Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

mercoledì 28 aprile 2010

D. Thompson: perché Benedetto XVI deve portare il peso di colpe del suo predecessore?

Molto tempo prima di essere papa, Joseph Ratzinger ha combattuto per rafforzare le procedure della Chiesa Cattolica per affrontare le accuse di abuso. Eppure il Vaticano non è riuscito a trasmettere questo messaggio cruciale durante un'epidemia di isteria mediatica diretta – pigramente e maliziosamente – contro Benedetto. Perché?

Potrebbe essere perché dicendo la verità su Benedetto si offuscherebbe la reputazione di Giovanni Paolo II?

Questo è il suggerimento di John Allen, che, nonostante scriva per l'ultraprogressista periodico americano National Catholic Reporter è ampiamente considerato come il più autorevole commentatore Vaticano nel mondo anglofono. Anche il grande Father Z. lo considera. (Confrontate il discorso misurato di Allen con con le incessanti sparate anti-Benedetto del 'corrispondente' romano del Tablet, Bobbie Mickens).
Allen ha appena pubblicato un pezzo sul caso del Cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, che nel 2001 ha scritto una lettera indifendibile a un vescovo francese congratulandosi con lui per la mancata segnalazione di un prete pedofilo alla polizia. La lettera è stata pubblicata anni fa, ma quando è stata riscoperta all'inizio di questo mese il Vaticano ha immediatamente preso le distanze da Castrillon. Come Allen nota:
In un raro caso di "risposta rapida", il portavoce ufficiale vaticano, il gesuita padre Federico Lombardi, ha emesso quasi immediatamente una dichiarazione ai giornalisti dopo che la storia è uscita in Francia.

La lettera, secondo la dichiarazione di Lombardi, offre "un'altra conferma di quanto opportuna fosse l'unificazione del trattamento dei casi di abuso sessuale sui minori [passando] dai membri della Congregazione del Clero alla Congregazione per la dottrina della fede."

In effetti, è stato un modo educato per dire che Castrillon era parte del problema contro il quale l'allora Cardinale Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, ha dovuto lottare per snellire le procedure Vaticane per trattare i casi di abuso sessuale.
Questo chiarisce che Benedetto, come continuo a dire, era parte della soluzione, non del problema. Ma prendiamo in considerazione un altro dettaglio: il Cardinale Castrillon ha rivelato la scorsa settimana che aveva mostrato la sua lettera a Giovanni Paolo II, che lo autorizzò.

Ecco la conclusione dell'articolo di Allen (mie sottolineature):
Infine, una nota sull'impatto dell'episodio Castrillón: ironia della sorte, riesumare tale lettera del 2001 può aver condannato Castrillón, ma in realtà potrebbe realmente aiutare Benedetto XVI.

Durante il giro più recente di copertura mediatica, c'è stata una grave incongruenza tra l'effettivo ruolo del Papa Benedetto XVI sugli abusi sessuali – ossia l'alto funzionario Vaticano che ha preso più seriamente la crisi dal 2001 e che ha assunto l'incarico della riforma - e l'immagine esterna del papa come parte del problema.

Anche se ci sono molte ragioni per questo fatto, la cosa essenziale è che il Vaticano ha avuto dieci anni per raccontare al mondo la storia di "Ratzinger il Riformatore" e invece ha essenzialmente lasciato cadere la palla. Tale omissione ha lasciato un vuoto di pubbliche relazioni in cui una manciata di casi dal passato del Papa, dove il suo ruolo era in realtà marginale, sono venuti a definire il suo profilo.

Si deve chiedere, perché il Vaticano non racconta la storia di Ratzinger?

Almeno una parte della risposta, io sospetto, è perché per fare apparire bene Ratzinger, essi dovrebbero far apparire male altri – tra cui, ovviamente, Castrillon, nonché altri alti funzionari vaticani. Nascosto dietro quella preoccupazione ce n'è una più profonda, che è quella che per salvare la reputazione di Benedetto XVI potrebbe essere necessario offuscare quella di Giovanni Paolo II.

