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venerdì 13 marzo 2020

Pubblichiamo un messaggio del segretario del Papa. "È bene che le chiese rimangano aperte. I sacerdoti devono essere in prima linea e pensare alle anime"




Vi proponiamo di seguito il testo, che ci è giunto da un'altissima fonte vaticana, del messaggio, scritto a titolo personale ma approvato e lievemente rivisto dal Pontefice (potrebbe essere stato addirittura un "invito" a farla girare), di uno dei segretari particolari del Sommo Pontefice Francesco, Don Yoannis Lahzi Gadi e inviato ad un certo numero di persone e il cui contenuto è chiarissimo: 
"[...]Nell’epidemia della Paura che stiamo vivendo tutti, a causa della Pandemia del coronavirus, rischiamo tutti di comportarci da salariati e non da pastori. Non possiamo e non dobbiamo giudicare, ma viene alla mente l’immagine di Cristo che incontra Pietro impaurito e sfuggente non per rimproverarlo ma per andare a morire al posto suo. [...] È bene che le chiese rimangano aperte. I sacerdoti devono essere in prima linea."
Sopra  il documento e sotto il testo. In neretto nostro alcune parti salienti.
Sembrerebbe che il cambiamento a 180° gradi sulla chiusura delle chiese a Roma, sia avvenuto anche per degli interventi, nella serata di ieri, di alcuni cardinali residenziali e di curia; interventi molto pesanti sulla decisione di De Donatis.
Vi proponiamo, sempre sulle polemiche della chiusura  delle chiese a Roma anche i seguenti approfondimenti:
Luigi

Quo vadis, Domine? (Signore, dove vai?)

È un episodio attribuito all’apostolo Pietro che, secondo la tradizione, fuggiva da Roma per sottrarsi alle persecuzioni di Nerone, avrebbe incontrato Cristo, che portava sulle spalle un Croce e andava verso Roma. Pietro domandò a Gesù «Domine, quo vadis?», ovvero "Signore, dove vai?", e alla risposta di Gesù, «Eo Romam iterum crucifigi», "Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo", Pietro capì che doveva tornare indietro per affrontare il martirio.

Pietro aveva, umanamente parlando, tutto il diritto di fuggire per salvare la sua vita dalla
persecuzione e magari per poter fondare altre comunità e altre chiese, ma in realtà, si agiva, secondo la logica del mondo, come Satana, cioè pensando come gli uomini e non secondo Dio. Gesù “voltandosi, disse a Pietro:

«Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!»” (Lc 9,18-22).

Cristo, nel Vangelo di Giovanni, parlando del “Buon Pastore” e del mercenario, si autodefinisce il “Buon Pastore”, che non solo si prende cura delle pecore ma le conosce personalmente e addirittura dà la sua vita per loro. Gesù è “la guida” sicura del popolo che cerca una strada che porta a Dio e verso i fratelli.

Nell’epidemia della Paura che stiamo vivendo tutti, a causa della Pandemia del coronavirus, rischiamo tutti di comportarci da salariati e non da pastori.

Non possiamo e non dobbiamo giudicare, ma viene alla mente l’immagine di Cristo che incontra Pietro impaurito e sfuggente non per rimproverarlo ma per andare a morire al posto suo. Pensiamo a tutte le anime impaurite e lasciate sole perché noi pastori seguiamo le istruzioni civili – il che è giusto e in questo momento certamente necessario per evitare il contagio – ma rischiamo di mettere da parte le istruzioni divine – che è un peccato. Pensiamo come gli uomini e non secondo Dio. Ci mettiamo tra gli impauriti e non tra i medici, gli infermieri, i volontari, gli operai e i padri di famiglia che stanno in prima linea. Penso alle persone che vivono nutrendosi dall’Eucarestia, perché credono nella reale presenza di Cristo che si dona nella Comunione, penso a queste persone che ora devono accontentarsi seguendo la messa trasmessa in streaming. Penso alle anime che hanno bisogno di conforto spirituale e di confessarsi. Penso alle persone che certamente abbandoneranno la Chiesa, quando questo incubo sarà finito, perché la Chiesa le ha abbandonate quando ne avevano bisogno.

