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lunedì 2 febbraio 2009

Mons. Fellay: "gli Ebrei sono nostri fratelli maggiori"

Ecco finalmente una dichiarazione forte e senza mezzi termini del Superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, rilasciata al periodico Famille Chrétienne e riportata dal sito online de La Croix. La traduzione che segue è del Papa Ratzinger blog. L'affermazione più teologicamente impegnativa in queste brevi righe non è tanto aver riaffermato, con Pio XI, che i cristiani solo "spiritualmente semiti"; ma l'aver accordato agli Ebrei il titolo, che diede loro Papa Giovanni Paolo II, di "fratelli maggiori". Una enorme avanzata in proposito per i lefebvriani: sia perché quel titolo fu attribuito in un'occasione (la visita alla Sinagoga di Roma) che essi non vedono certo di buon occhio, e per giunta da un Pontefice troppo incline a loro avviso ad imprudenti gesti ecumenici; sia perché pare (soltanto "pare", beninteso) offuscare la differenza strutturale delle due religioni. Non a caso Papa Benedetto XVI, nel discorso al Collège des Bernardins a Parigi, preferì definire gli Ebrei "nos frères aimés" (i nostri amati fratelli) anziché "nos frères aînés" (i nostri fratelli maggiori): tra una emme e una enne, c'è tutta una profondità teologica e la volontà di evitare ogni pur involontario fraintendimento.

"Noi condanniamo fermamente ogni gesto assassino nei confronti di un innocente. E’ un crimine che grida vendetta verso il cielo! Soprattutto quando è rivolto a un intero popolo. Noi rigettiamo ogni accusa di antisemitismo. In maniera totale e assoluta. Rigettiamo qualunque forma di approvazione di ciò che è accaduto sotto Hitler. E’un qualcosa di abominevole. Il Cristianesimo mette la carità al di sopra di tutto. San Paolo, parlando degli Ebrei, proclama: “Desidero io stesso essere separato da Cristo a favore dei miei fratelli!" (Rom. 9,3). Gli Ebrei sono i “nostri fratelli maggiori”, nel senso che abbiamo un qualcosa in comune, cioè l’antica Alleanza. Certo, ci separa l’aver riconosciuto il Cristo quando lui è venuto”.

“E’ molto interessante notare che la Chiesa non ha atteso il Concilio per stabilire una linea d’azione riguardo agli Ebrei. Fin dagli anni ’30, e anche durante la guerra, diversi documenti della Chiesa di Roma hanno stabilito una posizione assai giusta: gli abomini del regime hitleriano devono essere condannati!. Pio XI aveva detto “siamo spiritualmente tutti semiti”. E’ una verità che scaturisce direttamente dalle Sacre Scritture. Come afferma anche san Paolo, “siamo figli di Abramo"".

5 commenti:

  1. Mi sembra un'opportuna precisazione: se la Fraternità San Pio X continuerà su questa strada non potrà venirne che bene, per la Fraternità stessa e - quel che più conta - per l'intera Chiesa cattolica.
    Occorre, come ci sta insegnando Benedetto XVI, ritrovare il filo di una tradizione che - pur nel mutare della storia e nel precisarsi delle sensibilità - rimane fedele al deposito della fede. Ci sono, io credo, particolarmente tra i laici, persone tradizionaliste intelligenti e assolutamente vicine al cuore del Concilio (se non alle mitizzazioni che ne sono state fattein questi anni) ed è un bene per tutti ritrovare una strada comune. La strada della comunione con Pietro.

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  2. complimenti questo è un sito bellissimo

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  3. speriamo che i più scettici si convincono che è una ricchezza in più per la chiesa avere la FRATERNITà San PIO X dentro  la Chiesa essi sono dei buoni sacerdoti e faranno il bene della chiesa

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  4. COMMENTO COSI':

    http://holywar.org/Maurice_Pinay_ITA.pdf

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  5. 1a Epistola ai Corinzi (capitolo X, versetto 4) San Paolo, divinamente ispirato, scrive: «[i nostri padri] tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una pietra spirituale che li accompagnava,
    e questa pietra era Cristo». Gli ebrei che non riconoscono Dio e che lo hanno condannato a morte nel Sinedrio, e quelli che continuano nell'incredulità, non sono nostri fratelli maggiori. Cristo è stato chiaro coi giudei: "se foste da Dio credereste nel Figlio, piuttosto avete per dare il diavolo".

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