Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

mercoledì 21 ottobre 2009

L'Osservatore romano: tra due settimane la costituzione per gli anglicani

Dall'Osservatore romano odierno:

Sta per essere pubblicata una Costituzione apostolica sugli Ordinariati personali per gli anglicani che entrano nella Chiesa cattolica. L'annuncio è stato dato dal cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, martedì mattina, 20 ottobre, durante l'incontro con i giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede. Con il cardinale era presente anche l'arcivescovo Joseph Augustine Di Noia, segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. L'iniziativa del Papa, ha spiegato il cardinale, risponde "alle numerose richieste pervenute da vari gruppi di chierici e di fedeli anglicani di diverse parti del mondo". Rispondendo a una precisa domanda rivolta a questo proposito da un giornalista, il cardinale ha indicato approssimativamente "una trentina di pastori anglicani tra i promotori della richiesta". Gli è stato poi domandato se la Costituzione potrà in qualche modo avere delle ricadute sul prossimo colloquio con i lefebvriani che, come è noto, prenderà il via lunedì 26 ottobre. Il cardinale - iniziando la risposta con una battuta sulla sua duplice veste di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e presidente della Ecclesia Dei - ha detto trattarsi "solo di una coincidenza temporale" perché "quando scrivevamo il provvedimento non pensavamo certamente alla Fraternità San Pio x". E poi ha ricordato che l'accordo con questi settori del clero anglicano, i quali hanno optato per il cattolicesimo, è stato raggiunto con l'approvazione della Comunione anglicana, guidata dall'arcivescovo Rowan Williams "il quale ha dato il proprio assenso all'operazione". Tanto che - come ha spiegato in apertura di conferenza stampa il gesuita Federico Lombardi - "nello stesso momento in cui inizia questa conferenza ne comincia una simile a Londra per presentare l'iniziativa". Agenzie di stampa internazionali riferiscono che l'arcivescovo di Canterbury ha rilasciato alcune dichiarazioni per sottolineare che la decisione non è stata interpretata come un accordo per la soluzione delle questioni interne alla Comunione anglicana viste come problematiche, ma è una risposta alle richieste di singole persone. In questo senso - ha aggiunto l'arcivescovo - il documento non avrà assolutamente un impatto negativo nelle relazioni tra la Comunione anglicana e la Chiesa cattolica. Il cardinale Levada, rispondendo a una precisa domanda proprio sulla questione delle donne ordinate e dei ministri omosessuali, ha detto che se non ci fossero stati questi problemi "probabilmente saremmo molto più vicini. Ciò tuttavia non rappresenta in nessun modo una diminuzione del nostro impegno ecumenico". L'arcivescovo Di Noia ha inquadrato l'iniziativa nella scia del concilio Vaticano ii e ha notato come anche questo nuovo passo nel cammino ecumenico si svolge su impulso dello Spirito Santo, così come tutte le altre iniziative volte a proseguire nel dialogo, poiché "questa è la volontà di Cristo". Rispondendo alla domanda su cosa abbia spinto i fedeli anglicani a chiedere questa possibilità, il cardinale ha rivelato che si tratta di un centinaio di persone che già si sentivano comunque cattoliche e che hanno espresso il desiderio di condividere questo loro sentire con gli altri fedeli cattolici. Hanno anche dichiarato di accettare il ministero petrino come elemento voluto da Cristo per la sua Chiesa. Il cardinale Levada ha anche tenuto a precisare che questa Costituzione apostolica è diretta solo alla Comunione anglicana. Dunque non avrà alcun effetto, ad esempio, per presbiteriani, luterani, riti latini, né tanto meno - ha aggiunto - avrà effetti per quanti hanno abbandonato il sacerdozio e si sono sposati. Quanto ai tempi di pubblicazione della Costituzione apostolica il cardinale Levada, mostrando il testo già in bozze, ha detto che occorreranno ancora almeno un paio di settimane.

77 commenti:

  1. Mi domando: e se "l'arcivescovo" di Canterbury non avesse dato l'assenso ?
    Non sarebbero stati accolti nell'UNAM SANCTAM CATHOLICAM, ET APOSTOLICAM?

    Mah! Comunque espressioni ridicole e risibili a parte: Deo gratias.

    Antonello

    RispondiElimina
  2. per tastare il polso dell'opinione pubblica...

    è interessante leggere come un ateo "si rallegra" per questo rientro di parte degli anglicani nella chiesa di Roma.
    A proposito dell'l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams:
    "....vedo di buon occhio che esista un vescovo così aperto, inoltre lo stesso arcivescovo ha sostenuto, appena chiusa la conferenza di Lambeth, di essere persuaso, dopo anni di studi, che “una relazione sessuale tra due persone dello stesso sesso possa riflettere l’amore di Dio, proprio come un matrimonio, fermo restando che tra i due ci sia il vincolo di fedeltà assoluta”. Williams scrive inoltre che i famigerati passaggi biblici che condannano esplicitamente l’omosessualità non siano rivolti contro i gay, ma contro “eterosessuali in cerca di avventure con sessi diversi”. Davvero interessante!..."
    ecc.,
    letto sul blog di Tornielli pochi minuti fa.
    Se questa è una autentica opinione di quell'ecc.mo arcivescovo (e non una bufala dell'ateo), c'è proprio da stare allegri, vero ?

    RispondiElimina
  3. Oltretutto il simpatico "arcivescovo" canterburiano non sa fare il suo mestiere. Gli portano via mezzo milione di fedeli e lui dice che va tutto bene?? Va bene il fair play che è molto british, ma un arcivescovo vero dovrebbe dire come minimo che commettono un grosso errore...

    RispondiElimina
  4. Altri vescovi si son detti contrari al passaggio di parrocchie e diocesi alla Chiesa cattolica.
    Il sig. Williams, fautore dei "matrimoni omosex" ha dato il suo assenso.
    Povera Chiesa che, come qualsiasi potenza umana, chiede ad un falso vescovo l'assenso ad accogliere nel proprio seno coloro che vi tornano perché, finalmente illuminati dalla luce dello Spirito! S. Pietro e S. Paolo hanno chiesto ai pagani sommi pontefici o magari alle vestali l'assenso ad accoglier le conversioni?

    RispondiElimina
  5. Io mi domando fra l`altro perchè convocare quella conferenza stampa quando il testo della Costituzione non è consultabile, forse non ancore definitivo.
    Le domande che sarebbero sorte erano comunque prevedibili , il minimo che si poteva esigere era che i prelati fossero pronti a rispondere con chiarezza.
    Le risposte di Levada hanno seminato confusione, un vaticanista come Tornielli ha dovuto andare alla pesca di informazion certe, ma si fa così per un avvenimento di questa importanza?
    Le domande logiche che sono sorte, avrebbero da subito trovato risposta leggendo il testo che immagino sia chiaro e senza ambiguità.
    Invece si getta un`informazione e si lascia le agenzie stampa fare il loro lavoro impreciso e i vaticanisti correre per fare un lavoro serio.

    RispondiElimina
  6. Ho fatto un giro on-line per leggere i resoconti dei vaticanisti.
    Tornielli, preciso e sintetico come sempre.
    Ma vi metto un assaggio di Galeazzi della "Stampa"

    "Benedetto XVI sana lo scisma di 500 mila anglicani tradizionalisti: anche i pastori sposati potranno diventare preti. Una svolta per molti uomini di Chiesa come il sacerdote barese Nicola Lopolito, attuale cappellano anglicano dell'università di Edimburgo: quattordici anni fa si era sposato a Napoli ed era passato alla Chiesa anglicana.
    Ora lui e tanti altri hanno la strada aperta per recuperare la piena comunione con Roma poiché una nuova realtà di preti sposati entra nella Chiesa cattolica, attraverso la porta principale, cioè una costituzione apostolica approvata dal Papa per definire le modalità del ritorno di fedeli, sacerdoti e vescovi anglicani."


