Mentre la moribonda 'Chiesa'anglicana si avvita nelle sue contraddizioni (a proposito: non dovrebbe almeno l'Osservatore, pur con le semplificazioni giornalistiche e il bon ton ecumenico inevitabili, ricordarsi e precisare che quella anglicana non è una vera Chiesa, ma una mera confessione cristiana; che quella femminile è una pseudo-ordinazione; e che comunque gli anglicani, maschi o femmine che siano, non hanno ordini validi?), leggiamo questo articolo con la speranza che tale attenzione da parte del quotidiano del Papa sia l'indizio di qualche prossima buona notizia circa la reintrgrazione nella Chiesa della Traditional Anglican Communion e di altri gruppi anglocattolici.
Londra, 12. Se in futuro nella Chiesa d'Inghilterra alcune donne dovessero essere ordinate vescovo, a esse potrebbero essere concessi poteri limitati: questa la proposta adottata nei giorni scorsi dal Revision Committee del Sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra nel corso del dibattito sulle possibili ordinazioni episcopali di donne che sono attualmente membri del clero.
Un portavoce del Revision Committee ha dichiarato che nel corso dell'ultima riunione di questo organismo esponenti tradizionalisti hanno posto il caso di numerose parrocchie di diocesi inglesi dove le comunità dei fedeli sono contrarie, per via del rispetto verso la tradizione, ad accogliere una donna in qualità di vescovo.
Il portavoce ha quindi reso noto che i membri del Revision Committee hanno proposto la possibilità che dove ci siano parrocchie che non riconoscono le donne vescovo e vogliono cercare un altro vescovo, i doveri e le responsabilità del vescovo (donna) verso quelle parrocchie vengono automaticamente ridotti. Il portavoce ha aggiunto che in questi casi alcuni poteri della carica vescovile andranno a un vescovo uomo.
Le proposte adottate dal Revision Committee dovranno essere accettate o respinte dai gruppi regionali della Chiesa d'Inghilterra (Church of England) prima di essere sottoposte al Sinodo generale. In questa sede, le proposte verranno esaminate dal Consiglio dei vescovi, da quello del clero e da quello dei laici. Per la loro approvazione, è prevista una maggioranza di due terzi dei membri. Solo dopo l'approvazione da parte del Sinodo generale, le proposte del Revision Committee verranno inviate al Parlamento di Westminster per diventare legge se verranno votate dalla maggioranza semplice dei rappresentanti.
Da quando, nel 1994, la Chiesa d'Inghilterra decise di permettere l'ordinazione di pastori donna, è cresciuto il numero dei fedeli che non accettano questo tipo di violazione alla tradizione religiosa. Gli "anglo-catholics" sono gli appartenenti alla Chiesa d'Inghilterra che più fondano le loro motivazioni su quanto è contenuto nell'Antico e Nuovo Testamento e sulla tradizione della Chiesa di Roma, delle Chiese ortodosse e della stessa Chiesa d'Inghilterra sino in tempi recenti.
È dal 1949 in poi che i fedeli delle confessioni protestanti negli Stati Uniti, in Canada e in Australia hanno accettato l'ordinazione di pastori donna ma la maggioranza dei settantasette milioni di fedeli della Comunione anglicana rimane fedele alla tradizione.
Le decisioni prese lo scorso luglio dagli episcopaliani degli Stati Uniti, nel corso della loro Assemblea generale ad Anaheim in California, hanno provocato sconcerto anche nella maggioranza dei fedeli anglicani. Nel corso di quell'Assemblea vennero approvate due mozioni: la prima per l'approntamento di una nuova liturgia per i matrimoni tra persone dello stesso sesso; la seconda, per procedere alla nomina episcopale di membri del clero maschile e femminile pur conviventi con persone dello stesso sesso.
Il primate della Comunione anglicana, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, ha più volte condannato in modo inequivocabile le decisioni degli episcopaliani degli Stati Uniti e ha preso atto che quanto da loro è stato stabilito nell'Assemblea generale li pone su un "cammino separato" dal resto dei fedeli anglicani. La proposta avanzata dal Revision Committee ha suscitato commenti contrastanti tra gli esponenti dei vari orientamenti. Ruth McCurry, che rappresenta un gruppo di fedeli favorevoli all'ordinazione delle donne vescovo, ha accusato i membri del Revision Committee di volere creare una "divisione interna con una Chiesa dove vi sono vescovi di seconda classe".
