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martedì 3 marzo 2009

Un vescovo inglese parla chiaro: “Sfidate i vescovi infedeli al Magistero”


In un attacco duro al cattolicesimo liberale in Gran Bretagna, il vescovo Patrick O'Donoghue di Lancaster ha consigliato ai Cattolici di sfidare i loro vescovi se pensano che si sbaglino sull’insegnamento della Chiesa.

Il Vescovo ha esortato la gente ad essere coraggiosa nell’abbracciare le tradizioni della Chiesa e resistere ai tentativi "disobbedienti ed arroganti" di annacquarle. Ha detto:
"Se sentite qualche cattolico dire o insegnare qualcosa che va contro l’insegnamento e la disciplina della Chiesa, come salvaguardati dal Papa, gentilmente ma fermamente sfidatelo, fosse un catechista laico, un insegnante, un diacono, un prete o perfino un vescovo".
Il Vescovo ha fatto i suoi commenti in un potente discorso rilasciato alla Newman Society dell’Università di Oxford. Ha descritto la catechesi in Gran Bretagna come "patetica" e lamentato il livello di ignoranza tra i fedeli.
Ha argomentato che il Concilio Vaticano II ha fornito gli strumenti per trattare questi problemi, se solo i cattolici vi si impegnassero correttamente. Ha detto:
"Sono convinto che noi sperimenteremo pienamente il pieno rinnovamento proclamato dal Vaticano II quando i Cattolici – specie quelli in posizioni di comando in scuole, seminari, parrocchie e diocese – smetteranno di porre ostacoli alla autentica applicazione del Concilio ma si impegneranno positivamente a ciò"
[..] Il Vescovo ha esortato il pubblico "ad abbracciare pienamente i ‘veri’ insegnamenti e decisioni del Concilio, e abbandonare le ‘finzioni’ propinateci da alcuni chierici, religiosi e laici che sono disobbedienti e arroganti nella loro volontà di potere". Ha poi riassunto le caratteristiche di quelli che cercano di imporre la loro versione propria del Concilio Vaticano II. Ha detto:
"Rigettando molto che è essenziale alla Fede e alla pratica cattoliche, criticando senza sosta il passato della Chiesa, mettendo il loro giudizio sopra l’autorità della Chiesa, questi ‘cattolici’ difendono, e importano nella Chiesa, quello che il mondo secolare ritiene ‘buono’ ritenendolo in armonia con la ‘tolleranza’ e ‘compassione’ di Gesù: divorzio, contraccezione, aborto, fecondazione in vitro, atti e unioni omossessuali, ricerche sulle staminali embrionali" [..]

Fonte: The Catholic Herald

Per la traduzione in italiano del resto del discorso del vescovo, contenente esortazioni di carattere più 'spirituale', ha provveduto Cantuale Antonianum, cui rimandiamo.

7 commenti:

  1. ottomo discorso. Purtroppo il vescovo di Lancaster è troppo anziano (74 anni) per essere nominato arcivescovo di Westminster.
    Alessandro

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  2. Meglio tardi che mai. Non m'è, nel passato, giunta eco di discorsi così forti tenuti da questo vescovo, ma sarò stato distratto. Spero che nella sua diocesi regnino obbedienza, ordine, disciplina, buona formazione di catechisti e sacerdoti soprattutto.

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  3. Un richiamo all'assunzione alla responsabilità e alla diserzione dell'"informità".

    Le forze sane non mancano, tra i laici ma anche in una parte del clero, in molte delle diocesi "tradizionaliste" e anche in varie diocesi rette da vescovi a moderato (ma non nullo) tasso di "tradizionalismo" (è onesto riconoscere anche questo, per non degradare la Tradizione a ideologia e non scivolare nel "giacobinismo da sacrestia").

    L'auspicio è che questo monsignore britannico faccia a suo modo scuola.

    F. Pernice

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  4. Fusse che fusse la vorta bbona!

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  5. Un pregio questa gran buriana ce l'avra' pure:di far venire i nodi al pettine e di provocare,ove ne fosse bisogno,autentiche rivolte contro indegni vescovi.San Tommaso ammetteva pure il regicidio in certi casi.....Quindi,vuoi l'autorita' del Dottore Angelico,vuoi la constatazione del fatto che la stragrande maggioranza degli eresiarchi erano e sono vescovi,fiato alle trombe......Siamo o non siamo il Popolo di Dio?Sarebbe una bella applicazione della legge del contrappasso ai Lercaro ed ai Martini!

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  6. Questo episodio mi rammenta, assai da vicino, il comportamento di un certo prelato diocesano di mia conoscenza, per altro ottima persona.

    Per più di quarant'anni, pur non prestandosi mai ad atteggiamenti spiritualmente o dottrinalmente devianti, si è mantenuto letteralmente muto, poi, raggiunta l'età del pensionamento, si è come ridestato: ha segnalato al Vescovo (che, naturalmente, si è limitato ad abbozzare) taluni gravissimi errori dottrinali profferiti pubblicamente da certi preti apertamente protestantizzanti della Diocesi, lo si è visto celebrare, talvolta, secondo il Rito di San Pio V e, ad un cosiddetto "incontro ecumenico", prima che prendesse la parola il rappresentante luterano se ne è addirittura uscito di chiesa.

    Probabilmente, alla fine, la retta coscienza si fà avvertire; di certo, meglio tardi che mai, peccato, però, che si ridesti proprio solo alla fine, ma come rilevava anche il Manzoni, per bocca di Don Abbondio: "... Il coraggio, uno non se lo può dare ... ".

    Cordialmente.

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