Grazie a Franca Giansoldati per la ripresa di questa dolorosa notizia.
Gay sì, tradì no.
Luigi C.
Franca Giansoldati, Il Messaggero, 11-12-24
Il mondo cattolico dei tradizionalisti, quelli che vorrebbero poter continuare a celebrare la messa in latino secondo il messale del 1962, sono in fibrillazione. Ormai ci sono troppi segnali negativi che arrivano dal Vaticano e per questo temono che sia imminente un ulteriore giro di vite da parte del Papa. Tanto per cominciare il Giubileo. Nel programma dei pellegrinaggi stilato dal Vaticano per tutto il 2025 sono contemplate tutte le categorie possibili, dai migranti, alle forze armate e la polizia, dai giornalisti, agli artisti, dai giovani, ai nonni, dai volontari, agli insegnanti, gli sportivi, gli ammalati, i diaconi e persino il pellegrinaggio per il mondo arcobaleno Lgbt. «Ma stranamente nessuno spazio è stato pensato per essere riservato alla messa in latino e ai tanti pellegrini che da tutto il mondo chiedono di poter continuare a mantenere questa possibilità». A farsi portavoce del malcontento è il blog Messainlatino, portavoce di questo variegato mondo che da settimane martella incessantemente su questo argomento.
«Scorrendo il programma ufficiale del Giubileo 2025, ci si accorge che davvero nella Chiesa di Papa Francesco c’è spazio per tutti, per tutti! Persino il pellegrinaggio degli cattolici gay che sarà ospitato nella chiesa del Gesù il 6 settembre 2025» si legge sul sito che acclude l'elenco lunghissimo delle categorie ammesse. A questo aspetto critico ne è stato rilevato un altro che di recente ha fatto innalzare il livello di attenzione del mondo tradizionalista. Ormai si aspetta una nuova batosta. «E' notizia di pochi giorni fa che il Vaticano voglia eliminare il nostro famosissimo pellegrinaggio di Chartres, in Francia, che è il più antico e frequentato pellegrinaggio tradizionalista al mondo, i cui giovani che vi partecipano sono in continua crescita, dai 13 mila del 2020 ai 18 mila di quest'anno e sono i primi a chiedere di ascoltare la messa in latino». Un fenomeno interessantissimo che effettivamente è in totale controtendenza rispetto l'atteggiamento generalmente disinteressato dei giovani verso la fede e per questo diventato al centro di riflessioni e studi.
Abolire tutte le manifestazioni in latino animate dalle comunità di tradizionalisti è una tendenza affiorata con questo pontificato e sfociata nel motu proprio del 2021, Traditionis Custodes al quale sono seguiti anche altri documenti a corredo, in cui viene ribadito che l’uso delle chiese parrocchiali per i gruppi che celebrano con il rito preconciliare, come pure l’uso del messale antico da parte di sacerdoti ordinati dopo il 16 luglio 2021, può essere concesso dal vescovo della diocesi soltanto dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Santa Sede. Dall'anno scorso a quest'anno non ci sono più stati documenti restrittivi anche se le voci interne al Vaticano si rincorrono su altri possibili inasprimenti.
La cosa paradossale e per certi versi clamorosa è che la fotografia più conosciuta del pellegrinaggio tradizionalista di Chartres (scattata a maggio di quest'anno), dove si vedono migliaia di ragazzi camminare nelle campagne francesi è diventata l'immagine più utilizzata dai media vaticani per raffigurare la spiritualità dei ragazzi.