Vista la campagna scatenata contro il nostro S. Padre, Papa Benedetto XVI in relazione alla revoca delle scomuniche dei quattro vescovi della Fraternità sacerdotale S. Pio X, il Network di Preti Cattolici esprime il suo profondo choc:
- Per le reazioni, talvolta inaccurate nei fatti e di solito cariche di aggressione di larga parte della stampa tedesca
- Per la ambigua e sfuggente attitudine, in parte apertamente critica del papa, da cui alcuni rappresentanti dell’Episcopato tedesco non sono immuni [ricordiamo che hanno pronunziato parole veramente odiose contro il Papa sia il card. Lehmann, sia il card. di Berlino Sterzinsky, per citare i più in vista; il secondo chiede niente meno che la revoca del decreto papale (e quindi la "riscomunica" dei lefebvriani) ed è arrivato a dire: "La gente dice: se la Chiesa è in questo ciclone, allora forse non è così credibile come pensavamo": v. qui. Meno male che i due porporati sono entrambi vicini alla pensione]
- Per l’inopportuno e pesante intervento di politici tedesco [il Cancelliere Angela Merkel, figlia tra l’altro di pastore protestante, n.d.T.] negli affari interni della Chiesa e che viole le più elementari regole di decenza.
Le indescrivibili mancanze di un vescovo della Frat. S. Pio X sono apparentemente un’occasione benvenuta per una maggioranza di cattolici – preti e laici – per sminuire indebitamente e sfidare il Papa. Se la stampa popolare tedesca afferma che la presente crisi provocherà che una maggioranza di cattolici non obbedirà più al Papa, allora noi diciamo l’opposto: lo scoppio di odio contro Papa Benedetto XVI mostra una volta di più a quale basso livello il cattolicesimo in Germania è già sprofondato. Dà da pensare che manchino completamente in questi giorni voci che invochino il buon senso e la confidenza nell’autorità del papa. Il fatto che alcuni docenti di facoltà teologiche aggiungano la ciliegina sulla torta, era da aspettarselo e non serve menzionarlo specificamente.
Nella vergogna di questa situazione, noi diamo ancora una volta al S. Padre la nostra solidarietà intera e senza riserve. Lo ringraziamo per i suoi sforzi instancabili per l’unità della Chiesa. E lo assicuriamo delle nostre speciali preghiere, in questi tempi difficili, specie nella celebrazione della S. Messa
Magonza / Aachen / Fulda, 4.2.2009
Fonte: Priesternetzwerk
Suggerisco ai peraltro meritevoli curatori del sito di limitare al massimo l'esegesi all'interno dei documenti che propongono. Meglio una breve introduzione, che commenti più o meno a proposito sparsi qua e là.
RispondiEliminaSpero se ne vorrà tenere conto. Grazie.
Spero che questa organizzazione di sacerdoti che difendono il Papa sia consistente e faccia ancora sentire la sua voce chiara ed alta di completa fiducia nell'operato del Vicario di Cristo.
RispondiEliminaIn terre devastate in profondità da una visione ormai protestantizzata della Chiesa, l'opera di questi vignaiuoli è meritoria, oltre che davvero coraggiosa.
Purtroppo, nel dopo-concilio, abbiamo assistito ad una crisi di Autorità forse senza pari nella storia:
la S. Sede ha lasciato invadere il Corpo Mistico da una metastasi ereticale e disciplinare che ancor oggi sembra inarrestabile.
A seguito di un deciso intervento del card. Ottaviani, Paolo VI, dopo molti tentennamenti, scrisse l’ “Humanae vitae”, e dovette ribadire, con la “Mysterium fidei”, e sempre sotto la vigile cura di Ottaviani, la dottrina irreformabile sulla Santa Eucaristia insidiata dalla “transfinalizzazione” e dalla “transifignicazione” dello Schillibeekx, che vanificano la transustanziazione, e con essa la presenza reale, ed infine scrivere il “Credo del popolo di Dio” per riaffermare tutte le verità della Fede.
