Mons. Albert Rouet (nella foto), arcivescovo di Poitiers, è uno dei prelati più progressisti di Francia (dove già la media, non scherza). E' ad esempio il propugnatore di una Chiesa senza parrocchie, in cui 'unità pastorali' di laici svolgano il ruolo di 'animazione liturgica'. E ritiene tale soluzione addirittura una benedizione, un progresso, rispetto al modello tradizionale in cui ogni parrocchia aveva un parroco e magari dei vicari: una delle sue opere (tutte da macero, beninteso) si intitola La chance d'un christianisme fragile, La fortuna di un cristianesimo (minusc.) fragile. Per fortuna, avendo 74 anni compiuti, presto al macero ci finirà pure lui. Le Monde del 4 aprile ha pubblicato questa sua intervista, che ha tradotto Finesettimana.org
- Arcivescovo di Poitiers, Mons. Albert Rouet è una delle figure più libere dell'episcopato francese. La sua opera J'aimerais vous dire (Bayard, 2009) è un best-seller nella sua categoria. Più di trentamila copie vendute e vincitore del premio 2010 dei lettori di La Procure, questo librointervista getta uno sguardo molto critico sulla Chiesa cattolica. In occasione della Pasqua, Mons. Rouet offre le proprie riflessioni sull'attualità e la sua diagnosi sulla Chiesa.
La chiesa cattolica è scossa da molti mesi per la rivelazione di scandali di pedofilia in parecchi paesi europei. Tutto questo l'ha sorpresa?
Vorrei anzitutto precisare una cosa: perché ci sia pedofilia sono necessarie due condizioni, una profonda perversione e un potere. Questo vuol dire che ogni sistema chiuso, idealizzato, sacralizzato è un pericolo. Quando una istituzione, compresa la Chiesa, si erge in posizione di diritto privato, si ritiene in posizione di forza, le derive finanziarie e sessuali diventano possibili. E' quanto rivela l'attuale crisi e tutto questo ci obbliga a tornare all'Evangelo; la debolezza del Cristo è costitutiva del modo di essere Chiesa. In Francia, la Chiesa non ha più questo tipo di potere; questo spiega perché si sia di fronte a devianze individuali, gravi e detestabili, ma non si riscontra una sistematizzazione di questi casi.
- Queste rivelazioni sopraggiungono dopo parecchie crisi, che hanno segnato il pontificato di Benedetto XVI. Chi maltratta la Chiesa?
Da qualche tempo, la Chiesa è flagellata da tempeste, esterne ed interne. C'è un papa che è più un teorico che uno storico. E' rimasto il professore che pensa che un problema, una volta impostato bene, è per metà risolto. Ma nella vita non succede così. Ci si imbatte nella complessità, nella resistenza della realtà. Lo si vede bene nelle nostre diocesi, si fa quello che si può! La Chiesa fa fatica a situarsi nel mondo tumultuoso nel quale si trova oggi. E' il cuore del problema.
Oltre a questo, due cose mi colpiscono nella situazione attuale della Chiesa. Oggi, si constata un certo gelo della parola. Oramai, il minimo interrogativo sull'esegesi o sulla morale viene giudicato blasfemo. Interrogarsi non è più ritenuto una cosa ovvia, ed è un peccato. Parallelamente regna nella Chiesa un clima di sospetto malsano. L'istituzione si trova ad affrontare un centralismo romano, che si basa su di una rete di denunce. Certi gruppi passano il loro tempo a denunciare le posizioni di questo o quel vescovo, a fare dei dossier contro qualcuno, a tenere delle informazioni contro qualcun altro. E questi comportamenti si sono intensificati con internet.
Inoltre, noto una evoluzione della Chiesa parallela a quella della società. Questa vuole più sicurezza, più leggi, quella più identità, più decreti, più regolamenti. Ci si protegge, ci si rinchiude, è proprio il segno di un mondo chiuso, è catastrofico!
In generale, la Chiesa è uno specchio fedele della società. Ma, oggi, nella Chiesa, le pressioni identitarie sono particolarmente forti. C'è tutta una corrente, che riflette poco, che ha sposato un'identità rivendicativa. Dopo la pubblicazione di alcune caricature sulla stampa riguardanti la pedofilia nella Chiesa, ci sono state delle reazioni degne degli integralisti islamici sulle caricature di Maometto! A voler apparire offensivi, ci si squalifica.
- Il presidente della Conferenza episcopale (francese), Mons. André Vingt-Trois lo ha ripetuto a Lourdes il 26 marzo: la Chiesa francese è colpita dalla crisi delle vocazioni, dalla difficoltà della trasmissione della fede, dalla diluizione della presenza cristiana nella società. Come vive questa situazione?
Cerco di prendere atto che ci troviamo alla fine di un'epoca. Si è passati da un cristianesimo di abitudine, ad un cristianesimo di convinzione. Il cristianesimo è perdurato grazie al fatto di essersi riservato il monopolio della gestione del sacro e delle celebrazioni. Di fronte alle nuove religioni, alla secolarizzazione, le persone non fanno più riferimento a questo sacro. Pur tuttavia, possiamo dire che la farfalla è “più” o “meno” della crisalide? E' un'altra cosa. Allora, non ragiono in termini di degenerazione o di abbandono: stiamo mutando. Bisogna misurare l'ampiezza di questa mutazione. Si prenda la mia diocesi: Settantanni fa contava ottocento preti. Oggi ne ha duecento, ma conta anche 45 diaconi e 10mila persone impegnate nelle 320 comunità locali che abbiamo creato quindici anni fa. E' meglio. Bisogna arrestare la pastorale della SNCF (ndr.: ferrovie dello stato francesi). Bisogna chiudere delle linee e aprirne delle altre. Quando ci si adatta alle persone, al loro modo di vivere, ai loro orari, la frequenza aumenta, anche al catechismo! La Chiesa ha questa capacità di adattamento.
Cerco di prendere atto che ci troviamo alla fine di un'epoca. Si è passati da un cristianesimo di abitudine, ad un cristianesimo di convinzione. Il cristianesimo è perdurato grazie al fatto di essersi riservato il monopolio della gestione del sacro e delle celebrazioni. Di fronte alle nuove religioni, alla secolarizzazione, le persone non fanno più riferimento a questo sacro. Pur tuttavia, possiamo dire che la farfalla è “più” o “meno” della crisalide? E' un'altra cosa. Allora, non ragiono in termini di degenerazione o di abbandono: stiamo mutando. Bisogna misurare l'ampiezza di questa mutazione. Si prenda la mia diocesi: Settantanni fa contava ottocento preti. Oggi ne ha duecento, ma conta anche 45 diaconi e 10mila persone impegnate nelle 320 comunità locali che abbiamo creato quindici anni fa. E' meglio. Bisogna arrestare la pastorale della SNCF (ndr.: ferrovie dello stato francesi). Bisogna chiudere delle linee e aprirne delle altre. Quando ci si adatta alle persone, al loro modo di vivere, ai loro orari, la frequenza aumenta, anche al catechismo! La Chiesa ha questa capacità di adattamento.
