Post in evidenza

Quali sono le proprietà della Fede?

Piccolo catechismo sulla virtù teologale della Fede. Luigi C. Il Cammino dei Tre Sentieri , 4 Dicembre 2024 Le proprietà della Fede sono cin...

mercoledì 14 aprile 2010

Il Card. Caffarra celebrerà la S. Messa gregoriana

Bologna

Chiesa parrocchiale Santa Maria della Pietà, detta dei Mendicanti,

via san Vitale, 112

Domenica 2 maggio 2010, ore 18

S. Messa Prelatizia

secondo la forma gregoriana del rito romano

celebrata da Sua Em.za Rev.ma

Card. Carlo Caffarra

Arcivescovo di Bologna

Visualizzazione ingrandita della mappa

per informazioni: http://www.hancigitur.net
tel. 051-22.65.27 – email: redazioneAThancigitur.net

IMPORTANTE!

Mercoledì 28 aprile, alle ore 21

Conferenza in preparazione dell'evento

Mons. Nicola Bux

Benedetto XVI e la liturgia

NICOLA BUX è nato a Bari nel 1947. Dopo gli studi teologici a Roma e l'ordinazione sacerdotale, ha compiuto ricerche nell'Ecumenical Institute e nello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme; ivi ha insegnato nella Facoltà Teologica di S. Salvatore e a Roma nell'Istituto Liturgico S. Anselmo. Ha soggiornato nei paesi "ortodossi" dell'Europa Orientale e in quelli "islamici" del Vicino Oriente, fondando con Franco Cardini e David Jaeger l'Europe-Near East Centre. A Bari è rettore della chiesa di S. Giuseppe e docente di liturgia comparata nell'Istituto Ecumenico, di cui è vice-preside, e di teologia dei sacramenti nell'Istituto Superiore di Scienze Religiose. È consultore delle Congregazioni per la Dottrina della Fede e per le Cause dei Santi e consulente della rivista teologica internazionale «Communio». È autore di oltre quaranta saggi, tradotti anche in altre lingue, e di una decina di libri

La conferenza si svolgerà presso l’Aula Magna dell’ANT, via Jacopo di Paolo, 36 40128 Bologna

Per informazioni: tel. 328-2326251 e-mail: redazioneAThancigitur.net

37 commenti:

  1. Dio benedica il Cardinal Caffarra, e induca altri cardinali italiani a imitarne l'illuminato esempio.

    RispondiElimina
  2. DariodaDiocesidiAlbenga14 aprile 2010 alle ore 19:45

    W il Card. Caffarra e sperimao che dopo il, speriamo ancora lungo, regno di Benedetto XVI insieme al Card. Scola sia un papabile.

    RispondiElimina
  3. Peccato che il Card. Caffarra ami celebrare anche il rito di Kiko... (qui il video, http://www.bologna.chiesacattolica.it/12porte/puntate/2006/2006_08_31/02.wmv)
    Non è un mistero che egli dia grande supporto ai neocat, cosa manifestata anche dando loro gli spazi del seminario diocesano/regionale per i riti del sabato sera.
    Inoltre, nell'Arcidiocesi di Bologna il povero Caffarra conta come il due di briscola, essendo il governo reale in mano al Vicario (già segretario di Lercaro, vera icona, stravenerata in diocesi, della rottura dello spirito del concilio) ed alla cricca neomodernista che guida il seminario (dove le persone messe dal Card. sono apertamente in opposizione al Papa e alla Tradizione), l'ISSR, pastorale diocesana etc...
    L'ho anche sentito dire, in occasione della presentazione del suo libro con la Borghese da Vespa, che a lui le "messe schitarrate" fanno orrore... Beh, non so se qualcuno lo abbia avvisato della situazione delle "celebrazioni eucaristiche" della Diocesi che dovrebbe condurre...

    RispondiElimina
  4. Chi entra in Conclave papa ne esce Cardinale (e ben lo sa il nostro amico Tettamanzi...).
    Non facciamo le liste del dopo-BXVI per favore 8-)

    RispondiElimina
  5. <span></span>http://www.bologna.chiesacattolica.it/12porte/puntate/2006/2006_08_31/02.wmv
    Commuoventi immagini dal seminario pontificio "Benedetto XV" di Bologna celebrante il Cardinale con tavolone e menorah centrale...
    http://www.bologna.chiesacattolica.it/12porte/puntate/2006/2006_08_31/02.jpg

    RispondiElimina
  6. Coraggio, non lamentiamoci.  I cardinali sono principi della Chiesa, i principi sono politici, e i politici sono a volte cerchiobottisti.

