Venerdì 19 giugno 2020 è iniziata, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, è iniziata presso il Santuario della Spogliazione ad Assisi, un’adorazione permanente che si concluderà il prossimo 10 ottobre giorno della beatificazione di Carlo Acutis, il quindicenne morto a Monza nel 2006 diventato un punto di riferimento spirituale per tanti giovani.
Riportiamo alcuni estratti dell'intervista di SIR a padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira, ofm cap. rettore del santuario della Spogliazione di San Francesco. nella cui navata di destra riposa il corpo del giovane Carlo.Qui per leggere l'intervista per intero (SIR, di A. Vecchiarelli, del 19.06.2020).
Roberto
"[...] La sua è una spiritualità leggera, mai pesante, e al contempo radicale e profonda e quando ai giovani che vengono a visitarlo qui da noi parlo della sua vita, vedo nei loro occhi un enorme stupore, perchè scoprono di avere di fronte un ragazzo, ricco, bello, intelligente che ha vissuto in maniera straordinaria la sua fede, pur conducendo una vita ordinaria. E ne sono profondamente attratti.
Da quando è qui, centinaia di fedeli hanno iniziato a rendergli omaggio. Sono soprattutto giovani, che in fila uno dietro l’altro si avvicinano per accarezzare la bara, baciarla e chiedere una grazia”.
Carlo considerava Assisi il posto che lo faceva sentire più felice e aveva espresso il desiderio di essere sepolto ad Assisi. [...] .Assisi rappresenta quel luogo, dove l’uomo, in questo caso Francesco, sceglie di abbandonarsi totalmente a Dio, senza riserve. Con la spogliazione infatti, Francesco decide di mettere da parte il suo ego per dare il giusto spazio a Dio e capisce che per iniziare la vita nuova deve abbandonare i suoi vecchi schemi. Nel rinnegare sé stesso trova Dio che valorizza tutta la sua umanità. E Carlo ha fatto lo stesso. “Non io, ma Dio” ripeteva e non a caso Carlo quando parlava della fede, normalmente e quotidianamente con tutti, perché “Dio – aggiungeva – viene prima di tutto ed è tutto”.
[...] Malgrado la sua giovanissima età ha molto da dire a noi sacerdoti, ai vescovi. In tanti aspetti lui mi ha aiutato ad allargare l’orizzonte della mia vita, ad aprire gli occhi. Mi sorprende sempre. La sua venuta mi ha offerto questa grazia inaspettata.
I giovani sono attratti da Carlo perché i punti di contatto con lui sono tantissimi. [...] Vedo i giovani incuriositi, affascinati, a volte anche intimoriti. Fanno domande, vogliono sapere di più. Sono toccati dalla sua sobrietà, dal suo alto senso di giustizia. [...] La vita di Carlo è illuminante per i giovani, anche perché lui non era un seminarista, non era un frate e non apparteneva a nessun movimento ecclesiale. Carlo era un semplice battezzato come la stragrande maggioranza delle persone.Carlo è diventato santo nell’ordinarietà di quello che la Chiesa offre ogni giorno a tutti e a ciascuno, a cominciare dall’Eucaristia, dal santo rosario, dalla lettura e dalla meditazione della Bibbia.
Carlo diceva sempre:“tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie”… che significa?
Che non dobbiamo sprecare la vita ma che siamo chiamati a riscoprirla alla luce di Dio. [...] Il messaggio di Carlo è chiaro: perché morire da fotocopia cercando di assumere un’identità che non è la nostra? Questo è sprecare la vita, è non sbocciare mai, è non dare senso alla propria esistenza! La sua è una frase molto moderna che esprime un concetto limpido, chiaro, che invita a vedere se ciascuno di noi sta vivendo davvero la sua vita o sta solo cercando di vivacchiare, di sopravvivere. È il dramma del nostro tempo, dimenticare ciò che siamo e ciò che Dio ha pensato e sognato di noi e per noi. Carlo ci invita a vivere in pienezza la nostra originalità.
Da quando Carlo è qui avete avuto notizie di guarigioni o fatti straordinari?
Sì, molte conversioni, molte guarigioni spirituali, alcune fisiche seppur da verificare.Racconto un fatto straordinario. È la storia di una donna, malata, che aveva chiesto a Dio di guarirla. Ebbene questa donna una notte sogna un giovane che non conosce, che però le sorride e la rassicura trasmettendole una grande pace. Dopo qualche tempo questa donna viene ad Assisi per un pellegrinaggio e scendendo da Santa Chiara fa tappa al santuario della spogliazione. Immaginate il suo stupore quando, entrando si imbatte nell’immagine Carlo. In lui riconosce quel giovane che nel sogno l’aveva rassicurata col suo sorriso. Subito vuole sapere chi è quel ragazzo, cosa ha fatto e perché il suo corpo si trova lì. E così, davanti all’immagine di Carlo Acutis, la donna riconosce di essere stata visitata da Dio e scoppia in un pianto irrefrenabile. Non so dove sia ora ne se sia fisicamente guarita. Quando mi ha raccontato la sua storia, era ancora malata ma aveva ritrovato una pace profonda.
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