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lunedì 30 novembre 2009

New York Times: "40 anni di nuova messa hanno portato caos e banalità"

Ci sono degli eventi in apparenza piccoli che, più di molti altri, danno una precisa indicazione dei 'segni dei tempi' e dell'evoluzione della società e delle opinioni. Uno di questi ci appare con sicurezza il fatto che l'articolo che segue, che fino a pochissimi anni fa sarebbe stato liquidato come nostalgico, reazionario, integralista, ecc., sia apparso ieri sul prestigioso (e diffusissimo) New York Times. E' la dimostrazione che quanto leggerete, e che noi sottoscriviamo convinti, sta diventando sempre più la convinzione comune della più larga parte della società. In particolare dei meno anziani. E specie negli Stati Uniti, una nazione di gente pragmatica, meno permeabile alle ideologie e quindi meglio in grado di giudicare con buon senso se qualcosa (nel caso: la riforma liturgica di 40 anni fa) ha funzionato oppure ha miseramente fallito. E, ricorrendo quest'ultimo caso, in che modo reagire. Una lettura che raccomandiamo, in particolare, ai vescovi della nostra Penisola ed a tutti i chierici dai sessant'anni in su. Anche per loro, non è mai troppo tardi...



L’Appeal della Messa in latino


Entrando in chiesa, 40 anni fa, in questa prima Domenica di Avvento, molti Cattolici si saranno chiesti dov’erano finiti. Non solo il sacerdote parlava in inglese invece che in latino, ma era rivolto verso la congregazione invece che verso il tabernacolo; persone laiche si davano da fare intorno all’altare con funzioni che prima erano esclusive ai sacerdoti e musica popolare riempiva l’aria. I grandi cambiamenti del Concilio Vaticano II avevano preso il via.

Tutto questo fu una radicale rottura dalla Messa Tradizionale in Latino, codificata nel 16° secolo dal Concilio di Trento. Per secoli quella Messa era servita come un sacrificio strutturato con precise regole, chiamate rubriche, che non erano opzionali. Si deve fare così, diceva il libro. Nel 1947 poi, Papa Pio XII emise un’enciclica sulla liturgia che rinnegava la modernizzazione – scriveva che l’idea di eventuali cambiamenti alla Messa Tradizionale in Latino gli causava grave dolore.

Paradossalmente, comunque, fu Papa Pio stesso largamente responsabile per i notevoli cambiamenti del 1969. Fu lui a nominare, nel 1948, l’architetto responsabile della nuova Messa, Annibale Bugnini, a capo della commissione liturgica.

Bugnini nacque nel 1912 e fu ordinato sacerdote Vincenziano nel 1936. Non aveva ancora compiuto dieci anni di lavoro parrocchiale che Pio XII lo nominò segretario della Commissione per la riforma della liturgia. Negli anni ‘50, Bugnini diresse la grossa revisione alle liturgie per la Settimana Santa. Di conseguenza, il Venerdi Santo del 1955, i fedeli si riunirono al sacerdote nella preghiera del Padre Nostro e il sacerdote si rivolgeva alla congregazione per alcune parti della liturgia.

Il successore, Giovanni XXIII, nominò Bugnini segretario alla commissione preparatoria per la liturgia del Concilio Vaticano II; in quella posizione collaborò con sacerdoti cattolici e, sorprendentemente, anche con dei pastori protestanti per la riforma liturgica. Nel 1962 scrisse quella che sarebbe poi divenuta la Costituzione della Sacra Liturgia, il documento che diede forma alla nuova Messa.

Molte delle riforme di Bugnini erano dirette a favorire i non-cattolici, e molti cambiamenti furono effettuati emulando i servizi protestanti, incluso sistemare l’altare in modo da rivolgersi verso il popolo invece del sacrificio verso l’oriente liturgico. Come disse: ‘Dobbiamo spogliare la nostra [..] liturgia cattolica di tutto quanto può essere l’ombra di una pietra d’inciampo per i nostri fratelli separati, cioè, per i Protestanti’ (Paradossalmente, gli Anglicani che si riuniranno alla Chiesa grazie all’accoglienza dell’attuale Papa, useranno una liturgia che spesso prevede il sacerdote che assieme al popolo è rivolto ad orientem).

Come ha potuto Bugnini effettuare tali grandi cambiamenti? In parte perché nessuno dei papi per i quali lavorava erano liturgisti. Bugnini ha cambiato così tante cose che il successore di Giovanni, Paolo VI, non riusciva a stare al passo con le ultime direttive. Una volta il papa fece un’osservazione sui paramenti liturgici che gli avevano preparato esclamando che erano del colore sbagliato, ma gli fu risposto che lui stesso aveva eliminato la celebrazione dell’ottava di Pentecoste e quindi non poteva più indossare i relativi paramenti color rosso per la Messa. E il cerimoniere del papa fu testimone che Paolo VI scoppiò in lacrime.

Bugnini cadde in disgrazia nel 1970. Furono diffuse voci dalla stampa italiana che era un massone, cosa che se fosse stata vera avrebbe meritato la scomunica. Il Vaticano non ha mai negato le affermazioni, e nel 1976 Bugnini, allora arcivescovo, fu esiliato in un posto cerimoniale in Iran. Morì, in gran parte dimenticato, nel 1982.

Ma la sua eredità continuò a vivere. Papa Giovanni Paolo II ha proseguito le liberalizzazioni della Messa, consentendo alle femmine di servire al posto di chierichetti e permettendo ad uomini e donne non ordinati di distribuire la comunione nelle mani dei destinatari in piedi. Anche organizzazioni conservatrici, come l'Opus Dei, hanno adottato le riforme liturgiche liberali.