    RispondiElimina
  7. Tra l'essere cerchiobottista, per ottenere un bene maggiore (in questo caso, quale?), e non contrastare la de-formazione del clero e la palese filo-eresie dei sottoposti (contribuendo così ad un male maggiore e venendo meno ai doveri di pastore e principe della Chiesa) passa una bella differenza.

    RispondiElimina
  8. oh no ! anche lui ?! non l'avrei mai creduto....dopo tante incoraggianti prove di credibilità pro-Tradizione !....
    :'(

    RispondiElimina
  9. infatti: significherebbe avallare il principio per cui "il fine giustifica i mezzi". Ma è giusto usare un mezzo cattivo per ottenere un fine buono ?

    RispondiElimina
  10. Comunque quelle sono foto del 2006. Spero che Sua Eminenza abbia raddrizzato il corso.

    RispondiElimina
  11. Anch'io dico: W IL CARD. CAFARRA!!!!

    RispondiElimina
  12. Dio benedica il Card. Caffarra per questo gesto nobile, santo, giusto..... 

    RispondiElimina
  13. Non fatelo saper all'arcivescovo calaritano mons. Mani.....Piuttosto,  S. E. Caffarra impartisce ripetizioni?

    RispondiElimina
  14. speriamo!...che abbia intrapreso con decisione il nuovo corso voluto dal Papa,  percorrendo, dal tempo di quella foto, esattamente ....4 anni luce !

    RispondiElimina
  15. oh oh, riconosco le sedie di polimetilmetacrilato (plexiglas per i fratelli)!

    RispondiElimina
  16. veramente una buona cosa

    RispondiElimina
  17. speriamo iniziative del genere si diffondano

    RispondiElimina
  18. Bene, saranno anche immagini di 4 anni fa. L'articolo seguente, di radio vaticana, riguardante la messa di ringraziamento nel santuario di san Luca pro Kiko, è di giugno 2008 (e non sono neanche 2 anni).
    Ora, credo che persistere nella politica della "pistola fumante", cioè dover trovare prove multimediali fresche fresche o altrimenti "certo le cose non stanno più così", non giovi molto alla sostanza di ciò che volevo indicare.
    Al di là del filo-neocattismo, il problema è la totale mancanza di direzione pastorale.
    Oltre ai seppur ottimi segnali, come il non aver ostacolato le messe VO o l'aver vietato la comunione sulla mano nelle tre chiese più importanti della diocesi, rimane il problema della cura delle anime di una diocesi grande ed importante come Bologna. Dette anime sono lasciate in balia di una schiera di neomodernisti "presidenti d'assemblea" coadiuvati da una selva di ministri straordinari, diaconesse, chirichette/i, catechiste/i, suore senza velo e pudore, tutti imbevuti sino al midollo degli errori più marchiani e nefasti.
    La formazione del clero giovane è stata affidata, dal cardinale stesso, a chi continua a perpetuare le ciance spirito-vaticaniste, senza neanche occultare la palese opposizione al magistero papale. Viene tuttora insegnato il biasimo per il VO e per tutto ciò che fu prima del 1965.
    Non basta celebrare ad oriente per mondarsi dalla grave responsabilità di continuare a lasciare ancora oggi, 2010, il proprio gregge in pasto ai lupi rapaci.


    http://storico.radiovaticana.org/it1/storico/2008-06/213651_a_bologna,_messa_del_cardinale_caffarra_per_il_cammino_neocatecumenale.html

    21/06/2008 15.52.07
    A Bologna, Messa del cardinale Caffarra per il Cammino neocatecumenale

