La Bussola 30-12-2010
Di Massimo Introvigne
Il 30 dicembre il Papa ha ricevuto in udienza i pueri cantores convenuti a Roma da tutto il mondo per celebrare il loro XXXVI congresso internazionale. Ne ha tratto occasione per ricordare le tre funzioni del canto e della musica sacra.
Il canto sacro, ha detto Benedetto XVI, è anzitutto «un servizio a Dio». Il Papa ha ricordato il Sermone 34 di sant’Agostino (354-430), dove si afferma che «il canto è un’espressione di gioia e di amore». «L’incontro di amore tra l’anima e il Signore» ha come suo frutto naturale la gioia, e subito ne scaturisce il desiderio di esprimerla. Ma questa gioia è, per sua natura, superiore alle capacità espressive dell’uomo: «è difficile tradurla in parole». Si situa qui la funzione che la Provvidenza ha assegnato alla musica e al canto, che sono capaci di andare al di là della parola. Con la musica «si dà voce al desiderio naturale di ogni persona umana di glorificare Dio con un canto d’amore». La musica sacra è anche, ha spiegato il Papa, un atto di giustizia: «offre a Dio la lode che gli è dovuta».
Il canto sacro, ha detto Benedetto XVI, è anzitutto «un servizio a Dio». Il Papa ha ricordato il Sermone 34 di sant’Agostino (354-430), dove si afferma che «il canto è un’espressione di gioia e di amore». «L’incontro di amore tra l’anima e il Signore» ha come suo frutto naturale la gioia, e subito ne scaturisce il desiderio di esprimerla. Ma questa gioia è, per sua natura, superiore alle capacità espressive dell’uomo: «è difficile tradurla in parole». Si situa qui la funzione che la Provvidenza ha assegnato alla musica e al canto, che sono capaci di andare al di là della parola. Con la musica «si dà voce al desiderio naturale di ogni persona umana di glorificare Dio con un canto d’amore». La musica sacra è anche, ha spiegato il Papa, un atto di giustizia: «offre a Dio la lode che gli è dovuta».
La seconda funzione della musica e del canto nella Chiesa è costituita dal «servizio agli altri adoratori». La preghiera non è sempre facile. Sia la mente sia il cuore rischiano di distrarsi e di non trovare la strada verso Dio. Ecco allora che la musica sacra – quella vera – diventa «un aiuto per innalzare i cuori e le menti nella preghiera».
La terza funzione ha a che fare con la Chiesa e con il suo mistero, che ha pure una dimensione escatologica. «La musica sacra – ha detto il Papa – è un servizio a tutta la Chiesa». Non solo: «permette di pregustare la liturgia celeste, nella quale i cori degli angeli e dei santi si uniscono in un canto senza fine di amore e di lode».
Il titolo del congresso dei pueri cantores è tratto dalla prima enciclica del Papa: Deus Caritas Est. E Benedetto XVI afferma che «la buona musica» – non, dunque, qualunque musica – «è capace di esprimere qualcosa del mistero dell’amore di Dio per noi e di noi per Lui».
La giornata odierna sarà forse ricordata nella storia del pontificato, più che per l’udienza ai pueri cantores, per la pubblicazione del Motu Proprio che riorganizza la finanza vaticana. Ma non è paradossale che nella stessa giornata il Papa parli di musica e di banche, di bellezza e di transazioni finanziarie. La Chiesa è incontro di fede e ragione, e si rivolge a uomini fatti di anima e di corpo.
E le prime parole del Motu Proprio sulle finanze vaticane fanno da ponte fra le due dimensioni, ricordandoci – prima di scendere in dettagli molto concreti – che cos’è la Chiesa e che cosa fa nella storia, con accenti che sono, anche qui, ispirati a sant’Agostino: «La Sede Apostolica ha sempre levato la sua voce per esortare tutti gli uomini di buona volontà, e soprattutto i responsabili delle Nazioni, all’impegno nell’edificazione […] della universale città di Dio verso cui avanza la storia della comunità dei popoli e delle Nazioni».
Il papa ha certo ragione, ma qui, in questo blog le sue ragioni sono tradotto in una “sacralità liturgica” che toglie spazio alla concreta Chiesa in preghiera, alla partecipazione attiva del popolo di Dio. Musica liturgica è una cosa, musica della schola cantorum è un'altra. La liturgia è cosa santa o se volete sacra, mentre invece le scholae non sono affatto sacre!
RispondiEliminaMa non è paradossale che nella stessa giornata il Papa parli di musica e di banche, di bellezza e di transazioni finanziarie. La Chiesa è incontro di fede e ragione, e si rivolge a uomini fatti di anima e di corpo.
RispondiEliminaE le prime parole del Motu Proprio sulle finanze vaticane fanno da ponte fra le due dimensioni
Spettabile Redazione, BASTA, BASTA, BASTA! con Massimo Introvigne. Fatelo per rispetto delle nostre anime e dei nostri corpi, per carità cristiana. NON SE NE PUO' PIU'!
?????
RispondiElimina<span>20 dicembre 2010</span>
RispondiElimina<span>Ior, gip conferma sequestro 23 milioni</span>
Non saranno restituiti allo Ior i 23 milioni di euro sequestrati il 20 settembre scorso dal gip su richiesta della procura di Roma. Il gip Maria Teresa Covatta ha respinto l'istanza con la quale i difensori del presidente della banca vaticana, Ettore Gotti Tedeschi, e del direttore generale, Paolo Cipriani, indagati per violazione della normativa antiriciclaggio, sollecitavano la revoca del provvedimento restrittivo. ...
<span>30 dicembre 2010</span>
<span>Motu proprio per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario
</span>
La Sede Apostolica ha sempre levato la sua voce per esortare tutti gli uomini di buona volontà, e soprattutto i responsabili delle Nazioni, all’impegno nell’edificazione, anche attraverso una pace giusta e duratura in ogni parte del mondo, della universale città di Dio verso cui avanzala storia della comunità dei popoli e delle Nazioni [Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 7: AAS 101 /2009), 645].
La pace purtroppo, ai nostri tempi, in una società sempre più globalizzata, è minacciata da diverse cause, fra le quali quella di un uso improprio del mercato e dell’economia e quella, terribile e distruttrice, della violenza che il terrorismo perpetra, causando morte, sofferenze, odio e instabilità sociale.
Molto opportunamente la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.
La Santa Sede approva questo impegno ed intende far proprie queste regole nell’utilizzo delle risorse materiali che servono allo svolgimento della propria missione e dei compiti dello Stato della Città del Vaticano.
In tale quadro, anche in esecuzione della Convenzione Monetaria fra lo Stato della Città del Vaticano e l’Unione Europea del 17 dicembre 2009, ho approvato per lo Stato medesimo l'emanazione della Legge concernente la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo del 30 dicembre 2010, che viene oggi promulgata. ...
Ripeto quello che ho detto in altra occasione: quale è il problema di questa nota? Se l'avesse scritta Luigi C o Enrico che differenza ci sarebbe? Non dobbiamo dare spazio a quello che dice il S. Padre? Preferireste scismatici o affini?
RispondiEliminaE Introvigne, in questo articolo, ha detto qualche cosa di male?
<span><span><span><span><span><span><span>CONVEGNO A PARIGI</span></span></span></span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span><span><span>La Tradition, une solution à la crise de l’Eglise ?</span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span><span>CONVEGNO A PARIGI</span></span></span></span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span><span><span>La Tradition, une solution à la crise de l’Eglise ?</span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span></span></span></span></span></span></span>
Il tradizionalismo è la fede morta dei vivi, la tradizione autentica è la fede viva dei morti.
RispondiEliminaPreferirei si evitassero, sia pure riportandoli, certi accostamenti assolutamente fuori luogo e offensivi per chiunque abbia un QI non ineriore a 30.