Ma Bugnini, può avere finalmente incontrato il suo avversario in Benedetto XVI, un celebrato liturgista egli stesso, che non è fan degli ultimi 40 anni di cambiamento. Cantando in latino, con indosso paramenti antichi e distribuendo la Comunione solo sulla lingua (piuttosto che nelle mani) di cattolici in ginocchio, Benedetto XVI ha lentamente invertito le innovazioni dei suoi predecessori. E la Messa in latino è tornata, almeno entro certi limiti, in luoghi come Arlington, Virginia, dove una su cinque parrocchie offrono la vecchia liturgia.

Benedetto capisce che i suoi sacerdoti più giovani e seminaristi - la maggior parte nati dopo il Vaticano II - stanno aiutando a condurre una controrivoluzione. Essi apprezzano il valore della bellezza della Messa solenne e il canto di che l’accompagna, l'incenso e la solennità. Sacerdoti in tonaca e suore in abito sono di nuovo comuni; enti tradizionalisti come l'Istituto di Cristo Re si stanno espandendo.

All'inizio di questo decennio, Benedetto XVI (allora cardinale Joseph Ratzinger) ha scritto: "Il girarsi del sacerdote verso il popolo ha trasformato la comunità in un circolo chiuso in se stesso. Nella sua forma esteriore, non si apre più su quello che ci sovrasta e ci trascende, ma è chiuso in se stesso. " Aveva ragione: 40 anni della nuova Messa hanno portato il caos e la banalità nel segno più visibile e esteriore della Chiesa. Benedetto XVI vuole un ritorno all'ordine e al significato. Così, a quanto pare, anche la prossima generazione di cattolici.

Kenneth J. Wolfe

Fonte: New York Times 29.11.2009

52 commenti:

  1. "Nel 1962 scrisse quella che sarebbe poi divenuta la Costituzione della Sacra Liturgia, il documento che diede forma alla nuova Messa".
    Non è esattamente così ma l'articolo è stupendo.
    Una lezione per i giornalisti italiani, così asserviti al potere curiale di stampo progressista,tanto da perdere ogni tipo di obiettività.

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  2. Ieri, I domenica d'Avvento dell'anno di grazia 2009, ricorre un triste anniversario per i Cattolici italiani: vent'anni or sono, anche in Italia, entrava in vigore la prassi a dir poco sacrilega della Comunione sulle mani. Prassi avversata profondamente da molti eminentissimi teologi e Pastori: ricordiamo tra tutti S.E.R. il Cardinale Giuseppe Siri (fu solo coincidenza il fatto che Egli morì in maggio e tale pressi venne approvata dalla CEI in giugno, per un risicatissimo numero di voti?). Tale prassi sembra essere penetrata nell'intimo di moltissimi cattolici che si sentono defraudati quando sono privati, anche solo occasionalmente, di tale "diritto". Molti fedeli tengono più al diritto di profanare l'Eucarstia (magari inconsapevolmente e certo non volutamente, speriamo!)piuttosto che al diritto di essere istruiti nella Verità.
    Preghiamo affinché il Santo Padre abbia la forza di eradicare tale perniciosissima prassi; affiché non si protragga ancora a lungo il triste spettacolo in cui, durante la medesima Cappella Papale, il santissimo distribuisce il Santissimo in bocca e in ginocchio, mentre ai suoi lati lo stesso Dio sacramentato viene distribuito nelle maniere più improbabili (in piedi, in mano, con strane contorsioni dei sacerdoti per raggiungere coloro che sono impediti ad avvicinarsi da transennne, a uomini con cappello da sole in testa, etc...).
    Preghiamo infine perché si provveda presto a vietare di toccare l'Eucaristia a tutti coloro che non sono stati consacrati per questo ineffabile ministero.

    Don Luca

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  3. Ogni tanto visito il Suo sito (complimenti!) e sono venuta stamattina pensando di trovare un commento circa la bellissima Messa tridentina trasmessa ieri mattina da Radio Maria. Non l'avete sentito? in tal caso si può avere la registrazione da Radio Maria. Vale la pena averla solo per sentire le cose che sono state dette all'inizio della Messa e alla fine della predica. L'ho registrato anch'io e se vuole, potrei mandargliela.
    Ieri mi veniva da dire: il nostro esilio è finito.
    Auguroni!

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  4. Io non distribuisco mai la Comunione sulla mano, poiché ritengo che la vigente legislazione sia conto la tradizione e contro il buon senso. Ma per non predicare la disubbedienza applico questo ragionamento:

    1)Non si deve distribuire la Comunione sulle mani quando vi sia pericolo di profanazione

    2)Tutte le volte che si distribuisce la comunione sulle mani c'è pericolo di profanazione, in quanto i frammenti rischiano di cadere o di non essere neppure riguardati dai Comunicandi

    3)Ergo, non si può mai distribuire la Comunione sulle mani.

    Vi pare illogico? Non nego un diritto de iure, ma ne constato l'impraticabilità de facto. Salva la legge, salva la riverenza all'Augustissimo (che infine è l'unica cosa che mi preme)!

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  5. Mi trovate d'accordo sulla preferenza della messa vecchio stile. Pensavo di essere la sola e invece, a quanto pare, altre persone non approvano questi cambiamenti. Da parte mia reintrodurrei l'uso del velo per noi donne. Ricordo l'aria di sacralità che c'era quando andavo a messa con mia nonna, il suo velo di pizzo nero, i guantini e il piccolo vangelo bordato d'oro con il nastrino segnalibro. Tutto questo mi manca e forse se si tornasse a queste usanze si vivrebbe il momento della messa con più serietà e partecipazione. Annamaria

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  6. Cari amici, premetto che non ho mai partecipato alla Messa antica ma posso dire che la nuova Messa, se celebrata bene, non è poi cosi male. La questione è rendere obbligatoria la giusta prassi.
    La musica gregoriana pùò essere inserita anche nella nuova Messa e si dovrebbero proibire canti che non danno il senso del sacro.
    Nella distribbuzione dell'Eucarestia si dovrebbe usare sempre il piattino ecc...

