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venerdì 21 giugno 2024

A proposito di quell’intervista…

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Gregory DiPippo, pubblicato il 19 giugno 2024 sul sito New liturgical Movement, in cui si propone un commento dai toni insoliti all’intervista di MiL-Messainlatino.it al prof. Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti e Filosofia della religione presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e Liturgia presso l’Abbazia di Santa Giustina, pubblicata il 18 giugno (QUI; QUI la traduzione in lingua inglese; QUI la traduzione in lingua tedesca).
I precedenti commenti pubblicati su MiL: QUI il prof. Corrado Gnerre; QUI il portale tedesco katholisch.de.

L.V.


Sono sicuro che ormai tutti i nostri lettori hanno sentito la preoccupante notizia del blog Rorate Cæli (che in passato si è dimostrata piuttosto ben informata su questo argomento), e cioè che le autorità romane stanno preparando un’altra dose di Accompaniment™ per i Vescovi, per quanto riguarda il governo dei loro fedeli che amano il Rito romano tradizionale. E non fatevi illusioni: saranno i Vescovi e la loro autorità a essere aggrediti e minati, se davvero è in cantiere un seguito alla lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970, mentre un certo tipo di ideologi si sente sempre più frustrato dalla carità paterna delle Loro Eccellenze. Mentre preghiamo il Signore di scongiurare una simile calamità, ricordiamoci di pregare anche e soprattutto per i nostri Vescovi, che potrebbero presto trovarsi costretti a trattare i loro fedeli con un’indecenza che non dipende da loro.

Per una coincidenza più che per un disegno, sono certo che l’uomo che molti ritengono essere la mente dietro il precedente assalto, il prof. Andrea Grillo, docente di Teologia dei sacramenti e Filosofia della religione presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e Liturgia presso l’Abbazia di Santa Giustina, ha appena rilasciato un’intervista al blog MiL-Messainlatino.it, che è stata tradotta in inglese dall’eccellente giornalista romana Diane Montagna e pubblicata sul blog Rorate Cæli. Mi soffermo a notare che non sono d’accordo con la formulazione del titolo del blog Rorate Cæli, che definisce l’intervista «sorprendente». Il prof. Andrea Grillo non ha mai permesso alla legge della carità di mitigare il suo disprezzo per tutti e tutte, e non c’è nulla di nuovo o di sorprendente in questo (per ulteriori dettagli si veda l’immagine del profilo del suo blog: non la inserisco qui, perché gli algoritmi che governano le piattaforme dei social media disapprovano il comportamento che essa mostra e tendono a cancellare i link agli articoli che contengono tali immagini).

Mi soffermo anche sul fatto che lo stesso prof. Andrea Grillo ha negato di essere stato in qualche modo coinvolto nella pubblicazione della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes; se così fosse, le somiglianze che essa presenta con i suoi scritti sull’argomento sono così notevoli che dovrebbe denunciare il Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti per plagio. D’altra parte, l’accademia italiana è una casa costruita sull’invidia, e sarebbe un suicidio di carriera per qualsiasi accademico italiano, ma soprattutto per uno che lavora per la Chiesa, ammettere che il suo lavoro ha avuto un qualche impatto sul mondo reale.

Dopo la pubblicazione dell’intervista, ieri, ho ricevuto più di un’esortazione a scrivere una risposta, alla quale posso solo rispondere che non ne vedo l’utilità. Confido nel fatto che la maggior parte delle persone sarà disgustata dalla frenetica mancanza di empatia che traspare da ogni sua parola; coloro che non sono così disgustati difficilmente saranno persuasi in qualche direzione da qualsiasi cosa io scelga di scrivere.

Internet ci ha fornito una serie di termini utili per descrivere i suoi vari epifenomeni, uno dei quali è «Gish gallop» [galoppo alla Gish: N.d.T.] – «una tecnica di argomentazione e dibattito che si concentra sul travolgere gli interlocutori con il maggior numero di argomenti possibile, senza riguardo per l’accuratezza o la forza dei singoli argomenti» (Wikipedia). Propongo che nel nostro discorso intraecclesiastico, rinominiamo questa tecnica il «Grillo gallop» in onore di questa intervista e del lavoro del professore in generale. Un termine altrettanto utile e correlato è la legge di Brandolini, più coloritamente e simpaticamente nota come «principio di asimmetria delle ca***te», che afferma che ci vuole molto più tempo e sforzo per confutare un’argomentazione pretestuosa o assurda che per farne una; e in questo caso, ciò significa tempo che semplicemente non ho.

