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lunedì 4 maggio 2020

Truman show della Cei: l'Affidamento a Maria “IN DIRETTA” di Mons. Napolioni è stata invece una registrazione


I sacramentali non possono andare in differita  e l'affidamento dell'Italia a Maria non può essere una finzione come il film Truman Show. 
Quanta devozione del popolo cattolico che si è spontaneamente unito, davanti alla TV, per pregare Maria Santissima in questi tempi così difficili.
Alleghiamo sotto lo scoop di Aldo Maria Valli che rivela che la "diretta" non era diretta ma...differita.
Siamo rimasti increduli sulla notizia, ma conoscendo la serietà di Valli, abbiamo verificato con fonti in loco: sembra essere tutto vero.
Sotto il video della Diocesi dove al minuto 3.39, Sua Eccellenza Mons. Antonio Napolioni proclama "qui  [...] questa sera all'inizio del Mese di Maggio".
Le nostri fonti confermano  (saremmo lieti di essere smentiti) che NON era una diretta: il 1° maggio non c’è stato alcun affidamento a Maria ma il tutto registrato  lunedì 27 aprile (salvo una fonte che parla del 26). 
Forse nulla di grave, ma le bugie non si dicono. Molti glissavano, Avvenire, come è scritto, ha parlato di diretta, idem l'annuncio della stampa nazionale QUI;  QUI la cosiddetta diretta su Il Sussidiario;   QUI addirittura Vatican News e QUI l'annuncio - foto sotto - della diretta sul quotidiano locale La Provincia).
Hanno giocato sull'equivoco, anzi, sull'inganno.
Così QUI il sito della Diocesi: "Così, nella tiepida serata dell’inizio di maggio, il Santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio ha raccolto un’intera nazione, duramente provata da un’emergenza che nessuno pensava potesse fare tanto male". Era tiepido, ma non era maggio, ma aprile.
E molti di noi si sono commossi, come in Truman show, pensando che IN QUEL MOMENTO la Chiesa affidava alla Vergine Maria in Caravaggio la nostra Patria.
Noi immaginiamo la scena: il Vescovo seduto sul sofà che commenta con il suo segretario la sua performance, mentre il popolo di Dio devotamente crede di partecipare ad una atto "una cum" con i pastori della Chiesa italiana: questo è un Truman Show, non una celebrazione.
Ci piacerebbe sapere se la stampa, soprattutto nazionale, che ha parlato - esplicitamente o implicitamente - di preghiera in diretta, era al corrente della cosa, coprendo la bugia, o non lo era ed è stata ingannata.
Ribadiamo che saremmo lieti di essere smentiti.
Luigi


Venerdì scorso, 1° maggio, all’inizio del mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, molti di noi hanno assistito in tv all’atto di affidamento dell’Italia a Maria deciso dalla Conferenza episcopale italiana. Luogo prescelto, il santuario di Caravaggio, nella diocesi di Cremona e in provincia di Bergamo, zone particolarmente colpite dalla pandemia. Abbiamo già parlato su Duc in altum della
differenza tra affidamento e consacrazione e so bene che molti lettori non sono stati contenti dell’affidamento, perché avrebbero desiderato una consacrazione. Torneremo prossimamente su questo aspetto. Qui vorrei invece occuparmi di un’altra questione. Mi risulta infatti che l’atto di affidamento sia stato trasmesso venerdì 1° maggio ma sia avvenuto in realtà lunedì 27 aprile. Non si sarebbe trattato dunque di una diretta televisiva, ma di una registrazione.

Il comunicato ufficiale della Cei diceva: “Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, la Conferenza episcopale italiana affida l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. Lo farà venerdì 1° maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio”. E Avvenire, quotidiano di proprietà della Cei, titolava: “Il 1° maggio l’affidamento a Maria. Diretta su Tv 2000 e In Blu Radio”. Ma una fonte, che ovviamente non posso rivelare, mi ha fatto sapere che la sera del 1° maggio nella basilica non è avvenuto proprio niente. La basilica era buia e le telecamere interne, che solitamente mandano in onda le immagini del sacro speco in diretta, erano state disattivate per non meglio precisate “questioni tecniche”. L’atto di affidamento sarebbe avvenuto, ripeto, il 27 aprile. Sarebbe stato registrato e trasmesso il 1° maggio.