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  7. Le lacrime di Paolo VI?

    Potrebbe essere vero, sopratutto davanti all'arroganza di Bugnini che totut court ha rigirato al Pontefice la responsabilità unica e sovrana di aver guastato la messa.

    Come ben vedete il "fumo di Satana" era entrato nel tempio con l'aiuto di chi? Dei pastori.
    lentamente,si è fatto strada ..... Ciò è stato permesso......ma non prevarrà mai il male sul bene.
    preghiamo per il nostro papa Bendetto, per il patriarca bartolomeo I e il patriarca Kirill
    davanti a questa Europa e Chiesa che si mostra preoccupata per il no degli svizzeri ai minareti, mentre per i crocifissi nessuna preoccupazione. Mi indigna, infatti, ciò che la Conferenza Elvetica, si è mostrata preoccupa per la costruzione dei minareti e invece è stata insensibile per quanto riguarda la sentenza sulla rimozione dei crocifissi.

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  8. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  9. Il New York Times è in mano alla lobby ebraica. Questo articolo è un attacco ai catto progressisti o un aiuto al papa? Voi come lo interpretate? Alessandro

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  10. anche la radio vaticana è preoccupata per il no degli svizzeri a nuovi minareti. Se anche la radio che dovrebbe essere presidio a difesa della cattolicità scende a codesto livello di sciatteria e di insulsaggine, a su chi possiamo contare? Alessandro

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  11. Nella mia parrocchia in un'isola dell'estremo oriente, celebro la Messa nuova molto solennemente e propriamente in cinese, il Kirie Sanctus e Agnus Dei in gregoriano e in latino, il Gloria in cinese ma su musica gregoriana. L'organo e' lo strumento principale. La musica molto curata. Seguendo il papa ho posizionato la croce in piedi sull'altare. I paramenti sono belli, tutto e' pulito e ordinato. Ho spiegato ai fedeli che possono ricevere l'eucarestia in bocca (molti pensano che la prassi delle mani sia obbligatoria e abbia abrogato la precedente norma molto piu' giusta) e alcuni sono tornati a comunicarsi regolarmente usando la bocca. Di tutte le cose che ho fatto ho reso partecipe i fedeli delle ragioni che mi hanno spinto a introdurre queste "novita'" che altro non sono che rispetto della tradizione e della liturgia. La gente ha risposto con gioia. Solo una persona si e' indignata perche' a Messa cantiamo qualcosina in latino, tutti gli altri vecchi e giovani sono stati contenti.
    Penso che la Messa nuova se celebrata bene sia molto bella. E' vero che e' facile oggigiorno andando a Messa trovarsi davanti di tutto fuori che una Messa...
    Quello che pochi dicono sul latino e' che in un mondo globalizzato come il nostro, un cattolico che viaggiasse il mondo non potrebbe piu' andando a Messa all'estero, sentirsi a "casa", non potendo pregare con i fedeli del luogo. Io sarei per la messa fatta bene, in latino tutto tranne letture, omelia e preghiera dei fedeli, se proprio ci vuole. i canti in latino alternati da canti locali previamente approvati da commissioni di esperti che per ora non esiste.
    un prete giovane, fedele al papa.

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  12. Per l'Anonimo delle 11,07: è possibile avere la registrazione della Messa trasmessa da Radio Maria?

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  13. Caro Alessandro,

    il succo dell'articolo sembrerebbe quello di dimostrare come Santa Romana Chiesa abbia commesso un grave errore (usando questa volta le sue stesse armi).
    La realta' e' molto piu' complessa o terribilmente semplice.
    In entrambi i casi non troverai mai la spiegazione sulle colonne del NYT.
    Singolare poi che tale giornale si ricordi di tale ricorrenza. FdS

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  14. caro FdS, la realtà è che fu un colpo di stato liturgico del quale oggi ricorre l'infelicissimo e tristissimo 40° anniversario. Le Chiese Ortodosse come hanno potuto conservare (in buona parte) il depositum fidei? Attraverso due strumenti: il monachesimo e la liturgia. Noi cattolici la liturgia l'abbiamo fatta a pezzi, l'abbiamo de facto distrutta. Alessandro

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  15. a Michele del 14:25:
    Salve! si può andare sul sito di Radio Maria o chiamare gli uffici per fare richiesta della registrazione (Messa delle 10.30 del 29 nov, 2009)--ma ci vorrano diverse settimane per riceverla.
    Ho chiesto loro stamattina di mettere la registrazione nell'archivio audio--speriamo che ci accontentino! Così potrà essere disponibile già da domani o dopo domani. Se va sul home page di Radio Maria vedrà la voce 'archivio audio', poi una volta lì, va in fondo all'elenco delle voci e troverà la voce 'varie', e clicca. Quando (se) la registrazione verrà collocata lì, sarà la prima voce in alto. Auguri!

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  16. ...ancora una nota su Radio Maria: ho pensato che se ci siano altri a richiedere che la registrazione sia disponibile sull'archivio audio, magari è più facile che la mettono.