Al contrario, Paul Dawson, esponente del gruppo evangelico "Reform", ha accolto con favore le raccomandazioni espresse dai membri del Revision Committee. "Credo che questa raccomandazione - ha affermato il leader religioso - sia capace di evitare ulteriori divisioni e rafforzare l'unita dei fedeli della Chiesa d'Inghilterra".
(©L'Osservatore Romano - 12-13 ottobre 2009)
il santosubito non regalò una croce pettorale a Rowan Williams il giorno della sua intronizzazione?
RispondiEliminaO ricordo male?
Di sicuro, nel 2003, gli consegnò lo stesso crocifisso che distribuì a vescovi e cardinali in occasione del 25° anniversario del suo pontificato.
alle correnti dell'anglicanesimo (che stanno con un piede di qua e l'altro di là) diciamo noi cattolici che ci basta la Sacerdotalis Ordinatio del 1994 che è magistero ordinario infallibile. Alessandro
RispondiEliminaForse Giov. Paolo II voleva che quel falso vescovo portasse un po' la croce di Nostro Signore.
RispondiEliminaScherzi a parte, fu un atto gravissimo come altri del genere, suoi e del predecessore, quasi un riconoscimento della validità della consacrazione.
Ora, premesso che non esiste nella confessione anglicana successione apostolica, e pertanto né sacerdozio né sacramenti validamenti amministrati, salvo il battesimo,
mi sembra originale la solomonica decisione della Commissione in questione: se le donne-vescovo son bene accette ai parrocchiani, han tutti i poteri, in caso contrario li hanno dimezzati. Insomma, la validità dell'ordinazione e della pienezza dei poteri episcopali nascon dall'umore dei parrocchiani.
Tutto da ridere (se non ci fosse da piangere).
Mic!
RispondiEliminaTu quoque?
per gli anglicani dovrebbe essere giunto il momento della chiarezza sulla inammissibilità del sacerdozio femminile. Per noi cattolici invece dovrebbe essere giunto il momento della chiarezza (e pertanto della definitività) sulla liturgia, sul dialogo interreligioso e sulla collegialità. Ma sia loro che noi troviamo sempre degli escamotages per svicolare, per rimandare, per giungere a compromessi, dimentichi (loro e noi) di Mt. 5,37. Alessandro
RispondiEliminaNon è che le presbitere e le vescove anglicane devono avere minor potere...non ci devono essere affatto!!!
RispondiEliminaMa perchè non ci prendiamo i tradizionalisti anglicani e gli anglocattolici, e a loro inviamo i nostri progressisti e modernisti?
Riguardo alla validità dell'ordinazione anglicana (ovviamente maschile) almeno fino all'approvazione delle donne vescovo o pretesse si era pronunciato Leone XIII ma non so se, a causa di commistioni con le chiese vetero Cattoliche, l'abbiano riacquistata. Il gesto di Giovanni Paolo II era comunque distensivo e non so, se Roman williams sia o no validamente ordinato. Certamente il Papa se fa le cose non le fa a casaccio, a meno che qualcuno non dia per certo che quello attuale ed i predecessori non fossero veri papi.
RispondiEliminaSiamo alla follia totale, ma, mal comune non è mezzo gaudio. E' una tragedia in forma di farsa. Comunque c'è da dire che nella Confessione Anglicana, non essendoci la successione apostolica , non esiste neppure il sacerdozio, per cui, "pastori e vescovi" sono dei semplici laici che guidano i fedeli. Lo scandalo è che la chiesa cattolica conciliare fa di tutto per far dimenticare quanto sopra ed accreditare le "ordinazioni" anglicane. Il tutto naturalmente nel rispetto del dialogo interreligioso e dell'ecumenismo. A questi due Mollok ha immolato la VERITA' nell'onda del volemose bene. E il successore del San Tosubito continua sulla strada tracciata dal primo fregandosene della Tradizione e del Magistero dei trascorsi 2000 anni. Ut unum sint a qualsiasi costo!! Peter
RispondiEliminaLa Chiesa Anglicana semplicemente non esiste. Eppure i vertici vaticani trattano con i capi di questa setta da pari. Giovanni Palo II ha pure baciato l'anello dell'"arcivescovo" anglicano di Canterbury, che prima aveva baciato il suo, sotto lo sguardo compiaciuto di carinali ed altra gente. Vorrei ricordare che il futuro San Paolo VI , durante il Concilio chiese a sua "grazia" l'"arcivescovo" anglicano di Canterbury dell'epoca, di impartire la benedizione sui Cardinali di Santa Romana Chiesa e così fu.