In questo caso, tuttavia, Castrillon ha inavvertitamente dato licenza al Vaticano e ai funzionari della Chiesa nel mondo di utilizzare lui come il "cattivo", in effetti rimuovendo la tradizionale immunità di un cardinale dalle critiche.

Da qui in avanti, quando i portavoce insistono sul fatto che Papa Benedetto ha combattuto all'interno del Vaticano per la riforma, il mondo avrà un quadro molto più chiaro dell'opposizione che incontrava. In gioco non era solo la questione della cooperazione con le forze di polizia. Castrillon faceva parte di un blocco di funzionari del Vaticano che pensavano che la crisi degli abusi sessuali fosse alimentata da isteria mediatica, che la "tolleranza zero" fosse una reazione eccessiva, che rimuovere dei sacerdoti dal ministero senza lunghi e pesanti processi canonici fosse un tradimento della tradizione giuridica della Chiesa.

Questo è importante per chiarire la situazione, perché la verità è che la reale possibilità di scelta a Roma negli ultimi dieci anni sulla crisi degli abusi sessuali non è stata mai tra Ratzinger e la perfezione – era tra Ratzinger e Castrillon.
L'analisi di Allen sottolinea la credibilità delle relazioni per cui il Cardinale Ratzinger ha combattuto per un'azione più severa contro il Cardinale pervertito Hans Hermann Groer, che è stato cacciato da Vienna per l'aggressione a ragazzi e a giovani monaci – ma non è riuscito a convincere Giovanni Paolo II a commissionare una vera e propria indagine.

Dobbiamo stare attenti prima di saltare alle conclusioni qui. L'ultimo Papa era un uomo di coraggio titanico, santità personale ed elevati standard morali; noi non sappiamo quanto sapeva o, in effetti, se egli era in una condizione fisica o mentale per affrontare una crisi la cui portata era celata dalla vecchia guardia vaticana.

Ma il fatto puro e semplice è che lo scandalo non è stato adeguatamente affrontato durante il suo pontificato, e so di parlare a nome di molti cattolici quando dico che non vedo perché Benedetto XVI dovrebbe prendere il peso degli errori del suo predecessore.


Fonte: Damian Thompson, Telegraph blog

30 commenti:

  1. Attenzione a non cascare noi nella mediocrità di certa informazione che vorrebbe comunque sia, e a tutti i costi, IL CAPRO ESPIATORIO....

    Non fa bene per noi Cattolici salvare un Pontefice per condannarne un altro o agevolare una sorta di scarica barili a discapito sempre di uno....non è questa, o meglio, la logica che usiamo....

    Che Giovanni Paolo II abbia allentato le redini del Governo della Chiesa, questo è un fatto storico, un fatto iniziato con Paolo VI nella concezione moderna dell'uguaglianza fra i Vescovi e il Pontefice, non a caso Ratzinger fu l'autore della Lettera ai Vescovi Communionis Notio del 1992, Lettera per altro tanto criticata dai Vescovi che Ratzinger in una intervista confessò tutta la sua amarezza e l'incomprensibile contestazione ad un testo, diceva appunto, che non faceva altro che riportare la verità sul rapporto fra i Vescovi e il Papa e l'obbedienza al Pontefice....

    Non dimentichiamo che Ratzinger è stato accanto a GPII per oltre 20 anni e lui stesso sempre in una intervista dice onestamente che discutendo con il Papa spesso NON ERANO D'ACCORDO, ma che lui appunto obbediva al Pontefice e che il Papa cercava sempre una via conciliante alle esigenze che Ratzinger riteneva utili....

    Quando in America scoppiò il primo scandalo dei preti coinvolti, GPII fece subito venire a Roma le varie conferenze episcopali U.S.A. all'epoca si disse che ci fu una grossa strigliata, ma nessuna sostituzione dei vescovi coinvolti, tranne un caso o due... il Papa preferì la strada dell'auto-responsabilità....se ciò fu un male o un bene lo si poteva vedere solo a distanza di anni e non subito, ergo trovo troppo severo addossare al Pontefice tutta la responsabilità... i Vescovi sono persone adulte e già responsabili delle proprie Diocesi, questo scarica barili delle responsabilità contro il Papa, lo si fa solo tra persone immature ed incapaci di governare....

