA SALVEZZA ETERNA. E che qualsiasi "dialogo" e, a tanto più, evento che prescinda dal ricordare ciò, in specie le cerimonie interconfessionali è, de facto, un peccato a tutti gli effetti contro il PRIMO Comandamento (" Non avrai altro Dio fuorché") e contro il QUINTO Comandamento ("Non ammazzare", che vuol dire anche NON confermare nell'errore"). Tremo al pensiero di quando gli ecumenisti si dovranno presentare al giudizio di Dio. Se Dio avesse bisogno di testimoni d'accusa, ne troverà tanti, fra i non cattolici che in vita sono stati in contatto con loro. Se si sono dannati, saranno la a dire, "Signori ecumenisti, è per colpa vostra. Conoscevate la Verità e non c'è l' avete annunciata". Se si sono salvati diranno:"Non bastavano gli ostacoli della nostra falsa fede. NE avete aggiunto altri voi, con il vostro "dialogo".

    RispondiElimina
  13. aspetto con ansia il giorno2 luglio 2010 alle ore 12:21

    In cui si dirà esplicitamente, dai dicasteri Vaticani che, le altre religioni, nessuna esclusa, neppure le altre confessioni cristiane ("denominazioni", le chiamano i protestanti), anzi, in base al principio che la moneta falsa che fa più danni è quella che più somiglia alla vera, esse, le altre "forme" di Cristianesimo sono: degli OGGETTIVI OSTACOLI ALLA SALVEZZA ETERNA. E che qualsiasi "dialogo" e, a tanto più, evento che prescinda dal ricordare ciò, in specie le cerimonie interconfessionali è, de facto, un peccato a tutti gli effetti contro il PRIMO Comandamento (" Non avrai altro Dio fuorché") e contro il QUINTO Comandamento ("Non ammazzare", che vuol dire anche NON confermare nell'errore"). Tremo al pensiero di quando gli ecumenisti si dovranno presentare al giudizio di Dio. Se Dio avesse bisogno di testimoni d'accusa, ne troverà tanti, fra i non cattolici che in vita sono stati in contatto con loro. Se si sono dannati, saranno la a dire, "Signori ecumenisti, è per colpa vostra. Conoscevate la Verità e non c'è l' avete annunciata". Se si sono salvati diranno:"Non bastavano gli ostacoli della nostra falsa fede. NE avete aggiunto altri voi, con il vostro "dialogo".

    RispondiElimina
  14. aspetto con ansia il giorno2 luglio 2010 alle ore 12:21

    In cui si dirà esplicitamente, dai dicasteri Vaticani che, le altre religioni, nessuna esclusa, neppure le altre confessioni cristiane ("denominazioni", le chiamano i protestanti), anzi, in base al principio che la moneta falsa che fa più danni è quella che più somiglia alla vera, esse, le altre "forme" di Cristianesimo sono: degli OGGETTIVI OSTACOLI ALLA SALVEZZA ETERNA. E che qualsiasi "dialogo" e, a tanto più, evento che prescinda dal ricordare ciò, in specie le cerimonie interconfessionali è, de facto, un peccato a tutti gli effetti contro il PRIMO Comandamento (" Non avrai altro Dio fuorché") e contro il QUINTO Comandamento ("Non ammazzare", che vuol dire anche NON confermare nell'errore"). Tremo al pensiero di quando gli ecumenisti si dovranno presentare al giudizio di Dio. Se Dio avesse bisogno di testimoni d'accusa, ne troverà tanti, fra i non cattolici che in vita sono stati in contatto con loro. Se si sono dannati, saranno la a dire, "Signori ecumenisti, è per colpa vostra. Conoscevate la Verità e non c'è l' avete annunciata". Se si sono salvati diranno:"Non bastavano gli ostacoli della nostra falsa fede. NE avete aggiunto altri voi, con il vostro "dialogo".

    RispondiElimina
  15. Quoto e sottoscrivo il soggetto "ansioso".

    RispondiElimina
  16. ma siamo tanto sicuri che in Dio siano presenti queste raffinate constatazioni su "nulla salus extra...", sull'errore altrui, sulla distinzione fra sacro e non sacro...Io divento sempre molto triste quando sento parlare della Verità posseduta ... ho sempre pensato (e lo racconto ai ragazzi) alla Verità conosciuta per mezzo di Cristo e in Cristo.
    Quando poi sento parlare di "oggettivi ostacoli alla savezza eterna" (addirittura in maiuscolo) affermati da qualcuno (uomo) mi viene subito in mente che devo andare a fare l'esame del psa per la prostata perchè mi sembra una questione più importante.
    Sottoscrivo anch'io : MAVALA'

