Sempre in tema di commemorazione del Motu Proprio, e non solo, e su cordiale segnalazione di un nostro lettore modenese, diamo spazio a questa notizia straordinaria!
Il Reverendo don Giorgio Bellei, parrocco della chiesa dello Spirito Santo in Modena, a sentire il suo parrocchiano, ha molti meriti.
Tra questi sicuramente anche quello di aver ridato sacra dignità alla sua chiesa parrochiale, moderna, impreziosendola di elementi cònsoni alla casa di Dio.
Parliamo innanzi tutto delle nuove vetrate, che illustrano l'azione dello Spirito Santo nei secoli.
Non solo esse sono esteticamente decorose secondo i canoni tradizionale e in linea con i criteri e i precetti della "architettura orante" (che dovrebbe guidare, su esortazione del Papa l'erezione e la decorazione delle nuove chiese, e di cui abbiamo già più volte parlato in nostri precedenti post).
Ma anche e soprattutto interpretano soggetti di particolare rilievo per la Tradizione.
Ma il nostro ammirato stupore non si ferma certo alle sole vetrate, come si vedrà più avanti.
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VETRATE. Ci limitiamo a pubblicarne alcune senza nostro commento, perchè la commozione e la gioia che si provano ad ammirarle sono ineffabili.
Il cartiglio sottostante le vetrate riporta scritta in latino!
Invitiamo però il lettore a guardare le altre vetrate della chiesa al link indicato e leggere anche il bellissimo scritto esplicativo sulle nuove opere vetrarie composto dal Parroco e la ratio con cui esse sono state ideate, collocate e realizzate. Di questo testo, riportiamo solo la spiegazione che lo stesso Parroco ha composto sulla vetrata sulla Chiesa, davvero notevole, e pubblicato sul sito della Parrocchia (
Link).
Da essa si comprende l'alto profilo teologico, dottrinale, pastorale e, quindi, anche liturgico dell'ottimo don G. Bellei. E le sue scelte.
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LA CHIESA
scrive don Bellei: "Il Papa è al centro con i Vescovi tra cui un orientale, il clero e il popolo.
La Chiesa è raffigurata nella sua universalità fatta di oriente ed occidente.
La basilica di S. Sofia con le due date delle sue profanazioni (irrimediabile l'ultima da parte dell'Islam), ricorda i 1054 anni di unità della Chiesa ed è una preghiera per la sua ricomposizione.
Tra i vescovi è effigiato anche Mons Lefebvre autore dello scisma dei tradizionalisti,
ma morto in comunione con Roma perché Giovanni Paolo II lo assolse.
Senza di lui non saremmo stati incitati a ridare valore alla tradizione
che non è il latino soltanto ma la dottrina sul sacerdozio e sul valore sacrificale della Messa.
Non scriverei queste parole, se il Papa, che ha tolto la scomunica e liberalizzato l'antico rito, non camminasse Lui per primo per questa strada. La storia attuale della Chiesa è fatta anche da questi avvenimenti. Davanti al nostro sguardo avremo così Gesù, la Madonna e il Papa secondo la più cattolica delle visioni."
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Un grande ritorno: San Michele Arcangelo, Principe delle milizie celesti, e patrono fortissimo della Chiesa universale (Defende nos in proelio):
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La vetrata che commemora l'Anno giubilare per la santificazione sacerdotale
N.B. MIRABILE VISU: l'altare (con croce al centro), la pianeta, il manipolo, le mani giunte e il sacerdote inginocchiato! Da quanto tempo!
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Altra vetrata commemorativa: il Motu Proprio "Summorum Pontificum".
N.B. il sacerdote è in talare e cotta.
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Come dicevamo, le opere meritorie del Parroco non si esauriscono nella sola costruzione delle pur ottime vetrate, ma, e soprattutto dell'attitudine del sacerdote verso quella che si può definire la "riforma della riforma", in ossequio all'azione docente e liturgica del Papa Benedetto XVI.
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Un'altra vetrata, in particolare, è espressione manifesta della suddetta volontà di don Giorgio Bellei: quella che commemora la S. Messa tridentina (Introibo ad altare Dei).
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Strettamente correlate con le vetrate, ma ancor più degne di lode sono le ulteriori iniziative, forse di piccola entità, ma di grande significato e di potente effetto:
1. La celebrazione ogni domenica, giorno del Signore (come indicata sul sito) della S. Messa in forma straordinaria del Rito Romano, alle ore 18.00;
2. L'indicazione della celebrazione tridentina sul sito della parrocchia, sotto il menu dedicato agli orari delle Ss.Messe (a pensare che in certe chiese, in certe diocesi ... guai solo a spargere la notizia);
3. Un esplicito link sulla homepage della parrocchia, riguardo la "Bellezza della Messa Antica" con il collegamento ad una una lettera di un parrocchiano colpito e rapito dalla celebrazione tradizionale (Link).
4. Un ottimo sito internet!
Bè, che aggiungere. Nulla. I fatti parlano da soli!
Complimenti don Giorgio!
E' significativo che lei sia parroco di una chiesa intolata allo Spirito Santo! Tanto invocato dai Padri conciliari.
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Noi siamo lieti di riportare queste notizie, perchè i molti sacerdoti che ci leggono, legati o attratti dalla Tradizione e dalla liturgia seria e adorante della S. Messa antica, ma intimoriti e/o costretti al silenzio e alla "clandestinità" dai propri Vescovi, traggano forza dal coraggioso esempio dei loro più coraggiosi confraelli, tra cui sicuramente don Giorgio Bellei, e si convincano che la Verità li renderà liberi, e che se seguiranno la Verità, e il Papa, non potranno errare.
fonte: parrocchia dello spirito santo a modena
Eccolo un vero esempio di INNOVAZIONE nella Chiesa....Vetrate NUOVE, ma con sopra gli eventi Ecclesiali ufficiali di degna "Memoria" con disegni moderni ma non astratti nè estrosi come le teste di certi artisti dalla cui arte non si capisce dove stanno i piedi e dove stanno le mani dei loro dipinti...
RispondiEliminaComplimenti davvero a questo coraggioso Parroco per il quale speriamo non ci siano ritorsioni per averlo ringraziato...ringraziato anche per aver dato un posto degnissimo e legittimo a mons. Marcel Lefebvre...
Grazie, Don Giorgio, possa il Signore illuminarti e guidarti sempre nella tua missione pastorale.
RispondiEliminaMah, sono un pò perplesso...
RispondiEliminaOK per la piena ortodossia delle iconografie (anche se un pò oleografica, come certi bollettini parrocchiali)
OK per il rifiuto della novità effimera fine a se stessa (però le piatte copie da modelli illustri, come ad es. il s.Michele, sono un pò indigeste)
OK per la sobria figurazione, anche se improntata ad una "socialità" molto poco mistica...
però se questo fosse stato l'atteggiamento degli artisti cristiani nei secoli
non avremmo avuto il meraviglioso sviluppo artistico che ha caratterizzato
l'Occidente cristiano, la sua prodigiosa varietà all'interno delle solide fondamenta della dottrina.
scarsa qualità degli artisti? non so
Però allora non sarebbe meglio l'onesto perpetuarsi delle iconografie orientali tipiche
dell'arte russa e bizantina, così dense di mistero teologico, piuttosto che tentare
improbabili riedizioni moderne dei linguaggi della figurazione rinascimentale e barocca?
Grazie Redazione per aver evidenziato in un argomento dedicato e ben commentato quel che un lettore aveva segnalato e che con stupore si trovava linkando il collegamento.
RispondiEliminaIl valore d'ideazione artistica non sarà sopraffino, ma a me pare ottimo nella finalità comunicativa che persegue (e questo è lo scopo principe dell'arte sacra). Di questi tempi non mi pare molto agevole aprire nuove strade anche perché nell'ansia di farlo s'è generalmente perso di vista la meta finale che deve essere in questo caso comunicazione di concetti ortodossi e spinta all'elevazione spirituale.
Le icone sono l'esempio di un immobilismo suggestivo ma coriaceo: il cattolico è sempre stato anche nel mondo (le icone non a caso sono un prodotto monastico) e con esso si è sempre confrontato. Solo da quarant'anni a questa parte il confronto è venuto meno e ci si è come accodati alle temperie mondane....
Che gioia, che godimento, che consolazione!
RispondiEliminaGrazie don Giorno per questo grande esempio di fedeltà al Signore e di amore per la sua Chiesa.
Ora so che a Modena ci sono anche degnissimi sacerdoti di cui quelli esportati (previa infulazione) non sono il modello esemplare.
10, 100 , 1000 DON GIORGIO !!!
RispondiEliminaCaro Reverendo lei ha dimostrato con i fatti che la venerabile liturgia gregoriana non è relegata solamente alle chiese romaniche, gotiche o barocche ma può essere celebrata degnamente anche nelle chiese moderne.
