Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 9 aprile 2010

Ultimatum di cinque anni per rimettere il Tabernacolo al centro!



La magnifica decisione di un Vescovo americano, motivata con profonde considerazioni teologiche ed anche pastorali (termine inteso nel senso giusto, non in quello cerebralmente inetto cui siamo avvezzi negli ultimi 40 anni). Non potrebbe ispirarvisi, con effetto universale, anche il Vescovo di Roma, e così obbligare a rimuovere dal centro delle chiese il cadregone del prete, emblema del più odioso clericalismo?






1 Aprile 2010, Giovedì Santo


Cari sacerdoti, diaconi, religiosi e fedeli della Diocesi di Peoria,

La Messa, naturalmente, è il nostro più importante atto di culto--la stessa fonte e il culmine di tutto quel che facciamo come Chiesa. Una profonda venerazione per il la Riserva del Sacramento è anch’esso intrinsecamente legato alla liturgia dell'Eucaristia.

La Riserva Eucaristica pertanto deve essere trattato con il massimo rispetto possibile, perché in ogni momento al Santissimo Sacramento all'interno di quel tabernacolo, come nella liturgia eucaristica, va dato il culto chiamato latria, che è l'adorazione dovuta a Dio Onnipotente. Questo onore intenzionale è incomparabilmente maggiore alla riverenza che diamo ai sacramentali, alle immagini sacre, al fonte battesimale, agli Oli Santi, al cero pasquale. Il sacramento è conservato non solo in modo che l'Eucaristia possa essere portata ai moribondi e a quanti non possono assistere alla Messa, ma anche come cuore e centro della preghiera e devozione di una parrocchia.
C'è un tipo di atti rituali nella nostra tradizione cattolica con cui circondiamo il Tabernacolo. Come entriamo o usciamo dalla Chiesa, noi ci benediciamo con l'acqua benedetta, ci genuflettiamo verso il Tabernacolo, ci prepariamo per la Messa o rendiamo grazie dopo la Messa, coscienti della presenza del Santissimo Sacramento. Alle preghiere e devozioni, durante la Liturgia delle ore, in ogni preghiera privata che si svolge in una chiesa cattolica, preghiamo veramente davanti al Cristo risorto, sostanzialmente e realmente presente nel sacramento conservato nel Tabernacolo.
Queste convinzioni cattoliche essenziali e loro implicazioni architettoniche sono stati ribadite recentemente da molti vescovi degli Stati Uniti. Come vescovo di questa diocesi, sono anche convinto che dove mettiamo il Tabernacolo--e come diamo ritualmente riverenza alla Riserva del Sacramento --è tanto importante per la continua catechesi eucaristica, quanto la nostra predicazione e l'insegnamento. Con Gesù realmente presente nel Santissimo Sacramento al centro fisico dei nostri luoghi di culto, come può Egli non diventare più fermamente anche il centro della nostra vita spirituale?
Previa consultazione con il mio Consiglio Presbiterale, chiedo quindi che quelle poche chiese parrocchiali e cappelle dove il Tabernacolo non è al centro diretto in fondo al presbiterio, siano ridisegnate in modo tale che la Riserva Eucaristica sia sistemata al centro. In alcuni casi, questo cambiamento può essere facilmente effettuato, ma visti i problemi finanziari e di progettazione, progetti per la ricollocazione possono essere presentati all'ufficio del culto divino in qualsiasi momento nel corso dei prossimi cinque anni. Le comunità monastiche le cui cappelle sono aperte ai fedeli come oratori semi-pubblici possono richiedere anche una dispensa dal presente regolamento generale, secondo le norme della loro particolare tradizione liturgica. Ci possono essere anche alcune cappelle molto piccole, dove un cambiamento potrebbe essere impossibile. Tali richieste devono essere presentate per iscritto al mio ufficio.
Inoltre, vorrei ricordare a tutti nella nostra diocesi che durante la messa, in accordo con l'istruzione generale del Messale Romano, il Tabernacolo deve essere riverito solo all'inizio e alla fine della liturgia o quando il Sacramento viene tolto o riposto nel Tabernacolo. In tutti gli altri momenti e movimenti nella liturgia è l'Altare del Sacrificio che deve essere riverito.
È mia convinzione che la liturgia eucaristica e la devozione eucaristica non sono mai in concorrenza, ma piuttosto informano e rafforzano il nostro culto comune e riverenza. Possano tutti quanti nella nostra diocesi crescere in maggiore amore e apprezzamento del dono dell'Eucaristia.
Cordiali saluti in Cristo,
Daniel R. Jenky, C.S.C. Vescovo di Peoria




