Alberto Melloni, esecutore testamentario di Alberigo e della Scuola di Bologna (una delle principali officine che ha diffuso la vulgata eversiva del Concilio), intende accreditarsi quale esponente di primo piano della resistenza al pur necessario revisionismo della fallimentare interpretazione 'di rottura' dell'avventura conciliare. In conseguenza, se la prende con il motu proprio, il totem della battaglia in corso tra due visioni ormai inconciliabili della Chiesa: quella, di cui è portavoce, per una sempre maggiore 'anglicanizzazione' e infine diluizione del cattolicesimo, e quella che tenta di salvare i cocci della Chiesa di Gesù Cristo dal quarantennale disastro postconciliare, sperando di poter ripartire dalle rovine. Molto più di altre considerazioni, la continua attenzione malevola al motu proprio da parte dei suoi detrattori (in irrisolta contraddizione con le autorassicurazioni che esso sarebbe circoscritto quanto ad oggetto e a destinatari e revocabile o ulteriormente limitabile), è la migliore dimostrazione che esso è il provvedimento più importante di questo pontificato e, osiamo dire, dal 1970 in avanti. Una chiara linea di discrimine tra il prima e il dopo e, soprattutto, l'indice più sicuro per recensire i due fronti: tra chi è per il superamento dell'attuale palude, ed è favorevole alla politica restaurazionista di cui il motu proprio è (per ora) la più importante concretizzazione, e la massa, per fortuna senescente, di tutti gli altri. Melloni è risolutamente tra questi ultimi.
Enrico
di Alberto Melloni
Sono passati tre anni da quando Benedetto XVI ha reintrodotto il messale in latino di San Pio V come «forma straordinaria» del rito romano. Allora il Papa disse che dopo un triennio di sperimentazione attendeva dai vescovi una valutazione. Ora questi pareri (dei singoli, ma spesso come in Italia discussi nelle Conferenze episcopali regionali) arrivano a Roma, anche se non si sa chi e come li valuterà. Dai tempi del Codex Encyclius del V secolo tanto caro al padre Grillmeier su fino alla consultazione delle Conferenze episcopali del 1985 sulla ricezione del Vaticano II, ogni volta che si ascoltano su temi di rango conciliare i pastori delle Chiese locali «dalle quali e nelle quali» la Chiesa universale si rende riconoscibile, si riceve un messaggio di delicatissima interpretazione.
Il «motu proprio» Summorum Pontificum infatti non ha prodotto quell'atto di obbedienza al Concilio desiderato dal Papa: esattamente come accadde alla fermezza di Wojtyla che oggi si tende più a imputargli che a riconoscergli. Ma questo inconfutabile dato complica il giudizio della situazione e dei pareri episcopali. Ne dà la misura l'importante intervento di Raymond L. Burke, presidente della Segnatura Apostolica, in un volume di Gero Weishaupt sul «motu proprio».
Monsignor Burke sostiene che l'atto di Benedetto XVI non si configura come un favore ai tradizionalisti ma sancisce «l'obbligo di preservare la tradizione liturgica e di mantenere – in ultima analisi – la legittima celebrazione di entrambe le forme del rito romano» rivolto a tutti. Un punto di vista che, oltre a forzare la lettera del «motu proprio», sembra suggerire ai vescovi la risposta esatta... Ma conferma che per un paradosso della storia l'autorità del messale di Paolo VI – quello sì volto a ricreare la continuità della tradizione liturgica che il Concilio di Trento aveva sacrificato in nome di un'uniformità imposta dalla crisi protestante – viene oggi disinvoltamente presentata come una rottura e viceversa. Il destino della riforma liturgica, sognata dal movimento liturgico e realizzata dal Vaticano II, torna dunque nelle mani dei vescovi e del Papa come una questione pastorale e dunque di verità.