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  17. Personalmente trovo che la messa recitata in latino abbia un carattere molto più solenne. Non ricordo del periodo in cui il sacerdote dava le spalle ai fedeli, ma forse sarebbe più adeguato, in quanto con la messa egli si rivolge a Dio. Purtroppo l'avvicendarsi dei tempi moderni ha tolto qualcosa a questa celebrazione. Già l'abbigliamento dei fedeli è un segno. Si vedono ragazzini e ragazzine vestite come se andassero in discoteca. Secondo me un pò di rigore e di umiltà ci vorrebbe entrando in questo luogo sacro che è la Casa del Signore. Per questo in un mio commento precedente parlavo del velo che le nostre nonne indossavano per andare a messa. Può apparire anacronistico, invece se ognuno di noi osservasse un rituale legato a determinate regole, vivrebbe il momento della messa molto più intensamente. Si, magari è anacronistico, ma per me varcare la soglia di una chiesa è ancora come fare un passo in un altro mondo, in un altro tempo. Poi quando si esce si torna alla vita normale, ma quando siamo in chiesa stiamo celebrando insieme al sacerdote e prendiamo il corpo di Cristo che da lui ci viene offerto. Tutto questo ha un qualcosa di soprannaturale e magico che se non viene vissuto nel giusto modo perde ogni significato. Per questo motivo, quando sono in chiesa, sto con le mani giunte, la testa bassa e mi inginocchio volentieri per pregare. Sono al cospetto del Signore e non sono li per ostentare superbia. Tutt'altro. Non si può chiedere il perdono dei propri peccati se non ci si mostra umili e pentiti. Il velo che indossavano le donne era un segno appunto di quest'umiltà, in quanto la donna venne creata da una parte dell'uomo. Nell'uomo invece si chiede di non portare il cappello in chiesa, e invece, proprio la notte di Natale ho visto dei ragazzi con il cappellino di lana. Insomma, dobbiamo ritrovare i vecchi valori. Annamaria

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  18. Sarà, ma alla Messa N.O. mi sento uno fra tanti mentre alla Messa V.O. mi accorgo di essere peggio del pubblicano. Ho capito quindi a cosa serviva il manipolo.

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  19. carissimi...con questa messa non si va da nessuna parte...la cosa importante e che il sacerdote deve essere girato verso Dio!!! E' lui il padrone della casa..non i fedeli!!!!

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  20. si cancellano gli interventi non allineati ai gusti del redattore. ma che razza di dialogo è questo?

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  21. Leggo l'articolo, in particolare:

    E la Messa in latino è tornata, almeno entro certi limiti, in luoghi come Arlington, Virginia, dove una su cinque parrocchie offrono la vecchia liturgia

    *******************

    una su cinque PARROCCHIE....questa si che è una Grazia che forse noi ancora non meritiamo perchè da quanto comprendo NESSUNA PARROCCHIA si è ancora decisa a favore del Summorum Pontificum...per Parrocchia intendo la parrocchia come la conosciamo noi, con i gruppi, i fedeli, i movimenti, l'oratorio...
    è triste constatare che qui in Italia ancora nessun Vescovo ha chiesto personalmente a qualche sua Parrocchia di prodigarsi a sostenere il Sommo Pontefice e i sacerdoti volenterosi sono costretti a fare salti mortali dalla parrocchia alla Chiesetta dove si potrà celebrare SENZA DARE DI SCANDALO perchè, ahimè...preparare la Messa con questo Messale al quale il Papa ha spezzato le catene, strano dirlo, ma è come DARE DI SCANDALO AI FEDELI...

    Che Dio ci perdoni! e ci faccia Lui un doppio regalo nel suo Natale...oltre che a donarci se stesso fatto Bambino, ci porti anche un santo discernimento e la virtù dell'obbedienza al suo Vicario...

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  22. Il piccolo gregge ha detto...
    Cari amici, premetto che non ho mai partecipato alla Messa antica ma posso dire che la nuova Messa, se celebrata bene, non è poi cosi male. La questione è rendere obbligatoria la giusta prassi.
    La musica gregoriana pùò essere inserita anche nella nuova Messa e si dovrebbero proibire canti che non danno il senso del sacro.
    Nella distribbuzione dell'Eucarestia si dovrebbe usare sempre il piattino

    ******************************

    ???????????????????????

    comprendo le tue buone intenzioni, ma temo che tu stia facendo un pò di confusione....

    1) intanto è sbagliato definire una Messa come un : non è poi così male"!!!
    ma santo cielo, che stiamo in pizzeria, al mercato, al teatro? Salve! come è andata oggi la Messa? Una noia mortale!!!! oppure: OGGI ERA DIVERTENTE!!! o peggio: LA MENSA LASCIAVA A DESIDERARE!!!!!
    ma dico scherziamo?
    Ragionare in questo modo dimostra la verità dell'articolo...

    2) Che la musica gregoriana possa essere inserita nella Messa NOM concordo, ma perchè ancora nessuno lo fa?
    Perchè i Vescovi non scrivono ancora una lettera in cui ORDINARE AI PARROCI di regolarsi per la Messa COME STA FACENDO IL PONTEFICE? Perchè non ordinano che nelle due file centrali di feli per la comunione in una non si metta l'inginocchiatoio?
    dobbiamo continuare....?

    Disse a ragione l'allora Ratzinger oggi Pontefice: La Liturgia NON è il posto in cui fare le sperimentazioni...
    e premetto che io vado alla Messa NOM, con molta sofferenza...forse perchè non ho vicino a me la possibilità di scegliere...e se il Signore soffre per questa grave situazione, anch'io posso sacrificarmi in tal senso, ma non dobbiamo e non possiamo restare con le mani in mano...La Messa NON è invenzione umana, ma la cretività ha preso il sopravvento e l'ha resa in certi casi "non male" in altri casi DIVERTENTE, in altri casi ancora "una Mensa che lasciava a desiderare" in altre ancora "una mensa ottima!!"...e i Movimenti che come Pilato se ne lavano le mani e dicono: A NOI NON CI RIGUARDA, QUESTA RIFORMA NON PARLA DI NOI...e chi deve e può parlare tace...
    e ne discutiamo noi che non abbiamo alcuna possibilità se non quella di PREGARE E SPERARE...

