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lunedì 9 settembre 2024

XX anniversario dell'Osservatorio Cardinal Van Thuân: un commento di mons. Crepaldi

In occasione del XX anniversario dell' "Osservatorio Internazionale Card. Van Thuân sulla dottrina sociale della Chiesa", proporniamo le parole di S. E. Mons. Crepaldi, che gentilmente ci hanno inviato. 
Qui, per chi volesse, l'account X dell'Osservatorio. 
Roberto 


 I VENTI ANNI DELL’OSSERVATORIO CARDINALE VAN THUÂN

Arcivescovo Giampaolo Crepaldi

 L’idea di fondare e rendere operativo un Osservatorio sulla Dottrina sociale della Chiesa è stata elaborata da me e da Stefano Fontana, che ne ha anche assunto la direzione, in quel maggio 2004, dopo la morte del cardinale Van Thuân, avvenuta nel settembre di due anni prima, e sulla scorta dello slancio che Giovanni Paolo II aveva impresso all’insegnamento sociale dei Pontefici lungo tutti i numerosi anni del suo pontificato. Dal cardinale Van Thuân, con cui avevo a lungo collaborato da vicino al Pontificio Consiglio

della Giustizia e della Pace, l’Osservatorio prese la spiritualità della speranza e l’impegno a servire Cristo e la Chiesa nel momento presente. Benedetto XVI ne avrebbe parlato nell’enciclica Spe Salvi (2007), proponendo il cardinale vietnamita come esempio di speranza cristiana vissuta. Confidiamo che la durata ventennale dell’Osservatorio abbia anche goduto della sua protezione celeste. Fin dall’inizio nel sito dell’Osservatorio è presente la sezione a lui dedicata, con la preghiera da me composta. Da Giovanni Paolo II l’Osservatorio prese la rinnovata spinta di tutta la Chiesa a vivere la Dottrina sociale della Chiesa come aspetto della sua intima missione. Il Santo Pontefice ricollegò la Dottrina sociale della Chiesa a tutta la sua tradizione, aggiornandola nei dovuti modi, ma sempre garantendo fino in fondo la regalità sociale di Cristo, essendo per lui la Dottrina sociale l’annuncio di Cristo nelle realtà temporali. Non posso dimenticare che proprio nell’anno della nascita dell’Osservatorio veniva pubblicato il Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, alla cui cura mi ero impegnato anche io in qualità di Segretario del Pontificio Consiglio, ad indicare che la Chiesa cattolica consegnava ai cristiani del Terzo Millennio l’eredità di questa fondamentale sua tradizione, affinché la conoscessero e continuassero ad incarnarla, scrivendo nuove pagine della sua storia.

Eravamo consapevoli che lo sforzo di Giovanni Paolo II di recuperare il vero significato dottrinale e pastorale della Dottrina sociale della Chiesa e di rilanciarlo nel post-concilio in continuità con le epoche precedenti era stato combattuto dentro la Chiesa da tante correnti teologiche e da tanti gruppi ecclesiastici e laici. Sapevamo anche che sulla natura della Dottrina sociale c’erano molte correnti di pensiero in lotta tra loro e che questo aveva spesso disperso la ricchezza che il rilancio voluto dal papa avrebbe potuto recuperare. Sapevamo che fondare un Osservatorio di questo genere avrebbe significato lottare su molti fronti, perché da tempo erano entrate nelle strutture accademiche, di ricerca ed educative della Chiesa una teologia e una filosofia tese a secolarizzare il significato della Dottrina sociale, rendendola una forma di umanesimo mondano piuttosto che l’annuncio di Cristo. L’Osservatorio ha poi trovato nel magistero di Benedetto XVI, che ha coinciso con i primi anni della propria attività, una conferma di questa linea di lavoro e una grande ricchezza di contenuti e orientamenti[1].

L’Osservatorio si diede subito uno strumento di diffusione culturale trimestrale, il “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, originariamente in due lingue. In vent’anni sono stati ormai pubblicati ben 80 numeri del “Bollettino”. Si è anche dato subito una collana: i “Quaderni dell’Osservatorio” presso l’editore Cantagalli[2]. Infine, ci si è dotati di un portale web in tre lingue che viene alimentato quotidianamente. Questo ultimo strumento permette all’Osservatorio di intervenire anche sull’attualità.

