di Roberto de Mattei, da Corrispondenza Romana del 30.07.2013
Il “caso” dei Francescani dell’Immacolata (http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/ 1350567) si presenta come un episodio di gravità estrema, destinato ad avere all’interno della Chiesa conseguenze forse non previste da chi incautamente lo ha posto in atto.
La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata (conosciuta come Congregazione per i Religiosi), con un suo Decreto dell’11 luglio 2013, firmato dal cardinale prefetto João Braz de Aviz e dall’arcivescovo segretario José Rodriguez Carballo, ofm, ha esautorato i superiori dei Francescani dell’Immacolata, affidando il governo dell’Istituto ad un “commissario apostolico”, il padre Fidenzio Volpi, cappuccino.
Per “blindare” il decreto, il card. João Braz de Aviz, si è munito di un’approvazione “ex auditu”, di Papa Francesco, che toglie ai Frati ogni possibilità di appello alla Segnatura Apostolica. Le ragioni di questa condanna, che ha la sua origine in un esposto alla Congregazione per i Religiosi di un gruppo di frati dissidenti, restano misteriose. Dal decreto della Congregazione e dalla lettera inviata ai Francescani il 22 luglio dal nuovo Commissario, gli unici capi di accusa sembrano essere quelli di scarso «sentire cum Ecclesia» e di eccessivo attaccamento al Rito Romano antico.
In realtà ci troviamo di fronte ad una palese ingiustizia nei confronti dei Francescani dell’Immacolata. Questo istituto religioso, fondato dai padri Stefano Maria Manelli e Gabriele Maria Pellettieri, è uno dei più fiorenti che vanta la Chiesa, per il numero delle vocazioni, l’autenticità della vita spirituale, la fedeltà all’ortodossia e alle autorità romane. Nella situazione di anarchia liturgica, teologica e morale in cui oggi ci troviamo, i Francescani dell’Immacolata dovrebbero essere presi come un modello di vita religiosa. Il Papa si richiama spesso alla necessità di una vita religiosa più semplice e sobria.
I Francescani dell’Immacolata si distinguono proprio per l’austerità e la povertà evangelica con cui, fin dalla loro fondazione, vivono il loro carisma francescano. Accade invece che, in nome del Papa, la Congregazione dei religiosi azzeri il governo dell’Istituto, per trasmetterlo ad una minoranza di frati ribelli, di orientamento progressista, ai quali il neo-commissario si appoggerà per “normalizzare” l’Istituto, ovvero per condurlo al disastro a cui fino ad ora era sfuggito grazie alla sua fedeltà alle leggi ecclesiastiche e al Magistero.
Ma oggi il male viene premiato e il bene punito. Non sorprende che ad esercitare il pugno di ferro nei confronti dei Francescani dell’Immacolata sia quello stesso Cardinale che auspica comprensione e dialogo con le suore eretiche e scismatiche americane. Quelle religiose predicano e praticano le teorie del gender, e dunque si deve dialogare con esse. I Francescani dell’Immacolata predicano e praticano la castità e la penitenza e perciò con essi non c’è possibilità di comprensione. Questa è la triste conclusione a cui giunge inevitabilmente un osservatore spassionato.
Uno dei capi di imputazione è di essere troppo attaccati alla Messa tradizionale, ma l’accusa è pretestuosa, perché i Francescani dell’Immacolata sono, come si suol dire, “bi-ritualisti”, ovvero celebrano la nuova Messa, e l’antica, come è loro concesso dalle leggi ecclesiastiche vigenti. Posti di fronte ad un ingiusto ordine, c’è da immaginare che alcuni di essi non rinunceranno a celebrare la Messa tradizionale, e faranno bene a resistere su questo punto, perché si tratterà di un gesto non di ribellione ma di obbedienza. Gli indulti e privilegi a favore della Messa tradizionale non sono stati abrogati e hanno una forza giuridica maggiore del decreto di una congregazione, e perfino delle intenzioni di un Papa, se non si esprimono in un chiaro atto giuridico.
