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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 18 dicembre 2009

La Basilica di San Pietro e i messali tridentini. Un felice intervento del card. Arciprete


Da quando il motu proprio di Sua Santità Benedetto XVI ha concesso, ai sacerdoti, massima libertà di celebrare le messe sine populo nella forma che meglio loro aggrada, ordinaria o straordinaria, numerosi sono stati i presbiteri che hanno cercato di solennizzare con il rito della Tradizione il loro passaggio in San Pietro. Ma un ostacolo pratico di non poco momento è stato frapposto a tale legittimo anelito: la Sacrestia di San Pietro non conservava nemmeno un Messale vetus ordo.

Strano, davvero. Non c'è pieve di campagna, parrocchietta di periferia, non parliamo di cattedrali, dove nei secoli non si siano accumulati, insieme a paramenti e suppellettili più o meno preziosi, i ponderosi volumoni indispensabili alla liturgia: spesso il Messale utilizzato era vecchio di decenni, o perfino secoli, ma non si buttava e si continuava all'occorrenza ad usare perché, fino agli anni Sessanta, bastava qualche minimo adattamento (o l'aggiunta di qualche foglio volante con nuove feste), per celebrare la Messa. I tomi si accumulavano e si conservavano col giusto devoto onore.

Figuriamoci quindi in San Pietro, ove non c'era sacerdote di passaggio che non anelasse celebrare in uno dei tanti altari laterali: quale ricchezza di tomi e messali, quale deposito di sacri libri liturgici doveva esserci! E invece, d'improvviso, tutto sparito. Chissà che ne è stato: ci vien da pensare che, ai tempi dell'immediato postconcilio, sia avvenuto un liberatorio Bücherverbrennung di sinistra memoria.

Tant'è, questa la situazione. Il reverendo don Stefano Carusi, dell'Istituto del Buon Pastore, ci trasmette per la pubblicazione la lettera che ha inviato al cardinal Arciprete, per lamentare il fatto e far presente come, dalle parole stesse raccolte in Sacrestia, apparisse chiaro che quell'assenza di Messali non era casuale (il che, come vedrete, è ben grave). Leggete la lettera molto attentamente: è di estremo interesse.





Alla lettera è seguita fattiva e positiva risposta. Siamo perciò lieti di render noto che il cardinal Comastri in persona, Arciprete della Basilica, si è impegnato per rendere disponibili quattro Messali del 1962. Diamo atto al cardinale di questo suo gesto molto positivo, col quale si impegna decisamente a favorire la forma straordinaria in San Pietro e, nel ringraziarlo per il gesto esemplare (se ogni cattedrale del mondo facesse altrettanto, i disegni del Papa procederebbero con ben maggiore speditezza!), invitiamo tutti i sacerdoti amanti del rito nella forma tradizionale ad approfittarne e a non lasciarsi sfuggire la preziosa occasione; tutti a San Pietro, quindi; ed è il caso di dirlo: Introibo ad altare Dei...

29 commenti:

  1. Dono Divino imperituro18 dicembre 2009 alle ore 08:03

    Nonostante la pervicace arroganza del potere modernista che da 41 anni ha proceduto nella damnatio memoriae del VO, seppellendo perfino i vetusti Messali nei vecchi archivi...
    confidiamo che da qualunque sepoltura (fosse pure di secoli...) riemergeranno vincitori sul "panta rèi" tutti i libri della Divina Liturgia,
    così come ha sfidato i secoli, gli incendi, i saccheggi e ogni tentativo di distruzione
    la Sacra Sindone, testimone materiale visibile e tangibile della Morte e Resurrezione di Nostro Signore, documento perenne della Sua Divinità e del Suo Amore per noi!

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  2. "Visto che Paolo VI ha fatto una riforma vogliono che si dica quella messa": è ancora Paolo VI il papa sedente?