RispondiEliminaGli anglicani tentarono di riacquistare la successione apostolica facendosi ordinare da vescovi scismatici dopo la polemica sotto Leone XIII. Ma non riconoscendo la messa come sacrificio e la presenza reale le loro ordinazioni presbiteriali o episcopali sono nulle sul nascere, chiunque le impartisca.
RispondiEliminaI gesti dei Papi non è detto che sian sempre gesti "da" Papi. Gli esempi che sono stati sopra riportati indicano la superficialità di certi atteggiamenti ecumenisti: baciar l'anello ad un laico, benedire i fedeli insieme ad un laico è semplicemente mostruoso: è una gravissima offesa a Dio. Tutto questo in foro esterno. Ed il male che s'è compiuto con questi atti ha le sue conseguenze: se il Papa bacia l'anello al (falso) vescovo anglicano e benedice con lui vuol dire l'anglicana è una Chiesa con valido sacerdozio e valida Messa.
RispondiEliminaQuesto pensa il fedele non ben informato. Chi glielo toglierà più dalla testa?
Uffa. Ma possibile che così tanti commenti secernano acido e atra bile da ogni parola?
RispondiEliminaChe la situazione sia ben grave, lo sappiamo tutti, grazie. Che ci sia bisogno di criticare tutto e tutti e di usare toni apocalittici, no grazie.
Di geremiadi e di filippiche, onestamente, c'è poco bisogno. Diamoci 'na calmata. L'avevamo detto a suo tempo, che avremmo dovuto cancellare commenti che fanno sembrare i tradizionalisti una congrega di irosi settari criptovacantisti. Quindi, regolatevi.
E' vero che qualche anglicano ha cercato di ristabilir la gerarchia con ordinazioni e consacrazioni effettuate da vetero-cattolici. Ma mancano le prove che la consacrazione sia valida e che sia effettivamente stato amministrato il sacramento con l'intenzione della Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaPer cui di nessun anglicano si può dir con sicurezza che è vero sacerdote o vescovo. In tal caso non vale l'adagio "in dubio pro reo".
L'avevamo detto a suo tempo, che avremmo dovuto cancellare commenti che fanno sembrare i tradizionalisti una congrega di irosi settari criptovacantisti. Quindi, regolatevi.
RispondiEliminaScusate, ma ricordare ogni tanto le responsabilità degli ultimi cinque pontefici nella grave crisi che ha investito la Chiesa nel post-concilio significa forse voler mettere in dubbio la loro autorità?
A me risulta che ci siano 400mila anglicani pronti ad abbracciare la fede cattolica. Che sia stato il segno di PERDONO del Papa agli Anglicani a patto che si convertissero? Un po' come con la FSSPX. Io non uso fare dietrologie ma per una volta la faccio.
RispondiEliminaCondivido con la redazione...troppo spesso c'è il ditino alzato alla fariseo anche nel mondo della tradizione.
Matteo Dellancoe
PS ed adesso scatenatevi con i soliti tautologici anatemi che fino ad ora noon vi hanno portato da nessuna parte se non a quella di essere considerati ( e lo dico con dispiacere) minoranza minorata...in realtà siete sale e lievito ma mai una volta che rompete la "busitina"
Risposta alla Redazione di messainlatino delle 18,13: Ma allora secondo voi la colpa di questo sfacelo è dei laici e non di papi, vescovi e preti al seguito? Ma secondo la vostra nota sembra che non si possa dire dire per non dispiacere chi detiene il bastone di comando.Maaa!!! Peter
RispondiEliminaPer favore, la smettete di prendere in giro Giovanni Paolo II con "Santo subito"?
RispondiEliminaPovero papa santo, credete di essere più santi voi?
Gli anglicani-cattolici della chiesa tradizionale voglion tornar nell'unica Chiesa perché si sono accorti che questa possiede la Verità, mentre la loro confessione di provenienza si sta sbriciolando in troppe sette.
RispondiEliminaI problemi son teologici: loro son ben più duri con gli ex- correligionari, soprattutto vescovi, di quanto lo siamo noi.