31 commenti:

  1. Che delusione: leggendo il titolo pensavo si trattasse di una direttiva della S. Sede... :(

    RispondiElimina
  2. Ma finalmente un Vescovo che dice "qualcosa di cattolico!".

    RispondiElimina
  3. La Santa Sede ha perfettamente chiaro che la partita globalizzazione la si vince se metti le mani sull'America!
    Se L'america si "converte", la secolarizzazione in Europa viene sconfitta, la Russia grazie al lavoro delle Chiese ortodosse si stanno avvicinando a qualla cattolica, rientra nel suo naturale alveo e si affronta in unità la sfida orientale!
    Vorrete mica che sul trono del Mondo segga Satana!
    Non serve una direttiva Romana! Di direttive da Roma ce ne sono a migliaia basta, come fa questo onesto Vescvovo seguirle ed applicarle.
    Il CVII sarà, nella sua piena applicazione, determinante per la conversione del mondo!
    Su, da bravi un sano ed ottimistico realismo cristiano non guasta!
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  4. Condivido la delusione di Trinacria. Certe satis constat che solo un anno fa un irresoluto vescovo del norditalia ha proposto di spostare il tabernacolo a lato "per evitare che il sacerdote gli dia le spalle"........ spostare il sacerdote no?

    RispondiElimina
  5. ma i documento romano c'è già:

    <p><span>ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE</span>
    </p><p><span> </span>
    </p><p><span><span>SACRAMENTUM CARITATIS</span></span>
    </p><p><span> </span>
    </p><p><span><span>DEL SANTO PADRE</span></span>
    </p><p><span><span>BENEDETTO XVI</span></span>
    </p><p><span> </span>
    </p><p><span><span>ALL'EPISCOPATO, AL CLERO, ALLE PERSONE CONSACRATE E AI FEDELI LAICI</span></span>
    </p><p><span><span>SULL'EUCARISTIA FONTE E CULMINE DELLA VITA E DELLA MISSIONE DELLA CHIESA</span></span>

    </p><p><span><span></span></span>
    </p><p><span><span>[...]</span></span>
    </p><p><span></span>
    </p><p><span><span>69. In relazione all'importanza della custodia eucaristica e dell'adorazione e riverenza nei confronti del sacramento del Sacrificio di Cristo, il Sinodo dei Vescovi si è interrogato riguardo all'adeguata </span></span><span><span>collocazione del tabernacolo all'interno delle nostre chiese.(196) La sua corretta posizione, infatti, aiuta a riconoscere la presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento. È necessario pertanto che il luogo in cui vengono conservate le specie eucaristiche sia facilmente individuabile, grazie anche alla lampada perenne, da chiunque entri in chiesa. A tale fine, occorre tenere conto della disposizione architettonica dell'edificio sacro: nelle chiese in cui non esiste la cappella del Santissimo Sacramento e permane l'altare maggiore con il tabernacolo, è opportuno continuare ad avvalersi di tale struttura per la conservazione ed adorazione dell'Eucaristia, evitando di collocarvi </span></span><span><span>innanzi la sede del celebrante. Nelle nuove chiese è bene predisporre la cappella del Santissimo in prossimità del presbiterio; ove ciò non sia possibile, è preferibile situare il tabernacolo nel presbiterio, in luogo sufficientemente elevato, al centro della zona absidale, oppure in altro punto ove sia ugualmente ben visibile. Tali accorgimenti concorrono a conferire dignità al tabernacolo, che deve sempre essere curato anche sotto il profilo artistico. Ovviamente è necessario tener conto di quanto afferma in proposito l'Ordinamento Generale del Messale Romano.(197) Il giudizio ultimo su questa materia spetta comunque al Vescovo diocesano.</span></span>
    </p><p><span><span></span></span>
    </p><p><span><span>[...]</span></span>
    </p><p><span><span></span></span>
    <span><span>
    <p>Dato a Roma, presso San Pietro, il 22 febbraio 2007, festa della Cattedra
    </p><p>di San Pietro Apostolo, secondo del [...]