Perché?

Una persona che ha parlato con i tecnici impegnati nella registrazione televisiva riferisce che, quando ha chiesto i motivi della differita, ha ricevuto questa risposta: “È una questione di costi. La diretta costa molto di più, richiede l’uso di più strumenti e più personale. La registrazione offre poi la possibilità di rimediare nel caso ci fosse qualche problema tecnico”.

Questi i fatti, così come mi sono stati riferiti. Fatti di fronte ai quali è necessario fare qualche riflessione.

Un atto di affidamento non è una partita di calcio, uno spettacolo o un qualunque altro avvenimento di cronaca, ma è un gesto di devozione e di pietà che merita di essere svolto in assoluta trasparenza, per rispetto dell’azione stessa e del popolo che vi ricorre.

Se il 1° maggio alle ore 21 è stata mandata in ondata una “registrazione”, quello a cui il fedele ha assistito non è stata che una finzione, perché in quel momento non è stato affidato nulla a nessuno. Semplicemente, ci è stato mostrato quanto avvenuto il 27 aprile.

Dispiace constatare che è stata persa un’altra occasione per fare in modo che tutti insieme, a una sola voce e nello stesso momento, facessimo salire al Cielo la richiesta di affidare l’Italia alla protezione della Madonna.

Ora la domanda è: ma come è possibile che dei pastori abbiano escogitato tutto ciò? Non è che forse stiamo perdendo il valore oggettivo e puntuale delle azioni sacre rivolte a Dio, trasformandole in semplici racconti rivolti agli uomini? In questo senso possiamo dire che il 1° maggio i pastori non hanno affidato l’Italia a Maria, ma hanno solo raccontato/ricordato al popolo che siamo sotto la protezione materna della Madonna. Se scaviamo un po’, vediamo che in questo modo stiamo facendo nostra, magari senza accorgercene, la prospettiva protestante, per cui gli atti religiosi servono solo per “ricordarci”, per “ridestare la coscienza” di essere stati salvati, senza però che niente di oggettivo e concreto avvenga davvero fuori di noi.

Possiamo quindi concludere così: il 1° maggio quello che abbiamo visto in televisione non è stato un vero atto di affidamento, ma il racconto di un atto di affidamento; il 1° maggio l’Italia non è stata affidata a Maria, con la partecipazione orante del popolo; il 1° maggio il popolo fedele ha assistito a una rappresentazione. E questo, purtroppo, è un inganno.

Ovviamente, sarò felicissimo di ricevere eventuali comunicazioni in grado di smentire con dati di fatto ciò che mi ha rivelato la fonte.

A.M.V.


13 commenti:

  1. Stiamo ragionando dei "reggitori della Verità" di coloro che, conformati dall'Autore della Verità, dovrebbero irradiare nel mondo la Verità tutta intera.
    Cosa fanno questi apostoli della Verità?
    Una cosa schifosissima: spacciano un gesto di fede e di devozione come se fosse stato irradiato in diretta TV mentre in realtà si trattava di un programma già registrato.
    Tutto il mio disprezzo ai pensatori della CEI che ci hanno così ignobilmente truffato.
    Prima di andare al lavoro farò unaa telefonatina agli uffici della CEI...

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  2. Napolioni e collaboratori fanno una figura barbina avendo mentito.
    Quanto alla frase "I sacramentali non possono andare in differita" è assolutamente indifferente seguirli in diretta o in differita, perché attraverso i mezzi di telecomunicazioni sono solo aiuti per pregare individualmente, non trasmettono la grazia.

