Nella recentissima intervista che il Card. Robert Sarah ha concesso al National Catholic Register (link sotto) il Porporato ha ribadito con estrema chiarezza i concetti teologici e liturgici tanto cari a Joseph Ratzinger/Benedetto XVI inquadrando su quella "linea" anche l'interessante proposta di un nuovo Messale nella forma "ordinaria" che contenga integralmente anche delle formule liturgiche del Messale tradizionale. (leggi sotto)
Speriamo che per effetto del naturale ricambio generazionale la cosiddetta "riforma della riforma" di ratzingeriana impostazione possa finalmente frantumare sia i perniciosi tentacoli delle lobbies dei potenti liturgisti progressisti che i deboli e sparuti sogni di quei pochi poveretti che anacronicamente vogliono ignorare la Costituzione sulla Liturgia Sacrosantum Concilium, firmata da TUTTI i Padri Conciliari, preferendo limitare la liturgia ad "un residuo archeologico senza vita e senza futuro" (leggi sotto).
Speriamo che per effetto del naturale ricambio generazionale la cosiddetta "riforma della riforma" di ratzingeriana impostazione possa finalmente frantumare sia i perniciosi tentacoli delle lobbies dei potenti liturgisti progressisti che i deboli e sparuti sogni di quei pochi poveretti che anacronicamente vogliono ignorare la Costituzione sulla Liturgia Sacrosantum Concilium, firmata da TUTTI i Padri Conciliari, preferendo limitare la liturgia ad "un residuo archeologico senza vita e senza futuro" (leggi sotto).
L'auspicio finale espresso dal Cardinale che la Liturgia per effetto della Grazia Divina "cesserà di essere il luogo delle rivalità e delle critiche e ci condurrà infine nella grande liturgia celeste".
Maria Mater Ecclesiae ora pro nobis
AC
Il Cardinale Sarah, Prefetto della Congregazione del culto divino:
il divieto di celebrare la Santa Messa tradizionale
è ispirato dal "demonio che desidera la nostra morte spirituale"
Il cardinale Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, ha concesso un'ampia intervista a Edward Pentin, del National Catholic Register ( QUI ).
Richiamiamo la vostra attenzione sulle sue parole forti in merito alle manovre di chi vorrebbe vietare la Messa latina tradizionale o sospettare su di essa.
Perché Lei pensa che sempre più giovani sono attratti dalla liturgia tradizionale o nella cosìddetta forma straordinaria?
Ma soprattutto, lo comprendiamo facilmente, come non possiamo essere sorpresi e profondamente sbalorditi per il fatto che quella che ieri era la regola oggi è vietata?
Non è forse vero che proibire o nutrire dei sospetti nei confronti della forma straordinaria della Messa può essere ispirato solo dal demonio che desidera il nostro soffocamento e la nostra morte spirituale?
Quando la forma straordinaria viene celebrata nello spirito del Concilio Vaticano II, rivela la sua piena fecondità: perchè ci sorprendiamo che una liturgia che ha donato così tanti Santi continui a sorridere alle giovani anime assetate di Dio?
Come Benedetto XVI, spero che le due forme del rito romano si arricchiscano a vicenda. Ciò implica uscire da un'ermeneutica di rottura.
Entrambe le forme hanno la stessa fede e la stessa teologia. Contrapporsi è un profondo errore ecclesiologico.
Significa distruggere la Chiesa strappandola alla sua Tradizione e facendole credere che ciò che la Chiesa considerava santo in passato è ora sbagliato e inaccettabile: un grande inganno e un insulto a tutti i Santi che ci hanno preceduto! Che visione della Chiesa!
Dobbiamo allontanarci dalle opposizioni dialettiche.
Il Concilio non desiderava rompere con le forme liturgiche ereditate dalla Tradizione, ma, al contrario, valorizzarle migliorando la partecipazione.