    Dopo la battitura mediatica contro il Papa, tocca a qualche cardinale diventare il nuovo capro espiatorio del momento....DOMANI A CHI TOCCHERA'?

    Non trovo affatto necessario offuscare l'immagine del Predecessore per salvare la "faccia" dell'attuale regnante....questo giochetto lo fanno i politici che si alternano nei Governi nazionali fra opposizioni e maggioranze.... piuttosto è indispensabile assumersi ognuno le proprie responsabilità... il Papa Benedetto XVI lo ha fatto e lo sta facendo, se abbia scelto di assumersi tutta la responsabilità, gli è un atto legittimo che nessuno può contestargli.... oserei dire che se il così detto portavoce del Vaticano consultasse il Papa prima di agire con tutta l'autorità conferitagli, sarebbe meglio....e soprattutto sarebbe anche ora di tacere ai Media e attivarsi per azioni concrete dopo i fiumi di parole....
    Ora occorrono i fatti e l'applicazione della Lettera alla Chiesa d'Irlanda (che vale per tutti), ed occorre staccare davvero i riflettori dalla stampa...

    Domani è la Festa di Santa Caterina da Siena... troviamoci unanimi ai piedi del Tabernacolo per supplicare Cristo  di proteggere e sostenere il suo Dolce Vicario in Terra.... c'è ancora molto da lavorare, molto!!

    RispondiElimina
  2. Brava Caterina, hai ragione

    RispondiElimina
  3. IL problema è gravissimo e in continua crescita, ma la cosa grave nn sono chi denuncia queste cose ma le migliaia di piccole vittime traumatizzate da degenerati indegni sacerdoti.

    RispondiElimina
  4. percè castrillòn?? perchè?? non poteva essere Re, poletto, martini??? DIES AMARA VALDE!!!! ma ricordati, traditore vescovo francese che hai pubblicato quella lettera, che egli sarà un angelo officiante in cielo quando tu sarai un demonio ululante all'inferno!!

    RispondiElimina
  5. Re divenne prefetto della Congregazione dei Vescovi solo nel settembre 2000. Cosa c'entrano Martini e Poletto? Sul caso Groer sicuramente ne sapeva molto il card. Gantin, deceduto due anni fa, e Sodano che era segretario di stato. Nel 1927 Pio XI tolse il galero a Billot per molto meno. A Groer doveva essere tolto il titolo 

    RispondiElimina
  6. dicevo che se proprio doveva cadere un cardinale poteva essere uno della "sinistra"..... credo che a tutti qui sia dispiaciuto veder cadere la testa del Nostro Alfiere....

    RispondiElimina
  7. bravissima caterina........buon onomastico.con tutto il cuore.mas.

    RispondiElimina
  8. Condivido parola per parola quando detto da Caterina63 nel suo commento, e se il suo "nike name" (si scrive così?) corrisponde al nome di battesimo, mi permetto di farle gli auguri di buon onomastico per domani.
    Vorrei invitare coloro che intervengono in questo blog in buona fede, e non per seminare zizzania, ad affrontare il problema pedofilia nelle sue reali dimensioni. Lasciamo ai laicisti i toni apocalittici, e conserviamo un po' di scetticismo nei confronti delle dichiarazioni di questi cinquantenni che improvvisamente confessano ad avvocati rapaci le loro  brutte esperienze pre adolescenziali. Ferma restando la più assoluta condanna anche se per un solo caso, naturalmente.

    RispondiElimina
  9. <<....il Cardinale Ratzinger ha combattuto per un'azione più severa contro il Cardinale pervertito Hans Hermann Groer, che è stato cacciato da Vienna per l'aggressione a ragazzi e a giovani monaci >>

    Trovo alquanto disgustoso dare del pervertito ad  una persona che non può più difendersi.  Queste presunte molestie a seminaristi, da parte di Groer, pare che fossero avvenute molto tempo prima. Il cardinale Groer non fu cacciato da Vienna. Ricordo che, già da arcivescovo emerito, concelebrò una messa presieduta dal Papa. E poi, anche se fosse tutto vero, non potrebbe essersene pentito? Se uno sbaglia qualche volta è marchiato per sempre?  Non c'è più perdono nè misericordia per alcuno? Gli altri sono tutti casti ed immacolati?
    La gente ha sempre bisogno di un capro espiatorio per sentirsi più pura e migliore di qualcuno.