RispondiElimina<span>Il tradizionalismo è la fede morta dei vivi, la tradizione autentica è la fede viva dei morti.</span>
RispondiElimina<span></span>allora se ho capito bene il tradizionalismo è la messa 'ordinaria', con le sue creatività, necessarie per tenere desta l'attenzione degli altrimenti annoiati 'spettatori', la messa 'ordinaria' con i suoi Tu sei la mia vita, Dio s'è fatto come noi...ecc. ecc.
e la Tradizione (mi si permetta la maiuscola) è la celebrazione ordinaria dove dei morti (senza Cristo lo siamo tutti!) si incontrano con l'Autore della vita!
SE E' COSI', CONCORDO PIENAMENTE!
Perchè le persone che non vogliono certi post non si fanno un bel blog personale con tutti i post che vogliono?
RispondiEliminaCosì metteranno tutti i Ricossa, Nitoglia, Abrahamoviz etc che vogliono.
esattamente!
RispondiEliminail paradosso è che quello che un tempo era la normalità: dalle piccole pievi alle grandi basiliche si cantava il gregoriano e si parlava tutti in latino fedeli alla tradizione -"albero della vita", radici, linfa e corolla,storia di ciascuno e di tutti la senza la quale siamo niente su questa terra- oggi, dicevo, dobbiamo andarci a comprare i CD per ascoltare il Gregoriano, dobbiamo cercarcelo nei luoghi di culto d'eccellenza per sentirne gli effetti sullo spirito -e neppure in Vaticano con quella corale che urla e strepita- per essere immanenti "dentro" al "fatto"Liturgico...
RispondiEliminaChe bel progresso ehhh, ehhh ne ha fatti di passi avanti la Chiesa bravi, ben ci sta! sapete che vi dico?Ognuno ha la musica che si merita...anzi..che la Chiesa si merita....
"Percheee nell cuoooreee ho laaa certeeeezaaaaa il Signooooreeeeee ci salveràààààààà"...blan blan blaaannnnn
paradosso è che quello che un tempo era la normalità: dalle piccole pievi alle grandi basiliche si cantava il gregoriano e si parlava tutti in latino fedeli alla tradizione -"albero della vita", radici, linfa e corolla,storia di ciascuno e di tutti senza la quale siamo niente su questa terra- oggi, dicevo, dobbiamo andarci a comprare i CD per ascoltare il Gregoriano, oppure andare ai concerti o cercarcelo con il lanternino in quei luoghi di culto d'eccellenza ( che si contano sempre più sulla punta delle dita, spalmate sull'intero stivale) per sentirne gli effetti sullo spirito, immanenti ,"dentro" al "fatto"Liturgico...
RispondiEliminaChe bel progresso ehhh, ehhh ne ha fatti di passi avanti la Chiesa bravi, ben ci sta! sapete che vi dico?Ognuno ha la musica che si merita...anzi..che la Chiesa si merita....
"Percheee nell cuoooreee ho laaa certeeeezaaaaa il Signooooreeeeee ci salveràààààààà"...blan blan blaaannnnn
Copertino faccia il piacere, se ha qualcosa da dire a don Curzio lo chiami...il numero ce l'ha!
RispondiEliminaQuale spaventosa aporia dalla bocca del S.Padre: ci invita a perseguire la via della tradizione perché quella musica -"quella" e non altre, quella LITURGIA e NON un' altra- che si perpetua nei secoli è la sola espressione custodita nel deposito e tramandata per Tradizione e quindi inalinabile e poi...poi...che fa???
RispondiEliminaPermette, il Pontefice, che si assista ad un totale sconvolgimento.
Parla della cura dei Pueri ne incoraggia la presenza e poi...
Accetta con un placet vergognoso che l'ultima ruota del carro [mi riferisco al nuovo direttore della corale pontificia] manometta, sconvolga, riepiloghi a proprio gusto e piacemento ciò che la TRADIZIONE perpetua da secoli perché, udite udite: ne avrebbe facoltà!
E chi lo dice ?..Chi lo stabilisce? C'è una regola ancora valida -fino a prova contraria - NELLA CHIESA ed è il diritto d'internvento del popolo di Dio " QUOD OMNES TANGIT, AB OMNIBUS TRACTARI DEBET". Ma ci viene tappata la bocca, e il nostro sdegno viene maledettamente definito "chiacchiericcio" !
La Tradizione, non è una trasmissione meccanica di un deposito amorfo, inerte, ma è la consegna di un tesoro prezioso che appartiene ad un popolo intero, dal S. Padre alla più piccola creatura sperduta nel più lontano lembo dell'ecumene. E'un passaggio da esseri viventi ad altri esseri viventi la Sacra Tradizione. Ma, questo deposito non basta accoglirla supinamente ma va custodito, vegliato e vagliato perché non si contamini, preservato e purificato da eventuali aberrazioni, affinché si conservi integro distinguendone la VERITA' dall'Eresia che sempre ha tentato di depauperarne il contenuto...
Perciò, che il Santo Padre non si limiti a parlare sic et simpliciter per favore: è il caso che agisca, ora, subito, che ponga un freno prima che sia troppo tardi.
Grazie!
<span>Quale spaventosa aporia dalla bocca del S.Padre: ci invita a perseguire la via della tradizione perché quella musica ["quella" e non altre] quella LITURGIA che si perpetua nei secoli è la sola espressione custodita nel deposito e tramandata per Tradizione e quindi inalienabile e poi...poi...che fa???
RispondiEliminaPermette, il Pontefice, che si assista ad un totale sconvolgimento:
pParla della cura dei Pueri ne incoraggia e ne raccomanda la presenza e poi...con un placet vergognoso permette che l'ultima ruota del carro [mi riferisco al nuovo direttore della corale pontificia] manometta, sconvolga, riepiloghi a proprio gusto e piacemento ciò che la TRADIZIONE perpetua da secoli solo perché, udite udite, qualcuno ha detto che ne avrebbe facoltà! (?)
E chi lo dice ?..Chi lo stabilisce? </span>
<span>C'è una regola ancora valida NELLA CHIESA ed è il diritto d'internvento del popolo di Dio " QUOD OMNES TANGIT, AB OMNIBUS TRACTARI DEBET". malgrado ciò ci viene tappata la bocca, e il nostro sdegno viene maledettamente definito "chiacchiericcio" !
La Tradizione, non è una trasmissione meccanica di un deposito amorfo, inerte, ma è la consegna di un tesoro prezioso che appartiene ad un popolo intero, dal S. Padre alla più piccola creatura sperduta nel più lontano lembo dell'ecumene. E'un passaggio da esseri viventi ad altri esseri viventi la Sacra Tradizione. Ma, questo deposito non basta accoglirla supinamente: va custodito, vegliato e vagliato perché non si contamini, preservato e purificato da eventuali aberrazioni, affinché si conservi integro distinguendone la VERITA' dall'Eresia che sempre ha tentato di depauperarne il contenuto...
Perciò, che il Santo Padre non si limiti a parlare sic et simpliciter per favore: è il caso che agisca, ora, subito, che ponga un freno prima che sia troppo tardi.
Grazie!</span>
Cosa intende esattamente con "scismatici"? Può esser più preciso e chiarire chi è scismatico, su che base canonica e perché?
RispondiElimina<span><span>Quale spaventosa aporia dalla bocca del S.Padre: ci invita a perseguire la via della tradizione perché quella musica ["quella" e non altre] quella LITURGIA che si perpetua nei secoli è la sola espressione custodita nel deposito e tramandata per Tradizione e quindi inalienabile e poi...poi...che fa???
RispondiEliminaPermette, il Pontefice, che si assista ad un totale sconvolgimento:
pParla della cura dei Pueri ne incoraggia e ne raccomanda la presenza e poi...con un placet vergognoso permette che l'ultima ruota del carro [mi riferisco al nuovo direttore della corale pontificia don Palombella spalleggiato da mons.G. Marini] manometta, sconvolga, riepiloghi a proprio gusto e piacemento ciò che la TRADIZIONE perpetua da secoli solo perché, udite udite, qualcuno ha detto che ne avrebbe facoltà! (?)