    Giovedì scorso nel santuario di San Luca a Bologna il cardinale Carlo Caffarra ha presieduto la Santa Messa per il Cammino neocatecumenale dell’Emilia Romagna (erano invitati in particolare i responsabili e i catechisti). Una celebrazione di ringraziamento, alla quale hanno partecipato oltre 400 persone, per la consegna a Kiko Argüello e Carmen Hérnandez, iniziatori del Cammino, del Decreto di approvazione definitiva dello Statuto da parte del presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, il cardinale Stanislaw Rylko. Hanno concelebrato il vescovo ausiliare di Bologna, mons. Ernesto Vecchi, e una quindicina di presbiteri nelle cui parrocchie è presente il Cammino. (A cura di Stefano Andrini)

    RispondiElimina
  19. Io nel 2006 non sapevo nemmeno che ci fosse stata una riforma liturgica. Le persone cambiano e già non vanno giudicate (non giudicate e non sarete giudicati), ma almeno giudichiamole per quello che fanno e dicono oggi e non per quello che hanno fatto e detto 4 anni fa.

    RispondiElimina
  20. O Maria bonario a la fininis cazzeri

    RispondiElimina
  21. caro Laico "<span>Io nel 2006 non sapevo nemmeno che ci fosse stata una riforma liturgica"</span>
    <span>e ma allora sono tante le cose che non sai. Di riforme liturgiche ce ne sono state tante... la liturgia si è sempre rinnovata</span>

    RispondiElimina
  22. dagli amici mi guardi Iddio15 aprile 2010 alle ore 08:08

    ...da 42 anni sempre in peggio !

    RispondiElimina
  23. dagli amici mi guardi Iddio15 aprile 2010 alle ore 08:31

    infatti è appunto nell'oggi, nel ripetuto "oggi" che vorremmo vedere una ripetuta adesione alla direzione intrepresa per la Restaurazione della vera e perenne Liturgia nativa, in modo univoco e costante non "strizzando l'occhio un po' a destra un po' a sinistra...", non ondivago, come spesso i pastori fanno, in Italia e nel mondo, disorientando i fedeli !
    e non continuiamo -sine fine- a confondere l'azione del giudicare (che fa Dio come giudice supremo nelle coscienze) con l'esercizio necessarissimo e da sempre insegnato dalla Chiesa ai fedeli (fino al 1962) del discernimento del bene dal male, per tener desta la coscienza allo scopo di scegliere il bene e rifiutare il male, RICONOSCENDO, DISTINGUENDO  il male nelle AZIONI concrete, sia proprie che del prossimo, che si pongono davanti ai nostri sguaardi come ESEMPI CATTIVI da rifiutare, ED ESEMPI BUONI da seguire, cioè gli esempi dei SANTI !
    Può essere chiara una volta per tutte questa distinzione ?
    o bisogna tornare a farla mille volte ancora, per sconfiggere questo pernicioso equivoco che ritorna OSSESSIVO e petulante (come da certe catechesi buoniste e permissive QUARANTENNALI....) a<span> confondere le coscienze, </span>indotto nel gregge fin dal Concilio, che disse in apertura: "Cerchiamo solo ciò che ci unisce... (anche con gli eretici, coi nemici della Chiesa e coi peccatori?) ?....

    RispondiElimina
  24. dagli amici mi guardi Iddio15 aprile 2010 alle ore 08:42

    <span>dobbiamo o non dobbiamo RICONOSCERE GLI ERRORI E LE COLPE commesse da noi o da altri verso Dio, verso il prossimo e verso la Chiesa, ONDE evitare di ricadere negli stessi errori ?  
    è giunta o non è giunta l'ora che la Chiesa ricominci ad attuare le 2 opere di Misericordia  spirituale:  
    1) Consigliare i dubbiosi  
    2) Insegnare agli ignoranti  
    2) ammonire i peccatori,  
    <span>completamente disattese e OMESSE fin dal 1965</span> , con i risultati che vediamo e subiamo:  
    ognuno faccia come gli pare, perchè "NESSUNO DEVE GIUDICARE", il che si è tradotto in "NESSUNO DEVE PIU' DISTINGUERE IL BENE DAL MALE" e nessuno si permetta più di segnalare un male e una  malattia al fine di correggerlo e sanarlo ?  
    ....e dunque tutto rimanga pure senza correzioni e senza medicine ?  
    ....e cioè equivalenza di curare e non curare una malattia, seguire strada buona o strada sbagliata in modo FACOLTATIVO ?  
    E' questa la soluzione (=scioglimento) dei nodi che si sono aggravati in oltre 40 anni ?  
    E' questa allora la continuità: continuare a fare liberamente (per "non giudicare")  
                                             sia   A    che    il contrario  di A  ?  </span>