- In quale modo?
Non abbiamo più un personale per mantenere una suddivisione di 36000 parrocchie. O si considera che si tratta di una miseria da cui bisogna uscire ad ogni costo e allora si torna a sacralizzare il prete; oppure si inventa qualcosa d'altro. La povertà della Chiesa costituisce una provocazione per aprire nuove porte. La Chiesa deve appoggiarsi sul clero o sui battezzati? Per mio conto, penso che occorra dare fiducia ai laici e smetterla di funzionare sulla base di una organizzazione medievale. E' un cambiamento fondamentale. E' una sfida.
- La sfida presuppone l'apertura del sacerdozio agli uomini sposati?
Sì e no! No, perché immaginate che domani io possa ordinare dieci uomini sposati, ne conosco, non è quello che manca. Ma non potrei pagarli. Quindi dovrebbero svolgere un altro lavoro e sarebbero disponibili solo nei fine settimana per i sacramenti. Allora si tornerebbe ad un'immagine cultuale del prete. Sarebbe una falsa modernità.
Invece, se si cambia il modo di esercitare il ministero, se la sua posizione nella comunità è diversa, allora sì che si può immaginare l'ordinazione di uomini sposati. Il prete non deve più essere il capo della sua parrocchia; deve sostenere i battezzati perché diventino degli adulti nella fede, formarli, impedire loro di ripiegarsi su se stessi.
Tocca a lui ricordare che si è cristiani per gli altri, non per sé; allora presiederà l'eucarestia come un gesto di fraternità. Se i laici resteranno dei minorenni, la Chiesa non sarà credibile. Deve parlare da adulto ad adulto.
Non abbiamo più un personale per mantenere una suddivisione di 36000 parrocchie. O si considera che si tratta di una miseria da cui bisogna uscire ad ogni costo e allora si torna a sacralizzare il prete; oppure si inventa qualcosa d'altro. La povertà della Chiesa costituisce una provocazione per aprire nuove porte. La Chiesa deve appoggiarsi sul clero o sui battezzati? Per mio conto, penso che occorra dare fiducia ai laici e smetterla di funzionare sulla base di una organizzazione medievale. E' un cambiamento fondamentale. E' una sfida.
- La sfida presuppone l'apertura del sacerdozio agli uomini sposati?
Sì e no! No, perché immaginate che domani io possa ordinare dieci uomini sposati, ne conosco, non è quello che manca. Ma non potrei pagarli. Quindi dovrebbero svolgere un altro lavoro e sarebbero disponibili solo nei fine settimana per i sacramenti. Allora si tornerebbe ad un'immagine cultuale del prete. Sarebbe una falsa modernità.
Invece, se si cambia il modo di esercitare il ministero, se la sua posizione nella comunità è diversa, allora sì che si può immaginare l'ordinazione di uomini sposati. Il prete non deve più essere il capo della sua parrocchia; deve sostenere i battezzati perché diventino degli adulti nella fede, formarli, impedire loro di ripiegarsi su se stessi.
Tocca a lui ricordare che si è cristiani per gli altri, non per sé; allora presiederà l'eucarestia come un gesto di fraternità. Se i laici resteranno dei minorenni, la Chiesa non sarà credibile. Deve parlare da adulto ad adulto.
- Lei ritiene che la parola della Chiesa non sia più adatta al mondo. Perché?
Con la secolarizzazione, si sviluppa una “bolla spirituale” nella quale le parole fluttuano; a cominciare dalla parola “spirituale” che si può riferire più o meno a qualsiasi merce. Quindi è importante dare ai cristiani i mezzi per identificare e per esprimere gli elementi della loro fede. Non si tratta di ripetere una dottrina ufficiale ma di permettere loro di esprimere liberamente la propria adesione. È spesso il nostro modo di parlare che non funziona. Bisogna scendere dalla montagna, scendere in pianura, umilmente. Per far questo occorre un enorme lavoro di formazione. Perché la fede era diventata un qualcosa di cui non si parlava tra cristiani.
- Qual è la sua maggiore preoccupazione per la Chiesa?
Il pericolo è reale. La minaccia per la Chiesa è di diventare una sottocultura. La mia generazione teneva particolarmente all'inculturazione, all'immersione nella società. Oggi, il rischio è che i cristiani si rinchiudano tra di loro, semplicemente perché hanno l'impressione di essere di fronte a un mondo di incomprensione. Ma non è accusando la società di tutti i mali che si diventa luce per l'umanità. Al contrario, occorre un'immensa misericordia per questo mondo in cui milioni di persone muoiono di fame. Tocca a noi aprirci al mondo e tocca a noi renderci amabili.
Il pericolo è reale. La minaccia per la Chiesa è di diventare una sottocultura. La mia generazione teneva particolarmente all'inculturazione, all'immersione nella società. Oggi, il rischio è che i cristiani si rinchiudano tra di loro, semplicemente perché hanno l'impressione di essere di fronte a un mondo di incomprensione. Ma non è accusando la società di tutti i mali che si diventa luce per l'umanità. Al contrario, occorre un'immensa misericordia per questo mondo in cui milioni di persone muoiono di fame. Tocca a noi aprirci al mondo e tocca a noi renderci amabili.
Allucinante...
RispondiEliminama chi è quel buontempone che ha pensato di fare di costui un vescovo?
Domine, salva nos, perimus!
il vescovo in giacca e cravatta esprime molto bene già con l'abbigliamento, l'idea di chiesa che ha in testa e che vuol creare e che ha creato: una sorta di raggruppamento industriale in cui i preti facciano più o meno i manager.
RispondiEliminaPositivo comunque che riconoscano, come ha fatto il vescovo di Parigi, che una crisi c'è; anche di vocazioni.
Certo le ricette per uscire da questa crisi sono sbagliate, ma anche di questo si renderanno conto. Certo quando se ne accorgeranno forse in Francia la Chiesa cattolica non esisterà più, ma grazie a Dio c'è la FSSPX e le altre realtà tradizionaliste che crescono, mentre la "chiesa ufficiale" sta morendo. Quando questa "chiesa ufficiale" sarà morta entreà in "gioco" "l'altra chiesa", quella tradizionalista e si inizierà a risalir la china.
Una cosa hanno di buono i neomodernisti: sono autoestinguenti.
Soprattutto mi terrorizza il prodiano "adulti nella fede" ... il solito faidatesimo!
RispondiEliminaMatteo
non è faidateismo, è spiritodelconciliarismo !
RispondiElimina<span><span>si diventa luce per l'umanità.</span></span>
RispondiElimina----------------
???? ma <span>quale </span>luce? questo è l'equivoco deleterio, duro a morire!
....................................
