di Paolo Rodari
Il giorno dopo è duro. La notizia che Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca, è indagato con l’accusa di complicità indiretta in violenze contro bambini, ha messo in tremendo imbarazzo l’episcopato. In Germania è stato proprio monsignor Zollitsch, insieme a Reinhard Marx, vescovo di Monaco e Frisinga, a essersi battuto in queste settimane per stanare ogni presunto “insabbiatore” di casi di pedofilia. “E cosa ha ottenuto?”, si domanda oggi un monsignore della curia romana, che interpreta la tendenza critica con le posizioni di radicale repulisti nel clero. “Zollitsch è anche lui caduto nel tritacarne mediatico ed è accusato delle stesse colpe che ha dichiarato di voler combattere”.
Che succede, dunque? La linea della tolleranza zero non paga? E poi: non è questa linea una novità importante introdotta da Benedetto XVI di fronte all’incalzare della campagna sui peccati carnali del clero contro i minori? Risponde il monsignore: “Il Papa più volte ha chiesto di combattere la ‘sporcizia’ nella chiesa. A cosa pensava? Principalmente al carrierismo che mina la vocazione sacerdotale oggi. Da qui discendono altri tradimenti, abusi sessuali su minori compresi. Per combattere questo cancro il Papa richiama alla penitenza e alla preghiera. Certo, c’è anche l’aspetto della maggiore trasparenza verso il mondo. Ma non è la spinta principale. Il rinnovamento viene piuttosto da un ritorno all’essenzialità: silenzio, preghiera, mortificazione, castità. Sbagliano quei vescovi che mettono la trasparenza al primo posto. E’ una posizione che non porta frutto. Le vicende tedesche lo dicono. Non entro nel merito delle accuse rivolte a Zollitsch. Dico però che la trasparenza totale, la linea della tolleranza zero che lui ha promosso con forza in queste settimane in Germania, non intepreta al meglio il pensiero del Papa”.
Lo scorso marzo questo aveva detto Zollitsch al settimanale Focus, pochi giorni dopo un’udienza privata avuta col Papa: “La chiesa tedesca ha per anni nascosto abusi”, ma “noi siamo interessati a portare i responsabili davanti al giudice”. Il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn ha recentemente chiesto a Roma un taglio netto con le coperture del passato individuando nel decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano il capro espiatorio. E’ questo che vuole il Papa? Molto sarà chiarito quando la lettera che Ratzinger ha scritto a Schönborn a riguardo delle critiche a Sodano verrà resa nota. Anche perché la risposta è complessa. Dice il vaticanista Luigi Accattoli: “La posizione del Papa unisce insieme il richiamo a preghiera e penitenza e la necessità di più trasparenza. Il Papa chiede una ‘sanatio’ in profondità della chiesa ma insieme che questa ‘sanatio’ sia in qualche modo visibile da subito, per salvaguardare nell’immediato la credibilità del clero. Ma le due cose non vanno disgiunte. Né si può privilegiare un aspetto sull’altro”.
“Zollitsch ha assunto nei confronti dello scandalo-pedofilia una linea politica: trasparenza e pulizia per accontentare i media” dice un monsignore tedesco che lavora a Roma. “Ma in realtà è molto debole. E lo si è visto nella vicenda che ha portato alle dimissioni il vescovo di Augusta, Walter Mixa”. Le dimissioni sono state chieste qualche settimana fa esplicitamente da Zollitsch e Marx per accuse oggi non dimostrate. L’idea, a detta di Zollitsch, è che con le dimissioni di Mixa la chiesa tedesca avrebbe avuto un “nuovo inizio”. Si domanda il monsignore tedesco: “Ma il nuovo inizio non viene da preghiera e penitenza? Perché da certi vescovi non si sentono mai citare la parole del Papa ma solo quelle che la stampa vuole sentire?”.