<span><span>Voir Mgr Lefebvre à la droite du Pape sur un vitrail d’église…</span>
RispondiElimina<span>Voir le curé de cette église reconnaître le rôle unique de l’ancien archevêque de Dakar et fondateur de la FSSPX (« Senza di lui non saremmo stati incitati a ridare valore alla tradizione</span><span> </span><span>che non è il latino soltanto ma la dottrina sul sacerdozio e sul valore sacrificale della Messa »), voilà qui est infiniment consolant…</span>
<span>Oh, ce n’est encore qu’un modeste signal, mais il a valeur, à mes yeux, de prophétie.</span>
<span>C’est une première manifestation de la justice divine, qui éclatera, un jour, souverainement.</span></span>
il solito disfattismo.... non ho parole!
RispondiEliminaC'è speranza! Rara avis, certo, ma quanto basta per annuciare una possibile primavera. Preghiamo per lui, questa pubblicità sl blog temo gli attirerà ogni sorta di problemi.
RispondiEliminad'acchito sono stato contento di leggere questo post, e rinnovo i miei complimenti al coraggioso don giorgio, poi più a freddo mi dico e vi dico: se uno deve esultare per un qualcosa che dovrebbe essere assolutamente normale per qualsivoglia parroco di religione cattolica, allora vuol dire che le metstasi sono in stato avanzatissimo. E' come rallegrarsi per un malato di cancro che riesce ancora a camminare sulle sue gambe, questo è importante ed è bello ma non significa nè guarigione nè l'avvicinarsi alla guarigione. oggi sul quotidiano abruzzese c'è in un articolo di fondo l'augurio ipocrita a Sua Santità da parte dell'ereticissimo vescovo di chieti vasto, ma non si vergogna, lui che perseguita la tradizione cattolica, anzichè questi auguri ipocriti celebrasse come ha celebrato Benedettpo XVI a malta domenica scorsa! ipocrita fariseo ed eretico che non è altro! Quanto allo spirito santo, qui a lanciano c'è la chiesa dedicata allo spirito santo che non solo è modernista e quindi una sorta di garage, ma ha anche delle vetrate oscene e disgustose, dedicate ai mari, ai monti, al vento, al fuoco e ad altre fregnacce varie. una vera oscenità. contenti loro....
RispondiEliminaCom'è che ancora non lo hanno trasferito in una parrocchietta sull'Appennino come don Camillo?
RispondiEliminaCreda, che sono molto peggio le riedizioni moderne delle icone bizantine! Ce ne sono in giro di orripilanti
RispondiElimina<span>E a noi poveri seminaristi chi ci pensa? Noi si che stiamo veramente alla mercè di questi ipocriti e squallidi nonchè indegni ministri di Dio che fanno tanto soffrire la Chiesa e il nostro amato Santo Padre.... a noi chi ci pensa? Il sacerdozio non può toglierlo nessuno una volta conferito l'ordine è irrevocabile... nemmeno Dio potrebbe, ma a noi? Noi siamo i più indifesi, i più colpiti, i più maltrattati.... ho dei ricordi terribili del seminario... lagrime su lagrime... abbandoni e desolazione.... vi chiedo di pregare per me... affinchè sia coraggioso e giunga anche io alla radiosa meta del sacerdozio!! E che vi giunga non solo coraggiosamenete ma anche santamente... si voglio essere Santo... un Santo sacerdote di Gesù.... pregate per me, pregate. Grazie....</span>
RispondiEliminapovero parroco che OSATO mettere MONS. LEFEBVRE alla destra del PAPA ........
RispondiEliminasubito al rogo !!!!!!!!!!! ......... ehehehehe !!!!!!!!
io vorrei che tutti quelli che gioiscono di un segnale di speranza, bello ed esile (che anch'io spero possa moltiplicarsi) si chiedessero: basta questo per assicurarci che la restaurazione dell'Edificio procede ?
RispondiEliminaNell'osservare lo stato di malattia gravissima in cui versa la Chiesa, il dilemma a cui non si può sfuggire è il seguente:
sarà più veloce la malattia a ridurre il malato al lumicino, o la cura a guarirlo ?
Il grave stato di autoillusione in cui la maggioranza dei cattolici si trova fa sì che essi non abbiano la più pallida idea della gravità delle condizioni del malato, e non sanno che sarebbe necessario ormai battere sul tempo la malattia, che sta avanzando rapidissima, e nessuno è seriamente impegnato a bloccarla e ad applicare
con decisione e fermezza le cure, ormai urgentissime !
anzi, molti medici se la ridono e passeggiano nelle corsie, (o fuori dell'ospedale) occupati in altro....pensando che non ci siano malati urgenti da curare!
io vorrei che tutti quelli che gioiscono di un segnale di speranza, bello ed esile (che anch'io spero possa moltiplicarsi) si chiedessero: basta questo per assicurarci che la restaurazione dell'Edificio procede ?
RispondiEliminaNell'osservare lo stato di malattia gravissima in cui versa la Chiesa, il dilemma a cui non si può sfuggire è il seguente:
sarà più veloce la malattia a ridurre il malato al lumicino, o la cura a guarirlo ?
Il grave stato di autoillusione in cui la maggioranza dei cattolici si trova fa sì che essi non abbiano la più pallida idea della gravità delle condizioni del malato, e non sanno che sarebbe necessario ormai battere sul tempo la malattia, che sta avanzando rapidissima, e nessuno è seriamente impegnato a bloccarla e ad applicare
con decisione e fermezza le cure, ormai urgentissime !
anzi, molti medici se la ridono e passeggiano nelle corsie, (o fuori dell'ospedale) occupati in altro....pensando che non ci siano malati urgenti da curare!
e chi, secondo lei, dovrebbe trasferirlo ?
RispondiEliminaLa Santità passa dalla sofferenza silenziosa e non dal piagnisteo!
RispondiEliminaPortare la Croce nel "Sia fatta la tua Volontà" è l'obbligo che ognuno ha!
Quindi, caro Benedikt, chiedi preghiere per la tua Santificazione ma non per la condizione in cui sei!
Accettala e testimonia!
Con vicinanza e condivisione!
Matteo
<span>A Roma si cerca di accreditare, con rinnovate esibizioni di sfarzo barocco e manifestazioni di grande impatto mediatico, l’immagine di una Chiesa forte, con un "vicario di Cristo" assolutista, che riunisce nelle proprie mani i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. </span>
RispondiEliminaMa sono vetrate di una bruttezza incredibile, dei santini oleografici dove risplende solo una pretenziosa mediocrità. Se sono questi i rimedi contro le dissoluzioni nichiliste della postmodernità siamo già spacciati. E se riceverò qualche accusa di eresia da parte di Atalaia, o di Vittorio, o di Rutilio Namaziano (nella storia un poeta pagano che non amava i monaci, ma che scriveva lo stesso dei bei versi) capirò che tra i dogmi di fede del buon cattolico ci sono anche le vetrate di don Bellei
RispondiEliminaMa sono vetrate di una bruttezza incredibile, dei santini oleografici dove risplende solo una pretenziosa mediocrità. Se sono questi i rimedi contro le dissoluzioni nichiliste della postmodernità siamo già spacciati. E se riceverò qualche accusa di eresia da parte di Atalaia, o di Vittorio, o di Rutilio Namaziano (nella storia un poeta pagano che non amava i monaci, ma che scriveva lo stesso dei bei versi) capirò che tra i dogmi di fede del buon cattolico ci sono anche le vetrate di don Bellei
RispondiElimina<span>Hai ragione Bartimeo... chiedo scusa se sono stato noioso... è vero la croce va portata senza piagnistei, va portata con virilità... ma oggi è stata una giornata molto pesante.... grazie e buona notte!!!!</span>
RispondiEliminaRedazione, per piacere, abbiate la bontà di correggere quel Introibo ad altarem Dei nella didascalia dell'ultima vetrata... Tra l'altro nell'immagine si legge chiaramente la frase senza errori... Altare non Altarem.... :-)
RispondiElimina...rinascimentale-barocca??? andiamo suvvia! faccia lo sforzo di andare molto, ma molto più indietro...
RispondiEliminaL'arte Ortodossa, se le fosse sfuggito, si è fermata al grande scisma...e non è messa in discussione la sua bellezza, soprattutto se confrontate con certe riedizioni speculative moderne..., al contrario, l'arte Cattolica ha proseguito nel tempo soprattutto dopo l'apice teologica e mistica DEL CORPUS DOMINI, delle prime processioni Eucaristiche con gli Inni dell'aquinate...delle mistiche espressività durante e dopo l'affermazione del Messale detto Pio V che ha dato chiarezza all'Altare, alla Messa, al sacerdote vestito non solo in talare, ma anche con i paramenti sacri...suggerendo maestosi quadri e dipinti nonchè l'arte meravigliosa delle sacre immaginette...
Tuttavia quando lei dice:
però se questo fosse stato l'atteggiamento degli artisti cristiani nei secoli
non avremmo avuto il meraviglioso sviluppo artistico che ha caratterizzato
l'Occidente cristiano, la sua prodigiosa varietà all'interno delle solide fondamenta della dottrina.
devo dedurne che c'è una piccola incomprensione nel suo messaggio poichè inizia con una riflessione che appare in contraddizione con questo passo per il quale sono d'accordo, ma non in riferimento a queste meravigliose vetrate dopo anni di dipinti e riproduzioni ASTRATTE e geonetrici...queste si lontano mille miglie dalla dottrina cattolica, impossibile, ossia, incarnarla laddove il fedele deve fare un corso di astrattismo per capirne le forme, i segni e la sostanza che maturava nella testa dell'artista...