    Ma vi pare possibile di interpretare in quel modo quel testo...che non conosciamo??
    A modo mio la conclusione che tira Galeazzi è falsa e rispecchia solo la sua opinione personale, allegria, allegria....i sacerdoti cattolici che si sono converti all`anglicanesimo perchè hanno rifiutato il celibato potranno rientrare dalla porta principale!

    Evidentemente Galeazzi tace sul fatto che la situazione è TRANSITORIA !

    Non so se il testo ha previsto TUTTE le possibilità, ma già mi sembra di poter dire che ci sarà chi cercherà di farne un cavallo di Troia.
    Spero di sbagliarmi.

    RispondiElimina
  7. Visto che la Chiesa anglicana e tante altre, di cui si auspica e favorisce - nel buon vento dialogico-ecumenico - la rapida riaccoglienza nell'Ovile, sono dette "sorelle", mi chiedo da tempo: la FSSPX che cos'è agli occhi della Chiesa Cattolica, forse una "sorellastra"?

    (PS...e la Madre di queste sorelle, chi è?)
    ?

    RispondiElimina
  8. Incomprensibile risulta questo voler a tutti i costi mantenere un dialogo ecumenico con la comunione anglicana dopo le gravissime scelte operate da essa e le relative ordinazioni (non valide per la Chiesa) di signore e signorini omosex.
    Non si capisce perchè si chieda al primate della comunione anglicana un consenso dato che gli anglicani tradizionalisti da anni fanno da sè e se ne infischiano della comunione anglicana e del loro primate.
    Insomma, trattare con chi è scismatico con tutte le riverenze e gli inchini, trattare con chi, a motivo delle proprie scelte, si è definitivamente allontanato dal dialogo o da un cammino di reinserimento nella Chiesa: trovo assurdo questo modo di agire della nostra Chiesa, della nostra gerarchia.

    RispondiElimina
  9. Chi è mr. Rowan Williams? E' colui che non solo ha affermato che relazioni sessuali fra persone dello stesso sesso possano riflettere l'amore di Dio (anche se contrastano con l'anatomia umana) ma è anche colui che affermò che in Gran Bretagna cittadini britannici appartenenti all'islam possono applicare la tanto benevola sharia. Egli ha contribuito a scardinare uno dei principi fondamentali dell'ordinamento giuridico europeo n base al quale "tutti sono uguali davanti alla legge". Mr. R. Williams ha dato un contributo teorico notevole alla creazione di uno Stato che ha come fondamento la sharia e che opera all'interno di un altro che ha come base l'Habeas corpus. Prego pertanto i navigatori di questo sito di non chiamare più Mr. R. Williams arcivescovo di Canterbury bensì l'imam di Canterbury. Alessandro

    RispondiElimina
  10. D'accordo, Alessandro, per questo ripeto:
    allegria!
    (pensando al suicidio incombente della civiltà cristiana europea...e al nostro card. Tettamanzi, così pronto a regalar moschee, in segno di "nuova evangelizzazione"...)

    RispondiElimina
  11. comunque benvenuti!
    Certo non sarà la pubblicazione della Costituzione Apostolica a risolvere felicemente l'ingresso nella Chiesa degli anglicani tradizionalisti. Quali soluzioni Roma propone concretamente per quei tantio vescovi e pastori di tali anglicani tradizionalisti che sono divorziati e risposati, hanno prole con la prima e la seconda moglie, o addirittura erano sacerdoti cattolici poi passati a questi amglicani tradizionalisti e ora esultanti per il loro rientro nel seno benevolo e accogliente della madre Chiesa.
    Questa è una frittatona ENORME che provocherà parecchi mal di pancia.
    E intanto, gli "altri tradizionalisti" CATTOLICI subiscono le legnate o l'indifferenza dei propri vescovi, malgrado il Motu Proprio. Seminaristi tradizionalisti cacciati dai seminari, religiosi degli ordini mendicanti espulsi dai noviziati o dai professati teologici: e Roma STA A GUARDARE tranquilla.
    un prete (cattolico) amareggiato e deluso.

    RispondiElimina
  12. Ma allora...nessuno risponde alla mia domanda?
    Caro prete amareggiato, se lei ricorda che la Chiesa è Madre, e altri dicono che l'anglicana è sua sorella (di chi? della Cattolica?), poco capisco...
    Tra sorelle beneaccolte e sorellastre disprezzate, dunque devo dedurre che i figli di Dio tradizionalisti (che siano o no seguaci della FSSPX) sono figliastri da bastonare e cacciar via dal seno di questa Santa Madre Chiesa, che tutti ama e abbraccia, fuorchè quelli che si sono mantenuti sempre fedelissimi al suo seno e al suo Latte, nutriti alla Santa Liturgia perenne, mai inquinata?
    I figli più fedeli trattati da figliastri?

    Mistero (d'iniquità...)

    RispondiElimina
  13. ...ma no, la Madre Chiesa non caccia via i fedeli FSSPX, chiede però loro un grande atto di "obbedienza e fedeltà":
    accettare il Concilio Vaticano II.
    Che significa esattamente?
    Accettare (la sua realtà storica)o "approvarlo in toto"?
    E perchè a questi anglicani non è stata chiesta la stessa "accettazione"?

    RispondiElimina
  14. Non si possono paragonare due realtà differenti. Fraternita è una cosa, Anglicani è altra.
    Infatti il Papa chiede ai primi di fare un passo avanti, verso l'accettazione del VII sulla scia di quella continuità necessaria alla Chiesa per essere lievito nel mondo. Mi spiego meglio! La Chiesa ha bisogno che la tradizione entri a pieno titolo per la porta VII altrimenti sorgono due ordini di problemi. Primo: senza tradizione l'interpretazione corretta è quella dei progressisti. Secondo: la Chiesa non potrà essere lievito nell'epoca della globalizzazione e fallirà miseramente il compito affidatole da Cristo: convertire tutte le nazioni. Quindi il passo in avanti è di metodo e non di merito: su quello il Papa non discute.( tra l'altro vi comportate come se foste ancora scomunicati. Mentre mi sembra che la scomunica vi sia stata tolta).
    Agli anglicani viene chiesto lo stesso, facendo due passi indietro ( più in generale al mondo protestante e progressista). Primo passo staccarsi dall'essere "DEL" mondo ( ad. esempio gli anglicani sono partecipi di una teocrazia!)attaccandosi alla dottrina ( firma del catechismo che è tradizione portata nel XXI secolo)secondo passo accettare il Vaticano II per riprendere il cammino interrotto essere cioè NEL mondo, PER il mondo, CON il mondo innestando l'Amore di Dio A favore del mondo.
    Quindi la logica del servo servorum: fare qualcosa a qualcuno, per qualcuno, con qualcuno è PIENAMENTE attuata. La partecipazione è comunione. Per esserci comunicazione ci deve essere un messaggio/Parola da TRADERE ed un metodo per portarlo. Questo chiede il Papa e questo, ne ho la certezza, è il terreno su cui restaurare la Chiesa!
    Il resto mi ricordano tanto le parole vuote di persone senza speranza!
    Non chiecchiere ma DIALOGO. Posizioni diverse (dia) che vanno verso un LOGOS che è obiettivo comune; e questo vale per gli amanti della tradizione ( altro sono i tradizionalisti) e per gli amanti del progresso 8 altro è il progressismo).
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  15. E' il Vaticano II che deve passare attraverso la porta della Tradizione, non viceversa. Alessandro

    RispondiElimina
  16. Gli anglicani, si dice, dovranno accetare il Vaticano II e riconoscere il primato petrino. Non si chiede loro di riconoscere anche il Concilio di Trento come se la chiesa cattolica iniziasse dal 1960 e che i 400 anni precedenti non esistessero. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi con buona pace dell'ermeneutica della continuità. Peter

    RispondiElimina
  17. "...persone senza speranza?"
    La nostra Speranza E' Cristo, Crocifisso e risorto!