Oggi l’asse principale che governa i vescovi tedeschi va da Friburgo a Monaco. Da Zollitsch a Marx, appunto. Zollitsch è stato voluto alla guida dell’episcopato da Karl Lehmann, vescovo di Magonza. Ed è sulla sua linea. Per capire quale sia questa linea basta una fotografia. Uscì nel 2005 sul numero 49 di “Villa Nazareth”, il bollettino dell’istituzione per studenti universitari fondata a Roma negli anni Quaranta dal diplomatico vaticano Domenico Tardini. A pochi gioni dall’apertura del conclave, Lehmann viene immortalato in una foto di gruppo con altri cardinali ospiti nella residenza romana del cardinale Achille Silvestrini all’interno di Villa Nazareth. Oltre al padrone di casa ci sono Cormac Murphy O’Connor, Godfried Danneels, Carlo Maria Martini, Walter Kasper, Audrys J. Backis, Jean-Louis Tauran. La didascalia della foto dice: “Una visita gradita di amici”. La foto viene fatta pubblicare su diversi quotidiani, si disse con uno scopo preciso: indirizzare la scelta del successore di Giovanni Paolo II. Gli interessati non confermarono mai, ma c’è chi scrisse che i cardinali vollero concordare un’azione di sbarramento all’elezione di Ratzinger e di lancio di un candidato alternativo, forse Martini.
Fu appena eletto alla guida dei vescovi tedeschi che Zollitsch rilasciò dichiarazioni in sintonia con la linea di Lehmann. Allo Spiegel si disse disponibile a discutere il celibato dei preti e al riconoscimento delle coppie omosessuali, e criticò la Cdu di Angela Merkel per il suo essere troppo “neoliberista”. L’intervista fu un segnale chiaro: dopo Lehmann sarebbe stato Zollitsch la guida delle istanze progressiste.
Oggi la conferenza episcopale tedesca è ancora una delle più ricche del mondo. Dalle diocesi traghetta i capitali frutto di donazioni verso Roma. La chiesa è, con circa 26 milioni di cattolici, la piú grande organizzazione non statale in Germania. Eppure la partecipazione dei fedeli ai sacramenti è in diminuizione. Negli ultimi dieci anni il numero di cattolici praticanti è sceso dell’8 per cento. Secondo recenti sondaggi la gran parte dei cattolici si aspetta dal Papa riforme che sostanzialmente si allineano con le aspettative dei movimenti più liberal: sì al matrimonio per i preti, all’elezione dei vescovi da parte del popolo, al sacerdozio femminile.
Le cronache dicono che una buona fetta di vescovi tedeschi non è lontana dal ritenere queste richieste condivisibili. Tranne una piccola minoranza. Questa è formata da vescovi giovani, portati all’episcopato da Ratzinger. Secondo quanto apprende il Foglio, nei giorni scorsi questa minoranza si è trovata per un summit segreto a Würzburg. A convocarlo il benedettino Gregor Maria Hanke, vescovo di Eichstätt. Con lui c’erano Franz-Peter Tebartz-van Elst (Limburg), Franz-Josef Overbeck (Essen), Karl-Heinz Wiesemann (Spira) e Stephan Ackermann (Treviri).A Würzburg hanno discusso della situazione della chiesa concordando sulla necessità di mettersi in gioco consapevoli che tra un decennio potrebbe finire l’era Lehmann- Zollitsch e aprirsene una nuova, la loro.
Da Il Foglio 4.6.2010, via blog di Rodari
Il giorno dopo è duro. La notizia che Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca, è indagato con l’accusa di complicità indiretta in violenze contro bambini, ha messo in tremendo imbarazzo l’episcopato. In Germania è stato proprio monsignor Zollitsch, insieme a Reinhard Marx, vescovo di Monaco e Frisinga, a essersi battuto in queste settimane per stanare ogni presunto “insabbiatore” di casi di pedofilia. “E cosa ha ottenuto?”, si domanda oggi un monsignore della curia romana, che interpreta la tendenza critica con le posizioni di radicale repulisti nel clero. “Zollitsch è anche lui caduto nel tritacarne mediatico ed è accusato delle stesse colpe che ha dichiarato di voler combattere”.