Gesù Cristo ha detto chiaramente così ai suoi discepoli di<span> OGNI TEMPO:</span>
<span><span><span><span><span><span>"Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poichè non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia."
</span></span> (Giovanni 15:19)
"<span>Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me."</span><span></span></span></span><span> </span>
<span><span><span> (Giovanni 15:18)
<span><span><span>"Voi siete la luce del mondo."</span></span></span><span> </span> <span> </span>
<span><span> (Matteo 5:14)</span></span><span> </span>
---------------
Lo "spirito del mondo" è contrario allo Spirito di Cristo, e contro di Lui combatte strenuamente, perchè ha paura di esserne illuminato: il<span> </span>mondo preferisce le tenebre alla Luce di Cristo.<span> </span>
E' sempre accaduto così dal 33 ad oggi, e sarà così fino alla fine del mondo !
</span></span></span></span></span>
in cui milioni di persone muoiono di fame.
RispondiEliminatutto qui: questa è l'unica missione della Chiesa, sulla scia di Cristo ?
Sfamare i popoli affamati di pane: la Chiesa ridotta a una sottosezione dell'ONU e della FAO ?
Tutta e solo orizzontale, dimenticando quel monito di Cristo:
<span><span><span><span><span><span><span><span><span>"Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" ! </span></span></span></span></span></span></span></span></span>
(Mt 4, 4)<span><span><span><span><span><span><span><span></span></span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span></span>(fino a quando dovremo sentirne di tante simili, che ci riappiattiscono sull'ALDIQUA, annullando ogni dimenzione ultraterrena ?)<span></span>
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<span>In cui milioni di persone muoiono di fame.
RispondiEliminatutto qui: questa è l'unica missione della Chiesa, sulla scia di Cristo ?
Sfamare i popoli affamati di pane: la Chiesa ridotta a una sottosezione dell'ONU e della FAO ?
Tutta e solo orizzontale, dimenticando quel monito di Cristo:
<span><span><span><span><span><span><span><span><span>"Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" ! </span></span></span></span></span></span></span></span></span>
(Mt 4, 4)<span><span><span><span><span><span><span><span></span></span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span></span>(fino a quando dovremo sentirne di tante simili, che ci riappiattiscono sull'ALDIQUA, annullando ogni dimensione ultraterrena ?)<span></span></span></span></span></span></span></span></span>
Faidateismo figlio del VII me!
RispondiEliminaMatteo
:)
RispondiElimina(ma sarebbe interessante fare una statistica aggiornata di simili "interpreti"!...)
i preti di mons. Lefebvre inizino a rimboccarsi le maniche perché arriverà un giorno in cui dovranno scendere in campo a ricostruire la chiesa demolita da figuri come questo, come l'arcivescovo di Parigi e come quasi tutti i vescovi francesi, quello di Evreaux compreso.
RispondiEliminaLa ricostruzione non sarà facile perchè i laici "adulti" saran diventati dei signorotti feudali che non molleranno tanto facilmente la poltrona.
Non bastano gli attacchi dall'esterno: quando arrivano dall'interno è molto triste ed è sintomo di cattivi presagi. Usate moderazione ed evitate il donchisciottismo.
RispondiEliminagià lo sono, da tempo, e ben arroccati a quel potere che hanno "conquistato" ufficialmente (e abusivamente) nel 1962....
RispondiElimina??? donchisciottismo ???
RispondiEliminail termometro è colpevole se la temperatura sale o scende ??
....per questo si fa uregente il pieno "ri-entro" della Fraternità. E spero che ci sia l'elasticità che SERVE da parte loro
RispondiElimina(in sala rianimazione....)
RispondiEliminaInfermiere, (di corsa, uscendo nel corridoio):
- Dottore, dottore...venga, presto ! il paziente si sta aggravando !
Medico addetto
- Per favore, la prego... Non lo dica a me!...parli sottovoce e....soprattutto,
non lo faccia sapere in giro!
Si ricordi sempre di USARE MODERAZIONE
(=non diffondere notizie allarmanti e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico dell'ospedale) !
elasticità !
RispondiEliminaquanti compromessi si compiono in tuo nome !
(anche essere disposti a dichiarare che il "nero" è una "diversa forma" del bianco ?)
...o essere disposti ad accettare una
RispondiEliminavia di mezzo tra Verità e menzogna ?
Molto interessante. Se i tradizionalisti lo leggessero con serietà, anzichè stracciarsi le vesti e fare commenti umoristici ne trarrebbero indicazioni per agire di conseguenza.
RispondiEliminaSe l' unico modo per smentire questo Vescovo è citare la bibbia avete(abbiamo) già perso in partenza.
già perso....che cosa esattamente ?
RispondiEliminasi può dunque "vincere" mettendo da parte il Vangelo ?
ma poi.... "vincere" che cosa ?
<span>Sans remonter jusqu’à saint Hilaire, il y a eu des évêques de Poitiers beaucoup plus intéressants, à tous points de vue, que cet Albert Rouet, ecclésiocrate fatigué, lequel sera d’ailleurs bientôt admis à la retraite : parmi eux, le cardinal Louis Édouard Pie (1815-1885), notamment, qui — nous dit son biographe — « avait </span><span>fait sienne cette parole de saint Paul qui résume son combat spirituel à Poitiers, instaurare omnia in Christo ». </span>
RispondiElimina<span>Le même biographe ajoute: « En 1863, il consacra ses sermons de Carême à l’étude de l’antichristianisme sous son aspect philosophique, politique, moral et social. Il appelait antéchrists ceux qui refusent, à quelque degré que ce soit, le règne de Jésus-Christ. La même année après Pâques, en mai, il déclara ceci à Bordeaux : “ Le but de la Révolution c’est l’anéantissement du christianisme public, le renversement de l’orthodoxie sociale. Détruire les derniers restes de l’antique édifice de l’Europe chrétienne, et, afin que la démolition soit définitive, abattre la clef de voûte autour de laquelle les derniers débris encore subsistants pourraient tôt ou tard se rapprocher et se rejoindre, voilà l’œuvre à laquelle les mille voix de l’impiété convient ouvertement notre génération ; voilà le travail de désorganisation auquel nous assistons…” »</span>
<span>Texte prophétique ! De qui parlait le cardinal Pie sinon de son successeur… Albert Rouet !</span>
<span>
RispondiElimina<span>Sans remonter jusqu’à saint Hilaire, il y a eu des évêques de Poitiers beaucoup plus intéressants, à tous points de vue, que cet Albert Rouet, ecclésiocrate fatigué, lequel sera d’ailleurs bientôt admis à la retraite : parmi eux, le cardinal Louis Édouard Pie (1815-1885), notamment, qui — nous dit son biographe — « avait </span><span>fait sienne cette parole de saint Paul qui résume son combat spirituel à Poitiers, instaurare omnia in Christo ». </span>
<span>Le même biographe ajoute: « En 1863, il consacra ses sermons de Carême à l’étude de l’antichristianisme sous son aspect philosophique, politique, moral et social. Il appelait antéchrists ceux qui refusent, à quelque degré que ce soit, le règne de Jésus-Christ. La même année après Pâques, en mai, il déclara ceci à Bordeaux : “ Le but de la Révolution c’est l’anéantissement du christianisme public, le renversement de l’orthodoxie sociale. Détruire les derniers restes de l’antique édifice de l’Europe chrétienne, et, afin que la démolition soit définitive, abattre la clef de voûte autour de laquelle les derniers débris encore subsistants pourraient tôt ou tard se rapprocher et se rejoindre, voilà l’œuvre à laquelle les mille voix de l’impiété convient ouvertement notre génération ; voilà le travail de désorganisation auquel nous assistons…” »</span>
<span>Texte prophétique ! De qui parlait le cardinal Pie sinon de son successeur… Albert Rouet !</span>
</span>
Un vescovo che dice:
RispondiEliminaC'è un papa che è più un teorico che uno storico. E' rimasto il professore che pensa che un problema, una volta impostato bene, è per metà risolto. Ma nella vita non succede così.
