I Francescani dell'Immacolata si avvalgono, con gioia e riconoscenza, dell'iniziativa presa dal papa Benedetto XVI con il motu proprio Summorum Pontificum. [..] La scelta di prediligere la "forma straordinaria" risponde a una legittima scelta interna della famiglia religiosa, come previsto sempre nel motu proprio, in spirito cattolico di fedeltà al Papa e alla tradizione liturgica dell'Ordine fondato da S. Francesco d'Assisi. [..]
Lo spirito di S. Francesco, infatti, tende alla massima glorificazione di Dio attraverso le cose buone e belle del mondo e ci ha sempre portati a cercare quello che maggiormente aiuta a elevare mente e cuore all"Altissimo, Onnipotente e Buon Signore", cui solo si confanno "le laude, la gloria, l'honore e onne benedizione" (Cantico delle Creature). La forma straordinaria delle liturgia del Vetus Ordo - che si accompagna a quella del Novus Ordo (Messale di Paolo VI) - offre, appunto, la felice possibilità di vivere più intensamente la vocazione e la missione di S. Francesco di Assisi, nell'universalità della Chiesa e la sua ricchezza di espressioni.
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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mercoledì 4 marzo 2009
Parlano i Francescani dell'Immacolata
Sul quotidiano La Stampa (versione cartacea) è apparsa oggi, tra le lettere al Direttore, un'interessante missiva firmata dal Padre Alessandro Maria APOLLONIO, Procuratore generale dei Frati Francescani dell'Immacolata. Ne riportiamo ampi stralci, poiché ci appare quasi un manifesto programmatico - e di ottimo segno - dell'evoluzione in corso in seno a quest'Ordine tanto giovane quanto dinamico ed in espansione:
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Finalmente dei Francescani che hanno capito che lo spirito e lo stile "francescano" non è quello sciatto e ecumenico cui ci hanno abituato frati e clarisse varie!
RispondiEliminaCrescete e moltiplicatevi è il mio augurio!
RispondiEliminaPer la precisione I Francescani dell'Immacolata non vanno confusi con l'Ordine Francescano (gli ordini francescani), con cui non c'entrano proprio. Si chiamano infatti "Istituto dei Francescani dell'Immacolata", giovane congregazione religiosa mariana che si ispira soprattutto a padre Massimiliano Kolbe. Sono stati approvati da Giovanni Paolo II nel 1998.
RispondiEliminaLa svolta recente verso il rito antico è una novità anche per loro, in seguito all'approvazione di Summorum Pontificum. In precedenza non erano stati tra i difensori o diffusori della messa gregoriana. Qualcuno sa come mai e da chi siano stati improvvisamente e comunitariamente illuminati?
Se non ci fossero stati i Francescani dell'Immacolata a Campocavallo di Osimo ( Marche) il Motu Proprio non sarebbe stato seguito nella mia Regione.
RispondiEliminaE' vero che diversi parroci dicono frettolosamente a quanti chiedono la messa di sempre " andate a Campocavallo..." ma nel Santuario della B.V.Addolorata abbiamo assistenza spirituale e la celebrazione giornaliera della messa dei nostri padri.
www.missaleromanum.it
Ad laudem Dei.
Andrea Carradori
Si tratta di un buon segno. Noi giustamente ci aspettiamo molto dai vescovi, ma è una costante nella storia della Chiesa che le riforme siano state diffuse attraverso nuovi ordini religiosi. I vescovi poi hanno seguito. Fata volentes ducunt, nolentes trahunt.
RispondiEliminaA me risultommi, quest'Ordine di regola francescana, sempre dalla sua fondazione entusiasta verso il rito antico.
RispondiEliminaIl blog Cordialiter scrive:-
RispondiEliminaNel capitolo generale tenuto nel maggio 2008, hanno deciso di aderire alla forma straordinaria della liturgia romana, secondo quanto stabilito da Papa Benedetto XVI nel Motu Proprio “Summorum Pontificum”. -
Riccardo
Non erano contrari, ed avevano già un'impronta senz'altro di ortodossìa, ma anche di rispetto vero per la tradizione. Forse se avessero immediatamente aderito al Vetus Ordo avrebbero avuto problemi coi vescovi.
RispondiEliminaspero bene che anche gli altri francescani abbiano "un'impronta di ordossia" e anche due, se no siamo fritti!
RispondiEliminaTerziario cappuccino
Sperare fa bene. Coi francescani ho avuto esperienze positive e
RispondiEliminanegative
A volte si smarriscono, lo notava già Dante (Alighieri) a circa un secolo dalla loro nascita, ma a differenza di altri ordini, nei secoli i Francescani hanno a più riprese dimostrato di sapersi "riorientare", sicché non meraviglia più di tanto questo recente parto della spiritualità di Francesco. E proprio per la grandezza del lascito di questo santo straordinario, la fioritura dei Francescani dell'Immacolata riempie veramente di gioia.
RispondiEliminaF. Pernice
L'ordine francescano è un mastodonte. Per cui è inevitabile trovarci dentro vette, colline, pianure e depressioni.
RispondiEliminaF.
E' incredibile vedere l'entusiasmo di tutti i vari rami di questa famiglia religiosa verso il rito antico. Mentre il ramo maschile celebra in tutte e due le forme del rito romano, il ramo contemplativo femminile ha optato per l'uso esclusivo del rito antico, sia per la divina liturgia della messa che per l'ufficio.
RispondiEliminaPer loro la scoperta del rito antico grazie a BXVI è stata un po come l'illuminazione di san Paolo sulla via di Damasco.