    RispondiElimina
  17. <span>ma siamo tanto sicuri che in Dio siano presenti queste raffinate constatazioni su "nulla salus extra...", sull'errore altrui, sulla distinzione fra sacro e non sacro...Io divento sempre molto triste quando sento parlare della Verità posseduta ... ho sempre pensato (e lo racconto ai ragazzi) alla Verità conosciuta per mezzo di Cristo e in Cristo. 
    Quando poi sento parlare di "oggettivi ostacoli alla savezza eterna" (addirittura in maiuscolo) affermati da qualcuno (uomo) mi viene subito in mente che devo andare a fare l'esame del psa per la prostata perchè mi sembra una questione più importante. 
    Sottoscrivo anch'io : MAVALA' .. per l'ansia va bene qualche goccia di Xanax</span>

    RispondiElimina
  18. <pre>Es war eine Ratt' im Kellernest,
    Lebte nur von Fett und Butter,
    Hatt' sich ein Ränzlein angemäst't,
    Als wie der Doctor Luther.
    Die Köchin hatt' ihr Gift gestellt;
    Da ward's so eng' ihr in der Welt,
    Als hätt' sie Lieb im Leibe.

    Sie fuhr herum, sie fuhr heraus
    Und soff aus allen Pfützen,
    Zernagt', zerkratzt' das ganze Haus,
    Wollt' nichts ihr Wüten nützen;
    Sie tät gar manchen Ängstesprung,
    Bald hatt' das arme Tier genung
    Als hätt' sie Lieb im Leibe.

    Sie kam vor Angst am hellen Tag
    Der Küche zugelaufen,
    Fiel an den Herd und zuckt' und lag,
    Und tät erbärmlich schnaufen.
    Da lachte die Vergift'rin noch:
    Ha! sie pfeift auf dem letzten Loch,
    Als hätt' sie Lieb im Leibe.</pre>

    RispondiElimina
  19. Per chi non legge la lingua di Goethe:

    C'era in cantina un sorcio,
    viveva solo di lardo e burro,
    si era fatto una pancetta
    che sembrava il dottor Lutero.
    La cuoca gli servì del veleno,
    ed ecco che gli mancò l'aria,
    come se avesse l'amore in corpo.

    Correva avanti e indietro,
    beveva in ogni pozza,
    rosicchiava e graffiava tutta la casa,
    ma tanta furia non giovava a nulla;
    si mise anche a fare terribili balzi,
    ma presto, povera bestiola, non ne poté più,
    come se avesse l'amore in corpo.

    E in preda all'angoscia si mise a girare
    per la cucina in pieno giiorno,
    cadde davanti al focolare, rantolò e giacque,
    soffiando penosamente.
    Allora rise l'avvelenatrice:
    Ha! Ha finito di suonare il piffero
    come se avesse l'amore in corpo.

    RispondiElimina
  20. aò ssè pò ddì
    giusto ppè diritto d'opinione
    che lle allusioni
    ar beato Giovanni XXIII
    nun sò artro che:
    "le conformistiche reazionarie opinioni di un tradizionalista"...???

    senza offesa
    ppè carità

    RispondiElimina
  21. studia la Veritatis splendor e la Dominus Jesus. Se sei un insegnante di religione o un catechista astieniti dall'esserlo prima di aver studiato a fondo questi due documenti. Faranno del bene alla tua anima

    RispondiElimina
  22. beato Giovanni XXIII 

    beatificato il 3 Settembre 2000 da Giovanni Paolo II

    penzo che gliè corretto anteporre
    al nome "beato" ove beatificato"
    e "santo" ove santificato".......

    giusto ppè arridimostra
    er rispetto ppè la Chiesa
    e ppè gli stessi.......

    RispondiElimina
  23. lette e apprezzate ma rimango della mia opinione: la Verità è una luca verso dobbiamo camminare con umiltà e non qualcosa che possediamo...

    RispondiElimina
  24. W la sincerità! Per te i pronunciamenti del magistero sono un optional. Più relativista di così non puoi essere

    RispondiElimina

  25. visto che mmè ce arritrovo

    "baci al Corano"

    gliè nà perniciosa illazione
    mai confermata!

    na leggenda metropolitana ddè internet
    un poco in voga tra li tradizionalisti
    (e molto più tra lli artri fori dall'ovile)

    RispondiElimina
  26. intanto dovresti imparare il romanesco quello vero... poi, dovresti guardare qui la "leggenda metropolitana"

    RispondiElimina
  27. opinione eretica la sua
    la Verità è Cristo che è pienamente posseduto e predicato dalla Sua Chiesa.