    "...fare qualcosa a qualcuno, per qualcuno, con qualcuno..." ??

    Non capisco...:
    io (che non sono della FSSPX, ma amo la Tradizione e ammiro la FSSPX per l'integra fedeltà ad essa) avevo imparato che, unendo il nostro sacrificio quotidiano a quello di Cristo che il Sacerdote offre sull'altare, facciamo tutto
    "per Cristo, con Cristo, in Cristo", secondo quella sua preghiera...
    non NEL MONDO, PER IL MONDO, ecc...

    Ma si vede che io ho sbagliato tutto, sig. Dellanoce!
    (e quella preghiera è superata, vero...?)

    ahimè, PANTA REI !
    dove sono le parole di Vita eterna?

    RispondiElimina
  18. DANTE PASTORELLI ha detto...
    Altri vescovi si son detti contrari al passaggio di parrocchie e diocesi alla Chiesa cattolica.
    Il sig. Williams, fautore dei "matrimoni omosex" ha dato il suo assenso.
    Povera Chiesa che, come qualsiasi potenza umana, chiede ad un falso vescovo l'assenso ad accogliere nel proprio seno coloro che vi tornano perché, finalmente illuminati dalla luce dello Spirito! S. Pietro e S. Paolo hanno chiesto ai pagani sommi pontefici o magari alle vestali l'assenso ad accoglier le conversioni?

    *******************

    concordo....ma infatti, secondo me....agli anglicani richiedenti il ritorno a Roma non ha fatto importato cosa ne pensasse il sig. Williams di Canterbury...quanto il problema di risolvere due questioni per un ritorno a Roma: il fatto di avere in seno un pò di pastori sposati...e il fatto di mantenere la Tradizione liturgica nella sua sostanza come l'hanno difesa fino ad oggi nonostante le intemperie...^__^
    Credo che nel punto in cui sono arrivati il resto degli anglicani, non importava più neppure il problema del primato petrino, credo che abbiano capito sulla propria pelle la necessità di tale primato di fronte ad un signore di Canterbury INCAPACE di far valere i principi evangelici siano essi liturgici quanto etici e morali...

    Credo che delle decisioni prese da questi signori, a loro non gliene importasse proprio nulla...e lo denota la risposta del vescovo portavoce della TAC che non soltanto si farà da parte essendo sposato...(per altro era già cattolico, poi se ne andò...e come il Figliol Prodigo ha capito....che gira che rigira la Chiesa è dove è Pietro ^__^ ), ma sottolineando semplicemente un rapporto con la Chiesa Madre come se l'altra non avesse più nulla a che fare con loro da molto tempo...

    Interessante è infatti il commento di padre Scalese (senza peli sulla lingua) su questa specie di doppio binario ecumenico...uno di facciata, l'altro di eventi....
    ;-)

    Alla svolta oramai ci siamo e indietro non si torna....ora si dovrà avere il coraggio di RINNEGARE ogni sottile compartecipazione con comunità che, decendosi cristiane, continueranno ad avanzare con quei folli progetti depravati e depravanti....

    Nessun Papa o vescovo potrebbe mai obbligarmi a sostenere una amicizia con comunità che sostengono dottrine perverse ben sapendo di essersi posti fuori della legalità della legge naturale...
    ergo nessun ecumenismo può impormi il silenzio nel denunciare queste assurdità e queste commistioni amichevoli...

    ^__^

    RispondiElimina
  19. Scusate se insisto, ma si sa qualcosa di preciso circa i futuri impieghi dei preti anglicani sposati che diverrebbero a tutti gli effetti preti della Chiesa Cattolica che prescrive per gli ordinati il celibato?
    Non credete che la situazione di evidente disparità non richiederà, col passare del tempo, di essere in qualche modo sanata?
    E in quale modo potrebbe essere sanata se non estendendo a tutti i diritti di cui al momento godrebbe (si fa per dire) soltanto una parte del clero?
    Spero di sbagliarmi ma non credo che questo "rientro", a queste condizioni, porterà nulla di buono.

    RispondiElimina
  20. Da Sacerdote celibatario, felicemente celibatario e convinto assertore del celibato sacerdotale, mi chiedo se sia giusto consentire a ex-pastori anglicani uxorati di accedere al Sacredozio cattolico senza problemi e poi essere inflessibili (o almeno così occorrerebbe essere) verso i sacedoti cattolici celibi che si ammogliano...

    Don Luca

    RispondiElimina
  21. "Rispondendo alla domanda su cosa abbia spinto i fedeli anglicani a chiedere questa possibilità, il cardinale ha rivelato che si tratta di un centinaio di persone che già si sentivano comunque cattoliche e che hanno espresso il desiderio di condividere questo loro sentire con gli altri fedeli cattolici."

    Ma non erano mezzo milione?!

    RispondiElimina
  22. Al card. Cassidy, che s'occupava di dialogo interreligioso ed ecumenismo, fu chiesto perché non si applicasse il dialogo ecumenico con La Fraternità S. Pio X. Rispose: perché sono cattolici, non sonop un'altra chiesa, sono nella Chiesa in una situazione di irregolarità. Ed aggiunse che intento scismatico non era nelle intenzioni di Lefebvre. E così xcastillo Lare, che presideve il consiglio pontificio dell'interpretaziione dei testi legislativi.
    Io mi auguro che, rientrando nella Chiesa Cattolica, i tradizionalisti anglicani accettino una volta per tutte il rito romano antico, visto che il loro non ne è granché distante, come ho potuto constatare di persona. Sarebbe un bel colpo al progressismo devastatore.
    Credo che vene siano anche a Firenze perché fui contattato, in quanto cercavano una chiesa doce oficiare. Ma ancora il rientro era lontano. Ora, li contatterò io e, alle mie condizioni, gli offro la chiesa di S. Francesco Poverino. Potranno stare con noi, e noi con loro.

    RispondiElimina
  23. è emblematico il caso di questo signore italiano che si è sposato ed è diventato sacerdote anglicano, ora torna ad essere sacerdote cattolico, e poi si dice che la cosa non riguarda i preti di rito latino? La costituzione che riguarda gli anglicani, se è definita "speciale", significa che per loro è prevista la facoltà di scegliere tra matrimonio e celibato. Sarà scritto che: "IL CELIBATO È TENUTO IN GRANDE CONSIDERAZIONE" ma, pragmaticamente, ognuno poi fa come gli pare. Rispondo alla domanda del sacerdote (felicemente celibe) che su questo blog si domanda se sia giusto consentire a ex-pastori anglicani uxorati di accedere al Sacredozio cattolico senza problemi e poi essere inflessibili verso i sacedoti cattolici celibi che si ammogliano. Già ho risposto ieri a questa domanda, o meglio, indirettamente risponde la Chiesa: questi continueranno a sposarsi davanti al loro vescovo "personale" (prelatura personale), con il placet dei loro fedeli (tutti appartenenti alla stessa prelatura) e Roma farà finta di non vedere, con buona pace di tutti, nel solco della tradizione, e tra duecento anni metteranno le cose a posto, dicendo ai preti di rito latino che "avevano ragione gli uni e gli altri", e che non si è detto prima per non "urtare le anime sensibili". Nel frattempo, i cristiani che si vogliono sposare e vogliono diventare preti passeranno o al rito anglicano o al rito ortodosso, restando in comunione con Roma. tra duecento anni una sanatoria permetterà a tutti i presbiteri di scegliere tra matrimonio e celibato. Questo è un papa sveglio, un papa pragmatico, un papa "del fare"! Fratelli questo a Roma si chiama "prudenza" e non ci vedo niente di male: chi valorizza il celibato continuerà a rimanere celibe a suo vantaggio, chi si vuole sposare passerà ad altro rito.

