Il valore dell'apologetica, combattuta oggi dalle parti di S. Marta.
Luigi C.
Il Cammino dei Tre Sentieri, 18 Agosto 2024
Certamente: è Gesù stesso che ci fa capire la necessità dell’apologetica; e lo fa soprattutto con due parabole. La prima è quella del buon pastore, la seconda quella del costruttore saggio.
Il buon pastore deve guidare le pecore, ma non può limitarsi a questo, deve anche difendere le pecore; condurle al loro ovile senza che vadano perdute ed eventualmente attaccate dai lupi.
Il costruttore saggio deve saper costruire bene la propria casa. Non deve farsi prendere né dalla fretta né dalla pigrizia e in tal modo, invece di costruire facilmente la propria casa sulla sabbia, la deve costruire sulla robustezza della roccia, anche a costo di impiegarci più tempo e più fatica. Solo così avrà una casa che non crollerà nemmeno con le sollecitazioni del terremoto.
Questi due personaggi evangelici, il buon pastore e il costruttore saggio, richiamano due concetti importanti. Il primo è quello della difesa (il buon pastore difende le pecore dai lupi), il secondo è quello della robustezza della fede. E’ evidente infatti che la casa è metafora della fede: per rendere la fede robusta bisogna che si regga sulla “roccia” della credibilità.
L’apologetica è la dimostrazione razionale della Verità Cattolica, tenendo presente che nella dottrina cattolica vi sono verità che sono dimostrabili e altre, che pur non essendo dimostrabili, sono comunque credibili, cioè verità che pur essendo oltre la ragione, non sono contro la ragione.
Dunque, per la verità occorre la difesa, con annessa denuncia degli errori (il buon pastore), ma anche la ricerca dei suoi fondamenti razionali per costruirla su di essi (la roccia su cui il saggio costruttore costruisce la sua casa).
Insomma, è Gesù stesso che parla dell’apologetica facendoci capire quanto sia necessaria.