E chi lo dice ?..Chi lo stabilisce? </span>
<span>C'è una regola ancora valida NELLA CHIESA ed è il diritto d'internvento del popolo di Dio " QUOD OMNES TANGIT, AB OMNIBUS TRACTARI DEBET". malgrado ciò ci viene tappata la bocca, e il nostro sdegno viene maledettamente definito "chiacchiericcio" !
La Tradizione, non è una trasmissione meccanica di un deposito amorfo, inerte, ma è la consegna di un tesoro prezioso che appartiene ad un popolo intero, dal S. Padre alla più piccola creatura sperduta nel più lontano lembo dell'ecumene. E'un passaggio da esseri viventi ad altri esseri viventi la Sacra Tradizione. Ma, questo deposito non basta accoglirlo supinamente, non servirebbe a nulla: va invece custodito, protetto, vegliato e vagliato perché non si contamini, preservato e purificato da eventuali aberrazioni, affinché si conservi integro distinguendone la VERITA' dall'Eresia che sempre ha tentato di depauperarne il contenuto...
Perciò, che il Santo Padre non si limiti a parlare sic et simpliciter per favore: è il caso che agisca, ora, subito, che ponga un freno prima che sia troppo tardi.
Grazie!</span></span>
Caro Pastor Ille, non è che lei ha sbagliato sito? Immagino che ci siano molti siti di protestanti, modernisti, neocatecumenali, pentecostali et similia che lei potrebbe proficuamente (per lei e per noi) frequentare. Se invece vuole "convertirci", dovrebbe ormai aver imparato che noi tradizionalisti (e non mi vergogno affatto di usare questa definizione) siamo tetragoni e anche un po' ottusi nella nostra fede semplice....
RispondiEliminaquando mangi più acqua e meno vino....
RispondiEliminaovviamente mi riferisco a pastor ille
RispondiElimina<span><span><span>Quale spaventosa aporia dalla bocca del S.Padre: ci invita a perseguire la via della tradizione perché quella musica ["quella" e non altre] quella LITURGIA che si perpetua nei secoli è la sola espressione custodita nel deposito e tramandata per Tradizione e quindi inalienabile e poi...poi...che fa???
RispondiEliminaPermette, il Pontefice, che si assista ad un totale sconvolgimento:
pParla della cura dei Pueri ne incoraggia e ne raccomanda la presenza e poi...con un placet vergognoso permette che l'ultima ruota del carro [mi riferisco al nuovo direttore della corale pontificia don Palombella spalleggiato da mons.G. Marini] manometta, sconvolga, riepiloghi a proprio gusto e piacemento ciò che la TRADIZIONE perpetua da secoli solo perché, udite udite, qualcuno ha detto che ne avrebbe facoltà! (?) </span> <span>C'è una regola ancora valida NELLA CHIESA ed è il diritto d'internvento del popolo di Dio " QUOD OMNES TANGIT, AB OMNIBUS TRACTARI DEBET".
La Tradizione, non è una trasmissione meccanica di un deposito amorfo, inerte, ma è la consegna di un tesoro prezioso che appartiene alla Chiesa dal S. Padre alla più piccola creatura sperduta nel più lontano lembo dell'ecumene. E'un passaggio da esseri viventi ad altri esseri viventi la Sacra Tradizione. Ma, questo deposito va invece custodito, protetto, vegliato e vagliato perché non si contamini, preservato e purificato da eventuali aberrazioni, affinché si conservi integro distinguendone la VERITA' dall'Eresia che sempre tenta depauperarne il contenuto...
Perciò, che il Santo Padre non si limiti a parlare sic et simpliciter per favore: è il caso che agisca, ora, subito, che ponga un freno prima che sia troppo tardi.
Grazie!</span></span></span>
questa è la rivincita che si son presi quelli che volevano il lettorato conferito alle donne..... QUESTE SON COSE CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO!! ma una bella epidemia di aviaria, no???
RispondiEliminacon tutto rispetto caro SANTO PADRE ma c'è una dicotomia tra il SUO parlare e la Sua Sacra azione........la nomina di PALOMBELLA!!!!!!
RispondiElimina...il fatto che abbia cantato una donna è il problema minore è il resto che funzionA malissimo!! Se fossi mons Liberto chiederei il motivo della mia sostuituzione, la Sistina NON è mai caduta così in basso con Lui.
RispondiEliminaE ' vergognoso!!! Questo blog dovrebbe oltre alle critiche fare delle proposte concrete e portarle al SANTA PADRE
@placentinum: l'ho capita XD !!!!
RispondiEliminaArridatece Liberto! Per lo meno c'era più sobrietà...
RispondiEliminaHo già risposto a don Camillo in altro loco: la cantatrice era lì perchè cadeva il giorno della Befana.
RispondiEliminaTradizionalismo palombelliano-sistino, ovvero riforma della riforma della riforma....
Il salmo cantato da una voce bianca... Tzè!
dovrebbero resuscitare p. Preite e p. Catena che misero a disposizione di Bartolucci gioielli eccelsi come la voce del piccolo Bolognesi....
Ma sono passati cinquant'anni ormai, Bolognesi avrà la mia età, Bartolucci è un vegliardo (trombato, con il dovuto rispetto), Liberto è passato come un ... venticello, e ora ci teniamo Palombella e il duo novembre....
Salvo il rispetto per l'Augusto Pontefice, che Dio salvi.
<span>Per non sembrare solo un burlone, replico qui le considerazioni che ho rivolto a don Camillo sulla prsente questione, in altro post.</span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Non scandalizzatevi se don Camillo ha - giustamente - sottolineato la picconata ad una veneranda tradizione che, nonostante riforme draconiane-bugniniste, cambi bruschi al vertice della Sistina nel 97, e circoequestre dell'Anno Santo, nè Marini senior, nè Liberto avevano mai intaccato.
Lo sdegno di don Camillo e di molti di noi (ma pure il sagace mons. Favella aveva censurato aspramente tale nuovo corso) non inerisce il canto muliebre o il ruolo della donna nella società, bensì una inspiegabile ferita al tentativo di riportare in un alveo di Tradizione il cursus liturgico cattolico, attuato dal S. Padre con l'ausilio di Marini jr (fino alla infausta nomina di Palombella), che in queste trovate genialoidi trova solo entrinseca sconfessione!
Il salmista era ed è un ministro parato, soprattutto nel servizio liturgico di una Basilica come quella vaticana dove agisce (ancora) non un coro qualsiasi, non una schola pur distinta, ma una Cappella musicale, anzi quella che dovrebbe essere LA CAPPELLA MUSICALE più insigne dell'orbe cristiano.
Questo comporta che, con tutte le riforme possibili ed immaginabili, alcuni postulati della tradizione anche se fosse solo consuetudinaria e non codificata, non devono potersi manomettere a piacimento.
Se la piacente cantatrice avesse cantato il salmo nella parrocchia di S. Adeodato in Vimercate ad es. non ci saremmo adontati più di tanto, considerato che il NO viene liberamente interpretato da decnni, soprattutto sul punto musicale; in una Cattedrale di provincia (ad es. Sora o Cnversano), pur turandoci il naso - come disse Montanelli - l'avremmo pure concesso.
Ma a S Pietro in Vaticano, nella solennità dell'Epifania, NO NO E NO!
Durante questo pontificato, poi!!!
Qualcuno ha ragione quando dice che il Papa è troppo signore, come è avvenuto per la porpora all'em.mo Romeo.
Di regola Palombella, la mattina del 7 gennaio, avrebbe dovuto essere sospeso dal c.d. beneficio ecclesiastico, in attesa di capire il perchè di tale invenzione.
Ma forse l'invenzione era concordata con qualche altro, e benedetta dall'Ufficio che più di ogni altro in Vaticano conosce di Liturgia e Musica sacra, ovvero la Segreteria di Stato.