Su questo dovremo essere d'accordo!
Caro Seminarista....lei pensi che ogni giorno si levano dalla terra verso il cielo MILIONI DI ROSARI per VOI.... ;)
RispondiEliminai seminaristi come lei sono così, come il piccolo gregge di noi laici impegnati in battaglie (contro l'errore) che sembrano impossibili, ma non molliamo...obbediamo e andiamo avanti...siamo spesso SOLI, derisi ed allantonati, ma non molliamo...ci facciamo semplicemente sempre più piccoli come piace al Signore...perchè più ci faremo piccoli fino a sembrare di scomparire, e più la vittoria sarà grande.... :)
Concordo con Bartimeo: ACCETTI LA CROCE, non la lasci mai a nessun altro....rammenti le difficoltà del santo Curato d'Ars quando era un seminarista...e pensi alle COMODITA' che oggi lei ha.... si serva di questo per rammentare a se stesso che lei "deve morire a se stesso" per poterlo dire ai fedeli che le saranno affidati; si serva di questo per rammentare sempre che stare con il Signore già da qui sulla terra è il più grande dei doni...
Le dono un pensiero di Santa Caterina da Siena:
<span>" Non è buono il cavaliere se non si prova sul campo della battaglia: così l'anima vostra si deve provare alla battaglia delle molte tribolazioni; e quando si vede fare prova buona di pazienza, e per impazienza non volta indietro il capo scandalizzandosi di quello che Dio permette, allora può godere ed esultare, e con perfetta allegrezza aspettare la vita durabile...L'anima non deve mai venire a tristizia (deprimersi), per neuna battaglia (per nessuna tentazione) che abbia, nè lasciare mai nessun esercizio o ufficio o altra cosa. E se non potesse fare altro, almeno (dovrebbe) stare dinnanzi alla Croce e dire: Gesù, Gesù Io mi confido, nel Nostro Signore, Gesù Cristo..."</span>
Coraggio allora.... ci scriva quando vuole, e troviamoci nella Preghiera....pensi al grande privilegio che avrà: dare Cristo a NOI! a noi ai quali chiede da ora un aiuto nella Preghiera....stupenda reciprocità e mistico guadagno per entrambi...ci pensi! ;)
Buon Giubileo!
Bravo Don Giorgio!
RispondiEliminaVivissimi complimenti per il messaggio veicolato a quest'opera d'arte sacra e per il coraggio dimostrato!
Per Benedikt:
Comprendo lo scoramento nel quale ti puoi trovare al termine di una giornata difficile...solo chi non è mai stato in un seminario può rimproverare ad un chierico il diritto allo sfogo! Non vedo poi perché non dovresti chiedere "preghiere per la condizione in cui sei"...nel messale c'è anche il formulario della Messa per i tribolati.
Ti ricordo nella preghiera e ti ricordo le parole del Salmo:
"Euntes ibant et flebant semen spargendum prortantes,
Venientes autem venient cum exultatione
portantes manipulos suos"
...cito a mamoria, possibile qualche imprecisione...
...mi son ritrovato a leggere le parole di Caterina...e l'unica parola che mi sento di dirle è: Grazie. Sono state d'aiuto anche a me. Un fraterno abbraccio.
RispondiEliminache bravo.. anche la messa e' bellissima e piena di devozione, speriamo che molti altri lo emulino.
RispondiEliminaComplimenti a Don Giorgio!
RispondiEliminaSono notizie molto confortanti. Se penso ai critici inesausti, il pensiero va a un post recentemente pubblicato da Francesco Colafemmina sul suo blog relativo ad una Chiesa dichiaratamente "polifunzionale", come se la celebrazione del S. Sacrificio sia da considerarsi funzione fra tante. Alle pareti non vi sono vetrate ma immagini eloquenti come il discorso di Paolo VI all'ONU, l'invasione sovietica dell'Ungheria, le favelas brasiliane....Alla chiesa si accede attraverso una specie di peristilio romano, tanto per far subito sorgere l'idea "casalinga" (che pero' tradisce una concessione alla borghesia) e non sacra della Chiesa.
Personalmente mi pare espressione del maoismo tipico di certi riformatori. Mi chiedo se abbiano mai invitato Don Giorgio (Capitani) a celebrare in quel luogo.
Insomma gli atti di riparazione dovranno essere ancora molti.
"Ad Deum qui laetificat iuventutem meam"
FdS
P.S.
Suggerisco al Sig. Franco di citare l'articolo di giornale da cui ha preso pari pari il suo intervento.
Vorrei chiedere, alla gentile Redazione, dove è possibile consultare la documentazione relativa alla remissione della scomunica ( valida od invalida che sia) di Mons. Lefebvre da parte di Giovanni Paolo II.
RispondiEliminaNon sei solo!
RispondiEliminaMatteo
Tutto perfetto tranne qualcosina: il sacerdote in ginocchio con manipolo e tutto il resto sembra che si volga alla telecamera e sorrida compiaciuto, parrebbe una concessione allo spirito televisivo, o sbaglio?
RispondiEliminaPoi Lefebvre lì in bella mostra, mah! Avrei lasciato indefinito il personaggio, senza didascalie, oppure avrei messo qualcuno più incensurato, non so, il cardinale Siri per esempio.
Anche io sono curioso di sapere da dove avete tratto la notizia della remissione della scomunica (valida, valida, oh se valida!) al fondatore della Fraternità Sacerdotale Contra Ius San Pio X.
ma dai!! vai a criticare lo sguardo del sacerdote? non ci posso credere!!! arriva a tal punto la tua irritante "precisione"? rallegrati per tutto il resto, piuttosto!! Per la notizia sulla remissione della scomunica, bisognerebbe chiederlo al sacerdote, visto che l'ha scritto nel suo sito dove spiega le vetrate.
RispondiEliminaCOMPLIMENTI don giorgio!!!!!
Caro Mastro, data la sua precisione, non Le dovrebbe sfuggire che per il solo fatto di esser morto, Mons. Lefebvre, ha avuto decaduta la scomunica. Se prima della morte abbia avuto una remissione ufficiale, io non lo so, ma ormai è acqua passata. Noti che chi Le scrive non è un estimatore del monsignore francese.
RispondiEliminaMonsignor Lefebvre morì non in comunione con il Papa, in uno stato di scisma formale. Sia lui che Castro Mayer morirono senza rientrare nella piena comunione con la Santa Sede e perciò bisogna pregare per le loro anme. Questa va ricordato sempre. Sono d'accordo con il Mastro sul fatto che sarebbe stato molto meglio mettere il Cardinal Siri, che per altro disapprovò con forza la scelta di Monsignor Lefevbre.
RispondiEliminaMonsignor Lefebvre morì non in comunione con il Papa, in uno stato di scisma formale. Sia lui che Castro Mayer morirono senza rientrare nella piena comunione con la Santa Sede e perciò bisogna pregare per le loro anme. Questa va ricordato sempre. Sono d'accordo con il Mastro sul fatto che sarebbe stato molto meglio mettere il Cardinal Siri, che per altro disapprovò con forza la scelta di Monsignor Lefevbre.
RispondiEliminaPiù che pregare per le anime di Mons. Lefebre e Castro Mayer, suggerisco al poster delle 11.03 di pregare per le anime di roncalli, montini e wojtyla, oltre che per tutti i difensori del concilio dell'eresia che è coinciso con la profezia della beata caterina emmerich della liberazione di lucifero dalle sue catene. comunque, mi associo alle preghiere in favore di monsignor lefebre acchè dall'alto dei cieli illumini le menti obnubilate dei difensori del concilio dell'eresia e dell'apostasia
RispondiEliminaForse non l'hanno informata del fatto che Roncalli è stato beatificato e dunque è certamente in cielo dove non abbisognano preghiere di suffragio ma casomai le si chiedono per gli altri.
RispondiEliminaAltrettanto dicasi per Wojtyla, ancora non beato ma venerabile e presto sugli altari. E pure il servo di Dio Paolo VI prima o poi sarà proclamato beato.
Lefebvre invece (che penso si sia salvato ma con molto molto purgatorio) non ha dato esempio di obbedienza e docilità e si è ostinato a crearsi la sua chiesetta personale. Peccato, perchè sino a un certo punto aveva effettivamente ben operato.
Bene, quindi niente revoca, se capisco bene, semplicemente estinzione del reato e della pena per morte del reo, è così?
RispondiEliminaer sor benedikt è seminarista?
RispondiEliminaIo sò er papa in incoqnito...........
eraclio gli è il Prefetto
RispondiEliminadà Congregazione dà Dottrina dà Fede?
Nun me risulta proprio.........
a meno che............
nun lo sia prefetto dè nartra chiesa...........
che se è nartra gli è "scismatica"..............