La Costituzione conciliare stabilisce che "le nuove forme scaturiscano organicamente, in qualche maniera, da quelle già esistenti" " . (Art.23 N.d.R.)
Sarebbe quindi sbagliato opporre la Tradizione della Chiesa al Concilio (e viceversa N.d.R)
In questo senso, è necessario che coloro che celebrano la forma straordinaria lo facciano senza uno spirito di opposizione e quindi nello spirito della Costituzione Sacrosanctum Concilium.
Abbiamo bisogno della forma straordinaria per discernere anche in quale spirito celebrare quella ordinaria.
Al contrario, celebrare nella forma straordinaria senza tener conto delle indicazioni del Sacrosanctum Concilium rischia di ridurre questa forma a un residuo archeologico senza vita e senza futuro.
Sarebbe auspicabile includere nell'appendice di una futura edizione del Messale (riformato N.d.R.) anche il Rito penitenziale e l'Offertorio della forma straordinaria al fine di sottolineare che le due forme liturgiche si illuminano a vicenda, in continuità e senza opposizione.
Se viviamo in questo spirito, allora la liturgia cesserà di essere il luogo delle rivalità e delle critiche e ci condurrà infine nella grande liturgia celeste.
Fonte: Rorate coeli QUI
Non è possibile!!! Anche il card. Sarah è un convinto vaticano-secondista!!! "Come Benedetto XVI, spero che le due forme del rito romano si arricchiscano a vicenda. Ciò implica uscire da un'ermeneutica di rottura.Entrambe le forme hanno la stessa fede e la stessa teologia""!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tutto l'intervento del cardinale costituisce il solito tentativo di salvare capra e cavoli. "Non è forse vero che proibire o nutrire dei sospetti nei confronti della forma straordinaria della Messa può essere ispirato solo dal demonio che desidera il nostro soffocamento e la nostra morte spirituale?". E secondo il cardinale chi sarebbero coloro che proibiscono o nutrono sospetti nei confronti della forma straordinaria?
RispondiEliminaIncredibile!!!!!!!!!!!!
E così il Cardinale suggerirebbe un pastrocchio fra la Messa sacra di sempre e quella popolar-umanitaria di Paolo VI?
RispondiEliminaLa saggia proposta di " includere nell'appendice di una futura edizione del Messale (riformato N.d.R.) anche il Rito penitenziale e l'Offertorio della forma straordinaria " non potrà mai avere attuazione pratica fin tanto le lobbies dei liturgisti rivoluzionari continueranno ad esercitare la loro dittatura feroce in campo liturgico.
RispondiEliminaInsomma lei vedrebbe di buon occhio il solito compromesso di triste memoria democattocomunista fra Tradizione e Modernismo?
EliminaSe nel messale della rottura post-conciliare venisse inserito il piccolo seme della sana liturgia... illustre Anonimo delle 12:38 io ho fiducia nella Provvidenza!
EliminaScusi la pignoleria: ma la sana liturgia non esiste già? Perché piantarne un seme in un terreno che se lo divorerebbe? La fiducia nella Provvidenza? Certamente, ci mancherebbe! Ma non dimentichiamo che al candore della colomba deve accompagnarsi l'astuzia del serpente!
EliminaA mio avviso il massimo che si può ottenere è che vi sia la possibilità di partecipare alla messa di sempre, e quindi che permanga la vigenza della messa di sempre. Un ibrido, nei tempi attuali, sarebbe più spostato verso il modernismo: con piccoli accorgimenti e graduali modifiche renderebbero questa unica messa una pseudo-celebrazione non più cattolica, ottenendo anche di riportare nell'alveo conciliare i più refrattari (giustamente refrattari). È lo stesso motivo per cui quello attuale non è il momento di uno scisma, occorre aspettare un pontificato meno sovversivo, ora saremmo pochi, o comunque saremmo meno del nostro potenziale. In tutto il mondo c'è un risveglio del Sacro e della Tradizione, purtroppo la Chiesa di Roma fa eccezione, attualmente la Chiesa è diretta da persone che con il cattolicesimo non c'entrano nulla. Io aspetterei il prossimo pontificato, dopodiché si dia inizio alla guerra!