Che succede, dunque? La linea della tolleranza zero non paga? E poi: non è questa linea una novità importante introdotta da Benedetto XVI di fronte all’incalzare della campagna sui peccati carnali del clero contro i minori? Risponde il monsignore: “Il Papa più volte ha chiesto di combattere la ‘sporcizia’ nella chiesa. A cosa pensava? Principalmente al carrierismo che mina la vocazione sacerdotale oggi. Da qui discendono altri tradimenti, abusi sessuali su minori compresi. Per combattere questo cancro il Papa richiama alla penitenza e alla preghiera. Certo, c’è anche l’aspetto della maggiore trasparenza verso il mondo. Ma non è la spinta principale. Il rinnovamento viene piuttosto da un ritorno all’essenzialità: silenzio, preghiera, mortificazione, castità. Sbagliano quei vescovi che mettono la trasparenza al primo posto. E’ una posizione che non porta frutto. Le vicende tedesche lo dicono. Non entro nel merito delle accuse rivolte a Zollitsch. Dico però che la trasparenza totale, la linea della tolleranza zero che lui ha promosso con forza in queste settimane in Germania, non intepreta al meglio il pensiero del Papa”.
Lo scorso marzo questo aveva detto Zollitsch al settimanale Focus, pochi giorni dopo un’udienza privata avuta col Papa: “La chiesa tedesca ha per anni nascosto abusi”, ma “noi siamo interessati a portare i responsabili davanti al giudice”. Il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn ha recentemente chiesto a Roma un taglio netto con le coperture del passato individuando nel decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano il capro espiatorio. E’ questo che vuole il Papa? Molto sarà chiarito quando la lettera che Ratzinger ha scritto a Schönborn a riguardo delle critiche a Sodano verrà resa nota. Anche perché la risposta è complessa. Dice il vaticanista Luigi Accattoli: “La posizione del Papa unisce insieme il richiamo a preghiera e penitenza e la necessità di più trasparenza. Il Papa chiede una ‘sanatio’ in profondità della chiesa ma insieme che questa ‘sanatio’ sia in qualche modo visibile da subito, per salvaguardare nell’immediato la credibilità del clero. Ma le due cose non vanno disgiunte. Né si può privilegiare un aspetto sull’altro”.
“Zollitsch ha assunto nei confronti dello scandalo-pedofilia una linea politica: trasparenza e pulizia per accontentare i media” dice un monsignore tedesco che lavora a Roma. “Ma in realtà è molto debole. E lo si è visto nella vicenda che ha portato alle dimissioni il vescovo di Augusta, Walter Mixa”. Le dimissioni sono state chieste qualche settimana fa esplicitamente da Zollitsch e Marx per accuse oggi non dimostrate. L’idea, a detta di Zollitsch, è che con le dimissioni di Mixa la chiesa tedesca avrebbe avuto un “nuovo inizio”. Si domanda il monsignore tedesco: “Ma il nuovo inizio non viene da preghiera e penitenza? Perché da certi vescovi non si sentono mai citare la parole del Papa ma solo quelle che la stampa vuole sentire?”.
Oggi l’asse principale che governa i vescovi tedeschi va da Friburgo a Monaco. Da Zollitsch a Marx, appunto. Zollitsch è stato voluto alla guida dell’episcopato da Karl Lehmann, vescovo di Magonza. Ed è sulla sua linea. Per capire quale sia questa linea basta una fotografia. Uscì nel 2005 sul numero 49 di “Villa Nazareth”, il bollettino dell’istituzione per studenti universitari fondata a Roma negli anni Quaranta dal diplomatico vaticano Domenico Tardini. A pochi gioni dall’apertura del conclave, Lehmann viene immortalato in una foto di gruppo con altri cardinali ospiti nella residenza romana del cardinale Achille Silvestrini all’interno di Villa Nazareth. Oltre al padrone di casa ci sono Cormac Murphy O’Connor, Godfried Danneels, Carlo Maria Martini, Walter Kasper, Audrys J. Backis, Jean-Louis Tauran. La didascalia della foto dice: “Una visita gradita di amici”. La foto viene fatta pubblicare su diversi quotidiani, si disse con uno scopo preciso: indirizzare la scelta del successore di Giovanni Paolo II. Gli interessati non confermarono mai, ma c’è chi scrisse che i cardinali vollero concordare un’azione di sbarramento all’elezione di Ratzinger e di lancio di un candidato alternativo, forse Martini.
Fu appena eletto alla guida dei vescovi tedeschi che Zollitsch rilasciò dichiarazioni in sintonia con la linea di Lehmann. Allo Spiegel si disse disponibile a discutere il celibato dei preti e al riconoscimento delle coppie omosessuali, e criticò la Cdu di Angela Merkel per il suo essere troppo “neoliberista”. L’intervista fu un segnale chiaro: dopo Lehmann sarebbe stato Zollitsch la guida delle istanze progressiste.