<span><span>"Tra i vescovi è effigiato anche Mons Lefebvre autore dello scisma dei tradizionalisti,</span></span><span><span>ma morto in comunione con Roma perché Giovanni Paolo II lo assolse. "</span></span><span><span></span></span><span><span>8° Comandamento: Non dire falsa testimonianza</span></span>
RispondiEliminaNon riesco a comprendere come qui si possa ancora definire il Concilio Vaticano II il concilio dell'eresia. Il papa ha detto chiaramente che chi non accetta il Concilio è fuori dalla Chiesa Cattolica. Come dice mastro ci si costrusce una chiesetta personale e non è forse quello che hanno fatto anche Lutero e Calvino? Inviterei tutti a meditare su questo punto.
RispondiEliminaAu-dessus de l'<span>obbedienza et de la docilità, il y a la vérité — le service héroique de la vérité, qui oblige parfois à désobéir, quand les ordres donnés — par exemple: détruire la sainte liturgie millénaire de l'Église pour lui substituer un bricolage protestantoide — vont contre la justice et le bon sens.</span>
RispondiEliminaQuant à l'accusation d'avoir créé une "chisetta personale", cette accusation est tellement stupide qu'elle ne mérite pas qu'on y réponde.
<span>Au-dessus de l'<span>obbedienza et de la docilità, il y a la vérité — le service héroique de la vérité, qui oblige parfois à désobéir, quand les ordres donnés — par exemple: détruire la sainte liturgie millénaire de l'Église pour lui substituer un bricolage protestantoide — vont contre la justice et le bon sens.</span>
RispondiEliminaQuant à l'accusation d'avoir créé une "chiesetta personale", cette accusation est tellement stupide qu'elle ne mérite pas qu'on y réponde.</span>
il papa, e non parlo di questo papa s'intenda, non è infallibile sempre e comunque. spero siate tutti d'accordo sul fatto che nei 2000 anni di cattolicesimo, ci sono stati anche papi indegni e fallibilissimi. d'altronde il sommo poeta, autentico cattolico, ne incontrò diversi nel suo viaggio attraverso l'inferno. quanto al carattere eretico del concilio, bhe non lo dico io, basta vedere cosa diceva e faceva la chiesa prima del concilio, e cosa fa e dice la chiesa "conciliare". senza considerare le eresie che si consumano quotidianamente grazie all'ereticissima e protestantissima messa conciliare. quanto ai vari roncalli e montini, bhe essi sono beati come beato è anche monsignor stepinac . un errore la loro beatificazione, beatificati dai rappresentati della chiesa conciliare ed eretica in quanto promotori ed autori del processo di autodistruzione della chiesa di cristo. quanto a wojtyla, non saprei, non mi va di dare giudizi, il rischio di sbagliare c'è sempre. tuttavia sul corriere della sera del 18.04.2010 il cardiniale colombiano dario castrillon Hoyos dichiara " sulla linea del silenzio (quanto ai preti pedofili) ebbi l'om di Wojtyla", ed inoltre "mi incoraggiò ad inviare una letera di congratulazioni al vescovo di Bayeux-Lisieux. monsignor Pierre Pican, per non avere quest'ultimo denunciato un prete pedofilo della sua diocesi". dichiarazioni ad oggi non smentite da nessuno! se questi sono i vostri beati, teneteveli pure, io mi tengo l'ultrabeato monsignor lefebre e che questi, e non i beati di cui sopra, illumini l'amatissimo, ma non altrettanto coraggioso ad oggi, benedetto XVI
RispondiEliminaquanto a mastro preciso, stando al contenuto del suo post delle 11.19 vedo che egli ha il dono delle visioni ultraterrene, grazie alle sue estasi (rectye deliri) vede roncalli nell'empireo, prevede la beatificazione di montini, ed ha visto anche i lunghi anni di purgatorio che sta scontando lefebre. ma sei Dio in terra per caso? visto che non sei Dio in terra, fa un bel e lunghissimo bagno di umiltà, ma affidati ai beati veri, non ai beati proclamati dal santo subito o da quelli proclamandi da un eventuale futuro pontefice in salsa martiniana.in riferimento al post ubi petrus dell11,36, ti dico che lefebre nei contenuti della sua battaglia è l'antitesi di lutero e calvino, i vari montini roncalli e wojtyla, quanto ai contenuti e alle scelte dei loro pontificati, hanno fatto e detto ciò che lutero disse e fece 6 secoli prima. e per finire. prima di tutto il cattolico deve obbedire alla sua fede, se un papa di fatto diventa protestante (roncalli, montini e wojtyla docent) il cattolico deve obbedire alla propria fede e disobbedire al papa eretico. è l'abc questa signori, le riflessioni sono aperte, il sasso è lanciato
RispondiEliminaAttenzione: l'arte Ortodossa non si è fermata al grande scisma! dal 1054 in poi abbiamo avuto in Oriente la fiornitura esicastica, culminata con Gregorio Palamàs nel XIV secolo: non solo i meravigliosi affreschi di Serbia e Kosovo (Decani, Studenica, Sopocani...), ma anche tutta l'iconografia russa (Teofane il Greco, Andrej Rublev, Dionisij...) sono posteriori allo scisma!
RispondiEliminaNon bisogna cadere nel tranello di un arte in "evoluzione"... L'icona è un arte dogmatica completa e meravigliosa, può e deve essere espressione della più alta spiritualità di un tempo storico, di un popolo, di una Chiesa, ma non si sviluppa secondo le filosofie del secolo; neppure secondo la cultura umana! L'arte d'Occidente è un'arte religiosa che illustra la fede; ma si ferma lì, perché con le illusioni del naturalismo si propone come una sorta di teatro (pensiamo ad esempio a Caravaggio!).
L'icona invece è un'altra cosa: essa, tramite un linguaggio simbolico che supera la prospettiva ed ogni effetto illusiorio, mostra la Verità e si fa Presenza (presenza in assenza dicono in Oriente; non cadiamo nel tranello iconoclasta che taccia gli iconofili di idolatria). In tal modo diventa come la Sacra Scrittura: così come questa è composta da tradizioni orali, sedimenti letterari vari, libri diversi, ma tutti Parola di Dio (facendo della Bibbia qualcosa di completamente lontano da ogni naturalismo), l'icona, senza prospettiva, senza positivistica coerenza (ma con la Coerenza di Dio), mostra l'Immagine vera e trasfigurata dell'Uomo nuovo.
E tutto questo è patrimonio sia dell'Oriente che dell'Occidente, perché è stato espresso nell'ultimo concilio della Chiesa indivisa, il VII Ecumenico, Nicea II.
Per quanto riguarda le icone brutte... l'Italia è tornata a scrivere icone da poco più di trent'anni: possiamo dire che sta ancora imparando. E non è solo una questione tecnica, di buona pittura (è vero, ci sono in giro icone tecnicamente orripilanti!), ma è anche e soprattutto una questione spirituale. Finché l'artista metterà se stesso e le sue personali elucubrazioni davanti alla corretta iconografia non ne verremo fuori. Finché l'artista non sarà un vero credente... finché egli non sarà davvero umile mettendo se stesso da parte per lasciarsi ispirare dallo Spirito Santo (attraveso la Chiesa)... Passeranno ancora anni prima che si torni a capire questo e prima di arrivare ad un'iconografia degna, elevata, ineccepibile!
Comunque sono convinto che la Messa di sempre e la Tradizione possano non solo insegnare il giusto atteggiamento all'artista su come porsi nella produzione di arte sacra, ma daranno origine all'Arte Sacra-non-di-questo-tempo, di cui questo tempo ha bisogno.
Con queste vetrate di Modena siamo certamente sulla buona strada, ma solo all'inizio. C'è ancora tanto da imparare...
Lei di me non sa nulla, anzi non ha mai letto nulla dei miei commenti, conseguentemente non ha capito la scelta del mio nick: amore per la tradizione, ma una tradizione viva, che ci fa quelli che siamo (come fece Roma, così capisce il nick:
RispondiEliminaTe canimus semperque, sinent dum fata, canemus:
Sospes nemo potest immemor esse tui.
Obruerint citius scelerata oblivia solem
quam tuus e nostro corde recedat honos).
Lei non si è reso conto, non leggendo di me se non il nick, che io sono tra i più moderati. Le vetrate non sono un dogma, per carità, il dogma sta dietro le vetrate, biblia pauperum di tanti che forse non hanno la sua squisita sensibilità artistica (immagino lei prediliga<span> Marko Ivan Rupnik) e hanno bisogno di vedere in immagini l’espressione della loro fede.</span><span></span> <span><span></span></span>
Eraclio ... tralascio sui tuoi soliti sproloqui contro questo e contro quello! D'altra parte dimostri di essere come San Paolo: fulminato sulla strada di Damasco! ( con risultati diversi direi... ma fulminato sei e resti! Come tu ci ricordi).
RispondiEliminaMa la cosa che più incuriosisce è quel Chiesa conciliare! Ohibò! Ma la Chiesa è conciliare dal 50 d.c. e probabilmente lo è dai tempi di Cristo stesso ... non ricordi il famoso "Dei due ne farò uno"?