    RispondiElimina
  24. X Ingenuo: il problema e' che la Chiesa cattolica, unica sposa di Gesu', e quindi madre dei credenti da troppo tempo ormai va in giro con molti ma spesso dimentica il suo Sposo nella pienezza della Verita' cosi' come si e' sviluppata nella bimillenaria tradizione.Questo le ha fatto perdere in parte(solo in parte per Grazia di Dio)il lume del discernimento,e quindi considera figli obbedienti i disobbedienti e disobbedienti gli obbedienti. Non ricordo quale sacerdote(l'ho letto su internet qualche tempo fa) ha detto che :"Oggi Cristo e' l'occasione per parlar d'altro". Ecco e' in questo parlar d'altro della attuale Madre Chiesa, che sta il segno del suo girovagare con tutti perfino i nemici del cristo dichiarati o latenti.Per questo la posizione della Fraternita' san pio x e' considerata equivoca quando essa e' chiarissima, e dei giornalisti parlano di scismi di essa che mai ci sono stati e poi magari travisano il fatto che i preti anglicani sono sposati e magari fanno un pensierino al futuro dei preti cattolici a riguardo. Saluti. Gianluigi.

    RispondiElimina
  25. Perchè non riammettere allora i preti sposati? Sarebbe un grave atto di ingiustizia nei loro confronti dopo che si ammetteranno al sacerdozio cattolico i pastori anglicani con moglie. Siamo davanti al solito cerchiobottimo della chiesa conciliare. Questi fratelli che hanno preferito l'amore di una donna a quello delle anime loro affidare sono comunque sempre "sacerdotes in aeternum" o no?

    RispondiElimina
  26. Anonimo (don Luca) scrive:

    Da Sacerdote celibatario, felicemente celibatario e convinto assertore del celibato sacerdotale, mi chiedo se sia giusto consentire a ex-pastori anglicani uxorati di accedere al Sacredozio cattolico senza problemi e poi essere inflessibili (o almeno così occorrerebbe essere) verso i sacedoti cattolici celibi che si ammogliano...

    E' questo un punto sul quale, temo (dopo che è stata bellamente ignorata per due volte una mia perplessità circa le possibili conseguenze che questo rientro stante la situazione "familiare" di tanti sacerdoti anglicani - da adesso in avanti appartenenti a pieno titolo alla Chiesa Cattolica - potrebbe comportare) non sarà facile, in tempi brevi e comunque prima che siano stati espressi pareri di autorevoli personaggi, possibilmente appartenenti al clero, conoscere il pensiero dei gestori del sito e quello di molti assidui partecipanti al blog.

    RispondiElimina
  27. X Cesare.
    Pur non essendo un assiduo, visto che ho scoperto questo sito alcuni mesi fa e da allora l'ho solo letto intervenendo solo ultimamente, vorrei esprimere un mio timore.Cioe' che la parte progressista tendera' a far leva per dar fiato alle trombe sulla questone del celibato. Credo che il Papa debba esprimersi in modo ufficiale sulle questioni dottrinali e tradizionali che sottendono il celibato dei preti.Saluti. Gianluigi

    RispondiElimina
  28. Veramente sono sconvolto leggendo certi commenti. Qui siamo di fronte ad un evento di portata epocale, la parziale rimarginazione di una ferita inflitta al Corpo di Cristo secoli orsono da un tiranno scismatico, e che potrà essere ancor più rilevante in futuro quale antecedente esemplare per riportare all'ovile altre pecorelle smarrite.
    E voi vi attaccate ad una situazione, quella del clero anglicano uxorato, che è transitoria e durerà un paio di generazioni? O a infinite discussioni sulla natura più canonica che teologica o viceversa del celibato ecclesiastico? Oppure mugugnate perchè gli anglicani così e i lefebvriani invece cosà???
    Ma volete insegnare a Benedetto XVI, dal quale pure avete (abbiamo) ricvuto tantissimo, come si fa il Papa?!?

    Veramente sconvolto da tanto autolesionismo al limite del tafazzismo.
    Urge seriamente rileggere Luca 15, 31-32.

    RispondiElimina
  29. Anonimo ha detto...
    Da Sacerdote celibatario, felicemente celibatario e convinto assertore del celibato sacerdotale, mi chiedo se sia giusto consentire a ex-pastori anglicani uxorati di accedere al Sacredozio cattolico senza problemi e poi essere inflessibili (o almeno così occorrerebbe essere) verso i sacedoti cattolici celibi che si ammogliano...

    Don Luca

    *******************************

    Rispondo parafrasando un pò quanto ho espresso altrove:

    qui ci sono due aspetti che cozzano fra di loro....

    1) il celibato è UNA SCELTA... come è una scelta per il candidato, è una scelta anche per quella Chiesa che lo ha adottato...se continuiamo a trattare la questione del celibato su vincoli, divieti ed imposizioni, non aiuteremo a comprenderne l'importanza, anzi, come la definisce Cristo: UNA VIRTU'... ed essendo dunque una virtù, la Chiesa PUO' SERENAMENTE CONCEDERE dispense o accogliere SITUAZIONI PARTICOLARI per le quali il prete si sposa....

    Sarebbe dunque assurdo, per esempio...se da domani si sollevasse una protesta dal seminario di Roma magari chiedendo PARITA' DI DIRITTO E TRATTAMENTO con la comunità anglicana CATTOLICA....a riguardo del matrimonio per i preti.... è ovvio che ciò sarebbe non soltanto incomprensibile, ma da stolti...ed inutile...
    Per altro la Nota stessa sottolineando che i Vescovi, così come nel rito ortodosso NON si sposano, ha tolto di mezzo ogni fraintendimento....rimarcando la scelta della Chiesa verso il celibato...

    2) diverso è porre la questione in questi termini: sia come l'ha proposto don Luca per il qual quesito la giustizia non c'entra nulla...
    sia per quelli che vorrebbero i preti sposati e magari si gongolorebbero a strumentalizzare ora questa situazione...
    Il paragone è improponibile...^__^
    perchè chi ragionasse così
    NON solo non ha capito la dottrina sul celibato che porta con se incombenze CANONICHE E NON DOGMATICHE....ergo è inutile motivare la quantità di un eventuale Clero futuro...in base AL VENIR MENO DI UNA VIRTU' (come sosteneva qui un certo don Luigi)........
    sarebbe ed è un controsenso....
    ma anche perchè sarebbe meglio SPOSTARE L'ATTENZIONE su questo ritorno al cuore del problema sottolineato da Dante Pastorelli...e auguriamoci dunque che presto si allarghi l'uso della Messa di sempre, perchè è da questa che deriva TUTTO, PERFINO IL VALORE (e la motivazione) DEL CELIBATO....

    ;-)

    RispondiElimina
  30. Penso che una soluzione positiva sarebbe non tanto la creazione di un Ordinariato, bensì la creazione di un "rito anglicano" analogamente a quella dei riti orientali della Chiesa Cattolica, dove si possono ordinare preti (non vescovi) scelti tra le persone sposate. In questo senso, si eviterebbe la contraddizione di avere nel rito latino clero celibe e clero sposato. Forse la strada della creazione di un rito è più lunga rispetto a quella di un ordinariato, ma porterebbe maggiore chiarezza su questo problema del clero.

    RispondiElimina
  31. Claudio minimizzare le questioni che questo rientro solleva è altrettanto "sconvolgente" che di parlare solo di quelle e non rallegrarsi del rientro di certi anglicani.
    Basta dare un colpo d`occhio ai vari siti, blog, giornali ..l`accento è messo sulla questione del celibato con toni diversi a seconda di chi scrive .
    È veramente deplorevole che i prelati che dovevano parlarne abbiano suscitato confusione con le loro risposte, la TRANSIZIONE doveva essere sottolineta con forza e chiarezza, cosi non è stato ed oggi ci troviamo con ogni sorta di relativizzazione e di confusione.