Oggi la conferenza episcopale tedesca è ancora una delle più ricche del mondo. Dalle diocesi traghetta i capitali frutto di donazioni verso Roma. La chiesa è, con circa 26 milioni di cattolici, la piú grande organizzazione non statale in Germania. Eppure la partecipazione dei fedeli ai sacramenti è in diminuizione. Negli ultimi dieci anni il numero di cattolici praticanti è sceso dell’8 per cento. Secondo recenti sondaggi la gran parte dei cattolici si aspetta dal Papa riforme che sostanzialmente si allineano con le aspettative dei movimenti più liberal: sì al matrimonio per i preti, all’elezione dei vescovi da parte del popolo, al sacerdozio femminile.
Le cronache dicono che una buona fetta di vescovi tedeschi non è lontana dal ritenere queste richieste condivisibili. Tranne una piccola minoranza. Questa è formata da vescovi giovani, portati all’episcopato da Ratzinger. Secondo quanto apprende il Foglio, nei giorni scorsi questa minoranza si è trovata per un summit segreto a Würzburg. A convocarlo il benedettino Gregor Maria Hanke, vescovo di Eichstätt. Con lui c’erano Franz-Peter Tebartz-van Elst (Limburg), Franz-Josef Overbeck (Essen), Karl-Heinz Wiesemann (Spira) e Stephan Ackermann (Treviri).A Würzburg hanno discusso della situazione della chiesa concordando sulla necessità di mettersi in gioco consapevoli che tra un decennio potrebbe finire l’era Lehmann- Zollitsch e aprirsene una nuova, la loro.
Da Il Foglio 4.6.2010, via blog di Rodari
<span>chiede una <span>‘sanatio’ in profondità </span>della chiesa ma insieme che questa ‘sanatio’ sia in qualche modo visibile da subito, per salvaguardare nell’immediato la credibilità del clero.</span>
RispondiEliminaSE DAVVERO LA SANATIO è in profondità,
deve cominciare dalla profondità, non dalla cura del sintomo esterno, senza andare alla VERA E PROFONDA CAUSA DELLA MALATTIA,
OVVERO:
- NON SI PUO' CURARE una febbre da tifo o da meningite con la tachipirina, tanto per far vedere che il malato sta bene! FAR VEDERE A CHI ?
- <span>credibilità del clero....</span>
<span>"credibilità" di fronte a chi ? a quale scopo ? solo quello di "salvare la facciata" ?</span>
<span>....chiede una <span>‘sanatio’ in profondità </span>della chiesa ma insieme che questa ‘sanatio’ sia in qualche modo visibile da subito, per salvaguardare nell’immediato la credibilità del clero.
RispondiEliminaSE DAVVERO LA SANATIO è in profondità, IL MEDICO
deve cominciare ad applicare la cura dalla profondità, non dall'eliminazione -precaria e provvisoria- del sintomo esterno, senza risalire alla VERA E PROFONDA CAUSA DELLA MALATTIA,
OVVERO:
- NON SI PUO' CURARE una febbre da tifo o da meningite con la tachipirina, tanto per far vedere che il malato sta bene! FAR VEDERE A CHI ?
- credibilità del clero....
<span>"credibilità" </span>di fronte a chi ?<span> a quale scopo ? solo quello di </span>"salvare la facciata" ?</span>
Bellissimo articolo tremendamente "realistico".
RispondiEliminaGrazie alla Redazione per averlo proposto.
la mia obiezione era per Accattoli, il quale dice poi: "<span>Né si può privilegiare un aspetto sull’altro”.</span>
RispondiEliminaDa parte mia ritengo invece che la cura più efficace sia quella spirituale, <span>da privilegiare: quel nuovo inizio che verrebbe da "<span> preghiera e penitenza" , </span><span>a cui sarebbero </span><span>da aggiungere "umiltà, castità, spiritualità, mortificazione dei sensi ecc.... ": tutti i valori dell'ASCESI CRISTIANA, che la Chiesa docente sembra aver rinnegato e disconosciuto nel suo potere di risanamento continuo dalla radice carnale peccaminosa che infetta l'anima, e che sono quei mezzi di collaborazione con la Grazia Santificante, che i Santi di tutti i tempi hanno usato, nella loro via di santità, rivolta all'Alto, IN SALITA ("CERCATE LE COSE DI LASSU''") e non al basso, al carrierismo e al godimento del mondo terreno....</span></span>
Ma si sa!....il Concilio ha messo in soffitta tutto questo mondo di santità e spiritualità, per volgersi con entusiasmo all'uomo moderno, che aborre la mortificazione della carne (provate a pronunciare questa frase "pre-conciliare" davanti ad un ventenne o trentenne odierno, vedrete che faccia farà!....)