Per tornare al tema del post, quella anglicana potremmo chiamarla l'ecclesiologia del "cerchiobottismo", un colpo alle "vescovesse" e un colpo alle "parrocchie tradizionaliste" (che da quelle parti vuol dire che desiderano rimanere almeno cristiane!).
RispondiEliminaCosì alla fine tutti se ne vanno perchè non si può fare uno sconto qua e uno sconto là in materia dottrinale di questo peso.
La chiesa cattolica, fortunatamente, nonostante scossoni e marosi, non si è incamminata verso questo spaventoso crinale di dissoluzione e relativismo dogmatico (anche se è vero che più d'uno tra i cattolici sarebbe anche troppo felice di percorrere una tale via senza ritorno).
Cito l'anoniimo delle 18.37:
RispondiElimina"non riconoscendo la messa come sacrificio e la presenza reale le loro ordinazioni presbiteriali o episcopali sono nulle sul nascere, chiunque le impartisca"
Questa non è affatto la causa della nullità delle ordinazioni anglicane. Due sono i requisiti oggettivi dell'ordinando per la validità di un'ordinazione sacra: deve essere uomo (vir) e deve essere battezzato. Soggettivamente, poi, non deve porre ostacolo con la propria volontà. Dunque un uomo battezzato, ateo o eretico, che avesse intenzione di riceverel'ordinazione, sarebbe validamente ordinato.
Il motivo dell'invalidità delle ordinazioni anglicane risiede nel mutamento della "forma sacramentale" operata sotto il regno di Edoardi VI (cfr. Apostolicae curae di Leo XIII)...dunque una questione liturgica!!Per recuperare la validità degli ordini gli anglicani, non solo avrebbero dovuto far ricorso a dei veterocattolici validamente vescovi (come di fatto hanno fatto), ma avrebbero anche dovuto utilizzare il rito del "Pontificale Romanum", vecchio o nuovo che sia (qualcuno mette in discussione la validità del nuovo pontificale, ma è una questione folle appartenente a pochi sedeprivazionisti...su questo ci sentiremo un'altra volta!).
Dunque gli anglicani non hanno vescovi né preti: conseguentemente non hanno né eucaristia né penitenza né cresima neé unzione degli infermi valide. Valido è il Battesimo.Più complessa la questione matrimoniale. Vero è che ministri del matrimonio sono gli Sposi e che la materia sacramentale è l'espressione del loro consenso matrimoniale, tuttavia il concilio di Trento obbliga tutti i cristiani battezzati alla "forma canonica" col decreto "Tametsi".Tale disposizione è disciplinare e non dogmatica; si aggiunga che il nuovo Codex 1983 obbliga non più i battezzati, bensì i soli cattolici...Dunque? Oggi i matrimoni anglicani sono in Rota Romana comunemente ritenuti validi. Paradosaalmente i matrimoni lefebvriani sono ritenuti invalidi...che gran pasticcio!!
D.Luca
Ma secondo la vostra nota sembra che non si possa dire per non dispiacere chi detiene il bastone di comando.Maaa!!!
RispondiEliminaPeter, e altri: noi siamo laici, non siamo in politica (e quindi non abbiam bisogno di voti), non lavoriamo per la Curia. In breve: degli uomini di potere nella Chiesa, siamo in posizione per sbattercene allegramente. E molti post lo dimostrano.
Ciò detto, certi eccessi verbali, le frasi rabbiose o gratuitamente irrispettose, in primo luogo danno fastidio a chiunque, a prescindere; in secondo luogo allontanano chi, per un giusto riflesso di cattolicismo elementare, prova fastidio nel sentir diffamare i Papi. Il che non vuol dire che non si possano criticare le loro scelte; ma senza trascendere nell'insulto.
Pur sempre in uno spirito di carita', anche ecumenica, non si possono non notare le conseguenze nefaste di un c.d. "riforma" che affonda le sue origini nell'adulterio e nel delitto, con in piu' l'aggravante di continuare una scimmiottatura della liturgia alla quale e' stato sottratto l'essenziale.
RispondiEliminaLe conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, e mi sembra che lo spirito di carita' debba prevalere, ma pur sempre nella verita'.
FdS
Beware of the Anglo-Catholics - they're all sodomites with unpleasant accents.