    RispondiElimina
  32. perchè sorprendersi se i media sottolienano la questione celibato? in fine dei conti è esattamente quello che (purtroppo) sta succedendo anche in questo sito

    RispondiElimina
  33. Sono impressionato dal fatto che tutto il discorso si riduca al celibato.
    Secondo me è un evento eccezionale ed è l'ìndice di come la Chiesa si muove con chi vuole ritornare in piena comunione. Sì, la Chiesa ha dimostrato davvero di essere madre e padre: comprendendo le ragioni di tutti ed emanando disposizioni che non fanno venir meno la fedeltà alla propria Identità Fondante.
    Le tradizioni di tutti sono rispettate, la legge della Chiesa è salva nel rispetto delle singole posizioni personali. Se non ho capito male da lla lettura del comunicato sul sito della S. Sede, mi pare che si prevedano queste disposizioni:
    1) i preti sposati rimangono tali e sono ri-ordinati;
    2) i vescovi sposati sarano ri-ordinati ma solo preti;
    3) i vescovi celibi, rimarranno vescovi ri-ordinati;
    4) gli "ordinariati personali" saranno retti o da un vescovo celibe o da un sacerdote ri-ordinato. Peraltro, anche nelle Diocesi “normali” l'"Autorità ordinaria" è esercitata dal Vicario generale che il più delle volte è un prete;
    5) presso gli "ordinariati personale" vi saranno case di formazione (non seminari) che ospiteranno i seminaristi di tradizione anglicana che però frequenteranno i "normali" seminari diocesani., saranno poi ordinati solo i celibi;
    5) non ho capito so cosa è previsto per gli attuali "seminaristi sposati", ma credo che non siano una "massa".
    Il resto non interessa nè tantomeno Williams o altro che dir si voglia.
    Concordo con Dante: guardate le liturgie della High Church!
    Giusto: è il Rito Anglicano della S. Chiesa (Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana)!
    Vengano, vengano ed in tanti: ne abbiamo bisogno.

    Roberto

    RispondiElimina
  34. Care signore, il punto non è il celibato ma la "prelatura personale". Attraverso questo istituto è possibile il federalismo ecumenico. In un federalismo ecumenico è possibile che sussistano preti celibi e preti sposati, ed è possibile cha FSPX dica quel che gli pare, restando in comunione con Roma, infatti il papa "si rammaricherà" potendo affermare che le dichiarazioni della FSPX riguardano quella "singola prelatura personale" ma non la Chiesa universale e così uscirà dall' "empasse" senza urtare "le sensibilità di nessuno". Questo papa passerà alla storia.

    RispondiElimina
  35. Anonimo continua ad elogiare Benedetto XVI prestandogli intenzioni e progetti che non ha mai espresso.
    Che anonimo si limiti ad elogiare il Papa per quello che realmente fa e non per quello che lui crede stia facendo.
    Quelle sono sole le sue elucubrazioni o proiezioni personali !

    RispondiElimina
  36. Non si tratta di elogiare nessuno.
    Ma di credere, come si deve fare, a chi ha il carìsma per essere creduto.
    Ho espresso la mia opinione serenamente illustrando ciò che ho capito finora, ricordando sempre che discutiamo su un documento che non conosciamo, ma fidando sui resoconti giornalistici.
    Comunque, non si tratta di "prelature personali" ma di "ordinariati": quindi uguali agli attuali "ordinariati militari", e non alla "prelatura" tipo "Opus Dei".

    Roberto

    RispondiElimina
  37. Non si tratta di elogiare nessuno.
    Ma di credere, come si deve fare, a chi ha il carìsma per essere creduto.
    Ho espresso la mia opinione serenamente illustrando ciò che ho capito finora, ricordando sempre che discutiamo su un documento che non conosciamo, ma fidando sui resoconti giornalistici.
    Comunque, non si tratta di "prelature personali" ma di "ordinariati": quindi uguali agli attuali "ordinariati militari", e non alla "prelatura" tipo "Opus Dei".

    Roberto

    RispondiElimina
  38. Perchè sul celibato si gioca la soprannaturalità della Chiesa! Non stupisca il fatto cheni giornalismo massonico sottolinei solo questo aspetto e non, ad esempio, la bellezza della liturgia quasi-tridendina della TAC!
    Chiaro no' Mettere le mani sulla Chiesa! Non mi stupisce il silenzio dei progressisti a-cattolic.Loro non vedono l'ora di sedere sulla cattedra per mettere le mani ul CELIBATO!
    Sveglia! E' suonata l'ora dell'appologia da 40 anni!
    Matteo Dellanoce

    RispondiElimina
  39. Sciura Luisa, mi spiace per lei che non se n'è accorta, ma già il papa "ha fatto". Mancano solo i dettagli curiali, ma di quelli non si può occupare lui, è una soluzione pragmatica che salva capra e cavoli. Quando veramente qualcuno la fa fuori dal vasetto potrà sopprimere quella "prelatura personale" a lui sgradita, cancellandola dalla Chiesa universale e dalla storia; al tempo stesso, finalmente, è possibile alla FSPX, dire proprio tutto quello che pensa, restando in comunione con Roma, infatti il papa “si rammaricherà” potendo affermare che le dichiarazioni della FSPX riguardano solo quella “singola prelatura personale” ma non la Chiesa universale e così uscirà dall' “empasse” senza urtare “le sensibilità di nessuno”. Questo papa passerà alla storia.

    RispondiElimina
  40. Claudio LXXXI che si chiede se ci sia chi voglia insegnare a Benedetto XVI come si fa il Papa.
    Altri non fanno altro che appoggiarne acriticamente l'operato.
    Personalmente, e i FATTI mi hanno dato credo ragione, non nutro più fiducia incondizionata nell'operato della gerarchia, a tutti i livelli, nessuno escluso.
    Fu quello di fidarsi ciecamente, l'errore commesso circa quarant'anni fa e i risultati li vediamo.
    Spero ovviamente, e con tutto il cuore, di sbagliarmi.
    Ciò non toglie che nelle mie preghiere sono sempre presenti quelle per le intenzioni del Sommo Pontefice, ma SEMPRE con una piccola clausola: che abbiano valore solo se queste intenzioni siano realmente rivolte al bene della Chiesa fondata da Gesù Cristo.
    Questo "rientro", e non mi interessa cosa ne dicano i giornali (che non leggo più da tempo), non mi convince. Sono convinto che, alla lunga porterà più danni che benefici.

    RispondiElimina
  41. Luisa, ma ovvio che i giornaloni "laici" sottolineano il celibato. Nella loro ignoranza e ostilità alla Chiesa, di che altro dovrebbero parlare? Possono mai spiegare per bene ai lettori le questioni teologiche, ecclesiologiche, storiche? Possono mai rallegrarsi per una grande vittoria della Chiesa e una grande disfatta per i modernisti anglicani, che vanno sempre più verso l'estinzione?
    Certo che non possono. E allora bisogna confondere, invertire l'ordine delle priorità, manipolare i fatti, contraffare la notizia come al solito.
    E allora Benedetto XVI non ha parzialmente risanato lo scisma anglicano, no: ha "aperto le porte ai preti sposati".

    Mi viene in mente quando i giornali montarono la polemica sulle frasi del papa sui preservativi, certi cattolici progressisti col ditino alzato, invece di criticare i giornali perchè si comportavano male, criticavano il papa perchè "non sapeva comunicare" ed era stata colpa sua se era stato "frainteso".
    E invece no, signori: la transizione è stata sottolineata da chi doveva parlare, se poi chi ne riporta le parole lo fa in modo scorretto e ciurla nel manico, è colpa di quest'ultimo.
    Basta con questa ostilità antiromana di principio, per favore.

    RispondiElimina
  42. Sciura Luisa, ClaudioLXXXI ha ragione, stia tranquilla, su una cosa Roma è storicamente esperta: riesce sempre a trovare la quadra!