Fonte: Corriere della Sera odierno, via Finesettimana
<p><span>Olé! Qui siamo a Lione.....ed ecco, posando con il card. Barbarin, il vicario episcopale per la pastorale giovanile! Complimenti al card. Barbarin!L`ultimo a sinistra...dove si vede che è sacerdote?</span>
RispondiElimina</p><p><span></span>
</p><p><span>http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=545152</span>
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</p><p>Dov`è la continuità con la Tradizione, in quella foto? Dove è descritta, in quale testo del Magistero si trova quella "liturgia"? E il vescovo sta a guardare (quando non pareecipa)e Roma sta a guardare.
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</p><p><span>E quanto son carini anche quei due vescovi ausiliari senza croce, ma mettiti il cuore in pace , è solo la primavera della Chiesa, che poi a te dia i brividi e ti raggeli è solo un tuo problema. </span>
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</p><p><span>http://www.perepiscopus.org/article-apercu-du-conseil-episcopal-de-lyon-54012617.html</span>
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RispondiElimina<span>Olé! Qui siamo a Lione.....ed ecco, posando con il card. Barbarin, il vicario episcopale per la pastorale giovanile, l<span>`ultimo a sinistra...dove si vede che è sacerdote?</span> <span>! Complimenti al card. Barbarin! </span></span>
<span></span><span>http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=545152</span>
Dov`è la continuità con la Tradizione, in quella foto? Dove è descritta, in quale testo del Magistero si trova quella "liturgia"? E il vescovo sta a guardare (quando non pareecipa)e Roma sta a guardare.
<span></span><span>E quanto son carini anche quei due vescovi ausiliari senza croce, ma mettiti il cuore in pace , è solo la primavera della Chiesa, che poi a te dia i brividi e ti raggeli è solo un tuo problema. </span>
<span></span><span>http://www.perepiscopus.org/article-apercu-du-conseil-episcopal-de-lyon-54012617.html</span>
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RispondiElimina<span>Olé! Qui siamo a Lione.....ed ecco all`opera il vicario episcopale per la pastorale giovanile.<span> Complimenti al card. Barbarin! </span></span>
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Dov`è la continuità con la Tradizione, in quella foto? Dove è descritta, in quale testo del Magistero si trova quella "liturgia"? E il vescovo sta a guardare (quando non pareecipa)e Roma sta a guardare.
<span>Ah...il vicario per i giovani è l`ultimo a sinistra nella foto...dove si vede che è sacerdote? </span></span>
<span><span>E quanto son carini anche quei due vescovi ausiliari senza croce, ma dovrei mettermi il cuore in pace, è solo la primavera della Chiesa, che poi a me dia i brividi e mi raggeli è solo un mio problema. </span>
<span></span><span>http://www.perepiscopus.org/article-apercu-du-conseil-episcopal-de-lyon-54012617.html</span> </span>
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RispondiElimina<span>Olé! Qui siamo a Lione.....ed ecco all`opera il vicario episcopale per la pastorale giovanile.<span> Complimenti al card. Barbarin! </span></span>
<span></span><span>http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=545152</span>
Dov`è la continuità con la Tradizione, in quella foto? Dove è descritta, in quale testo del Magistero si trova quella "liturgia"? E il vescovo sta a guardare (quando non partecipa) e Roma sta a guardare.
<span>Ah...il vicario per i giovani è l`ultimo a sinistra nella foto...dove si vede che è sacerdote? </span></span>
<span><span>E quanto son carini anche quei due vescovi ausiliari senza croce, ma dovrei mettermi il cuore in pace, è solo la primavera della Chiesa, che poi a me dia i brividi e mi raggeli è solo un mio problema. </span>
<span></span><span>http://www.perepiscopus.org/article-apercu-du-conseil-episcopal-de-lyon-54012617.html</span> </span></span>
<span> comprendano che dentro la Chiesa hanno molti amici...</span>
RispondiEliminaamici ?....ma quanti e QUALI ?
se i cosiddetti amici sono inchinati al potere che ben sappiamo e ripropongono i prevedibili COMPROMESSI tra Dottrina perenne e "aggiornamento conciliare", per raggiungere una FALSA PACIFICAZIONE col potere, allora cari miei....
