La pillola anticoncezionale? Spesso è giocoforza che vada consigliata e fornita. L’etica cristiana? Incongruente, da rifare. I divorziati risposati? Basta fisime clericali. Il celibato ecclesiastico? Una finzione, buttiamolo a mare. I vescovi? Li elegga il popolo di Dio.
Tutto ciò fermandosi solo alle anticipazioni di Siamo tutti sulla stessa barca (Editrice San Raffaele, pp. 96, euro 14,5) libro in uscita oggi e anticipato ieri dal Corriere della Sera, firmato dal cardinale Carlo Maria Martini, già arcivescovo di Milano, e da don Luigi Verzé, fondatore dell’Ospedale San Raffaele e rettore dell’Università Vita-Salute. Sarebbe interessante sapere che cosa pensano di queste tesi le autorità preposte alla salvaguardia della dottrina cattolica. Perché è venuto il momento di dire se, in materia di dottrina e di morale, i fedeli sono tutti uguali e devono accettare tutti le stesse regole o se, invece, c’è qualcuno più uguale degli altri.
Contraltare del Papa
Il cattolico medio non può ignorare che se il Papa si pronuncia su un tema, subito spunta il cardinale Martini a fare da contraltare. Il Papa scrive un libro su Gesù? Lui l’avrebbe fatto meglio. Il Papa liberalizza la Messa in latino? Lui non avrebbe suscitato perniciose nostalgie. Il Papa ribadisce il primato di Pietro? Lui si appella alla collegialità. Il Papa prende atto degli scivoloni del Vaticano II? Lui convoca il Vaticano III.
Così come non può ignorare che don Verzé ha riempito la sua università di nomi come Massimo Cacciari, Roberta De Monticelli, Vito Mancuso, Salvatore Natoli, Emanuele Severino, Edoardo Boncinelli: il meglio del pensiero anticattolico sulla piazza. Del resto, don Verzé è l’inventore di un’inedita dottrina simil-cattolica grazie alla quale si è auto-autorizzato a praticare nel suo ospedale la fecondazione artificiale omologa condannata dalla Chiesa. Lo ha fatto con una decisione del comitato etico del San Raffaele e poco gli importa di essere stato smentito dalla Congregazione per la dottrina della fede. Senza dimenticare che, in piena bagarre sul caso Englaro, don Verzé rivelò di aver tolto la spina ad un amico attaccato a un respiratore artificiale. «Col pianto nel cuore», ma lo fece. Due come il cardinale Martini e don Verzé sembrano fatti apposta per incontrarsi. E potrebbe stupire che, per anni, la curia martiniana abbia fatto la guerra al san Raffaele e al suo fondatore. Ma si trattava di questioni politiche e non teologiche. Perché sul metodo del dubbio applicato al dogma e sulla teoria delle “zone grigie” applicata alla morale messi a punto da Martini, don Verzé ci va a nozze. Tanto che, nel 2006, la sua università ha conferito la laurea honoris causa al porporato. E così ecco spiegato il presente libro, nel quale il fondatore del San Raffaele parla con rammarico di «un’etica ecclesiastica imposta». Poi dice «che anche ai sacerdoti dovrebbe essere presto tolto l’obbligo del celibato» e annuncia che l’ora della democrazia nella Chiesa suonerà con l’elezione diretta dei vescovi. «La Chiesa cattolica è troppo lontana dalla realtà, e le fiumane di gente, quando arriva il Papa, hanno più o meno il valore delle carnevalate».
Un nuovo concilio
Don Verzé va giù di vanga, e allora Martini interviene con il fioretto ad allargare il solco. «Oggi ci sono sono non poche prescrizioni e norme che non sempre vengono capite dal semplice fedele». Caro don Luigi, ha proprio ragione lei, qui bisogna cambiare tutto, che orrore quelle fiumane di gente ignorante e impreparata, avrà mai seguito almeno una lezione della Cattedra dei non credenti? Con studiata ritrosia, il cardinale conferma tutto. Senza dimenticare che, per rimettere un po’ d’ordine, «non basta un semplice sacerdote o un vescovo. Bisogna che tutta la Chiesa si metta a riflettere su questi casi». Insomma, un altro Concilio.