    RispondiElimina
  43. Anonimo delle 13:15, ottime doti da profeta. Peccato che tali elucubrazioni rimarranno molto probabilmente solo nella tua testa ;).

    Per quanto riguarda il discorso celibato, è il solito baccano, che si spegnerà massimo massimo tra tre settimane, con qualche picco quando la questione tornerà in auge, per poi ritornare nell'oblio. I preti di regola rimarranno "single", e Roma andrà diritta per la sua strada.

    RispondiElimina
  44. Non vedo bene dove stia il problema. Mettiamoci solo per un istante nei panni del papa. Mezzo milione di fedeli, anima più anima meno, de facto cattolici da un bel pezzo, bussa alla sua porta e chiede umilmente di essere ammessa nella Chiesa. Che fa Benedetto XVI, dice di no? Avremmo detto tutti che è folle. E che fare però dei loro preti di ordinazione irregolare e sposati? Poteva dire: tutti a casa, per me siete solo dei laici. Ma a quel punto doveva tirare fuori dal cilindro qualche centinaio di preti "buoni" da destinare al servizio delle comunità ex anglicane. E dove li trovava di questi tempi? Non c'era dunque altra soluzione che una "sanatoria", trasformare in preti a pieno diritto quei preti irregolari ma non per colpa loro, così come non è colpa loro se sono sposati, nella confessione da cui provengono si usa così. Forse alla fine c'è qualche stiracchiatura, d'accordo, ma esistevano soluzioni migliori?

    RispondiElimina
  45. Tra qualche settimana che vi aspettate che succeda? scriveranno una costituzione che "incoraggia il celibato tenuto in massima considerazione" oppure "lo imporranno alle generazioni future" solo sulla carta, come avviene già in molte realtà ecclesiastiche. Però Jacopo ha ragione: che poteva fare il papa? L'unica perplessità è che nello estendere il preposto personale a tutti -e quindi anche alla FSPX-, in futuro, un papa possa sopprimere la FSPX e approprirsi dei beni della fraternità.

    RispondiElimina
  46. Anonima...il suo atteggiamento nega la speranza ed il Magistero!
    Se qualcuno non obbedirà, fuori dalle palle!
    Fine delle discussioni!
    Certo che se ci si intride di cultura del sospetto ( Freud, marx e Nientsche) come cavolo fate a dirvi tradizionalisti?
    Boh!
    Matteo Dellanoce
    PS Non c'è Papa più CORAGGIOSO; COERENTE E CHIARO DI BENEDETTO XVI!

    RispondiElimina
  47. Non mi pare proprio che "chi disubbedisca" sia, come SCREANZATAMENTE scrive lei: "fuori dalle palle". Anzi! Stanno tutti dentro! Ma credo proprio che questo papa abbia trovato la soluzione migliore. Ma in futuro ? Che ne sarà del futuro della FSPX ? Speriamo che dei beni della FSPX almeno una parte arrivi alle opere di beneficenza...

    RispondiElimina
  48. L`anonimo profeta che ha capito tutto prima di noi, prima perfino del Papa che senza dubbio non sa che sta facendo ciò per cui il profeta anonimo lo complimenta.... dovrebbe sapere che si scrive FSSPX, così tanto per la precisione.

    RispondiElimina
  49. "Tra qualche settimana che vi aspettate che succeda? scriveranno una costituzione che "incoraggia il celibato tenuto in massima considerazione" oppure "lo imporranno alle generazioni future" solo sulla carta, come avviene già in molte realtà ecclesiastiche. Però Jacopo ha ragione: che poteva fare il papa? L'unica perplessità è che nello estendere il preposto personale a tutti -e quindi anche alla FSPX-, in futuro, un papa possa sopprimere la FSPX e approprirsi dei beni della fraternità."

    E smettila! A pensare ste cose siete solo tu e il tuo cervello. E non sono sicuro che quest'ultimo ne sia pienamente convinto...

    RispondiElimina
  50. La FSSPX è nel cuore di questo papa ma in futuro che ne sarà? Chi conduce la Capitale? chi vivrà vedrà... e il papa sa BENE quello che fa. L'ideale sarebbe che il preposto personale fosse eletto dalle comunità e approvato dal papa sia per gli ex-anglicani che per la FSSPX

    RispondiElimina
  51. @ Gianluigi

    Mi era sfuggita la tua risposta.

    "Credo che il Papa debba esprimersi in modo ufficiale sulle questioni dottrinali e tradizionali che sottendono il celibato dei preti.

    Concordo.

    Circa il rientro di parte degli anglicani (sacerdoti sposati inclusi) attendo, prima di esprimere altre opinioni, di leggere questa costituzione.

    Certo che alla luce di quanto ho visto attuare dalla gerarchia ecclesiastica da quarant'anni a questa parte sono, lo confesso, un po' prevenuto.

    RispondiElimina
  52. il papa lavora bene mi spiace per voi che non ve ne siate accorti, è già tutto fatto con il placet dei primati inglesi delle rispettive confessioni. Kasper e colleghi declineranno quello che è stato
    già concordato tra la curia e i due primati inglesi. Sul celibato basterà una dichiarazione di principio per far stare zitti i preti latini sposati e via, si parte nel solco della tradizione...

    RispondiElimina
  53. A mio avviso c'è poco di sensazionale in questo evento, pur felice e bello. Gli Anglicani non stanno tornando in massa al Cattolicesimo. La stragrande maggioranza degli Anglicani rimane....anglicana. C'è da dire che la "Chiesa" Anglicana è alla frutta, a parte le cifre ufficiali, i fedeli praticanti sono molto pochi. Potremmo dire che la parte più sana dell'Anglicanesimo si è risvegliata e sta tornando all'ovile. In ogni caso non è un fenomeno nuovo, già negli anni 80', nella "Chiesa" Episcopaliana, che altro non è che l'Anglicanesino americano, si verificarono casi simili, ovvero intere parrocchie guidate dai propri parroci chiesero a Roma di essere accettate con le proprie usanza liturgiche e consentendo ai propri "preti", una volta riordinati di rimanere sposati. La risposa di Roma fu positiva. Negli anni 90', quando anche l'Anglicanesimo britannico, approvò l'"ordinazione" delle donne, vi furono conversioni di fedeli, "preti" e di qualche "vescovo", tra i quali l'ex-"vescovo" di Londra( soprannominato il "Lefebvre anglicano"), che fu riordinato Prete ma non Vescovo, essendo già sposato. Nel frattempo si è organizzata la TAC (Traditonal Anglican Communion, che ha eletto pure un suo Primate. La differenza oggi, sta nel fatto che mentre prima le conversioni riguardavano singoli fedeli, chierici o al massimo parrocchie, adesso c'è un'intera organizzazione che vuole diventare Cattolica. E' tutto molto bello, solo che.....queste pie persone non rappresentano l'Anglicanesimo ufficiale ( che tral'altro non ha alcuna dignità a livello reglioso). Quindi tutto questo sensazionalismo lo vedo fuori luogo. La svolta epocale, l'evento del secolo etc.. si avrebbe se la Regina si convertisse al Cattolicesimo, magari con tutta la famiglia reale e la corte. Anche perchè come è già stato detto prima , l'Anglicanesimo è tutto e niente a livello ecclesiale e teologico.
    Che sia stato chiesto il parere di Rowan Williams, mi pare semplicemente un tentativo( ecumenista) per non fargli cascare troppo la faccia, visto che alla TAC non gliene pò fregà de meno di quello che pensa R. Williams ( e non dovrebbe fregargliene anche al Papa). In ogni caso meglio mille volte la TAC coi suoi preti sposati, di tanti pretastri e vescovi, ufficalmente casti e puri, che poi magari vengono ricattati dalle/dai loro amanti; facendo fare alla Chiesa la solita figura di merda!!!