EliminaE' vero che ormai la tecnica dei trapianti di organi ha raggiunto livelli abbastanza elevati, ma proporre il trapianto di due "organi" (Rito penitenziale e Offertorio) della (impropriamente detta) "forma straordinaria nel novus ordo mi sembra il massimo del cerchiobottismo. Secondo il cardinale, poi, gli ispirati dal demonio sarebbero coloro che sono avversi alla (impropriamente detta) forma straordinaria della Messa, quindi la stragrande maggioranza di preti, suore, vescovi, cardinali e papi a cominciare ovviamente da Paolo VI che si inventato il novus ordo. Serve altro?
RispondiEliminaLa proibizione della Messa VO è ispirata, come dice il card. Sarah, da quel fumo di Satana, entrato nella Chiesa, rappresentato dai sovversivi, i quali affermano, non senza verità, che " entrati in CVII come esigua minoranza hanno vinto perché il papa era con loro ". La cosiddetta ' riforma della riforma ' sembra ispirata, in buona fede, dal desiderio di introdurre un male minore nella liturgia, viso che il NO è celebrato decorosamente da non pochi sacerdoti che credono nelle verità di fede della Messa di sempre. Purtroppo, oltre all'intolleranza arrogante dei novatori ( vedi gli insulti a papa Benedetto !), si incomberebbe nel pericolo del compromesso visto che il problema dottrinale essenziale da risolvere sarebbe quello del contrasto tra sacerdozio ministeriale e assemblea che si autogestisce e autodefinisce 'santa', da cui dipendono i cosiddetti 'abusi' che non sono tali ma connaturati con il NO, generati dalle equivocità della SC che se da un lato ribadisce la tradizione, dall'altro introduce aperture, lasciate all'arbitrio dei celebranti. E' necessaria un'ampia diffusione del VO ma con quegli accorgimenti che facilitino la comprensione del popolo ( non la partecipazione come la vuole la SC !). Ad es. perché, come raccomanda il SP, molti sacerdoti VO non vogliono leggere il Vangelo in vernacolo se non la domenica e l'epistola solo in latino e, nella Messa solenne l'epistola viene letta in silenzio in un cantone dal diacono ? Perché alcuni 'tradizionalisti' faziosamente, sputano bile contro il Messale 1962, danneggiando così la vera tradizione ? Se avessero la buona volontà e la capacità di confrontare i Messali delle varie epoche apprenderebbero che, a parte modifiche nella successione, più comprensibile anche ai celebranti stessi, delle funzioni della Settimana Santa, è identico non solo a quello di PIO V, ma anche ai precedenti fin dall'alto Medio Evo.
RispondiEliminaInteressante considerazione quella di Anonimo delle 11:32: sarà oggetto di approfondita riflessione! Grazie
EliminaPer quello esiste il Messale del 1965, la "Messa Tridentina tradotta", quella anche anche Mons. Lefebvre celebrava, poi il massone Bugnini cancellò anche quella!
EliminaNon vorrei sembrare irriverente ma la cosiddetta "ermeneutica della continuità" si sta mostrando ogni giorno che passa una vera bufala. Benedetto XVI e il card. Sarah, non si accorgono, o fanno finta di non accorgersi, che si stanno arrampicando su uno specchio. Nella Chiesa cattolica ha preso piede un'altra "chiesa" che si affermerà definitivamente col prossimo sinodo amazzonico.
RispondiElimina'Quando la forma straordinaria viene celebrata nello spirito del Concilio Vaticano II, rivela la sua piena fecondità: perchè ci sorprendiamo che una liturgia che ha donato così tanti Santi continui a sorridere alle giovani anime assetate di Dio?'. Una contraddizione!!!! Perchè, prima del Concilio forse la Santa Messa non rivelava la sua piena fecondità visto che, per sua stessa ammessione tale liturgia 'ci ha donato così tanti santi'?