Certe che quelli tutti di un pezzo vedono da sinistra il sincretismo e da destra l'esclusivismo come realizzazione del messaggio evangelico. Due forme di fariseismo. D'altra parte dove non arrivò Erode ci mise mano Caifa!
Medita; mi ricordi Lerner al contrario, ma sempre Lerner ( vedi post sui comboniani!)!
Matteo
No, purtroppo no!
RispondiEliminaCoraggio.
Vedo che dai deliqui per dei brutti santini su vetro si è passati a cose più serie. Una sola domanda ad Eraclio 73: il tema del papa eretico è sempre stato presente nella Chiesa (ma tre alla volta mi sembra un po' troppo): lo hanno usato abbondantemente anche i luterani. Solo che per dichiararlo tale ( e quindi deporlo) occorre un'istanza a lui superiore che risulta difficile identificare con Eraclio 73 medesimo e con il suo delirio di onnipotenza. Dassi il caso che nella storia i papi deposti lo sono stati da un Imperatore oppure (orrore) da un Concilio. Se non accetta nemmeno questo, consiglio ad Eraclio 73 l'unica soluzione coerente: autoproclamarsi papa (non sarebbe nemmeno il primo)
RispondiEliminaGentile Maestro Preciso, mi permetta di essere più preciso di Lei; senza voler minimamente entrare nel merito della specifica questione, in senso più generale, rammenterei che, al contrario della "canonizzazione", la "beatificazione" non rientra nel novero degli atti di magistero infallibile ...
RispondiEliminaDa un rapido esame delle risposte, fermo restando che non si discute la commovente sincerità di Don Giorgio, mi trovo d'accordo con Mastro Preciso: c'è qualcosa di insopportabilmente televisivo nelle pose, negli atteggiamenti, nei gesti, nell'ammiccamento verso l'osservatore (guardi la telecamera!) che, magari involontariamente, rende false queste iconografie e simili a certe nefaste fiction di Santi viste di recente.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il richiamo alla grande tradizione orientale (del resto molto apprezzata anche da Papa Benedetto), è il procedimento di costruzione dell'icona (che il pittore deve eseguire come prescrive la tecnica rigorosa della pittura a tempera d'uovo su tavola) che impedisce la sciatta faciloneria di certe immagini devozionali.
Ed è chiaro che i modelli possono essere quelli della grande pittura paleocristiana, Teofane il Greco, Andrej Rublev.
Oppure, se si vuole dare un senso ai più interessanti linguaggi dell'arte moderna, orientandoli in senso cristiano, occorre che l'artista
sia un sincero credente e che assuma come punti di partenza i linguaggi di artisti cristiani moderni.
Ad es., io trovo maggiore, sofferta sincerità e tensione spirituale cristiana (anzi cattolica) nelle pitture di Georges Rouault, di Giorgio Morandi, in alcuni artisti dell'800, in certa pittura italiana dei "Valori Plastici".
Perchè non devono esserci diaboliche ambiguità: o l'artista è autenticamente cristiano e di qualità e allora cercherà di mantenersi fedele alla dottrina senza essere un pessimo imitatore degli antichi.
Altrimenti è bene rifarsi alla sempiterna lezione di S.Bernardo e dei cistercensi: chiesa in nuda pietra, a croce latina e crocifisso dietro l'altare. E sia Lode a Dio!
Il Cardinale Siri è stato poco coraggioso. Si è appiattito al nuovo corso senza muovere critiche, neppure alla riforma liturgica. Mons. Lefebvre è un santo e quella scomunica è stata falsa e bugiarda. Sono altri che sono scomunicati a causa del loro comportamento indegno. Di valida, in questa storia, c'è solo l'ignominia che è ricaduta su certi personaggi che hanno distrutto la Chiesa ed hanno perseguitato un uomo puro e fedele come Mons. Marcel Lefebvre che ha passato una parte della sua vita a portare il Vangelo agli africani e non a reinvetarsi il Cattolicesimo per renderlo più digeribile al mondo moderno.
RispondiEliminaSecondo me è giusto che il sacerdote si volga a chi guarda sorridendo, così facendo dice: mi dà grande gioia servire il mio Signore, vieni anche tu.
RispondiEliminaE poi mi sembra che il volto del sacerdote sia di uno dei finanziatori delle vetrate, quindi una persona conosciuta dai fedeli del luogo, che ne traggono, spero, esempio.
<<ma>Chiesa conciliare! Ohibò! >>
RispondiEliminaL'espressione " Chiesa conciliare" non è stata coniata in ambito tradizionalista bensì da cardinale Giovanni Benelli, arcivescovo di Firenze e grande progressista.
</ma>
E il tradizionalistasuperdiunpezzo la fa subito sua!
RispondiEliminaMatteo
Si accettiamo che c'è stato. Purtroppo.
RispondiEliminaMi spiace ma il processo di beatificazione non è coperto da infallibilità.
RispondiEliminaNon le va bene Siri? Facciamo Ottaviani? Facciamo Bacci?...tra il restare nella Chiesa seppure con dolore, sofferenza e persecuzione e l'uscire sbattendo la porta, ciò che imita maggiormente l'atteggiamento del Cristo è sicuramente la prima!
RispondiEliminaMastro Preciso vedo che ci prova gusto eh. Le piace il sapore della sua cattiveria?
RispondiElimina"<span>la "beatificazione" non rientra nel novero degli atti di magistero infallibile"</span>
RispondiEliminaCurioso come l'ospite delle 14.09 dia per certo un fatto incerto.
<span>Arriaga, Amicus e Del Bene sono dell'opinione contraria a quella qui sostenuta, ma dove non arrivano i teologi arriva l'anonimo.
</span>
Il bagno d'umiltà ci vorrebbe anche a chi da dell'Eretico alla Chiesa di Cristo!
RispondiElimina<span>"Vidi anche il rapporto tra i due papi... <span>Vidi</span> quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici <span>di </span>ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una <span>grande </span>oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che <span>venivano</span> chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. <span>Ma</span> tutto ciò non durò a lungo". <span>(13</span> maggio 1820)
RispondiElimina"Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta [la massoneria], mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe <span>arrivato quando</span> le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di <span>essa</span>. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un <span>grande</span> rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".
"Vidi una strana chiesa che <span>veniva</span> costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto...</span>
<span> C’<span>erano solo</span> divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa <span>di </span>umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". <span>(12</span> settembre 1820)
"Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là (a Roma). Non c’era niente di santo in <span>essa</span>. Ho visto questo proprio come ho <span>visto</span> un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là tutto il lavoro <span>veniva</span> fatto meccanicamente. Tutto <span>veniva</span> fatto secondo la ragione umana... </span>
<span>Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.
C’era qualcosa <span>di </span>orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che <span>aiutasse</span> nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: "<span>Costruitela</span> pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra<span>""</span>. <span>(12</span> settembre 1820)
La Messa era breve. <span>Il Vangelo di San Giovanni non <span>veniva</span> letto alla fine. </span><span>(12</span> luglio 1820) </span>
..................
(dalle <span>visioni della beata Anna Caterina <span>Emmerich)</span></span>
<span>"Poi vidi un'apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare <span>ferventemente</span>... <span>Devono</span> pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma". <span>(25</span> agosto 1820)
RispondiElimina"Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad eccezione del Santuario e dell’Altare principale. San Michele venne giù nella chiesa, vestito della sua armatura, e fece una pausa, minacciando con la spada un certo numero <span>di </span>indegni pastori che volevano entrare. <span>..."(10</span> settembre 1820)
"Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta <span>di </span>abomini venivano perpetrati là. </span>
<span>I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Vidi anche degli ebrei che si trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta tristezza". <span>(27</span> settembre 1820)
"La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne <span>risulterebbero</span> innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa <span>viene</span> minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati.<span> Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una <span>grande</span> devastazione"</span>. <span>(1</span> ottobre1820)</span>
<span>...........</span>
(idem)
Tralasciamo gli ultimi quarant'anni su cui sappiamo come La pensa. Mi indica un papa eretico nella storia della Chiesa? Eretico dico, non peccatore!
RispondiEliminaGuardi che io ho scritto "penso che..." è un'opinione, non una sentenza. Da che Chiesa e Chiesa i fedeli hanno sempre espresso la loro opinione sul destino di chi li ha preceduti. Lo stesso atteggiamento che ci spinge a far celebrare messe in suffragio dei nostri avi per ottenere sconti di pena sul purgatorio: abbiamo visioni anche in quel caso? E quando lei dice che Lefebvre è santo e beato di che tipo di visioni si tratta?
RispondiEliminaSul valore impegnativo della beatificazione non mi dilungo, dico solo che con essa ha inizio il culto pubblico (sia pure limitato a certe zone) mentre con la canonizzazione si ha l'estensione universale del culto pubblico. I fatti poi dicono chiaramente che se si celebra per Giovanni XXIII si celebra "in onore", mentre se si celebra per Marceò Lefebvre si celebra "in suffragio": non so che cosa farci, le cose stanno così, non le abbiamo stabilite noi.
Quanto ai "pontefici in salsa martiniana" sono curioso di vedere cosa dirai quando - con tutta probabilità (aggiungo questo inciso sennò mi dici che ho le visioni) - sarà Benedetto XVI a inscrivere Giovanni Paolo II nel novero dei beati.