e INFATTI: <span> </span>
<span></span>quali e quanti sacerdoti e prelati sono andati a rileggersi -per edificazione propria o dei fedeli, e a scopo di imitazione- la vita del Santo Curato d'Ars ? o anche di S. <span>Alfonso Maria de' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, considerato patrono dei moralisti ?</span>
:(
<span>la mia obiezione era per Accattoli, il quale dice poi: "<span>Né si può privilegiare un aspetto sull’altro”.</span>
RispondiEliminaDa parte mia ritengo invece che la cura più efficace sia quella spirituale, <span><span>da privilegiare: quel nuovo inizio che verrebbe da "</span><span> preghiera e penitenza" , </span><span></span><span>a cui sarebbero </span><span></span><span>da aggiungere "umiltà, castità, spiritualità, mortificazione dei sensi ecc.... ":</span></span></span>
<span> tutti i valori dell'ASCESI CRISTIANA, <span>che la Chiesa docente sembra aver rinnegato e disconosciuto nel suo potere di risanamento continuo dalla radice carnale peccaminosa che infetta l'anima, e che sono quei mezzi di collaborazione con la Grazia Santificante, che i Santi di tutti i tempi hanno usato, nella loro via di santità, rivolta all'Alto, IN SALITA ("CERCATE LE COSE DI LASSU'', dice S. Paolo), e non al basso, al carrierismo e al godimento del mondo terreno....</span>
Ma si sa!....il Concilio ha messo in soffitta tutto questo mondo di santità e spiritualità, per volgersi con entusiasmo all'uomo moderno, che aborre la mortificazione della carne (provate a pronunciare questa frase "pre-conciliare" davanti ad un ventenne o trentenne odierno, vedrete che faccia farà!....) e questi sono i frutti dell'abbraccio al mondo moderno !
e INFATTI: <span> </span>
<span></span>quali e quanti sacerdoti e prelati sono andati a rileggersi -per edificazione propria o dei fedeli, e a scopo di imitazione- la vita del Santo Curato d'Ars ? o anche di S. <span>Alfonso Maria de' Liguori, vescovo e dottore della Chiesa, considerato patrono dei moralisti ?</span> </span>
:(
ma non basterà neanche la miglior cura,
RispondiEliminaSE IL MALATO, mentre viene curato, viene anche continuamente esposto agli
AGENTI PATOGENI che lo hanno infettato svariati decenni orsono,
che hanno impregnato l'ARIA STESSA CHE RESPIRA ed oggetti e persone e parole che cui esso giorno per giorno si trova a CONTATTO !
L'assurda situazione in cui viviamo è questa:
da un lato il malato viene curato (o ci si prova -gentilmente e con tatto- magari a proporre la cura, senza imporne la somministrazione di farmaci in essa prescritti!....)
e dall'altro lato si permette che gli AGENTI PATOGENI CONTINUINO AD INFETTARLO !
.....e sarebbe improrogabile atto di onestà professionale per i medici quello di approntare e prescrivere una STRATEGIA DI PREVENZIONE DELLA MALATTIA, al fine di evitare questo circolo vizioso che
RICREA IL CONTAGIO (AUTO-INFEZIONE ED AUTOINTOSSICAZIONE)
nel momento stesso in cui ci si illude di star seguendo la terapia risolutiva !
MA: per approdare alla prevenzione, sarebbe necessario RICONOSCERE
DOVE - IL DOVE ATTUALE E STORICO- SI ANNIDA
il nefasto punto d'origine autentico e mai considerato DETERMINANTE PER I FATTI SUSSEGUENTI,
dal quale la malattia si è scatenata e continua TUTTORA a riprodursi:
quel PUNCTUM è tuttora inattaccabile perchè considerato......INTOCCABILE !
e continua ad agire nel rinfocolare la malattia....