Con questi atti magisteriali Paolo VI riscattò la precedente attitudine a lasciar troppo libero spazio a tesi neomoderniste sovvertitrici.
Giovanni Paolo II non ha saputo riportare ordine, disciplina e obbedienza nella Chiesa: nel suo pontificato i guasti del periodo precedente hanno assunto la forza di un ciclone che il carisma personale del Pontefice non è riuscito a contenere, fors’anche perché ad altri orizzonti rivolto: portando la croce di Cristo e la sua fisica sofferenza in interminabili viaggi per il mondo, Egli lasciò la guida della Chiesa in mani altrui, e le conseguenze si son viste. Solo, o quasi, a fine pontificato, specie con i documenti “Ecclesia de Eucaristia” e “Redemptionis Sacramentum”, voluti dal card. Ratzinger, peraltro rimasti privi di effetto pratico, tornò a ribadire le verità centrali della Fede sempre credute e per questo più aggredite, senza ambagi e fumisterie sociologiche, presentando il male in tutta la sua gravità, lontano dal sempre sbandierato ottimismo.
L’unico grave provvedimento disciplinare è stato riservato, in questi decenni, a mons. Lefebvre ed ai suoi sacerdoti e seguaci, (non prendo in considerazione Milingo, tipico esempio d’una formazione carente). Gli eretici veri non sono mai stati condannati. Vescovi e cardinali complici dei catechismi olandesi, svizzeri e francesi che tanti errori han seminato traviando generazioni di fedeli, son rimasti al loro posto, anzi spesso premiati con cariche più importanti.
Il Card. Ratzinger, che pure al concilio era stato tra gl’innovatori che gridavano “finalmente con questi documenti abbiamo l’antisillabo”, negli anni successivi, da vescovo, si rese conto della distruzione dottrinale e liturgica che andava perpetrandosi: e cominciò a guardar con occhio critico alle innovazioni e, successivamente, a riprendere con equilibrio le fila della Tradizione, ad interpretare il concilio alla luce di essa e ad instaurare l’ermeneutica della continuità. Da qui il concentrarsi contro di lui della valanga di opposizioni e di critiche anche ad altissimi livelli ed in materia dottrinale (card. Martini, ad es.) da parte di chi sogna il Vaticano III che fondi una religione massonica, una Chiesa Pantheon di tutte le fedi.
Ma questo suo richiamarsi alla Tradizione non è bastato e non basta. Occorrono atti d’imperio forti ed inequivocabili: la deposizione dei vescovi e dei cardinali ribelli. Per molto meno, per una sua certa vicinanza alla Action Francaise, il grande card. Billot, ortodossissimo teologo di prim’ordine e grande maestro, fu privato della porpora.
Ecco, occorre il bisturi che affondi nel cancro e ridoni lucentezza alla verità incarnata in vescovi obbedienti e capaci di difendere il gregge dai lupi travestiti da pastori. E se gli eretici abbandonano la Chiesa, invece di piegarsi ai legittimi richiami di Pietro, ben venga la scissione: finalmente vi sarà chiarezza ed unità intima nella Chiesa. L’unità fittizia conduce alla comune rovina.
Ma l’ormai anziano Papa avrà la forza di portare avanti questa battaglia? La volontà e la lucidità sono indiscutibili, la forza e l’aiuto sincero di molti dei suoi collaboratori molto meno.
PS. HO postato questo intervento ma forse ho sbagliato, perché non è apparso. Spero di non averlo postato come commento ad altro articolo.
Le precisazioni della redazione, nell’articolo di cui sopra, mi sembrano utili.
Mi pare che i progressisti, nonostante il polverone che sono riusciti a organizzare grazie ad una stampa ghiotta di scandali e di notizie sensazionali, stiano ottentendo l'effetto opposto a quello sperato: quello di stringere i cattolici sinceri intorno al loro Pastore e, nel contempo, allontanarne - facendoli uscire allo scoperto - i lupi travestiti da agnelli.