RispondiEliminaEvelyn Waugh, "Brideshead Revisited", 1945
Sono l'anonimo delle 18.37. Don Luca, sono d'accordo con lei: quel che dice è quello che volevo dire anch'io. Forse mi sono espresso in forma troppo ellittica... Le "ordinazioni" anglicane sono nulle perché non riconoscono la messa come sacrificio, la presenza reale e il potere di rimettere i peccati nel rituale stesso di ordinazione. Questo implica ovviamente anche la non volontà di ricevere una vera ordinazione.
RispondiEliminaLasciando da parte i casi di illecita ordinazione per mancanza di requisiti (ad es. dei non cresimati),
RispondiEliminapuò davvero risultar valida l'ordinazione sacerdotale o la consacrazione episcopale di chi, ateo, non crede nel Dio di cui dev'esser ministro? La volontà di ricever l'ordinazione come si concilia con la professione pubblica di ateismo o l'adesione anche se non pubblica all'ateismo?
E' una domanda seria, non una provocazione.
Un ateo, può celebrar una valida Messa se non crede né al sacerdozio né alla realizzazione della Transustanziazione?
Ha ragione la redazione quando ci invita a darci una calmata.
RispondiEliminaResta, però, la necessità di non perder di vista come certi atti papali sian perniciosi per la retta formazione dei fedeli e, pertanto, per le loro anime e la vita della Chiesa.
Quindi, da fedeli, abbiamo il dovere di metter in guardia la Gerarchia contro i guasti che certi suoi comportamenti determinano.
Non pretendiamo d'esser come S. Caterina, ma quel che c'è intorno a noi lo vediamo tutti i giorni.
E alcune denunce non son segno di sedevacantismo, ma di amore per la Chiesa.
Capisco che oggi il sensus fidei del popolo non è quello di molti secoli fa, ma proprio questo deve spingerci ad esser chiari.
poveri anglicani,lasciamoli fare! non val la pena di agitarsi!..tra donne prete,preti gay,donne vescovo,matrimoni gay,tans,lesbiche e chi piu'ne ha piu' ne metta la loro situazione e'talmente catastrofica che se continueranno cosi'si distruggeranno da soli! ricordo che persino un giornale ferocemente anticattolico e filoprotestante(che equivale a dire filo laicista) come "la Repubblica" qualche anno fa ammise,a denti stretti,che la situazione della "chiesa" anglicana e' cosi'penosa che moltissimi fedeli sono convogliati(e convoglieranno) nella piu'"rigorosa" Chiesa cattolica. lasciamoli fare...il tempo,con l'aiuto di Dio,fara'giustizia!!
RispondiEliminaSpero proprio che un prete ateo possa sia consacrare sia assolvere validamente...altrimenti siamo nei pasticci!!
RispondiEliminaScherzi a parte, è chiaro che l'ateo militante presumibilmente non porrà una retta intenzione alla propria ordinazione. Tuttavia occorre chiarire che la "retta intenzione" non significa una fede soggettivamente forte o integra. Avere ratta intenzione significa accettare con un atto di volontà la fede oggettiva della Chiesa: se un soggetto non avesse fede, per così dire, "in foro interno" o avesse una fede distorta e, ciò nonostante, accettasse di ricevere l'ordinazione secondo la fede che la Chiesa ha nell'Ordine sacro, sarebbe validamente ordinato.
Don luca.
P.S. Non volevo offendere con un rimprovero l'anonimo 18.37; anzi lo ringrazio per avermi dato una bella occasione di riflessione in una materia così affascinante e complessa come la Teologia Sacramentaria.
"Quindi, da fedeli, abbiamo il dovere di metter in guardia la Gerarchia contro i guasti che certi suoi comportamenti determinano.
RispondiEliminaNon pretendiamo d'esser come S. Caterina, ma quel che c'è intorno a noi lo vediamo tutti i giorni."
Premesso che non è certo Dante Pastorelli ad eccedere, le sue parole mi sembrano contenere la chiave: non siamo, ahinoi, S. Caterina! Si nota bene se nelle parole, anche aspre, vi sia vero amore per la Chiesa. Ho già detto che mi sembra di veder aleggiare uno spirito di "purezza", di aristocratica assolutezza che nella Chiesa non ha mai portato ad altro che ad eresie e separazioni. E' intile pensare a sondaggi, inchieste per poter celebrare Messe gregoriane anche nelle parrocchie se poi si mette in berlina ciò che tutti ci fa cattolici, il rispetto e l'onore dovuto a coloro i quali hanno portato il peso delle chiavi di Pietro e ci confermano nella fede.