L’idea originaria era di dare all’Osservatorio un respiro internazionale. Il cardinale Van Thuân era molto conosciuto e amato in giro per il mondo e il nuovo Osservatorio che portava il suo nome fu subito accolto nel web con entusiasmo. In America Latina è stata costituita la “Red Latinoamericana Cardenal Van Thuân para la Doctrina social de la Iglesia”, con il patrocinio del nostro Osservatorio e in stretta collaborazione con esso[3]. Inoltre, ognuno dei nostri Rapporti annuali è stato redatto in collaborazione con alcuni Centri di ricerca internazionali.[4] Alcune edizioni del Rapporto sono state pubblicate anche in Francia[5] e l’Osservatorio ha coltivato interessanti relazioni con l’Imdosoc (Instituto Mexicano de Doctrina Social Cristiana) di Città del Messico[6].

L’Osservatorio ha collaborato assiduamente con il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace dal 2004 al 2009[7].

Sicuramente una delle attività più significative dell’Osservatorio è stata la redazione degli annuali Rapporti sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo, iniziata con il Rapporto relativo all’anno 2008 e pubblicato nel 2009. L’argomento di questo primo Rapporto era la crisi finanziaria che era deflagrata proprio allora. I Rapporti hanno svolto la funzione unica di mostrare la fecondità della prospettiva della Dottrina sociale della Chiesa, capace di alimentare visioni e soluzioni dei problemi sociali. Siamo molto contenti di aver realizzato il progetto dei Rapporti che rappresenta un unicum nel campo della Dottrina sociale. Non posso ricordare qui tutti gli argomenti trattati, osservo solo che si trattava di tematiche molto vive nell’anno di riferimento di ogni Rapporto e in qualche caso abbiamo anche affrontato argomenti che sarebbero emersi in tutta la loro forza in seguito. Molte tematiche trattate non solo erano di attualità, ma anche spinose e conflittuali. Devo anche riconoscere che con gli ultimi Rapporti la partecipazione di insigni studiosi e di esperti dei vari settori è aumentata.

L’attività formativa è sempre stata tra gli interessi principali dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân. Sempre presente fin dall’inizio, la formazione ha avuto un considerevole balzo in avanti con la recente diffusione della pratica delle trasmissioni a distanza. Dopo la mia nomina a vescovo di Trieste, insieme all’Osservatorio è stato pubblicato il libretto “Laboratorio Trieste. La formazione dei laici all’impegno sociale e politico”[8] nel quale veniva fatta una proposta organica di formazione diocesana alla Dottrina sociale della Chiesa, caratterizzata dal coinvolgimento di molteplici soggetti pastorali in modo coordinato tra loro. In seguito, sempre a Trieste, l’Osservatorio ha organizzato e portato avanti per ben tre anni consecutivi una Scuola di Dottrina sociale della Chiesa molto partecipata. Insieme con il quotidiano on line La Nuova Bussola Quotidiana, l’Osservatorio organizza ormai da vari anni la Scuola Nazionale di Dottrina sociale della Chiesa, con lezioni in streaming[9].

Siccome la Dottrina sociale della Chiesa deve essere una cosa “del popolo cattolico”, l’Osservatorio ha intrapreso ad organizzare ogni anno la Giornata della Dottrina sociale della Chiesa, un momento di riflessione, formazione e convivialità realizzato in collaborazione con La Nuova Bussola Quotidiana, Ha anche messo in piedi il Coordinamento nazionale Justitia et Pax per la Dottrina sociale della Chiesa, al quale aderiscono circa 40 associazioni e centri culturali. Più di recente ha costituito il Coordinamento nazionale per la vera scuola cattolica.

Nel frattempo, nella Chiesa emergeva non solo una certa trascuratezza della Dottrina sociale della Chiesa ma anche una sua interpretazione ambigua e non condivisibile perché contrastante rispetto a quella tradizionale. Per questo l’Osservatorio iniziò ad impegnarsi per recuperare i corretti presupposti filosofici e teologici della Dottrina sociale. Ciò è avvenuto in tre modi. Il primo è l’organizzazione dei Convegni “San Tommaso e la Dottrina sociale della Chiesa” i cui Atti sono stati in parte già pubblicati[10] e in parte sono in via di pubblicazione. Questi convegni hanno permesso di porre i fondamenti della Dottrina sociale con interventi di spessore teoretico e senza ambiguità e concessioni ad interpretazioni moderniste. Il secondo è l’inizio di una intensa attività formativa alla “filosofia cristiana” che ormai sta concludendo il suo terzo anno di attività[11]. Nel 2022 è stata anche inaugurata l’Università estiva dell’Osservatorio, una Summer School residenziale per approfondire la conoscenza e l’applicazione della Dottrina sociale.