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  3. Notate il metodo usato per impedire la messa antica: le bugie, le falsità, la malafede. E ciò avviene ovunque: a san Pietro come nella più sperduta diocesi del mondo; ovunque bugie, ovunque malafede. Si, duole dirlo, ma i fautori del Novus Ordo non si vergognano di ricorrere alle menzogne, anzi è questo il loro metodo più usato; ma sarà propio questo loro modo di agire a determinare la loro sconfitta.

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  4. La Madonna a La Salette aveva profetizzato l'apostasia di Roma.

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  5. la lettera è una vera barzelletta , spassosisima da leggere
    prendiamola con humor che è meglio !!!!!!!!
    ...... tanto hanno sempre ragione loro ......

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  7. "In nessuna parte del mondo vi è ordine, e satana regna nei più alti posti, determinando l'andamento delle cose. Egli effettivamente riuscirà ad introdursi fino alla sommità della Chiesa.
    ...
    Anche per la Chiesa, verrà il tempo delle Sue più grandi prove. Cardinali, si opporranno a Cardinali; Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle Loro file, e a Roma vi saranno cambiamenti."

    Questo (ed altro) ha detto la Madonna a Fatima, ma non hanno voluto ascoltarla.
    Tutto si sta avverando da 47 anni davanti ai nostri occhi.

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  8. Come correttamente rilevato dal cortese anonimo delle ore 9,57:
    " ... ovunque bugie, ovunque malafede. Si, duole dirlo, ma i fautori del Novus Ordo non si vergognano di ricorrere alle menzogne, anzi è questo il loro metodo ... " .
    Ciò posto, tanto per fare un poco di maieutica, mi ritrovo a domandarmi: chi è mai il padre della menzogna? E, una volta rispostomi, per diretta conseguenza, ulteriormente mi chiedo : chi potrà mai essere, dunque, lo "spirituale patrono" dei suddetti neoterici pro NO ?
    Ancora rispondendomi da solo, noto che il solo nome evocabile nel proposito, pur nella sua banale evidenza, parrebbe poter offrire un'adeguata ragione dell'agghiacciante realtà che ci ritroviamo quotidianamente a toccare con mano.

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  9. Pius V Episcopus Servus Servorum Dei, Ad perpetuam rei memoriam… ha detto:

    «Nulli ergo omnino hominum liceat hanc paginam nostrae permissionis, statuti, ordinationis, mandati, praecepti, concessionis, indulti, declarationis, voluntatis, decreti et inhibitionis INFRINGERE, VEL EI AUSU TEMERARIO CONTRAIRE. SI QUIS AUTEM HOC ATTENTARE PRAESUMPSERIT, INDIGNATIONEM OMNIPOTENTIS DEI, AC BEATORUM PETRI ET PAULI APOSTOLORUM EJUS, SE NOVERIT INCURSURUM»(“Quo primum tempore”, 1-VII-1570).

    INDIGNATIONEM omnipotentis Dei, ac beatorum Petri et Pauli Apostolorum ejus…

    INDIGNATIONEM…

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  10. Commovente la Lettera di don Stefano....filiale, composta, dolcissima e al tempo stesso dolorosissima nel descrivere mai con parole cattive e dure l'atteggiamento del padre sacrestano...
    Ecco davvero una bellissima testimonianza di come dobbiamo avanzare in questa delicata situazione, mai rivendicando diritti, ma poggiandosi sui doveri spesse volte vietati a compiersi a causa di dolorosi ostruzionismi...

    Coraggio don Stefano, le giungano le grazie di tanti Rosari che si dicono per voi Sacerdoti in questo Anno di Grazia....e un grazie al cardinale Comastri per la sua sensibilità alla giustizia...ed alla vera Carità!

    Fraternamente CaterinaLD

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  11. Confermo le difficoltà poste alla celebrazione della S.Messa tridentina in san Pieto. Oltre alla mancanza opportuna di Messali, occorre sottolineare l'assenza delle Carte gloria, così utili ai celebranti, del Manipolo e della borsa, il che pone una seria alternativa:
    viaggiare costantemente coi bauli oppure compiere un oggettivo abuso liturgico in San Pietro, che pur non essendo la prima Chiesa del Mondo, non è neppure l'ultima!!!

