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lunedì 22 luglio 2013

Prete con talare e... surf per evangelizzare i giovani surfustisti della sua diocesi. E li riporta in chiesa.

Dopo il caso meraviglioso di don Michel-Marie di Marsiglia, un altro sacerdote della ateizzata Francia che non getta via la talare ma anzi la usa per evangelizzare le proprie pecorelle. Invece di "laicizzarsi" per sembrare più accattivvante, dice che i preti in abito talare non sono per forza reazionari e contrari al CVII (ovvio! Ben detto!). Padre René-Sebastien si mette la muta per andare tra le onde con i giovani affidatigli dall'ottimo  Vescovo Mons. Aillet, poi indossa di nuovo la talare e parla con loro. Ravvivando in molti il lumicino della fede, riportandoli a Messa in Cattedrale.
Padre René-Sebastien è cappellano della Cattedrale, Docente di Teologia in Seminario, giudice del Tribunale ecclesiastico, e ora... anche surfista per evangelizzare.
Ben fatto. A noi piace: ci ricorda un po'
don Bosco che con la talare giocava a calcio coi ragazzi e poi li portava a Messa!

Roberto

Francia, il prete-surfista sulle onde dell'Atlantico Un sacerdote di Bayonne haimparato a fare surf per evangelizzare i patiti delle onde. Un quotidiano francese ha raccontato la sua storia
di Alessandro Speciale, da Vatican Insider del 20.07.2013
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Un surfista fra le onde
Quando il vescovo di Bayonne, monsignor Marc Aillet [uno dei migliori Vescivi francesi, di posizioni ortodosse, sensibile alla via indicata dall'allora papa Benedetto XVI, fedele alla tradizione, e proveniente dalla Comunita di San Martino fondata dal Card. Siri; su Mons. Aillet si veda qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e qui; n.d.r.], gli ha chiesto di evangelizzare i surfisti, padre René-Sébastien Fournié ha preso l'incarico molto sul serio. È andato sulle spiagge di Biarritz, nel golfo di Borgogna, sull'oceano Atlantico, per prendere lezioni di surf e prendere così contatto con il suo nuovo 'gregge'.
All'inizio, naturalmente, gli uomini e le donne che cavalcano le onde dell'Oceano hanno guardato con stupore il prete in talare tradizionale che chiedeva di imparare a salire su una tavola. “Avevo molto paura di non essere capace”, ha confessato il sacerdote al quotidiano Sud Ouest, che ha raccontato la sua storia.
Da parte dei surfisti, padre Fournié non ha mai trovato ostilità, al massimo un po' di disinteresse: “Il dialogo si è sviluppato molto rapidamente, perché sono persone con un profondo rispetto della natura e delle leggi della natura. Si parte dalla natura e si risale al creatore della natura!”.
L'abitudine dello sport – sci e scherma sin da quand'era bambino – poi ha reso tutto più semplice: “La posizione dei piedi sulla tavola è la stessa” di quella della scherma. “Questo mi ha aiutato. Ma resto comunque un principiante”.
Con il tempo, la comunità di surfisti ha cominciato ad ascoltarlo e a stringere con lui legami di amicizia: “Qualcuno è anche venuto a messa in cattedrale e mi ha persino chiesto di fare il chierichetto!”. Un risultato che testimonia il successo del suo apostolato che, ha spiegato, “si iscrive nella nuova evangelizzazione a cui il nostro vescovo dà molta importanza”.
Padre Fournié non nasconde di essere un prete se non tradizionale, quantomeno di forte impostazione romana. Nella capitale del cattolicesimo ha vissuto per sei anni, porta la talare per dare un segno visibile della propria identità sacerdotale – “Mi permette di avere conversazioni molto ricche con persone che non vanno appositamente in chiesa. È il contrario di un ostacolo” – e a giudicare dal lungo elenco dei suoi incarichi, a parte il surf, gode della piena fiducia del suo vescovo: a 39 anni, dopo solo sei anni di sacerdozio, è già cappellano della cattedrale di Bayonne, professore di teologia al seminario e giudice al tribunale ecclesiastico.
Per il prete surfista è assurdo identificare come conservatori e contrari al Concilio Vaticano II i sacerdoti che, come lui, scelgono di portare l'abito tradizionale. Padre Fournié è stato in prima fila nelle grandi manifestazioni che la Chiesa cattolica e, successivamente, partiti e movimenti conservatori hanno organizzato contro la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, legalizzazione voluta dal governo socialista di François Hollande.
Più recentemente, in segno di protesta per una legge che, dice, va contro il “diritto naturale”, ha organizzato una “veglia” di preghiera silenziosa davanti al municipio di Bayonne. Con lui, c'erano anche una decina di surfisti.

8 commenti:

  1. Guardate come il vicario generale della diocesi di Milano, mons. Mario Delpini, ha concelebrato la messa dei giovani fedeli ambrosiani a San Paolo in Brasile... http://www.incrocinews.it/chiesa-diocesi/qui-la-chiesa-%C3%A8-giovane-br-ora-aspettiamo-il-papa-1.78511

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    1. Una vergogna senza senso...

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    2. Da quando alla dossologia si alzano tutti i vasi sacri presenti sull'altare, per di più facendoli prendere ai laici? W l'anarchia postconciliare.... Dio abbia pietà di noi!

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    3. Scrivete a monsignor Tremolada, responsabile poer la diocesi di Milano per la pastorale liturgica:

      vic_evang@diocesi.milano.it

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    4. Grazie per la segnalazione e per i recapiti.
      Facciamo un post.
      Roberto

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  2. Fournié, ex del Buon Pastore, ha finito così la sua parabola?

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  3. Ottima testimonianza. Bravo! Ma che c'entra con il post con i commenti precedenti?

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