Siamo tutti sulla stessa barca, dice il titolo del libro. Qualcuno ci spieghi se è quella di Pietro.
Bene, benissimo. Le barche son fatte per andare da qualche parte. Quale destinazione ha la barca di Verzé-Martini?
RispondiEliminaDestinazione paradiso?
No, non è certo la barca di Pietro. E non è neppure una barca. Camminano sui flutti del mare, sono l'oceano che vorrebbe sommergere la navicella e condurla nella "pace" dell'abisso. Convengo che tra i due ci sia differenza, che il Card. Martini è malato, che il vero abisso sia il "moderno" don Verzé, ma Martini è un pericolo, viene citato come un maestro dallo stesso Benedetto XVI...
RispondiEliminaResistere e pregare!
Rutilio Namaziano
la verdad es que ya no se puede ir mas lejos...cada dia vamos peor,
RispondiElimina¿y Roma que espera para terminar con toda esta gentuza...?
E' peggio della barca dei Malavoglia. Ma l'equipaggio è salvo. Dunque, l'Autorità prenda i necessari provvedimenti.
RispondiEliminaIl governo della Chiesa prevede anche l'uso del potere coercitivo-medicinale.
Anche chi non ha simpatie per la Fraternità S. Pio X deve ammettere lo stato di necessità in cui si trova (e si trovava) la Chiesa, con l'Autorità inerte davanti alla distruzione della Fede perpetrata dai suoi stesi pirincipi.
I lamenti e i queruli richiami sono inutili, ci vogliono atti: coraggiosi, forti ed eclatanti.
Monito per tutti. A tutti, Papa e vescovi, Dio chiederà conto di ciò che han fatto per la Chiesa.
Curioso questo cardinale a riposo che ormai sforna un libro ogni due mesi, praticamente a ripetizione. Le occasioni per esprimere autorevolmente il suo pensiero non dovrebbero essergli mancate negli ultimi sessant'anni...
RispondiEliminaCertamente, il Signore chiederà conto di ciò che è stato fatto alla Chiesa. E quel giorno, quando si troveranno davanti a Dio, che cosa risponderanno Martini e don Verzè? Dio solo lo sa! Preghiamo il Signore, perchè protegga la sua Chiesa, dai suoi indegni ministri.
RispondiEliminaTrovo significativo che durante il soggiorno in Terra Santa sembra che il card. Martini non abbia avuto alcun incontro con il Pontefice....
RispondiEliminamah!
Il serait intéressant de demander au cardinal Martini ce qu'il pense de l'Ascension, que les catholiques fidèles célèbrent aujourd'hui…
RispondiEliminaUne métaphore pour dire que…, comme l'expliquait Bultmann?
Du folklore? De la mythologie? Une invention de prêtres roublards, pour maintenir l'humanité (les femmes surtout) dans l'enfance, comme l'affirmait Voltaire?
A propos : combien de cardinaux, d'évêques, de prêtres, de simples catholiques croient encore que Jésus est réellement monté au ciel, en présence de ses apôtres et de ses disciples?
Et les anges, dont parle le livre des Actes? Ça existe, les anges?
« E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: " Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo.” »
Oui, quand le Christ redescendra sur la terre à la fin des temps (une fin qui est peut-être plus proche que nous ne pensons), combien trouvera-t-il de catholiques pour l'accueillir ?
Sì, il piccolo gregge ci sarà sempre.
RispondiEliminaPer fortuna Martini non potrà partecipare al prossimo Conclave. Sono tuttavia molto preoccupato per il dopo-Benedetto XVI. I modernisti si stanno organizzando per tempo. Non potranno più accettare un Conclave come quello del 2005.
RispondiEliminaIl problema è sempre quello ovvero la crisi paurosa dell'Autorità nella Chiesa. Il S. Padre dovrebbe occuparsi di più del Governo della barca, rispetto ai discorsi ed alle Encicliche. Ma Ratzinger non è, come del resto il Suo predecessore, uomo di Governo ed allora bisogna davvero pregare molto, moltissimo!