RispondiEliminaStimatissimi @Veleno e @Primula Rossa leggo le Vostre osservazioni. La Provvidenza Divina riuscirà dopo la carestia attuale e dopo la necessaria purificazione della nostra Santa Madre Chiesa a riportare le menti e i cuori "ad Deum" attraverso la restaurata liturgia gregoriano-apostolica. Nella concretezza africana il Porporato ha accennato a dei concreti passi avanti che possano aiutare i fedeli a un cambiamento di paradigma liturgico: dalla festa orizzontale della comunità a alla visione teocentrica e verticale dell'Altissimo. Il "lavoro" non è semplice: mentre per le questioni etico/morali c'è già una profonda direi perfetta convergenza fra i gruppi "carismatici" e quelli cd tradizionali per la Liturgia non è così : l'intervista del Cardinale improntata sulla concretezza dei piccoli passi. D'altronde, al contrario, per giungere allo sfascio attuale del grande edificio liturgico non sono ricorsi ai "piccoli passi"? Maagari fossero inclusi nell'appendice di una futura edizione del Messale riformato anche il Rito penitenziale e l'Offertorio della forma straordinaria! Ma fin quando saranno forti e guardinghi i "guardiani della rivoluzione" liturgica non lo permetteranno! "Quando tempo dovrò aspettare ancora per la rinascita liturgica sto invecchiando e non me lo ricorderò" - diceva un degno sacerdote- alzando le mani verso il Cielo. Solo abbandonando con fiducia verso la Provvidenza Divina "il luogo delle rivalità e delle critiche" il Cielo ci aiuterà. La situazione terribile ecclesiale che stiamo vivendo è stata generata ed innescata da quelle generazioni che quotidianamente celebravano la messa cosiddetta tridentina: questa considerazione mi fa molto riflettere! Un caro saluto pomeridiano.
RispondiEliminaGentile Anonimo 16:2, trovo nel Suo intervento alcuni passaggi davvero apprezzabili. Mi sembra però di capire che anche Lei, come il Cardinale, vada nella direzione di un superamento del Summorum Pontificum grazie ad un ibrido (mi scusi ma così a me appare) tra la Messa tridentina e il novus ordo. Soltanto altre due osservazioni. La prima: non vedrei una positività, seppur parziale, nella convergenza etico/morale ma non liturgica fra i gruppi "carismatici" e quelli tradizionali, posto che un'etica/morale sganciata dal Sacro, che indubbiamente permea la Liturgia tradizionale, possa davvero dirsi cattolica. I gruppi "carismatici", data la loro origine, sono intrisi di una mistica che, come tutte le mistiche, si pone pericolosamente fuori del controllo dell'ortodossia cattolica. La seconda: che, come Lei afferma, "la situazione terribile ecclesiale che stiamo vivendo" sia stata "innescata da quelle generazioni che quotidianamente celebravano la messa cosiddetta tridentina", mi risulta molto strana, anzi del tutto incomprensibile. Un cordiale saluto anche a Lei.
EliminaPrecisiamo ! Tra i sacerdoti delle passate generazioni che celebravano VO, alcuni ( vedi mons. Montini ) tramavano nell'ombra la deriva liturgica. La maggioranza dei sacerdoti, come sa bene chi ha vissuto gli anni del CVII, o erano contrari al NO o speravano in una riforma che potesse facilitare la comprensione dei fedeli senza toccare la base dottrinale del Divin Sacrificio, ma poi si sono amaramente ricreduti quando hanno visto che il NO metteva in dubbio il sacerdozio ministeriale e quindi la celebrazione ' in persona Christi', divenuta commemorazione protestante.