.....e così accade che la cura risulta, a lungo andare,<span> illusoria</span> !
Verissimo.. la Chiesa tedesca ha certe insidiose serpi in grembo, stirpe della Tribù di Rahner-Lehmann..
RispondiEliminaMa ha ragione Rodari: .. ragazzi, altro che! <span>Mons. Overbeck è giovanissimo, eppure è un Vescovo d'acciaio. L'unico che più volte ha perfino incassato il plauso del Distretto tedescco della FSSPX. Un Vescovo che affronta dibattiti televisivi (e la tv tedesca è spietata contro il cattoliocesimo..) con spirito di gladiatore.. dice cose (in realtà normalissime, "da manuale") con una convinzione e un piglio apologetico tale da fare impallidire tanti monsignori della Cei nostrana, che pure parlano da pulpiti ben più facili di Overbeck..
O il Magnifico Vescovo di Limburg, che ho avuto il piacere e l'onore di poter conoscere personalmente.. Oggetto costante del fuoco nemico della satira e del fuoco "amico" dei Suoi confratelli dell'altra sponda (quella progressista)</span>
Manca UNO, LUI.... Sua Eminenza il Card. Joachim Meisner!! LUI è il Metropolita della Provincia Ecclesiastica dei Essen, Limburg e Treviri (citati da Rodari nell'articolo).. LUI è il Vescovo dal Pastorale <span>a baionetta</span>! Un GIGANTE!!! Lunga vita a Sua Eminenza!!!
<span>Verissimo.. la Chiesa tedesca ha certe insidiose serpi in grembo, stirpe della Tribù di Rahner-Lehmann..
RispondiEliminaMa ha ragione Rodari: .. ragazzi, altro che! <span>Mons. Overbeck è giovanissimo, eppure è un Vescovo d'acciaio. L'unico che più volte ha perfino incassato il plauso del Distretto tedescco della FSSPX. Un Vescovo che affronta dibattiti televisivi (e la tv tedesca è spietata contro il cattoliocesimo..) con spirito di gladiatore.. dice cose (in realtà normalissime, "da manuale" ) con una convinzione e un piglio apologetico tale da fare impallidire tanti monsignori della Cei nostrana, che pure parlano da pulpiti ben più facili di Overbeck..
O il Magnifico Vescovo di Limburg, che ho avuto il piacere e l'onore di poter conoscere personalmente.. Oggetto costante del fuoco nemico della satira e del fuoco "amico" dei Suoi confratelli dell'altra sponda (quella progressista)</span>
Manca UNO, LUI.... Sua Eminenza il Card. Joachim Meisner!! LUI è il Metropolita della Provincia Ecclesiastica dei Essen, Limburg e Treviri (citati da Rodari nell'articolo).. LUI è il Vescovo dal Pastorale <span>a baionetta</span>! Un GIGANTE!!! Lunga vita a Sua Eminenza!!!</span>
Questo Rodari m'ispira.
RispondiEliminaAlla fine, cosa si viene a sapere di Zollitsch, l'eretico e disubbediente capo dei Vescovi tedeschi? Piano piano si scoprono gli altarini...
RispondiEliminaIo spero (per lui e soprattutto per le eventuali vittime) che sia innocente...e avevo letto che ci sarebbero dei fattori che lo scagionerebbero...in ogni caso la faccenda è ancora poco chiara...
Ho tuttavia notato che tutta la Conferenza Episcopale Tedesca ha fatto scudo in difesa di Zollitsch...quando era invece il Papa ad essere attaccato, l'anno scorso e quest'anno, non solo non hanno detto una parola in difesa del Pontefice, come ogni buon Vescovo che si rispetti dovrebbe fare, ma addirittura si univano ai cori accusatori...vergogna!!
Esatto Rob.
RispondiEliminaIl fatto è, che al "chiacchiericcio" non importa se sia veramente colpevole o innocente.
La calunnia, è un venticello, un'auretta assai gentile....E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello, per gran sorte va a crepar!...BUM!
<object><param></param><param></param><param></param><embed></embed></object>
<span>Esatto Rob.
RispondiEliminaIl fatto è, che al "chiacchiericcio" non importa se sia veramente colpevole o innocente.