Quale cattiveria, mi perdoni?
RispondiEliminaSi rilegga e si dia una risposta.
RispondiEliminaNon mi risulta che Monsignor Lefebvre abbia mai manifestato l'intenzione di uscire dalla Chiesa. Mi trovi uno scritto in cui Marcel Lefebvre affermi di voler uscire dalla Santa Chiesa. Le assicuro che troverà tutto l'opposto di ciò che lei pensa.
RispondiEliminavista anche la dichiarazione rilasciata dal cardinale Hoyos sugli insabbiamenti orchestrati da Wojtyla per insabbiare le inchieste sugli spregevolissimi preti pedofili, dichiarazione non smentita ad oggi e sulla quale vedo che continuate a chiudere gli occhi, ritengo che se non smentita, renderebbe, imopensabile la beatificazione di chi si è macchiato di un crimine estremamente odioso e disgustoso quale quello di non punire chi, in qualità di prete pedofilo, rappresenta il male assoluto. ergo, se dovesse esserci una beatificazione di Wojtyla, sempre che non ci sia la smentita alle pesanti affermazioni di Hoyos, e se tale odiosa notizia dovessere essere confermata, sarebbe inevitabile una presa di distanze da chi dovesse adotare un provvedimento cotanto scellerato
RispondiEliminaMah di papi con tendenze eretiche nella storia della Chiesa ce ne sono almeno due: Liberio e Giovanni XXII,
RispondiEliminaNon mi risulta che alcuno dei due citati abbia mutato la precedente dottrina.
RispondiEliminaNon voglio montar polemica sulla figura di mons. Lefebvre, su cui non giungeremo per ora ad una fredda analisi storica. Mi pare, però, che dando dell' "Anticristo" al Pontefice in carica non si dia l'impressione di colui che ansimi dalla volontà di restare nella Chiesa retta da costui. (Mi riferisco alla lettera aperta del giugno 1988: http://www.docstoc.com/docs/22422247/LETTRE-OUVERTE-AU-PAPE-JEAN-PAUL-II/).
RispondiEliminaDalle stesse righe che si leggono nel nuovo post inserito nel sito sanpiox.it, in cui l'autore cita Lefebvre, sembrerebbe addirittura che la buonanima non considerasse più chiesa la Chiesa uscita dal V.II (mi riferisco alla frase: "la Chiesa cessa di essere il governo del vicario di Cristo, non è più che il governo di un uomo, diventa una società umana.") e quindi, se è vero come Lei dice, che non abbia manifestato la volontà di uscire dalla Chiesa, dal punto di vista logico sembrerebbe che la VERA CHIESA se non è morta, è custodita dai pochi vescovi e sacerdoti della FSSPX.
Monsignor Lefebvre da dell'Anticristo al Papa, per sottolineare il fatto che esso non si comporta più come un Papa ma piuttosto come qualcuno che va contro il proprio mandato di Vicario di Cristo. Inoltre Lefebvre non ha mai voluto mettere al centro la Fraternità da lui fondata (e che non aveva neanche intenzione di fondare inizialmente) ma la Chiesa e il Pontefice. Per lui Cristo, la Chiesa e il Papato rappresentano tutto. Lefebvre rifiutò sempre il sedevacantismo dunque la conclusione logica mi pare che il Papa c'è, anche se magari non è un buon Papa ma c'è. In alcuni parti delle sue opere definisce Paolo VI un Anticristo e in altre lo chiama Santo Padre. Le parole e le frasi vanno contestualizzate. La Chiesa ha il suo Capo che è Cristo, il suo Vicario che è il Papa. La Vera Chiesa non è custodita solo dalla fraternità ma da tutti quei vescovi e sacerdoti e papi fedeli alla Tradizione. A lei le conclusioni.
RispondiEliminaQuesto perché alla fine ritrattarono.
RispondiEliminaNon so chi sia migliore tra Hoyos che fa scarica barile verso un papa defunto e Lei che per avere "ragione" prende per buono questo atteggiamento. Bha!
RispondiElimina....proprio come quando Gesù disse a Pietro: "Vade retro, Satana, perchè mi sei di scandalo!"
RispondiElimina(eppure lo amava e lo nominò suo Vicario)
o come quando Paolo rimproverò puibblicamente Pietro, perchè<span> rischiava di assimilarsi ai Giudei:</span>
RispondiEliminaGalati 2:11
Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch’egli era da condannare.
Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione.
E gli altri Giudei si misero a simulare anch’essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione.
Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare?
I cardinali Ottaviani e Bacci, hanno fatto qualcosa. Siri a parte che qualche bella omelia e qualche libro...niente.
RispondiElimina<span>o come quando Paolo rimproverò puibblicamente Pietro, perchè<span> rischiava di assimilarsi ai Giudei:</span>
RispondiElimina( Galati 2:11 )
"Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch’egli era da condannare.
Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione.
E gli altri Giudei si misero a simulare anch’essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione.
Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare?"</span>
La smentita chi la deve fare? GPII? Ma ti rendi conto Eraclio di come le spari grosse?
RispondiEliminaMa, anche ammesso che sia come dice Hoyos, ammesso che sia così, ciò che viene detto è che di fronte a certi casi basta il diritto canonico e che poi la giustizia umana faccia la sua strada! Se non ci noti la differenza mi sa che devi toglierti la "papalina"!
In sintesi:
Il problema pedofilia è vecchio!
Il problema pedofilia è stato afrontatao da GPII in comunione con il Card. Ratzinger
Alcuni vescovi hanno fatto gli insabbiatori
Questi stanno pagando sulla loro pelle
E tu fai il moralista?
Ma sciaquati la bocca ed intingi la penna nel buon senso prima di scrivere baggianate! Resta il fatto che la redazione continua a censurare parole, magari volgari, ma permette certi sproloqui!
Come mai?
Chiedo una risposat coerente!
Matteo Dellanoce
Cambiando argomento vorrei chiedervi cosa ne pensate della traslazione delle spoglie di Padre Pio.Secondo me una cosa molto grave Non era volonta di Padre Pio essere seppellito con grande sfarzo.Questo sfoggio di lusso veramente è stata una scelta veramente infelice
RispondiElimina<span>Condivido che le immagini sian oleografiche e non esprimano rinnovamneto artistico.</span>
RispondiElimina<span>Ma nel loro essere santini, sono immediatamente leggibili da tutti,bambini del catechismo compresi</span>
<span>Quanto ai volti dei sacerdoti che guardano sorridenti i fedeli, trovo scritto sul link della parrocchia, che si tratta di tre preti che hanno lavorato alla costruzione della Chiesa, che sono ben noti ai fedeli e che si sono voluti ricordare in perpetuo nella Chiesa da loro pensata e realizzata.</span>
Vi sarebbe Papa Onorio I condannato prima dal Sinodo Laterano presieduto da Martino I , in seguito dal Concilio Castantinopolitano III per monotelismo....
RispondiEliminaDai paragoni che fa Lei, signor evidenze, posto il Papa il successore di Pietro, Lefebvre sarebbe il successore di Cristo o di Paolo?
RispondiElimina...era qui che volevo arrivare, caro perplesso. Chi fece leva sulla fallibilità di Onorio per tentare di scardinare il cattolicesimo? Il grande scisma della riforma luterana prese le basi da quella visione del Papa fallibile. Stessa cosa potrebbe accadere ora ipotizzando la fallibilità dei papi posteriori a Pio XII, con la differenza che oggi abbiamo gli anatemi del Vaticano I.
RispondiEliminaNon credo che il problema di quel tempio sia lo "sfarzo", ma il fatto che non sia una vera chiesa cattolica.
RispondiEliminaGentile Laico, come potrà agevolmente constatare, fra l'altro, anche da http://vicariatusurbis.org/Beatificazione/Italiano/Lacausa/NaturaENorme.asp?ID=8
RispondiElimina" ... I canonisti e i teologi in genere negano il carattere di infallibilità ai decreti di beatificazione, sia formale che equivalente, poiché esso è sempre un permesso mai un comando; se da un lato conduce alla canonizzazione, non è l'ultima tappa. Inoltre, nella maggior parte dei casi, il culto permesso dalla beatificazione, è ristretto a determinate regioni, città, o corpi religiosi (Benedetto XIV, De servorum Dei canonizatione et beatificatione, I, XIII)..." .
Così come concordemente m'insegnavano i miei maestri, nel corso degli anni di studentato universitario, una posizione dottrinale, allorquando si riveli condivisa soltanto da una minoranza fra gli studiosi, non si rivela di certo un elemento idoneo a smentire la portata sostanziale di una communissima opinio doctorum.
<span>Gentile Laico, come potrà agevolmente constatare, fra l'altro, anche da <span>http://vicariatusurbis.org/Beatificazione/Italiano/LaCausa/NaturaENorme.asp?ID=8</span>
RispondiElimina" ... I canonisti e i teologi in genere negano il carattere di infallibilità ai decreti di beatificazione, sia formale che equivalente, poiché esso è sempre un permesso mai un comando; se da un lato conduce alla canonizzazione, non è l'ultima tappa. Inoltre, nella maggior parte dei casi, il culto permesso dalla beatificazione, è ristretto a determinate regioni, città, o corpi religiosi (Benedetto XIV, De servorum Dei canonizatione et beatificatione, I, XIII)..." .