Elimina@Veleno "la situazione terribile ecclesiale che stiamo vivendo" sia stata "innescata da quelle generazioni che quotidianamente celebravano la messa cosiddetta tridentina", mi risulta molto strana, anzi del tutto incomprensibile" sarà umanamente incomprensibile ma almeno è fonte di riflessione senza risposta. Come hanno potuto TUTTI accettare la liturgia attuale dopo che per tutta la loro vita sacerdotale hanno celebrato "digne, attente ac devote" la liturgia tradizionale?
EliminaPerché dice TUTTI? Fin dall'inizio Mons. Lefebvre ed altri Vescovi, con molti sacerdoti non hanno accettato lo scempio.
EliminaDA QUANDO RATZINGER HA LIBERATO LA MESSA NON POSSONO BLOCCARLA DI NUOVO. IL CONCILIO HA FALLITO. SOLO QUESTIONE DI TEMPO
RispondiEliminaFaccio finta di rivolgermi ad un vero cattolico e non ad un troll come penso che sia l'anonimo delle 18:22 di ieri. A parte la cattiva educazione di scrivere tutto in maiuscolo, il che si commenta da solo, il breve scritto dell'anonimo delle 18:22 di ieri denota uan strana ecclesiologia: ha scritto Ratzinger senza l'attribuzione ecclesiale che gli compete ( ha forse allergia a scrivere in modo correttamente educato?) poi la lapidaria condanna dell'ultimo concilio. Mi chiedo se codesti individui ( che ci dicono essere dei troll che vengono invitati dai rupugnanti ambienti modernisti per "screditare" dei siti seri come questo).
EliminaLa messa riformata negli anni '60 che è divenuta l'espressione orante degli ultimi cinque papi mostra tutte le rughe della sua età anagrafica e culturale : ha bisogno quindi come terra riarsa senz'acqua della fresca rugiada rigenerante della santa liturgia antica: questo la chiesa lo sa e questo avverrà quando piacerà a Dio!
Però occorre ammettere che il Summorum Pontificum rappresenta un durissimo bastone fra le ruote dell'ingranaggio modernista, il quale sta girando alla grande da decenni e sarà più che "oliato" dal prossimo sinodo amazzonico. Ed è anche probabile che la Santa Messa di sempre davvero non possano bloccarla di nuovo. La forma usata dal troll potrà anche essere cruda e irriverente, però nella sostanza è ineccepibile. Che poi il troll sia un emissario degli ambienti modernisti è tutto da vedere. Su questo blog sono comparsi e compaiono tuttora commenti ben più virulenti di quello del troll: commenti che dicono pane al pane e vino al vino (bene così!), ed è difficile sospettare che provengano tutti o in parte da ambienti modernisti.
EliminaConcordo
RispondiEliminaAllora intervenga caro cardinale e dichiari chiaramente di chi è la colpa di questa situazione ispirata dal demonio se non di colui che occupa abusivamente il soglio di Pietro. Basta cifrare nel.manico altrimenti stare diventando complici!
RispondiEliminaScusate: recentemente è stato organizzato in zona ultra modernista una conferenza di un alfiere della tradizione teologica e liturgica che ha posto come missio diffondere caparbiamente in Italia e all'estero la concordia liturgica basata sull'ideale dell'ermeneutica della continuità. Improdentemente prima della conferenza ha voluto parlare un giovane che, sia per effetto ormonico che per l'indottrinamento degli bloggs e dei social, si è scagliato contro il concilio, contro tutto e tutti un po', ci scusi la radazione di mil, evidenziando solo gli aspetti negativi come fa appunto tutti i santi giorni mil. Dite voi: in un così difficile ambiente progressista/modernista/sinistroso come dopo quelle imprudenti parole del giovane i pastori non potranno almeno non avere un brivido di timore dell'implantare il seme della tradizione liturgica? Per amare la liturgia antica i fedeli debbono essere contro l'ultimo concilio? contro tutto e contro tutti? persino contro il papato e i legittimi pastori collaboratori dei papi? che il Signore conceda in tanto tempo scuro anche di leggere e di gioire per le cose buone che accadono nella chiesa. Altrimenti di questo passo diventeremo tutti frustrati, avviliti e depressi. IN LAETITIA! PAX
RispondiElimina"Per amare la liturgia antica i fedeli debbono essere contro l'ultimo concilio?". La risposta, senza peli sulla lingua (basta con il "dialogo"!!!) è: SI.