Il cardinale Braz de Aviz sembra ignorare l’esistenza del motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, del suo decreto applicativo, l’Istruzione Universae Ecclesiae del 30 aprile 2011, e della commissione Ecclesia Dei, annessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede, di cui oggi la Congregazione per i Religiosi invade il campo.
Qual è l’intenzione della suprema autorità ecclesiastica? Sopprimere l’Ecclesia Dei e abrogare il motu proprio di Benedetto XVI? Lo si dica esplicitamente, perché possano esserne tratte le conseguenze. E se così non è, perché porre in atto un decreto inutilmente provocatorio nei confronti del mondo cattolico che si richiama alla Tradizione della Chiesa? Tale mondo è in fase di grande espansione, soprattutto tra i giovani, e questa è forse la ragione principale dell’ostilità di cui oggi è oggetto.
Infine, il Decreto costituisce un abuso di potere che riguarda non solo i Francescani dell’Immacolata e coloro che impropriamente sono definiti tradizionalisti, ma ogni cattolico. Esso rappresenta infatti un allarmante sintomo di quella perdita della certezza del diritto che sta avvenendo oggi all’interno della Chiesa. La Chiesa infatti è una società visibile, in cui vige il «potere del diritto e della legge» (Pio XII, Discorso Dans notre souhait del 15 luglio 1950). Il diritto è ciò che definisce il giusto e l’ingiusto e, come spiegano i canonisti, «la potestà nella Chiesa deve essere giusta, e ciò è richiesto dall’essere della stessa Chiesa, il quale determina gli scopi e i limiti dell’attività della Gerarchia. Non qualunque atto dei sacri Pastori, per il fatto di provenire da loro, è giusto» (Carlos J. Errazuriz, Il diritto e la giustizia nella Chiesa, Giuffré, Milano 2008, pp. 157) .
Quando la certezza del diritto viene meno, prevale l’arbitrio e la volontà del più forte. Accade spesso nella società, può accadere nella Chiesa, quando in essa la dimensione umana prevale su quella soprannaturale. Ma se non c’è certezza del diritto, non c’è regola di comportamento sicura. Tutto è lasciato all’arbitrio dell’individuo o di gruppi di potere, e alla forza con cui queste lobby sono capaci di imporre la propria volontà. La forza, separata dal diritto, diviene prepotenza e arroganza.
La Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, è un’istituzione giuridica, basata su di una legge divina, di cui gli uomini di Chiesa sono i depositari, e non i creatori o i padroni. La Chiesa non è un “soviet”, ma un edificio fondato da Gesù Cristo in cui il potere del Papa e dei vescovi va esercitato seguendo le leggi e le forme tradizionali, radicate tutte nella Rivelazione divina. Oggi si parla di una Chiesa più democratica e ugualitaria, ma il potere viene esercitato spesso in maniera personalistica, in spregio alle leggi e alle consuetudini millenarie. Quando esistono leggi universali della Chiesa, come la bolla di san Pio V Quo primum (1570) e il motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum, è necessario, per mutarle, un atto giuridico equivalente. Non si può ritenere revocata una legge precedente se non con un atto esplicitamente abrogativo di uguale portata.
Per difendere la giustizia e la verità all’interno della Chiesa, confidiamo nella voce dei giuristi, tra i quali sono alcuni eminenti cardinali, che hanno ordinato secondo il Rito “straordinario” i Frati Francescani dell’Immacolata e ne conoscono la vita esemplare e lo zelo apostolico. Ci appelliamo soprattutto a Papa Francesco, perché voglia ritirare le misure contro i Francescani dell’Immacolata e contro il loro uso legittimo del Rito Romano antico.
Qualunque decisione sia presa non possiamo nascondere il fatto che l’ora che vive oggi la Chiesa è drammatica. Nuove tempeste si addensano all’orizzonte e queste tempeste certamente non sono suscitate né dai Frati, né dalle Suore Francescane dell’Immacolata. L’amore alla Chiesa, cattolica apostolica e romana li ha sempre mossi e muove noi a prendere le loro difese. La Madonna, Virgo Fidelis, suggerirà alle coscienze di ognuno, in questi difficili frangenti la giusta strada da seguire.
