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domenica 22 settembre 2024

Chi è più clericale il “cattolico della tradizione” o il “cattolico progressista”?

Padre Alex Zanotelli, sacerdote comboniano in prima linea per il diritto all'acqua pubblica, durante l'incontro 'Ripubblicizzare si puo' ripubblicizzare si deve ', a Napoli, 24 aprile 2013. ANSA/CIRO FUSCO

Basta con i preti che si occupano di mera politica.
Luigi C.

Il Cammino dei Tre sentieri, 12 Settembre 2024

Per rispondere a questa domanda è bene spiegare prima cosa è il clericalismo. Il clericalismo è quando si desidera che il clero s’interessi di tutto e ingerisca in tutto. Da questa definizione è più facile capire. Infatti, quando la Chiesa snatura la sua vocazione primaria, che è la salvezza delle anime, anzi si trasforma in una presenza “mondana” auto-convincendosi che tutti si salvano, cade inevitabilmente nel clericalismo. Se la Chiesa non deve più salvare le anime, cosa deve fare? Deve fare altro. Deve scimmiottare le ong (anzi, essa stessa si riduce ad un ente morale), deve fare sociologia, assistenza sociale, politica, ecc… Insomma, si riduce a fare troppo e a fare tutto, perché deve sostituire ciò che non vuol fare più, ovvero ciò per cui è stata voluta e fondata: salvare le anime amministrando la Grazia. Da qui la risposta alla domanda: il clericalismo è un male non della Chiesa della Tradizione, ma della “Nuova Chiesa”, la Chiesa, cioè, che si fa cortigiana della Storia, che segue le mode, che s’inchina al mondo e che si “ubriaca” di modernità, perché incancrenita di modernismo.

7 commenti:

  1. La chiesa deve essere sale della terra, quindi va bene fare anche azione. Non solo quella ovviamente. Prima la fede, poi le opere. Non c’è niente di male a sottolineare che l’acqua è un bene di tutti. Anzi.

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    1. Bisogna intendere il termine azione. Per me il sacerdote deve fare il sacerdote, confessare, amministrare sacramenti, fare catechesi a giovani e adulti, formare sante famiglie cristiane aperte alla vita, fare apostolato, convertire i peccatori... l'acqua che deve maneggiare deve essere quella santa, l'impegno sociale per il diritto che l'acqua sia pubblica, lo faccia gestire ai laici. Quello che si vuol dire è che ci sono preti che fanno il minimo sindacale nel loro ministero e vivono il grosso della loro vita in problemi di competenza dei laici cattolici.

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    2. Le ovvietà sono la sostanza della fede di oggi

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  2. E dopo aver sottolineato (in Italia)che l'acqua è un bene di tutti cosa abbiamo concluso? Proteste velleitarie e spesso carnevalesche ,in compagnia della greta di turno e dei centri sociali.

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  3. Ahahahah! L'acqua e' un bene di tutti ? Ancora per poco.
    A Roma e' una vita che si parla della rete idrica che porta l'acqua in prossimità delle nostre case che e' fatiscente, che perde acqua da tutte le parti ma non sono mai intervenuti . Nel frattempo di tanto in tanto la stupida Televisione manda in onda lo spot pubblicitario in cui si afferma che l'acqua non si deve sprecare, che mentre ti lavi i denti devi chiudere il rubinetto,che devi fare la doccia e non il bagno in vasca, che...ma fatevi la O col bicchiere che e' meglio!

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    1. Lasciare scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti o le mani è da idioti. Un comportamento figlio di tempi andati, in cui si pensava che tutto fosse infinito e sempre disponibile.

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    2. Pensi alle benedizione ai sodomiti, permesse da FS. Non all'acqua che, forse, si perde, lavandosi i denti. Parliamo di cose serie pf.

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