    RispondiElimina
  23. eucaristia in mano o in bocca è più questione di forma che di sostanza.
    secondo me il vero problema è che Gesù dice: "prendete e bevetene tutti" e invece ci viene spesso negato il sangue di Cristo.

    RispondiElimina
  24. Anonimo ha detto...
    eucaristia in mano o in bocca è più questione di forma che di sostanza.
    secondo me il vero problema è che Gesù dice: "prendete e bevetene tutti" e invece ci viene spesso negato il sangue di Cristo.

    *************************

    Il Concilio di Trento stabilì una volta per tutte e contro ogni tentativo eretico di separare le due Specie Consacrate, che chiunque si nutre del Corpo Eucaristico riceve ugualmente il SANGUE poichè, come spiega anche san Tommaso d'Aquino: se è di un CORPO VIVO CHE PARLIAMO esso contiene anche il Sangue...
    è una eresia dire o sostenere che nutrendosi del Corpo di Cristo senza bere al Calice (l'importante è che lo usi il Sacerdote nella Consacrazione )"ci viene negato il sangue"...

    conosco solo un gruppo presunto cattolico che oggi insegna questa eresia...e tu somigli molto alla persona che lo difende anche in un altro forum ^__^

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  25. ..P.S
    se è per questo Gesù dice anche che se il tuo occhio ti è di scandalo, vai e CAVATELO...

    perchè bere al calice si, e cavarsi l'occhio no?


    ^__^

    grazie a Dio noi non siamo per il Sola Scriptura...

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  26. Tornando all'articolo, riporto una interessante riflessione dell'allora cardinale Ratzinger ad un convegno sulla Liturgia:

    Errata interpretazione del Concilio

    Permangono così elementi di continuità nella grossa rottura: essi permettono il dialogo e infondono speranza che si possa ritrovare l’unità nella comprensione basilare della liturgia che tuttavia minaccia di sfug­gire, quando si fa derivare la liturgia dal gruppo invece che dalla Chie­sa — non soltanto sul piano teoretico, bensì nella prassi liturgica con­creta.
    Non mi dilungherei tanto su questo testo pubblicato in un dizio­nario prestigioso, se pensassi che tali idee siano da attribuire unicamente ad alcuni singoli teorici.
    Ancorché sia fuori dubbio che essi non si pos­sono appoggiare a nessun testo del Vaticano II. in alcuni uffici e orga­ni liturgici si è consolidata l’opinione che lo spirito del Concilio orienta in tale direzione. Un’opinione fin troppo diffusa suggerisce oggi le con­cezioni or ora esposte che, cioè, le categorie proprie della comprensione conciliare della liturgia siano appunto la cosiddetta creatività, l’agire di tutti i presenti e il riferimento a un gruppo di persone che si conoscono e interpellano a vicenda. Non solo giovani preti, ma talvolta anche ve­scovi hanno la sensazione di non essere fedeli al Concilio, se pregano tutto così come sta nel Messale. Deve esserci almeno una formula «crea­tiva», per banale che sia. E il saluto «civile» dei presenti, possibilmen­te anche i cordiali saluti al congedo, sono già divenuti parti d’obbligo dell’azione sacra, cui quasi nessuno osa sottrarsi.

    firmato: cardinale J.Ratzinger

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  27. Scriviamo tutti a RADIO MARIA chiedendo che si trasmettano ancora altre SS. Messe in Rito Romano Antico
    info.ita@radiomaria.org

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  28. per Caterina63
    tu che ad ogni moptivo citi il concilio di _trento, ti ricordo che siamo nel 2010 e non più nel 1500. svegliA cATERINA aggiornati e sopratutto adeguati ai tempi e alle leggi attuali della Chiesa.

    RispondiElimina
  29. ahimè, è tornato il tuttologo di turno neocat-darwinista, che dice 'la Chiesa si evolve e la Parola del Signore pure', Kiko docet!

    RispondiElimina
  30. @ Anonimo delle 12:
    E' vero, siamo nel 2010, ormai...però, non per questo possiamo o dobbiamo buttare nel water la nostra Tradizione!
    Il Concilio di Trento, poi, oltre ad essere vincolante, è citato numerosissime volte nei documenti del Concilio Vaticano II (che cita moltissimo i documenti del Concilio Vaticano I, come di tutti gli altri Concili Ecumenici precedenti)...Concilio che, tra l'altro, nella Sacrosanctum Concilium, parla di Liturgia come centor e culmine della vita cristiana, e ne parla in termini di coram Deo, latino, organo e canto gregoriano...in nessuna parte si parla di comunione sulla mano, altare ad populum o musica banale...

    RispondiElimina
  31. Anonimo ha detto...
    per Caterina63
    tu che ad ogni moptivo citi il concilio di _trento, ti ricordo che siamo nel 2010 e non più nel 1500. svegliA cATERINA aggiornati e sopratutto adeguati ai tempi e alle leggi attuali della Chiesa.