È bene che le chiese rimangano aperte. I sacerdoti devono essere in prima linea. I fedeli devono trovare coraggio e conforto guardando i loro pastori. Devono sapere che possono correre in qualsiasi momento e rifugiarsi nelle loro chiese e parrocchie e trovarle aperte e accoglienti. La Chiesa deve essere davvero in uscita, anche attraverso “un numero verde” a cui chiunque può chiamare per essere confortato, per chiedere di essere confessato, comunicato; o per chiederlo per i suoi cari.

Dobbiamo aumentare le visite alle case, casa per casa, utilizzando tutte le precauzioni necessarie per evitare il contagio, ma mai chiudendoci, rimanendo a guardare. Altrimenti accade che vengano portati a domicilio i pasti, le pizze, e non la Comunione per chi volesse comunicarsi perché anziano, malato, bisognoso. Accade che rimangano aperti i supermercati, le edicole e le tabaccherie, ma non le chiese.

Il Governo ha il dovere di garantire le cure e i sostegni materiali al popolo ma noi abbiamo il dovere a fare lo stesso alle anime. Che non sia mai detto: “non vado in una chiesa che non si è venuta a trovarmi quando avevo bisogno”.

Applichiamo dunque tutte le misure necessarie ma non lasciamoci condizionare dalla paura. Chiediamo la Grazia e il coraggio di comportarci secondo Dio e non secondo gli uomini!

Don Yoannis Lahzi GADI
13 marzo 2020



11 commenti:

  1. Il problema è delicato e complesso. Il sacerdote, dovrebbe sì essere in prima linea, servendo Cristo; ma non può e non deve diventare strumento di contagio. Le mascherine ffp3, faticano a trovarsi e sono costose e anche le ffp2. Un sacerdote, dovrebbe essere pronto a morire, ma non deve contribuire a causare la morte di terzi col contagio. O anche solo la malattia senza morte! L'unica soluzione che vedo, è aiutare i sacerdoti a dotarsi di mascherine adatte, guanti, e quanto occorre, sì, per proteggere se stessi, ma sopratutto per evitare il contagio ad altri. Io stesso ho donato al mio parroco una mascherina ffp2 (trovata a fatica), nel caso in cui debba confessare un moribondo affetto da coronavirus o amministrare l'Unzione degli infermi. Non è così semplice. Se il sacerdote si infetta, e poi va a confessare un sano, invece di diventare strumento di Vita, rischia di diventare suo malgrado, strumento di morte! E questo non deve avvenire! Non credo che sarebbe gradito a Dio!

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    1. Mah ... non so se Dio usa la logica di 12:44:

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    2. Beh, nessuno è obbligato ad avvicinarsi al sacerdote, se si teme che il sacerdote sia positivo non ci avviciniamo, insomma le persone sono libere (anche di restare a casa in auto-isolamento). Comunque per un cattolico, in verità, quando si parla di "strumento di vita" ci si riferisce alla vita eterna, non a quella materiale. Il masochismo non va bene, trovo giusto preoccuparsi della propria salute, ma se permetti io tengo di più all'anima che al corpo...

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    3. Egregio Anonimo 12:44, il sacerdote è strumento di Vita Eterna non di vita terrestre. L'Estrema Unzione il sacerdote la impartisce a chi sta lasciando questa vita terrestre. La faccenda come l'ha messa lei non sta in piedi.

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    4. Ma insomma, un ragionamento di un perfetto ateo, se Iddio Onnipotente consente che il suo rappresentante infetti le persone con cui viene a contatto,...........non so risulta che tutti i Santi, tantissimi, a contatto con ammalati, lebbrosi, malati di peste, colera, si siano tirati indietro, oppure che qualcuno li abbia sfuggiti perchè frequentavano appestati?