....addio Depositum e tutta l'"eroica difesa" sostenuta dalla FSSPX dal 1988: sarebbero anni di sacrifici buttati al vento !
sono le versioni di chi ha riscritto la storia della chiesa e la propina agli adepti per giustificare la rifondazione da parte loro di una chiesa obsoleta, sorpassata, bypassando di fatto due millenni di Tradizione con il pretesto del concilio
RispondiElimina<span><span><span>Non è la FSSPX ad essere "fuori" ma sono quelli che si credono "dentro" ad essere fuori e a voler buttare fuori chi da dentro difende la Verità.</span></span></span>
RispondiEliminanon lo credo. Credo che ci siamo molti più cattolici di quanti non pensiate che sarebbero pronti ad aderire e sostenere la fraternità una volta regolarizzata la sua posizione canonica, che potrebbe non essere legata a compromessi se si raggiunge una intesa di massima.
RispondiEliminaNoi siamo 'dentro', ma non ci tappiamo la bocca. Altrettanto dovrebbe fare la fraternità, a nostro supporto e di tante (troppe) anime che vanno inesorabilmente a finire nel calderone modernista
sarebbe di certo l'ideale. ma mi contenterei anche di quella del '62!
RispondiElimina<span><span><span><span><span><span>Non è la FSSPX ad essere "fuori" ma sono quelli che si credono "dentro" ad essere fuori e a voler buttare fuori chi da dentro difende la Verità.</span></span></span>
RispondiElimina</span></span></span>
perchè lui, coi suoi antichhi maestri e tutti i suoi allievi presenti e futuri hanno deciso di <span>protestantizzare la Chiesa,</span> a tutti i costi !
RispondiElimina<span>perchè lui, coi suoi antichi maestri e tutti i suoi allievi presenti e futuri hanno deciso di <span>protestantizzare la Chiesa,</span> a tutti i costi !</span>
RispondiEliminala restaurazione della MESSA DI SEMPRE !!! è l'unica cosa da fare...senza attendere niente e nessuno. Melloni e Melloniani si fermeranno solo difronte ai fatti compiuti.
RispondiEliminaScene del genere (delle "celebrazione" del primo link) ne ho viste assaissime anche nella diocesi di Bologna. Non occorre andare in Francia per vedere certi orrori. Come ho detto altre volte, sarebbe ora che il compromesso poli-liturgico (riti Neocat, riti pentecostali/Rinnovamento, riti scout... ed in concessione Messa di S. Pio V) non contentasse molti cattolici tradizionali, resi satolii dalla concessione della Messa antica e col rischio di chiudere gli occhi sopra gli orrori pastorali compiuti ogni giorno anche dagli Ordinari più aperti alla Tradizione.
RispondiEliminaMolti di essi sono aperti alla Tradizione quanto lo sono verso altre scempiaggini eterodosse.
Il rischio di diventare una sorta di movimento tollerato quanto gli altri c'è. Non vorrei si stesse scivolando verso una sorta di collegialità dei riti, dove nessuno prevale e tutti convivono con pari dignità pur essendo antitetici e anche dottrinalmente antagonisti.
Quando parliamo di Amici e di amicizia fra di NOI Cattolici, intendiamo sempre l'amicizia che Cristo offrì ai Discepoli e che la Chiesa ha sempre distribuito a piene mani...e che ritroviamo anche nei rapporti fra diocesi e vescovi nei testi dei Padri della Chiesa....
RispondiEliminaAi miei figli dico sempre: IO NON SONO VOSTRA AMICA, MA GENITORE, EDUCATORE, MAMMA.... ;)
non facciamo dunque l'errore di considerare i nostri Superiori e Pastori in quel concetto di "amicizia del mondo del volemose bene purchè se magna" che nulla c'azzecca con l'ecclesialità e col Vangelo autentico...