    RispondiElimina
  6. Meglio un provvedimento locale applicato e monitorato a scadenza che un provvedimento generale neppur letto e passato in cavalleria. Volete qualche esempio?
    Concordo con la delusione conseguente al fatto che non tutti i Vescovi hanno tale sensibilità. C'è chi non ce l'ha e non l'avrà mai; sì, e per questo ci sono le cause naturali, i raggiunti limiti d'età, i terremoti e i pedòfili... è l'ora di fare un bel "ripulisti", pian pianino, con calma. Non dobbiamo far di quegli ossessi spiritoconciliòlatri dei martiri da prime time....

    RispondiElimina
  7. ............a proposito di cadregoni.........in nostro parrocco....ne ha comprato una nuova.....girando le spalle al Tabernacolo e al Crocifisso!!!!!!!!!!! Che tristezza.....con il suo sedere ha sconsacrato tutto!!!!!!!!!!Vergogna!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  8. La Lettera è sicuramente un segno importante, sebbene non tutto mi lasci entusiasta.
    Nella parte finale della lettera si ricorda che la venerazione (riverenza) del Tabernacolo deve essere tribuita solo al principio e alla fine della Celebrazione eucaristica, in accordo col Missale Romanum (2003, ndr).
    A prescindere dal fatto che il Messale Romanum fa solo falsa chiarezza relativamente a questo punto, trovo assurdo, illogico e irreligioso prefereire la venerazione del significante (l'altare) all'adorazione costante dovuta al Significato (Nostro Signore realmente presente). La liturgia romana, anche in virtù dell'orientamento degli altari che favoriva la prassi ortodossa, non ha mai privilegiato l'altare rispetto al Tabernacolo. Nell'attuale disposizione dei presbiteri i ministri si trovano spesso a passare tra l'altare e il Tabernacolo, ad esempio quando si racano dalla sede all'ambone per la proclamazione del Vangelo: in questo caso occorrerebbe fare riverenza all'altare dando il ... ops, le spalle al Tabernacolo?Suvvia! La liturgia non è fatta di gesti irrinunciabilmente veri?
    Si noti poi: non si venera il Tabernacolo, ma si adora il contenuto!!!!

    RispondiElimina
  9. ma dov'era questo vescovo quando i preparava la terna per il coadiutore di Los Angeles??

    RispondiElimina
  10. Anch'io! ho pensato subito la stessa cosa, ma purtroppo la gioia è durata un minuto. 
    Redazione, certi titoli ci fanno prendere un colpo!

    RispondiElimina
  11. Il tabernacolo al centro fu messo a Verona nel'500 poi Trento adottò questo schema ma per le chiese senza coro, quelle con coro, cioè chiese con capitoli o chiese regolari e cattedrali, conservano l'Eucaristia in una cappella detta del ''Sacramento''. In molte chiese si conservano i tabernacoli a muro in uso prima di Trento. sono su pareti laterali, il più delle volte erano usati, dopo il loro tramonto, per conservare gli olii sacri. Il tabernacolo al centro è proprio dell'evoluzione degli arredi sacri del seicento, pur se moderna come concezione, essa è punto di arrivo di una lunghissima presa di coscenza, da parte della Chiesa, del ''Mirabile Sacramento dell'Altare''.