    RispondiElimina
  28. certamente ma dalla Chiesa ma non dai singoli uomini che ne fanno parte poichè tutti sono in cammino altrimenti sarebbe davvero eretico che chi possiede la Verità nei secoli commetta tanti errori e peccati: e sempre quei singoli uomini sono coloro che dialogano anche quando "rappresentano" la Chiesa e umilmente cercano di contemplare la Verità. Il concetto di "possedere la Verità" è stato (ed è) un fondamento alquanto pericoloso per i cristiani (per lo meno per coloro che non si strappano le vesti se nessuno CERTIFICA loro che stanno dalla parte unicamente giusta e che amano Cristo semplicemente per quello che Cristo E' e per quello che ha DETTO e FATTO prima e dopo la Croce)...tale fondamente ha generato tanto dolore nei secoli ribaltando spesso le parole "subirete per causa mia" in "farete subire per causa mia"...

    RispondiElimina
  29. gesto semplice  e importante di un grande uomo...

    RispondiElimina
  30. L'assenza di cultura mariana nell'ecumenismo è una riflessione del Card. Ouellet, nuovo Prefetto della Congregazione dei Vescovi. ;-)

    RispondiElimina
  31. L'assenza di cultura mariana nell'ecumenismo è una riflessione del Card. Ouellet, nuovo Prefetto della Congregazione dei Vescovi. ;-)

    RispondiElimina
  32. La grandezza non conta. Solo la santità conta e su quella ci sono organismi appositi che giudicheranno. Sull'importanza si giudica dalle conseguenze: dopo Giovanni Paolo II per la prima volta ci sono meno cattolici che musulmani nel mondo.

    RispondiElimina
  33. a foto nun basta
    metta er link der sito
    dà dò è stata pijata

    RispondiElimina
  34. si vada a fare un giro in barca, Tripparolo. Non può negare l'evidenza!

    RispondiElimina
  35. I tanto stimmatizzati baci al Corano, compiuti da un Venerabile Papa, insieme a nette prese di posizione anti-guerrafondaie, hanno raggiunto risultati altrettanto straordinari di quelle del nostro amato Papa Benedetto, che solo una cattiva coscienza possono nascondere.
    Ma si sa...
    L' autoreferenzialità, non contemplando l' "altro" da sè stesso, se ne infischia bellamente delle decine di milioni di cristiani nei paesi islamici.
    Il Venerabile Giovanni Paolo II, invece, ci aveva pensato.

    RispondiElimina
  36. Già considerare i musulmani come blocco unico mentre invece frazionare i cristiani è un errore metodico grossolano.
    Dare la colpa di un fantomatico sorpasso(fantomatico perchè i musulmani sono divisibili in varie confessioni) ad una persona è assurdo...

    RispondiElimina
  37. Mi son chiesto cosa penso dei papi del secolo scorso....  Vedo Pio XII come un gigante che più che parlare ha agito, Paolo VI il grande assente, G.P.II l'ispiratore delle chitarrate giovanili.... Menomale che l'attuale ha iniziato, "piccu piccu", a raddrizzare la baracca.

    RispondiElimina
  38. Infatti il Venerabile Giovanni Paolo II li aveva scandalizzati i cristiani: dal momento che per la cultura araba baciare il Corano o un altro libro di scritture significa riconoscerne la sacralità.

    RispondiElimina
  39. Redazione di Messainlatino.it2 luglio 2010 alle ore 22:15

    Sul fatto che i musulmani siano divisi in varie confessioni non possiamo che concordare, anzi a volte danno l'impressione che siano più lontani tra di loro che da noi ( vedete le continue guerre tra musulmani in oriente...).
    Quando Cristo arriverà anche a loro speriamo che la smettano.

    Sebastiano P.

    RispondiElimina
  40. Redazione di Messainlatino.it2 luglio 2010 alle ore 22:17

    Pio XII non solo ha agito ma lo ha fatto da solo, è famosa la sua decisione di esercitare direttamente la funzione di segretario di Stato.

    RispondiElimina
  41. Evidentemente lei non conosce nessun cristiano Arabo(oppure cristiano in terra islamica) e cosa questi stessi pensano di Giovanni Paolo II.

    RispondiElimina
  42. Può anche essere vero che siano divisi (anche se c'è da notare che attualmente i principali finanziatori del terrorismo sunnita sono gli sciiti, che dovrebbero essere la loro bestia nera, quindi forse son meno divisi di noi e qualcuno dovrebbe farsi un ripassino sull'argomento), ma il dato statistico è comunque significativo: PRIMA di Giovanni Paolo II il SOLI cattolici erano PIU' di TUTTI I MUSULMANI; DOPO Giovanni Paolo II MENO. Signori, questi sono dati numerici verificabili, non pie opinioni.

    RispondiElimina
  43. Visti gli ultimi titolari della Segreteria di Stato, forse quello di PIO XII potrebbe essere un esempio da imitare in tal senso.

    RispondiElimina
  44. Tripparò, clicca un po' a foto. Er link der sito te sarta fori come per maggia!

    RispondiElimina
  45. Cristo a un musulmano può arrivare in un modo solo: nell'aldilà.

    RispondiElimina