Per Caterina:
RispondiEliminaIl card. Martini non è più a Gerusalemme ma per l'avanzare della malattia ora vive a Gallarate.
Antonio
"Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. Abbi pietà della tua Chiesa... noi crediamo che puoi rialzare anche noi. Salva e santifica tutti noi! Così sia."
RispondiEliminaQueste sono alcune frasi scritte dall'allora card. Ratzinger per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, nell'anno 2005. Quanto mai adatte! Profetiche, quasi!
segnalo l'esercizio di lecchinaggio che molto pretame esercita sul pessimo cardinale nel blog dell'ex vaticanista Accattoli
RispondiEliminaBasta non tornarci, dopo la prima visita.
RispondiEliminaCarissimo Messa in latino, grazie per il buon sapore di antico, di naftalina della zia marianna, per l’aria gozzaniana dei vostri interventi. Quando scrivete avverto come un effluvio che sa di sorelle Materassi, di Teresa Carolina Giselda, di tomboli uncinetti e poltrone, polvere biscotti secchi e colpi di tosse, come ebbe a dire il caro Inopportuno. Anche voi di notte con le vostre purissime mani cucite paramenti e ricami per il Santo Padre?
RispondiEliminaChe pie emozioni, grazie.
colgo l’occasione per porgere a voi incliti auspici favorevoli alla vigilia di santa Rita, quella degli impossibili.
Attento, povero untorellino! S. Rita potrebbe cucirti le labbra dopo averti infilato in bocca una bomboniera di pizzo rosa con dentro palline di naftalina. Contro le tarme che ti rodono il cervello.
RispondiEliminaCaro Bue muto (anzi piuttosto loquace, pare),
RispondiEliminanon sai che il plagio è grave mancanza intellettuale? Sei andato a copiare dal blog di Acattoli un commento di tal Ignigo74, rivolto ad altro commentatore di quel blog e inerente loro questioni...
Evidentemente chi non ha la capacità di mettere insieme le proprie idee, non riesce nemmeno a infilare in sequenza le parole, ed è costretto a copiarle da altri.
Quanto al sapore di antico... chi ne emana di più? Non, per caso, i due nonagenari che si son ritrovati sulla barca dei folli?
Estimado Jaume,
RispondiEliminaRoma espera "nuestra hermana la muerte corporal", como dijo San Francisco.
"Oui, quand le Christ redescendra sur la terre à la fin des temps (une fin qui est peut-être plus proche que nous ne pensons), combien trouvera-t-il de catholiques pour l'accueillir ?"
RispondiEliminaMais cher Raoul, que dites-vous par là? Vous n'avez pas encore appris que, comme l'a écrit son Eminence, Dieu n'est pas atholique? Et donc non plus, on peut le supposer, Jesus le Dieu-Homme (quoique... un dieu qui ne sache même pas de l'être, et le découvre peu à peu tout au long de sa vie... bref, les Arians n'avaient pas forcement si tort. S'il n'eût été pour ce forcéné d'Athanase, coinvaincu de posseder la vérité... Mais qui peut connaître la vérité - encore que l'on admette qu'une vérité existe?)
Speriamo di essere su quella con il Papa... il famoso sogno di Don Bosco.
RispondiEliminaannamarilù
Il disegno del Cardinale Martini (mi ostino proprio a chiamrlo cosi') e' chiaramente provocatorio.
RispondiEliminaIn buona sostanza: se dico queste cose faccio il mio gioco (quello dei poteri forti laicisti) e se il Papa mi condanna, tanto meglio (questa la ritiene una trappola).
Ma al Papa non noi ma la Chiesa e le Scritture stesse chiedono appunto di fare il Papa punto e basta, assistito dalla Spririto Santo, non Tallerand (vescovo di Autun malgre' lui)
Mi sembra che il S. Padre cerchi un po' di pace per aver tempo di riparare le falle della barca (v. l'anno sacerdotale) ed e' proprio questo cio' che non vogliono dargli.