La calunnia, è un venticello, un'auretta assai gentile....E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello, per gran sorte va a crepar!...BUM! </span>
http://www.youtube.com/v/YUtoL-IDUlk" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140
<span><span>Esatto Rob.
RispondiEliminaIl fatto è, che al "chiacchiericcio" non importa se sia veramente colpevole o innocente.
La calunnia, è un venticello, un'auretta assai gentile....E il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello, per gran sorte va a crepar!...BUM! </span></span>
http://www.youtube.com/v/YUtoL-IDUlk" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140
Questi Vescovi progressisti si son letteralmente dannati l'anima per piacere alla gente, al mondo, ai mass media.. E ora i media si scagliano feroci contro di loro, sfruttando notiziole tutte da verificare..
Immaginati lo stupore e lo sgomento di questi Vescovi!! "Ma come!?!?.. Proprio a noi!! Con tutto quello che abbiamo fatto!!! Credevamo fossimo amici!!" (..e questo mi sembra pure sia il "sugo" della polemica del solito innominato monsignore di curia citato da Rodari..)
La fine dell'era Lehmann-Zollitsch non si può anticipare? Chi lo impedisce, se si constata ch'è stata ed è rovinosa per le anime? Se continua a protestantizzare la Chiesa tedesca?
RispondiEliminaSe devo essere sincero, e penso che molti non concorderanno con me, ho sempre ritenuto che fosse controproducente un esagerato e irrazionale mea culpa da parte della Chiesa sul coinvolgimento del clero nell'ambito della pedofilia. A mio avviso, la Chiesa, conscia che il problema è esistito e, in parte, sussiste ancora e intuendo che, una volta scoperto il vaso di Pandora, sarebbero verosimilmente usciti allo scoperto migliaia di casi veri e presunti in tutto il mondo, avrebbe semplicemente dovuto domandare scusa preventiva e anticipata per tutti i casi presenti e futuri, affermando che la colpa del clero coinvolto è essenzialmente di carattere morale e soggetta, nei casi provati e conclamati, a pene di tipo esclusivamente canonico (confessione, penitenza, ritiri spirituali, isolamento nei monasteri ma senza ricorrere allo spretamento, perchè se un individuo si pente di ciò che ha commesso e promette di non ripetere il suo peccato sessuale ha pieno diritto ad essere perdonato anche se prete).
RispondiEliminaInvece, cosa si è fatto? Si è voluto rincorrere il compiacimento dell'opinione pubblica contribuendo a suscitare una caccia alle streghe che rischia di non avere mai fine. Perchè, mi domando, un vescovo dovrebbe avere l'obbligo di denunciare pubblicamente all'autorità civile un sacerdote macchiatosi di pedofilia? Da quando in qua un cattolico sinceramente pentito non ha più il diritto alla confessione segreta e al perdono? Che c'entra l'autorità ecclesiastica con i tribunali civili? La Chiesa Cattolica avrebbe dovuto avere il buon senso e il coraggio di non confondere e mescolare assieme il peccato morale, meritevole esclusivamente di sanzione canonica, con il reato civile.
Certamente, se sussiste anche un reato punibile penalmente dai tribunali dello stato, esso deve essere provato nell'ambito di un regolare processo istituito dall'autorità pubblica, ma l'eventuale decadimento o dimissionamento da una carica ecclesiastica non dovrebbe assolutamente avvenire prima che la colpevolezza sia stata dimostrata anche in sede di tribunale.
In ogni caso, non è ammissibile che la Chiesa Cattolica attuale debba ritenersi responsabile di presunti abusi sessuali avvenuti decenni prima, non soltanto per una questione di prescrizione che, chissà perchè, quando riguarda sacerdoti cattolici pare non dover esistere mai, ma anche per una questione di semplice buon senso. Dovremmo fare resuscitare da morte Papa Borgia perchè probabile colpevole di incesto cinque secoli fa? E' assurdo! E, comunque, non si può assolutamente colpevolizzare la Chiesa per la prassi, da sempre giustamente tenuta, di lavare i panni sporchi in casa, preferendo non dare pubblico scandalo in casi di sacerdoti coinvolti in casi, veri o presunti, di pedofilia. E' una questione di buon senso e di prudenza e se la mentalità dell'epoca preferiva insabbiare piuttosto che sbandierare ai quattro venti i peccati di un sacerdote, bisogna valutare la cosa sulla base della mentalità e della sensibilità del tempo, non secondo categorie odierne. Anche perchè, un peccato come l'immoralità lo si confessa nel confessionale, non sulla pubblica piazza. Se un prete ha sbagliato, il vescovo lo metta nelle condizioni di non fare più del male a nessuno e valuti se sia meritevole di perdono canonico, tutto qua. Pretendere che i peccati sessuali debbano per forza essere denunciati alla stampa, alle televisioni e alla pubblica piazza soddisfa forse la sete di vendetta degli anticlericali, ma non necessariamente il compimento della giustizia. E questo, la Chiesa non l'ha capito o, meglio, l'ha capito ma non ha il coraggio delle proprie azioni e teme la pubblica disapprovazione.