    RispondiElimina
  54. Filippo concordo, è questo il pragmatismo di cui parlo, chi vuol rimanere celibe a suo vantaggio rimarrà celibe, chi si vuole sposare si sposerà magari cambiando rito per salvare la faccia alla tradizione latina del celibato. Meglio questo che le attuali ambiguità che non giovano a nessuno.

    RispondiElimina
  55. Dice bene l' utente "don".

    Tuttavia ho approfondito e pare che gli anglicani "tradizionali" usino chi il rito celtico chi quello romano che c' era prima in inghilterra. In entrambi i casi si trattarebbe quindi di una tradizione latina.

    Ergo ricadono nel diritto occidentale. Nulla a che vedere quindi con gli orientali, che hanno una tradizione liturgica parallela e distinta da quella latina. Per ottenere un diritto proprio bisogna anche essere propriamente "diversi". Non si tratta di meri privilegi. E gli anglicani sono tradizionalmente occidentali e di rito latino.

    La soluzione è quindi quella che prospettavo ieri.
    Una bella dispensa per i sacerdoti e magari anche per i seminaristi già esistenti al momento della comunione.

    Ed infatti sembra questa la strada che la Santa Sede voglia intraprendere.

    RispondiElimina
  56. Diventa anche un'opportunità per quei preti latini che si vogliono sposare, proprio grazie al fatto che gli ex anglicani ricadono nel diritto occidentale e trattasi di tradizione latina, tutti i sacerdoti che si vogliono sposare potranno confluire, considerando il fatto che il 100% dei preti anglicani sono tutti sposati e molto probabilmente continueranno ad esserlo al di là di quello che sarà scritto sulla costituzione, si tratta infatti di una TRADIZIONE ben radicata in quelle comunità e il preposto personale chiuderà tutti e due gli occhi ;-)

    RispondiElimina
  57. ma da che mondo cattolico è mondo cattolico un sacerdote non si può sposare!!!! Si ordinano talvolta uomini già sposati. E poi BASTA! Nessuno ci ha obbligati a diventare preti! E non eravamo bamboccioni che non conoscevano la vita. Ci siamo innamorati di Gesù! Vogliamo capirlo una buona volta?
    il Don contento
    VIVA BENEDETTO XVI

    RispondiElimina
  58. No...non è possibile per il già ordinato sposarsi. Questo vale ovunque.
    Oltretutto la dispensa varrebbe solo per i già sacerdoti anglicani della TAC e in parte i già seminaristi.
    Che poi nella prassi si configurerebbe una violazione è compito dell' autorità vigilare. Noi non possiamo farci nulla.

    RispondiElimina
  59. Certo bello esempio di Onestà , di Moralità, di Santità!!!! "Siccome non riesco ad essere casto, allora faccio il giro della ciambella e passando per la T.A.C. faccio il prete cattolico, di rito latino.....sposato". Non credo che Roma potrà cadere così in basso ! Non lo permetterà. Altrimenti sarebbe il trionfo dell'ipocrisia. Vorrei sapere quanti, sarebbero disposti a ricecere il Corpo di Cristo dalle mani di un uomo ,che poco prima, ha posato le stesse, sensualmente, sul corpo di sua moglie !?!?!
    Questi ex-anglicani potranno tenere moglie, anche perchè probabilmente avranno anche dei figli , e la Chiesa non è cinica ed insensibile. Però i prossimi preti dovranno essere celibi come nel resto della Chiesa. Che poi ci sia la questione della necesittà di un maggior rigore nella selezione dei candidati al Sacerdozio, questo è un discorso che riguarda tutti i riti. Il pragmatismo va bene , ma fino ad un certo punto. Non si può esaltare la figura del Santo Curato d'Ars e di San Pier Damiani, per poi comportarsi come .....Enrico VIII. Questi ex-Anglicani, probabilmente verranno disprezzati dai "cattolici"modernisti(ossimoro), e ben presto scopriranno le meraviglie di tutta la Santa Tradizione Cattolica, al dolce giogo della quale si piegheranno docilmente ,diventando esempio per tutti ( alla faccia di del Cardinale Kasper). Amen. eheheheh :)

    RispondiElimina
  60. Un conto è quello che sarà scritto nella costituzione un conto è la prassi propria di quella tradizione dove gli uomini sposati saranno ordinati sacerdoti dagli stessi preposti personali, scriveranno una costituzione che "incoraggia il celibato tenuto in massima considerazione" oppure "lo imporranno alle generazioni future" solo sulla carta, come avviene già in molte realtà ecclesiastiche. Non ci vedo niente di male

    RispondiElimina
  61. Caro Filippo, San Francesco ha baciato le mani di preti "pubblici concubini", insultati da una folla di cani rabbiosi. Un santo ha baciato quelle mani che tu disprezzi (meglio le mani di un prete concubino o di un prete sposato?)

    RispondiElimina
  62. Anonimo ha detto...
    Un conto è quello che sarà scritto nella costituzione un conto è la prassi propria di quella tradizione dove gli uomini sposati saranno ordinati sacerdoti dagli stessi preposti personali, scriveranno una costituzione che "incoraggia il celibato tenuto in massima considerazione" oppure "lo imporranno alle generazioni future" solo sulla carta, come avviene già in molte realtà ecclesiastiche. Non ci vedo niente di male

    Alla faccia.....

    RispondiElimina
  63. Ma si vada a bere una camomilla Filippo!

    Accade da sempre che si diano dispense per casi di questo tipo. Le sono già stati fatti esempi.
    Si dia una calmata e magari si trovi anche la fidanzata così si rilassa.

    RispondiElimina
  64. Anonimo ha detto...
    Caro Filippo, San Francesco ha baciato le mani di preti "pubblici concubini", insultati da una folla di cani rabbiosi. Un santo ha baciato quelle mani che tu disprezzi (meglio le mani di un prete concubino o di un prete sposato?)
    Giusta osservazione.... ma non preferisco nè l'uno, nè l'altro. Un conto è il rispetto per i Sacerdoti in quanto tali , anche se peccatori; un conto è legittimare con un timbro papale gli appetiti sessuali degli ecclesiastici. Vorrei, semplicemente, che ci fossero preti che rispettino e che credano nella Legge del Celibato. Non mi aspetto dalla Chiesa un abbrutimento dei costumi per andare in contro alle "esigenze" fisiologiche dei giovani d'oggi, che vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca. Meglio pochi ma buoni, sarebbero d'esempio e fortificherebbero la Fede dei fedeli. Se non credono nella Sacrosanta legge del Celibato , allora non sono degni di essere Preti Cattolici. Chi non ama il Celibato, non ha una vera Vocazione Sacerdotale. Tutto il resto è.....noia....no non ho detto gioia ;)

    RispondiElimina
  65. Anonimo ha detto...
    Caro Filippo, San Francesco ha baciato le mani di preti "pubblici concubini", insultati da una folla di cani rabbiosi. Un santo ha baciato quelle mani che tu disprezzi (meglio le mani di un prete concubino o di un prete sposato?)




    Giusta osservazione.... ma non preferisco nè l'uno, nè l'altro. Un conto è il rispetto per i Sacerdoti in quanto tali , anche se peccatori; un conto è legittimare con un timbro papale gli appetiti sessuali degli ecclesiastici. Vorrei, semplicemente, che ci fossero preti che rispettino e che credano nella Legge del Celibato. Non mi aspetto dalla Chiesa un abbrutimento dei costumi per andare in contro alle "esigenze" fisiologiche dei giovani d'oggi, che vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca. Meglio pochi ma buoni, sarebbero d'esempio e fortificherebbero la Fede dei fedeli. Se non credono nella Sacrosanta legge del Celibato , allora non sono degni di essere Preti Cattolici. Chi non ama il Celibato, non ha una vera Vocazione Sacerdotale. Tutto il resto è.....noia....no non ho detto gioia ;)

    RispondiElimina
  66. Filippo , tutti i presbiteri che successivamente hanno abbracciato il celibato hanno avuto una "fidanzata", perfino Sant'Agostino che è diventato vescovo di Ippona. Ne trarrai grande giovamento

    RispondiElimina
  67. Io sono un laico, non un prete e non voglio diventarlo. I laici possono,ovviamente, fidanzarsi e sposarsi. E' questo il modo di replicare di chi non ha argomenti? Cercare di ridicolizzare coloro con cui non si è d'accordo? E poi non mi risulta che tutti i preti, prima di diventare tali, abbiano avuto relazioni sentimentali o erotiche.