è un vescovo FUORI DELLA CHIESA e che di certo non ha digerito neppure la Communionis Notio dello stesso quando era cardinale....
egli parla A NOME SUO....non è un vescovo Cattolico!
gli si può tranquillamente dire: NON TI RICONOSCO!
Amico mio. Noi siamo cattolici, non pentecostali.
RispondiEliminaLa Chiesa ha sempre argomentato a partire dalla ragione. La stessa nostra fede è virtù intellettuale.
Noi crediamo nel Vangelo non in virtù del Vangelo stesso, bensì in virtù della Tradizione cattolica(trasmissione apostolica).
-Il vescovo in questione offre degli spunti straordinari di conversione al Cattolicesimo "tradizionale"(che poi è l' unico cattolicesimo possibile) per chi, cattolico, non conosce la diatriba in atto o per chi cattolico non è. Basterebbe saperli utilizzare per portare, tramite la ragione, il soggetto alla verità cattolica, che poi non è nient' altro che la verità oggettiva e ragionevole.
Questo è quello che si vince amico mio. Si converte. Ma per davvero. Non ripetendo la pappardella.
Ma andiamo per punti.
1)Il vescovo dice una verità conclamata quando afferma che la Chiesa fino a poco tempo fa monopolizzava l' ambito religioso. E' vero. Ed è vero che uno dei fenomeni che l' ha messa fortemente in crisi è proprio l' apparire di altre religioni più o meno canoniche. Da questa verità conclamata il vescovo giunge ad una conseguenza logica di questa verità. Oggi chi è cattolico lo è soprattutto per "convinzione"(direi io "conversione partendo da un mondo socio-educativo alieno al cristianesimo"), un tempo lo era soprattutto per "abitudine"(direi io "per educazione famigliare, scolastica e semplicemente "sociale" ")
a)E qui che il vescovo compie il primo errore: egli fa capire che il primo tipo di cristianesimo sia preferibile al secondo.
La realtà storica, unita a quella teologica, ci mostra invece in un certo senso il contrario.
Le anime si salvano tanto più quanto più è il sistema sociale ad esser cattolico. Questo perchè, in un mondo a-cattolico lo sforzo di conversione lo possono fare obiettivamente un numero limitato di persone. La chiesa tuttavia desidera la salvezza di tutte le anime. E' quindi ovvio che a render cattolici in ordine di importanza storica del fenomeno sia stata l' educazione in primo luogo e solo dopo la conversione "indipendente". Questo è anche preferibile sul piano puramente pratico. In una società cattolica il peccatore(tutti noi) è perennamente posto davanti all' evidenza cattolica e quindi sempre pronto, per quanto incallito nel peccato sia, a salvarsi. Pensate a orde di pensatori e sovrani, chi anti-cattolici(molti pensatori) chi nelle opere assai libertini e poco nobili, che in punto di morte hanno chiesto di potersi confessare o ai quali veniva data l' estrema unzione.
Gente che ha vissuto magari creando un sistema di pensiero che fosse il più anti-cattolico possibile, ma che in realtà credeva a tal punto al cattolicesimo(che era, al tempo, una evidenza palese quanto è palese il cielo azzurro) da chiedere l' estrema unzione e l' assoluzione in punto di morte.
In un mondo a-cattolico questa possibilità di conversione è invece molto più difficile, perchè non esiste perennemente la contrapposizione bene-male, una contrapposizione che un tempo era evidente e appunto perenne proprio perchè quello religioso era un monopolio della Chiesa. Per questo la chiesa ha sempre ribadito, con tutte le sue forze, la necessità di uno stato cattolico.
CONTINUA
RispondiElimina2)Il vescovo esprime in secondo luogo una difficoltà palese che è quella di far fronte a molti fedeli con pochi preti.
Il vescovo compie il secondo suo errore quando tenta di dare una soluzione al problema. E compie un errore perchè non pensa neppure per un attimo alla possibilità che ci possa essere una crescita nelle vocazioni.
-Egli non capisce una banalità degna del più semplice degli esami universitari di Marketing.
Tanto più il prodotto che si offre è indistinto, quanto più la domanda è elastica al prezzo.
Perchè oggi i cattolici sono sempre meno cattolici?...semplice. Perchè la fede cattolica è diventato umanitarismo da quattro soldi degno del più scarso dei gruppi filantropici, con la differenza che questi non ti chiedono di non masturbarti, di non fornicare prima del matrimonio o di andare a messa la domenica, mentre la chiesa sì. Chi me lo fa fare dunque di esser cattolico?...nessuno...
Oggi gli oratori offrono nient' altro che una copia del mondo moderno, solo che in forma più sfigata.
Si fanno le serate disco...solo che con musica da pezzenti. Si fanno le pizzate di gruppo, solo che con pizza scadente e con la coca cola dell' esselunga...e così via..
Ed infatti gli oratori moderni sono invasi da orde di sfigati.
-La realtà teorica mostra che se si vuole mantenere un "prezzo" alto bisogna offrire qualcosa che si distingue. E quella pratica mostra che oggi questo è ancora possibile nella chiesa. Basti pensare alle congregazioni tradizionali che hanno sempre più vocazioni o ad alcuni gruppi, vedi francescani dell' immacolata, che da quando hanno svoltato in senso "tradizionale" hanno visto le loro vocazioni crescere.
Inizio a comprendere il perchè della scelta di <span>mons. Lefebvre ...