Spesso, è vero, lo spirito di purezza ha deviato, ma è pur vero che tante volte ha salvato la vera Fede e con essa la Chiesa.
RispondiEliminaSe guardiamo alle polemiche tra i Padri della Chiesa, quando si sbeffeggiavano a vicenda ed eran santi, le nostre parole più aspre son sorrisi al confronto.
Credo che noi, penso di poter parlare al plurale, dobbiamo chiedere, anzi esigere, dalla gerarchia e dai Papi che ci confermino nella Fede. Anche nei gesti, che son fondamentali.
Dante Pastorelli ha perfettamente ragione. Non possiamo non esigerlo. Diversamente mancheremmo anche noi di fare la nostra parte.
RispondiEliminaE ha ragione anche Emanuele. Le deviazioni di rotta avvenute durante gli ultimi pontificati vanno ricordate (non entro nel merito delle responsabilità): se si perde memoria della sua genesi, l'anomalia diventa regola.
Sullo
MESSAINLATINO dice: Ma è possibile che così tanti commenti secernano acidi e arta bile da ogni parola? Forse anche i miei commenti a volte potranno sembrare una distilleria ma, vi assicuro, per troppapassione e per aver tanto sofferto negli anni dedda riforma conciliare. Fortunatamente ho la possibilità di assistere nelle domeniche e feste di precetto alla Santa Messa DI SEMPRE, ma pensando a tutti quei fedeli che non possono avere tale gioia a causa di vescovi, se va bene chitarristi e se va male biechi aguzzini e pretoriani del Novus Ordo, dicevo pensando a quei fedeli che soffrono come ho sofferto io, allora mi ribello e può scappare qualcosa che assomigli ad un distillato di "atra bile".E vorrei anche anche che il Papa , dopo aver promulgato il Motu Proprio desse l'esempio ai suoi cardinali, vescovi e preti e si decidesse a celebrare more antiquo in San Pietro. Se no che senso ha dire certe cose e poi essere il primo a disattenderle? Il MP dice che ci vuole un gruppo stabile di fedeli per chiedere la celebrazione? ed allo chiediamo con petizione scritta al Papa (primo parroco e primo vescovo del mondo)che celebri in rito extraordinario e dia l'esempio. Sono convinto che la basilica vaticana sarebbe sempre piena.Forse allora tantti di noi potranno addolcire i loro commenti. Scusate per lo sfogo ma non si può essere tutti animali a sangue freddo o diplomatici di carriera. Quando sento le cose ci metto dentro il cuore. Peter
RispondiEliminaSpesso leggo queste espressioni: in foro interno e in foro esterno e non essendo un canonista non so spiegarne il significato. C'è qualcuno che può darmi delucidazioni? Grazie
RispondiEliminaForo interno e foro esterno sono due espressioni che si riferiscono all'ambito del giudizio erogabile sulla persona relativamente all'essere e all'agire.
RispondiEliminaIl foro interno è l'ambito della coscienza personale, lo spazio spirituale ed invisibile del soggetto che può essere giudicato da una guida spirituale (es. confessore) ma che non cade mai sotto il giudizio canonico-fornese.
Il foro esterno, viceversa, è la dimensione sperimentabile del soggetto e cade sotto giudizio giuridico.
Pertanto, l'equivalenza foro interno=privato;foro esterno=pubblico (che ho molte volte sentita) non è affatto corretta.Più corretto dire che foro interno è la dimensione spirituale della persona non pubblicamente palesata, foro esterno la dimensione sperimentabile.
Chiaramente i due ambiti non sono nettamente separati né incomunicabili,sono piuttosto divisi all'interno dell'unità del soggetto. Talora è necessario educere in foro esterno ciò che appartiene al foro interno, esempio sono le cause giuridiche per la dichiarazione di nullità di un matrimonio:in tale caso molte volte occorre rendere "dimostrabile" un dato che di per sé sarebbe appartenete all'ambito interiore della persona.
Chiedo scusa se la spiegazione è un poco contorta.
Don Luca.
Anzi, grazie don Luca per la precisa ed esaustiva spiegazione.
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