Credetemi don Camillo ed altri non siamo misogini. Checchè!</span>
quando uno soffre di meteorismo dentro e fuori che fa ^??? produce vento ed ecco trombe, tromboni e poi come se non bastasse dovendo passare alla storia perchè lìaria della superbia è piu' di quella dell'intestino , pur di passare si piccona la storia inserendo una fanciulla a rompere la " storia "....... certo è che co tanto vento dentro e fuori il povero secco cerimoniere rischia di essere spazzato via da un ondata di venticello romano............
RispondiEliminaOh! stolti Tradizionalisti chi mai vi ha ammaliati? Ma come avete solo immaginato pensare che Palombella fosse il restauratore della Tradizione?
RispondiEliminaForse perché sfoggia una cotta di pizzo? Basta soltanto il pizzo o quattro stracci plissettati per essere annoverati tra i cultori e i sostenitori della Tradizione?
Finora cosa ha fatto? Ha distrutto ulteriormente anche il poco di buono che c'era prima, ritirando fuori "appiccicaticci" di fine ottocento.
E' solo un'opportunista, senza alcuna formazione, senza alcuna idea portante se non... il culto di sé stesso.
A questo sono state ridotte le celebrazioni papali. Altro che Tradizione. Altro che dignità liturgica! Altro che ars celebrandi.
E se qualche Tradizionalista gli ha aperto la strada a Palombella... ebbene... ha avuto quel che si meritava.
confermo caro collega!
RispondiEliminadicotomia, ovvero:
RispondiEliminatra il dire e il fare c'è sempre di mezzo ....il gran MARE del "tuttonuovotuttomigliore-pastoral-conciliare"....
mare mosso forza 6, che spinge la nave-Chiesa verso mille "aperturismi moderni"....
in tutte le direzioni possibili e contrarie....
secondo il vento dellospiritochesoffiadovevuole....e fa dimenticare tutte le cose passate, tutte superate, per andare incontro alla nuova-chiesa-cheavanza....
nel gran mare aperto del futuro tutto da scoprire....continua la grande avventura dell'abbraccio col mondo moderno e tutte le sue inesauribili fantastiche risorse......
un mare di possibilità, e chi mai le vieta ? ci sono forse cartelli di divieto in questo largo mare aperto ?
E' ora di piantarla! Sono mesi che insultate don Massimo, ho ascoltato il coro cantava bene, e poi, il Santo Padre desidera dare più spazio alle donne, questi sono delle innovazioni che possone e devo essere fatte, la Chiesa, la liturgia non è un armadio vecchio che deve essere ogni tanto spolverato e mai cambiato, la Chiesa, la liturgia è un corpo vivo, capace di andare in contro al mondo. Ha fatto bene don Massimo subito a far questi cambiamenti.
RispondiEliminache Dio salvi la Sistina e tutta la Chiesa dal marasma conciliar-ecumen-inclusivista, che sta mandando tutte le istituzioni, Liturgia e Dottrina alla deriva dell'et-et....senza confini....senza fine ....senza fine....
RispondiElimina<span>che Dio salvi la Sistina e tutta la Chiesa dal marasma conciliar-ecumen-inclusivista, che sta mandando tutte le istituzioni, Liturgia e Dottrina alla deriva dell'et-et....senza confini....senza fine ....senza fine....</span>
RispondiElimina<span>più spazio alle donne ??? !! ancora ???
RispondiElimina</span>
ma è la stessa cosa che reclamava a spada tratta ieri sera don Gallo, ospite da Fabio Fazio !
che Dio ce ne scampi...se non è già troppo tardi !
"La Chiesa DEVE aprire alle donne, se no non realizza il Vangelo!" questo era il succo della sua convinta apologia delle totali aperture a 360° che la Chiesa dovrebbe fare (compreso l'amore a largo raggio, libero da ogni freno e legge morale !
...e ripeteva anche: "come dice il mio amico teologo Farinella....." >:o
Usque tandem, Domine ?
:'(
(quando verrai Signore, a salvare la tua Chiesa da questi mercanti che stravolgono il tuo Santo Tempio e la Tua Dottrina Perenne?....)
<span><span>più spazio alle donne ??? !! ancora ???
RispondiElimina</span>
ma questa è la stessa cosa che reclamava a spada tratta ieri sera don Gallo, ospite da Fabio Fazio !
che Dio ce ne scampi...se non è già troppo tardi !
"La Chiesa DEVE aprire alle donne, se no non realizza il Vangelo!" questo era il succo della sua convinta apologia delle totali aperture a 360° che la Chiesa dovrebbe fare (compreso l'amore a largo raggio, libero da ogni limite, freno e legge morale ! )
...e ripeteva anche: "come dice il mio amico teologo Farinella....." >:o
Usque tandem, Domine ?
:'(
(quando verrai Signore, a salvare la tua Chiesa da questi mercanti che stravolgono e svendono al </span>
<span>nemico primordiale il tuo Santo Tempio e la Tua Dottrina Perenne?....)</span>
<span><span><span>più spazio alle donne ???!!</span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span> </span><span>ancora ??? </span>
ma questa è la stessa cosa che reclamava a spada tratta ieri sera don Gallo, ospite da Fabio Fazio !
che Dio ce ne scampi...se non è già troppo tardi !
"La Chiesa DEVE aprire alle donne, se no non realizza il Vangelo!" questo era il succo della sua convinta apologia delle totali aperture a 360° che la Chiesa dovrebbe fare (compreso l'amore a largo raggio, libero da ogni limite, freno e legge morale ! )
...e ripeteva anche: "come dice il mio amico teologo Farinella....." >:o
Usque tandem, Domine ?
:'(
(quando verrai Signore, a salvare la tua Chiesa da questi mercanti che stravolgono e svendono al </span>
<span>nemico primordiale il tuo Santo Tempio e la Tua Dottrina Perenne?....)</span></span>
Farinella è la maschera del carnevale di Putignano?