    ****************************

    ...non era un motivo qualunque, ma il tuo ardire eretico sulla "negazione del Sangue" che lo stesso Concilio Vaticano II non sostiene affatto...

    il cardinale Joseph Ratzinger, oggi Benedetto XVI nel 1983 dopo avere definito la fede e le sue fonti, ha messo in risalto in un convegno, nella prospettiva di un superamento di tale crisi, le strutture della catechesi, richiamandosi come a modello al Catechismo Tridentino, pubblicato da san Pio V per decreto del Concilio di Trento, e definendolo "il più importante catechismo cattolico" (..)
    Il dovere essenziale della catechesi consiste, dunque, nel condurre alla conoscenza di Dio e del suo inviato, come dice giustamente il Catechismo Tridentino.
    (...)
    Dunque, tutte le volte che si pensa di potere trascurare anche solo un poco, nella catechesi, la fede della Chiesa, con il pretesto di attingere alla Scrittura una conoscenza più diretta e più precisa, si penetra nel campo dell'astrazione. Allora, infatti, non si pensa più, non si vive più, non si parla più in ragione di una certezza che oltrepassa le possibilità dell'io individuale e che si fonda su una memoria ancorata alle basi della fede e derivante da essa; non si parla più in virtù di una delega che oltrepassa i poteri dell'individuo; al contrario, ci si tuffa in quell'altra sorta di fede che è solo opinione, più o meno fondata, su quanto non è conosciuto. In queste condizioni, la catechesi si riduce a essere soltanto una teoria accanto ad altre, un potere simile ad altri; essa non può più essere, allora, studio e accoglienza della vita vera, della vita eterna.
    (..)

    Non saprei trovare migliore conclusione alle mie rif1essioni delle parole con le quali il Catechismo Tridentino - che ho spesso citato - descrive la catechesi: "L'intera finalità della dottrina e dell'insegnamento deve essere posta nell'amore che non finisce. Poiché si può ben esporre ciò che bisogna credere, sperare o fare: ma, soprattutto, si deve sempre fare apparire l’amore di Cristo, affinché ciascuno comprenda che ogni atto dl virtù perfettamente cristiano non ha altra origine che l'Amore e nessun altro termine che l'Amore" (Catechismo Tridentino, prefazione, n. 10; trad. it. cit., p. 27).

    + Joseph card. Ratzinger
    Arcivescovo già di Monaco di Baviera e di Frisinga
    .

    al contrario tu sostieni una eresia...^__^

    RispondiElimina
  32. Caterina, Domenica 22 ero a Messa da un mio amico, 19enne, che si cresimava...era anche l'anniversario (50 anni) della Dedicazione della Parrocchia, e c'era pure il Vescovo...stavo seduto sui banchi con i suoi amici, e al momento della Comunione, che veniva data sotto le due specie ai cresimati, un nostro amico comune (mio e del neocresimato) aveva detto "Anche io la voglio col vino!"
    Io gli ho risposto che piace anche a me riceverla col vino, quando c'è (ed è vero), però anche se riceviamo l'Ostia e basta riceviamo lo stesso il Sangue di Gesù...
    Ora, la stessa Chiesa Cattolica dice che è "sufficiente" ricevere, per i laici, l'Ostia semplice...quindi, si potrebbe pure reintrodurre, teoricamente, l'uso del Calice...però, appunto, questo non deve generare confusione sulla presenza del Sangue di Cristo anche nella semplice Ostia!
    Se riceviamo l'Ostia, riceviamo Corpo, SANGUE, Anima e Divinità di Gesù...
    Quanto poi ai nostri gusti personali, importanti (l'ho detto, anche a me piace, dove e quando c'è, bere anche dal Calice), non devono però prevalere sulla prassi della Chiesa...
    Quanto poi a chi potrebbe citare gli ortodossi, che fanno la Comunione sotto le due specie, ricordo però che essi inzuppano il Pane nel Vino, e poi il sacerdote lo amministra ai fedeli con un cucchiaino...Corpo e Sangue sono quindi uniti...come sono uniti con il metodo dell'intinzione...

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  33. Sta di fatto che la saccenteria con cui parla l'anonimo 'evoluzionista' (ignoranza sempre a braccetto con presunzione, visto che sfrontatamente dice 'sveglia' a chi ha studiato seriamente e immensamente più di lui...) dimostra ancora una volta come l'opera distruttiva delle catechesi eretiche propagate senza controllo per 41 anni abbiano seminato a piene mani IGNORANZA per poter coltivare su quei terreni arati o "rasati" la MENZOGNA e i nefasti errori fuorvianti di Dottrina e Liturgia che ben conosciamo!
    Dio solo potrà mettere giusto rimedio a una simile devastazione epocale che dura da oltre 2 generazioni...

    Memoranda

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  34. Tutto questo discutere mi sembra che stia dimostrando che un ritorno alle vecchie usanze per quanto riguarda la chiesa sarebbe meglio. La ritualità, la solennità, la sacralità che abbiamo perduto mi mancano tantissimo. Non è una questione di essere nel 2009 o nel 1500. Il fatto è che se non c'è solennità si perde la credibilità. Se per averla si deve tornare alle regole del 1500, allora io per prima sono pronta a tornare indietro. Annamaria

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  35. robdealb91 ha detto...
    Caterina....

    ********************

    concordo perfettamente con te...
    il problema non è il ricevere la Santa Eucarestia sotto le due specie o meno (anche a me capita ogni tanto di poterla fare così) ma coloro che insegnano che se non si prende sotto le due specie NON sarebbe completa ;-)
    non è un caso che un noto gruppo nella Chiesa NON partecipa volutamente alle Messe della Parrocchia ma solo quelle fatte dal gruppo...ergo sotto l'aspetto della Catechesi c'è qualcosa che non torna...
    Citare Trento è indispensabile perchè lì fu chiarita la questione una volta per tutte come si cita Efeso o Costantinopoli o altri per i Concili sulla Trinità o la Theothokos,ecc... visto che il noto anonimo sostiene che Trento è superata sulla catechesi eucaristica...^__^

    Inoltre non è da sottovalutare che nello stesso Concilio Vaticano II soprattutto la Sacrosanctum Concilio, Trento viene citato diverse volte e non per essere superato, ma quale sostegno dei nuovi documenti...
    ;-)

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  36. Se il 2010 è meglio del 1500 perché viene dopo, come la mettiamo con Gesù Cristo che è del I secolo??