Noto inltre tra i commenti comprensibili preoccupazioni riguardo ad un eventuale prossimo conclave, paventando manovre progressiste.
Ovvio che le manovre progressiste ci sono (sarebbe strano il contrario), ma forse queste mirano non ad eleggere un Papa (progressiwta che sia) ma a un conclave che non elegge un Papa (almeno per lungo tempo). Non sarebbe un caso nuovo nella storia, ma in questa situazione della fede potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
I cattolici debono contare principalmente sulla costante preghiera e una condotta realmente aderente a quanto Nostro Signore e lasua Chiesa hanno da sempre insegnato.
Cordialmente, F.d.S
Un conclave lungo? Si potrebbe sempre razionar viveri ed acqua e poi scoperchiar il tetto come accadde a Viterbo.
RispondiEliminaun conclave lungo? Assolutamente no. Ricordiamoci di quanto disse Siri (che partecipò a quattro conclavi): "dopo tre giorni non se ne può più. Pur di uscire dal conclave si prende una sedia e la si fa Papa" (cfr. Benny Lai, Il Papa non eletto, Laterza, Bari, 1993). Alessandro
RispondiEliminaAttenzione: presto o tardi la regola che esclude gli ultra ottantenni dal conclave salterà perchè è priva di ratio giuridica. Martini è molto malato e non credo che, una volta abrogata quella regola, se la sentirebbe di entrare in conclave. Ci vorrebbe un'equipe di neurologi solo per lui. Mi meraviglio che Martini sia così loquace su certi temi: perchè non pensa piuttosto all'eternità? Alessandro
RispondiEliminaL'eminentissimo è il classico esempio del purtroppo altrettanto classico prete che negli ultimi 45 anni ha praticato saldi e sconti in campo morale e dottrinale. La Madonna messa in cantina, gli angeli bellamente ignorati, l'inferno abolito, il magistero petrino deriso, la Messa ridotta ad una quasi carnevalata. Cosa vorremmo noi che non consideriamo i lefebvriani degli appestati? Il mio piissimo desiderio è che si ripeta un nuovo caso Billot (il cardinale gesuita francese cui fu tolta la porpora da Pio XI nel 1927). Alessandro
RispondiEliminaE' vero che una condanna ufficiale potrebbe creare l'alone di "martirio" attorno a Martini & C. Non dimentichiamo però la confusione che certe posizioni hanno provocato e continuano a provocare nelle anime. La diocesi di Milano (lo dico per esperienza) è stata devastata da un quarto di secolo di "governo" di Sua Em.za. Per noi ambrosiani le ultime sparate del Card. Martini e di don Verzé non suonano affatto nuove. Le sentivamo pronunciare dai pulpiti, dalle "lectio", dai quaresimali, etc. Abbiamo denunciato la devastazione in atto, ma nessuno è intervenuto. Ed i risultati sono purtroppo quelli di uno "tsunami": seminari chiusi e sempre più vuoti, parrocchie abbandonate o "accorpate" in unità pastorali, dove sei fortunato se hai la Messa la domenica (o forse, a vedere certe Messe, bisognerebbe dire "sfortunato"), oratori ridotti a centri sociale, formazione dottrinale imbarazzante, etc.
RispondiEliminaUrge una risposta chiara, ferma e repentina da Roma. Propongo al presente blog ed a quelli amici, di promuovere una raccolta di petizioni per chiedere al Papa questo atto doveroso e sostenerlo nella sua opera di "pulizia". Sono certa che i primi firmatari sarebbero gli stessi Gnocchi e Palmaro, che potrebbero tirare la volata...