    RispondiElimina
  25. Scrivi qui il tuo nome...15 aprile 2010 alle ore 08:55

    <p>Le posizioni in materia liturgica del Card. Caffarra sono ben note da tempo e risultano da molteplici scritti, fra i quali - da ultimo - il libro-intervista di Alessandra Borghese (dal titolo inequivoco: La verità chiede di essere conosciuta). Per quello che conta, so per certo (cioè in seguito a conversazioni alle quali ho partecipato personalemente) che tali posizioni sono risultate sgradite in ambienti neocateumenali. Attribuire alla partecipazione di un Vescovo - e, in particolare, di quel Vescovo - ad una S. Messa come quella illustrata un significato di adesione "ideologica" è operazione intellettualmente scorretta: finché non si compiono illeciti canonici (che certamente non saranno stati compiuti) non si tratta nemmeno di cerchiobottismo, ma dei doveri pastorali del Vescovo, mentre è del tutto evidente - in base ad ogni aspetto della conduzione dell'Arcidiocesi di Bologna (ci si ricorda, per esempio, del divieto di ricevere la comunione sulla mano in Cattedrale e in S. Petronio?) - che l'azione del card. Caffarra è indirizzata ad educare con grande decisione il suo gregge (inclusi coloro che amano la menorah sull'altare) verso il corretto spirito della liturgia. A furia di fare gli iperschizzinosi, si finisce per diseducare anche se stessi.
    </p><p>cordialità,
    </p><p>ms
    </p>

    RispondiElimina
  26. Sicuramente il malinteso sul giudicare è stato causato dalle mie parole. Chiarisco. Visto che non sappiamo nell'intimo del cuore del Card. Caffarra se regna il "cerchiobottismo" o un vero amore per la Tradizione penso ci si possa astenere dal giudicarlo cerchiobottista.
    In secondo luogo, se il Cardinale tra una settimana, un mese, un anno dovesse fare o dire cose contro la tradizione bimillenaria della Chiesa lo si segnali, qui e altrove, per evitare che fedeli della zona bolognese siano indotti, per fiducia, a seguire il Cardinale anche per cammini neurocatecumenali.
    Nel frattempo, però, finchè il Caffarra insegna ciò che la Chiesa ha sempre insegnato, finche celebra degnamente il NO, finchè celebra il VO, si eviti di andargli contro per una Messa del 2006.
    Spero di aver chiarito.

    RispondiElimina
  27. Caro/a lux, nel tempo si studia.

    RispondiElimina
  28. Grande iniziativa del Card. Caffarra, Dio lo benedica

    RispondiElimina
  29. Maestro di Cappella affranto15 aprile 2010 alle ore 10:03

    Quanto alle foto e video postati si riferiscono ad una celebrazione col Cammino Neocatecumenale, non al costume abituale delle celebrazioni del Cardinale. Finchè i Kikiani stanno in casa con noi, il pastore deve stare anche in mezzo a loro....

    Altro volendo ci sarebbe da dire: penso alla musica nella Cattedrale di Bologna; piegata dallo "Spirito del Concilio" ad un assemblearismo piatto e vuoto.

    Un segnale positivo è, però anche in questo caso,  il ritorno (in alcune occasioni) del canto gregoriano ad opera della Schola Benedetto XVI diretta da dom Bellinazzo.

    Come si vede anche a Bologna luci e ombre. Il Pastore bolognese fà quanto può. La sua dotttrina mi sembra vada nella direzione giusta. Se i suoi preti (vedi il m° direttore della cattedrale) vanno ancora dietro alle suggestioni del post Concilio (e non dimenticate che la città emiliana è la Patria di Alberigo, Melloni, Dossetti.....) ci vuole pazienza. Intanto è buona cosa è seminare una retta dottrina liturgica. I frutti (anche con l'azione potente dello Spirito) arriveranno.

    RispondiElimina
  30. ...riforme tante; demolizioni una.

