Benedetto XVI: la zampata dell'orso
di Marco Tosatti, da la Stampa del 27.02.2013
Decine e decine di vescovi rimossi durante il suo regno. Credo che
questo sia il riconoscimento più sobrio e giusto da dare a papa
Ratzinger, alla vigilia del suo “nascondimento” al mondo, e all’ingresso
a una vita marcata dalla preghiera: che di unghie e di denti ne ha
saputo mostrare come forse nessuno dei suoi predecessori, per pulire la
Chiesa.
Quando Benedetto XVI fu eletto, nel Conclave del 2005, scelse di
mettere nel suo stemma l’orso di San Corbiniano. Narrano che l’orso
divorò il mulo del santo, che gli impose di prendere su di sé il
fardello del mulo, e di seguirlo. Benedetto XVI ha preso su di sé il
fardello della Chiesa di Giovanni Paolo II (e dei predecessori). “Un
orso dal sorriso di velluto, un po’ timido; ma che saprà ricordarsi, se
ce n’è bisogno, che gli orsi hanno anche unghie e denti”, scrivevo.
E credo che questo sia il riconoscimento più sobrio e giusto da dare a papa Ratzinger, alla vigilia del suo “nascondimento” al mondo, e all’ingresso a una vita marcata dalla preghiera: che di unghie e di denti ne ha saputo mostrare come forse nessuno dei suoi predecessori, per pulire la Chiesa.
L’ultimo episodio è di qualche giorno fa: ha convinto un arcivescovo e cardinale a ritirarsi dal suo ruolo, e a non venire in Conclave, per ragioni di morale.
Secondo il mio conto, il caso di Keith O’Brien sarebbe quasi l’ottantesimo del genere durante il regno di Benedetto. Ma la cifra potrebbe essere più alta, nell’opinione del nunzio in Kyrgisistan e Tajikistan, mons, Miguel Maury Buendia. “Ha compiuto una pulizia dell’episcopato – ha dichiarato a EWTN News -. Ha rimosso due o tre vescovi al mese in tutto il mondo perché la loro diocesi era un pasticcio, o la loro disciplina un disastro. I nunzi del posto andavano dal vescovo e gli dicevano: ‘Il Santo Padre le chiede per il bene della Chiesa di dare le dimissioni. Quasi tutti i vescovi, quando il nunzio arrivava, riconoscevano il disastro e accettavano di rinunciare. Ci sono stati due o tre casi in cui hanno detto no, e così il Papa semplicemente li ha rimossi. E questo è un messaggio anche ai vescovi: fate lo stesso nella vostra diocesi”.
E qualche zampata – forse troppo poche, secondo qualcuno – è arrivata anche in Curia, come testimonia il caso Viganò, attuale nunzio negli Stati Uniti, che Benedetto XVI non ha voluto fare cardinale. Non a caso Benedetto XVI ha speso quasi ogni giorno ore e ore studiando le “ponenze”, cioè i dossier che da tutto il mondo giungono per la creazione dei nuovi vescovi, per essere sicuro di mettere la persona giusta a capo delle diocesi. E spesso ne ha rimandate indietro, chiedendo altri candidati.
Insomma, ha fatto tutto quello che poteva per lasciare al successore una Chiesa più forte e più pulita di quella che aveva ricevuto. Un’opera che è la prima eredità di chi raccoglierà il suo fardello da Papa.
E credo che questo sia il riconoscimento più sobrio e giusto da dare a papa Ratzinger, alla vigilia del suo “nascondimento” al mondo, e all’ingresso a una vita marcata dalla preghiera: che di unghie e di denti ne ha saputo mostrare come forse nessuno dei suoi predecessori, per pulire la Chiesa.
L’ultimo episodio è di qualche giorno fa: ha convinto un arcivescovo e cardinale a ritirarsi dal suo ruolo, e a non venire in Conclave, per ragioni di morale.
Secondo il mio conto, il caso di Keith O’Brien sarebbe quasi l’ottantesimo del genere durante il regno di Benedetto. Ma la cifra potrebbe essere più alta, nell’opinione del nunzio in Kyrgisistan e Tajikistan, mons, Miguel Maury Buendia. “Ha compiuto una pulizia dell’episcopato – ha dichiarato a EWTN News -. Ha rimosso due o tre vescovi al mese in tutto il mondo perché la loro diocesi era un pasticcio, o la loro disciplina un disastro. I nunzi del posto andavano dal vescovo e gli dicevano: ‘Il Santo Padre le chiede per il bene della Chiesa di dare le dimissioni. Quasi tutti i vescovi, quando il nunzio arrivava, riconoscevano il disastro e accettavano di rinunciare. Ci sono stati due o tre casi in cui hanno detto no, e così il Papa semplicemente li ha rimossi. E questo è un messaggio anche ai vescovi: fate lo stesso nella vostra diocesi”.