Purtroppo qualche vescovo li ha cacciati via propio perché troppo tradizionali anche nel celebrare il Novus Ordo (sic!) e li ha sostituiti con altre congregazioni più "moderne" che hanno trasformato, dalla sera alla mattina, le chiese prima affidate a questi frati in altrettante sale in stile neocat, introducendo i battimani, le racas e i bonghi e le danze nelle liturgie.
Insomma, come si dice in Toscana, "poggio e buca fa pari".
RispondiEliminaCerto non sono vette certi frati ecumenici, i frati che innalzano templi dall'aspetto massonico, magari a S. Giovanni Rotondo, missionari - un nome? l'ormai defunto p. Basetti Sani che ho conosciuto - per cui adorare Allah o il Dio cristiano è la stessa cosa: sentita con le mie orecchie quando venne a celebrare oltre vent'anni fa una Messa di S. Pio V a S. Francesco Poverino. Prima ed ultima volta. Potrei fare altri esempi, ma preferisco ricordare due ottimi cappuccini ancora in vita, p. Paolo Andreini, canonista che per 20 anni è stato il nostro "cappellano", e p. Lamberto Tozzi che avrebbe sostituito volentieri p. Paolo, se non si fosse opposto l'allora superiore.
Oh no, caro Dante, non sono proprio vette i committenti dell'abominevole hangar di San Giovanni Rotondo!
RispondiEliminaE' vero, talune realtà francescane si sono specializzate nella sciatteria e nella contaminatio. E il caso di San Giovanni Rotondo è particolarmente doloroso: sia al Signore, sia al santo sia alla gran massa dei devoti che sono soliti recarsi laggiù si doveva offrire ben altro scenario. Ogni tanto le depressioni finiscono per tendere all'abisso. (Così come, del resto, quando il francescanesimo vola, vola umilmente alto).
RispondiEliminaF. Pernice
Posso concordare che la presunta "libertà" francescana abbia favorito, in molti casi, derive liturgiche al limite del sopportabile. Ma, come scriveva qualcuno, la Famiglia Francescana è un "mastodonte". E per di più piuttosto vario. Quindi prego lorsignori di non "sparare sulla folla".
RispondiEliminaAccanto a prassi scadenti e vere e proprie controtestimonianze, nell'universo francescano si possono trovare esempi di cura e vero amore per la vita liturgica. Anche se nelle chiese francescane non si celebra normalmente secondo la forma straordinaria, la vita liturgica e di pietà popolare tipica dei grandi santuari (pontifici) di Assisi e Padova mi pare tutt'altro che sciatta. Allo stesso modo, molte delle più antiche chiese e basiliche (!) francescane vivono con dignità il novus ordo, specie laddove le comunità dei frati sono più numerose e quindi capaci di maggior cura.
E ricordiamo che, nonostante la travagliatissima (ancor oggi... se ci sono novitates come i Frati Francescani dell'Immacolata, i Fratelli di San Francesco, i Frati Minori Rinnovati, i Francescani di Betania, i Franciscan Friars of the Renewal) storia francescana, il buon san Pio X (!) confermava come veri discendenti di san Francesco l'OFM, l'OFMConv, l'OFMCap...
Certo il buon procuratore generale FFI avrebbe potuto richiamare anche citazioni del santo di Assisi più propriamente legate alla liturgia, alla bibbia, all'eucaristia - che non mancano -, ma evidentemente sono argomenti che si possono applicare - e in qualche modo già lo sono - anche al novus ordo. Ci auguriamo che gli insegnamenti del poverello serafico fecondino sempre più tutti i frati francescani. Ma ci auguriamo anche che ci aprano gli occhi sul buono che in quella famiglia già c'è.
Dalla Lettera a tutto l'Ordine (IV, 34: FF 224)
"E siccome chi è da Dio ascolta le parole di Dio, per questa ragione noi, che in modo tutto speciale siamo deputati ai divini uffici, non solo dobbiamo ascoltare e fare quello che Dio dice, ma inoltre, per radicare in noi l'altezza del nostro Creatore e in lui la nostra sottomissione [ad insinuandum in nobis altitudinem Creatoris nostri et in ipso subiectionem nostram], dobbiamo custodire i vasi sacri e e gli altri strumenti liturgici [vasa et officialia cetera], che contengono le sue sante parole".
Ditemi se non c'è in questa frase un sintetico capolavoro di teologia spirituale e antropologia liturgica!? La custodia e la cura decorosa di vasi sacri, lezionari, evangelari e messali è per Francesco un veicolo per "insinuare" in sé (ascesi) l'incommensurabile altezza di Dio creatore e, al tempo stesso, per "insinuare" in Lui la nostra sottomissione.
Per fortuna che si diceva simplex et idiota!
Per quanti limiti abbiano i frati di oggi - come la gran parte del clero regolare e secolare -, si abbeverano a queste fonti... e spesso queste portano frutto.
Pax!
Saluto con gioia la puntualizzazione dell'ultimo anonimo. Se posso portare una testimonianza personale, aggiungo che in diversi sacerdoti dell'OFM ho trovato sia grande rigore nella celebrazione della Messa sia grande amore (e di conseguenza grande apertura verso il rito tradizionale) e dopo tanto vagare alla ricerca di qualcuno che onorasse la liturgia e la dottrina con il dovuto rigore e la dovuta carità ho trovato chi soddisfacesse tali istanze in un ottimo padre francescano.
RispondiEliminaops... la punteggiatura era da intendersi così:
RispondiEliminasia grande amore (e di conseguenza grande apertura) verso il rito tradizionale
io li conosco. Sono sulla strada giusta che porta alla salvezza.
RispondiEliminasia lodato Gesù Cristo
Buon giorno,
RispondiEliminami potete chiarire perchè definite "sciatti" i francescani dei tre ordini?
grazie
io li ho conosciuti a Frigento, prov. di Avellino, veramente sono Frati Santi
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