Io personalmente ho sempre sostenuto che il vero problema, il problema dei problemi, è il Vetus Ordo Missae!!! Tutto il Concilio Vaticano II e l'interpretazione dello stesso che ne è stata data successivamente sono sempre stati volti all'abbattimento di questo Rito che è imprescindibile per i cattolici! Ed oggi ne abbiamo avuto conferma....proprio il Vetus Ordo è la pietra miliare da abbattere per far sprofondare la Chiesa nell'abisso....
RispondiEliminaForse che il problema, esimio professore, sia proprio il proliferare incontrollato di celebrazioni VO in tutt'Italia, spesso senza che vescovi e parroci ne sappiano nulla; presiedute quasi sempre dai Francescani dell'Immacolata. Anche se il motu proprio liberalizza la celebrazione, come vescovo o parroco comunque dovrei essere messo al corrente, almeno per cortesia, visto che non si possono impedire, che un gruppo di fedeli celebri la Messa di Pio V. Poi credo che il commissariamento come abuso d'ufficio volto a colpire il Summorum Pontificum sia una solo una solenne fetta di prosciutto che Lei e altri non vogliono rimuovere dai propri occhi: i problemi sono all'interno stesso dell'Ordine, visto che ci sono frati dissidenti che si sono rivolti alla Santa Sede. Certo i gruppi tradizionalisti che hanno prolificato grazie alla presenza di Frati che garantivano sic et simpliciter la messa VO avranno adesso di che preoccuparsi...carnevale è finito. Per loro potrebbe iniziare una lunga quaresima.
RispondiEliminaInvece per voi modernisti il carnevale continua (basta guardare cosa è successo a Rio la settimana scorsa).Il "proliferare delle Messe VO in tutta Italia" questo è appunto il problema dei problemi.
EliminaBel guaio ha combinato Benedetto XVI. Adesso come si fa tornare indietro?
Risibile l'affermazione di dover informare il parroco per celebrare una messa VO ("visto che non si possono impedire" nevvero egregio anonimo delle 17.11). Da quando in qua bisogna informare il parroco o addirittura il Vescovo per celebrare una messa. Per far si che possano mettere i bastoni alle ruote( ad es. minacciare gli organizzatori, etc.etc.)?
Forse qualche parroco era infastidito dalle Messe VO delle vicine Chiese dei Francescani dell'Immacolata perché così perdeva fedeli e, di conseguenza, offerte?
EliminaCavolo che illuminazione. Finalmente identificati i problemi della Chiesa Romana.
EliminaIl problema dei problemi non sono il calo delle vocazioni, le chiese vuote, i fedeli che si allontanano, i preti che cantano le canzoni dei ricchi e poveri, i cardinali che mettono in dubbio i dogmi, le suore americane che propagandano l'aborto, la Comunione a Luxuria, ecc. ecc.
NOOOOOOOOOOOOOOOO
Il problema dei problemi , quello che sta provocando la distruzione della Chiesa cattolica è la celebrazione della Messa Vetus Ordo, e i delinquenti colpevoli di tutto questo disastro sono dei poveri frati scalzi che voglio assolutamente celebrare la Messa in latino.
Questi sono i veri untori che stanno diffondendo la peste del Vetus Ordo per tutta l'Italia e nel mondo, che satnno favorendo il proliferare di quella pericolosa eresia che è la Messa del Vetus Ordo. E nessuno di noi ci aveva pensato.