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  13. .
    E chi è colui che dalla Segreteria di Stato, impedisce che la Messa gregoriana sia celebrata in San Pietro?

    Il cardinal Bertone? Non credo.
    Mons. Filoni? Possibile e probabile.

    E anche questo ignora Benedetto XVI?

    Ignora il Papa che c`è chi in Curia, in modo palese e senza colpevolezza, rimorsi o dubbi, rema contro di lui, comportandosi come se le sue prescrizioni non esistessero?

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  14. Confermo anch'io le difficoltà. A me mi è accaduto lo stesso due volte ed ho dovudo sentire anche un discorso di "rieducazione ideologica".
    Si doveva mettere gente più cattolica alla sacrestia di San Pietro che capisca ed obbedisca quello che dice il Papa Benedetto XVI nel Motu Proprio Summorum Pontificum a rispetto del Messale del 1962: "deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico".
    Comunque le cose sono migliorate. Ai tempi del Motu Proprio Ecclesia Dei si doveva dire la Messa di nascosto!
    Grazie Don Stefano!

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  15. avrei voluto esserci quando Padre Stefano ha detto che il Cardinal Comastri gli aveva assicurato che di Messali ne avevano tre, e ha quindi supposto che ci fossero delle 'incomprensioni'... il sacrestano sarà quantomeno diventato tutto rosso mentre cercava di mentire per salvarsi almeno la faccia ( dato che, almeno per ora, non poteva dire che il cardinale aveva mentito).
    Spassosissimo questo racconto degli stratagemmi confusionari che si cercano di mettere in piedi per disubbidire al Papa senza ammettere che lo si fa senza necessità!
    che ridicoli questi tizi!

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  16. Non mi capita di celebrare a Roma, ma in questo anno sacerdotale credo proprio che una mattina di queste mi recherò nella basilica di San Pietro e chiederò di celebrare.... naturalmente usando il venerabile rito gregoriano e il messale del 1962....
    don bernardo.

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  17. Strano davvero!
    Circa quattro anni fa un noto sacerdote romano, fedele alla Tradizione liturgica latino-gregoriana, chiese alla Sede Magistrale della Milizia del Tempio a Poggibonsi il dono di un messale 1962 per la Basilica di S. Pietro perchè sprovvista.
    Il Gran Maestro, meravigliato di questa richiesta (ma non hanno nemmeno 300 € per comprarselo?), ne inviò uno non senza aver scritto sulla prima pagina bianca "dono della Milizia del Tempio alla Basilica di S. Pietro", con timbro e firma.
    E questo che fine ha fatto?

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  18. Qualcuno ha notizie più precise circa questo Messale al costo di 25 euro? Chi lo edita? Quali sono le caratteristiche?

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  19. Sono commosso e amereggiato per il trattamento subito da questi poveri sacerdoti e seminaristi nella basilica vaticana rei di aver desiderato semplicemente di celebrare il Santo Sacrificio della Messa con il messale del '62 e trattati in una maniera così tanto ingiuriosa da lasciarmi profondamente scandalizzato. Qui non si tratta del sagrista o altro funzionario... il problema va ricercato a monte... don Enrico lo conosco molto bene ed è una persona squisita e la sua dichiarazione mi ha lasciato al quanto impressionato poichè ha detto anche troppo e se questo si sapesse all'interno della cittadella....bè...., lui ha semplicemente eseguito le indicazioni provenienti dall'alto così come l'ha fatto e fa il cardinale Comastri e così come fanno tutti i preti prelati e dipendenti del Vaticano... tutti delle semplici pedine imopaurite e politicamente corrette; situazione che in piccolo si respira anche nelle diocesi in cui ci sono preti manipolati dalle curie e per questo impauriti e chiaramente non desiderosi di essere vessati minacciati o sbattuti fuori... questa purtroppo è la logica del mondo..., in Vaticano il bello e il brutto tempo lo fa la segreteria di stato, il burattinaio non è altro che il sostituto Sua Ecc. mons.Filoni famoso per la simpatia che nutre nei confronti dei movimenti.... modernisti... POVERO SANTO PADRE... POVERA CHIESA.