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  3. Da uno che scarica in pasto alla stampa un suo parroco ottuagenario semplicemente perché si è comportato da vero prete, cosa volete pretendere
    ?
    Fanno letteralmente schifo... dobbiamo aiutare la chiesa! Il primo modo per aiutarla e togliere il nostro 8 per mille

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  4. Amici belli, monsignor Napolioni è di fresco guarito dal Coronavirus: registrata o no, la preghiera di venerdì scorso è stata altamente significativa. Avete perso l'ennesima occasione per tacere. Fatevi una vita piena ed appagante.

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    1. Verissimo che mons.Napolioni era reduce dalla malattia. Ma che bisogno c'era di occultare la verità? Non aveva nulla da temere a trasmettere la diretta il 27. Così si è maldestramente lesa la credibilità dei vescovi

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    2. Anonimo 11:26 che ha scritto "la preghiera di venerdì scorso è stata altamente significativa". Lo è stata. E' stata anche altamente significativa la preghiera accorata e spontanea che il popolo ha affidato alla Madonna davanti alla TV nel collegamento che tutti credevamo fosse in diretta alle ore 21 che non ci ha fatto accorgere, come ha notato Anonimo delle 16:11 " che fosse registrato, visto che - a meno che le persone in quel luogo non avessero le ali - chi pregava leggeva etc saltava da un punto all'altro senza aspettare i tempi necessari perché quello spostamento si potesse fare nella realtà". Eravamo tutti presi dalla preghiera. Così come siamo tutti intenti a dire che lo scherzetto che ha organizzato la CEI è schifosamente ignobile. Una macchia che rimarrà nella memoria!

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    3. "Mi devo fare una vita piena ed appagante".

      Ecco, così mi sembra più veritiero.

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  5. Stanno ormai annegando nelle loro menzogne come in un pantano di fango, come fra sabbie mobili,
    non ne escono fuori, non possono uscirne . Facciamoci il segno della Croce e passiamo oltre.

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  6. Stiamo parlando di quel Vescovo Patriottico che ha avallato, forse firmato, l'incredibile incommentabile comunicato della sua Curia non contro i sacrileghi barbari, ma contro il suo sacerdote don Lino.

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  7. Sono sbalordito...Di sicuro il,giorno dopo Sabato 2 Maggio, le telecamere di Tv 2000 erano -alle 19-nella Cattedrale Metropolitana di Napoli, dove è avvenuto (quello si in diretta), il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro. ( Eppure li, abbiamo assistito ad uno cosa sconveniente, la diretta è stata tagliata prim che finisse, alle 19,55. Gli ultimi 4 minuti si sono dovuti vedere sulla tv locale: "Napoli Canale 21".

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  8. Anche a me è dispiaciuto innanzitutto che non fosse una consacrazione al Cuore di Maria ma un semplicissimo affidamento, motivo per cui non comprendo tutta questa enfasi, ad ogni modo mi è dispiaciuto anche che fosse regostrato tuttavia: dal montaggio che è stato fatto era evidente che fosse registrato, non credo che fi sia bisogno di prove da prendere chissà dove: chi l'ha visto in "diretta" certamente si è accorto ben presto che fosse registrato, visto che - a meno che le persone in quel luogo non avessero le ali - chi pregava leggeva etc saltava da un punto all'altro senza aspettare i tempi necessari perché quello spostamento si potesse fare nella realtà

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  9. Onestamente ho seguito e non mi sono accorto di nulla, mi sento imbrogliato. Se è vero che diretta e differita pari sono perché organizzare l'evento fingendo una diretta? Da parte di chi continuamente ripete che la liturgia non deve essere uno show (rivolto soprattutto ai cantori) E comunque è da un po'che il Vescovo Napolioni ha ripreso a celebrare in diretta, a Cremona e paesi limitrofi. Quindi non si può giustificare questo disgustoso teatrino con la sua salute

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  10. mi sembra che vi abbiano fregato ben bene. Continuate con questa pseudo gerarchia cattolica. secondo me siete dei borghesi cagasotto potreste benissimo diventare non dico sedevacantisti, ma almeno lefevriani, ma non potete perché voi volete andare alla messa per farvi dire bravi. e i lefevriani non hanno parrocchie

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La Redazione