RispondiElimina</span>
<span>Per questo la chiesa ha sempre ribadito, con tutte le sue forze, la necessità di uno stato cattolico…</span>
RispondiEliminaIn cauda venenum… L'ennui est que cette affirmation est absolument fausse et démentie par toute l'histoire de l'Église — jusqu'à Vatican II…
<span>Per questo la chiesa ha sempre ribadito, con tutte le sue forze, la necessità di uno stato cattolico…
RispondiEliminaIn cauda venenum… L'ennui est que cette affirmation est absolument fausse et démentie par toute l'histoire de l'Église — jusqu'à Vatican II…</span>
Dice questo signor vescovo:
RispondiElimina. O si considera che si tratta di una miseria da cui bisogna uscire ad ogni costo e allora si torna a sacralizzare il prete; oppure si inventa qualcosa d'altro.
*DONT_KNOW* non c'è niente da fare....siamo alla CREATIVITA' della Chiesa stessa....anzi, alla creazione di una NUOVA CHIESA in nome del Concilio...questo signore non comprende che proprio DISSACRALIZZANDO il prete siamo arrivati a questa crisi....si scandalizza che il prete è sacro, ma questo signore da chi è stato ORDINATO? non rammenta forse di aver ricevuto un Ordinazione che si chiama SACRA? glielo dobbiamo insegnare noi laici? Il bello è che da una parte vuole dare il POTERE AI LAICI, quel potere legittimo ED APOSTOLICO che vuole togliere però ai preti....e dall'altra si guarderebbe bene dall'ascoltare laici che gli dicono: scusi, ma da dove esce fuori lei? chi è? cosa vuole? SI CREI UNA CHIESA TUTTA SUA ed abbia il coraggio di dimettersi da questa Chiesa che non ama.... abbia il coraggio di non inventare dottrine fatte sulle sue opinioni e sulla sua immagine di chiesa....
Vescovo............con la cravatta...............ma si vergogni!!!!!!!!!!!!! Vada lavare i piatti!!!!
RispondiEliminail vescovo dice di appartenere ad una generazione che teneva molto all'inculturazione:
RispondiEliminabene, ci dimostri dove come e quando il cattolicesimo francese è stato inculturato nella società civile francese.
Ce lo mostri, perché essendo la sua generazione al potere da un bel pezzo i risultati dovrebbero esserci: dov'è l'inculturazione?
Forse il prelato francese avrà difficoltà a trovarla in quanto questa inculturazione ha di fatto diluito il cattolicesimo a tal punto che di cattolico non si trova nulla no solo nella società, ma nemmeno nella chiesa.
Un litro di vino a cui si aggiunge un litro di acqua non diventa due litri di vino.
Ecco, l'inculturazione s'è concretizzata in questo: una diluizione del cattolicesimo che da vino di qualità, allungato con acqua non è nè acqua nè vino.
questo non è più progressismo ma eresia punto e basta.
RispondiEliminaio semplicemente non capisco (o forse capisco troppo bene) perchè certa gente non si sia fatta protestante...
RispondiEliminaIo lo capisco molto bene invece.
RispondiEliminaE' la chiesa che si è protestantizzata.
Cara Caterina,
RispondiEliminanon è creatività. E' fantasia!
La differenza sta in questa metafora.
Con lo Space Shuttle l'uomo va sulla luna. Con l'Enterprise ed il comandante Kirk si va in televisione.
Ergo: con BVI, Papa della creatività si va in Paradiso, con il signore in questione si va nel regno della fantasia. Che sia l'inferno? Inteso come "creazione" puramente umana.... mah!
Matteo
PS ieri la nonna è tornata dal Padre... il fatto che sia avvenuto nel giornao della Pasqua ci dà una ancor maggiore conferma nella nostra fede. Se trovate un momento per una preghiera ..... GRAZIE!
Signori miei questo vescovo assieme a quello di evreux l'ha nominato il San'Tosubito assieme ad una genia di vescovi e di cardionali che di cattolico hanno poco o niente. Oggi ne subiamo noi le conseguenze ed il Suo Successore che si trova a capo di un'accolita di eretici. Ma no, gli eretici e scismatici sono soltanto i vescovi ed i preti della FSSPX, prima scomunicato e che dopo la revoca della scomunica ancora sospesi a divinis mentre questi individui continuano a demolire la chiesa sin dalle fondamenta. E' ora che il "vaticano" si muova mandandoli a casa assieme ai loro amici insediati nella Curia romana. Altrimenti la fine, almeno di questo ciclo, à vicina.
RispondiEliminaLa minaccia per la Chiesa è di diventare una sottocultura. La minaccia per la chiesa e' rappresentata da simili Vescovi.
RispondiEliminaO si considera che si tratta di una miseria da cui bisogna uscire ad ogni costo e allora si torna a sacralizzare il prete.
Il prete e' consacrato con il sacramenum ordinis. La soluzione di monsignore consiste quindi nella distruzione della Chiesa. Nel discutere dei massimi destini della Chiesa di Cristo monsignore non ha invocato nemmeno una volta il suo divino Fondatore ne' la Sua SS. Madre quale protettrice, confidando nei rimedi umani.
La privazione della grazia santificante dei sacramenti cui da' accesso il Ministero sacerdotale costituisce il piu' tremendo castigo in cui possa incorrere l'umanita'.
FdS
e poi io non capisco, <span>Mons. André Vingt-Trois </span><span>dice che non ci sono vocazioni e se ne lamenta eppure ci sono realtà tradizionali (ben inteso non della Fraternità SPX) che OGNI ANNO fan fiorire vocazioni al sacerdozio però lui è il primo a non accettarle nel suo seminario! Allora le sue parole sono piene di malizia! Vogliono una Chiesa che sia gestita dai laici! Ma non di laici qualsiasi, da quelli che hanno formato loro!!! Dimenticano solo che i preti prima di essere preti erano laici, nati da altri laici! Che pena questa Chiesa Cattolica!
RispondiElimina</span>
gradirei che C.C. indicasse quale interlocutore, tra i presenti, meriti di essere definito <span>pentecostale,</span>
RispondiEliminae <span>perchè.</span>
<span>gradirei che C.C. indicasse quale interlocutore, tra i presenti, meriti di essere definito <span>pentecostale,</span></span>
RispondiElimina<span><span><span></span><span><span><span></span><span>e</span> perchè. </span></span></span></span>
<span>
</span>
<span> Si converte. Ma per davvero. Non ripetendo la pappardella. </span>
RispondiEliminache cos'è la pappardella ?
chi tra i presenti, ha ripetuto la pappardella ?
<span><span> Chiesa ha sempre argomentato a partire dalla ragione</span></span>
RispondiEliminae secondo C.C., ha sempre convertito il mondo riferendosi al mandato di Gesù Cristo (come il Padre ha mandato Me, così io mando voi...), oppure mettendo da parte il Vangelo, perchè, stando a quel che C.C sostiene, il Vangelo sarebbe un intralcio, che, mettendolo tra noi e l'interlocutore, ci fa "perdere la battaglia" ?
Forse, in realtà, non dovremo dire piuttosto che la Chiesa -in tempi trascorsi- convertiva
a partire dalla Vera Fede, che illumina la ragione umana ?