a conclusione del sinodo ambrosiano nel 1995 (o 1996?) l'eminentissimo presentò al Papa la rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi, con larghissimo anticipo rispetto al 75° anno. Il Papa non accettò. Che madornale svista! Alessandro
RispondiEliminaSperiamo che il prossimo conclave, sia il più tardi possibile. Papa Benedetto è ancora in buone condizioni di salute, quindi credo, che il suo pontificato durerà ancora parecchi anni. Penso che alla morte di papa Benedetto, sarà un cardinale italiano a succedergli e, questi, sono anni decisivi, perchè con le nomine che si stanno facendo, uscirà propabilmente il successore di Ratzinger. Quindi dobbiamo pregare molto, perchè vengano scelti dei buoni vescovi, non certo come Martini e Tettamanzi, che invece si sono rivelati degli autentici fallimenti e, hanno portato al disastro la diocesi di Milano, come dimostrano anche, i continui casi di sbattezzo, che si stanno verificando nella loro diocesi.
RispondiEliminaIl Card Martini e soprattutto quelli che lo seguono vedono la Chiesa come un partito politico che deve seguire, per sopravvivere, il volere dei più. Il resto è scontato. L'apparire sui media di tanti sacerdoti e ora anche di Cardinali fra un politico e l'altro, tra un cantante e l'altro fra un Totti e un Corona rappresentano bene la vita di fede ntesa come una opzione fra le tante. Serenamente accettabile o rifiutabile in funzione del programma. Su una cosa aperò occorre esser tutti d'accordo e su questo non si transige, praticare la "tremenda solidarietà" evocata dal Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca. In data 1 febbraio 2009, giorno dei pieni poteri per Obama, è di fatto cominciato lo scisma che cova sotto la cenere dall'elezione di GPII. Preghiamo per il Papa. Che lo Spirito di Consiglio e Fortezza lo guidi e lo sostenga anche fisicamente in decisioni ormai improcrastinabili per la Chiesa Cattolica Romana.
RispondiEliminaUn cardinale italiano succederà a Papa Benedetto? Dio ce ne scampi e liberi! La Chiesa non inizia, non finisce e non coincide con l'Italia. Alessandro
RispondiEliminaPrima di dare frutto il terreno va vangato e fresato solo dopo il seme gettato darà frutto. La Chiesa Italiana ed europea in generale sono terreni da arare e fresare solo dopo daranno frutto. Lunga vita all'attuale Pontefice dopo di Lui sicuramente un cardinale di lingua spagnola.aldo
RispondiEliminaMa siamo sicuri che sia ancora Martini a scrivere? O forse qualche penna del suo entourage che si nasconde dietro di lui? Senza voler giustificare tutte le porcherie che ha scritto quando era compos sui....
RispondiEliminaRicordate le tentazioni che Gesù deve affrontare nel deserto? Ecco, la Chiesa che è il SUO CORPO GLORIOSO subisce, come il Cristo la presenza fastidiosa di Satana che vuole TENTARLA...lo ripete Gesù in Luca 22
RispondiElimina31 Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; 32 ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli.
Preti, vescovi o cardinali, che avanzassero con dottrine CONTRARIE, confondendo i fedeli dalla retta dottrina, agiscono come Satana, mettendo a dura prova la Chiesa stessa....
e ILLUDENDO I FEDELI attraverso FALSI TRAGUARDI....
...mi spiace solo che tale "BUE MUTO" si dovrebbe rifare al soprannome che avevano dato, amorevolmente i suoi amici, a san Tommaso d'Aquino...
RispondiEliminase in tal senso voleva ardire tale signore...lo invito a leggere qui e a VEDERE cosa hanno rispolverato i Domenicani in perfetta comunione con la Madre Chiesa:
http://www.oriensforum.com/index.php?topic=968.0
poi spero che taccia davvero, o abbia la decenza di cambiare il nik...
Caterina, Laica Domenicana!