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  37. Come mettiamo il fatto che Gesù è vissuto prima del Concilio Vaticano II? Come mettiamo che San Paolo o San Francesco d'Assisi o tutti gli altri santi (occhio però a non sceglierli sacerdoti o religiosi...non sono più adatti al mondo moderno...) sono vissuti prima del Concilio Vaticano II?

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  38. cara Caterina svegliaa.... trento è passato. i documenti recenti, che si agganciano ai vecchi, dimostrano che sono da seguire i nuovi dettami della Chiesa.
    ringrazio la redazione per la censura.
    sergio

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  39. Sulla modernità avrei molto da ridire. Non vi sembrano fredde e anonime le nuove chiese? Non hanno il fascino storico delle chiese antiche con i loro archi, i fregi e tutto il resto. Guardare al passato non è così male, anzi permette di riscoprire i vecchi valori. Mettetemi pure in una macchina del tempo e speditemi nel 1500 allora, perché a quanto pare io dovrei vivere li. Senza contare che gli abiti dell'epoca, sebbene rigorosi, erano bellissimi. La chiesa, la messa in particolare non deve essere modernizzata. È come ritoccare malamente un quadro antico che ha i suoi colori ed il suo stile ben preciso. Annamaria

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  40. "stile ben preciso"?

    ...ma la Tradizione non è solo un quadro che raffigura un'epoca con i suoi attori, figure, forme e colori, fissi e immobili a quel momento storico, quasi come una foto su un album di ricordi: non è solo un fatto estetico, cara Annamaria, nè un alimento alla nostalgia! Il Signore è Colui che è, che era, che viene e sarà in eterno, e fa nuove tutte le cose; non rende fissa con un "flash" la propria Presenza ad un momento singolo della storia umana,
    poichè è l'Eterno Vivente, al di fuori del tempo, Signore del tempo e dell'eternità!

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  41. Guardare al passato non è così male....
    speditemi nel 1500...
    ?
    .......mmmh,
    direi a tutti di stare attenti!
    questa frase ed altre piuttosto ambigue e leziose denotano un falso fedele tradizionale (dai suoni strident-ini...alquanto), con un delicato eloquio e nome femminiile, apparente ammiratrice delle chiese antiche solo in quanto "vestigia" artistiche, tutte "pose" ben studiate,
    che sono già chiari indizi di un tipo di troll raffinatissimo, inteso più che altro a screditare i veri fedeli amanti della Tradizionale, avallando nei lettori sprovveduti la sciocca opinione comune, ultra-riduttiva, che quelli siano solo nostalgici di "tempi andati" e di " pizzi e merletti"!
    Questi troll finti-nostalgici riescono ad offuscare astutamente negli osservatori impreparati la corretta visione e definizione di "Liturgia di sempre"; e la "signora" qui presente sta facendo, con affettata eleganza, una meschina PARODIA della Tradizione,
    nient'altro.

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  42. Anonimo ha detto...
    cara Caterina svegliaa.... trento è passato. i documenti recenti, che si agganciano ai vecchi, dimostrano che sono da seguire i nuovi dettami della Chiesa.
    ringrazio la redazione per la censura.
    sergio

    ************************

    Ma ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del Concilio deve essere pure richiamato alla memoria che il Vaticano II porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa. Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare la fede professata nel corso dei secoli e non può tagliare le radici di cui l’albero vive.

    firmato: Benedetto XVI Lettera ai vescovi febbraio 2009


    se dunque il Vaticano II porta con se l'intera storia dottrinale della Chiesa, riporta anche che sostenere che fare la comunione solo con la Sacra Ostia NON sarebbe una comunione completa, è eresia....^__^
    Trento certamente che è il passato MA NON LA DOTTRINA li sancita e ribadita dal Concilio ultimo che non ha mai sostenuto, come ha detto l'anonimo senza firma(non so se eri tu)delle ore o,21 del 1 dicembre...che non bere al calice: " ci viene spesso negato il sangue di Cristo."

    questa affermazione era eretica a Trento ed è eretica anche per il Concilio Vaticano II...

    chiaro no?!

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  43. Bravo Fra Diego Poldo è quello che noi facciamo da sempre nella nostra parrocchia. non abbiamo mai avuto problemi di sorta di alcun genere. oltre l'organo ci sono pure le chitarre e i canti moderni quando la Messa è frequentata dai giovani. Non capisco tutti questi problemi che qui leggo. Inviterei a venire nella mia parrocchia a rendersi conto di persona.
    Giovanni

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  44. @ Anonimo 30/11/2009 13.26
    Attenzione, la Svizzera ha una lunga storia di neutralità e assai raramente entra in questioni che riguardano altri stati. Ed è anche bene notare che di tutte le organizzazioni internazionali a cui aderisce lo fa sempre "con riserva".
    Inoltre, è un paese con una presenza protestante molto forte e alcune denominazioni di ispirazione calvinista non amano il crocifisso.
    Quel che viene dalla Svizzera è sempre bene valutarlo con un certo beneficio d'inventario.