Diverso è il problema del COMPIACIMENTO, infatti in tal senso ritengo che la FSSPX non sia affatto "fuori" della Chiesa anche se lo è in termini canonici perchè non ha giurisdizioni... anzi è proprio questa situazione ANOMALA ed unica nel suo genere che fa della FSSPX una situazione del tutto unica ed oserei dire perfino necessaria, una vera MISSIONE all'interno della Chiesa stessa...
GESU' STESSO NON AVEVA GIURISDIZIONE AL SUO TEMPO....quando appunto cominciò la sua missione ;)
la situazione nella Chiesa è simile, tanto per fare ancora l'esempio, a quella in cui Gesù COMINCIO' a raccogliere, seminare e raccogliere...seminare all'interno proprio delle comunità giudaiche dove trovava chi lo seguiva e chi voleva ucciderlo... chi si santificava e chi si dannava...
Nessun addio al Depositum Fidei, diciamo che i cattolici fedeli ce ne sono e formano IL PICCOLO GREGGE...solo che non fanno tutto quel chiasso che fanno i cattolici modernisti... e spesso sono costretti al silenzio per non perdere le grandi opportunità che vengono loro date e che già sono pochissime...
Nessuna falsa pacificazione!
per questo ritengo che la FSSPX stia bene dove sta e cosa sta portando avanti...auspico solo più collaborazione fra tutti i cattolici che all'interno della Chiesa comprendono la gravità della situazione e DANNO LA PROPRIA VITA affinchè tutti i fedeli e le future generazioni possano continuare a perseverare nella FEDE AUTENTICA garantita a noi dal Depositum Fidei e dalla sana Tradizione...
in tal senso c'è molta più amicizia nella Chiesa e verso la FSSPX di quanto non si possa immaginare, solo che siamo in pochi, ma buoni... si tratta di guardare ogni tanto anche al bicchiere mezzo pieno perchè è Cristo che ha già vinto!
;)
<span> Il resto è solo incubo,</span>
RispondiEliminadice don Camillo.
Il Papa auspica e promuove l'ermeneutica della continuità: e noi aspettiamo trepidanti che sorga QUALCUNO CHE COMINCI a mostrare in fatti concreti che COSA SIA E COME VADA APPLICATA, e come possa tale TECNICA RISANATRICE porre un freno alla marcia inarrestabile dell INCUBO CHE CONTINUA REALMENTE, visibile nelle
eloquenti immagini proposte da LUISA !
FINORA LA CONTINUITA' DA RITROVARE è rimasta una parola detta, ma i fatti concreti sono ben diverrsi, e danno ragione a MELLONI e alla continuità di cui parla lui, quella con Lutero !
L'incubo è una realtà che PERdura e persiste IN PERFETTA CONTINUITA' con le applicazioni post-CVII, in un'avanzata a passo sostenuto, danzante, declamante, pimpante, trionfante, senza sosta:
ma DOVE SONO, ci chiediamo ogni giorno, CHI SONO i celeri dimostratori-operatori CONCRETI di una continuità con la vera Chiesa e la sana Tradizione ?
I FATTI continuano a dimostrare che <span> </span>CIO' CHE CONTINUA IMPERTERRITO E' solo l'incubo della Tradizione presa d'assalto a picconate distruttive, come si vede qui sotto !
Guareschi ha visto giusto e i seguaci di Melloni possono dire W le tavole calde !
.....da tempo alla stazione si attende sul binario 1 l'arrivo del treno con la signora Ermeneutica.....
RispondiEliminama in molti ormai pensano che qualcuno pietosamente telefonerà per avvisare
che la signora non è neanche partita, ed è inutile attenderla alla stazione! possiamo tornare a casa....
*DONT_KNOW*
nel frattempo...the (incubo)show must go on !
Il piccolo gregge,grazie a Dio, sopravvive ...
RispondiEliminaMons. Lefebvre come gli antichi profeti ha difeso il Santo Sacrificio della Messa e conservato integro il sacro patrimonio della Divina Liturgia.