Fortunatamente, qualcun altro ha trovato il tempo. A marzo, Kevin Tierney ha pubblicato sul suo eccellente Substack un articolo sulla ricezione (o sulla mancanza di ricezione) della riforma liturgica post-conciliare (QUI), che gli ho chiesto il permesso di ristampare non appena l’ho letto (QUI). Sempre con il suo permesso, riproduco qui alcune sue osservazioni sull’intervista al prof. Andrea Grillo fatta in foro privato (potete trovare Kevin Tierney anche su X, all’indirizzo x.com/CatholicSmark, e sperare di essere ispirati a incoraggiarlo a continuare il suo eccellente lavoro). Ho aggiunto le citazioni dell’intervista in corsivo.

Come per molti altri, il prof. Andrea Grillo dovrebbe essere ringraziato per la sua onestà. È pazzo, ma è onesto. E il Papa ha un pazzo come cortigiano.

Non è solo che odia la Santa Messa tradizionale con una passione difficile da decifrare. Vede la contrazione della Chiesa come qualcosa da celebrare, non da deplorare, come una necessaria transizione verso la purezza («Anzitutto la “carestia di seminaristi” e “fuga dei giovani” non è solo un dato negativo: è il segno di un travaglio necessario all’intera Chiesa»).

Quando la maggior parte delle persone vede altri che non hanno violato alcuna dottrina ma sono cattolici in modo diverso, scrolla le spalle. Anche se non gli piace, non ci perde il sonno.

Il prof. Andrea Grillo non dorme da anni. È tenuto perennemente sveglio da questo, e sembra aver inflitto un’insonnia simile a papa Francesco. I Tradizionalisti sono una setta irrilevante, nulla in confronto alla Chiesa in generale («Che cosa sono 18.000 persone [che hanno partecipato al Pèlerinage de Pentecôte da Parigi a Chartres] rispetto alla grande moltitudine della Chiesa cattolica? Poco più di una setta che sperimenta la infedeltà come una salvezza»).


Ma siamo anche un pericolo così mortale per la Chiesa che dobbiamo essere soppressi con forza. Anche un solo Cattolico che vive la spiritualità in modo diverso dal prof. Andrea Grillo è un pericolo per tutta la Chiesa. («Per pregare “una cum papa” non si può farlo a chiacchiere, ma condividere con la Chiesa e con il papa anzitutto l’unico ordo vigente. Altrimenti si chiacchiera, ma si vive in contrasto con la tradizione»).

Quando gli si fa notare che questo tipo di teologia non può permettere cose come le liturgie orientali o movimenti diversi all’interno della Chiesa, non si tira indietro, ma raddoppia. L’obiettivo finale è che tutti i Cattolici debbano adorare e comprendere la fede esattamente come chiunque occupi attualmente la sede di Roma. Se non lo facciamo, allora non stiamo pregando in comunione con il Papa.

Soprattutto, egli sviluppa una tensione non tra Tradizionalisti e autorità della Chiesa, ma tra Cattolici comuni e rivoluzionari ideologicamente motivati. Il prof. Andrea Grillo vuole una Chiesa in perenne rivoluzione, che attacca sempre le fondamenta del passato, preparando un futuro glorioso («La tradizione non è passato, ma futuro»). Anche la maggior parte di coloro che non sono tradizionalisti alla fine si stancano di questo continuo sradicamento.

Il fatto che si tratti di un accademico, avulso dalle interazioni con la gente comune, non sorprende. Solo un accademico o un’alta autorità pensa in questo modo.

5 commenti:

  1. tutti questi discordi......basta considerare la costituzione apostolica quo primum tempore di san Pio V e la questione non si pone. Certo se viene sottintesa l" idea che il papa e' un despota che non deve rendere conto a nessuno e puo' distruggere e ignorare tutto, allora risulta inutile lamentarsi

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    1. Basta leggerla senza paraocchi ideologici. Quel messale che secondo voi è intoccabile, fu rieditato più e più volte. È stato anche tradotto in altre lingue per la celebrazione, e questo secoli prima del V II. Evidentemente, quella bolla dice altro.

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    2. Senza contare che il Papa che, secondo voi, cristallizzò il rito romano, si operò attivamente ad abrogare tutti gli altri. Non ci riuscì solo per le proteste. Evidentemente, non tutti avevano letto il memo di Lefèbvre sulla “‘messa di sempre”.

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  2. Credo che, davvero, la follia venga pienamente alla luce quando Grillo, nell'intervista, afferma candidamente la piena correttezza dell'attuale impostazione in materia liturgica denigrando apertamente l'operato di papa Benedetto XVI. In pieno stile modernista tutto ciò che precede è sbagliato (v. Traditionis Custodes) con buona pace dello Spirito (Santo!) che guida (rectius: dovrebbe guidare) i successori di Pietro.

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  3. Tempo perso rispondere alle farneticazioni di Grillo.

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