E qualche zampata – forse troppo poche, secondo qualcuno – è arrivata anche in Curia, come testimonia il caso Viganò, attuale nunzio negli Stati Uniti, che Benedetto XVI non ha voluto fare cardinale. Non a caso Benedetto XVI ha speso quasi ogni giorno ore e ore studiando le “ponenze”, cioè i dossier che da tutto il mondo giungono per la creazione dei nuovi vescovi, per essere sicuro di mettere la persona giusta a capo delle diocesi. E spesso ne ha rimandate indietro, chiedendo altri candidati.
Insomma, ha fatto tutto quello che poteva per lasciare al successore una Chiesa più forte e più pulita di quella che aveva ricevuto. Un’opera che è la prima eredità di chi raccoglierà il suo fardello da Papa.
ha spazzato via..anche il vescovo Istriano!!!
RispondiEliminaRingrazio la redazione di Messa in Latino per il bell'articolo, pienamente condivisibile e che, anziché criticare il gesto dimissionario di Papa Benedetto XVI, esalta l'opera del Papa stesso. Era ora che su questo sito le cose venissero riportate nella giusta direzione, facendo emergere la grandezza di questo Papa (ormai "solo" emerito) che ci ha ridonato la Messa di sempre. Per quanto concerne i provvedimenti di rimozione citati nell'articolo: Ratzinger ha constatato l'omosessualità latente - e in certi casi manifesta e aggressiva - della maggior parte dei prelati, e più in generale una condotta sessuale distorta, direzionata ad esempio sui bambini, dovuta ad istinti brutalmente repressi. Tale stato patologico comporta ovviamente un'azione complessivamente disordinata e fallace, anche al di fuori della materia sessuale. Ratzinger sa benissimo tutto questo, anche se non ha potuto spingersi oltre un certo limite, forse perché solo o poco aiutato, ma ha comunque effettuato quei cambiamenti che poteva. Mi auguro che la Chiesa prenda provvedimenti in questo senso, anche senza affidarsi a psicologi alla moda, occorre tuttavia che al momento dell'ordinazione gruppi di medici bravi controllino le tendenze sessuali dei futuri (ed eventuali) sacerdoti, non si può più andare avanti così, ormai la gente comune vede i sacerdoti come possibili "orchi" o, nella migliore delle ipotesi, in persone tormentate dai dubbi, e che magari devono affogare nell'alcool la loro frustrazione.
RispondiEliminaPlacet, anonimo 15:07.
EliminaI sacerdoti devono vivere castamente altrimenti che vengano mandati via dalla Chiesa con infamia.
Si ma poi senza stipendio gli tocca andare alavorare, a fare gli operai precari non a parole ma per davvero
EliminaEsatto!
EliminaUn Grande Papa.
RispondiEliminaNonostante tutto e tutti!
Meno male che ve ne accorgete. Meglio tardi che mai. Questo, purtroppo, non toglierà quel che gli è stato detto in questo blog!
RispondiEliminaCerte cose (come certi uomini) le si apprezzano di più quando se ne sente la mancanza. Comunque credo che sotto certe urla di dispiacere si celi un vero e proprio godimento.
EliminaSaluti
Sua Santità però poteva mandarci un vescovo migliore anche a Prato... ;)
RispondiEliminaPure a roma lassa perde
EliminaPer quanto riguarda Savona il vescovo è un povero "re travicello": la pulizia andrebbe fatta scacciando la maggioranza dei preti e ne rimarrebbero ben pochi
RispondiEliminaMeglio pochi ma santi preti che onorano Cristo con una vita esemplare piuttosto che tanti preti dissoluti che infangano la Chiesa e allontanano i fedeli scandalizzandoli
EliminaScusate, i vescovi in totale sono più di 4000, in 8 anni ne sono stati rimossi 80, una media di 10 all'anno, non mi sembra tutta sta rivoluzione.
RispondiEliminaIl ricambio poi è fisiologico per motivi naturali, il vero problema è quelli nominati nuovi che sono entrati, quelli bisognerebbe capire di che pasta sono fatti.
Intanto sono stati cacciati 80 vescovi omosessuali o che andavano a donne. Benedetto XVI ha fatto un ottimo lavoro di pulizia che deve essere continuato. Chi vive nel peccato deve essere allontanato dalla Chiesa
EliminaDiciamo che i peccatori non devono ricoprire ruoli di responsabilità, altrimenti la chiesa sarebbe disabitata. Poi Cristo i peccatori li andava addirittura a cercare, certo non per premiarli ma per convertirli, quindi condivido la priorità di ridare una credibilità all'istituzione Chiesa.
EliminaSolo i peccatori che si convertono e seguono il Vangelo possono entrare nella Chiesa.
EliminaGli altri che vadano all'inferno e che ci restino.
Diceva pero' l'articolo che molti sono stati "convinti" a dimettersi "spontaneamente".... Quindi dovrebbero essere molti piu' di ottanta.....
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