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  20. Il dono della Milizia del Tempio, sarà finito in qualche gabinetto della Segreteria di Stato.

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  21. I Sacrestani, la Segreteria di Stato etc....che figure che fanno questi preti!!!
    Sicuramente avranno a disposizione tutti i messali in cinese, in lingua zulu, arabo etc.. Grazie ai preti San Pietro farà la fine di Santa Sofia.

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  22. Un Messale del '62 che costa solo 25 Euro?
    Corro subito a Roma...
    Dalla garbatissima lettera di Don Stefano Carusi apprendiamo, senza alcun stupore, che la Segreteria di Stato si oppone alla celebrazione della Messa disciplinata dal Motu Proprio del Regnante Pontefice.
    Ripeto : nessuna novità.
    Avevamo le quasi prove che la Segreteria di Stato avesse dato delle indicazioni concrete ai vescovi, soprattutto quelli italiani, di ostacolare in ogni modo quel tipo di celebrazioni.
    I metodi attuativi del diniego : nessun documento scritto, solo telefonate o colloqui con singoli sacerdoti.
    Nulla che potesse lasciare una traccia del diniego.
    In questo modo Sacerdoti e Comunità sono stati "sconsigliati" di non celebrare con l'antico messale ( è accaduto persino in alcuni Monasteri ).
    Questo è il modo con cui il Potere vuole occultare il Motu Proprio in attesa... di un nuovo papa meno incline alla tradizione...
    Sapevamo di questo "piano" orchestrato dalla Segreteria di Stato così candidamente svelato dall'umile sagrestano di San Pietro.
    Speriamo almeno che il sagrestano non sia rimosso per "lesa maestà"...
    Preghiamo

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  23. è curioso che nella mi parrocchia, una pieve di campagna, di messali tridentini ce ne siano 6! ed il mio parroco li ha esposti perchè tutti possono vedere come sono (belli)...e non l'ha fatto in un museo, ma in sagrestia!

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  24. Nelle mie piccole nove chiese di montagna delle mie sei Parrocchie vi sono tutti gli antichi Messali Tridentini. Il bello è che ora dagli armadii tornano sugli Altari devo è il loro posto per la celebrazione del Santo Sacrificio.
    Don Pietro

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  25. considerate dietro quelle espessioni sorridenti di PACE E BENE E AMORE E .......... cosa si cela dietro !!!!
    che il buon DIO ci conceda questo PONTEFICE per molti anni ........... altrimenti '' dopo di noi il diluvio ,, .....

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  26. Che schifo veramente che queste cose sucedano a san Pietro!E al Cardinale Comastri un sugerimento, per favore Eminenza meta un inginochiatoio quando celebri la Santa Messa cosi che i fedeli possiamo comunicare in ginochio, dia esempio di obedienza al Santo Padre nella sua Catedra.

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  27. ciò che è più sconcertante è che la segreteria di stato dia disposizioni contrastanti con le disposizioni del papa

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  28. "trattato da straniero".... questo lo sento spesso nelle chiese in Brasile... terra di Boff! Chi comanda in chiesa sono i laici... il loro gruppo stretto di amici... gli "altri" sono trattati da pezzenti...

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  29. Mi inchino con abbedienza alla autorità del Papa quale vicario di Pietro e guida della Chiesa sulla terra, rivendico tuttavia con fierezza la mia libertà di poter esprimere con la preghiera più santa la mia lode a Dio. Stampiamo a prezzi modici i messali oggetto delle dispute e divulghiamoli con gioia al fine di facilitare la diffusione del rito Gregoiano insegnando il canto antico e restituendo la semplice magnificenza del suo essere oratione ad Deum.

    Grazie

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