Così come concordemente m'insegnavano i miei maestri, nel corso degli anni di studentato universitario, una posizione dottrinale, allorquando si riveli condivisa soltanto da una minoranza fra gli studiosi, non si rivela di certo un elemento idoneo a smentire la portata sostanziale di una communissima opinio doctorum.</span>
<span><span>Gentile Laico, come potrà agevolmente constatare, fra l'altro, anche da <span>http://www.vicariatusurbis.org/Beatificazione/Italiano/LaCausa/NaturaENorme.asp?ID=8</span>
RispondiElimina" ... I canonisti e i teologi in genere negano il carattere di infallibilità ai decreti di beatificazione, sia formale che equivalente, poiché esso è sempre un permesso mai un comando; se da un lato conduce alla canonizzazione, non è l'ultima tappa. Inoltre, nella maggior parte dei casi, il culto permesso dalla beatificazione, è ristretto a determinate regioni, città, o corpi religiosi (Benedetto XIV, De servorum Dei canonizatione et beatificatione, I, XIII)..." .
Così come concordemente m'insegnavano i miei maestri, nel corso degli anni di studentato universitario, una posizione dottrinale, allorquando si riveli condivisa soltanto da una minoranza fra gli studiosi, non si rivela di certo un elemento idoneo a smentire la portata sostanziale di una communissima opinio doctorum.</span></span>
In quanto Vescovo, sicuramente il successore di San Paolo Apostolo.
RispondiEliminaIl Papa è infallibile in materia di fede e di morale solamente quando si pronuncia ex cathedra. I suoi insegnamenti possono essere infallibili anche quando non si pronuncia ec cathedra nel caso riprenda insegnamenti precedenti già infallibili. Ad esempio il Sillabo è un documento infallibile, sebbene non scritto impegnando l'infallibilità per il fatto stesso che riprende delle proposizioni già condannate infallibilmente dai Papi precedenti. I Papi possono sbagliare se non si fanno assistere dallo Spirito Santo. L'infallibilismo a tutti i costi è roba dei sedevacantisti non dei cattolici.
RispondiEliminaCome saprà, nell'agire morale l'inenzione e le circostanze hanno la loro importanza, ma mai superiore all'oggetto dell'azione, all'azione in sè. E' questa che va presa in esame primariamente: consacrare vescovi di propria iniziativa è uscire dalla comunione con Pietro.
RispondiEliminaFatto: nessuna cattiveria.
RispondiEliminaAllora avrebbero potuto ritrarli mentre sono coram populo, chessò mentre predicano...
RispondiEliminaNon importa che sia stata consacrata?
RispondiEliminaMatteo
Non so se chi scrive contro il Concilio si rende conto di quello che fa. Facendo così infatti si opera una scelta riguardo a quello che è cattolico e che non è cattolico, una scelta che è riservata invece al Papa e al Magistero della Chiesa. E poi basta con questi attacchi controgli ultimi papi. Lefevbre è uno scismatico morto in disaccordo con la Santa Sede e lo stesso Castro Meyer morì senza rientrare in comunione con Roma, sebbene i delegati papali gi avverso tracciato sul letto di morte una via per rientrare in comunione. E che cosa doveva fare di scandaloso? Doveva solo riconoscere un Concilio approvato dal Papa, mica sottoscrivere un formulario eretico. Si badi bene, riconosco e ammiro l'onestà e l'integrità morale di Lefebvre e Castro Meyer, ma da qui a porli come esempio di ubbidienza, mi sembra un'enormità. E pure una spaventosa enormità è parlare male del Cardinal Siri, una persona che è vissuta sempre nella chiesa e per la chiesa.
RispondiEliminaLaddove Lei appone i puntini di sospensione, mi consta leggere che "<span>Alcuni, comunque, hanno avuto un'opinione differente", citando appunto gli autori da me riportati.
RispondiElimina</span>
Il fallibilismo legato alla cronologia del papato invece è da cattolici?
RispondiEliminaNon mi consta, però, che Paolo fosse sullo stesso livello di Pietro...o sbaglio?
RispondiEliminaCosì come Lei denota, certamente, manca la superflua menzione della tendenza dissenziente di tre Autori di assoluta minoranza, per l'evidente ragione che l'influenza del loro pensiero viene comunque ad atteggiarsi come praticamente ininfluente nei confronti della contraria communissima opinio.
RispondiEliminaPer queste ragioni, ci vediamo, dunque, dolorosamente costretti a parafrasare il Suo precedente messaggio, fatalmente riferendoLe il concetto secondo cui: "... dove non arriva la quasi totalità dei canonisti e dei teologi, per fortuna, è arrivato il Sig. Laico ..."
Mi consta che Paolo riprese Pietro quando necessario. E così Sant'Atanasio
RispondiEliminaQu'est-ce qu'il a fait pour la défense de la vraie liturgie, le cardinal Siri? Niente!
RispondiEliminaE no ! Il Cardinale Siri ha fatto molto più dello scismatico Lefebvre. Il grande Siri ha preservato, dalla corruzione liturgica, il cuore della liturgia romana : la cappamagna, le chiroteche e tante altre cose fondamentali. Infatti, come giustamente egli fece notare, la nuova messa e la riforma liturgica erano perfettamente cattoliche. Non le criticò e prese le distanze dai tradizionalisti. Almeno così ci viene riportato dai suoi agiografi. Lefebvre invece guardava al superfluo, alla forma : l'Offertorio, il Canone, l'intenzione del celebrante, l'aspetto sacrificale, la fedeltà alla Tradizione ai Papi....Ma i fatti hanno dato ragione a Siri. Non c'è differenza tra il Vetus ed il Novus Ordo, è solo una questione di stile, di suppellettili, di nastri, di ricami.
RispondiEliminaMa Paolo e Atanasio consacrarono Vescovi in dispregio a un divieto di Pietro? Contestarono dottrine o atti magisteriali autentici? Questo è il discrimine: rimproverare il Papa per comportamenti scorretti è pienamente legittimo e opportuno e lo può fare chiunque (vedi santa Caterina).
RispondiEliminaVuole che gliela dica tutta, mio caro amico d'Oltralpe? A mio modesto avviso la Fraternità di san Pio X dovrebbe essere - in vista dell'auspicato recupero nelle piena comunione romana - sciolta e ricostituita, magari dandole anche un nuovo nome a sottolineare il passaggio storico-teologico-canonico (la si potrebbe chiamare Fraternità san Pio V o altro).
RispondiEliminaQuesto per rimuovere in modo netto e visibile quella sorta di vizio d'origine (o forse sopravveniente ma comunque ferale) che ne ha segnato l'evoluzione in chiave di ostinazione e di impugnazione.
Sarebbe un vero battesimo del corpo sociale (nel caso si acceda alla tesi del vizio di origine) o una riconciliazione (nel caso si preferisca parlare di vizio sopravvenuto). Una rifondazione salutare, che permetterebbe ai preposti della Fraternità di respirare a pieni polmoni la salutare aria petrina.
Questa ironia mi sembra fuori luogo. A questo link http://www.cardinalsiri.it/portal/template/viewTemplate?templateId=z08a3zo7eg_layout_zvtlgto7e39.psml si possono vedere foto del Cardinal Sirii che celebra sia con Novus che con il Vetus Ordo. Mi sembra che si tratti di belle messe in tutti e due i casi, espressione come ha detto Sua Santità della medesima lex credendi della Chiesa. Vorrei poi farvi notare come abusi liturgici vi fossero pure quando si celebrava con il Vetus Ordo. Il cardinal Siri è a mio parere un buon esempio di vescovo attaccato alla tradizione, ma aperto anche alla dottrina sociale della Chiesa.
RispondiEliminaE questo cosa c'entra con il Concilio Vaticano II che non ha sdoganato nulla?
RispondiEliminaChiedo spiegazione ai nostri veggenti!
Matteo
Per lo meno leggi i suoi scritti e poi parla! E per fortuna che il Cardinal Siri era Ligure! Al confine con quel letamaio che è la Francia dal 1905 e da cui, via massoni, importiamo letame a non finire!
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
chi sarebbero i "nostri" ? chi sarebbero i "vostri" ?
