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sabato 18 novembre 2023

Il messaggio personale dei lettori di MiL per la famiglia di Indi Gregory

Riceviamo e pubblichiamo.
Sulla tragica vicenda, QUI MiL, QUI  Voglio vivere, QUI e QUI Il Timone ("L’ostinazione “satanica” dei giudici inglesi e il senso del sacrificio di Indi"), QUI, QUI, QUI, e QUI (il dossier della vicenda) La Bussola.
QUI il video sulla storia di Indi.
Luigi


Sono passati solo pochi giorni dall’uccisione della piccola Indi Gregory.
Ho ancora l’immagine di lei stampata nella testa mentre viene cullata dolcemente tra le braccia di sua mamma Claire, poco prima di morire.
Ora Indi può riposare in pace, lontana da tutto l’odio che si è accanito su di lei.
Ma non c’è pace per i genitori di Indi, Dean e Claire…

Il giudice inglese Robert Peel, l'uomo che ha negato loro il diritto di trasferire la figlia in Italia per essere presa in cura dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha inviato questa oltraggiosa lettera al Console italiano a Manchester, che gli aveva scritto per attivare la nostra giurisdizione sul caso della piccola vittima dopo il conferimento della cittadinanza italiana.


Oltre il danno anche la beffa.

Non solo questa persona si è arrogata il diritto di decidere che la vita di Indi doveva indiscutibilmente terminare - "nel suo miglior interesse" - nonostante pareri medici discordanti, ma ora si concede persino il lusso di sbattere in faccia alla sua famiglia una ipocrita tristezza impregnata di cinica ironia.

Dean e Claire, oltre ad aver subito la condanna a morte della loro preziosa figlia, ora devono subire anche questo… non riesco a immaginare il dolore e la solitudine che devono provare.

Di fronte a questo ennesimo affronto, ho deciso che parteciperò al funerale della piccola Indi (che si terrà nei prossimi giorni) per portare un messaggio di condoglianza, di amicizia e vicinanza ai suoi genitori e alla sua famiglia da parte di tutti coloro che gli sono vicini.


Quanto odio contro una bambina innocente.

Quanto odio contro la vita, Luigi.

Quanto sconforto nei cuori del papà Dean e della mamma Claire.

Non c'è niente che metta più in pericolo i diritti umani fondamentali di un sistema medico e giuridico composto da uomini che si credono dèi onnipotenti.

In questo momento tragico per il diritto alla vita e di lutto per la famiglia di Indi, sono certo che anche un piccolo gesto o parola di conforto e di vicinanza può fare la differenza per questi due genitori.

Luigi, non lasciamo nella solitudine la famiglia di Indi.


Appena avrò notizie certe, ti metterò al corrente del giorno del funerale della piccola Indi.

Per il momento ti saluto con il cuore ancora dolente, ma pieno di speranza.

In alto i cuori!

Jacopo Coghe
Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus