La liturgia non è spettacolarizzazione
Il Segretario di Stato vaticano sottolinea il valore della liturgia, richiamandone la sobrietà e il dinamismo silenziosodi Michelangelo Nasca, da Vatican Insider del 20.02.2014
Si sta svolgendo in questi giorni, alla Pontificia Università
Lateranense di Roma, un convegno dedicato alla Sacrosanctum Concilium,
una delle quattro grandi costituzioni conciliari generate dal Concilio
Vaticano II nel 1963, e che si occupa nello specifico della riforma e
della promozione della liturgia. L’arcivescovo Pietro Parolin,
segretario di Stato, in occasione di tale ricorrenza, ha celebrato una
Messa nella Basilica di San Pietro sottolineando, nel corso della sua
omelia, gli aspetti importanti del rinnovamento liturgico della Chiesa
proposti dal documento conciliare sulla Sacra Liturgia.
"La liturgia – ha dichiarato Parolin, nella sintesi raccolta da Radio Vaticana – custodisce e apre la porta della grazia e va, dunque, a sua volta, coltivata e custodita nella sua verità. Essa permette e realizza la santificazione dell’uomo attraverso “segni sensibili”, “in un tempo e in uno spazio nuovi”, attraverso l’azione del popolo (etimologia del termine “liturgia”) caratterizzata dalla sobrietà dei gesti cultuali e celebrativi. “Sempre ci stupisce – sottolinea Parolin – la sproporzione tra la semplicità dei segni e la portata sovrumana degli effetti. La vita trinitaria ci è offerta nell’acqua del Battesimo; Dio ci offre se stesso in cibo nell’Eucaristia; il suo perdono ci raggiunge attraverso il gesto e le parole di un sacerdote”.
Il particolare legame tra Dio e l’uomo, e il dialogo che attraverso i segni liturgici viene intrapreso, trova realizzazione nell’ordinarietà della vita quotidiana. Parolin sottolinea questo particolare aspetto della ferialità nell’esistenza umana, suggerendo così l’identità di un Dio presente in ogni istante della vita dell’uomo: “Si direbbe quasi che il Signore ci voglia incontrare e risanare e rinnovare in un contesto di disarmante normalità, che ci voglia raggiungere e trasformare nella ferialità della nostra esistenza, nello stesso modo in cui scelse i dodici, chiamandoli dalle loro occupazioni quotidiane e proiettandoli verso l’orizzonte della sequela e della missione”.
I gesti che Gesù compie nei racconti dei Vangeli sono presentati con estrema sobrietà e semplicità, Egli non cerca la spettacolarizzazione, poiché – precisa il Segretario di Stato – “il bene compiuto possiede un suo inarrestabile dinamismo interno di crescita e di diffusione”; un dinamismo potente, costante, delicato e silenzioso."
A conclusione del suo discorso, Parolin, salutando tutti i partecipanti al Convegno sulla Sacrosanctum Concilium, ha ricordato il compito importante della liturgia, quello cioè di custodire e rendere presente - nella sua verità e nella sua autentica finalità – il dono della grazia: “Il mistero della vita di Cristo si attualizza nella vita della Chiesa con l’azione dello Spirito ed è la liturgia il canale principale, sempre aperto, in cui scorre l’acqua pura che promana dal mistero pasquale di Cristo. La liturgia custodisce e apre la porta della grazia e va, dunque, a sua volta, coltivata e custodita nella sua verità e nella sua autentica finalità”.
"La liturgia – ha dichiarato Parolin, nella sintesi raccolta da Radio Vaticana – custodisce e apre la porta della grazia e va, dunque, a sua volta, coltivata e custodita nella sua verità. Essa permette e realizza la santificazione dell’uomo attraverso “segni sensibili”, “in un tempo e in uno spazio nuovi”, attraverso l’azione del popolo (etimologia del termine “liturgia”) caratterizzata dalla sobrietà dei gesti cultuali e celebrativi. “Sempre ci stupisce – sottolinea Parolin – la sproporzione tra la semplicità dei segni e la portata sovrumana degli effetti. La vita trinitaria ci è offerta nell’acqua del Battesimo; Dio ci offre se stesso in cibo nell’Eucaristia; il suo perdono ci raggiunge attraverso il gesto e le parole di un sacerdote”.
Il particolare legame tra Dio e l’uomo, e il dialogo che attraverso i segni liturgici viene intrapreso, trova realizzazione nell’ordinarietà della vita quotidiana. Parolin sottolinea questo particolare aspetto della ferialità nell’esistenza umana, suggerendo così l’identità di un Dio presente in ogni istante della vita dell’uomo: “Si direbbe quasi che il Signore ci voglia incontrare e risanare e rinnovare in un contesto di disarmante normalità, che ci voglia raggiungere e trasformare nella ferialità della nostra esistenza, nello stesso modo in cui scelse i dodici, chiamandoli dalle loro occupazioni quotidiane e proiettandoli verso l’orizzonte della sequela e della missione”.
I gesti che Gesù compie nei racconti dei Vangeli sono presentati con estrema sobrietà e semplicità, Egli non cerca la spettacolarizzazione, poiché – precisa il Segretario di Stato – “il bene compiuto possiede un suo inarrestabile dinamismo interno di crescita e di diffusione”; un dinamismo potente, costante, delicato e silenzioso."