Come Geremia profetizzò le sciagure che sarebbero piombate sulla chiesa infedele a Dio ma han preferito seguire Baal.
O beato Marcello tu che sei in cielo nella gloria della Chiesa Trionfante intercedi per noi.
Dio grande e potente abbi pietà di noi per le tante iniquità commesse!
Belle tavolate.
RispondiEliminaMancano, peccato, i melloni col prosciutto.
O forse il treno con la signora " Ermeneutica Della Continuità" passa senza fermarsi, un leggero segno della mano, un saluto distratto per i vaggiatori che, sul binario, impazienti e curiosi, la aspettano per, finalmente, non solo vederla da vicino, e constatare così che non è solo un miraggio, un`abile inveznione, ma per ascoltarla e finalmente dalla sua bocca conoscere la sua identità...E invece no, passa senza fermarsi e i viaggiatori devono accontentarsi della voce dei vari capo stazione che annunciano la sua presenza.
RispondiEliminase passa senza fermarsi.....
RispondiEliminache cosa è venuta a fare ? solo una passerella, a che pro ?
:(
A tutti gli amici di questo blog BUONA PASQUA DI MARIA.
RispondiEliminaquesta è la grande illusione alimentata dalla Chiesa dell'ET-ET: il relativismo continua, il cerchio perverso del "va bene tutto e il suo contrario" non è ancora stato spezzato ! (nonostante l'importante messa a punto di Mons. Burke sulle regole della Messa antica, ricordata nel post di ieri, che riguardano esclusivamente QUELLA forma del celebrare!...).
RispondiEliminaSi continua a farci credere che "Nella Chiesa c'è posto per tutti", anche tutti i riti, di qualsiasi forma, COME in un cinema multisala dove OGNUNO SEGUE LO SPETTACOLO CHE VUOLE !
Il pluralismo ha dato il via a tutto questo, generando il relativismo e l'INDIFFERENTISMO verso il culto e verso le verità di Dottrina e di Fede: una Liturgia multi-facce e multiforme, ed ugualmente una catechesi-bricolage all'insegna della creatività e del SOGGETTIVISMO (come i famigerati foglietti e le loro insulse preghiere-minestrone....)
La Chiesa è ben lontana dal tornare ad un necessario AUT-AUT, secondo le parole in tal senso pronunciate spesso da Nostro Signore: "Sono venuto a portare una SPADA" !
Sarebbe interessante un post sull'uso del colore azzurro per i paramenti... redazione?
RispondiElimina"Pasqua di Maria"?? attento....è ecumenicamente scorretto!!! potresti essere additato come nemico del Concilio e dei Protestanti.... :-D
RispondiEliminacaro don Camillo, magari si trattasse solo di un incubo, alla fine del risveglio ci si accorgerebbe che NULLA di ciò che era nell'incubo era vero....purtroppo invece non viviamo in un incubo, ma è la triste realtà che semmai ebbe nelle VISIONI la beata Caterina Emmerich.... ;)
RispondiEliminauna triste realtà nella quale tuttavia, la figura proprio del Pontefice funge da catalizzatore, nelle visioni della Beata, in questa baraonda...la crisi della Chiesa, secondo queste visioni, ha proprio inizio con la crisi LITURGICA! la Emmerich VEDE UNA MESSA DIVERSA e dice: "che alla fine non diceva più il Vangelo di Giovanni", una Messa che ella NON RICONOSCEVA...e che definiva quale CAUSA DI DIVISIONE NELLA CHIESA...
Per la Emmerich fu davvero un incubo e risvegliandosi sperava Iddio che ciò non si avverasse mai....noi purtroppo stiamo dentro questo incubo che si è trasformato in realtà, ma nelle visioni della beata a vincere sarà LA TRADIZIONE DELLA CHIESA... ;)
Melloni chi è a livello culturale ? Egli è un semplice medioevista cioè ha fatto storia medioevale, non è un teologo nè uno storico della chiesa moderna e contemporanea. Ci si accorge subito che parla senza alcuna cognizione teologica dal fatto che dice che una questione pastorale riguarda la verità. Ora la verità, cioè tutto quello che è contenuto nella rivelazione, riguarda questioni di dogmatica non certo questioni di pastorale.