A proposito delle dichiarazioni del Card. Martini per somministrare la S. Comunione ai divorziarti e ai risposati intervengono a proposito sul Corriere della Sera due personaggi dello spettacolo Baudo e Scotti. L'anno sabbatico, la mortificazione, la penitenza sono cardini essenziali della Dottrina Cattolica e l'astensione dalla SS. Eucarestia và in tale Direzione tuttavia sarebbe bene ricordare a Tutti sposati ,divorziati e risposati che esiste sempre durante la SS.Messa la Comunione spirituale i, sacerdoti e i religiosi durante le loro omelie invece di perdersi dietro l'8 mille dovrebbe ricominciare a spiegare i vari momenti della Messa e portare il fedele a riflettere sul sacrificio eucaristico e soprattutto sul significato di Sacrificio in genere. Il problema dei divorziati è dato da una libera scelta nessuno si sposa in Chiesa o in Comune con il mitra alle spalle , bisogna tuttavia sottolineare che per molti il matrimonio è un gioco non una responsabilità e al più piccolo imprevisto il gioco si rompe.
RispondiEliminaLa redazione vede la pagliuzza, la mia parafrasi, e non vede la trave,
RispondiEliminail rifiuto della profezia del card. Martini.
Martini ha sempre insegnato e predicato nella dimensione apostolica
ma ha guardato ai fatti in maniera profetica: la Parola non si è cristallizzata in un libro, ma è tuttora vivente attraverso lo Spirito nel popolo di Dio.
La Parola non si è fermata 2000 anni fà, ma è capace di continuare a provocare, ad attualizzarsi in ogni tempo, afruttificare in ogni tempo!!
E' questo che fa paura a voi e a tutti quelli che preferiscono l’irremovibilità talibana e l'ottusità integralista: sempre uguali a se stesse nella loro trasmissione.
Condivido l'intervento dell'anonimo che scrive: "Ma siamo sicuri che sia ancora Martini a scrivere? O forse qualche penna del suo entourage che si nasconde dietro di lui? Senza voler giustificare tutte le porcherie che ha scritto quando era compos sui".
RispondiEliminaChi è che scrive idiozie gabellandole per dette e scritte da un povero vecchio già vescovo?
Sono gli stessi che hanno rovinato la diocesi di Montini e Colombo e hanno usato il cardinale Martini come loro megafono.
Sono gli stessi che dentro la diocesi perseguitano il gruppo della rivista Teologia, che sta sopportando in silenzio , mentre nella curia milanese tutti gongolano nel loro sedevacantismo.
Ah, ah ah!
RispondiEliminaIl gruppo di Teologia (Angelini, Sequeri, Bozzolo, Cozzi ... ) propone un quasi lefevrismo, più a destra dello stesso Ratzinger.
Fateli tacere.
O Bue muto! Sei pure cattocomunista?
RispondiEliminaMartini Profeta?
RispondiEliminaSorgeranno falsi profeti.
E i buoi muti predicheranno.
Il pensiero del minotauro e' la quintesenza del modernismo. Basterebbe una superficiale lettura dela Pascendi per rendersi conto che e' quello che S. Pio X ha mirabilmente e infallibilmente condannato.
RispondiEliminaI destino di queste idee e' di esser travolte nel loro stesso abominio.
F.d.S.
Ma è un BUE non un MINOTAURO!
RispondiEliminaSolo 5 anni fa sarebbe stato per me impensabile ritenere l'eminentissimo di fatto fuori (ha fatto e sta facendo tutto da solo) dalla Chiesa e invece i lefebvriani vicinissimi o meglio con un piede dentro e con l'altro fuori ma solo col tacco. Sono molto più vicinissimi loro che non gli Ortodossi. Loro non contestano il primato petrino di giurisdizione, semmai contestano che codesto primato non è esercitato sufficientemente. Alessandro
RispondiEliminaCOSSIGA: ATTACCA CARD. MARTINI, MI PENTO PER SUA NOMINA =
RispondiElimina(AGI) - CdV, 23 mag. - Al tempo del suo primo Governo, fu
Francesco Cossiga a concedere il nulla osta, allora necessario,
per la nomina di Carlo Maria Martini quale arcivescovo di
Milano. E oggi - pur senza citare direttamante il nome
dell'autorevole porporato - dice di essersene pentito a seguito
della lettura del libro "Siamo tutti sulla stessa barca"
scritto dallo stesso Martini insieme al fondatore del San
Raffaele di Milano, don Luigi Verze'. Un libro che sebbene sia
firmato da "due ecclesiastici" l'ex premier ed ex capo dello
Stato ritiene che non sia in linea con la dottrina cattolica.