RispondiEliminaSono contento per questi confratelli tedeschi. Bravi andiamo avanti e preghiamo sempre per il nostro Papa e facciamo pregare i fedeli delle nostre parrocchie. Il veleno del serpente si sta rivolgendo contro se stesso. Viva il Papa.
RispondiEliminadon Bernardo
Ave, Frater
RispondiEliminaLaudatur Iesus Christus!
Long Live Pope Benedict XVI!
Long Live Christ the KIng!
Ma come mai fra i tanti apostoli del relativismo in questa circostanza non ce n'è stato uno che abbia detto "be', in fondo quella di Williamson è un'opinione fra le tante, forse un po' bizzarra, magari matta, ma dobbiamo rispettare pure quella, in fondo non fa del male a nessuno"? Invece si sono scoperti tutti difensori di valori assoluti e inderogabili...
RispondiEliminaCaro Dante Pastorelli...come sempre impeccabile nelle sue analisi ^___^ questo vecchio Papa è forte, è mite ma forte come lo descrive la B. Emmerich nelle Profezie sulla Chiesa che egli stesso ben conosce!
RispondiEliminaPurtroppo l'atto di revoca affidato non come atto di giustizia e poi magari anche di misericordia, ma solo dunque come atto di misericordia scaturito dalla linea morbida assunta dal Concilio, fa mettere il bisturi da parte...
La collegialità voluta da Paolo VI e (fraintesa??) sviluppatasi in modo e in termini non coerenti alla Tradizione, ci fa capire perchè l'allora Ratzinger dovette scrivere il testo Communio per spiegare ai suoi confratelli che cosa è la comunione episcopale...e ci fa capire che già con questi Documenti come la Dominus Jesus, si era toccato il fondo perchè, come ebbe a dire il card. Biffi:
"se la Chiesa è arrivata a dover fare Documenti per ribadire le basi della dottrina cattolica, significa che si è perso il controllo della corretta fede e che si deve ricominciare ad istruire i fedeli sulla vera e sana dottrina..."
Sapete cosa mi sembra di rivivere? quando Paolo VI fu attaccato dall'abate di san Paolo sospeso appunto, uno dei primi che utilizzò i Media per attaccare il Pontefice e da li la pioggia di critiche dei vescovi al Papa sull'Humanae Vitae...non dimenticate che lo stesso Giovanni Paolo II fu contestato dai vescovi tanto da meritarsi una raccolta di firme altolocate per invitarlo alle dimissioni...
Si difende a spada tratta il Vaticano II evitando di affrontare la realtà che si sta calpestando il Vaticano I con il decreto sull'infallibilità del Pontefice e dell'obbedienza che si deve...Obbedienza che naturalmente può essere anche alternata a critiche COSTRUTTIVE sulle scelte che il Papa può fare e che possono essere sbagliate, ma non sui Documenti che scrive...
Fraternamente CaterinaLD
ma non sui Documenti che scrive...
RispondiElimina..e non sulla DOTTRINA DELLA FEDE che difende e diffonde!
Sapete cosa mi sembra di rivivere? quando Paolo VI fu attaccato dall'abate di san Paolo sospeso appunto...
RispondiElimina...Ci sono tanti che ormai sono SOPSESI se non formalmente di FATTO! E sono la rovina per i piccoli del Signore! Bisogna pregare che si RAVVEDANO!
...E intanto si "fucila" la San Pio X senza discriminaizone!!!!
Mala TEMPORA!
Gott sei dank im Herrn!
RispondiEliminaIgnazio di Antiochia disse "dove c'è un vescovo c'è Gesù", quindi io non capisco perchè tante critica ai vescovi. Un vescovo (papa) può sbagliare ed è il consiglio dei vescovi che possono ristabilire le cose. Quindi a eusti pretuccioli di campagna io direi di obbedire ai vescovi di abbattere una volta e per tutte le gerarchie e stabilire una democrazia ecclesiale. Dio benedica i riformatori della chiesa...
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