RispondiElimina<span>ILLUMINANTE pagina su unafides:
RispondiEliminahttp://unafides33.blogspot.com/2010/08/card-giuseppe-siri-una-splendida.html
ovvero
come sfatare le mitiche parole-mantra che hanno imbambolato e drogato di falso rinnovamento la Chiesa figlia del CVII, sia docente che discente, per renderla supina seguace di idee rovinose che fino a l 1962 erano ben conosciute come tali e condannate apertamente, parole tutte connesse al mito del
PROGRESSISMO;
...per provare a risalire la spaventosa china del rifiuto del LOGOS !
<span><span><span>Questa logica [la logica della Teologia] è abbandonata da troppi. Ed è per questo che si leggono riviste e libri i quali contraddicono tranquillamente a quanto il Concilio di Trento ha definito, accettano modi di pensare che sono espressamente condannati nella enciclica Pascendi di s. Pio X nonché nel suo Decreto Lamentabili; fanno le riabilitazioni di Loisy; mettono in dubbio il valore storico dei Libri storici della Sacra Scrittura, elevano a criterio le teorie distruttrici del protestante Bultmann, sentono con indifferenza le proposizioni di qualche scrittore d’oltralpe, anche se toccano il centro della rivelazione divina, ossia la divinità di Cristo.</span></span>
<span><span>Naturalmente trattati senza freno i princìpi, si fa quel che si vuole della morale e della disciplina ecclesiastica.</span></span></span></span>
<span>Sotto questo fondamentale angolo di visuale il <span>progressismo <span>consiste nel <span>trattare come relativa la Verità rivelata,<span> nel cambiarla il più presto possibile, nel dare agli uomini una libertà della quale in breve non sapranno che farsi, di fronte all’Assoluto.</span></span></span></span></span>
RispondiElimina<p><span>Ridotto a questa frontiera il «progressismo» coincide col <span>relativismo</span> e all’uomo, «adorato», non si lascia più nulla, neppure delle sue speranze!</span>
</p><p><span>Naturalmente <span>non tutte le persone etichettate come progressisti sanno queste cose. </span></span>
</p><p><span><span>Ma esse accettano le conseguenze e le logiche deduzioni di quello che ignorano</span>. Se hanno una colpa — questo lo giudichi Dio! — questa consiste nel non domandare il perché di quello in cui si fanatizzano.</span>
</p><p>* * *
</p><p><span> <span><span> Per anestetizzare cittadini e fedeli si coniano parole.</span></span></span>
</p><p>-------------------------------
</p><p><span> (card. Siri, testo ripreso da</span>
</p><p>http://www.doncurzionitoglia.com/siri_e_il_progressismo.htm)
</p><p><span> </span>
</p>
L'alternaticva radicale delineata da enrico (anglicizzazione o restaurazione dopo quello che lui definisce "disastro postconciliare") è a mio avviso sbagliata e inaccettabile. Il "motu proprio" va applicato per favorire la comunione coi tradizionalisti ma rispettando lo spirito e la lettera del Vaticano II, che ha lo stesso valore di tutti gli altri concili. Non può significare accettazione incondizionata delle pretese dei lefevriani e della loro valutazione del Concilio e postconcilio come "protestantizzaziopne". Non è questa l'ottica di Benedetto XVI, che come teologo consulente del card. Frings è stato uno dei protagonisti del rinnovamento conciliare. A meno che qualcuno non voglia accusarlo di essere anche lui uno dei responsabili della presunta "protestantizzazione" della Chiesa cattolica... A questo mi sembra vogliano arrivare i vari Radaelli e Gherardini.
RispondiEliminaDOG LEG Interventi ortopedici veterinari.
RispondiElimina....ehm......gambe ai cani ? :) ?
RispondiElimina