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  45. Scusatemi, ma non credo proprio di essere un troll o cos'altro soltanto perché ricordo con nostalgia un certo modo di vivere la messa. Non sono offesa, ma semmai sorpresa di sentirmi rivolgere certi appellativi nei quali non mi ci riconosco proprio. Secondo voi nei tempi antichi la chiesa non era considerata meglio? A mio parere più si va avanti e più si vede la chiesa un semplice edificio. Non a caso le coppie che si sposano non sentono più così forte il vincolo del matrimonio, che invece dovrebbe essere un vincolo indissolubile creato da Dio. Sono questi i segni dei tempi che mi preoccupano. E scusate se ho disturbato. Annamaria

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  46. Annamaria, chi ti ha definito un troll ha ecceduto in zelo: anche perché "troll raffinatissimo" è un ossimoro, una persona raffinata e intelligente non si abbasserebbe mai a trolleggiare. Le tue considerazioni sono giuste, forse andrebbe puntualizzato che chi ama la tradizione non è un nostalgico del passato e non pensa che il passato fosse migliore del presente: piuttosto, il passato ci aiuta a vivere meglio e più pienamente il nostro presente. Come diceva Giovanni da Salisbury siamo nani sulle spalle dei giganti che proprio per questo possono vedere più lontano dei giganti (a meno che non vogliamo scendere dalle loro spalle, e allora siamo solo dei nani).

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  47. eh già, nostalgia...:
    ma dire "mettetemi sulla macchina del tempo e speditemi nel 1500, perchè è lì che dovrei vivere...", beh, non è mica un bel ritratto della Tradizione, ma piuttosto una caricatura, no?
    ...e poi: PERCHE' proprio il 1500 ?
    (ocio)

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  48. No, scusate. Avevo scritto 1500 perché mi riferivo ad un messaggio precedente. Comunque non si dovrebbe andare tanto indietro. Basterebbero 40 anni per ritrovare una chiesa più rispettata e più credibile. Forse ho esagerato con il salto nel tempo, ma era così per sdrammatizzare un pensiero mio che, però, credo sia anche di altre persone, a quanto mi pare di capire. Da quello che leggo sto trovando persone intelligenti e con le idee chiare con le quali avere un dialogo mi sembra costruttivo. Anzi, non l'ho ancora fatto, quindi colgo adesso l'occasione per fare i complimenti a chi ha creato questo blog. Nella mia famiglia abbiamo sempre avuto un rapporto particolare con la chiesa, in quanto una zia di mia madre ha scelto di seguire la vocazione ed ha preso i voti.
    Io l'ammiro moltissimo perché non è certamente una decisione facile e, ultimamente ho avuto modo di parlare con lei sul fatto che proprio le vocazioni sembrano essere diminuite drasticamente. In effetti ai giorni nostri sembra impossibile pensare che una ragazza scelga un percorso vocazionale. Ci sono stimoli, interessi e realtà che, per forza di cose ci fanno guardare a quel tipo di vita come ad una cosa impensabile. Anche questi sono segni dei tempi. Annamaria

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  49. ad onor della verità e per bandire tutte le polemiche sterili... la storia insegna.

    Scrive il Papa:
    "Ora, sappiamo bene che fino al secolo IX la comunione veniva ricevuta in piedi e nella mano. Ciò non significa che deve rimanere sempre così. La grandezza e la bellezza della Chiesa consistono proprio nel fatto che essa cresce, che essa matura, che essa penetra più profondamente il mistero. Ecco perché l’evoluzione che è cominciata dopo il secolo IX ha un suo diritto e delle sue ragioni d’essere proprio come espressione di rispetto. D’altra parte, dobbiamo pur dire che è impossibile che la Chiesa per novecento anni abbia celebrato in maniera indegna l’eucaristia. Se leggiamo i testi dei Padri vediamo con quale senso di rispetto essi si comunicavano. In Cirillo di Gerusalemme, nel secolo IV, troviamo un testo particolarmente bello. Nelle sue catechesi battesimali egli spiega a coloro che stanno per comunicarsi come devono farlo. Essi devono mettersi in fila, fare delle loro mani un trono per il Re e, allo stesso tempo, rappresenti una croce. E’ di questa espressione simbolica colma di bellezza e profondità che egli è preoccupato: le mani dell’uomo formano la croce, che diventa il trono su cui si china il Re. La mano distesa, aperta, può quindi diventare il segno di come l’uomo si pone di fronte al Signore, apre le sue mani per lui, perché diventino strumento della sua vicinanza, trono della sua misericordia verso questo mondo. Chi riflette su questo riconoscerà quanto sia erroneo polemizzare su questo o quell’atteggiamento. Dobbiamo e possiamo polemizzare solo su ciò per cui la Chiesa ha lottato prima e dopo il secolo IX, vale a dire il timore del cuore, che si piega dinanzi al mistero del Dio che si mette nelle nostre mani. Nel fare ciò non dovremmo dimenticarci che non solo le nostre mani sono impure, ma anche le nostre lingue e il nostro cuore, e che noi con la lingua pecchiamo spesso molto più che con le mani. Il rischio maggiore, che è allo stesso tempo espressione della bontà misericordiosa di Dio, è che non solo la mano e la lingua, ma il nostro cuore può toccarlo. Che il Signore entri in noi, viva con noi e dall’interno di noi voglia diventare il cuore della nostra vita e il suo cambiamento…"
    Fonte: JOSEPH RATZINGER, Il Dio vicino. L’eucaristia cuore della vita cristiana, San Paolo, Cinisello Balsamo 20052, 69-71.

    GiovanniBattista

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  50. Nello stesso libro, RATZINGER a proposito del modo di comunicare, sia in ginocchio o in piedi, sia in mano o in bocca, il Papa dice: "In primo luogo vorrei dire che ambedue gli atteggiamenti sono possibili” e invita tutti i sacerdoti a esercitare la tolleranza che riconosce a ciascuno la possibilità di scegliere.
    Mi pare che il Papa sia abbastanza equilibrato!
    GP

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