Con udienza concessa a Caballero Ledo, Prefetto della Segreteria per l'Economia, il 13 febbraio 2023 il S. Padre, per far fronte agli impegni crescenti che la Santa Sede sta affrontando per l'adempimento al servizio della Chiesa Universale e ai bisognosi, chiede di destinare e riservare alla Sede Apostolica maggiorni risorse anche incrementando i ricavi alla gestione del patrimonio immobiliare così ha disposto (qui in inglese tradotto da Diane Montagne):
- abolisce ex tunc qualsiasi disposizione che preveda un godimento (uso alloggio gratuito o vantaggioso) a Cardinali, Capi Dicastero, Presidenti, Segretari, Sotto Segretari, Dirigenti ed equiparati, ivi inclusi Uditori ed equiparati, del Tribunale della Rota Roma, degli immobili di proprietà delle Istituzioni Curiali e deli Enti che fanno riferimento alla S. Sede inclusi nella lista allegata allo Statuto del Consiglio per l'Economia comprese le Domus,
- il divieto per tutti gli Enti di dare ai soggetti di cui sopra il c.d. "contributo alloggio" o contributi simili con finalità di compartecipare al canone di locazione o alle spese per l'alloggio
- gli Enti proprietari dovranno applicare ai soggetti di cui sopra gli stessi prezzi applicabili a chi non abbia incarico nella S. Sede o nello Stato della Città del Vaticano.
- eventuali eccezioni alla presente normativa dovrà essere autorizzata "da Egli" (sic!, inteso il Santo Padre).
- il presente rescriptum ha efficacia immediata e sarà pubblicato negli Acta Aposto-licae Sedis e nel Cortile di San Damaso.
Allora possiamo dire che adesso è diventato proprietario dell'albergo
RispondiEliminaHa fatto bene W Papa Francesco
RispondiEliminaMai sentita una cosa simile. Cioè tu chiami in vaticano una persona per lavorare in curia e la obblighi a pagarsi pure l'affitto?
RispondiEliminaQuando vado a lavorare fuori, mi devo pagare sempre l’alloggio. E ho molte meno disponibilità di un cardinale.
EliminaSì, come avviene per tutti i lavoratori. Nel contratto di assunzione può essere incluso, come benefit, il pagamento di un extra per le spese di alloggio. Tuttavia, non è ovvio e, forse la cosa la sorprenderà, avviene assai di rado
EliminaEvidentemente c’era chi ci marciava.
EliminaIo sono parroco e pago l'affitto alla mia parrocchia, un terzo del sostentamento che ricevo.
EliminaQuindi la Santa Sede ha i conti in rosso visto l'andazzo
RispondiEliminaDato quello che si sa dei cardinali almeno i più evidenziati, non è che mi metto a piangere. Solo mi chiedo: Il patrimonio della Chiesa si è costituito storicamente con le offerte dei fedeli, finalizzate al mantenimento del clero (il quale in corrispettivo prega per i fedeli), e all'esercizio della carità. Se tale patrimonio diventa a tutti gli effetti un capitale privato, tutto in mano all' amministratore delegato pro tempore, da far fruttare economicamente, ma perché i fedeli dovrebbero continuare a sostenerlo ?
RispondiEliminaE infatti le offerte sono diminuite drasticamente. Chiesa povera per i poveri....
Eliminauna cosa normale .
RispondiEliminaProvvedimenti inutili che testimoniano le condizioni molto precarie delle finanze vaticane. Senza santità il flusso delle offerte diminuisce drasticamente. A nessuno interessa una chiesa povera per i poveri : i cattosfigati le offerte le inviano(forse) alle ong non alla Chiesa.Quelli che le offerte ,negli anni passati ,le inviavano copiosamente volevano una Chiesa santa ,almeno neri limiti del possibile ......
RispondiEliminaAscoltavo l’intervento di un vaticanista francese: i cardinali di curia guadagnano €4600 NETTI al mese. Penso che un affitto se lo possano permettere senza finire sotto i ponti, visto che io, che guadagno molto meno, in caso di trasferte mi devo pagare tutto di tasca mia. Se va bene, recupero le spese del viaggio.
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