...quella Fede che faceva dire a S. Paolo:
<span><span><span>"Quanto a me, ch'io mi guardi dal gloriarmi se non della Croce di nostro Signore GesùCristo, mediante la quale il mondo è per me crocifisso ed io per il mondo" ?</span></span></span>
Lei ama l' ideologia amico mio.
RispondiEliminaRilegga...quando capirà ed argomenterà senza odio e sarcasmo allora potrò risponderle.
Lei è bravissimo nella teoria. Sarebbe interessante sentire la testimonianza delle decine di individui da lei convertiti.
Saluti
che canaglia !!!!! ....... e che giro vizioso quello delle nomine !!!!!!!!
RispondiEliminaBenedetto XVI nell' omelia di oggi sottolinea che i sacerdoti devono rassomigliare a degli angeli mettendo in risalto il Sacramento della Consacrazione Sacerdotale .......
siamo impazienti di conoscere le nomine prossime venture .............
a me pare, dalle parole di questo vescovo, se è vero che egli ritiene di rappresentare la Chiesa cattolica autentica, le sue parole mostrano ben chiaramente l'esito di quell'ammonimento di Nostro Signore:
RispondiElimina<span>"Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà <span>nella gloria del Padre suo con gli angeli santi".</span></span>
Questo ministro di Dio si vergogna di Gesù Cristo, del suo Nome e di dover testimoniare il suo Vangelo, senza cambiare uno iota: sostiene che la Chiesa deve adeguarsi al mondo che cambia, e il Vangelo pure, altrimenti il mondo lo sorpassa e lo dichiara decaduto....ma figurarsi !
obnubilato com'è, dimentica che è vero proprio il contrario, se Gesù Cristo ha detto:
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno!".
Io non mi vergogno di Lui, che ha offerto la sua Vita e il suo Sangue al Padre per espiare i miei peccati: il Lunedì dopo la Santa Pasqua, mentre sta Lui risorto alla destra del Padre nella Gloria eterna, io qui, nella Chiesa Militante, non posso dimenticare la Croce su cui Lui è morto per me e per tutti, sulla quale redime il mondo nel Santo Sacrificio della Messa, e lo dovrò dire a tutti quelli con cui mi capiterà di parlare della Chiesa e di Cristo, e di chi è Lui per me e per il mondo di oggi, e di quale sia il compito della Chiesa, oggi, come ieri, come domani, fino alla fine della storia terrena!
Io penso che la Chiesa, se fosse sempre più (rap)presentata da personaggi come quello sopra, avrebbe aver perso<span> sia</span> la Fede, <span>sia </span>la ragione !
Dio voglia che non sia così.
no !!!!!!!!!
RispondiEliminacome ha detto qualcuno in questo blog .. vada a lavare i piedi ..........
<span>a me pare, leggendo i discorsi di questo vescovo, se è vero che egli ritiene di rappresentare la Chiesa cattolica autentica, che le sue parole mostrano ben chiaramente l'esempio esiziale di perdita di Fede portato ini quell'ammonimento di Nostro Signore:
RispondiElimina<span>"Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà <span>nella gloria del Padre suo con gli angeli santi".</span></span>
Questo ministro di Dio si vergogna di Gesù Cristo, del suo Nome e di dover testimoniare il suo Vangelo, senza cambiare uno iota: sostiene che la Chiesa deve adeguarsi al mondo che cambia, e il Vangelo pure, altrimenti il mondo lo sorpassa e lo dichiara decaduto....ma figurarsi !
obnubilato com'è, dimentica che è vero proprio il contrario, se Gesù Cristo ha detto:
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno!".
Io non mi vergogno di Lui, che ha offerto la sua Vita e il suo Sangue al Padre per espiare i miei peccati: il Lunedì dopo la Santa Pasqua, mentre sta Lui risorto alla destra del Padre nella Gloria eterna, io qui, nella Chiesa Militante, non posso dimenticare la Croce su cui Lui è morto per me e per tutti, sulla quale redime il mondo nel Santo Sacrificio della Messa, e lo dovrò dire a tutti quelli con cui mi capiterà di parlare della Chiesa e di Cristo, e di chi è Lui per me e per il mondo di oggi, e di quale sia il compito della Chiesa, oggi, come ieri, come domani, fino alla fine della storia terrena!
Io penso che la Chiesa, se fosse sempre più (rap)presentata da personaggi come quello sopra, avrebbe aver perso<span> sia</span> la Fede, <span>sia </span>la ragione !
Dio voglia che non sia così.</span>
ho gia' scritto piu volte in questo blog e lo continuero' a fare fino alla nausea ..... che la questione della FSSPX e scomunica a MONS LEFEBVRE ...... per quanto ci mostra la realta' , grazie a internet , è solo una SQUALLIDA NAUSEANTE BARZELLETTA ......
RispondiEliminaIL RESTO SONO SOLO CHIACCHIERE ANZI CHIACCHIERICCIO DA POLLAIO .........
piu' si andra' avanti nel tempo e piu' il comportamento matrigno che ha ricevuto dalla CHIESA , pesera' come un onta di vergogna sulla Sua Storia !!!!!! ...........
UNA COSA HANNO I NEOMODERNISTI : SONO AUTOESTINGUENTI .
RispondiEliminanon ne sono cosi' convinto ,,, vero è che sono superorganizzati , intoccabili , potentissimi .......
a sor Bartimeo
RispondiEliminale mie sentite condoglianze
e per quello che posso
le mie preci
En fait, il faut bien voir que la pensée du P.D.G. du diocèse de Poitiers est beaucoup plus subtile qu'on ne croit: on pourrait peut-être la résumer de la façon suivante: Moins la France sera catholique, plus elle sera catholique…
RispondiEliminaComprenne qui pourra!
egr. Rev Tomas-alias C.C.,
RispondiEliminalei dimentica che le conversioni sono opera della Grazia di Dio, la quale si serve di tutti gli apostoli (clero e laici, ciascuno nelle sue rispettive occasioni, doveri di stato e competenze), usandoli a suo piacimento come servi buoni e fedeli,<span> inutili certo</span> ma perchè agiscono e parlano unicamente per la Gloria di Dio: a Lui solo tocca il raccolto, la verifica del buon esito della semina fatta da ciascuno con buona volontà.
E il buon esito della buona battaglia -chi, come dove quando sono avvenute le conversioni e grazie a quale servo inutile- tutto questo lo sapremo solo in PARADISO !
Mi dispiace che lei non lo consideri affatto e pare che voglia sfidare a una contabilità dell'efficacia di annunciare il Vangelo e viverlo quotidianamente: chi è lei, chi siamo noi per <span>pretendere </span>questa verifica ?
Provi a ricordare :
"Nell'andare, se ne va e piange, / portando la semente da gettare, / ma nel tornare, viene con giubilo, / portando i suoi covoni” (Sal 126)
bravissimo, Atalaia !