RispondiElimina<span><span>Ma è evidentissimamente evidente che il problema non risiede nell'essere misogini, o nel voler cercare il pelo nell'uovo giusto così, per formulare critiche gratuite. </span></span>
RispondiElimina<span><span>Qui, egregio Don Magnifico ci troviamo di fronte a quegli abusi in ambito celebrativo di cui lo stesso mons. G.Marini sembrava aborrire, il quale esortava caldamente affinché quelle norme Liturgiche -o Ars Celebrandi- (cuore pulsante, battito di vita, respiro per la Chiesa) non venissero contaminate, sporcate, banalizzate, anzi, usa un linguaggio severissimo ammonendo e considerando "disobbedienza liturgica"qualunque atto, gesto, parola, canto, quando è fatto in maniera arbitraria. Non c'è "opportunità" che tenga di fronte alla "disobbedienza Liturgica": nessuno può modificare o deformare in nome di un rinnovamento o postulato poiché tale modo di fare oltre a non edificare provoca discordia e lacerazioni nel tessuto ecclesiale. Dive ancora Marini :" inoltre si lede il giusto diritto dei fedeli all'azione liturgica che è espressione della vita della Chiesa secondo la sua tradizione e la sua disciplina".</span></span>
<span><span> Testuali riferite da Mons. G. Marini, proferite il 10 Agosto 2010 (vedi : Liturgia di Benedetto XVI secondo Guido Marini).</span></span>
<span><span>Dal 10 Agosto ad oggi, tempo 6 mesi e tutta quella ortodossia è andata a farsi benedire...ergo che qualcosa si sia inceppato! Cosa?</span></span>
<span><span>Cosa è intervenuto in questi 6 mesi perché quell'adesione alla Liturgia [che sappiamo essere "l'esercizio del Sacerozio di Cristo mediante la quale con segni sensibili è significata e a modo proprio a ciascuno è realizzata la santificazione, e viene esercitato dal Capo e dalle Sue membra il culto pubblico integrale"] stia lentamente cambiando i connotati a seconda del ghiribizzo del momento della serie:"famo come ce' pare e piace perché sémo belli e bulli"..</span></span>
<span><span> Ci dica Mons, Marini siamo tutt'orecchi: cosa è intervenuto in questi 6 mesi perché quel "diritto dei fedeli ad avere una Liturgia celebrata secondo le norme universlai della Chiesa" conta come "il due a briscola"?</span></span>
<span><span>Così, giusto per sapere eh...</span></span>
<span><span>Grazie!</span></span><span><span></span></span>
<span><span><span>Ma è evidentissimamente evidente che il problema non risiede nell'essere misogini, o nel voler cercare il pelo nell'uovo giusto così, per formulare critiche gratuite. </span></span>
RispondiElimina<span><span>Qui, egregio Don Magnifico ci troviamo di fronte a quegli abusi in ambito celebrativo di cui lo stesso mons. G.Marini sembrava aborrire, il quale esortava caldamente affinché quelle norme Liturgiche -o Ars Celebrandi- (cuore pulsante, battito di vita, respiro per la Chiesa) non venissero contaminate, sporcate, banalizzate, anzi, usa un linguaggio severissimo ammonendo e considerando "disobbedienza liturgica"qualunque atto, gesto, parola, canto, quando è fatto in maniera arbitraria. Non c'è "opportunità" che tenga di fronte alla "disobbedienza Liturgica": nessuno può modificare o deformare in nome di un rinnovamento o postulato poiché tale modo di fare oltre a non edificare provoca discordia e lacerazioni nel tessuto ecclesiale. Dice ancora Marini (cosa interessante assai):" inoltre si lede il giusto diritto dei fedeli all'azione liturgica che è espressione della vita della Chiesa secondo la sua tradizione e la sua disciplina".</span></span>
<span><span> Testuali riferite da Mons. G. Marini, proferite il 10 Agosto 2010 (vedi : Liturgia di Benedetto XVI secondo Guido Marini).</span></span>
<span><span>Dal 10 Agosto ad oggi, tempo 6 mesi e tutta quella ortodossia è andata a farsi benedire...ergo che qualcosa si sia inceppato! Cosa?</span></span>
<span><span>Cosa è intervenuto in questi 6 mesi perché quell'adesione alla Liturgia [che sappiamo essere "l'esercizio del Sacerozio di Cristo mediante la quale con segni sensibili è significata e a modo proprio a ciascuno è realizzata la santificazione, e viene esercitato dal Capo e dalle Sue membra il culto pubblico integrale"] stia lentamente cambiando i connotati a seconda del ghiribizzo del momento della serie:"famo come ce' pare e piace perché sémo belli e bulli"....con il rischio di una deriva pericolossissima...</span></span>
<span><span> Ci dica Mons, Marini siamo tutt'orecchi: cosa è intervenuto in questi 6 mesi perché quel "diritto dei fedeli ad avere una Liturgia celebrata secondo le norme universlai della Chiesa" . ora, conti come "il due a briscola"?</span></span>
<span><span>Sa', curiosità, giusto per sapere! Credo -a nome di titti i fretelli in Cristo- di averne facoltà!</span></span>
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Forza Cagliari! Don Camillo sesi unu fillu de mamma bona!
RispondiEliminaAh Ah Ah Ah AHHhAHHHhhhhAAAAHHHHh!!!
RispondiElimina<span><span><span><span>Ma è evidentissimamente evidente che il problema non risiede nell'essere misogini, o nel voler cercare il pelo nell'uovo giusto così, per formulare critiche gratuite. </span></span>
RispondiElimina<span><span>Qui, egregio Don Magnifico ci troviamo di fronte a quegli abusi in ambito celebrativo di cui lo stesso mons. G.Marini sembrava aborrire, il quale esortava caldamente affinché quelle norme Liturgiche -o Ars Celebrandi- (cuore pulsante, battito di vita, respiro per la Chiesa) non venissero contaminate, sporcate, banalizzate, anzi, usa un linguaggio severissimo ammonendo e considerando "disobbedienza liturgica"qualunque atto, gesto, parola, canto, quando è fatto in maniera arbitraria. Non c'è "opportunità" che tenga di fronte alla "disobbedienza Liturgica": nessuno può modificare o deformare in nome di un rinnovamento o postulato poiché tale modo di fare oltre a non edificare provoca discordia e lacerazioni nel tessuto ecclesiale. Dice ancora Marini (cosa interessante assai):" inoltre si lede il giusto diritto dei fedeli all'azione liturgica che è espressione della vita della Chiesa secondo la sua tradizione e la sua disciplina".</span></span>
<span><span> Testuali riferite da Mons. G. Marini, proferite il 10 Agosto 2010 (vedi : Liturgia di Benedetto XVI secondo Guido Marini).</span></span>
<span><span>Dal 10 Agosto ad oggi, tempo 6 mesi e tutta quella ortodossia è andata a farsi benedire...ergo che qualcosa si sia inceppato! Cosa?</span></span>
<span><span>Cosa è intervenuto in questi 6 mesi perché quell'adesione alla Liturgia [che sappiamo essere "l'esercizio del Sacerozio di Cristo mediante la quale con segni sensibili è significata e a modo proprio a ciascuno è realizzata la santificazione, e viene esercitato dal Capo e dalle Sue membra il culto pubblico integrale"] stia lentamente cambiando i connotati a seconda del ghiribizzo del momento della serie:"famo come ce' pare e piace perché sémo belli e bulli"....con il rischio di una deriva pericolossissima...</span></span>
<span><span> Ci dica Mons, Marini siamo tutt'orecchi: cosa è intervenuto in questi 6 mesi perché quel "diritto dei fedeli ad avere una Liturgia celebrata secondo le norme universali della Chiesa e della S.Tradizione" ora, conti come "il due a briscola"?</span></span>
<span><span>Sa', curiosità, giusto per sapere, interprete anche dei molti fratelli in Cristo ritengo di averne facoltà!?...</span></span></span></span>
<span><span><span><span>Ci dica, ci dica monsignr Guido!</span></span></span></span>
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<span><span><span><span>Grazie!</span></span></span></span>
peggio che zio Eolo e i suoi 12 figli dopo l'ultima colica notturna! Non me ne parli, pensi che la povera Tersicore subì una mutazione genetica al bulbo pilifero: permamente irreversibile e relativo rasch cutaneo!
RispondiEliminaComplimenti per come va incontro al mondo: con le trombe dell'ottocento che intronizzano il Papa Re, colla genuflessione al Papa Re, colle strombazzate da pseudoteatro o a pseudotrionfalismo. Belle innovazioni. Bel modo di dialogare col mondo.
RispondiEliminaIl Coro fa schifo. Altro che storie...
Apri le orecchie!
SILENZIO LEI! o LA FACCIO MANGIARE CRUDA DALLE GORGONI, E SE INSISTE CON QUESTE BAGGIANATE CHIEDERO' A MEDUSA DI FARLE CADERE TUTTI I DENTI! PAROLA DI MEDEA!
RispondiEliminaRegistrazione della cerimonia dei Battesimi in Cappella Sistina...
RispondiEliminaSentite lo spettacolo....
http://www.ktotv.com/videos-chretiennes/emissions/ceremonie-a-rome/ceremonie-a-rome-messe-et-bapteme-d-enfants/00055507
<span>SILENZIO OSPITE , LA PIANTI LEI CON SIMILI CASTRONATE o LA FACCIO MANGIARE CRUDA DALLE GORGONI, E SE INSISTE CHIEDERO' A MEDUSA DI FARLE CADERE TUTTI I DENTI! PAROLA DI MEDEA!</span>
RispondiEliminaMa lei Medea è una donna? Ma non si vergogna? Bene ha detto Caterina e infatti Barbara e Raffaella condividono questa semplice ma importante apertura alla novità, lei è più tradizionalista di noi? Finalmente un' apertura che ci aspettavamo da anni e una donna va contro quest'apertura. E' proprio vero che noi siamo le prime nemiche di noi stesse.