EliminaSe la risposta Fuoco è SI : allora si cambi confessione religiosa! Comunque la si metta, anche se nella chiesa un giorno dovessero prevalere le correnti conservative o tradizionaliste, si andrà sempre avanti con il pieno recupero della tradizione ma NON con la demonizzazione delle esperienzedegli ultimi decenni. Nessun papa e nessun concilio condanneranno apertamente le scelte liturgiche degli anni '60 che verranno progressivamente superate e dimenticate.
EliminaNon vorrei sembrarle pignolo, ma quando lei dice "si cambi confessione religiosa" dimentica che proprio dal vaticano II è "cambiata la professione religiosa". E' l'attuale (da 60 anni) corso ecclesiale che si è posto fuori dalla Tradizione. Che poi le "scelte liturgiche degli anni '60 verranno progressivamente superate e dimenticate" è tutto da vedere.
EliminaLa critica dei 'tradizionalisti al CVII è giustificata dal fatto che La SC con le sue equivoche aperture ha facilitato la sovversiva riforma liturgica costruita e attuata con imposizioni e colpi di mano e anche, alla arrogante e provocatoria demonizzazione (ad es, vedi gli insulti a papa Benedetto da parte di vistosi ecclesiastici !) come nemici della Chiesa, di coloro, ordinati o laici, che non l'hanno accettata, fatti oggetto di proibizioni e persecuzioni da parte dei ' legittimi pastori' e, subdolamente e/o apertamente, di ' messer lo papa'.
RispondiEliminaSono sempre sbalordito di queste discussioni di cui mi chiedo il senso. Infatti la prima cosa strana che colpisce è che molti parlano della "Messa di sempre", mentre la forma di questa Messa (di San Giovanni XXIII, perché il Messale autorizzato è quello promulgato da Papa Giovanni XXIII che recepiva le ultime modifiche) è sostanzialmente la Messa recente, dell'età moderna e non secondo la forma e la lingua di quella celebrata da Gesù Cristo nel Cenacolo, né quella celebrata dai cristiani nei primi secoli nelle forme proprie e nelle lingue dei vari popoli toccati dall'annuncio della Risurrezione. Quella cosiddetta "Messa di Sempre" non è quella di san Giustino per parlare dei latini, non è quella ancora in vigore di san Giovanni Crisostomo ancora celebrata in greco, in arabo, ecc., né quella dei Copti, o dei Maroniti con alcune formule proprie in aramaico. Ecc. Conta certamente la fede autentica e la consapevolezza dei Misteri che si celebrano. Le forme sono relative. Ma la piccola esperienza diretta che ho dei fedeli dell'antico rito è che non comprendono nulla del latino e quindi invece di essere rivelato il Mistero nascosto da secoli viene per lo più nascosto e ricoperto.
RispondiEliminafra' Sereno (fratefrancescomaria@libero.it) (Blog: La Gioia del Vangelo)
La Messa NO non è nessuna di quelle celebrate in precedenza o secondo i vati riti, ma un pasticcio pseudoarcaizzante pretestuosamente inventato. L'appello alla storia della liturgia è del tutto strumentale perché, come ha scritto uno studioso dell'Ateneo S. Anselmo di Roma, notoriamente innovatore, è stata fatta più per decidere cosa togliere alla Messa, definitivamente codificata fin dall'epoca altomedioevale, quando, secondo i novatori comincerebbe il tradimento della liturgia primitiva astrattamente considerata.