Capite gente ? Bisogna fermarli. Il virus si potrebbe diffondere. Vuoi vedere che la gente magari si affeziona a questo rito eretico e poi abbandona la Messa dei conciliari ? E poi si rischia di perdere le offerte i soldi dei battesimi, delle comunioni, dei matrimoni, dei funerali. Il pericolo è enorme FUCILIAMOLI TUTI
intanto anonimo delle 17.11 la ringrazio del professore ma sono solo un semplice fedele. E poi cosa devo sentire....la parola "carnevale" credo che mai come nei giorni appena trascorsi possa essere accostata non al Vetus Ordo ma a quella cosa lì praticata a Rio....con un pizzico di samba ed il piatto è servito! Le carnevalate mi creda sono altre e di sicuro non il Rito Tridentino!
EliminaAnonimo delle 23.13....è triste dirlo ma purtroppo ha centrato in pieno il problema...sembra davvero che IL PROBLEMA della Chiesa Cattolica attuale sia celebrare la Messa di Sempre.....mah...
EliminaCaro moderatore, se sei serio pubblica tutti i commenti, certo cestinando quelli scurrili e offensivi, ma non fare come tutti i clericali da quattro soldi che sbavano dietro una talare, che si divertono a censurare...
RispondiEliminaMeglio sbavare dietro una talare che alle danze di Copacabana!
EliminaCome dire: liberalizzaione uguale libertà vigilata. Eppure c'è stato un periodo in cui membri dell'Ecclesia Dei ed in particolare il benemerito cardinal Castrillon Hoyos predicavano, a nome del Papa, che la Messa antica doveva esser celebrata non in una chiesa ma in tutte le chiese. Giuesta le conclusioni della Commissione cardinalizia del 1986 e del Motu Proprio.
RispondiEliminaCarnevale non è finito affatto e lo dimostrato papa bergoglio con la sua gita in spiaggia col cappello di piume e la lambada dei vescovi.
RispondiEliminadopofrancesco
Il carnevale è appena iniziato mi viene tristemente da dire....
EliminaFaccio presente che corrispondenza romana
RispondiEliminaa differenza del coordinamento nazionale summorum
ha avviato una raccolta firme di protesta a difesa della messa di sempre.
sarebbe il caso che si prenda esempio e che il coordinamento nazionale cominci a coordinare qualcosa invece di limitarsi alla gita in San Pietro.
Con questi cialtroni se non ci si sveglia
è meglio andarsene al mare a dormicchiare.
Ci si rivede a settembre no???
aaa che caldo... aaaa che sonno....
altro che coordinamento.... addormentamento
nazionale summorum
Polimar
Il vero problema è che il Vetus Ordo è una pietra d'inciampo per il malinteso ecumenismo
RispondiEliminaMa "l'ecumenismo" che sarebbe "facciamo l'amore e non la guerra" con i protestanti, i mussulmani, i buddisti, ecc., ecc., perchè non include anche i Cattolici Tradizionali???
EliminaMentre tutti costoro( cattolici modernisti,buddisti,protestanti,induisti,idolatri quali si son visti ad Assisi, in grado minore forse i mussulmani,ma sappiamo che sanno dissimulare...) non hanno alcuna difficoltà a considerarsi tante vie per giungere alla divinità,ognuna con una sua soggettiva verità,i Cattolici fedeli alla TRADIZIONE (FONTE DELLA RIVELAZIONE AL PARI DI S SCRITTURA)proclamano una UNICA VERITA',che non tollera accanto a sè falsi dei(demoni,come dice la Scrittura)
EliminaEd è anche la pietra d'inciampo per la Massoneria che, come organizzazione e pensiero, ha steso dappertutto i suoi tentacoli.
RispondiEliminaHo letto un violentissimo articolo contro i FI di tal p. Giulio Scozzaro nel blog di tal Cosimo de Matteis. Cercando in internet ho letto che questo frate è a capo di un'associazione di Gesù e Maria.
RispondiEliminaIl veleno che sparge coll'articolo è tale e tanto che non mi meraviglierebbe che fosse un ex-FI. Qualcuno ha notizie più esaurienti di questo frate siciliano? La sua associazione è riconosciuta dalla Chiesa? E' davvero un frate, è stato ordinato? Ha subito provvedimenti disciplinari gravi? E' un vero francescano? A quale ordine appartiene?