    RispondiElimina
  68. Gianluigi, la Chiesa non tradisce i suo Sposo. I traditori e gli adulteri sono gli uomini di Chiesa. Una differenza di non poco conto.
    Se la Chiesa tradisce, ne va della sua indefettibilità e della sua stessa essenza.

    RispondiElimina
  69. DON lUCA ED ALTRI.
    E' giusto che il prete che ha violato il celibato e si è sposato resti fuori. L'anglicano non ha violato la legge della Chiesa perché da essa era fuori. Il prete cattolico è venuto meno al suo impegno liberamente assunto.
    Comunque, caso per caso, da vagliare serenamente, se pentiti effettivamente delle loro gravissime colpe, si potrebbe anche studiare di riammetter certi spretati a funzioni tipo diaconato permanente.
    Ma quanti accetterebbero questa soluzione che presuppone umiltà e sottomissione?

    RispondiElimina
  70. Trovar la quadra? Purché non a scapito della verità e dell'unità reale e non fittizia della Chiesa.

    RispondiElimina
  71. I beni della FSSPX? E chi glieli potrà portar via. Anche se, dopo l'eventuale rinciliazione, un Papa per un motivo serio o meno, la sciogliesse,essa continuerebbe a vivere padrona dei suoi beni fuori della Chiesa.. Il braccio secolare non esiste più. Mi sembra però che le argomentazioni stiano scadendo di tenore.

    RispondiElimina
  72. Mi sembra che alle attente e condivisibili argomentazioni di FILIPPO si stia rispondendo in modo non solo vuoto ma anche inurbano.

    RispondiElimina
  73. E chi ha detto che tutti i preti prima di diventarlo hann'avuto la fidanzata, e, sottinteso, esperienze sessuali? Ci sono state generazioni di sacerdoti vergini. Ed altre ce ne sono.
    Indubbiamente con l'aumento delle vocazioni (quando non siano boccazioni) adulte si possono avere casi di preti che han trovato la loro strada dopo esperienze affettive e sessuali.
    Ma non è questo l'ideale del sacerdote. Rileggetevi la Sacra Virginitas di Pio XII ed anche altri documeni più recenti.

    RispondiElimina
  74. Pastorelli per esser un tradizionalista lei mi sembra provenire dalla montagna del sapone. Tra gli stessi legionari di Cristo c'è chi ha avuto moglie e figli, questa quadra trovata da Roma mette a posto le cose. L'unità a cui pensa lei non la vuole più nessuno, la "disciplina" tanto cara ai nostri nonni (la pace sia su di loro) è estinta; se parli di "continenza" a un ragazzo ti rinfaccia di aver votato Berlusconi, che è un anziano lascivo che ama le belle ragazze, che con le sue televisioni fa bella mostra di culi e tette a profusione, e poi si incontra amabilmente a concerti e inaugurazioni con il cardinal Bertone. Un ragazzo poi si è messo a giocare con la rima tra "buffone", "Bertone" e "sottanone", facendo un motteggio sincopato. All'inizio mi sono arrabbiato poi ho pensato che hanno ragione loro; se sono diventati così scemi è colpa nostra. Cerchiamo di tramandare almeno, speranza in Dio e Carità. La Carità Pastorelli, la Carità, San Paolo diceva che la Carità è più importante della Liturgia, allora via con "un ecumenismo federalista" salverà il salvabile sotto la cupola di un' unità solo apparente ma non ipocrita: tante prelature personali, un solo battesimo e un solo papa e forse questi ragazzi troveranno una loro strada: "... E PLURIBUS, UNAM SANCTAM, CATHOLICAM, ET APOSTOLICAM..."

    RispondiElimina
  75. Anonimo saccentino, sul sapone o sulla buccia di banana sarai scivolato tu battendo la testa. Io non ti seguo. E vivo nel mondo e coi piedi ben piantati in terra.
    Non ricordo ove S. Paolo dica che la Carità vien prima della liturgia, visto che la liturgia rappresenta, specie nella Messa, la somma Carità del Cristo che s'immola ed i Sacramentri che Cristo ha istituito ed il doeroso culto di latrìa e dulia. Ma ad una certa età la memoria può aver dei vuoti.
    S. Paolo, ch'io sappia, ha parlato delle tre virtù teologali dicendo che la Carità è di esse la più importante. Ma nel senso che invera e concretizza le altre su cui si fonda: perché senza la fede la carità è filantropismo, umanitarismo. Senza speranza la carità non ha fine soprannaturale.

    A me di quel che rinfacciano a Berlusconi non interessa niente, e quei peccati che i giovani posson gettar in faccia a preti, vescovi e Papi mi amareggiano, perché straziano il volto luminoso della Chiesa, ma non mi fanno vacillare: tra gli apostoli c'era un traditore. Questo si deve insegnar ai giovani: la Chiesa è kla Chiesa, santa e immacolata; gli uomini di Chiesa ad ogni livello son peccatori.
    La Chiesa è tanto grande, perché basata sulla roccia prima ch'è Cristo e non c'è terremoto o tsumani che possa farla crollare. Quando la barca sta per affondare, Cristo la raddrizza.

    La Chiesa è Una, Santa, Cattolica, Apostolica: dobbiamo cambiar il Credo ed inseguir una Chiesa federalista con un fantoccio per papa? A mo' di federalismo politico Giobertiano? O di federalismo leghista? Questo federalismo lo vediamo già non funzionante nell'Oriente ortodosso.

    I Legionari di Cristo sposati? Non ne conoso neppure uno, di Legionari, figuriamoci di sposati. Che il loro ex-capo sia stato un lussurioso come anche qualche membro italiano non mi meraviglia: a parte che non possono esser considerati fedeli alla Tradizione come noi l'intendiamo, almeno sino ad oggi, cosa significa? Che per degli sciagurati si deve cambiare una legge della Chiesa che è stata la fonte di santificazione per millenni?

    Il messaggio che lancian questi anonimi è un messaggio negativo: pieghiamoci al dato di fatto. Ma Cristo ha mandato gli Apostoli contro ilmondo non nel mondo, come lupi tra gli angnelli. E gli Apostoli, a cominciar dal Papa, devono portare i fedeli non intorno e nelle vicinanze, nelle perferie della Chiesa, ma nella Chiesa: un unico gregge, un unico ovile, un unico pastore.
    Questa è la Chiesa e i poveri untorelli non possono cambiarla a propria immagine e somiglianza, o a seconda dei dettami dei loro sensi o del loro subcosciente, perché così è stata costituita da Cristo.

    RispondiElimina
  76. "Egli disse loro: «Per la durezza dei vostri cuori Mosé vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non era così......"

    Io penso che queste parole di Gesù si possano applicare al caso dei preti Orientali e degli ex -Anglicani sposati: La legge di Dio rimane, ma a causa delle durezza dei cuori degli uomini, è concessa momentaneamente una deroga. Il che non significa che il Matrimonio sia da equiparare al Celibato. Invece i pretisti (crasi di preti-modernisti)ed i loro ascari, vorrebbero ribaltare la situazione a loro vantaggio: vogliono che il celibato sia facoltativo.

    RispondiElimina
  77. Anche per i gay.

    RispondiElimina