    RispondiElimina
  10. Redazione di Messainlatino.it28 aprile 2010 alle ore 23:28

    Siamo un po' nel genere gotico, oggi, Placentinum?

    RispondiElimina
  11. no, shakespeare...  amleto.. questa è la risposta che da Laerte al prete che gli dice di non poter officiare un vero requiem per la suicida Ofelia...

    RispondiElimina
  12. Toh, il mio omonimo sempre pronto a puntare il dito contro quei Papi che non gli stanno simpatici adesso invoca la "medicina della misericordia" per un Cardinale accusato di abitudini sessuali improprie al suo ruolo? Che posto bizzarro è il mondo! :-D

    RispondiElimina
  13. P.S.

    vi omaggio del Crocefisso che, venerato da Santa Caterina da Siena, le diede le stimmate che come sapete rimasero invisibili per essere viste da tutti nelle ultime ore della morte... cliccate qui

    :)

    RispondiElimina
  14. Nobis quoque peccatoribus29 aprile 2010 alle ore 03:09

    Al rguardo mi rifaccio ad un articolo di Rodari pubblicato sul Foglio del 23 c.m.

    Castrillon ha replicato a stretto giro a P. Lombardi dai microfoni della CNN dicendo che "Se un vescovo  sposta un prete responsabile di abusi su minori da una parrocchia a un'altra non significa che lo sta coprendo ma semmai che gli sta comminando una giusta punizione."
    Rodari osserva poi che "la trasparenza come il mondo la intende non fa parte del dna della Chiesa. Questa non vuole nascondere nulla. Ma nello stesso tempo non dimentica che l'uomo e' peccatore. E che il peccato si combatte in modi diversi".

    Vale inoltre ricordare che nella lettera inviata dal Card, Castrillon a Mons. Pican, e pubblicata dal solerte Golias, si dice anche esplicitamente che "per incoraggiare i fratelli nell'episcopato in una materia cosi' delicata, (la Congregazione del Clero) trasmettere' copia dia questa missiva a tutti i Vescovi", cio' non poteva essere senza il consenso del Sommo Pontefice regnante, Giovanni Paolo II.

    Insomma bisogna fronteggiare il mondo e non cedere al suo gioco, e per far cio' con successo occorre coerenza su tutti i fronti, sanzionando non solo i pedofili ma anche chi fomanta eresie e gravi deviazioni dottrinali.

    FdS

    RispondiElimina
  15. ma cosa c'entra che le molestie fossero state consumate parecchi anni prima? Ma ti pare che un pedofilo o un efebofilo o un concubino possano liberamente essere ordinati vescovi e/o nominati cardinali su due piedi? Il fatto è che su di lui e su molti altri l'indagine canonica fu fatta col sedere, non si approfondì la sua vita. E poi Groer era intrisecamente in mala fede quando gli fu chiesto il consenso ad accettare la sua nomina ad arcivescovo di Vienna: lui sapeva quel che di losco e di putrido aveva combinato anni prima. La pedofilia e l'efebofilia e il concubinato non possono allignare tra i sacerdoti. Le parole del Papa sono molto chiare in proposito.

    RispondiElimina
  16. Certo, hai ragione. Ma è da allocchi spostare un prete da 1 parrocchia ad un'altra quando si sa già che tentenze ha. Fece lo stesso Law con Geoghan e si videro i risultati. I pedofili e gli efebofili e i concubini dovrebbero essere sospesi a divinis, altro che trasferiti da una parrocchia ad un'altra. ma lo sapete quanti milioni di dollari è costato il modo di procedere di molti vescovi che fecero come Law? Per Los Angeles, ad esempio, fu la bancarotta.  