    RispondiElimina
  12. Sunt lacrimae rerum9 aprile 2010 alle ore 13:50

    Si tratta di ricominciare tutto da capo : qualcuno scrive " olii sacri" ma chi sa più cosa significano gli Olii sacri visto che , in caso di grave malattia, i parenti del malato terminale si rifiutano di far somministrare l'olio degli infermi per un spaventare o turbare il loro congiunto?
    C'è da ricominciare tutto da capo ma, nel caso della nostra amata patria, tutto è difficile che la predominanza, negli ultimi anni, dei gruppi ecclesiali ha distrutto quel poco che era rimasto in piedi.
    Anche i sacerdoti di nuova ordinazione sono messi male... sia teologicamente che liturgicamente.
    Bell'esempio questo che proviene dall'America, anche se ho paura che non verrà imitato nella nostra Italia ...

    RispondiElimina
  13. si mette il SANTISSIMO SACRAMENTO al posto degli olii santi  perchè  credono nella presenza reale come fosse vagamente spirituale il tutto condito di falsa devozione. Dobbiamo avere il coraggio di dire a voce alta che il 60% del clero è ormai protestante. Ai tempi di Lutero è andata così e andra sempre peggio se invece di ordinare si continua ad esortare e indicare come riferimento un messale ambiguo e fatto a tavolino per cancellare nel giro di 50 anni la fede cattolica.

    RispondiElimina
  14. Finalmente un Vescovo con la V. maiuscola un UOMO di profonda FEDE e di profonda formazione. Questi sono gli operai della vigna che fanno fruttare i loro talenti. Altri hanno cercato nella vocazione un ripiego alla loro indolenza cerebrale e materiale.

    RispondiElimina
  15. ...considerando che noi di solito seguiamo a rimorchio gli USA per ogni novità, a voler essere ottimisti, dopo circa 30 anni.....
    *DONT_KNOW*

    RispondiElimina
  16. "il 60% del clero è ormai protestante"
    ma chi sei aò?
    Savonarola?
    ma sei un profeta?
    te cià investico chi da missione
    de di stè stupidate aò
    ma datte nà carmata!

    RispondiElimina
  17. Bene, ma perchè "ultimatum"? Non vedo nè il vocabolo nè il concetto in questa lettera episcopale. Perchè mettere sempre le cose in termini bellici?

    RispondiElimina
  18. Protestante non so, "protestantizzando" forse sì.
    Diciamo che ci vorrebbe una stretta sulle tante eterodossie.

    RispondiElimina
  19. chi non fa mai la genuflessione ne durante la messa ne dopo cattolico certo non è, non sono profeta ne ho missioni da compiere.

    RispondiElimina
  20. Delirante la visione del CVII da parte di bartimeo, è l'unico a non aver compreso che la causa dei mali della Chiesa e della società è proprio in quel diabolico concilio, l'unica salvezza è gettarlo alle ortiche perchè eretico ed anticristico

    RispondiElimina
  21. ho capito tutto, sono esagerato,hai ragione. Stammi bene.

    RispondiElimina
  22. Eraclio ... dai! Impara a leggere! Sempre la solita menata!
    Che palle!
    Matteo

    RispondiElimina
  23. Poi sull'unico a no aver capito ... mi rivolgo alla redazione!
    Matteo