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    5. "Il sacerdote dovrebbe ... mascherine ffp3, ffp2"... guanti ... mamma mia!!! la paura fa davvero 90!!! E davvero la pelle conta più di tutto!!! Altro che Regno dei cieli!!!

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    6. per ANONIMO 12:44 vorrei informarla che lei non è cristiano, infatti la sua analisi razionalista è completamente incompatibile con la prospettiva del vangelo. Tenga pure le sue mascherine,disinfettanti ecc. Se Francesco di assisi avesse ragionato così,sarebbe rimasto a far il mercante...tanto a dirne una

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  2. FOR ME TOO IM NOT SO GOOD IN ITALIAN MY NATIVE LANGUAGE LINVIN IN SWEDEN HAPPY EASTER






    HE IS RISEN HAPPY EASTER !padre_pio28 Danas je taj dan! Dan kada se ispunilo ono što je Bog rekao.... Danas je dan spasenja grešnika! Braćo i sestre molimo zajedno Krista danas! Molimo ga za milost koju nam daje za ljubav, koju nam predaje i za spas cijeloga svijeta! Budimo ono što naš Bog želi! Budimo ono što jesmo, budimo njegova djeca, budimo uzor drugima, zaboravimo na svoje probleme jer on je došao da nas spasi zbog toga sve sto vas muči zamolite ga bilo da je neki problem sa vama, sa ljudima, obitelji, prijateljima, neprijateljima, bolesti... Sve mu to predajmo jer on je predao sebe da bi spasio nas! Primio Je križ i nije se žalio nego nas ljubio! Gađali smo ga kamenjem i pljuvali po njemu a on je molio za nas! Dao nam je sve a i dalje smo nezahvalni, oholi, bezobrazni itd.... Zato danas zamolimo ga da nam oprosti i da nas promjeni! Amen aleluja!❤️🙏✝️

    Amen padre_pio28 Velika Subota. Krist leži u grubu sa ranama na rukama, nogama i boku... njegovo srce više ne kuca!Ali on je i dalje sa nama a da ni đavo ni ljudi nisu znali! Dan kada je Krist pobijedio smrt, pakao, grijeh i svo zlo koje je postojalo u to doba! Đavo je mislio da je gotovo da je pobijedio... no on ne zna da dolazi nedjelja kojom ga je porazio! Nedjelja dolazi! Uskrsli Krist ustaje iz mrtvih u vječnoj slavi i spašava nas grešne i izgubljene ljude! amen aleluja!

    Amen 🙌

    🙏🙏🙏 Amen sretan vazam !Misna čitanja



    Nedjelja, 12. 04. 2020.



    NEDJELJA USKRSNUĆA GOSPODINOVA

    ČITANJA:

    Dj 10, 34a.37-43; Ps 118, 1-2.16ab-17.22-23; Kol 3, 1-4 (ili: 1Kor 5, 6b-8); Iv 20, 1-9



    BOJA LITURGIJSKOG RUHA:

    bijela



    IMENDANI:

    Sofija, Julije, Zenon, Saba, Damjan, Bazilije, Davorka, Viktor



    NAPOMENA:

    ▪ Priliči da se u danjoj misi kao oblik pokajničkog čina vrši škropljenje vodom koja je blagoslovljena u Vazmenome bdjenju. Istom vodom neka se napune i posude na ulazu u crkvu. ▪ Hvalevrijedno je da se na dan Vazma zajedno s pukom slavi svečana Večernja koja nosi krsno obilježje, a upotpunjena je procesijom do krsnog zdenca, čime se vrši spomen na otajstvo krštenja.



    https://www.youtube.com/watch?v=ubCtaGcxmGo&feature=youtu.be



    https://www.youtube.com/watch?v=N94khT36X0A

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