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mercoledì 27 giugno 2018

Budapest Messa Solenne, Festa di San Giovanni Battista: è bello sentirsi a casa propria con la Messa di sempre! (foto)

Budapest.
Una rappresentanza della Confraternita del Sacro Cuore di Tolentino (MC) ha assistito alla Santa Messa Solenne nella centralissima chiesa di San Michele Arcangelo a Budapest nella festa di San Giovanni Battista.
"Ci siamo sentiti  pienamente  a  casa nostra" è stato il commento  dopo la celebrazione "abbiamo pregato nella lingua universale della Chiesa unendoci spiritualmente alla preghiera attraverso le melodie in Canto Gregoriano ottimamente eseguite: dall'Asperges me Domine al Proprium della festa di San Giovanni Battista "De ventre matris meae vocávit me" e l'Ordinarium Missae (Missa VIII)". 
Il coro e i fedeli hanno anche cantato delle ispirate antiche laudi spirituali ungheresi accompagnate dall'Organo (costruito 1892 e restaurato nel 2007 con la super visione del Maestro Frigyes Paulus).
Ha celebrato il Rev.do Fr. Ervin Gellért Kovács OPraem Rettore della bellissima chiesa e
padre spirituale spirituale della Comunità.
I cantori gregoriani, diretti dalla Prof.ssa Sarah Nenyei, indossavano le particolari  vesti ispirate alla tradizione magiara. (v.foto sotto).
I  gioielli più belli della Comunità di San Michele sono comunque i tanti bambini che erano presenti alla celebrazione: abbiamo ammirato diversi  giovani genitori con tre-quattro-cinque figli!

La storia della Comunità di San Michele ha avuto inizio ancor prima del Motu Proprio Summorum Pontificum: all'inizio erano  per lo più studenti della facoltá di Musica Sacra all' Universitá ELTE poi, grazie a Dio, la Comunitá, che è cresciuta considerevolmente ed ora fa parte della Foederatio Internationalis JUVENTUTEM

La Comunità organizza anche i 12 mattutini dell'anno liturgico, dei concerti spirituali, la rassegna organistica ( QUI ) e i campi-scuola estivi per i giovani.
Prima della Santa Messa è stato recitato il Santo Rosario seguito dalle Litanie e da altre preghiere devozionali.
Anche nelle celebrazioni Novus Ordo a cui abbiamo assistito in altre chiese abbiamo notato positivamente l'assoluta compostezza liturgica dei Sacerdoti e dei fedeli.
Le melodie sacre sono cantate coralmente da TUTTI i fedeli ( cosa che in Italia accade sempre di meno...)

Ci ha colpito particolarmente, anche nelle celebrazioni NO, che i  fedeli, sia giovani che anziani, genuflettono davanti al Tabernacolo e si inginocchiano devotamente durante la Consacrazione e dopo aver ricevuto la Santa Comunione.
L'Arcidiocesi e la Città di Budapest si stanno preparando ad ospitare il 52°Congresso Eucaristico Internazionale che si terrà dal 13 al 20 settembre 2020 nella Capitale Magiara: sarà la seconda volta che Budapest ospiterà l’evento religioso, dopo il Congresso del 1938 a cui partecipò come Legato Papale il Cardinale Eugenio Pacelli il futuro Papa Pio XII.
Ringraziamo commossi ancora una volta il Primo Ministro On.Viktor Orbán, i suoi Collaboratori,tutti gli amici Ungheresi in particolare Adrian Herczeg e Adriana Hajnalka Herczeg per la squisita ospitalità!


Maria Patrona dell'Ungheria e della Nazione Magiara prega per noi!  
AC


 



 «Lingua predestinata»

...la Chiesa fece sua quella lingua [latina] facendone il segno e lo strumento di quell'«unità» ch'Egli aveva legato, con la sua più ardente preghiera, al suo sacrifizio. La fece sua e mantenne e difese con tanto più gelosa cura quanto più i suoi figli, moltiplicandosi e dilungandosi - universalizzandosi, dico, nello spazio e nel tempo - potevano, senza quel «vincolo», estraniarsi da lei e fra loro. La mantenne e difese - o piuttosto la fece amare, dotandola della più sublime poesia, delle più soavi armonie - soprattutto in ciò che per sua natura e definizione maggiormente lega, la preghiera, fedele al monito dell'Apostolo, cui non bastava che si onorasse Dio, dai cristiani, «con una sola anima», ma ben anche «con una sola bocca»: «ut unamimes, uno ore, honorificetis Deum»: a somiglianza, per cosi dire, delle schiere celesti, e quasi in coro con esse - lei, «immagine della città superna» - cui fa cantare a una sola voce, «una voce», nel suo stupendo prefazio trinitario e domenicale, la lode all'Eterno. «Che idea sublime», dirà il De Maistre, il grande campione «laico» dell'unità della Chiesa, degno in questo di star con Dante, «quella di una lingua universale (il latino) per la Chiesa universale! Da polo a polo, il cattolico ch'entra in una chiesa del suo rito è in casa sua, in famiglia, e niente è forestiero ai suoi occhi. Giungendovi, egli ode ciò che udì tutto il tempo della sua vita e può mescolar la sua voce a quella dei suoi fratelli: li comprende, n'è compreso...» ( Tito Casini: La tunica stracciata, lettera di un cattolico sulla riforma liturgica con prefazione del Card. ANTONIO BACCI Cap. «Lingua predestinata» QUI )