EliminaLa "Messa di sempre". Questa espressione rivela lo smarrimento di tanti che cercano e apprezzano la Messa tradizionale del V.O., e quanto il dibattito sul V.O. che, per carità, sarà pure legittimo, sia impostato in termini fuorvianti. Infatti la Messa del Messale del 1962 non è la Messa di sempre, come neppure la Messa Tridentina originaria è la Messa di sempre e il latino non è mai stato la lingua liturgica del Signore Gesù e degli apostoli, è stato soltanto da un certo momento e per molti secoli la lingua liturgica di una parte soltanto dei cristiani cattolici. fra' Sereno
RispondiEliminaCaro fra' Sereno, il "sempre" della Messa di sempre, si riferisce alla sostanza del rito che, ad eccezione del novus ordo, è indubbiamente sacrale ... da sempre. Nella sua sostanza sacrale, il Vetus Ordo che si celebra oggi è il medesimo rito cattolicamente celebrato per duemila anni, ciò che non può dirsi del protestantico novus ordo. Pertanto, nessun smarrimento.
EliminaSolita intolleranza di chi non si rassegna al cattolicesimo. Chi la pensa diversamente da questi signori è uno "smarrito"... Zero argomentazioni, solo asserzioni offensive e conducenti alla demonizzazione dell'altro. Si noti poi che questi signori vorrebbero imporre anche un determinato linguaggio, iniziano con l'ordinare l'uso di certe parole o locuzioni e con il vietarne altre. In ambito religioso, o pseudo-tale, sta avvenendo quello che avviene negli altri settori della vita sociale, si pensi alla dittatura che si sta instaurando con il politically correct e gergo relativo consentito. Mi sa che Orwell ha peccato per difetto e non per eccesso...
EliminaMi pare che non sei nè un frate e nè sereno, ma solo un troll provocatore e ignorante. Come dice Sgarbi "Studia Capra!"
EliminaIn effetti uno che viene qui a provocare non sembra molto "sereno", anzi, sicuramente è una persona che sta male.
EliminaCertamente chi vede nella osservazione che la lingua di Gesù non era il latino, che la forma della celebrazione del N.O. è più vicina al modo di celebrare a Roma nel secondo secolo testimoniato da Giustino nelle sue Apologie, che la Chiesa universale ha da sempre fino ai nostri giorni conosciuto altre forme e altre lingue di celebrazione, una assenza di argomentazione mi lascia perplesso. Queste sono verità storiche sotto gli occhi di tutti. Chi risponde a questi argomenti solo con l'accusa di essere un provocatore e di essere un falso frate, ecc. mi sembra veramente a corto di argomenti e .. poco sereno. Questo fratello legga il mio blog dove parlo anche della parrocchia di san Castrese a Marano di Napoli dove sono vice parroco. Sono stato religioso per 25 anni, e, uscendo dal mio Istituto con la benedizione del Signore sono rimasto nella Diocesi di Napoli, quindi sono prete secolare oggi ma sempre francescano nel cuore e uso ancora il nome da religioso per comodità essendo conosciuto da tutti con questo nome. Invece devo rispondere a uno che è sempre anonimo...
RispondiEliminaIl Signore ti doni Pace!
quante polemiche inutili. Se si fosse data attuazione alla costituzione liturgica "sacrosantum Concilium" ove è chiaramente raccomandato che nella chiesa latina sia conservata la lingua latina e sia dato spazio alla lingua vernacolare soltanto nelle letture e nelle ammonizioni, non sarebbe accaduto nulla. Il fatto si è che il Novus Ordo ha costituito quella fessura attraverso la quale è entrato nel tempio il fumo di Satana, come ebbe ad accorgersene Paolo VI senza peraltro fare nulla e lasciando che quella fessura diventasse una voragine.
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