    RispondiElimina
  17. L'omosessualità  e la pedofilia sono atteggiamenti della psiche dei singoli individui che siano  naturali o meno è tutto da stabilire. i problemi per la chiesa sono altri ,a monte, come direbbe qualcuno: l'ammissione al Seminario, la formazione dei futuri sacerdoti ma soprattutto la scelta degli insegnantid dei futuri sacerdoti. Non basta essere professori alla Facoltà di questa o quella Universtà Pontificia bisogna conoscere le insidie della Vita e proporre rimedi. Una volta si accedeva al Seminario minore semplicemente perchè la famiglia non aveva i mezzi per far studiare i figli terminato questo primo ciclo di studi i giovani che avevano sperimentato questo tipo di vita comunitaria potevano continuare oppure ritornare al mondo laico. Molti erano accompagnati fuori proprio su consiglio dei direttori spirituali. Altra figura scomparsa è proprio quella dei direttori spirituali un tempo nelle scuole gestite da religiosi questa figure era sempre presente e a disposizione dei singoli per una crescita spirituale autentica e radicata. Pare che in un intervista IL Santo Padre Giovanni Paolo II si sia rimproverato di non essere stato più severo con il clero.

    RispondiElimina
  18. mi associo agli auguri alla signora caterina che è sempre molto brillante nei suoi commenti. traendo spunto dal suo delle 18,30 di ieri, commento peraltro assai condiviso da altri visitatori, devo in parte dissentire nel senso che: io penso che non si tratta di fare gli scarica barile, si tratta di far emergere una verità che è stata nascosta, si tratta di riportare la figura di papa wojtyla alla sua giusta dimensione. io credo che egli, come il suo lungo pontificato, sia stato assai sopravalutato. in sostanza, qui non si tratta di puntare il dito su di lui, si tratta solo di dissociarsi con vigore dalla vulgata del "santo subito". E tuttavia, come da me già scritto una decina di giorni fa, la dichiarazione di castrillon che a questo punto è supportata da riscontri documentali, è veritiera, e cioè afferma una verità che per me è inaccettabile, ossia, è un fatto che il predecessore di benedetto XVI si sia congratulato con un vescovo francese per avere quest'ultimo insabbiato un caso di pedofilia. forse quando si scrive la parola pedofilia si pere di vista che cosa essa significhi, quale orrendo e diabolico delitto essa implichi in danno di un anima innocente ed intoccabile, e allora mi dico e vi dico. gesù disse guai a coloro che fanno del male ai bambini, su questo wojtyla fu un indegno vicario di cristo. e comunque, in questo è chiaro il mio riferimento a colui che nel blog mi ha sempre coperto di liquame, noto con piacere che pian pian sta venendo fuori la verità sul conto del santo subito, e cioè un papa assai mediocre e ampiamente fallimentare sul piano del processo di autodistruzione della chiesa che con lui ha avuto un impulso particolare, il tutto checchè ne dica quello che parlava di bacio al coranbo come sufflato o fregnacce che solo liuii nella sua paranoica autoreferenzialità è ijn grado di comprendere.

    RispondiElimina
  19. Non difendevo Wojtyla.... è proprio questo il nocciolo del problema: c'è chi l'ha fatto santo "subito" e c'è ora chi lo vorrebbe al Purgatorio o peggio all'inferno, in tal senso sottolineavo che non sta a noi fare questo genere di indice.... Sminuire la figura di un Papa predecessore significa che la si è elevata agli altari prima del tempo, peggio è quando questo gioco lo si fa pensando di SALVARE ora l'immagine del suo Successore....è questo un gravissimo sbaglio nel quale NON dobbiamo cascare... ;)
    Giovanni Paolo II non fu addirittura, come scrivi: "indegno" perchè avrebbe COPERTO casi di pedofilia, egli molto più OBBEDIENTE AL CONCILIO, lasciò ai Vescovi dei vari luoghi la responsabilità e l'opportunità di porre rimedio...non è vero che se ne fregò...direi piuttosto che peccò di ingenuità, pensando che richiamando i Vescovi a Roma e facendo loro la romanzina, ciò sarebbe bastato....ma non è stato così...
    Tuttavia se "io" ho fiducia in una persona, lo saprò nel tempo non immediatamente... il tempo mi dirà se avrò fatto bene o male a dare a determinate persone l'incarico di guidare una diocesi.... un Papa NON ha la palla di vetro e non è un veggente, è ovvio che i nodi al pettine vengono sempre dopo e mai prima, troppo facile giudicare un Papa in questo modo, la nostra mentalità, dice Cristo, non deve conformarsi a quella del mondo....non dobbiamo ragionare come fanno i Media.... Un conto sono i peccati nella Chiesa, altra cosa sono i nostri giudizi, altra cosa ancora il gossip mediatico....

