La Commissione Ecclesia Dei ha ordinato al Vescovo di Killala (Irlanda), John Fleming, di provvedere affinché sia celebrata la Messa tradizionale in latino nella sua diocesi.
Il provvedimento della Commissione arriva dopo che il Consiglio presbiterale della diocesi aveva deciso che non dovesse essere previsto alcunché per la celebrazione della Messa in forma straordinaria.
All’inizio il Consiglio presbiterale, un corpo consultivo costituito da membri sia eletti, sia nominati dal vescovo Fleming, aveva consigliato di attendere la risposta ad una richiesta al Vaticano di chiarimenti su alcuni aspetti del motu proprio. Il consiglio era stato accolto dal vescovo Fleming e un annunzio era stato dato che la Messa antica non poteva essere celebrata nella diocesi di Killala.
Il giornale The Irish Catholic ha però appreso che la questione è giunta all’attenzione della S. Sede perché un certo numero di persone scrisse al Vaticano per esprimere la loro frustrazione per il diniego. E anche un certo numero di preti diocesani, che hanno considerato la decisione contraria alla legge del Papa, hanno espresso al vescovo Fleming il loro scontento.
L’Ecclesia Dei ha scritto al vescovo Fleming insistendo che la restrizione da lui emanata era vietata per il diritto della Chiesa, poiché il Papa aveva legiferato in maniera universale in favore della possibilità di celebrare la Messa in forma straordinaria, e che né il vescovo Fleming, né il Consiglio presbiterale avevano il diritto di sottoporre a restrizione un diritto garantito dal Papa.
Il vescovo Fleming ha ora designato la Chiesa dell’Assunzione, Ardagh, Crossmolina, Contea di Mayo, come centro per la Messa tradizionale nella diocesi di Killala e il celebrante sarà John Loftus, un prete diocesano [come si vede, grazie al motu proprio Summorum Pontificum i vescovi iniziano, e renitentemente, ad applicare il motu proprio Ecclesia Dei adflicta, anzi forse quello ancor più restrittivo Quattuor abhinc annos; con un ritardo di oltre vent’anni e di due motu proprio].
Fonte: Clerical Whispers
Deo gratias. Mai disperare. Finalmente la Curia romana si è svegliata. Alessandro
RispondiEliminala notizia è di notevole importanza, anche se una rondine non fa primaversa. Attendiamo l'arrivo di altre rondini per poter gioire più convintamente.
RispondiEliminaJubilate Deo! E che il precedente illustri a lormonsignori che l'evasione e l'elusione liturgica nei riguardi del Motu Proprio è non solo passibile ma passa di sanzione.
RispondiEliminaBene, iniziamo dai piccoli, ma speriamo di arrivare ai grandi, dietro ai quali questi piccoli si nascondono...
RispondiEliminaMa la commissione procede diocesi per diocesi? Ci vorrebbe una class action...
RispondiEliminaCHE SIA COSI ANCHE A SANREMO.
RispondiEliminaSanremo ha già il Festival. Che sia così dappertutto.
RispondiEliminaBuona questa di Pastorelli, ma che scherziamo :)
RispondiEliminaSanremo ha già il Festival, che vuole ? Pure la Messa di sempre ?
Al Vescovo basta l'Ariston che gli frega di messe tridentine.
Così è infatti
Una. Ne basterebbe una per ogni diocesi. Il resto verrebbe da sè serenamente.
RispondiEliminaMazzarino
Speriamo che vengano fatti passi analoghi per tutte le altre diocesi che ostacolano la messa antica.
RispondiEliminaCi son diocesi che hanno parocchie anche a 50 km di distanza l'una dall'altra.
RispondiEliminaMi sembra una soluzione idonea a far fallire l'iniziativa in partenza.
Era ora!
RispondiEliminaSperiamo che questo provvedimento "faccia da precedente" affinche' certi Vescovi riconsiderino il loro fiero e granitico ostruzionismo al Rito Antico...