RispondiElimina<span>Ma lei Medea è una donna? Ma non si vergogna? Bene ha detto Caterina e infatti Barbara e Raffaella condividono questa semplice ma importante apertura alla novità, lei è più tradizionalista di noi? Finalmente un' apertura che ci aspettavamo da anni e una donna va contro quest'apertura. E' proprio vero che noi siamo le prime nemiche di noi stesse.</span>
RispondiEliminaSi! Sono una donna, capace di distinguere la "sostanza" da ciò che è "accessorio"! Una donna a tutto tondo che rispetta la Tradizione della chiesa e riesce a penetrarne il "mistero" che va ben al di la' dell'apparenza!
RispondiEliminaSi vergogni Lei, piuttosto!
Sa cos'e' lei, gentile Laura? UN''OCA!
RispondiElimina<span>Veda, gentile Laura, al contrario di lei che è un'oca, io Sono una donna capace di distinguere la "sostanza" da ciò che è "accessorio"! Una donna a tutto tondo che rispetta la Tradizione della Chiesa ne comprende il senso ultimo e ne penetra il "mistero" che va ben al di la' dell'apparenza!
RispondiEliminaSi vergogni Lei, piuttosto, e studi!</span>
egr. Laura, di grazia, vuole rileggere il commento di don Magnifico, ore 16:54, dove chiarisce ottimamente che NON E' affatto in questione la misoginia, ma ben altro, cioè la conservazione di forme venerande consacrate dalla Tradizione, che erano rimaste intatte in mezzo a tanti stravolgimenti, fino a questa nomina ?
RispondiEliminalasci stare sos, la ringrazio per il suo intervento...e poi ci domandiamo come mai la Chiesa rischia di affondare come un guscio di noce scarevantato a destra e manca, sospinto da ogni vento di novità...che pena!!
RispondiEliminaQualcuno sa perché il Papa oggi durante la celebrazione della Messa alla dossologia ha detto "Per Christum, con Christo et in Christo"?? e' stato modificato? o ho capito male io? Andate al minuto 87...
RispondiEliminaComunque forza Cagliari
RispondiEliminas'è sbagliato poveretto.. tutto qui
RispondiEliminaCondivido la questione femminile, come posta da Medea.
RispondiEliminaGli strabismi delle innovazioni palombelliane sono evidentissimi: da un lato pesca nella peggiore tradizione (le marce ottocentesche con gli ottoni) e rievoca trionfalismi che non si addicono alla celebrazione papale con il Novus Ordo.
Mons. Favella aveva già sottolineato: nemmeno gli svizzeri si genuflettono, i vescovi e i cardinali quasi non s'inchinano nemmeno, solo qualcuno si cava lo zucchetto, il Papa procede a piedi e solo la Sistina si genuflette? Ma allora è solo piaggeria!
O si genuflettano tutti al passaggio (o almeno gli svizzeri) o nessuno. Che senso ha che la cappella rende questo omaggio?
All'opposto di tali insensate restaurazioni, poi la donna che canta il salmo.
Sarà pure una cantante del Teatro dell'Opera, e tanto di cappello, ma che se ne torni al Teatro dell'Opera!
Il caravnserraglio di ispirazione salesiana post-sessantottina è arrivato all'altare della Confessione?
Mons. Marini giustifichi lui queste cose, visto che apparentemente, deve sovrintendere a tutto ciò
Povero Papa, lo vedo affaticato seppure celebri - lui personalmente - in modo ammirevole.
Il 5 gennaio 2011 il Presidente di turno dell'OCSE ha nominato Introvigne "rappresentante OCSE per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione con un attenzione particolare alla discriminazione contro i cristiani e i membri delle altre religioni".
RispondiEliminaDe Introvigne satis ... Abbasso il mondialismo.
palombella = qualità che si sprigiona nell'aria!!!! piu' donne nella chiesa ??' ma dove ?? con quali compiti??? inizio a provare un pò di nostalgia LIBERO, PIERO MARINI ??? e pensare che tutti credevamo di aver toccato il fondo....
RispondiElimina....ho letto con interesse i vostri commenti precedenti al Battesimo del Signore circa l'ingresso delle donne in Sistina , forse intendevate le mamme ???? Il Coro del Papa riflette il mondo e le aperture proposte dal Maestro sono tutte condivisibili il mondo va avanti non si ferma.
RispondiEliminaMons. Marini sarà un sant'uomo, ma è troppo arrendevole.....
RispondiEliminaNon intendevamo le mamme!
RispondiEliminaIntendevamo le donne in genere!
Se si legge il commento di don Magnifico postato ieri, capirà bene la motivazione di questa nostra corale indignazione.
E creda, gentile Enza, non è questione che riguarda la donna in sè, ma le donne nel contesto delle celebrazioni e di quelle papali anzitutto.
http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2011/01/07/messa-francese-il-prete-fa-don-lurio/
RispondiEliminaLei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?
Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione, seguirLa, amarla. proteggerla è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarne il Deposito postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE, non di OGGETTO fruibile a seconda della moda ecc- coloro che ne comprendono il senso sanno quale sia questo soggetto: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE, per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo ma soprattutto non è negoziabile in quanto viene da Dio stesso!.
Questo Soggetto Vivente, cioè lo Spirito Santo è lo Spirito di Dio, comprende enza, il quale mal si coniuga con i capricci degli uomini, il turbinìo, le tante variazioni sul tema....Perché, vede, non Lo possediamo per "diritto" ma lo riceviamo PER GRAZIA!
Perciò...non bestemmi lo Spirito Santo perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito!
<span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?
Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione, seguirLa, amarla. proteggerla è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarne il Deposito postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE, non di OGGETTO fruibile a seconda della moda ecc- coloro che ne comprendono il senso sanno quale sia questo soggetto: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE, per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo ma soprattutto non è negoziabile in quanto viene da Dio stesso!.
Questo Soggetto Vivente, cioè lo Spirito Santo è lo Spirito di Dio, comprende enza, il quale mal si coniuga con i capricci degli uomini, il turbinìo, le tante variazioni sul tema....Perché, vede, non Lo possediamo per "diritto" ma lo riceviamo PER GRAZIA!
Perciò...non bestemmi lo Spirito Santo perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito!</span>
<span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?
Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione, seguirLa, amarla. proteggerla è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarne il Deposito postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE, non di OGGETTO fruibile a seconda della moda ecc- coloro che ne comprendono il senso sanno quale sia questo soggetto: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE, per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo ma soprattutto non è negoziabile in quanto viene da Dio stesso!.
Questo Soggetto Vivente, cioè lo Spirito Santo è lo Spirito di Dio, comprende enza, il quale mal si coniuga con i capricci degli uomini, il turbinìo, le tante variazioni sul tema....Perché, vede, si sta smarrebdo il senso della misura, si crede di possedere lo Spirto Santo per cui, ci si arrogha il diritto di fare quello che ci piace del sacro Rito, della Tradizione, del deposito della fede. Non è così : non Lo possediamo affatto per "diritto". NO! Se lo riceviamo è per pura GRAZIA!
Perciò...non bestemmi lo Spirito Santo perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito</span></span>
<span><span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?
Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarla, postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE -non di OGGETTO- e in quanto tale non può essere fruibile a seconda della moda ecc- Lei sign. enza sa chi è questo soggetto? Suppongo di no, allora glie lo dico io: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE. Per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo, sa cosa vuol dire tutto questo? Che non è negoziabile... come MAi potrebbe esserLo lo Spirito di Dio, [comprende enza] il quale mal si coniuga con i capricci degli uomini: il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema....Perché, vede, si sta smarrendoo il senso della misura, si crede di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più piace del sacro Rito, della Tradizione, del deposito della fede, quasi fosse un capriccio. ERRORE! Non Lo possediamo affatto per "diritto" Spirito Santo NO! Lo riceviamo per pura GRAZIA! Perciò...attenzione NOn bestemmiare contro lo Spirito Santo, seppur in buona fede, perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito</span></span></span>
<span><span><span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?
Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarla, postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE -non di OGGETTO- e in quanto tale non può essere fruibile a seconda della moda ecc- Lei sign. enza sa chi è questo soggetto? Suppongo di no, allora glie lo dico io: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE. Per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo - come lo è lo stesso Dio, fuori dallo spazio e dal tempo-! Sa cosa vuol dire tutto questo? Che non è negoziabile lo Spirito Santo e mal si coniuga con i capricci degli uomini: il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema.Purtroppo si sta smarrendo il senso della misura: si crede di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più piace del sacro Rito, della Tradizione, del deposito della fede, quasi ne fossimo "padroni capricciosi": ERRORE E ORRORE! Noi non possediamo per dirittto lo Spirito Santo, tenetelo BENE a mente! Lo riceviamo per pura GRAZIA! Perciò...attenzione a NOn bestemmiare contro lo Spirito Santo, seppur in buona fede, perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito</span></span></span></span>
<span><span><span><span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?
Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarla, postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE -non di OGGETTO- e in quanto tale non può essere fruibile a seconda della moda ecc- Lei sign. enza sa chi è questo soggetto? Suppongo di no, allora glie lo dico io: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE. Per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo - come lo è lo stesso Dio, fuori dallo spazio e dal tempo-! Sa cosa vuol dire tutto questo? Che non è negoziabile lo Spirito Santo e mal si coniuga con i capricci degli uomini: il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema.Purtroppo si sta smarrendo il senso della misura: si crede di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più piace del sacro Rito, della Tradizione, del deposito della fede; una sorta di vecchio baule da dove si effettua la cernita degli oggetti da mercatino delle pulci quasi fossimo "padroni capricciosi": ERRORE E ORRORE! </span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span>Noi non possediamo per dirittto lo Spirito Santo, tenetelo BENE a mente! Lo riceviamo per pura GRAZIA [" Veni Sancte Spiritus"] Perciò...attenzione a NOn bestemmiare contro lo Spirito Santo, seppur in buona fede, perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito</span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione, preservarla, postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE -non di OGGETTO- e in quanto tale non può essere fruibile a seconda della moda ecc- Lei sign. enza sa chi è questo soggetto? Suppongo di no, allora glie lo dico io: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE. Per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo - come lo è lo stesso Dio, fuori dallo spazio e dal tempo-! Sa cosa vuol dire tutto questo? Che non è negoziabile lo Spirito Santo e mal si coniuga con i capricci degli uomini: il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema.Purtroppo si sta smarrendo il senso della misura: si crede di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più piace del sacro Rito, della Tradizione, del deposito della fede; una sorta di vecchio baule da dove si effettua la cernita degli oggetti da mercatino delle pulci quasi fossimo "padroni capricciosi e arroganti" basterà osservare il suo cipiglio quando afferma:"il coro del papa riflette il mondo e le aperture e proposte del "maestro" sono tutte condivisibili il mondo va avanti, non si ferma"! </span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span>Veda enza: noi non possediamo per dirittto lo Spirito Santo, tenetelo BENE a mente! Lo riceviamo per pura GRAZIA [" Veni Sancte Spiritus"] Perciò...attenzione a NOn bestemmiare contro lo Spirito Santo, seppur in buona fede, perché tutto ci è perdonato in questa nostra miserabile esistenza, ma non la Bestemmia contro lo Spirito</span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE -non di OGGETTO- e in quanto tale non può essere fruibile a seconda della moda ecc- Lei sign. enza sa chi è questo soggetto? Suppongo di no, allora glie lo dico io: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE. Per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo - come lo è lo stesso Dio, fuori dallo spazio e dal tempo-! lo Spirito Santo non è negoziabile, perché NON ci appartiene per diritto ma è DONO, PURA GRAZIA e mal si coniuga con i capricci degli uomini il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema. l'ERRORE enorme consiste nel credere di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più ci piace del sacro Rito LITURGICO, della Tradizione, del deposito della fede alla stregua del vecchio baule al cui interno si effettua la cernita per il mercatino delle pulci: padroni capricciosi e arroganti - basterà osservare la sua superbia enza quando afferma:"il coro del papa riflette il mondo e le aperture e proposte del "maestro" sono tutte condivisibili il mondo va avanti, non si ferma"! Dinnanzi ad una frase del genere che provare ORRORE x L' ORRORE insito: </span></span></span></span></span><span><span><span><span><span>...attenzione a NOn bestemmiare contro lo Spirito Santo, seppur in buona fede, perché tutto ci sarà perdonato in questa miserabile esistenza, ma non la bestemmia contro lo Spirito!</span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span><span>Lei gentile Enza non fa che incarnare lo spirito del mondo, motivo per il quale la Chiesa si sta lentamente e inesorabilmente incuneando verso le "forche caudine" dell'auto distruzione e nella migliore delle ipotesi non potrà che uscirne a brandelli.
RispondiEliminaIl suo discorso, peloso e molto terreno, non mi meraviglia più di tanto -ho sentito di peggio- malgrado ne avverta sempre un fortissimo disagio e sa perché?Perchè la superficialità è di casa ormai nella chiesa e comprendere il senso della Tradizione è , per sua stessa natura, cosa molto impegnativa proprio per questa inclinazione diffusa al secolarismo, all'adattamento coatto. Invero seguire la Tradizione postula una profonda fede e convinzione di essere di fronte ad un "soggetto Vivente" -badi bene: PARLO DI SOGGETTO VIVENTE -non di OGGETTO- e in quanto tale non può essere fruibile a seconda della moda ecc- Lei sign. enza sa chi è questo soggetto? Suppongo di no, allora glie lo dico io: nell'ordine trascendente e supremo è lo Spirito Santo, che ne garantisce la conoscenza di FEDE. Per cui la Tradizione va' oltre lo Spazio e il tempo - come lo è lo stesso Dio, fuori dallo spazio e dal tempo-! lo Spirito Santo non è negoziabile, perché NON ci appartiene per diritto ma è DONO, PURA GRAZIA e mal si coniuga con i capricci degli uomini il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema. l'ERRORE enorme consiste nel credere di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più ci piace del sacro Rito LITURGICO, della Tradizione, del deposito della fede: padroni capricciosi e arroganti - basterà osservare la sua superbia, sing. enza quando afferma:"il coro del papa riflette il mondo e le aperture e proposte del "maestro" sono tutte condivisibili il mondo va avanti, non si ferma"! </span></span></span></span></span><span><span><span><span><span>...Frase che fa cadere le braccia, e lascia un senso di smarrimento e di pena! </span></span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span><span>Che dire: attenzione a NOn bestemmiare contro lo Spirito Santo, seppur in buona fede, perché tutto ci sarà perdonato in questa miserabile esistenza, ma non la bestemmia contro lo Spirito!</span></span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span>–</span></span></span>
già visto e commentato da un pezzo nei giorni scorsio...
RispondiElimina....tanto, a che pro continuare gli "alti lai" ?
in "alto" chi ascolta le proteste inorridite ?
:(
<span>già visto e commentato da un pezzo nei giorni scorsi...
RispondiElimina....tanto, a che pro continuare gli "alti lai" ?
e in "alto", chi ascolta le proteste inorridite ?
:( </span>
Sì, è sacro il gen! Hahaha, che idiota che sei Pastor ille, che idiota!
RispondiEliminaQuanto a scorrettezze, non accettiamo lezioni da un prete indegno. Per la Tradizione quelli come te, don Camillo, sono emorroidi da estirpare.