A conclusione del suo discorso, Parolin, salutando tutti i partecipanti al Convegno sulla Sacrosanctum Concilium, ha ricordato il compito importante della liturgia, quello cioè di custodire e rendere presente - nella sua verità e nella sua autentica finalità – il dono della grazia: “Il mistero della vita di Cristo si attualizza nella vita della Chiesa con l’azione dello Spirito ed è la liturgia il canale principale, sempre aperto, in cui scorre l’acqua pura che promana dal mistero pasquale di Cristo. La liturgia custodisce e apre la porta della grazia e va, dunque, a sua volta, coltivata e custodita nella sua verità e nella sua autentica finalità”.
Da quanto leggo ed ho letto, il pacato mons. Parolin non approfondisce, ma resta abbastanza sulle generali. Son d'accordo sulla sobrietà nella S. Messa, sul bando alla spettacolarizzazione. Ma cosa significa questo? Spettacolarizzazione è un pontificale VO o una Messa in terzo con un bel coro, e invece è sobria la celebrazione di preti che si presentan vestiti da cialtroni, con la bandiera della pace al posto della stola, o vestiti da clown o da diavoli o che ballettano intorno all'altare? Le SS. Messe orientali nel loro splendore inarrivabile di paramenti e rito, sono spettacolarizzazione?Sobrietà, inoltre, non significa povertà dei segni esteriori. Ricordiamoci di quel diceva S. Francesco sulle cose preziose da por sullì'altare perché al Signore si deve offrir tutto ciò che di più bello si abbia.
RispondiEliminaL'esibita povertà è il più delle volte la spettacolarizzazione più vistosa.
Rev. Pistorelli, lo catechizzi, lo catechizzi perbene. Meglio ancora, si faccia nominare pure Sommo Liturgo e Supremo Moderatore della Liturgia, così nessuno, foss'anche il Papa, potrà più aprire bocca senza che Lei ne verifichi preventivamente i pensieri e le parole.
EliminaSilenzio!
Silenzio?!?
EliminaMa come si permette e chi si crede di essere per scrivere simili cose..., oltre a storpiare il nome di una persona perbene come il Professor Pastorelli?
Si vergogni!!!
Giampaolo, è l solito neocat. Dopo 25 anni di cammino è ridotto così. Che ci vuoi fare.
EliminaCapisco, caro Dante...
EliminaSapevo che a lungo andare il "cammino" porta ad una ambita meta..., ma non pensavo che questa fosse la pazzia!...
Vorrà dire che stasera dirò una preghiera anche per questa povera "errante" anima in pena!!!
A) Pastorelli è un brav'uomo che non merita i sarcasmi idioti del troll neocat.
EliminaB) Chiunque faccia del sarcasmo idiota su Pastorelli è un troll neocat.
Purtroppo c'è anche chi è stupido senz'esser troll neocat.
EliminaLeggevo un articolo scientifico in cui i troll erano individuati come narcisi, mentalmente disturbati, falliti nella vita affettiva e di lavoro.
Caro neocatacombale, ma vedi con i tuoi di raggiungere la meta del mondezzaio, luogo che più vi è congeniale. Luogo di miasmi, di cui siete maestri. Che bisogno c'è di confutazione? Si può discutere con chi ha l'uso di ragione, non certo con bestie appartenenti al NEOZOICO. Vivi serena bestia rara. Magari l'unico vero CAMMINO che potresti iniziare a percorrere, tu e la tua bestieta' è quello di andare ad istruire i plutoniani....però rimaneteci.
EliminaEsagerato! Sì, esageratamente cattivo.
EliminaL'anonimo delle 21.01 incarna appieno lo spirito di questo blog? Ho visto tanti interventi di questo tenore, ma mai un richiamo dai gestori del sito.
EliminaE` quello che chiedevo anch' io nel thread sotto "Mons. Rifan ... "
EliminaMi hanno cancellato !
Le dichiarazioni di mons. Parolin son tutt'altro che di buon auspicio. È inutile la parola d'ordine è CONFUSIONE. Altro che Babele!!!!!!
RispondiEliminaparole......parole.....caro mio Parolin!
RispondiEliminaBenedetto questo neo-Cardinale !!! Avanti così ! http://blog.messainlatino.it/2014/02/mons-parolin-custodire-la-verita-e.html
RispondiEliminaBelle parole ma i fatti? Abbiamo assistito con Benedetto ad otto anni di parole inconcludenti. Non cambierà mai nulla.
RispondiEliminaOmen nomen
RispondiEliminaPerò citiamo bene: Nomen omen!
RispondiEliminaLunga vita al CARDINAL Parolin!
RispondiEliminaAmmazza oh.. capito casualmente su un sito e trovo esaltati da una parte e dall'altra... che pena!!!
RispondiEliminase ti sei accorto d'aver sbagliato porta, trova quella giusta, ci vuol poco.
EliminaNel Tempio di Gerusalemme le cerimonie erano solenni e grandiose. A Dio si addice la lode e la grandezza non la miseria e lo squallore a cui ci avete portato. Voi siete solo i servi di Dio non i padroni , invece avete trattato i fedeli come sudditi e vi siete comportati da tiranni imponendo una liturgia non voluta daslla base dei fedeli cattolici. E' tutta roba vostra e del massone Bugnini.
RispondiEliminahttp://www.news.va/it/news/la-chiamata-decisiva-del-papa-alla-nuova-evangeliz
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