Era, racconta Cossiga, "la vigilia di un Natale (quello del
1979, ndr) e un alto ecclesiastico mio amico, mi telefono' per
dirmi che aveva bisogno di incontrarsi immediatamente con me
per trasmettermi un messaggio da parte dell'allora Sovrano
Pontefice, il Papa Giovanni Paolo II. Giunto a casa mi diede
lettura e poi mi consegno' una nota verbale con la quale la
Santa Sede chiedeva allo Stato Italiano, allora cosi' era
previsto, il prescritto nulla osta per la provvista di una
importante diocesi italiana e mi si chiedeva di adottare una
procedura straordinaria rapidissima. Sentiti i due ministri con
me competenti: quello degli Esteri e quello dell'Interno,
scrissi a macchina con una Olivetti 22 la nota di risposta con
la quale il Governo concedeva il nulla osta e la consegnai al
presule".
"Dopo aver letto il libro - rivela Cossiga - mi sono
chiesto: ma questo libro sarebbe stato scritto se io non avessi
concesso il nulla osta (alla nomina di Martini, ndr)? E perche'
nulla ha avuto da dire la Congregazione della Dottrina della
Fede, o almeno quella dei Religiosi e dei Vescovi, mentre anni
fa furono duramente sanzionati i padri gesuiti, francescani e
domenicani De Lubac, Danielou, Congar, von Balthasar, Kung,
Sobrino, Dupuis e tanti altri? Si tratta - osserva dopo aver
esternato il proprio "rimorso" per l'assenso dato alla
provvista per l'arcidiocesi ambrosiana - certamente di un libro
coraggioso, non proprio 'ratzingeriano' a dir il vero, cui -
conclude velenosamente l'ex leader democristiano - manca pero'
qualcosa: la difesa della pedofilia come recupero di una
tradizione dell'ellenismo". (AGI)
(Pensavo che la Chiesa patriottica fosse solo cinese e che i radicali avrebbero digiunato per l'ingerenza concordataria). Saluti, Eufemia
<p>l<span> </span>portale<span> </span>Indymedia
RispondiElimina</p><p>http://piemonte.indymedia.org/article/12322
</p><p>
</p><p>Don Verzè sull’orlo<span> </span>della<span> </span>bancarotta.
</p><p>
</p><p>Oltre<span> </span>1 miliardo di Euro. Il padre spirituale<span> </span>del<span> </span>Berlusca & Pollari<span> </span>con l’acqua<span> </span>alla<span> </span>gola per<span> </span>un dissesto colossale.
</p><p>
</p><p>Ha<span> </span>fondato e poi sfondato (di debiti)<span> </span>l’Ospedale San<span> </span>Raffaele di<span> </span>Roma e Milano, tempi<span> </span>mondiali della<span> </span>medicina<span> </span>e<span> </span>della<span> </span>sofferenza. Ora<span> </span>al manager<span> </span>di<span> </span>Dio rimarranno<span> </span>solo<span> </span>queste ultime (le “sofferenze” … economicamente parlando).
</p><p>
</p><p>Che c’hanno<span> </span>in<span> </span>comune<span> </span>il<span> </span>premier Silvio<span> </span>Berlusconi, il<span> </span>generale<span> </span>dei<span> </span>servizi<span> </span>segreti<span> </span>Nicolò Pollari, il<span> </span>Vaticano,<span> </span>e<span> </span>notissimi politici,<span> </span>banchieri<span> </span>ed<span> [...]
da questo vi riconosceranno...
RispondiEliminacerto che leggendo il susseguirsi degli interventi, si resta dolorosamente colpiti e sorpresi dalla totale assenza dello spirito di Carità.
Dal più o meno velato insulto all'anatema, manca solo l'accenno al rogo purificatore...
Certe componenti dello spirito umano trascendono i tempi e sono sempre in agguato, miei cari operatori di pace,
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