RispondiEliminala beata A.C. Emmerich non è nostra o vostra: ella appartiene ai Santi e Beati di tutta la Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, come Teresa Neumann, come S. Bernadetta, come S. Giovanni Bosco.....
come S. Margherita che ricevette da Gesù un preciso avvertimento riguardante il Re di Francia allora regnante, che fu disatteso completamente dal sovrano, avviando la Francia al disastro della Rivoluzione, un secolo dopo l'avviso di Nostro Signore, nel luglio 1789, mese dedicato al Preziosissimo Sangue...(rifiuto che fu richiamato e riprovato da Gesù stesso quando avvisò suor Lucia di Fatima con quel grave monito, riferito alla mancata Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato, comunicato nel 1931 con queste parole:
"Fa' sapere ai miei Ministri che, dal momento che seguono l’esempio del re di Francia nel ritardare l’esecuzione di quanto ho chiesto loro, lo seguiranno nella sventura";
o come S. Giovanni Bosco, che col sogno delle due colonne previde la grande tempesta e combattimento interno della Chiesa, che sarà salvata dalla Madonna e dall'Eucaristia;
o come il Venerabile Pio XII, le cui profezie si sono avverate punto per punto, condensate in quel monito:
<span> quel previsto "suicidio della Chiesa nell'alterare la propria Fede, la propria Liturgia, la propria anima", al quale assistiamo sbalorditi e pressochè impotenti da 45 anni !</span>
...............
PS ma secondo lei, Bartimeo, questi che ho citato sono dei meschini pseudo-veggenti, ovvero visionari contafrottole, un po' esaltati e fanatici propagandisti di apparizioni e preveggenze frutto di autoillusione ?
Che palle!
RispondiEliminaHo scritto ( sa leggere?) nostri veggenti! Quindi il senso è coloro che frequentano il blog!
Lasciamo stare, va! Non ho voglia di polemiche inutili che non portano a nulla!
Mah! Un sassolino me lo tolgo! Cosa c'entra, domanda, citare la Veggente Emerichi con il Vaticano II che non ha sdoganato nulla?
Mi sembra che Lei stia usando la Veggente per dimostrare una sua tesi? Ovverosia che il VII è demoniaco.
Sbaglio?
Matteo
Non lo fecero perché la situazione non lo richiedeva. Da 40 anni a questa parte, se non lo ha notato, si attraversa una crisi che la storia della Chiesa non ha mai visto. E' una situazione di straordinaria apostasia. Gli atti magisteriali autentici non sono necessariamente infallibili. Un Vescovo che abbia a cuore le anime dei propri fedeli non può stare zitto. E Monsignor Lefebvre non fece nulla in dispregio di nessuno. Continuò a fare quello che aveva sempre fatto sin dal giorno della sua ordinazione per amore della Chiesa e del Papa.
RispondiEliminaE aggiungo anche che il colpo da maestro di Satana sta proprio nell'averci fregato con l'obbedienza. Per secoli abbiamo avuto ottimi Papi e meravigliosi concilii. L'obbedienza era una cosa praticamente automatica e cieca perché la dottrina era salda e inespugnabile. Ecco perché oggi molti cattolici hanno difficoltà ad ammettere che il Concilio Vaticano II o un Papa possano avere sbagliato. E' un comportamento che in tempi buoni sarebbe ritenuto perfettamente cattolico. Ma con i lupi che girano in mezzo alle pecore non è più possibile agire alla cieca. Bisogna vagliare ogni cosa e tenere ciò che è buono. E ciò che è buono ci viene dal magistero infallibile e dalla Tradizione.
RispondiEliminaNo non è da cattolici. Se lei è un fallibillista che si basa sulla cronologia mi spiace per lei.
RispondiEliminaIl "Breve esame critico" è -succinto -incisivo -tremendamente profetico
RispondiEliminaM'immagino cosa il nostro "critico" deve dire per il resto di ciò che si vede attorno...
RispondiEliminaUn vero schifo. Povero Padre Pio. Figurarsi che lui per costruire il suo ospedale s'affidò a uno che forse non era nemmeno geometra: eppure l'edificio sta lì, bello solido e dignitoso a guardare l'osceno palasport di R. Piano.
RispondiEliminaA Mastro Preciso:
RispondiEliminainfatti , i preti delle vetrate,sono coram populo.Lo guardano e da esso sono guardati come lo erano quando erano in vita.
Non è fuori dai canoni rappresentare i costruttori delle Chiese nelle opere pittoriche. Il popolo è presente in una terza finestra, dove si vedono fedeli che partecipano alla liturgia.
Si può discutere sulla riuscita della raffigurazione ma non sull'idea che ci sta dietro.
Come sarebbe, che Lefebvre e' morto riconciliato con Roma? Allora avrebbe dovuto ammettere di aver sbagliato e rimediare... Finiamola, per favore, di credere che la "Tradizione" sia una cosa riservata ai lefevriani.
RispondiEliminaE lei lei la smetta di dire sciocchezze senza senso.
RispondiEliminaL'argomento "Atanasio" è uno dei preferiti in casa lefevriana, ma prova troppo. Atanasio difendeva un Concilio e lo difendeva soprattutto contro l'Imperatore diventato ariano, non contro il Papa. Papa Liberio, anzi, proprio per non aver accettato di condannare Atanasio, si dovette beccare pure lui il suo bell'esilio imperiale.
RispondiEliminaE - ripeto - non si sognò mai di compiere atti <span>oggettivamente</span> scismatici, al di là delle intenzioni.
Sullo stesso argomento vorrei citare un passo di una recente catechesi di Benedetto XVI che ritengo particolarmente istruttiva. E' una catechesi dedicata a un personaggio non famosissimo, Ruperto di Deutz, il quale - dice il Papa - "aveva evitato di ricevere l’ordinazione da un Vescovo in dissenso con il Papa. Ruperto ci insegna che quando sorgono controversie nella Chiesa, il riferimento al ministero petrino garantisce fedeltà alla sana dottrina e dona serenità e libertà interiore". Più chiaro di così...
Mons Lefebvre, ora pro nobis
RispondiEliminaDiciamo qualcosa che non è stato detto, ma perchè chi l'ha scritto non può saperlo... mi auguro di essere trattato con carità cristiana.
RispondiEliminaDon Giorgio Bellei, il prete rappresentato affianco al Papa, ha una grande preparazione teologica, infatti non ha neanche conseguito il bacellierato (dimostrate il contrario)! Inoltre chiunque è un minimo inserito nella Chiesa di Modena sa bene (basta leggere i giornali locali) che a don Giorgio non interessa tanto la "Tradizione", ma vuole unicamente fare polemica; polemica sempre e comunque contro il Vescovo, i confratelli...tutti! Se tutti fossero "tradizionalisti" sicuramente sarebbe il più progressista dei progressisti (se vogliamo usare queste etichette). Non so se questo modo di fare sia teologicamente corretto.
L'impressione leggendo questo articolo è comunque triste: la liturgia gregoriana non è più liturgia, ma una clava da usare contro la grandissima maggioranza dei vescovi, dei preti, dei fedeli e quindi anche contro il papa che sicuramente non è d'accordo con questa linea.
<p><span><span><span>Al modenese</span></span></span>
RispondiElimina</p><p><span><span><span>Se té et foss un ver Zemnian/</span></span></span><span><span><span>Et direv pan al pan/<span> </span></span></span></span>
</p><p><span><span><span>Mo te un pover bota là/</span></span></span><span><span><span>Ten ne nianc boun come bacalà. (La preda ringadora)</span></span></span>
</p><p><span><span> </span></span><span><span><span>Caro diffamatore modenese hai un bel coraggio di esigere anche carità cristiana offendendo un sacerdote che probabilmente non leggerà le tue gratuite esternazioni. Se, come presumo, sei un confratello di don Giorgio Bellei e professore di teologia della Scuola S. R. C. Ferrini, dimostri a quale livello sono, come li chiamava don Camillo,<span> </span>i “don Chichì” di Modena. La Diocesi di Modena-Nonantola ha un primato invidiabile a proposito di “don Giorgii” nel periodo pastorale del precedente Arcivescovo-Abate sono accaduti due episodi diametralmente opposti ma che fanno meditare:</span></span></span>
</p><p><span><span><span>1)</span><span> </span></span></span><span><span><span><span> </span>don Giorgio Govoni, accusato assieme ad altri di “presunti abusi rituali” da una assistente sociale, a carico del quale fu avviato un processo infamante e che, nelle more della udienza, è stato talmente assistito dai suoi confratelli e dal suo Pastore, ovviamente con le solite eccezioni, che è morto di infarto a 59 anni il 19 maggio 2000, nell’ufficio dell’avvocato difensore, alla vigilia del processo in cui fu condannato a 14 anni di carcere. La Corte di Appello di Bologna lo ha poi assolto con formula piena post mortem nel luglio 2001. (se anche avesse avuto il baccellierato in teologia gli sarebbe servito a poco!)</span></span></span>
</p><p><span><span><span>2)</span><span> </span></span></span><span><span><span>Don Giorgio Panini, 57 anni, in attesa di processo per presunto omicidio dell’amico, che lo ospitava in casa da oltre 15 anni, e presunto tentato omicidio della moglie avvenuto la notte della Vigilia di Natale del 2009. (non so se abbia il baccellierato in telologia?)</span></span></span>
</p><p><span><span><span>Sarei veramente sleale (?) se pensassi che sono i frutti dei vostri panegirici clericali che da anni ignorano i “10 comandamenti”, i “Quattro novissimi”, che il Vicario di Cristo è , volente o nolente, Sua Santità Benedetto XVI ma sono infarciti di “mafia”, di “dialogo con tutti” e ora che è di moda de “il cortile dei Gentili”.<span> </span>Al staga bein. [...]