    Santa Caterina ci ha insegnato e insegna tutt'ora come dobbiamo ragionare sulle questioni inerenti alla Chiesa e Sommo Vicario di Cristo.... impariamo da lei che non sbagliamo!

    RispondiElimina
  20. mi auguro che sia come hai detto tu. e cioè mi auguro che egli peccò solo di ingenuità, di grossolanità o di culpa in eligendo e di culpa in vigilando, temo che la lettera della quale parla castrillon sia invece la prova che egli approvò e si complimentò con il vescovo che evitò di consegnare alla giustizia degli uomini un orco che indossava l'abito talare (anche se sicuramente non lo si vedeva dacchè era sicuramente un figlio del diabolico concilio). Quanto al nostro, io non sono nessuno per mettere nel purgatorio o nell'inferno, mi limito solo a dire che certamente, fatti alla mana, e mettendo da parte i pregiudizi ideologici, egli non meritava e non merita l'appellativo di santo subito, meglio procedere con estrema prudenza, piano piano la storia ci dirà la verità. In fondo a distanza di qualche decennio chi parla più di roncalli e di montini a parte qualche diabolico conciliarista, tra una ventina di anni sarà così anche per wojtyla. lo si ricorderà come si ricorda papa clemente II

    RispondiElimina
  21. Si, anch'io credo, rivedendo le mie posizioni di qualche anno fa, che non si deve avere fretta nel beatificare. Meglio aspettare qualche decennio o un secolo come fu fatto per Pio IX. Potrebbe forse procedere speditamente il processo di beatificazione di Giovanni Paolo I, ma su Wojtyla è meglio aspettare perchè il suo pontificato è stato lunghissimo. Addirittura per i Papi sarebbe meglio forse introdurre la norma che non si può iniziare il processo di beatificazione prima di 20 anni dal decesso

    RispondiElimina
  22. Mi amareggia assai questa malevolenza nei confonti del Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II: intravedo in essa segnali di fumus persecutionis tipici delle vigilie delle beatificazioni. In questi frangenti si tende sempre a buttare un pò di melma sui futuri beati per ostacolarne il processo o per vendere qualche copia in più, e devo purtroppo dire che gli anglo-americani in questo sono sempre all'avanguardia.
    Oltretutto, a rileggere quel testo di Castrillon, è poi così scandaloso? Intanto (ed è ovvio) non giustifica in alcun modo gli atti immondi compiuti dal sacerdote incriminato, ma si limita a difendere l'operato del Vescovo diocesano che si è rifiutato di denunciare alle autorità il prete. Per questa ragione viene accusato di connivenza, ma io credo che il caso sia ben diverso da quelli in cui le autorità hanno fatto finta di niente, intanto perchè il caso era comunque già in mano alla giustizia, ma soprattutto perchè questo prete si è confidato col Vescovo creando un legame che - se pure non è lo stesso di quello confessionale - ha posto l'Ordinario in una situazione tutta particolare: il riferimento al rapporto padre-figlio e all'inesigibilità di una denuncia da parte del genitore mi pare pienamente calzante. Io ricordo vagamente quella vicenda e ricordo che il mondo cattolico accettò abbastanza serenamente la difesa del Vescovo.
    Chiudo: anche la dichiarazione della sala stampa vaticana non credo vada letta in chiave polemica verso Canizares, è semplicemente una constatazione dell'impossibilità di lasciare sulle spalle dei Vescovi diocesani un peso troppo grande per loro (soprattutto nelle piccole diocesi) : con l'attuale legislazione, infatti, il Vescovo diocesano viene liberato espressamente dagli impicci e se riceve ancora confidenze di quel tipo è tenuto in coscienza a riferirle alla Santa Sede.
    Ancora una volta, quindi il voto per la stampa anglo-americana è zero spaccato.

