Luigi
Sabato 15 gennaio, eravamo in molti davanti alla Nunziatura Apostolica, da mezzogiorno alle 12.45, per recitare il rosario e protestare contro la sorte dei fedeli della Messa tradizionale.
Siamo considerati come sub-cattolici, a chi sembra essere l'ora di infastidire e disturbare il più possibile, e, infatti, una misura dopo l'altra viene presa per costringerci ad abbandonare la liturgia tradizionale: riduzione delle celebrazioni, divieto di sacramenti diversi dalla Santa Eucaristia... La Congregazione per il Culto Divino degli "onnipotenti signori", i Monsignori Roche e Viola, arriva al punto di entrare nei dettagli più infimi, vale a dire, meschini: è vietato annunciare oralmente o per iscritto gli orari delle messe tradizionali; le letture dell'epistola e del vangelo devono essere prese dalla traduzione ufficiale dei testi liturgici data dalla conferenza episcopale, ma anche con questa traduzione (che, tra l'altro, nella sua versione francese, è abbastanza buona), è vietato pubblicare un lezionario da usare nelle messe tradizionali.
A Parigi, la situazione è ancora peggiore: i sacerdoti mono-ritualisti tradizionali sono ostracizzati e non possono celebrare in pubblico. Tuttavia, tutti ricordano una piccola apertura fatta da Mons. Patrick Chauvet, responsabile della celebrazione tradizionale a Parigi: in un video intitolato: "A proposito del Motu Proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco", due mesi dopo il motu proprio, il 14 settembre 2021, aveva dichiarato che nelle parrocchie dove non si celebra più la messa tradizionale, questa potrebbe essere permessa in certe occasioni con un sacerdote da lui designato. Questa potrebbe essere una transizione verso una situazione normale.
Sará possibile che si stabiliscano finalmente dei colloqui con i gruppi di manifestanti della Nunziatura che sono prima di tutto donne e uomini che desiderano RISPETTO e PACE, di Notre-Dame du Travail (ogni domenica, alle ore 18.OO), di Saint Georges de La Villette (ogni mercoledì, alle ore17.00), di Saint François Xavier (ogni mercoledì, alle ore 19.15), e dei guardiani davanti agli uffici dell'arcidiocesi, rue du Cloître-Notre-Dame