Vorrei concludere questa ripresa della vita ventennale dell’Osservatorio, segnalando un aspetto particolare che ritengo di notevole interesse. L’Osservatorio ha anche fatto il possibile per “accompagnare” la vita del nostro Paese e della Chiesa cercando di fornire, in momenti difficili, una valutazione della situazione aperta alla speranza. Possiamo dire che questo è l’atteggiamento abituale dell’Osservatorio, ma in tre occasioni esso si è concretizzato in modo più preciso. Il primo intervento di questo genere è stata la pubblicazione nel 2014 del Manifesto “Un Paese smarrito e la speranza di un popolo. Appello politico agli italiani”,[12] sul quale è stato anche celebrato a Roma un importante convegno nazionale con la collaborazione del Movimento Cristiano Lavoratori. Gli altri due interventi riguardano due libri-intervista[13] di ampio respiro che gettano lo sguardo indietro, intorno e in avanti, come suggeriva di fare Giovanni Paolo II nella Centesimus annus. Specialmente il secondo segnalava già allora problemi e difficoltà che si sarebbero evidenziati ancor di più in seguito.

In questi venti anni l’Osservatorio ha conseguito diversi successi, ha affrontato delle difficoltà, si è scontrato con delle opposizioni, ha dovuto rivedere la propria organizzazione. Attorno al suo lavoro si sono avvicendate molte persone, alcune sono rimaste fedeli agli obiettivi iniziali, altre si sono ritirate. È stato ed è protagonista di anni difficili nella vita del mondo e della Chiesa. Ha fatto un lavoro discreto, continuativo, serio e impegnato. Il Signore valuterà.

 



[1] Abbiamo dedicato grande attenzione al magistero sociale di Benedetto XVI e, più in generale, ai suoi insegnamenti sul rapporto fede e ragione e della Chiesa con il mondo. Tra le tante cose pubblicate su di lui dall’Osservatorio, segnaliamo: G. Crepaldi, Laicità e verità. Cosa ci sta insegnando Benedetto XVI, Fede & Cultura, Verona 2007; J. Ratzinger-Benedetto XVI, Il posto di Dio nel mondo. Potere politica legge, a cura di Stefano Fontana, Postfazione di G. Crepaldi, Cantagalli, Siena 2013; AA.VV., Potere politica legge. L’eredità di Benedetto XVI, “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, IX (2013) 4; S. Fontana, Capire Benedetto XVI. Tradizione e modernità ultimo appuntamento, Cantagalli, Siena 2021. All’uscita dell’enciclica Caritas in veritate (2009) vi abbiamo dedicato un volume della nostra Collana con un’ampia Introduzione del vescovo Giampaolo Crepaldi (Cantagalli, Siena 2009). Sulla dottrina dei principi non negoziabili, cara a Benedetto XVI, abbiamo pubblicato il libro: G. Crepaldi, Fede e politica dei principi non negoziabili, Cantagalli, Siena 2015.   

[2] Ad aprire la Collana fu il libro di Giampaolo Crepaldi e Stefano Fontana “La dimensione interdisciplinare della Dottrina sociale della Chiesa. Uno studio sul magistero” (Cantagalli, Siena 2006) che ha costituito il punto di riferimento per tutta l’attività culturale dell’Osservatorio dato che esponeva la struttura epistemologica del sapere di cui ci si sarebbe occupati. A questo libro ne sono seguiti poi altri 15 dedicati ad altrettanti temi di Dottrina sociale. L’ultimo è stato pubblicato nel 2021, segno che la Collana è tuttora vitale.

[3] La Rete [https://latinamericadsi.org/] è stata fondata da: Universidad Juan Pablo II di San José Costa Rica, Università popolare autonoma dello Stato di Puebla (UPAEP), Centro di Ricerca di etica sociale della Fondazione Aletheia della Città di Buenos Aires (Argentina), con il patrocinio del nostro Osservatorio. Proprio in questi giorni (settembre 2023) la Rete sta lanciando “L’Agenda per lo sviluppo dei popoli latinoamericani 2023-2033” che si propone di orientare in 10 punti l’impegno per lo sviluppo secondo i principi della Dottrina sociale della Chiesa.

