Post in evidenza

Dio si serve anche della nostra pazienza per concederci le grazie

Preghiera e pazienza, le armi del cristiano. Luigi C. Il Cammino dei Tre Sentieri , 11 Novembre 2024 Perché il Signore si fa attendere quand...

mercoledì 21 marzo 2012

"Tornare a fare ore di Adorazione". Riflessioni di p. Tagliareni sulla fede ai nostri giorni

Se è bello vedere che alcuni nostri Vescovi esprimono solidarietà e comprensione delle dolorose situazioni familiari e sociali che la crisi in atto determina, ci sembra che le loro espressioni lascino il tempo che trovano. Qualche piccolo aiuto della Caritas non risolve nulla. Così i micro-crediti. Se manca il lavoro e aumentano le tasse, come si sostiene la situazione? Le raccomandazioni di incontrarsi tra le parti sociali e quindi di dialogare, più che fare scioperi e danneggiamenti vari, potrebbero stare meglio sulla bocca di Giorgio Napolitano, che non in quella dei Pastori della Chiesa. Non dovrebbero forse questi santi Ministri di Dio darci il senso religioso delle amare vicende che stiamo vivendo tutti? Non dovrebbero forse farci alzare lo sguardo implorante misericordia all’Unico che può salvare tutto: lavoro, economia e società? Sembra invece, che essi non riescano a sollevarsi dal piano puramente socio-politico e orizzontale, quasi abbiano timore di fare alzare gli occhi a politici, imprenditori e lavoratori. Chi di questi infatti, lo fa più? Quanti di questi ormai si ricordano di essere alla mercé del Nemico del bene, perché bestemmiano e non pregano più, non onorano il giorno festivo, non rispettano il matrimonio né la proprietà, non parlano con verità, non mantengono la parola data, fanno continui sprechi e lussi, non rispettano il patrimonio, non lavorano onestamente, non danno buoni esempi ai figli, si drogano di calcio e televisione, sono insensibili ai bisogni dei più miseri, etc. Divorzi, pedofilia, pornografia, omosessualità, traffici illeciti … fanno il Boom! E il caos e il malessere aumenta.
I Vescovi non si chiedono come mai in cinquant’anni le proporzioni dei frequentatori della Messa domenicale si sono invertite: ieri 85 % praticanti; 15 % non praticanti (1961); oggi: 15 % vanno in chiesa la domenica in Italia; 85 % no. Cosa ha fatto uscire in massa i fedeli dalla chiesa? Questa è la domanda cruciale, che non dovrebbe dare requie a nessun Pastore amante del gregge di Cristo.
Noi una risposta l’abbiamo. Crediamo che nelle chiese, in troppe chiese si è spento il fuoco: sono fredde. Si è spento il fuoco dell’amore a Gesù. Si è spenta la luce della fede. Tutti vogliono più benessere e soldi, più tempo per divertirsi e telefonini, più tempo per sé che per Dio. Per questo le chiese sono rimaste desolate. In molte ore del giorno e della notte non c’è nessuno dentro a tenere acceso il fuoco del fervore e dell’amore verso quell’unico che può risolvere tutti i problemi: Gesù-Dio fatto uomo, vivo nel Sacramento dell’Eucaristia, presente in tutti i tabernacoli del mondo. In compenso, pub e discoteche, pizzerie e bar, stadi di calcio e sale Bingo fanno il pieno.
Oltre un terzo degli italiani gioca almeno una volta la settimana (Lotto, Gratta e vinci, Totocalcio, etc.); quelli che vanno regolarmente da maghi e fattucchiere sono il 20 % degli italiani (più di quelli che frequentano la chiesa la domenica!). Il Governo Monti sta cercando di eliminare la Festa domenicale, aprendo i negozi 24 ore su 24 …
Tutti i cristiani oggi hanno altro da fare che stare davanti al Dio fatto Uomo per amore e crocifisso per noi; tutti, compresi preti, suore e Vescovi. Tante chiese si aprono solo per la Messa, per circa un’ora; finita la quale, una immancabile voce solerte a chiudere, lo ricorda chiaramente ai pochi fedeli che ancora si attardano tra i banchi: “E’ ora di chiudere!”.
Ci risuona alle orecchie il lamento di Cristo: “Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18,8). Questo vogliamo dire come un pungolo ai fedeli.
Proposta:
Fare ore di adorazione in ogni chiesa, perché qualcuno ritorni ad accendere il fuoco del fervore e dell’amore verso Gesù e verso il prossimo.

Padre Giuseppe Tagliareni






Nessun commento:

Posta un commento