    RispondiElimina
  31. E' evidente che lei non abbia letto il post da me scritto ieri sera di seguito. Gli esempi fatti li avevo già ricordati. Il problema è la coerenza pastorale. Volere la Verità è essere iper-schizzinosi? O vuol dire essere cattolici e non fermarsi ai "contentini" liturgici per chiudere gli occhi sul resto?
    Non si può giudicare un pastore solo su ciò che filtra sulla stampa extra diocesi senza guardare a ciò che egli fa o non fa nel territorio affidato.
    E' possible essere un pastore difensore della Tradizione e nel contempo propagatore dei cattolico-pentecostali (Rinnovamento), non solo per quanto riguarda canti e balli, dei neocat, e degli orrori architettonici delle chiese moderne?
    E' possibile che oltre alle intenzioni (teoria) declamate nelle interviste, l'azione direttiva sia pressoché invisibile (al di là di ciò che ho già detto nell'ultimo post di ieri sera), specie nel correggere e reprimere gli errori (azione pratica e DOVERE del Vescovo)?
    Per una messa ben celebrata quante altre, tutt'attorno, sono strazianti abomini...
    Se il prezzo di questa messa è quello di tacere e di farsi adar bene tutto il (rovinoso) resto, preferirei una messa Novus Ordo ma celebrata con dignità e soprattutto senza compromessi con gli errori, anche quelli, soprattutto, extra liturgici.

    RispondiElimina
  32. Mi risulta sia il primo cardinale arcivescovo residenziale italiano a celebrare personalmente la Santa Messa di sempre. Scola (e forse Betori) si sono limitati ad assistervi pontificalmente, ma nulla più. E' veramente una grande benedizione. Peccato che la celebrazione non avvenga in Duomo e che non venga trasmessa dalla televisione.

    RispondiElimina
  33. Qualcuno che fa il furbo,qualcuno fa lo schizzinoso...  BXVI recupera la tradizione liturgica, non per farne un soprammobile di valore, ma per ridare vigore alla Chiesa proiettata nel terzo millennio. E' sconveniente, certo, ma Cristo c'è "per fortuna" anche su quell'orribile tavolo vuoto. E se c'è Cristo non può non esserci il suo Cardinale. Stamane ho visto una larga maggioranza di giovani alla Messa in Italiano coram Deo in Duomo a Bologna. Si arrangiavano come potevano ma TUTTI cercavano di dimostrare la loro devozione verso l'altare. Alcuni facevano l'inchino, altri la riverenza, tutti si sforzavano di rispondere insieme. A nessuno è venuto in mente (come ogni tanto faceva qualche stagionata signora prima che il mio piattello la riconducesse a più miti propositi) di allungare la mano per la Comunione. Sono gli stessi che qualche anno fa forse erano attorno al tavolone e che,(come me del resto) facevano Comunione sulla mano. Ho saputo ier l'altro che Il Card,avrebbe celebrato. Mi sono stupito e molto. E' un'enorme apertura di credito a chi c'è dietro l'evento e, soprattutto, un formidabile mandato ai suoi sacerdoti a procedere coram Deo. La strada di BXVI è questa. I tempi dipendono da noi. E per gli schizzinosi tenderebbero all'infinito.

    RispondiElimina
  34. ... e anche che la celebrazione avvenga su di un "altare" posticcio fatto di tavoloni di legno, dato che l'altar maggiore è stato spazzato via dalla furia novatrice, evidentemente coll'assenso di un predecessore del porporato celebrante.

    RispondiElimina
  35. cara mario bonari, prprio questo pomeriggio ho potuto notare che i seminaristi insieme a Mani cantavano la Messa de Angelis... che cosa significa?

    RispondiElimina
  36. La notizia è importantissima,c'è in atto una sensibilizzazione: Scola assiste a Venezia, Caffarra celebra a Bologna, senza ricordare che pochissimi anni fa ciò sarebbe stato quantomeno impensabile. Mi auguro che i fratelli bolognesi riprendano la celebrazione così che tutti possano vedere quelle immagini .IL cardinale arcivescovo di Bologna ci benedica tutti e preghi il Signore per tutti noi che nella Chiesa  vorremmo riscoprire la profondità spirituale dell'antico rito romano.

    RispondiElimina