In questo mese dedicato alla Madonna del Rosario esortiamo tutti a recitare quotidianamente il sacro Rosario.
Luigi C.
Il Cammino dei Tre Sentieri, 13 Settembre 2024
A questa domanda la risposta è molto semplice: il demonio odia il Rosario perché lo scaccia. Punto. Ovviamente la ragione sta nel fatto che con il Rosario ci si lega all’Immacolata; e-sappiamo- Ella è colei che, per volere della Provvidenza, è stata investita ad essere la più acerrima nemica del demonio: Io porrò inimicizia tra te e e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe. Tu le insidierai il calcagno, ma Ella ti schiaccerà la testa (Genesi 3).
Leggiamo cosa dice san Luigi Grignon de Monfort nel suo Il segreto ammirabile del Santo Rosario, al numero 108:
I demoni (…) temono infinitamente il Rosario. San Bernardo dice che il saluto angelico dà loro la caccia e fa fremere tutto l’inferno. Il beato Alano assicura di aver visto molte persone, le quali si erano consegnate al diavolo corpo ed anima, rinunciando al battesimo e a Gesù Cristo, liberate dalla sua tirannia dopo aver abbracciato la devozione del santo Rosario.
Ovviamente per motivi cronologici san Luigi Grignon non poteva alludere, tra i personaggi salvati dal Rosario, anche il beato Bartolo Longo (colui a cui si deve il santuario di Pompei), il quale fu dal Rosario salvato salvato da una durissima ossessione demoniaca.
Perché il demonio odia profondamente il Rosario, si spiegano i suoi feroci attacchi a chi si dedica a questa pia pratica. Scrive sempre san Luigi Grignon de Monfort al numero 147 de Il segreto ammirabile del santo Rosario:
Se tu vuoi, caro confratello del Rosario, cominciare a servire Gesù e Maria recitando il Rosario quotidianamente, prepara la tua anima alla tentazione.
E al numero 150 dello stesso libro:
(…) il Rosario quotidiano ha così numerosi nemici che io considero come uno dei più segnalati favori di Dio la grazia di perseverarvi fino alla morte.
Da qui anche l’attacco del demonio non solo a chi recita il Rosario, ma anche verso chi lavora per diffonderlo. Ancora san Luigi Grignon de Monfort, al numero 28 del libro già citato:
Il demonio, geloso dei grandi frutti che il beato Tommaso di Saint-Jean, celebre predicatore del santo Rosario, faceva per mezzo di questa pratica, lo ridusse, con i suoi cattivi trattamenti, ad una lunga e terribile malattia, considerata disperata dai medici. Una notte in cui egli credeva di dovere certamente morire, il demonio gli apparve in aspetto spaventoso; ma elevando devotamente gli occhi e il cuore verso un’immagine della Santa Vergine che era presso il suo letto, gridò con tutte le sue forze: ‘Aiutatemi, soccorretemi, o mia dolcissima Madre!’. Appena ebbe finite queste parole, ecco che la Santa Vergine gli tese le mani dalla santa immagine e gli serrò le braccia dicendogli: ‘Non temere, Tommaso, figlio mio, eccomi al tuo soccorso; alzati e continua a predicare la devozione del mio Rosario come hai cominciato. Io ti difenderò contro tutti i tuoi nemici’. A queste parole della Santa Vergine, il demonio prese la fuga. Il malato si alzò in perfetta salute, e rese grazie alla sua buona Madre con un torrente di lacrime, e continuò a predicare il Rosario con un successo meraviglioso.
La citazione di San Bernardo è decisamente assurda, essendo vissuto due secoli prima della presunta "rivelazione" della preghiera del rosario. Infatti, si riferiva diretamente all'Ave Maria, al di là della quantità delle ripetizioni.
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