    RispondiElimina
  24. Ma se si smettesse  di considerare la Messa come cena del Signore e si ritornasse senza se e senza ma a considerarla come SACRIFICIO, verrebbe da se  ricelebrare versus Deum e non verso il popolo e quindi il luogo naturale del tabernacolo ritornerebbe in mezzo all'altare. Poi chi si scandalizza del fatto che all'uso antico il sacerdote  dia le spalle al popolo (un comandante sta sempre in testa alla colonna come Mosè durante l'esodo)  considera del tutto normale che il prete mostri  le opime terga al Santissimo Sacramento dell'altare! Nella vita pratica, chi, invitato dal presidente della repubblica si sognerebbe, invece di dargli la mano, mostrargli il sedere? Ma si sa che tutto continuerà  così e molto pessimisticamente credo che una rondine non faccia primavera. Ricordiamoci che le diocesi, perdon, le circoscrizioni ecclesiastiche come è moda dire, sono oltre 3500!! Poi un'altra considerazione sulla riverenza che si deve alla mensa (adoriamo come i mussulmani il lapis, per loro niger?). Nell'so antico altare e tabernacolo sono un tutt'uno e quindi la riverenza, ogni volta che vi si passa dinanzi, è dovuta a CIO' che esso contiene, cioè il Corpo di nostro Signore. Che confusione post conciliare e c'è che chi come Dellanoce  dice che sarà il concilio a salvare il cattolicesimo. Mah!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  25. Il Concilio sì! Non lo spirito del concilio!
    E non si può fare i furbetti con le parole!
    Da bravi!
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  26. <span>

    ...e io continuo (ormai da anni)  ad aspettare che qualcuno riesca ad espormi una lista chiara e sintetica
    dei famosi "buoni frutti del Concilio", che potrebbe essere più o meno lunga,
    ma sicuramente più "veloce" di quella delle conseguenze negative....
    la mia attesa continua paziente....
    io non dispero di veder spuntare da qualche parte questa lista....
    (spero anche che essa non sia poi come quel "Godot"...)
    *DONT_KNOW*


    </span>

    RispondiElimina
  27. Speriamo insieme...Spes ultima dea!!!

    RispondiElimina
  28. è inutile girare intorno al problema con le parole, con i buoni propositi, co i colpi al cerchio ed alla botte (alla bertimeo per intenderci), il declino della chiesa è iniziato con il concilio e a causa del concilio. l'unico modo per porvi rimedio è rigettare il concilio e gettarlo definitivamente alle ortiche o consegnarlo in dono ai seguaci dell'anticristo

    RispondiElimina
  29. Caro Eraclio,
    ribadisco! Non sei capace di leggere! prima di interpretare impara a capire e poi ne riparliamo!
    Il declinio della Chiesa è iniziatto da quando i fedeli hanno incominciato a contestare i Papi sia dsa dx sia da sx!
    Stammi bene!
    Matteo
    PS ci sarebbe la questione dello Spirito Santo!

    RispondiElimina
  30. Caro Bartimeo,
    i fedeli non contestano i Papi, sembra invece che da 50 anni a questa parte siano i Papi a non confermare nella fede se non timidamente, sommessamente, indicando, mostrando, ma NON governando e NON condannando l'errore, a salvaguardia e non a condanna degli erranti e di tanti fedeli disorientati. Le nuove generazioni non vengono più introdotte alle Verità Perenni, ma addestrate, imbonite, imbottite di psicologismi e sincrestismi: l'antropocentrismo la fa da padrone... Non credo che S. Caterina intendesse contestare il Papa quando lo invitava - con accenti drammatici, pur chiamandolo dolce Cristo in Terra - a esercitare la sua attività di governo e a rimuovere dal giardino della Chiesa i fiori puzzolenti e il marciume... e non solo in termini di morale (né semplicemente di morale sessuale), ma di seguaci di Cristo o di Belial nel rapporto con Il Soprannaturale, cioè con il Signore e relativi insegnamenti 

    RispondiElimina
  31. Io sono Papa. Dico si fa così!
    Lui non è Papa dice si fa cosa.
    Tu sei fedele ccosa fai?
    Dai! Risposte oneste perlomeno intellettualmente oneste!
    PS infine quando si riforma non si riforma con la mazza ma con la discrezione e la Carità!
    Matteo Dellanoce
    PS LA Chiesa non è una fabbrica ma una realtà aperta a tutti!

    RispondiElimina