@Cajétan: ... "Ma come!?!?.. Proprio a noi!! Con tutto quello che abbiamo fatto!!! Credevamo fossimo amici!!" ...
RispondiElimina__________________________________________
La farina del Diavolo va sempre in crusca ...
Ricordo che lo scorso anno si discusse proprio du queste pagine del fatto che Zoellitsch avesse negato il carattere redentivo del sacrifcio di NSGC.
RispondiEliminaFdS
Vescovi Robespiierre, fine da Robespierre. Ci sgoliamo da più di un anno, in qualche momento ci siamo sentiti "isolati" ma finalmente è ormai chiaro a tutti che la pedofilia è stata usata come arma per ostacolare il pontificato di Benedetto XI. Va dato atto al sito che ci ospita di essere stato da sempre sospettoso verso il giacobinismo ecclesiale anche quando tanti altri siti e mezzi di comunicazione "lanciavano e sostenevano" i vescovi moralizzatori. Così come va dato atto a Rodari di aver avuto il coraggio di parlare con chiarezza della cosa e di aver fornito un contributo sostanziale nel far conoscere atutti l'intrigo. L'attacco è stato forte e qualche settimana fa sembrava in grado di dividere ed arruolare importanti settori "centrali" dell'episcopato. Certo che la natura tutta politica dell'azione richiedeva coordinamento e uscite pubbliche capaci di ammaliare i border line. Invece il delfino viennese ha dimostrato ben poca stoffa e capacità politica. E' stato facile farsi proporre dalla stampa massoprotestante amica ma con l'occasione doveva mostrarsi ligio e fedele ai valori di Roma soprattutto su sacerdozio e celibato, non bastava essere stato "amico" (sarà poi vero?) del Papa. E invece ha fatto clamorosamente cilecca! Non nego un certo sollievo. Lo sisma,, che comunque non tarderà a consumarsi, sarà più contenuto e molto meno esteso del previsto. Un cardinale con sulla schiena due lettere di biasimo non solo ha finito la carriera ma dovrà molto presto lasciare anche la sede. Silvestrini sarà infuriato .... bell'oppositore di Benedetto ci siamo scelti...... non esistono più i "dossettiani di una volta". Mi stupisce solo leggere che anche il vescovo Marx fosse della partita, ma forse sono io a non essere ben informato. Da tutto questo è comunque consolante ricavare che Benedetto XVI ha mente lucida ed ha ben saldo il timone della barca di Pietro e che il suo braccio non ha mai vacillato neppure quando infuriava la bufera. Deo gratias.
RispondiEliminaMazzarino da ALMA PREX
ringraziamo il Signore, che ce ne mandi di più e che il Papa sia rafforzato a nominarne di più
RispondiEliminaSono d'accordissimo, Francesco..
RispondiEliminaAltro che gli articoletti di Avvenire o la souplesse et gentillesse di Padre Lombardi..più che rinforzare trincee, a volte sembrano curare aiuole..
Certi uffici stampa andrebbero guidati da persone come Alessandro Gnocchi, Mario Palmaro, Francesco Agnoli..
grazie per l'opera!!!
RispondiEliminaSe possibile, fa anche di peggio.
RispondiEliminaZollitsch è il Kerenskij tedesco. Adoperano il chierico progressista di turno, caduto come sempre nella trappola mediatica, per attaccare la Chiesa cattolica in Germania. Della pedofilia gli importa nulla.
RispondiEliminaScisma non sisma. Scusate. Non rileggo mai accipicchia!
RispondiElimina