RispondiElimina<span><span><span><span><span><span><span><span><span>Chi sarebbe il maestro, il pennuto??</span></span></span></span></span></span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span><span><span><span><span><span><span>Sa che ha ragione? E' vero, il mondo non si ferma: precipita!</span></span></span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span><span><span>Per alcuni parlare di Tradizione è un po' come cercare nel baule della trisavola oggetti curiosi da "mercato delle pulci"! Che roba!! Ma lo sa sign.enza che la Tradizione nel suo ordine trascendente e supremo ha per soggetto lo Spirito Santo, per cui - come Dio stesso- è fuori dallo spazio e dal tempo? E come possiamo cambiare ciò che Dio stesso ha voluto ci arrivasse per la nostra santificazione attraverso la Tradizione e il deposito della fede che la Chiesa custodisce? Ci sono regole rituali che non possono mutare, sono Doni dello Spirito Santo, NON ci appartengono per diritto ma per PURA GRAZIA che mal si coniuga con i capricci degli uomini il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema. l'ERRORE enorme consiste nel credere di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più ci piace in ambito liturgico, trafugando nella tradizione come fossimo i padroni capricciosi e arroganti - basterà osservare la sua spocchia sing. enza quando afferma:"il coro del papa riflette il mondo e le aperture e proposte del "maestro" sono tutte condivisibili il mondo va avanti, non si ferma"! </span></span></span></span></span><span><span><span><span><span>...Frase che fa cadere le braccia...</span></span></span></span></span></span></span></span></span>Lo Spirito Santo è libero, scevro da ricatti meschini...Egli è vicino a chi lo invoca con cuore puro : "Veni Sancte Spiritus"..."Veni...."
<span><span><span><span><span><span><span><span><span><span>Chi sarebbe il maestro, il pennuto??</span></span></span></span></span></span></span></span></span>
RispondiElimina<span><span><span><span><span><span><span><span><span>Sa che ha ragione? E' vero, il mondo non si ferma: precipita!</span></span></span></span></span></span></span></span></span>
<span><span><span><span><span><span><span><span><span>Per alcuni parlare di Tradizione è un po' come cercare nel baule della trisavola oggetti curiosi da "mercato delle pulci"! Che roba!! Ma lo sa sign.enza che la Tradizione nel suo ordine trascendente e supremo ha per soggetto lo Spirito Santo, per cui - come Dio stesso- è fuori dallo spazio e dal tempo? E come possiamo cambiare ciò che Dio stesso ha voluto ci arrivasse per la nostra santificazione attraverso la Tradizione e il deposito della fede che la Chiesa custodisce? Ci sono regole rituali che non possono mutare, sono Doni dello Spirito Santo, NON ci appartengono per diritto ma per PURA GRAZIA che mal si coniuga con i capricci degli uomini il turbinìo degli eventi, le tante variazioni sul tema. l'ERRORE enorme consiste nel credere di possedere lo Spirto Santo, motivo per il quale ci si arrogha il diritto di fare quello che più ci piace in ambito liturgico come padroni capricciosi e arroganti: basterà osservare la sua spocchia sing. enza quando afferma:"il coro del papa riflette il mondo e le aperture e proposte del "maestro" sono tutte condivisibili il mondo va avanti, non si ferma"! </span></span></span></span></span><span><span><span><span><span>Frase che fa cadere le braccia...</span></span></span></span></span></span></span></span></span>Lo Spirito Santo è libero, scevro da ricatti meschini...Egli è vicino a chi lo invoca con cuore puro : "Veni Sancte Spiritus"..."Veni...."</span>
Caro Altamurano non si preoccupi, le strane vedute progressiste di alcune frange (maggioritarie) del cattolicesimo adulto-impegnato, arrivano ad evocare che saremmo contro la presenza delle madri nei cori, e forse delle maritate pure.....
RispondiEliminache dire: suppongono che ammettiamo le nubili, non si sa bene per quale motivo, però.
Possiamo dare tutte le spiegazioni storiche, giuridiche, liturgiche, musicali, estetiche che vogliamo, ma il moloch dell'adattamento al mondo - anche e soprttutto in materia liturgica, dopo la dottrina, la morale, la struttura della Chiesa e quant'alro - sarà sempre come il Leviathano che ogni tanto riaffiora, con i deleteri esiti che stanno sotto gli occhi di tutti.
Mi pare che Medea, da donna, abbia spiegato ottimamente alle gentili signore in ascolto, quale dovrebbe essere il sano rapporto Donna-Tradizione.
Nessuno di noi si sogna di dire ad es. che la donna debba tornare ad essere l'angelo del focolare e basta, che debba indossare solo la gonna, che non debba frequentare locali pubblici o quant'altro, ma ci sia prmesso di protestare vibratamente contro indebite inframmettenze secolaristiche - gabellate per esigenze estetiche (si rammenti che non abbiamo scritto in fronte "giocondo") o aperture alle necessità dei tempi - che vanno a ledere tradizioni che possono servire da esempio per le Chiese particolari e che, se il s. Padre va sostenuto nella sua opera proprio dai primi collaboratori (alias Marini e Palombella), devono venir difese almno in determinati luoghi liturgici, come S. Pietro.
La salmeggiante cantatrice avrebe potuto essere Maria Caniglia, Giuditta Pasta o Corinna Vozza, ma lì era INOPPORTUNA.
Frse però è solo il primo passo verso mgnifiche sorti e progressive delle liturgie petrine....
Le donne chierichette e le ministre straordinarie alle Messe papali potrebbero essere la giust evoluzione di tali segnali.
Per te, prete indegno e diabolico, non ci sarà mai nulla da commentare positivamente in questo Pontefice. Dovresti gettarti ai suoi piedi e chiedere perdono.
RispondiEliminaCerto, se il coro "palombino" è composto da "cervelletti di gallina" come sembrerebbe da certi commenti...siamo in un maledettissimo mare di guai...Tant'è ...la risultante è sotto gli occhi di tutti. tragedia! E' proprio vero: contro la stupidità anche gli dei sono impotenti. Ci vorrebbe il Signore. Ma dovrebbe scendere Lui di persona, visto che il Figlio nessuno lo ascolta!
RispondiElimina<span>Sa cosa penso Rev. Don Magnifico: che c'è da farsi il segno della croce dinnanzi allo squallore...penso che secoli e secoli di storia, di Tradizione di attività letteraria di autori cristiani, di Padri, di santi e di martiri -ivi compreso, ovviamente, il sacrificio di N.Signore- alla luce di tanta superficialità e ignoranza che si evidenzia nella cristianità [vedi commenti delle femmiste, deprimenti, sciocche, vedi le "neo liturgie"del pennuto ecc] - proprio in coloro che dovrebbero rappresentare l'esempio fulgido- non ci troviamo dinnanzi al dielemma se tutta quella pleiade di geni che ci hanno preceduto, chiamati a definire la fede della Chiesa nelle sue basi essenziali soprattutto ai Monumenti della tradizione in modo eminente alla Liturgia non sia stata travolta da un'ennesima ondata di nuovi barbari che si credeva aver definitivamente sconfitto ma che invece riappaiono ancora più forti e devastanti perché legittimati a depredare. Finiranno con l'abbattere le fondamenta della Chiesa, i novelli Lanzichenecchi. Se il S.Padre non prenderà provvedimenti le macerie finiranno col caderci miseramente addosso!</span>
RispondiEliminaCosa predicate a fare? Un incompetente come il nuovo maestro della Sistina non è facile trovarlo in giro.
RispondiEliminaIl Papa, sotto questo punto di vista, si è preso una vera rarità!
Rara avis!
RispondiEliminaDon Camillo è un prete rispettabile e Cattolico... lei è e utilizza un linguaggio degno di quello che scrive! Si vergogni!
RispondiEliminaComunque è in buona compagnia.
RispondiEliminaNella cattedrale della mia città, visitata da frotte di turisti e studenti, c'è sempre un sottofondo radiotrasmesso di canto gregoriano, polifonia rinascimentale e organo barocco.
Quando c'è la Messa invece canta un gruppo di giovinastri -alquanto stsagionati perchè si tratta almeno di 40enni - con chitarre e pianola e amplificazione, musiche di cattivo gusto e di origine profana.
Funzione esornativa della musica sacra?
L'avrà ordinata la Sovrintendenza dei Beni Artistici, per immergere i turisti in un "flusso di coscienza" proustiano? e perchè i fedeli non possono beneficiare di tale trattamento?
Più d'uno di questi gruppi infesta le liturgie cattoliche.
RispondiEliminaCon nostro sommo rincrescimento e riprovazione, ma con benevola tolleranza dei rispettvi parroci e vescovi. Purtroppo.