RispondiEliminasiamo al trionfo dell'assurdo: la superbia di tali pastori li spinge ad affermare che la Chiesa, per essere veramente cristiana e cattolica, deve allontanarsi ancor più da Gesù Cristo e dalla Dottrina perenne, più di quanto ha fatto finora !
E allora non sarà questa superbia fatale alla Sposa di Cristo (se Egli la abbandonasse a tali follie), disastrosa al punto da dover dire anche di Lei:
"Deus dementat quos perdere vult" ?
Non riescono più questi pastori a capire che per loro, per tutta la Chiesa smemorata, è giun ta l'ora di ascoltare il triste appello del Suo Signore:
"Ma il Figlio dell'uomo, quando tornerà, troverà la Fede sulla Terra ? " ?
quella domanda di Gesù è rivolta sempre più pressante ormai a ciascuno di noi, alla Chiesa tutta,cominciando da tanti pastori che allontanano le pecore dal Signore, anzichè condurle a Lui, mentre esse, smarrite e gementi., continuano a chidere:
"Dove andremo, Signore ? solo tu hai parole di Vita eterna ! "
<span>bravissimo, Atalaia !
RispondiEliminasiamo al trionfo dell'assurdo: la superbia di tali pastori li spinge ad affermare che la Chiesa, per essere veramente cristiana e cattolica, deve allontanarsi ancor più da Gesù Cristo e dalla Dottrina perenne, più di quanto ha fatto finora !
E allora non sarà questa superbia fatale alla Sposa di Cristo (se Egli la abbandonasse a tali follie), disastrosa al punto da dover dire anche di Lei:
"Deus dementat quos perdere vult" ?
Non riescono più questi pastori a capire che per loro, per tutta la Chiesa smemorata, è giunta l'ora di ascoltare il triste appello del Suo Signore:
"Ma il Figlio dell'uomo, quando tornerà, troverà la Fede sulla Terra ? " ?
quella domanda di Gesù è rivolta sempre più pressante ormai a ciascuno di noi, alla Chiesa tutta,cominciando da tanti pastori che allontanano le pecore dal Signore, anzichè condurle a Lui, mentre esse, smarrite e gementi., continuano a chidere:
"Dove andremo, Signore ? solo tu hai parole di Vita eterna ! "</span>
<span><span>bravissimo, Atalaia !
RispondiEliminasiamo al trionfo dell'assurdo: la superbia di tali pastori li spinge ad affermare che la Chiesa, per essere veramente cristiana e cattolica, deve allontanarsi ancor più da Gesù Cristo e dalla Dottrina perenne, più di quanto ha fatto finora !
E allora non sarà questa superbia fatale alla Sposa di Cristo (se Egli la abbandonasse a tali follie), disastrosa al punto da dover dire anche di Lei:
"Deus dementat quos perdere vult" ?
Non riescono più questi pastori a capire che per loro, per tutta la Chiesa smemorata, è giunta l'ora di ascoltare il triste appello del Suo Signore:
"Ma il Figlio dell'uomo, quando tornerà, troverà la Fede sulla Terra ? " ?
quella domanda di Gesù è rivolta sempre più pressante ormai a ciascuno di noi, alla Chiesa tutta,cominciando da tanti pastori che allontanano le pecore dal Signore, anzichè condurle a Lui, mentre esse, smarrite e gementi, continuano a chiedere:
"Dove andremo, Signore ? solo tu hai parole di Vita eterna ! "</span></span>
<span>«Gesù, sapendo che il Padre gli ha messo tutto nelle mani, ama gratuitamente i suoi sino alla fine. Ricordo in proposito una bellissima pagina di Giuseppe Dossetti, dove afferma che fino a quando nelle nostre città si celebrerà una Eucaristia, cioè la manifestazione gloriosa, gratuita dell’amore senza limiti del Verbo fatto carne per l’uomo, la città sarà salva.
RispondiEliminaL’essere presente del Signore nei simboli del pane e del vino è già qualcosa di straordinario, di meraviglioso, di incredibile, è il culmine del Vangelo».</span>
<span>Tutto questo già in sé, nel fatto cioè che Cristo è presente nel pane e nel vino. Indipendentemente dalla comunità, poca o tanta, che è presente nell’Eucaristia. La Messa non vale di più se è frequentata da milioni di credenti. È chiaro che ciò non basta. Però bastano due persone perché il Signore renda presente il suo amore. </span>
<span> «Naturalmente, deve seguire da parte nostra il perdono fraterno, il servizio del lavarsi i piedi. Il medesimo concetto è presente in un brano di San Paolo, nella seconda lettera ai cristiani di Filippi: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”».</span>
<span>«Gesù, sapendo che il Padre gli ha messo tutto nelle mani, ama gratuitamente i suoi sino alla fine. Ricordo in proposito una bellissima pagina di Giuseppe Dossetti, dove afferma che fino a quando nelle nostre città si celebrerà una Eucaristia, cioè la manifestazione gloriosa, gratuita dell’amore senza limiti del Verbo fatto carne per l’uomo, la città sarà salva.
RispondiEliminaL’essere presente del Signore nei simboli del pane e del vino è già qualcosa di straordinario, di meraviglioso, di incredibile, è il culmine del Vangelo».</span>
<span>Tutto questo già in sé, nel fatto cioè che Cristo è presente nel pane e nel vino. Indipendentemente dalla comunità, poca o tanta, che è presente nell’Eucaristia. La Messa non vale di più se è frequentata da milioni di credenti. È chiaro che ciò non basta. Però bastano due persone perché il Signore renda presente il suo amore. </span>
<span>«Naturalmente, deve seguire da parte nostra il perdono fraterno, il servizio del lavarsi i piedi. Il medesimo concetto è presente in un brano di San Paolo, nella seconda lettera ai cristiani di Filippi: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”».</span>
<span>«Gesù, sapendo che il Padre gli ha messo tutto nelle mani, ama gratuitamente i suoi sino alla fine. Fino a quando nelle nostre città si celebrerà una Eucaristia, cioè la manifestazione gloriosa, gratuita dell’amore senza limiti del Verbo fatto carne per l’uomo, la città sarà salva.
RispondiEliminaL’essere presente del Signore nei simboli del pane e del vino è già qualcosa di straordinario, di meraviglioso, di incredibile, è il culmine del Vangelo».</span>
<span>Tutto questo già in sé, nel fatto cioè che Cristo è presente nel pane e nel vino. Indipendentemente dalla comunità, poca o tanta, che è presente nell’Eucaristia. La Messa non vale di più se è frequentata da milioni di credenti. È chiaro che ciò non basta. Però bastano due persone perché il Signore renda presente il suo amore. </span>
Questo "vescovo" ha un illustre precursore: Martin Lutero. Infatti, dopo il distacco da Roma l'ex monaco agostiniano al posto dei sacerdoti mise al coordinamento del popolo i pastori. Quindi niente di nuovo sotto il sole. Anche il comportamento eretico di questo "vescovo". Ma perchè Roma tace e non prende provvedimenti?