A vederlo sembra una copia del priore di Bose, ma dallo sguardo più truce.
Mi consta che è effettivamente un fuoriuscito dei F I
RispondiEliminaGuardandosi bene dall’entrare nel merito delle affermazioni di P. Giulio, il Pacifico si perde in una lunga serie di false domande (le fa perché conosce già le risposte). Il problema è se ciò che dice P. Scozzaro è vero o non è vero. Tutto qui. E se P. Giulio dopo aver avuto ragione col suo libro “Corruzione nella Chiesa” (di cui oggi nessuno dubita: preti pedofili, omosessuali, preti con figli, corruzione economica, le vicende dello Ior, ecc.) che oggi Papa Francesco sta affrontando, avesse ragione anche sui gravi fatti e i gravi abusi di Manelli e suoi complici, che hanno portato, piaccia o non piaccia, al commissariamento dei FI? È Padre Manelli e tutto il suo istituto che è commissariato, non P. Giulio.
RispondiEliminaAl prossimo catto-modernista-protestante che si permette di definire "carnevale" il Venerabile Rito di San Pio V consiglio di inviare il DVD del vero carnevale di Rio!!!!
RispondiEliminaL'anonimo delle 19,54, non so se modernista o non piuttosto sedevacantista più esplicito che criptico, seguace di mons. Williamson, sfonda un uscio aperto circa la corruzione nella Chiesa: antica come la sua origine, non mi è sconosciuta, e non è da oggi che la si combatte soprattutto da parte di una minoranza ma agguerrita.
RispondiEliminaIl cosiddetto p. Giulio, in realtà ora semplicemente Giambattista, ex frate FI, cacciato dai cappuccini, sospeso a divinis, ammonito dalla Conferenza Episopale Siciliana, fondatore di una Associazione di Gesù e Maria non riconosciuta dalla Chiesa, può scrivere quello che vuole. Lui è condannato dalla Chiesa, i FI no, e, almeno quelli che ho conosciuto io, vivono santamente e santificano.
Tutte le notizie sull'ex frate le ho apprese dal blog Fides et Forma, e, sulla base di quanto ivi scritto, ho fatto ricerche su internet. Ribadisco che i peggiori nemici sono sempre gli ex, specie se banditi da una famiglia, in questo caso da due, famiglie religiose. Non è un caso se a difenderlo a spada tratta sono i sedevacantisti, già neocatecumenali, su di un forum seguace dell'ineffabile mons. Williamson.
L'immoralità nella Chiesa odierna, ancora prima che da Francesco, è stata affrontata da Ratzinger, cardinale e papa. Chi ha emanato i documenti ufficiali circa l'esclusione dal sacerdozio degli omosessuali? Che memoria corta!
RispondiEliminaNon mi è piaciuta la via crucis della giornata mondiale della gioventù. Più che via crucis mi sembrava uno spettacolo.la via crucis è la via dolorosa di Gesù e anche nostra quando si presenta e la passione e morte di Gesù Cristo ci deve fare riflettere stando in silenzio in adorazione. Invece abbiamo visto applausi, osannati i giovani che portavano la croce sembrava di vedere uno spettacolo teatrale.
RispondiEliminaI FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA SONO VERI FIGLI DI SAN FRANCESCO D'ASSISI. NELLA CHIESA CI SONO ORDINI RELIGIOSI DOVE DAVVERO ALCUNI MEMBRI SI COMPORTANO MALE, (LO SO PERCHE' L'HO VISTO PERSONALMENTE) E CERTAMENTE NON SONO I FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA! I FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA HANNO SOSTENUTO E SALVATO LA MIA FEDE. VERGOGNA QUESTO DECRETO, CHI LO HA SCRITTO RENDE SOLO LA SANTA CHIESA MEDIEVALE..NON SIAMO PER CASO NEL PERIODO DELLA LOTTA ALLE INVESTITURE?? NO COMMENT
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