    RispondiElimina
  23. Viva Giovanni Paolo II Magno!!Presto Santo!!

    RispondiElimina
  24. Grazie anche ai papi che "non mi stanno simpatici" forse sto aprendo gli occhi su tante cose.  Vedo che ai soliti forcaioli moralisti basta accusare una persona di un qualche reato di natura sessuale perchè questa    automaticamente debba essere giudicata colpevole. Non mi pare che vi sia stato alcun processo a carico del cardinale Groer. Poi dove sta scritto che se uno ha commesso atti di impuri, di qualunque tipo,  debba perpetrarli fino alla morte? Dove sta scritto che una persona con tendenze omosessuali o che abbia commesso atti di efebofilia o pedofilia  debba farlo per sempre ? Sant'Agostino non era un omosessuale  o un pedofilo, ma prima di convertirsi era schiavo della lussuria. Ci sono pure assassini che si sono convertiti dopo una vita di crimini. 

    RispondiElimina
  25. Scusate, ma che ne frega a GPII di essere proclamato Santo? O solo a noi interessano i riconoscimenti terreni? Pensi ciascuno a ben operare per salvare la propria anima. Io "speriamo che ce la faccia"!   

    RispondiElimina
  26. La canonizzazione non è un riconoscimento terreno. Essa impegna l'infallibilità papale.

    RispondiElimina
  27. E' così. Il precedente pontefice non si è distinto per tempestività e risolutezza nel gestire la situazione in oggetto. Né avere al fianco un uomo amante della sabbia quale Navarro-Vals è giovato granché. Probabilmente Giovanni Paolo II scontò il retaggio dell'ambiente da cui proveniva, una Polonia comunista dove spesso l'accusa di pedofilia veniva montata ad arte per diffamare i sacerdoti scomodi e toglierli di mezzo. Ma certo è inaccettabile che Benedetto XVI debba pagare un conto non suo.

    RispondiElimina
  28. Redazione di Messainlatino.it29 aprile 2010 alle ore 16:11

    Eraclio, copia e riposta il commento togliendo le espressioni offensive sia verso GPII sia verso Bartimeo, quindi cancella l'originale.

    RispondiElimina
  29. io penso che sia troppo facile invocare l'autoassoluzione degli uomini di chiesa quando questi si macchiano di un crimine immondo e diabolico quale quello della violazione fisica e della demolizione psichica di ragazzini in tenera età. E' diabolico insabbiare questi abominii! 

    RispondiElimina
  30. <span>mi associo agli auguri alla signora caterina che è sempre molto brillante nei suoi commenti. traendo spunto dal suo delle 18,30 di ieri, commento peraltro assai condiviso da altri visitatori, devo in parte dissentire nel senso che: io penso che non si tratta di fare gli scarica barile, si tratta di far emergere una verità che è stata nascosta, si tratta di riportare la figura di papa wojtyla alla sua giusta dimensione. io credo che egli, come il suo lungo pontificato, sia stato assai sopravalutato. in sostanza, qui non si tratta di puntare il dito su di lui, si tratta solo di dissociarsi con vigore dalla vulgata del "santo subito". E tuttavia, come da me già scritto una decina di giorni fa, la dichiarazione di castrillon che a questo punto è supportata da riscontri documentali, è veritiera, e cioè afferma una verità che per me è inaccettabile, ossia, è un fatto che il predecessore di benedetto XVI si sia congratulato con un vescovo francese per avere quest'ultimo insabbiato un caso di pedofilia. forse quando si scrive la parola pedofilia si pere di vista che cosa essa significhi, quale orrendo e diabolico delitto essa implichi in danno di un anima innocente ed intoccabile, e allora mi dico e vi dico. gesù disse guai a coloro che fanno del male ai bambini, su questo wojtyla ritengo, per essere eufemistici, abbia lasciato molto, ma molto, anzi troppo, a desiderare</span>

    RispondiElimina