RispondiEliminaSanto Subito?
RispondiEliminaA nome di tutti, tantissime condoglianze. Requiescat in pace.
RispondiEliminaperchè ?
RispondiEliminal'attesa continua....
*DONT_KNOW*
<< Per fortuna, avendo 74 anni compiuti, presto al macero ci finirà pure lui.>>
RispondiEliminaMi vergogno per chi ha scritto questa frase.
pecchè er Papa Benedetto XVI
RispondiEliminaconosce bene er Santo Vangelo
e li peccati contro lo Spirito Santo
e quello che a te sembra "perduto"
ar Papa sembra nà pecorella smarrita
che vvà recuperata
colla Carità
ovviamento gli o scritto io cioè
RispondiEliminaer tripparolo
CARO FILIPPO ...........
RispondiEliminalascia la VERGOGNA per ben altre cose ....... non è proprio il caso !!!!!!!!!
preghiamo per lei...
RispondiEliminaSAN PAOLO, pur essendo nato in una famiglia di fabbricanti di tende, studiava per diventare rabbino, e per questo si era trasferito a Gerusalemme dal maestro più prestigioso del tempo. ANCHE LUI PROFESSORE, dunque! Conosceva bene perfino la letteratura greca, e ad Atene volle PREDICARE IN UN AMBIENTE ACCADEMICO DI ALTO LIVELLO, L'AREOPAGO. O NO?
RispondiEliminaA proposito, CHE COSA SI INTENDE PER PREPARAZIONE DEI LAICI? All'inizio degli anni '60 in Francia venne messa a punto una bellissima "enciclopedia cattolica dell'uomo d'oggi" in un centinaio di volumetti brevi, ma splenduidamente calibrati, che fornivano supporti su tutto quanto era necessario per "tenere il campo", dalla teologia fondamentale alle scienze bibliche, all'antropologia filosofica e medica, alla storia della Chiesa, alla storia dell'arte. Della traduzione in Italiano io, allora quindicenne mi abbeverai. Oggi si fa qualcosa di simile per preparare i laici, o ci si limita a "generose" discettazioni esistenzialistiche e impegnate? Quanti sono, quanto sono diffusi oggi i manuali apologetici sui "dubbi di fede"come quelli del benemerito Pier Carlo Landucci ( "Esiste Dio?" "Il mistero dell'anima umana")?
Mons Piercarlo Landucci ha scritto pagine indimenticabili;ma provate a chiederlo in libreria!!Ma il Signore si lascia trovare da chi lo cerca..Prima che Abramo fosse, Cento Problemi di Fede e La vera carità verso gli ebrei (quest'ultimo si trova on line)sono di grandissima attualità e rispondono a tante domande a cui i nostri preti 'adulti'non sanno rispondere. Chi é di Roma puo' andare a venerarlo alla parrocchia S Giovanni Battista de Rossi all'Appio, recentemente ha fatto un vistoso miracolo che é al vaglio di chi di dovere.
RispondiEliminaQuesto vescovo francese é in buona compagnia nel suo paese;ho sentito colle mie orecchie recentemente rispondere alla domanda' che pensate di fare,dato che ormai siete cosi pochi preti?che non si possono ricevere preti da altri paesi o continenti, perché non hanno ricevuto "questa nostra formazione". Cioé preferiscono estinguersi piuttosto che ricevere un prete indiano o filippino(figurarsi tradizionalista!!),senza neanche pensare un attimo alla salvezza delle anime che Dio ha loro affidato..Notre Dame de toute Miséricorde,priez pour nous et pour la France!
Sono lieto di venire a sapere che qualcuno si è abbeverato alla stessa fonte. Per quanto ho letto su INTERNET Pier Carlo Landucci aveva una formazione tanto scientifica quanto teologica. Qui sta il punto. Non si tratta semplicemente di formare negli adolescenti UN ATTEGGIAMENTO ( ai miei tempi l'atteggiamento si costituiva già nell'infanzia, con la comunione a sette - otto anni ); si tratta di MOSTRARE COME LE CATEGORIE DEL PENSARE RELIGIOSO SI SALDINO CON QUELLE DEL PENSIERO UMANISTICO ( STORICO, FILOSOFICO... ) E SCIENTIFICO. Non è nemmeno necessario che le risposte siano definite interamente: così in "Esiste Dio?" trovai una argomentazione sulla non infinità temporale del mondo che non riuscii a seguire bene ma che trovai comunque stimolante e a un livello corrispondente agli studi liceali che allora seguivo. L'importante è COMPRENDERE CHE ESISTE UN PROBLEMA DI CONCILIAZIONE SCIENZA - FEDE IN TUTTI I SETTORI DELLA CULTURA E CHE AFFRONTARLO COSTITUISCE UNA SFIDA IMPEGNATIVA MA AFFASCINANTE; che IL PENSIERO RELIGIOSO NON E' QUALCOSA DI SEMPLICEMENETE INFANTILE, EVANESCENTE, SOGGETTIVISTICO ED IMPRESSIONISTICO, MA QUALCOSA DI ROBUSTO, IN CUI SI PUO' ENTRARE CON UNA LOGICA FERREA, da studenti universitari o professionisti di vaglia. Oltre che di "anime sante" in generale ( che possono essere benissimo anche appena scolarizzate o addirittura analfabete ) la Chiesa ha bisogno di un certo numero di laici così ferrati.
RispondiEliminaA questo punto mi chiedo: nelle UNIVERSITA' CATTOLICHE quanti, fra professori e studenti, alimentano LA FIAMMA DELLA PASSIONE APOLOGETICA COME ISTANZA PRINCIPALE, PRIMA ANCORA DEL PENSIERO DELLA CARRIERA in un ateneo "d'eccellenza"?
egr. Franco,
RispondiEliminae a 42 anni dal '68 lei si pone ancora questa domanda ?
Se essa, come temo, non è "retorica", bisogna ormai aspettare una rigenerazione spirituale, morale, culturale ab imis della società e della classe docente, prima che si possa rispondere: "Qualcuno", cioè almeno "pochi, ma buoni"!
E non è un'impresa che possa scaturire da volontà e facoltà umane.
(attualmente io le risponderei: "Nessuno!")
<span><span><span>
RispondiElimina</span>
</span>
</span>
<span><span></span></span><span><span><span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span>
Aderire a Gesù significa accettare l’amore che egli offre
</span>
</span>
</span>
<span><span><span>, manifestato</span>
fino all’estremo nella sua morte (
</span>
</span>
<span><span>Gv 13:1</span></span><span><span>), e </span></span><span><span><span>prendere Gesù come
modello di vita
</span>
</span>
</span>
<span><span><span>, adottando come norma di condotta un amore per l’uomo</span>
pari al suo.
</span></span>
</span></span></span><span><span>Questo significa essere adulti! </span></span>