[4] Eccone l’elenco: Fundación Pablo VI, Madrid; CIES-Fundación Aletheia, Buenos Aires; Fondazione Osservatorio Sociale (Fundacja Obserwatorium Społeczne), Wroclaw (Polonia); Centro de Pensamiento Social Católico della Universidad San Pablo di Arequipa, Perù.

[5] La prima come numero speciale della rivista “Liberté Politique” di Parigi e la seconda nelle edizioni L’Homme Nouveau: Observatoire international Cardinal Van Thuân, Le Modèle chinois: capital-socialisme du contrôle social. Rapport sur la Doctrine sociale de l’Église dans le monde, L’Homme Nouveau, Paris 2022.

[6] L’Imdosoc ha pubblicato in lingua spagnola due libri del nostro Osservatorio G. Crepaldi-S. Fontana, La dimensión interdicliplinar de la doctrina social de la Iglesia. Un estudio sobre el Magisterio, Città de Messico 2006; S. Fontana, Naturaleza de la Doctrina social de la Iglesia, Città del Messico. Quest’ultimo libro è inserito nella collana “sal de la tierra” realizzata dall’Istituto messicano insieme al Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace[6]. Il Direttore del nostro Osservatorio ha pubblicato anche altri suoi lavori su riviste internazionali come “Sociedad y Utopia”, “Persona y Cultura”, “Corintios XIII – Revista de teologia y pastoral de la caridad”, “Life and Culture”, “Humanitas”. Di recente la rivista “Communio” (edizione statunitense) ha pubblicato un suo articolo sull’oblio della Dottrina sociale della Chiesa nell’epoca del Coronavisurs” (“Forgetting the Social Doctrine of the Church in the Epoch of the Coronavirus”, “Communio”, XLVII (2020) 3, pp. 634-648).

[7] Il Direttore Stefano Fontana è stato nominato Consultore del medesimo Dicastero per il quinquennio 2007-2012.

[8] Cantagalli, Siena 2012.

[9] La prima edizione, realizzata nel 2017, consisteva in dieci mie lezioni che poi sono confluite nel manuale: G. Crepaldi, Lezioni di Dottrina sociale della Chiesa, Cantagalli, Siena 2018. Da allora ogni anno vengono promosse due sezioni della Scuola nazionale, una in primavera e una in autunno, con la docenza di vari esperti. Centinaia di persone vi hanno partecipato attivamente. Analoghe esperienze di formazione sono state organizzate tramite le Scuole permanenti di Dottrina sociale della Chiesa del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto. Oltre al manuale sopra citato, di recente è stato pubblicato anche il libro per domande e risposte: S. Fontana, La dottrina politica cattolica. Il quadro completo passo dopo passo, Fede & Cultura 2023. Sempre nel campo formativo ricordiamo anche la pluriennale presenza dell’Osservatorio su Radio Maria con la trasmissione mensile “Dottrina sociale della Chiesa oggi” realizzata e condotta da Fabio Trevisan.

[10] AA.VV., Le chiavi della questione sociale. Bene comune e sussidiarietà, storia di un equivoco, a cura di S. Fontana, Fede & Cultura, Verona 2018; AA.VV., Il diritto e i diritti. Il senso della legge e le leggi senza senso, a cura di S. Fontana, Fede & Cultura, Verona 2019; AA.VV., Personalismi o dignità della persona? Antidoti alle deviazioni ideologiche del mondo cattolico, a cura di S. Cecotti, Fede & Cultura, Verona 2021.

[11] Il manuale della Scuola è il testo di S. Fontana, La filosofia cristiana. Uno sguardo sintetico sugli ambiti del pensiero, Fede & Cultura, Verona 2021.

[12] Cantagalli, Siena 2014. Si veda anche “Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa”, (2014) 1-2.

[13] G. Crepaldi, con S. Fontana, La Dottrina sociale della Chiesa a dieci anni dal Compendio (2004-2014); G. Crepaldi, con S. Fontana, La Chiesa italiana e il futuro della pastorale sociale, Cantagalli, Siena 2017.